Cronologia
dei media
Cronologia
della radio e della televisione
Cronologia
Parte Sesta
L’era cross
mediale e l’avvio della competizione fra broadcaster e fornitori di servizi OTT
al di sopra della Rete e aggregatori di contenuti
(2014-2020)
XXIII Verso
l’Internet 3.0 e la compiuta maturazione della convergenza. La grande battaglia
per la banda ultra larga e il riposizionamento strategico degli operatori di
tlc nel mercato dei contenuti. L’Italia crocevia della battaglia per la
convergenza in Europa dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea
(2016-2017)
La televisione oltre la televisione. La battaglia
sulle nuove forme di distribuzione dei contenuti
Negli ultimi
anni abbiamo assistito al lento declino della tv lineare fruita in diretta. I
telespettatori, grazie all’esplosione delle connessioni mobili, sono sempre più
orientati verso un consumo dei contenuti audiovisivi anytime, anywhere e any device. I palinsesti sono morti nel senso più tradizionale del termine. Oggi
gli utenti si costruiscono programmazioni sempre più personalizzate in base ai
loro gusti e alle loro preferenze. Gli introiti pubblicitari sono in lenta
ripresa dopo aver raggiunto il livello minimo nel 2008; il finanziamento
pubblico rimane sotto pressione; mentre la pay tv continua a crescere, i
broadcaster tradizionali hanno cominciato a produrre e distribuire format brevi
sulle piattaforme di video-sharing come YouTube o Dailymotion. Il settore della
distribuzione è profondamente mutato con i provider over-the-top e gli
aggregatori di contenuti. In questo contesto la Commissione Ue ha ben compreso
il grosso fermento del mercato e presentato il mese scorso la proposta di revisione
della Direttiva sui servizi media audiovisivi (SMA),
avviando un nuovo approccio alle piattaforme online per raccogliere le nuove
sfide poste dal digitale in vista della realizzazione del Mercato Unico. Una
revisione necessaria considerata la maggiore offerta di video on-demand che
però arriva su mercati ancora molto frammentati con più canali e servizi VOD
disponibili.
Secondo uno
studio, dell’Osservatorio europeo sull’audiovisivo, nel 2018 Facebook e Google
raggiungeranno una quota del 50% del mercato della pubblicità riferita ai video
on-line. Nel nuovo scenario tecnologico soggetti come Facebook e Google
aggregano informazioni di vario tipo: condivisione di dati personali, scambio
di messaggi, pubblicazione di news o video. Nell’ambito del consumo dei servizi
VOD va comunque evidenziato che i servizi a pagamento crescono più rapidamente
dei servizi free. Sempre secondo l’osservatorio europeo, l’ingresso di
Netflix in Europa ha dato una sferzata al mercato dei servizi VOD che è passato
dal valore di 40 milioni di euro nel 2010 ad un valore di 830 milioni di euro
nel 2014 con una crescita pari quasi al 2.000%. Questo incremento è
ovviamente dovuto solo ai ricavi di Netflix ma soprattutto alla reazione
competitiva dei broadcaster europei che hanno lanciato sul mercato nuovi
prodotti VOD; limitandosi all’Italia possiamo ricordare i prodotti: SKY GO, SKY
On Demand ed Infinity.
L’Italia crocevia della battaglia per la convergenza
Come osserva
Raffaella Natale su Key 4 Biz “L’Italia in questo momento gioca un ruolo
importante, come dimostrano le mosse di Vivendi, di crocevia per quelli che
saranno i nuovi scenari europei. Il nostro Paese è un interessante mercato per
chi vuole investire in contenuti e fibra e da qui si snodano una serie di
possibilità future per operatori tlc e media, da Telecom Italia a Vodafone, da
Sky a Vivendi. In Italia in questo momento è in atto la grande partita della
fibra ottica con tutte le potenzialità che questa comporterà in termini di
nuovi servizi e nuovi clienti. Ma gli operatori tlc sanno bene che per
garantirsi un ruolo chiave dovranno non sono investire nelle infrastrutture ma
anche fare in modo che i contenuti diventino un servizio base così come la
voce. Questa condizione vale ovviamente anche per chi fa televisione che non
può più pensare di innovarsi, trascurando i nuovi modelli imposti dagli
Over-The-Top nella distribuzione dei contenuti. Non è un caso che i massimi
esperti dei media coinvolti nella consultazione sul rinnovo della concessione
del servizio pubblico radiotv, chiedano alla Rai di incarnare i cambiamenti in
atto, andando oltre la tradizionale offerta per diventare piattaforma di
convergenza media-tlc. Il futuro è di chi saprà dare ai propri clienti servizi
quad play vale a dire verso pacchetti unici di servizi di telefonia fissa,
telefonia mobile, Internet e Tv.
Le manovre sul mercato nel Regno Unito. Sky si è già
mossa tempo. A dare il calcio d’avvio non è stata solo la nascita di Sky
Europe, operazione alla quale gli altri broadcaster tentano adesso di
allinearsi, ma anche quella di procedere con una serie di accordi con gli
operatori tlc per garantirsi anche le infrastrutture. In Gran Bretagna Sky ha
annunciato che intende offrire servizi mobili insieme a O2 di Telefonica che, se
le Autorità daranno il loro OK, si fonderà con Hutchison che ha già garantito
che cederà al gruppo di Murdoch un quinto della sua capacità di banda. Sky
sarebbe un nuovo entrante nel mercato inglese del mobile, pronto a rispondere a
British Telecom che ha acquistato l’operatore mobile EE ma anche i diritti Tv
della Champions e della Premier League da trasmettere sulla sua rete a banda
ultralarga.
Le manovre sul mercato in Francia. In Francia i
diritti della Premier sono stati comprati da Altice, spingendo Vivendi
all’accordo commerciale con la pay tv araba BeIN Sport per rilanciare sul
calcio. In Italia si è assicurato i diritti della Champions con l’acquisizione
di Mediaset Premium che li aveva comprati per 700 milioni di euro.
Le manovre sul mercato in Spagna. La presenza
di Mediaset in Spagna è ormai relegata alla tv free-to-air. Ma forse c’è spazio
per alleanze: Vivendi ha per esempio acquistato il 33% della società spagnola
di produzione televisiva Bambù che sta producendo contenuti insieme a Telefonica.
La concorrenza sul mercato della pay tv, e non solo, è in fermento in Spagna.
Telefonica ha comprato la tv a pagamento Digital+ per rafforzarsi nei servizi
offerti ai clienti e sta accelerando anche nella produzione di contenuti
originali. Vodafone ha rilevato l’operatore via cavo Ono e Orange ha acquistato
Jazztel. Lo scorso anno anche Netflix è sbarcato in Spagna. In Spagna e la
battaglia sui diritti tv calcio. Assicurarsi i diritti tv del calcio e dei
principali eventi sportivi è l’altro guanto di sfida. In Spagna si sta
registrando un grande fermento e
Vodafone, Orange e Telefonica stanno giocando una partita importante per puntare a nuovi clienti.Vodafone e Orange sono
in prima linea, forti sul calcio rispetto a Telefonica che non
possiede i diritti di trasmissione delle partite di Champions League. Ma
l’operatore tlc non vuole restare indietro è così ha annunciato che investirà
nella produzione di serie tv originali per rilanciare la propria web
tv a pagamento Movistar. Una mossa che permetterà di guadagnare qualche
punto di vantaggio rispetto a Vodafone e Orange che puntano sul calcio, ma
anche rispetto alle piattaforme di video streaming come Netflix e Hbo.
Le nuove sfide in Italia. In questo
delicato momento l’Italia avrà un ruolo importante perché adesso le manovre di
broadcaster e telco si sono spostate nel nostro Paese. E’ qui che si incrociano
gli interessi di Sky, Vivendi e Vodafone. E’ qui che si disputerà la prossima
sfida che non potrà tralasciare il quad play se si intende puntare a nuovi
clienti che dagli operatore tlc non si aspettano più solo i servizi voce ma
anche quelli internet e tv e dai broadcaster contenuti di qualità multiscreen.
Il percorso di riforma del diritto d’autore da parte
dell’Unione Europea In questo contesto l’Unione Europea ha avviato un percorso di riforma del diritto d’autore e
revisione della Direttiva Ue sui servizi media audiovisivi, proponendo la
portabilità dei contenuti per superare gli attuali sistemi di geoblocking. Obiettivo chiaro è la
costituzione del Digital Single Market che permetterà un’offerta
transfrontaliera di contenuti online, mettendo in campo soluzioni di
enforcement per tutelare l’industria dalla pirateria, creando al contempo una
insieme di regole che possano assicurare per tutti gli operatori un level
playing field come da tempo chiedono a gran voce i broadcaster. L’esplosione
dei servizi di video streaming se, da un lato, ha migliorato l’offerta per i
consumatori, dall’altro ha reso ancora più evidente la necessità di intervenire
con nuove regole su un mercato in continua evoluzione. Tra le proposte al
vaglio, c’è anche la possibilità che Bruxelles imponga anche agli Over-The-Top,
come Netflix e Amazon, che almeno il 20% dei loro cataloghi sia di produzione
Ue. Un vincolo che li avvicinerebbe ai broadcaster, che devono già assicurare
spazi e finanziamenti a produzioni Made in Europe.
Inoltre si starebbe valutando anche
l’opportunità di estendere agli OTT l’obbligo di contribuire al finanziamento
delle opere europee, almeno nei Paesi dove questo è imposto agli altri
operatori. Tre le priorità della Ue: 1) Rafforzare l’industria creativa europea
nell’era digitale; 2) Aumentare la circolazione delle opere europee; 3) Aiutare
il cinema europeo a raggiungere un pubblico più ampio. Nel dicembre 2015 la Ue aveva presentato la
proposta sulla portabilità dei contenuti per consentire agli abbonati ai
servizi online – per i libri, musica, giochi, film, teatro, sport – di potervi
accedere anche quando sono temporaneamente fuori dal proprio Paese. La proposta
di regolamento sulla portabilità transfrontaliera dei servizi di contenuti
online intende combattere tali restrizioni per consentire ai cittadini dell’Ue
che si spostano in un altro Stato membro di continuare ad accedere ai contenuti
digitali che hanno acquistato o per i quali hanno sottoscritto un abbonamento
nel proprio paese di origine. La portabilità è solo il primo step della
prevista riforma del copyright. La Ue è già al lavoro per la seconda fase che
sarà pronta per l’autunno e che riguarderà alcune tematiche specifiche come
appunto le eccezioni al diritto d’autore specie quelle che hanno effetti
transfrontalieri e che dovrebbero essere allineate.
Il riassetto del mercato italiano delle torri di
trasmissione
Già il 2015
era stato un anno di grande fermento per il mercato delle torri di
trasmissione, sia il mercato tlc che quello broadcasting. La seconda parte del
2016 potrebbe avviarne un profondo riassetto. I riflettori sin dall’inizio
dell’anno sono puntati su Inwit, ma anche sulla possibile e attesa unione tra
Rai Way ed Ei Towers, che darebbe vita, finalmente anche nel nostro paese, a un
polo unico delle torri efficiente da punto di vista economico e strategicamente
rilevante.
Le torri di telecomunicazioni
I principali
incumbent del vecchio continente – da Telecom Italia a Telefonica e Deutsche
Telekom – hanno avviato la valorizzazione degli impianti di trasmissione o
stanno pensando di farlo, attraverso la quotazione o la vendita degli asset.
Particolarmente attiva, sul fronte italiano, è la spagnola Cellnex, che
ha acquisito in Italia le torri Wind e Abertis e ha presentato un’offerta per
Inwit, la TowerCo in cui sono confluiti gli apparati di trasmissione radio, per
le telecomunicazioni e la diffusione di segnali televisivi e radiofonici di
Telecom Italia, la cui vendita, al momento, è stata però messa in stand by. La
controllata Mediaset Ei Towers, che ha presentato anche un’offerta per Inwit,
in attesa della decisione di Telecom sul dossier, guarda alla Spagna, ma –
secondo gli analisti – potrebbe essere protagonista anche del consolidamento
nel segmento delle torri broadcasting, realizzando un progetto inseguito da
tempo: quello del polo unico delle torri, che allineerebbe l’Italia alle altre
principali economie europee. Tutto
questo movimento attorno ad asset che fino a poco tempo fa erano considerati
‘strategici’ dagli operatori telefonici, ci dice che anche il mercato
italiano sta acquisendo rilevanza agli occhi degli investitori esteri e si
avvia verso il consolidamento.
Inwit: vendere o non vendere?
Tra i dossier
che l’ad di Telecom Italia Flavio Cattaneo ha ereditato dal suo predecessore
Marco Patuano c’è anche quello della vendita del 45% di Inwit. Il 40% di Inwit
è stato quotato in Borsa a giugno 2015 e la società ha raggiunto a oggi una
capitalizzazione di 2,5 miliardi. Telecom Italia vuole restare nell’azionariato
della società – che gestisce circa 11.000 siti, distribuiti in
maniera capillare su tutto il territorio nazionale – ma mantenendo il controllo
di una piccola quota, pari al 15%. La vendita di Inwit è stata avviata a
febbraio e sono, al momento, due le offerte giunte sul tavolo Telecom: una del
consorzio formato da Cellenx ed F2i (con un’offerta da 4,9 euro per azione
sull’intero 45%) e un’altra avanzata da Ei Towers, che ha offerto 5 euro per
azione ma su una quota del 27,5% e con una contestuale acquisizione da parte di
Inwit di un migliaio di torri dalla controllata Mediaset. Il cda di Telecom ha
però deciso di ‘congelare’ la vendita. Cattaneo ha spiegato che
Telecom sta facendo delle riflessioni sulla strategicità di Inwit, anche al
fine di “valutare l’attività delle reti 5G al fine di essere pronti a
quelle nuove frequenze”. A questo punto, se Telecom decidesse di restare nel
mercato delle torri – in controtendenza con quanto stanno facendo altri
incumbent europei da Telefonica a Deutsche Telekom – Inwit
potrebbe assumere il ruolo di ‘consolidatore’ tenendo anche conto del fatto che
se la fusione tra 3 e Wind dovesse andare in porto alle condizioni messe sul
tavolo della Ue da Hutchison, ci sarebbero in vendita 5.425 siti mobili, ai
quali potrebbero aggiungersene altri 3 mila. Sia Cellnex che Ei Towers
hanno fin da subito chiarito che nel frattempo non sarebbero state con le mani
in mano, in attesa di una decisione su Inwit, ma avrebbero guardato ad altre
opportunità in Europa. E così è stato: Cellnex – che controlla in Europa un
totale di 15.120 torri, tra cui 7.708 in Italia e 7.412 in Spagna – ha
acquistato Protelindo Netherlands, filiale del gruppo indonesiano PT Sarana
Menara Nusantara che gestisce 261 siti di telefonia mobile per 109 milioni di
euro. Ei Towers, secondo quanto riferito a giugno 2016 da Il Sole 24 Ore ha
messo nel mirino Axion, seconda TowerCo spagnola con circa 590 torri tlc e
broadcasting di cui il 70% concentrate in Andalusia, con un’offerta da 150
milioni di euro.
Broadcasting: si va verso il polo unico?
Per quanto
riguarda le torri televisive, l’unione tra Ei Towers e Rai Way – che insieme
controllano l’80% del mercato degli impianti broadcasting – permetterebbe “di
mantenere un’infrastruttura strategica in mano italiana evitando il rischio di
offerte ostili dall’estero e creando un operatore più efficiente” dicono gli
analisti Mediobanca Securities. L’Italia, del resto, è l’unico tra i maggiori
paesi Ue ad avere una doppia infrastruttura nazionale. Più volte si è
sottolineato che un polo unico delle torri con dentro RaiWay, Ei Towers e altri
fondi e magari la Cassa depositi e prestiti (attraverso F2i) sarebbe in linea con
quanto già avviene nei principali Paesi europei e converrebbe sia a livello
strategico che economico. Il matrimonio tra Ei Towers e Rai Way era già stato
tentato nel 2015, ma l’Opas lanciata da Ei
Towers sul 66,7% del capitale di Rai Way (costata
al gruppo 1,6 miliardi di euro, ndr) fallì dopo lo stop di Viale Mazzini e del
Ministero dell’Economia al quale si è poi aggiunto quello della Consob e dell’Antitrust. Una
situazione spinosa che ha spinto la stessa Ei Towers a ritirare
l’offerta sul 66,7% e anche quella successiva che puntava
invece al 40%. Una rinuncia che ha mai avuto la pretesa di essere irrevocabile
e anche i vertici di RaiWay, del resto, non hanno mai celato di
avere tutto l’interesse a lavorare a un operatore unico delle torri.
Gli analisti
Mediobanca Securities sono fiduciosi che nella seconda metà del 2016, con più
informazioni disponibili sul consolidamento mobile e con la ‘nuova’ Rai a
regime, “le parti troveranno infine un accordo per concludere l’integrazione:
forse un accordo diverso, volto ad aumentare la rilevanza della TV di stato in
qualità di azionista della nuova società, potrebbe rappresentare un’opzione
interessante, così come una governance diversa o una diversa valutazione.
Grazie al coinvolgimento di F2i, lo Stato dovrebbe essere in grado di mantenere
la partecipazione di maggioranza nella newco”.
Che il
Governo voglia dire la sua in questa complessa partita non è un mistero: a
gennaio 2016, il sottosegretario Antonello Giacomelli aveva ribadito che “le
infrastrutture di comunicazione strategiche” devono essere “di proprietà
pubblica o a controllo pubblico, a garanzia della concorrenza, del mercato e
della libera iniziativa. A maggior ragione nel settore delle torri, dove
seguiamo con attenzione quello che sta avvenendo”. All’inizio di maggio 2016,
quindi, anche l’amministratore delegato di Ei Towers, Guido Barbieri, ha detto
che “la potenziale combinazione con RaiWay ha senso in ogni caso. Il
deal ha senso”. Se ci saranno finestre disponibili o “un qualche modo
per fare il deal” la società ci sarà.
La Gran
Bretagna lascia l’Europa I cittadini del Regno
Unito al referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione
europea si esprimono per l'uscita del paese dall'Unione.
23 giugno 2016 Si svolge il referendum per decidere il
mantenimento o l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea (Brexit) dopo una
dura campagna fra sostenitori e oppositori del Brexit. I seggi si chiudono alle
23 e i primi sondaggi di opinione sembrano dare la vittoria ai fautori del
mantenimento dell’Unione Europea
24 giugno 2016 Alle 5.40 la BBC annuncia l’esito del
referendum. Dopo un testa a testa per tutta la notte vincono i favorevoli al Brexit sfiorando il
52% distanziando di 1 milione e 270 mila voti coloro che si pronunciano per il
remain nell’Unione Europea, segnando una tappa decisiva nella difficile storia
dell’integrazione europea.
Il referendum
– osserva il Corriere della Sera - segna un solco nel Regno Unito. Ha
spaccato i conservatori e ha spaccato i laburisti. Ha dato fiato all’estremismo
nazionalista. Ha diviso la Scozia e l’Irlanda del Nord (europeiste)
dall’Inghilterra (Brexit). Cameron pensava di uscirne con una facile vittoria.
Ne esce lui a pezzi. Leggerezza imperdonabile. Sotto la cenere covano scontri
fra i tory e scontri fra i laburisti. E sia la questione scozzese sia la
questione nordirlandese torneranno a ruggire.
24 giugno 2016 La sterlina va in picchiata al suo
livello più basso dal 1985, le Borse nel panico sin dalle prime ore del
mattino. Per Nigel Farage si tratta dell’Independence Day chiedendo di
proclamare il 23 giugno festività nazionale
e invitando Cameron a trarne le conseguenze. A metà mattinata Il premier
Cameron annuncia le dimissioni da primo ministro che saranno effettive in
autunno alla conferenza dei Tories con la nomina di un nuovo premier in grado
di gestire il nuovo corso.. In tarda mattinata la premier scozzese annuncia
come possibile un secondo referendum sull’indipendenza della Scozia essendosi
il popolo scozzese chiaramente espresso a favore del rimanere nell’Unione
Europea
24 giugno 2016 Il candidato repubblicano alle
presidenziali americane Donald Trump giudica l’esito del referendum britannico
“una grande cosa”. Il presidente della Commissione Europea Juncker temendo un
effetto domino non solo sui mercati ma anche nelle opinioni pubbliche dei
singoli Paesi Membri a favore degli euroscettici, invita il Regno Unito a fare
presto ossia a negoziare rapidamente le sue condizioni di uscita dall’Unione
Europea.
24 giugno 2016 A Milano Piazza affari crolla a
-10% Londra solo il 4,75% perché le
imprese britanniche potrebbero beneficiare della svalutazione della sterlina.
Impennata del franco svizzero. Renzi interviene per rasserenare i mercati:
“facciamo prevalere ciò che ci unisce su ciò che ci divide”
24 giugno 2016 Grazie al possesso dei diritti di
diffusione delle 51 partite degli europei di calcio beIN Sports annuncia
di avere raggiunto in Francia la soglia dei 3 milioni di abbonati, di cui
circa 200 mila in poco più di un mese.
24 giugno 2016 Canal+ inizia a trasmettere i primi
programmi in UHD in esclusiva sulla TV d’Orange in attesa della disponibilità
nel 20917 di un proprio decoder satellitare in ultra alta definizione. Le
partite degli europei di calcio sono riprese da dodici telecamere UHD
24 giugno 2016 Vincent
Bolloré si appresta a mollare le redini della pay tv francese Canal +. Dopo
aver chiuso l’operazione con Mediaset Premium che permetterà di avviare potenti
sinergie tra le due tv a pagamento sotto il cappello di Vivendi, il finanziere
bretone ha deciso di dedicare più attenzione alla holding che si appresta anche
a lanciare una piattaforma OTT in Italia, Francia, Germania e Spagna. Secondo
alcuni osservatori il suo posto potrebbe essere preso dall’attuale AD di
Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, o dal figlio Yannick.
24 giugno 2016 Sky rilancia in Italia la propria
offerta in rete con Now Tv È online Now Tv, il nuovo brand internazionale della
internet tv di Sky (già Skyonline.it) per l’offerta di contenuti on demand su
piattaforma multicanale. Disponibile anywhere & anytime su pc, Mac, tablet,
smart tv, game console e sulla tv di casa con il Now Tv Box, su www.nowtv.it si
possono guardare film, serie tv, programmi di intrattenimento e seguire il
grande sport. Now Tv dà accesso da
subito a 3 diversi ticket mensili, in prova gratuita per due settimane:
Intrattenimento, Serie Tv o Cinema.Dopo i 14 giorni di prova, i tre ticket
potranno essere confermati tutti insieme a 19,99€ al mese, oppure a 14,99€ se
si scegliesse il bundle di due ticket e a 9,99€ per uno solo; il tutto sempre
rinnovabile di mese in mese, senza vincoli. A completare l’offerta di Now Tv al
lancio, il ticket mensile “Calcio” a 19,99€ al mese, con le fasi finali di
Euro2016, e una grande varietà di eventi sportivi targati Sky acquistabili
singolarmente (calcio, motori, tennis, basket e tanto altro a 4,99€ e 9,99€).
Quello
eseguito da Sky è un restyling corposo dell’interfaccia grafica: più colorata,
più semplice da consultare (da qualsiasi device di connessione alla rete), più
vivace e più diretta nell’informazione all’utente. I canali “Cinema”, “Serie
tv”, “Intrattenimento” e “Sport”, ben visibili sempre nella parte superiore
della prima pagina, conducono il visitatore in una serie di sotto percorsi per
conoscere tutte le novità, i contenuti più visti, i più popolari, i generi,
quelli ‘In onda adesso’ e l’intero archivio
24 giugno 2016 La responsabile per la cultura del PD
Lorenza Bonaccorsi sottolinea come il Governo in questi mesi abbia messo in
campo una azione molto forte sui temi culturali. Ha riportato il bilancio del
MIBACT a sopra i 2 miliardi con la Legge di Stabilita del 2016, ha
iniziato un processo riformatore del ministero stesso, delle sovrintendenze,
dei musei, e in fine è in discussione la nuova legge-quadro su cinema e
audiovisivo e si appresta a discutere quella sullo spettacolo dal vivo. Questo
investimento a tutto campo sui temi della Cultura passa fortemente anche dal
servizio pubblico, mettendo in campo un percorso articolato riformista che si
sviluppa su tre azioni: 1) La legge sulla riforma della governance di
Rai. Per valorizzare il ruolo industriale di Rai serve dotarla di una
guida certa, e responsabilizzata. E serve un Parlamento che svolga la sua piena
funzione di indirizzo, vigilanza e controllo chiara e trasparente. 2) La riforma
del canone per dare più risorse e risorse certe all’azienda. 3) Il rinnovo
della Concessione e il nuovo Contratto di servizio per ridefinire mission e
perimetro, per informare in modo completo e pluralista, per raccontare il
territorio e la realtà contemporanea, per intrattenere tutti gli italiani, per
garantire l’accesso alla conoscenza, per diffondere la cultura e l’inclusione
digitale del Paese, per promuovere l’Italia all’estero. La Rai ha raccontato e
costruito l’identità culturale e sociale del nostro Paese, oggi occorre
fortemente riannodare quei fili. E’ necessario a mio avviso un profondo
rinnovamento editoriale, rafforzando la centralità della generazione dei
contenuti, sviluppando in offerta editoriale di alta qualità e rafforzando le
caratteristiche di servizi pubblico, e occorrerà un grande sforzo per
completare la trasformazione da broadcaster a media company. La Rai deve essere
a capo di una vera e propria cavalcata verso la digitalizzazione del Paese
e deve rappresentare un traino fortissimo. La diffusione di internet,
nonostante la costante crescita nel 2015, ha raggiunto solo il 70% della
popolazione italiana per 41,5 milioni di persone che possono accedere al
web da qualsiasi luogo o dispositivo. Questo risultato pone l’Italia agli
ultimi posti in Europa. La Rai, la più grande azienda culturale italiana, non
può non essere il traino più potente del nostro paese per la crescita digitale
di tutta la popolazione. Infine occorre recuperare tutte le fasce della
popolazione. Ad oggi la fascia 8-34 anni non frequenta per niente la Rai.
26 giugno 2016 Inaugurazione del raddoppio del Canale
di Panama. Si apre una nuova corsia di traffico lungo il Canale attraverso la
costruzione di una nuova serie di chiuse che consentono il passaggio di navi
più grandi , le Panamx lunghe 366 metri e profonde 14.
Smentiti i
sondaggi della vigilia che prevedevano un sorpasso sul PSOE dalla neonata
colizione fra Podemos e Izquerdia Unida, alle elezioni legislative spagnole
avanza il Partido Popular del premier Rajoy, ma non abbastanza per disporre di
una maggioranza in Parlamento. In queste condizioni la Spagna rischia di
rimanere ingovernabile se non attraverso una Grande Coalizione PP PSOE
politicamente impraticabile
26 giugno 2016 Non essendo stato possibile formare una
maggioranza in parlamento, si svolgono a distanza di pochi mesi nuove elezioni
politiche generali in Spagna per il rinnovo dei 350 seggi del Congreso de los Diputados e di 208 su
266 seggi del Senato. Il Partido Popular (PP) del Premier Rajoy vince con
il 33,03% dei voti e 134 seggi (guadagnandone 16) precedendo il PSOE di Pedro Sanchez che sebbene in lieve ascesa al 22,66% scende a 85 seggi perdendone 5. Al terzo
posto in calo con solo il 21,10% e lo stesso numero di seggi 71 raccolti
presentandosi separatamente nel dicembre 2015, la coalizione fra gli indignati
di Podemos di Pabro Iglesias e Izquierdia Unida Unidad Popular che rispetto a
sei mesi fa perde oltre 3 punti percentuali (le due formazioni avevano ottenuto
allora complessivamente il 24,33%), al quarto i Ciudadanos di Albert Rivera sia
pur in lievissimo calo (-0.4%) con il 13,5% perdono 8 seggi, conquistandone
solo 32. Fra le liste regionali in crescita Esquerra Republicana de Catalunyia
che mantiene i suoi 9 deputati precedendo Convergenza democratica di Catalogna che sia pur in lieve calo ne mantiene 8, davanti
al PNV nazionalista basco in calo che perde il seggio conquistato nello scorso
dicembre, ottenendo 5 seggi, mentre la coalizione basca di estrema sinistra Euskal Herria
Bildu, anch’essa in lieve calo, mantiene i suoi due seggi e
Coalizione Canaria, stazionaria, il proprio unico seggio.
26 giugno 2016 YouTube Red la piattaforma SVoD
lanciata da Google, per far fronte ala concorrenza degli operatori via cavo e
delle altre piattaforme OTT quali Netflix, Hulu e Amazon, si lancia nella corsa
ai contenuti originali commissionando una produzione seriale originale al
produttore Lionsgate
27 giugno 2016 Secondo un’indagine trimestrale di
Nielsen la metà delle case americane risulta abbonata a un servizio di video on
line, con una crescita in due anni di 14 punti essendo il 36% alla fine del
2013. Le piattaforme come Netflix (45,7 milioni di abbonati paganti a fine
marzo, Amazon Prime (54 milioni alla fine del 2015), Hulu (12 milioni di abbonati
a fine maggio 2016) competono ormai alla
pari con i servizi di replay e risultano in dotazione nella metà delle case
degli americani
27 giugno 216 La Commissione europea potrebbe
allentare le regole sull’accesso alle reti in fibra ottica, andando
incontro alle richieste degli operatori come Telecom Italia, Orange e Deutsche
Telekom, secondo i quali le tariffe regolamentate per l’accesso all’ingrosso
alle reti non consentirebbero un adeguato ritorno sugli investimenti. Secondo
quanto riportato dalla Reuters, la Ue potrebbe dunque alleggerire le regole di
accesso e puntare sull’obbligo di co-investimento. Anche il Commissario Gunther
Oettinger, nel corso di una recente conferenza, ha spiegato che “progetti di
investimento efficienti, basati su offerte di coinvestimento aperte,
ragionevole e in buona fede affrontano le quetioni che la regolamentazione
normalmente tenta di risolvere e permettono un approccio regolamentare più
leggero per chi si muove prima o insieme”. La strada del coinvestimento è stata
già perseguita in Francia, dove Orange, Numericable SFR e Free hanno avviato
investimenti FTTH condivisi in alcune aree urbane. Nei giorni scorsi, il
regolatore transalpino ha avviato una consultazione pubblica volta proprio a
raccogliere le opinioni degli operatori su un regolamento volto, fra le altre
cose, a favorire il modello del co-investimento. Se la proposta si
concretizzasse, nell’ambito della revisione delle norme sulle telecomunicazioni
in programma per settembre 2016, si tratterebbe di un cambio di direzione non
da poco, visto che finora la regolamentazione del settore si è concentrata
sulla garanzia, per i nuovi entranti, di poter competere ad armi pari con gli
ex monopolisti statali.
27 giugno 2016 Il network radiofonico in Rete Pandora
presente negli Stati Uniti, in Australia e in nuova Zelanda stringe un accordo
con Uber in base al quale tutti gli autisti del servizio Uber beneficeranno di
un abbonamento all’emittente radiofonica
che consente loro di scegliere la musica preferita sul network
attraverso l’applicazione mobile della stessa Uber.
28 giugno 2016 Il Parlamento europeo approva
risoluzione che chiede il rapido avvio delle procedure di uscita del Regno
Unito, attivando quindi il cosiddetto articolo 50 del Trattato di Lisbona. Il
Parlamento invita Londra ad accelerare il processo "per evitare
un'incertezza dannosa per tutti e per proteggere l'integrità dell'Unione".
Il testo è stato adottato con 395 voti a favore, 200 contrari fra cui Ukip, estrema
destra e Cinque stelle, e 71 astenuti.
28 giugno 2016 Il
capo dell’opposizione laburista, Jeremy Corbyn viene ufficialmente sfiduciato
dall’81% dei suoi colleghi parlamentari e di partito, ma nel mezzo della
tempesta che ha travolto i laburisti dopo il referendum ribadisce, a più
riprese, di non volere lasciare.
28 giugno 2016 All’indomani delle scuse ufficiali
della Turchia alla Russia per l’abbattimento dell’aereo russo e del disgelo
delle relazioni diplomatiche della Turchia con la Russia e con Israele,
un’azione di un commando composto da tre kamikaze plausibilmente attribuibile
all’ISIS provoca all’aeroporto di Istanbul la morte di 48 persone e il
ferimento di svariate altre decine di passeggeri nell’area degli arrivi e
dell’attesa dei taxi
28 giugno 2016 Stando a quanto riportano il Wall
Street Journal e Politico, il Commissario Ue alla Concorrenza, Margrethe
Vestager, dopo aver già inviato a Google una Comunicazione di addebiti per la
web search nell’aprile 2014 (si parla di una multa da 3 miliardi di euro che
dovrebbe essere comminata nei prossimi giorni) e una per Android ad aprile 2015,
adesso si prepara a inviarne una terza questa volta per la pubblicità online. Secondo
i due giornali, che citano fonti anonime, la Commissione Ue avrebbe chiesto ai
competitor di Google in questo settore di poter rendere pubbliche le accuse che
hanno formulato nei confronti del gruppo, depositate a Bruxelles in forma
privata. Queste aziende avrebbero una settimana di tempo per produrre nuove
versioni dei loro documenti. Questa procedura lascia intendere che la Ue sia
nella fase finale della preparazione del suo atto di accusa che però, prima
d’essere formulato a Google, deve basarsi su elementi tangibili.
28 giugno 2016 Depositata una sentenza del Tar del
Lazio destinata a “fare storia”, oltre che giurisprudenza, in virtù della quale il cosiddetto “decreto
Nastasi” del luglio 2014, che ha rivoluzionato il sistema di sostegno pubblico
allo spettacolo in Italia, con il suo controverso ‘algoritmo’ della rottamazione
va “annullato” La sentenza del Tar stabilisce che il decreto, che affida ad un
algoritmo, in base a determinati criteri, l’assegnazione delle quote del Fus ai
vari richiedenti, determina una “grave svalutazione della qualità artistica”
dei progetti, mentre, di conseguenza “privilegia irragionevolmente gli indici
quantitativi”. Continua la magistratura amministrativa: “Il passaggio dalla
logica dell’intervento ‘a pioggia’ a una logica maggiormente selettiva è
apprezzabile, ma il passaggio attraverso il ricorso ad indici quantitativi
largamente prevalenti appare irragionevole”. Più specificamente:
“L’Amministrazione invoca i benefici di una maggiore ‘oggettivazione’ dei
parametri di riferimento, che si basa sull’adozione di indici e algoritmi. Ma
il Collegio ritiene che questo sistema finisca con il rappresentare, di fatto,
un’abdicazione al difficile ma ineludibile compito di una valutazione
(percentualmente ma anche sostanzialmente) adeguata del fattore qualitativo,
che solo può giustificare l’intervento finanziario statale in subiecta
materia”. E quindi il Tar sentenzia: “Queste considerazioni conducono a
ritenere l’illegittimità anche “sotto il profilo sostanziale dell’intero
sistema di valutazione stabilito dall’art.5 del Decreto Ministeriale 1 luglio
2014, unitariamente considerato come basato su criteri e fasi tra loro
praticamente inscindibili”. .Le
conseguenze sono devastanti, ai limiti del surreale, se non dell’incredibile:
tutto il sistema dei finanziamenti pubblici allo spettacolo viene bloccato. Il
Ministro Franceschini annuncia: ‘Faremo ricorso, ma nel mentre si bloccano
tutti i finanziamenti allo spettacolo’
28 giugno 2016 Sky lascia la Confindustria accusando
l’associazione di essere rimasta al
Novecento, all’era analogica pre-Over the top. Oggi l’industria deve affrontare
sfide come la tv on demand e lo streaming che cambiano totalmente il campo di
gioco e anche le regole (leggi Netflix, Google, Apple, in futuro Amazon, non
ancora attiva con il servizio in Italia). I motivi più squisitamente
“politici”, poi, sono facilmente ipotizzabili: nonostante gli associati siano
21 la gestione rispecchia ancora quella mentalità duopolistica Rai-Mediaset
che, a tratti, emerge anche in altri settori, come l’Auditel.
29 giugno 2016 Il Premier scozzese Nicola Sturgeon
viene ricevuta dal Presidente della Commissione e del Parlamento Europeo lo
stesso giorno della riunione con Cameron del Consiglio UE in cui il premier
dimissionario britannico David Cameron conferma che non vi sarà un secondo
referendum sul Brexit né sull’indipendenza della Scozia. Ma la premier di Edimburgo non esclude la possibilità di
un nuovo referendum sull’indipendenza della Scozia, in modo da poter iniziare
in modo autonomo la procedura di adesione alla Ue.
29 giugno 2016 Il Consiglio dei capi di Stato e di governo, riunitosi
per la prima volta senza la Gran Bretagna,
appare unito nel rinviare le decisioni sull’uscita di Londra dall’Ue a
un summit straordinario del 16 settembre prossimo a Bratislava. Ma, dal vertice
a Bruxelles, è emersa una divergenza tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e
il premier Matteo Renzi su come affrontare le possibili conseguenze negative di
Brexit sull’economia e i sistemi bancari nazionali, segnalate ai leader Ue dal
presidente della Bce Mario Draghi. In più la Commissione Ue in luglio potrebbe
bocciare i maxi deficit di Spagna e Portogallo. A ottobre va in valutazione il
maxi debito pubblico dell’Italia.
Lo scontro al
Consiglio Europeo fra Roma e Berlino alla fine
della riunione a 27 senza il premier britannico Cameron, è dueo. Sulla
questione degli aiuti alle banche alla sprezzante asserzione della Merkel che
frena le aspettative di salvataggio
sostenendo che non si cambiano le regole sul Bail in approvate solo due
anni or sono il premier Renzi risponde ricordando le decisioni prese nel 2013
per consentire una deroga alla Francia e alla Germania al parametro stabilito a
Maastricht relativo al tetto sul deficit fissato ad un tetto massimo del 3%.
29 giugno 2016
Il Parlamento francese adotta la Loi
relative à la liberté de la création, à l’architecture et au patrimoine con
diverse disposizioni relative all’audiovisivo fra le quali oltre alla
trasparenza dei conti di produzione e di sfruttamento delle opere audiovisive,
l’obbligo per i produttori di monitoraggio dello sfruttamento di un’opera, una
definizione precisa del distributore di programmi nonché misure sulla pirateria
e sulla copia privata
29 giugno 2016 A seguito del successo dell’OPA ostile
lanciata da Vivendi, il gruppo di Vincent Bolloré ottiene 5 rappresentanti nel
Consiglio di Amministrazione di Gameloft di cui detiene ormai il 95,94% del
capitale e il 95,77% dei diritti di voto
29 giugno 2016 In un’intervista a Le Figaro il CEO di Turner John Martin annuncia un investimento annuo
in contenuti di 6,5 miliardi di dollari da parte del gruppo Time Warner – di
cui ben 4 miliardi per la filiale Turner e 2,5 miliardi per HBO - per competere con i giganti del SVoD come
Netflix Hulu e Amazon annunciando a sua volta il lancio entro fine 2016 negli
Stati Uniti e successivamente nel mondo di una propria piattaforma SVoD da
parte del gruppo Time Warner. Per parte sua Londra nonostante il Brexit
dovrebbe rimanere la sede delle attività in Europa del gruppo statunitense
30 giugno 2016Via libera della Commissione UE al piano italiano per lo
sviluppo della banda ultralarga nelle aree a fallimento di mercato. Per
Bruxelles tale strategia porterà l'accesso veloce a internet in aree in cui non
è al momento disponibile, senza falsare indebitamente la concorrenza. Per il
Commissario antitrust Margrethe Vestager, il piano italiano per la
banda ultralarga “porterà internet più veloce a consumatori e imprese.
Aiuterà il paese a dotarsi delle infrastrutture necessarie, contribuendo così
alla creazione di un mercato unico digitale connesso nell’UE. Grazie ad una
buona cooperazione con l’Italia, abbiamo potuto completare l’esame del nuovo
piano con grande rapidità.”
30 giugno 2016 Commissione Europea e Fondo Europeo
d’investimento (FEI) avviano nell’ambito di Europa Creativa un’iniizativa
dotata di 121 milioni di euro per fornire garanzie a Piccole e Medie Imprese
nel settore della cultura e della creatività Il meccanismo consiste nel fornire
a titolo gratuito garanzie e controgaranzie ad alcuni intermediari finanziari
selezionati affinché possano accordare maggiori finanziamenti sotto forma di
prestiti accordati agli operatori del settore
30 giugno 2016 Lo studio indipendente LionsGate
acquista per 4,4 miliardi di dollari il gruppo via cavo statunitense Starz di
proprietà di John Malone che detiene a sua volta una quota di LionsGate Starz
Entertainment è l’editore di 17 emittenti di film via cavo negli Stati Uniti e
della rete di emittenti Premium Encore!. Il nuovo gruppo dovrebbe raggiungere
un fatturato di 4 miliardi di dollari all’anno e disporre di un catalogo di 16
mila film e serie tv
30 giugno 2016 Al via la sperimentazione di Rai 4K Per
la televisione italiana viene avviata un’iniziativa storica. Al teleporto
Parigi-Rambouillet di Eutelsat, dove si trova il cuore dell’infrastruttura
tecnologica della Rai per le trasmissioni live, è tutto pronto per il grande
calcio di inizio in 4K. Stasera alle ore 21.00 si parte su Rai 4K, il nuovo
canale temporaneo varato alla numerazione 210 della piattaforma satellitare
gratuita tivùsat. Il progetto coinvolge l’intero gruppo Rai nell’ambito di
un’intesa strategica siglata con Eutelsat che metterà a disposizione le proprie
risorse satellitari su HOT BIRD unitamente ad una serie di servizi di terra
realizzati in collaborazione con un pull di aziende tecnologiche di caratura
internazionale.
30 giugno 2016 Musica digitale, lo streaming driver
della crescita anche in Italia. Grande sorpasso della musica digitale in Italia
sul fisico. Gli ultimi dati pubblicati da Deloitte per FIMI, relativi al primo
semestre del 2016, certificano lo stacco dello streaming sul prodotto fisico a
livello nazionale. Il segmento digitale rappresenta ormai il 51% del settore,
trascinato dall’imponente crescita dei servizi di streaming, che con un
fatturato salito a 26,3 milioni di euro rappresentano il 40% del mercato totale
e segnano un incremento del +51%. Il fatturato cresce dell’1%, attestandosi a
66,4 milioni di euro al sell in. Tenuto conto della particolare
performance del 2015, i primi sei mesi del 2016 sono oltre il 23% in più del
2014.
30 giugno 2016 Abbonati e ricavi nuovamente in
crescita per Sky Italia dopo cinque anni di perdite nell’esercizio fiscale
chiuso il 30 giugno 2016. L’utile operativo si attesta a 67 milioni di euro. Molto
bene anche il servizio on-demand.Sky Italia fa sapere con una nota che nel
corso dell’anno ci sono stati oltre 200 milioni di download e 500 mila nuove
connessioni. “La base connessa – indica Sky – supera i 2,2 milioni di famiglie
ed è di gran lunga la più ampia platea televisiva connessa a servizi on-demand
in Italia”. Tornano a crescere gli abbonati che a fine giugno sono 4,742
milioni, con un incremento di 17 mila nuovi abbonati nell’anno.
Dopo 5 anni, osserva Sky, si chiude il primo anno con
una crescita netta della base abbonati, grazie a tre trimestri consecutivi di
crescita positiva nel corso dell’anno fiscale. I ricavi crescono del 2% su base
annua toccando i 2.790 milioni di euro (£2,082 milioni*) e del 13% rispetto
allo stesso trimestre dello scorso anno. Il ritorno alla crescita dei ricavi
avviene dopo 2 anni consecutivi di flessione. I profitti operativi, cresciuti
significativamente in nel quarto trimestre, si attestano su base annua a 67
milioni di euro (£ 50 milioni*), con una flessione di 11 milioni rispetto allo
scorso anno fiscale per effetto in particolare degli investimenti per il lancio
di Sky Box Sets.
L’ARPU resta stabile a 42 euro per il quarto trimestre
di fila e il churn nei dodici mesi è stato dell’11,1% in linea con la
performance di Sky in UK. In crescita anche gli ascolti: la migliore stagione
di sempre per Sky Sport anche grazie al grande successo degli Europei e alla
continua crescita della platea televisiva di Moto GP e F1. Risultati eccellenti
anche per la seconda stagione di Gomorra e di X Factor e MasterChef.
Per quanto riguarda i risultati della casa madre, Sky Europe, si registra un aumento del
7% dei ricavi a 11,965 milioni di sterline con un utile operativo rettificato a
+12% per 1,558 milioni di sterline. In crescita del 13% l’utile per azione
rettificato a 63,1p. Quest’anno fiscale è il dodicesimo consecutivo di crescita
per i dividendi a 33,5p. Aumentano gli abbonati: 808 mila nuovi clienti e 3,3
milioni di nuovi prodotti venduti nell’anno. Ottima performance per Regno Unito
e Irlanda dove i ricavi superano gli 8 miliardi di sterline. Bene anche in
Germania e Austria. Il gruppo stima sinergie per 200 milioni di sterline nel
2017 e 400 milioni nel 2020.
Per quanto riguarda i piani dell’azienda da qui al 2017, in Germania sarà lanciato molto
presto MasterChef, il talent-show ormai un cult tra gli appassionati di cucina;
saranno estesi i servizi europei per la distribuzione di contenuti in
streaming: Sky Ticket in Germania, Now Tv in Italia e Now Tv Combo in UK (il
primo pacchetto gratuito triple play del Regno Unito); verranno lanciati nuovi
servizi in Ultra Alta Definizione nel Regno Unito e in Germania; dopo
il successo avuto in UK e Irlanda, l’app Sky Kids sarà portata in tutta Europa.
In particolare dopo il Regno Unito, il servizio Sky Q sarà lanciato nel 2017
anche in Italia, Austria e Germania. Il lancio infine dell’app per la realtà
virtuale rafforzerà la leadership di Sky nella distribuzione di contenuti
innovativi e immersivi.
30 giugno 2016 News Corporation torna in attivo nel
quarto trimestre fiscale grazie alla plusvalenza derivante da un accordo legale
e all'espansione dell'attività digitale ed editoriale. Ancora in frenata,
invece, la raccolta pubblicitaria della carta stampata. Il gruppo dei media che
fa capo al magnate Rupert Murdoch e che controlla tra gli altri Wall Street
Journal e il Times di Londra, ha riportato un utile di 89 milioni di dollari,
rispetto al rosso di 379 milioni dello stesso periodo di un anno fa. In aumento
del 5% anche i ricavi a 2,2 miliardi di dollari, sopra le stime di 2,06
miliardi. In particolare, i ricavi della divisione informazione e notizie, pari
a due terzi del business, sono cresciuti dell' 1% a 1,42 miliardi, sebbene
frenati dal calo del 5% della pubblicità. Escludendo l'impatto delle
fluttuazioni dei cambi e la settimana in più nel trimestre, le entrate
pubblicitarie sono scese del 7%, comunque in miglioramento rispetto al calo a
doppia cifra dei trimestri precedenti. Il contributo del business digitale ai ricavi,
inoltre, è aumentato dal 19% al 23% grazie anche agli abbonati digitali al Wall Street Journal passati da 893.000 a
948.000.
30 giugno 2016 Walt Disney nel suo terzo trimestre
fiscale registra utili netti pari a 2,597 miliardi di dollari, in aumento del
5% sullo stesso periodo dello scorso anno I ricavi sono cresciuti del 9%a
14,277 miliardi, oltre i 14,15 attesi dal mercato. In mostra la divisione
cinematografica, in cui le vendite sono aumentate del 40% a 2,85 miliardi e gli
utili operativi del 62% a 766 milioni; nella divisione delle reti tv, che
include Espn, c'è stato un incremento dei ricavi del 2% a 5,9 miliardi; i
parchi e i resort hanno generato 4,379 miliardi di fatturato ( 6% annuo).
Disney scommette sullo sport in videostreaming annunciando l'acquisto per 1
miliardo di dollari di una quota del 33% in BamTéch. Si tratta di un gruppo
specializzato nella tecnologia video creato dalla Major League Baseball. Con
questa operazione Disney si prepara a far fronte all’ipotesi chei fallisca il
modello di business basato sulla tv via cavo, sempre più snobbata da spettatori
che preferiscono soluzioni via internet e che per questo cancellano i loro
abbonamenti attuando il cosiddetto «cord cutting» tanto temuto dai gruppi
media. In base all'accordo Espn lancerà più avanti nell'anno un nuovo servizio
digitale, diverso da quello offerto con l'abbonamento alla tv tradizionale, che
includerà competizioni sportive che il canale non trasmette: si andrà dal
baseball all'hockey professionistici fino alle sfide sportive dei college
30 giugno 2016 Secondo trimestre record per Facebook,
che ha chiuso il periodo aprile-giugno di quest’anno con un fatturato di 6,44
miliardi di dollari, in aumento del 59% rispetto allo stesso periodo del 2015,
superiore alle stime degli analisti interpellati da Bloomberg di 6,02 miliardi.
L’utile netto è pari a 2,05 miliardi, in aumento del 187% rispetto allo stesso
periodo del 2015. Il numero di utenti attivi mensili è salito del 17% a quota
1,71 miliardi, e il numero di clienti giornalieri è pari a 1,13 miliardi
(+15%). Il social network guadagna quasi tutto dalla pubblicità, i contenuti
sponsorizzati che si vedono nella pagina di ognuno di noi sul Facebook e
Instagram. L’84% dei ricavi pubblicitari arriva da mobile. In media, nel
secondo trimestre ha guadagnato 3,82 dollari per singolo utente a livello
globale. In Europa la media dell’Arpu (Average revenue per user) è leggermente
superiore, pari a 4,72 dollari. Il 90% dei ricavi deriva dalla pubblicità, il
resto da pagamenti e tariffe che arrivano ad esempio dagli sviluppatori di app.
30 giugno 2016 Netflix delude le attese. Gli
abbonamenti alla piattaforma di video streaming, leader nel mondo, cominciano a
crescere a rilento, come aveva già anticipato il gruppo stesso nei mesi scorsi.
Netflix che ha scombussolato il tranquillo quadro audiovisivo, spingendo anche
i broadcaster più tradizionali a innovare e lanciarsi nei servizi online
on-demand, continua a crescere ma non come un tempo Il secondo trimestre ha
così segnato un rallentamento che ha mandato il titolo giù in Borsa. Intorno a
mezzanotte perdeva oltre il 15,09% negli scambi after hours. Il gruppo ha però
escluso che intende lanciarsi nella distribuzione su scala globale di programmi
locali per battere la concorrenza. Netflix menziona l’Italia tra i Paesi
(Brasile, India, Messico, Giappone, Colombia, Corea del Sud, Argentina e
Spagna) in cui sta lavorando a serie originale nella lingua dello stato di
riferimento. Netflix ha annunciato d’aver totalizzato 83,18 milioni di abbonati
a fine giugno, di cui 47,13 milioni negli USA. In altre parole, Netflix ha
registrato 1,68 milioni di abbonati in più, di cui 1,52 milioni fuori dagli USA
in più e 160 mila negli USA. I dati sono inferiori alle attese degli analisti,
che scommettevano su più di 2 milioni di nuovi abbonati fuori dagli Stati Uniti
e 500 mila negli USA. “Cresciamo, ma non così veloce come vorremmo e come
abbiamo fatto” in passato, si legge nella lettera che il vertice ha indirizzato
ai propri azionisti. Ad aprile Netflix aveva già preannunciato che gli
abbonamenti avrebbero subito una frenata in questo trimestre dopo l’aumento
record di 6,74 milioni del primo trimestre quando aveva annunciato il lancio in
130 nuovi Paesi. La stima era di 2,5 milioni di abbonati ma i risultati sono
stati inferiori alle attese della stessa società
30 giugno 2016 Trimestre con il turbo per Alibaba, il
gruppo cinese di e-commerce cinese fondata da Jack Ma, il migliore dalla sua
quotazione a Wall Street nel 2014, un risultato sostenuto dalle vendite
effettuate con il cellulare. Sfidando i timori sul rallentamento dell'economia
cinese e sulla sostenibilità del modello di business, Alibaba ha messo a segno
nel secondo trimestre una crescita del fatturato del 59% rispetto allo stesso
periodo dell'anno scorso, a 4,8 miliardi di dollari al di sopra delle
aspettative degli analisti che si attendevano un giro d'affari di 4,5 miliardi
di dollari. Quanto basta per spingere a Wall Street il titolo che dopo la
pubblicazione dei risultati è balzato del 6% a 92,58 dollari. Tuttavia, a
fronte di un aumento del fatturato, gli utili netti sono scesi del 77% nel
periodo a 1,1 miliardi di dollari, una riduzione ampliata dal fatto che un anno
fa il gruppo aveva beneficiato di un guadagno una tantum proveniente da un investimento finanziario. Il gruppo
cinese, passato alla storia per avere lanciato la più grande Ipo mai vista al
New York Stock Exchange, dalla quotazione il titolo ha accusato una forte
volatilità a causa delle preoccupazioni espresse dagli investitori circa le
prospettive di espansione del gruppo oltre a una mancanza di trasparenza sui
dati. Per rispondere a queste critiche, nell'ultimo trimestre il gruppo ha pubblicato
perla prima volta, i dettagli sui quattro segmenti di business quello online,
cloud computing, mobile media e altro. Nel dettaglio, le vendite effettuate
attraverso la piattaforma di e-commerce, sono state alimentate dai flussi di
acquisto provenienti dai cellulari ( 119%), una divisione che rappresenta il
75% delle vendite sul mercato cinese. La nascente attività di cloud computing,
soluzioni per la condivisione di informazioni per privati e aziende, è stata
sostenuta dall'acquisizione del sito di vendite online Taobao.com che ha
contribuito ai risultati del trimestre con un incremento del fatturato del
156%. Risultato stellare anche per la divisione digital media e business
entertainment che ha incrementato il fatturato del 286 per cento.
30 giugno 2016 Vodafone Italia chiude il primo
trimestre dell’esercizio fiscale al 30 giugno 2016 con numeri in crescita. I
ricavi da servizi sono pari a 1.281 milioni di euro (+1,2% rispetto allo stesso
trimestre dell’anno precedente). Crescono i ricavi da servizi mobili, evidenzia
una nota, a 1.071 milioni di euro (+1,4%), sostenuti dal segmento consumer
prepagato, e dall’aumento del consumo di dati mobili (+53%). I clienti 4G sono
saliti a 6,8 milioni e la copertura 4G raggiunge il 96% della popolazione in
oltre 6.640 comuni (di cui 846 in 4G+). Cresce anche il numero di smartphone su
rete Vodafone a 12,5 milioni (+11,6%). I ricavi da rete fissa sono pari a 210
milioni di euro (+0,1%). Continua la crescita dei clienti di banda larga fissa
(+ 9,3%), che si attestano a 2,016 milioni. Nel trimestre, il 41% dei nuovi
clienti ha scelto servizi in fibra di Vodafone. Al 30 giugno i servizi in fibra
sono disponibili in 328 città italiane e raggiungono 9 milioni di famiglie
e imprese, di cui circa 4 milioni su rete propria. L’estensione del piano in
fibra prosegue attraverso la partnership commerciale con Enel Open Fiber per la
copertura del territorio nazionale fino a 250 città con servizi in fibra fino
alla casa del cliente (FTTH). A Perugia Vodafone ha già attivato i primi
clienti in fibra a 1 Gbps. A livello di gruppo, Vodafone ha realizzato
ricavi da servizi in rialzo del 2,2%. Risultati superiori alle attese degli
analisti. L’Europa, si legge in una nota, rimane stabile e l’area Amap vede una
crescita sostenuta. In Europa Vodafone cresce in Germania dell’1,6%,
in Spagna dell’1,3% e in Italia dell’1,2% mentre nel Regno Unito cala del
3,2%. Il fatturato totale di gruppo è stato di 13,4 miliardi di euro
(-4,5% con un forte impatto dell’effetto cambi).
3» Italia
chiude il semestre in crescita e scandisce il conto alla rovescia in vista
della fusione con Wind, ufficializzata dopo mesi di rumor, già nell'agosto del
2015. L'accordo siglato un anno fa tra le capogruppo, rispettivamente la cinese
Ck Hutchinson e la russa Vimpelcom, sulle società operative italiane, prevede
la formazione di una joint venture paritetica attraverso l'integrazione di «3»
Italia e Wind. Le nozze al momento all'esame dell'Antitrust della Commissione
daranno vita al primo operatore mobile per numero di clienti in Italia
30 giugno 2016 «. «3» Italia svela una semestrale in
miglioramento rispetto al 2015, con un giro d'affari di 906 milioni in aumento
del 3% rispetto allo scorso anno, un margine operativo lordo di 135 milioni (
38%), un utile operativo di 63 milioni ( 62%) e 10,5 milioni di clienti ( 4%).
Più in dettaglio i ricavi generati dalla vendita dei servizi tic si sono
attestati a 752 milioni ( 6%) centrando così «l'ottavo trimestre consecutivo in
miglioramento» come sottolinea una nota societaria. La controllata di Ck
Hutchinson spiega il forte miglioramento in termini di redditività con la
crescita degli abbonamenti (passati dal 51 al 56% sul numero complessivo dei
contratti attivi), che contribuiscono per il 75% al fatturato del gruppo e
assicurano visibilità nel tempo ai conti societari. «3» Italia non rilascia i
dati relativi alla pozione finanziaria semestrale della società, tra i nodi
tradizionali critici delle società tic che necessitano di forti investimenti
per mantenere il passo con la rapida evoluzione tecnologica del comparto e
spesso nonostante margini di redditività sempre più stretti. A fine 2015
peraltro, come si apprende da fonti finanziarie, i finanziamenti erogati dalla
capogruppo nei confronti della società italiana ammontavano a circa 5 miliardi.
Finora «3» non ha mai dovuto ricorrere ai finanziamenti bancari grazie alla
disponibilità dei soci cinesi di ri-capitalizzare il gruppo con la conversione
del debito in capitale. Dal suo ingresso nel Paese, all'inizio del millennio,
Ck Hutchison ha investito su «3» Italia circa 15
miliardi
Sky Italia,
chiude l’esercizio 2015/2016 con ricavi in crescita dell'1% grazie alla
crescita della pubblicità (grazie a TV8) e della rivendita di contenuti di Sky
Italia alla stessa TV8 che da sola spiega bene come il broadcaster stia
evolvendo verso una media company complessa e articolata in più modelli di
business, Il core business del gruppo
Sky Italia rimane sempre la pay tv, con ricavi da abbonamenti per 2,3 miliardi
che pesano per 1'82,4% sul totale, ma la crescita di 24,5 milioni di euro di
ricavi rispetto al 2015 passa da altri business (pubblicità, i tre canali free
Tv8, Cielo, Sky Tg24, e rivendita di contenuti).
30 giugno 2016 Il
bilancio 2016 di Sky Italia si chiude con ricavi a quota 2,801 miliardi di
euro, in crescita di quasi 1'1% sull'esercizio 2015. Il grosso arriva sempre
dalla voce «abbonamenti residenziali», quelli per la pay tv di casa, che
nell'esercizio valgono 2,309 miliardi di euro di ricavi, in calo del 2,6% sul
2015, anche se in crescita di 17 mila unità. La leggera flessione di 63,3 milioni
di euro (su cui pesa anche il primo anno senza Champions League di calcio) è
però più che compensata dalla crescita di altre voci: la raccolta pubblicitaria
raggiunge i 240,8 milioni di euro (14,5% sul 2015), con il prezioso contributo
di Tv8, che tuttavia si manifesta sostanzialmente solo nei primi sei mesi del
2016. Poi ci sono le rivendite di contenuti, che fanno incassare a Sky Italia
64,6 milioni, quasi due volte e mezza i 19,3 milioni del 2015. Anche in questo
caso vale l'effetto Tv8, che compra contenuti pregiati da Sky: dalla casa
editrice del canale in chiaro, la Nuova società televisiva italiana srl,
arrivano infatti a Sky Italia ricavi per 50,5 milioni di euro. Infine, la voce
«altri ricavi e proventi» si incrementa del 16,1% e raggiunge quota 100 milioni
di euro grazie a nuovi contratti di servizio per la produzione delle partite di
Serie A, nuovi accordi commerciali con partner telefonici, e anche a seguito
della plusvalenza realizzata per la cessione dell'lcn 27 del digitale terrestre
a Viacom Italia.
1 luglio 2016 La Slovacchia assume la
presidenza di turno dell'Unione Europea.
1° luglio la Corte Costituzionale austriaca, in
accoglimento del ricorso presentato dalla FPÖ, annulla il risultato delle
elezioni presidenziali a causa di molteplici irregolarità verificatesi in
occasione dello scrutinio dei voti per corrispondenza e, vista l'impossibilità
di limitare il numero delle circoscrizioni irregolari, decide di far ripetere
l'elezione in tutta l'Austria
1 luglio 2016 Entra in vigore in
Italia la nuova legge elettorale, battezzata Italicum. E ovviamente pensata per
la sola Camera, alla quale la riforma Boschi affida, in maniera quasi
esclusiva, il potere legislativo. Secondo il premier Renzi ha il merito di
incoronare un vincitore certo. Un premio di maggioranza conferisce il 55 per
cento dei seggi a chi supera il 40 per cento dei consensi. Nel caso ciò non
avvenisse, vi sarebbe un ballottaggio tra i due principali partiti. Tuttavia
molti osservatori sostengono che con la nuova legge elettorale, gli elettori
hanno una contenuta possibilità di scegliere i propri rappresentanti. Il
sistema delle liste bloccate e delle candidature plurime attribuisce ai
capipartito un ampio potere di nomina.
Come osserva Ferruccio de Bortoli “Si riduce il legame fra
elettori ed eletti. Questi ultimi sentiranno di dovere la legittimità del loro
seggio alla scelta di chi li ha nominati, non al voto di chi si è recato alle
urne. E se pensiamo che il nuovo Senato non sarà direttamente elettivo e
composto dai prescelti delle Regioni – presumibilmente le seconde file di una
classe politica non eccelsa – il quadro che ne risulta è tale da suscitare
qualche dubbio sull'evoluzione della democrazia rappresentativa italiana. I
contrappesi al rafforzamento dell'Esecutivo sono la promessa di introdurre un
referendum propositivo e il rilancio delle leggi di iniziativa popolare.
Appaiono bilanciamenti deboli e posticci.”
1 luglio 2016 Un Commando ISIS prende in ostaggio una
trentina di persone in un ristorante frequentato da occidentali a Dacca: dopo
aver separato i musulmani dagli infedeli uccide venti persone fra cui nove
imprenditori italiani. All’alba un blitz delle forze dell’ordine uccide cinque
dei sei autori della strage esponenti della buona borghesia locale del
Bangladesh
1 luglio 2016 È
operativa da venerdì primo luglio la nuova struttura organizzativa della DG CONNECT, che continuerà a essere guidata da Roberto
Viola. Nasce la DG Connect 2.0 che, come scrive lo stesso Viola in un post sul
Blog della Commissione, è stata concepita per rispondere meglio alle sfide del
Digital Single Market. L’ultimo Consiglio europeo del 28 giugno, in pieno
ciclone Brexit, lo ricordiamo, ha adottato un’agenda che richiede progressi
rapidi e decisi verso il raggiungimento del mercato unico, anche ma non solo in
ambito digitale. La Ue intende accelerare sulla portabilità transfrontaliera;
l’eliminazione degli ostacoli al commercio elettronico e quindi anche del
geoblocking; l’eliminazione dei sovrapprezzi del roaming; il raggiungimento
degli obiettivi del piano d’azione per l’eGovernment; le riforme dei quadri
normativi sul diritto d’autore e sugli audiovisivi; la creazione di condizioni
idonee a stimolare nuove opportunità commerciali mediante: la garanzia di una
connettività a banda larga fissa e senza fili ad altissima capacità in tutta
Europa; il riesame del quadro normativo sulle telecomunicazioni; un miglior
coordinamento delle modalità di assegnazione dello spettro in vista del 5G; il
coordinamento delle iniziative dell’UE in materia di calcolo ad alte
prestazioni. La nuova organizzazione della DG Connect, spiega Viola, si
concentrerà quindi sui “servizi online, il copyright e i media. Ma nella nuova
struttura saranno preminenti anche i temi della digitalizzazione
dell’industria, dell’economia data-driven e della guida connessa e
automatizzata”.
1 luglio 2016 SES
che già deteneva il 49,1%, esercita la propria opzione acquisendo per 730
milioni di dollari le quote rimanenti dell’operatore satellitare 03b Network
specializzato nell’accesso a Internet a banda ultra larga e a basso costo
In piena
effervescenza il mercato delle torri in Europa
1 luglio 2016
Anche Deutsche Telekom si starebbe apprestando a vendere le sue torri
mobili, che potenzialmente potrebbero portare in cassa qualcosa come 5 miliardi
di euro. Cifra che verrebbe reinvestita nello sviluppo delle reti sui diversi
mercati europei in cui il gruppo è operativo. La vendita dell’asset sarà
gestita da Goldman Sachs e Morgan Stanley e dovrebbe partire in autunno ma i
dettagli dell’operazione si conosceranno solo dopo l’estate, quando la società
– dopo aver ricevuto i feedback dei potenziali compratori – deciderà se vendere
tutto, una parte o non vendere affatto. Niente insomma è ancora certo sulle
intenzioni dell’operatore storico tedesco, che già nel 2012 decise di cedere le
torri controllate negli Usa a Crown Castle per 2,4 miliardi. La spagnola
Telefonica ha fatto confluire le sue 11.500 torri in una nuova società chiamata
Telxius, nella quale ad aprile sono entrate anche le 2.350 torri della
controllata Telefonica Deutschland. In Italia, Wind ha ceduto le sue torri a
Cellnex, che aveva presentato anche un’offerta per quelle di Inwit.
Telecom Italia però ha al momento deciso di mettere la vendita in stand-by,
dopo aver quotato parte della società a giugno dello scorso anno. Altri asset –
circa 8 mila – potrebbero essere messi in vendita se la fusione tra Wind e 3
Italia sarà approvata dalla Commissione europea. Anche la
stessa Vimpelcom, proprietaria di Wind e controllata dall’oligarca russo
Mikhail Fridman e dalla norvegese Telenor (che però ha messo in vendita la sua
partecipazione) ha annunciato l’intenzione di vendere le sue torri tlc, a
conferma che la vendita delle torri è considerata sempre più una via
privilegiata per liberarsi di un asset costoso e non strategico e concentrarsi
sulle attività principali quali l’estensione delle coperture 4G attraverso l’acquisizione
di nuove frequenze e l’avvio dell’evoluzione verso le reti 5G.
1 luglio 2016 In pieno sviluppo la telefonia 4G in
Francia: l’ìncumbent Orange (già France Télécom possiede il maggior numero di
siti 4G funzionanti nell’Esagono, ben 8 988, precedendo Bouygues Telecom,
che dispone di 8 346 siti 4G. Al terzo posto torna SFR (Altice), con 6828
quasi 7 mila siti precede Free (Iliad), che ne conta 6 571.
1 luglio 2016 Da questa data tutti gli italiani
iniziano a pagare il canone Rai con la bolletta elettrica. In base a quanto
stabilità dalla Legge di Stabilità con l’obiettivo di contrastare la forte
evasione e assicurare nuove risorse che fino al 2018 andranno al Fondo per la
riduzione delle tasse ma poi saranno girate alle casse Rai che potrà così
finanziare la propria produzione. Grazie alle nuove disposizioni, la Rai stima
che l’evasione del canone scenderà dal 27 all’8% mentre le famiglie paganti
saliranno a 23 milioni
1 luglio 2016 Sono stati più di 10mila i cittadini che
hanno partecipato alla prima consultazione pubblica sulla Rai che si è conclusa
ieri. Ben 11.188 coloro che hanno compilato il questionario messo a punto dal
Ministero dello Sviluppo Economico, con la collaborazione tecnica di Istat, di
cui 9156 lo hanno completato. Sul sito www.Cambierai.gov.it per la prima volta gli italiani hanno potuto
esprimere la propria opinione sul servizio pubblico “radiofonico, televisivo e
multimediale” del futuro in vista della nuova Convenzione tra lo Stato e la
Rai, in scadenza nel 2016, e del nuovo Contratto di servizio che durerà 5 anni,
non più 3 come i precedenti.
Inizio luglio 2016 A meno di due settimane dal referendum
sul Brexit Londra sembra precipitata nel caos politico all’Anno Zero. Governo
allo sbando, conservatori senza leader, Labour al collasso e populisti in crisi
dopo le dimissioni del leader dell’UKIP Farage: l’élite britannica è rottamata.
Per gli elettori la consultazione del 23
giugno sull’Europa è stato solo il pretesto per mandare al diavolo sia chi è
maggioranza sia chi è all’opposizione, obbligandoli a mostrare la loro debole
sostanza. Obiettivo centrato. Il re è nudo.
E la crisi si preannuncia come lunga
3 luglio 2016 3 Un'autobomba kamikaze progettata e
rivendicata dall’ISIS esplode a Baghdad, in Iraq nei pressi
di un locale e un centro commerciale provocando la morte di 292 persone persone
e oltre 200 feriti.
4 luglio 2016 L’uscita del Regno Unito non avrà
ripercussioni sul processo di integrazione dei Paesi Balcanici occidentali
nell’Unione Europea. E’ il messaggio a Parigi di Hollande, Merkel e Mogherini
rivolto ai leader di Albania, Bosnia, Kosovo, Macedonia, Montenegro e Serbia da
lui riuniti all’Eliseo
4 luglio 2016 Scontro
cruento alla Direzione del PD tra il segretario Matteo Renzi e la minoranza,
guidata da Gianni Cuperlo. Un ordine del giorno della sinistra Pd, che chiedeva
mani libere sul referendum costituzionale previsto nel mese di ottobre ,
bocciato a grande maggioranza (solo otto sì), anche dopo un intervento deciso
(e contrario) del vicesegretario Lorenzo Guerini («no ad ambiguità, il Pd è per
il sì»).
4 luglio 2016 Ennesimo scandalo per appalti truccati
dei ministeri. Indagato un deputato
centrista Marotta di AP arrestate 24 persone
4 luglio 2016 In Grecia 11 candidati di cui uno solo
estero (cipriota) si presentano alla
gara per l’assegnazione di licenze decennali per quattro reti televisive
private. Fra di essi Star, Skai, Antenna 1 e Mega che avevano peraltro
denunciato la procedura voluta dal governo Tsipras presso il Consiglio di Stato
ellenico accusato di averla pilotata attraverso il segretariato generale
all’informazione, ossia da un’istanza non indipendente dal governo imponendo
altresì un ticket minimo di ingresso di 3 milioni di euro. Per il ministro responsabile per i media Nikos Pappas
dopo 25 anni di anarchia finisce invece la ”collusione fra le emittenti, le
banche e le politiche”. Attualmente sono otto le emittenti televisive private
che trasmettono sul territorio ellenico
4 luglio 2016 Accordo pluriennale stipulato tra Amazon
e PBS Distribution in base al quale Amazon Prime Instant Video per la
distribuzione internazionale di numero serie tv per l’infanzia realizzate da
PBS Kids.
4 luglio 2016 Uno studio dell’UER prevede che
nell’Unione Europea gli abbonati a servizi SVoD
attualmente stimati in 25 milioni pari all’11% delle famiglie,
raddoppieranno raggiungendo la soglia dei 50 milioni entro il 2020. Oggi
Netflix controlla il 52% di questo mercato davanti ad Amazon e a nuovi soggetti
europei come Canalplay (Vivendi), Now Tv (Sky) e Maxdome (ProSiebenSatEins).
4 luglio 2016 Uno studio dell’Osservatorio Europeo
dell’Audiovisivo sul mercato europeo della tv a pagamento evidenzia come esso
sia in mano a sei gruppi. Sky, Vivendi, Liberty Global, Orange, Deutsche
Telekom e Viasat controllano il mercato media paneuropeo. Il rapporto Media
ownership: towards pan-European groups?‘, realizzato sui dati del database
Mavise, indica i principali attori del mercato, la presenza geografica, la loro
posizione sui diversi mercati, le strategie di espansione, le acquisizioni e le
integrazioni verticali. I Sei gruppi
di distribuzione paneuropea e la loro presenza geografica.
15 grandi gruppi di distribuzione audiovisiva
paneuropea servono il 68% delle famiglie abbonate alla pay tv nella Ue. Deutsche
Telekom, Liberty Global, Orange, Sky, Viasat e Vivendi rappresentano il 50%
degli abbonati alla pay tv nell’Ue. I tre broadcaster “multi-country” di questo
rapporto (Central European Media Enterprises, Modern Times Group e RTL Group)
comprendono i player principali (nella top 4 per l’audience) in 17 Paesi
europei. Ci sono 13 broadcaster paneuropei che possiedono (direttamente o
tramite controllate) i principali brand di canali a pagamento e free
disponibili in tutta l’Europa. Nove di questi sono legati ai principali gruppi
americani di produzione cinematografica e televisiva. La ripartizione
geografica dei distributori e le loro sinergie in materia di tecnologia,
l’esistenza di broadcaster multi-country, guida lo sviluppo dei servizi
on-demand a livello regionale. Tra il 2011 e il 2014, evidenzia
l’Osservatorio europeo dell’audiovisivo, abbiamo assistito a una concentrazione
dei mercati nazionali di distribuzione. Oltre al consolidamento a livello
nazionale, il mercato ha visto dei player allargare la loro presenza geografica
o acquisire importanti operatori nazionali ed è stato teatro di una maggiore
convergenza tra operatori tlc e broadcaster. Per quanto riguarda i distributori
radiotv paneuropei, è possibile distinguere quelli che dispongono di una
strategia ‘multi-country’, basata su un grosso numero di canali free-to-air da
quelli che invece puntano su un piano paneuropeo con channel brands molto noti
in tutta l’Europa. In questo Rapporto, l’Osservatorio ne esamina nove. Mentre i
mercati dell’audience televisiva sono stati un po’ meno concentrati tra il 2011
e il 2014, su un campione di 30 Paesi europei, i due principali gruppi radiotv
raccolgono in media il 51% dell’audience e i tre principali gruppi il 64%, con
forti variazioni da Paese a Paese. In questo Report, i tre gruppi broadcast
multi-country includono i maggiori player (nella top 4 dell’audience share) in
17 Paesi europei. I gruppi brand channel paneuropei e i maggiori canali di pay
tv (cinema e sport) appartengono a 13 grandi gruppi e alle loro controllate
(21st Century Fox, AMC Networks, Bonnier, Discovery Communications, NBC
Universal, Scripps Networks, Sony Corporation, Time Warner Inc., United Media
Group, Viacom Inc., Viasat, Vivendi, e Walt Disney Inc.). Nove di queste
società sono filiali di grandi gruppi media americani. Il loro forte sviluppo,
basato sull’integrazione verticale, comprende: l’acquisto di marchi di canali
nazionali gratuiti, la creazione di joint-venture con potenti società di
distribuzione, rafforzamento delle partecipazioni nelle società di produzione
televisiva, accumulo di diritti sportivi e il lancio di servizi on-demand.
I Sei gruppi di distribuzione paneuropea e la loro
presenza geografica
La fusione
tra Wind e 3, che porterà alla nascita del primo operatore mobile in Italia,
sta accelerando
4 luglio 2016. Scade la trattativa in esclusiva con
Iliad, l’operatore francese in mano a Xavier Niel per la cessione di alcuni
asset. Wind-3 lo avevano preferito a Fastweb, che a sua volta aveva presentato
un’offerta. Secondo il Corriere della
Sera Ck Hutchinson e VimpelCom, che controllano rispettivamente 3 e Wind,
nel fine settimana avrebbero siglato un accordo in base al quale Iliad
rileverebbe le frequenze e le torri dei due operatori per circa 1,8 miliardi. La
cessione di alcuni asset era sin dall’inizio la condizione posta dall’Antitrust
Ue per il via libera alla fusione, per consentire la creazione di un quarto
operatore mobile con infrastruttura.
4 luglio 2016 Entra nel vivo il progetto del polo
delle radio di Mediaset. Tutte le attività radiofoniche sono state raggruppate
sotto la controllata RadioMediaset guidata da Paolo Salvaderi che lascia le
altre cariche ricoperte in Mediaset (Ceo di Monradio e Dg della Divisione Radio
di Mediamond). RadioMediaset riunisce le partecipazioni in R101, Radio 105 e
Virgin Radio, le tre emittenti che insieme alla partnership con Radio Monte
Carlo, detenuta da Alberto Hazan, compongono il primo gruppo radio in Italia
per ascolti e raccolta pubblicitaria. La raccolta pubblicitaria di
RadioMediaset è affidata in esclusiva alla concessionaria pubblicitaria
Mediamond – 50% Mediaset e 50% Mondadori – che ha in portafoglio un totale di
otto emittenti: R101, Radio 105, Virgin Radio, Radio Monte Carlo, Radio Italia,
Radio KissKiss, Radio Subasio, Radio Norba.
4 luglio 2016 In considerazione degli obiettivi di
sviluppo di un’offerta multipiattaforma integrata, personalizzabile ed ubiqua,
di integrazione totale dell’offerta digitale nel palinsesto cross-mediale, di
valorizzazione di contenuti proprietari di forte interesse per il pubblico,
viene definita la funzione “Chief Digital Officer” con l’obiettivo di
coordinare e raccordare in modo ancor più efficace l’apporto delle Direzioni
“Digital”, “Teche” nonché della Struttura “Servizi di Pubblica Utilità”. Il
ruolo di Chief Digital Officer è affidato a Gian Paolo Tagliavia.
5 luglio 2016 Un attentato-suicidio in Siria a Hassaké
(rivendicato dallo Stato Islamico) provoca almeno 25 morti e 30 feriti.
5 luglio 2016 la sonda spaziale Juno sviluppata dalla
NASA entra nell'orbita di Giove.
5 luglio 2016 Silvio Berlusconi, dimesso dal San Raffaele
dopo 29 giorni d’ospedale, un intervento a cuore aperto, la sostituzione della valvola
aortica e il rischio di morire che per la prima volta l’ha visto affidarsi
pubblicamente a Dio, annuncia la cessione del Milan
5 luglio 2016 Presentata a Roma la relazione annuale del
Presidente dell’AGCOM Cardani. Avanzano gli OTT ma
la tv in chiaro resiste In leggera flessione i ricavi del settore delle
comunicazioni in Italia. Perde punti il comparto tlc e media, specie la pay tv.
Nel 2015, le risorse economiche del settore delle comunicazioni, in Italia,
ammontano complessivamente a 52,6 miliardi di euro, in leggera flessione (-1%)
rispetto al 2014. Si ravvisa un rallentamento della dinamica di contrazione
delle risorse che ha caratterizzato gli anni precedenti. I comparti tlc e media
registrano una riduzione nel valore dei ricavi: rispettivamente -1,5% e -1,2%.
La pay tv perde l’1,5%.. Il settore delle comunicazioni incide, nel suo
insieme, per oltre il 3% sul PIL, con le telecomunicazioni che pesano per il
2%, i media per lo 0,8%.
La dinamica
dei ricavi. L’Agcom osserva che la
fase recessiva che ha caratterizzato il sistema tradizionale dell’informazione
negli ultimi anni subisce una battuta di arresto. La flessione dell’1,2%
registrata nel corso del 2015 rappresenta una nota positiva se comparata alle
contrazioni degli anni precedenti. I ricavi passano da 14.378 del 2014 a 14.207
del 2015. Si intravede una nuova direzione verso la quale sta evolvendo
l’industria dei media scandita dalle prospettive offerte dai processi di
convergenza media-telco, ora possibili grazie anche alla disponibilità di una
connessione veloce (banda larga e ultralarga). La Tv in chiaro produce tuttora
la parte più consistente degli introiti (4,5 miliardi di euro), anche se il
divario rispetto alla pay Tv è andato riducendosi negli ultimi anni.
La principale fonte di ricavo, sottolinea l’Autorità,
anche per il 2015 è la vendita di spazi pubblicitari all’interno dei programmi
televisivi, pesando per il 41% sulle entrate complessive. Un’incidenza non
molto inferiore (38%) sul totale è esercitata dalle offerte televisive a
pagamento (incluse quelle sul web), mentre più contenuto (21%) è il peso dei
fondi pubblici, che includono il canone per il servizio pubblico televisivo, le
convenzioni con soggetti pubblici e le provvidenze pubbliche erogate alle
emittenti.
Sky,
Mediaset e Rai. Circa il 90% dei
ricavi totali è detenuto da tre operatori principali: Sky, Fininvest/Mediaset e
Rai. Nella televisione in chiaro, sebbene si riscontri una diminuzione delle
quote dei primi due operatori, si conferma il ruolo preponderante di Rai, che
detiene una quota superiore al 48%, seguita da Mediaset, con una quota del 35%.
Nella Tv a pagamento, gli operatori con quote di ricavi rilevanti sono due: il
gruppo Sky, con una quota che nel 2015 è pari a circa il 76%, e
Fininvest/Mediaset, che con Premium possiede una quota di mercato pari a circa
il 19%. L’indice di concentrazione del mercato della televisione a pagamento,
anche se in riduzione, risulta superiore a 6.100 punti.
La radio sta
gestendo meglio la crisi pubblicitaria
Importante focus sulle radio nel momento in cui in Italia si evidenzia una
forte azione di concentrazione portata avanti da Mediaset che ha creato un polo radiofonico che fa capo a RadioMediaset. Per l’Agcom, la radio (che registra nell’ultimo anno
circa 650 milioni di euro di ricavi) sta affrontando la crisi congiunturale del
settore pubblicitario meglio degli altri mezzi a contenuto editoriale. Infatti,
in un contesto di generale contrazione per i mezzi tradizionali, le risorse
pubblicitarie afferenti al settore radiofonico sono aumentate del 12% rispetto
al 2014, dopo una riduzione iniziata nel 2010. A fronte, inoltre, di risorse
pubbliche pressoché stagnanti e sotto attenta revisione da parte del
legislatore, i ricavi pubblicitari delle radio aumentano il loro peso relativo
sul totale delle risorse (78% nel 2015, 70% nel 2014).
La
pubblicità online vale 1,7 miliardi
Complessivamente il valore della raccolta pubblicitaria sul web in Italia, che
include la pubblicità online degli editori e degli operatori radiotelevisivi
tradizionali, ha avuto un andamento sostanzialmente crescente nel tempo con la
sola eccezione della lieve flessione registrata nel 2013, raggiungendo,
pertanto, nel 2015 un valore stimato pari a 1,7 miliardi di euro. Il contributo
più consistente deriva dalla pubblicità di tipo display e video, la cui
incidenza sul totale, a partire dal 2013, è stabilmente superiore al 50%, e ha
presentato un trend dei ricavi in costante crescita; per il 2015, l’incremento
stimato di questi ricavi è del 6%.
Passaggio infine sul diritto d’autore. L’Autorità indica i modi migliori per la
promozione della cultura della legalità nella fruizione di opere digitali: a) Incentivare
iniziative di autoregolamentazione, b) Potenziare l’interlocuzione con gli
stakeholder e le altre Istituzioni coinvolte; c) Promuovere campagne
informative circa il corretto utilizzo della rete internet
d) Favorire l’adozione di migliori modelli di
distribuzione dell’offerta legale onlinee) Proseguire i lavori del Comitato per
lo sviluppo e la tutela dell’offerta legale di opere digitali.
Riassegnazione
banda 700 Mhz Nella sua relazione il
presidente Cardani invita infine l’Italia a non perdere tempo sulla
riassegnazione delle frequenze a 700 Mhz: Urgente un piano d’azione per la
transizione ai servizi broadband mobili anche nell’orizzonte del 2022.
Sollecito al Mise per il bando di gara sui 3.6-3.8 Ghz per il Fixed Wireless a banda larga e ultralarga.
5 luglio 2016 Secondo il settimanale La Lettre de L’Expansion, nelle ultime
settimane ci sarebbero stati diversi incontri tra il presidente di Vivendi
Vincent Bollorè e l’AD di Orange Stephane Richard. Allo studio, uno scambio
azionario che – secondo le valutazioni di analisti citati da Bloomberg –
porterebbe Vivendi a ottenere il 4% di Orange in cambio del 10% di Telecom
Italia. Bollorè manterrebbe così il 15% di Telecom, una quota pari a quella in
mano a Xavier Niel, composta però da opzioni che non conferiscono la
disponibilità dei diritti di voto, e potrebbe così portare a termine
un’operazione di respiro paneuropeo con i piedi in due dei principali operatori
ex monopolisti del continente. Tra i temi sul tavolo, la possibilità di
includere in un solo pacchetto i giochi di Gameloft con quelli dell’operatore
di tlc, un possibile scambio di contenuti di Canal+ sul mercato
africano in cui Orange è ben insediata, in paesi come la Costa d’Avorio,
Senegal, Marocco e il Camerun L’obiettivo è quindi un avvicinamento con lo
scopo di un allargamento ai Paesi del Mediterraneo. Orange conta 7,6 milioni di
famiglie abbonate alla sua pay Tv in Europa, stato agli ultimi dati
forniti dall’Osservatorio europeo dell’audiovisivo. Orange è un altro esempio di un operatore tlc
che si è spostato decisamente verso il settore audiovisivo. Oltre a essere
attivo sul mercato europeo delle tlc (compresa la Moldova), Orange è anche
molto presente in Africa e Medio Oriente. In Francia, è uno dei principali
player con offerte di IPTV e servizi satellitari per 6,4 milioni di case (24%
delle pay -TV homes). Nel 2009 ha anche creato i canali televisivi Orange
Cinéma Séries. Al momento questi sono OCS Max, OCS City (HBO content), OCS Choc
e OCS Géants. I canali sportivi sono stati chiusi nel 2012 dopo che BeIN
Sport ha preso i diritti tv dei maggiori eventi. C’è poi Orange
Studio, creata nel 2007, che si occupa di coproduzione e acquisizioni di film
francesi ed europei. Facile capire che tra Vivendi (13 milioni di pay-TV homes
in Europa) e Orange possono svilupparsi interessanti e potenti sinergie. Bolloré
può mettere in campo Canal+ e Premium oltre al servizio online CanalPlay. Canal+
era presente, oltre che in Francia, anche in Polonia, Scandinavia, Spagna e
Belgio, ma è stata costretta a cedere le attività non francesi (con l’eccezione
della Polonia) durante la crisi finanziari di Vivendi nel 2000. Oggi è molto
presente in Africa e Vietnam. E sembra che sia propri lì che voglia
rafforzarsi, magari aiutata da Orange.
Niel pronto a
vendere le opzioni su Telecom per la rete di Wind-3. Grazie ad un accordo con Hutchinson e
VimpelCom diventerà il quarto operatore di telefonia mobile in Italia
5 luglio 2016 L’imprenditore Xavier Niel si prepara a
entrare come quarto operatore nel mercato italiano della telefonia mobile con
il gruppo Iliad e a disfarsi della propria partecipazione in Telecom Italia. In
una nota ufficiale Iliad, che in Francia controlla il provider di telecomunicazioni
«Free», chiarisce di avere siglato un’intesa con Hutchinson e Vimpelcom, che
controllano rispettivamente 3 e Wind, per acquistare attività in Italia
nell’ambito dei rimedi chiesti dalla Commissione Ue, che ha in esame la fusione
tra i due operatori. Ha anche aggiunto che Niel «non detiene ad oggi
direttamente o indirettamente alcuna partecipazione in diritto di voto o in
capitale di Telecom Italia e non dispone che di un interesse economico
marginale (inferiore a 25 milioni di euro) che sarà ceduto nelle prossime
settimane». L’intesa prevede l’acquisto di un portafoglio di frequenze per 450
milioni, più l’impegno ad acquisire diverse migliaia di antenne, un accordo di
«ran sharing» (cioè la condivisione di tutte le risorse della rete di accesso)
e per l’utilizzo della rete di Wind-3 per un periodo di 5 anni rinnovabile.
Fastweb, che a sua volta aveva presentato un’offerta a Wind-3, chiede che il
piano di Iliad sia «sottoposto alla consultazione del mercato da parte della
Commissione Ue».
6 luglio 2016 "Frontex addio. L'UE si dota di una
propria Guardia costiera e di frontiera che da settembre sarà operativa per
affrontare le mille emergenze legate ai flussi migratori, con una struttura che
si occuperà del controllo e della sicurezza delle frontiere esterne, garantendo
al contempo la libera circolazione delle persone all'interno dello spazio
Schengen". Il Parlamento europeo vota un regolamento che prevede una
revisione completa del mandato di Frontex, la cui struttura sarà inglobata
dalla Guardia costiera europea, attraverso un rafforzamento significativo delle
sue competenze, funzioni, dotazioni in uomini e mezzi Per la prima volta è
introdotto il principio di una gestione europea integrata delle frontiere.
6 luglio 2016 Il governo del Regno Unito sancisce che ITV
e Channel 4 non debbano aspettarsi alcun pagamento da Virgin Media e
Sky per la ritrasmissione dei loro canali. Una decisione che crea un
importante precedente riaprendo il dibattito sulle retransmissions fee che potrebbe avere importanti
ripercussioni anche in Italia dove resta ancora aperta la disputa tra
Mediaset e Sky Italia che aveva portato il 7 settembre 2015 il Biscione, in
assenza di accordo commerciale sul pagamento di tali diritti ad oscurare i
segnali di Canale5, Italia1 e Rete4 che non sono dunque più visibili sui canali
104, 105 e 106 di Sky. Il governo britannico si aspetta quindi che in futuro
non ci saranno più pagamenti da parte degli operatori di piattaforma ai
broadcaster di servizio pubblico per il trasporto dei canali. Diversamente il
governo prenderà in considerazione una modifica legislativa. In uno studio
presentato al Garante britannico delle comunicazioni Ofcom, ITV stimava che le retransmission fee potrebbero valere
circa 121 milioni di sterline mentre Channel 4 parlava di circa 75 milioni.
6 luglio 2016 Si intensificano le voci di un’intesa
fra Vivendi e Orange per un possibile scambio di partecipazioni in Telecom
Italia e per lo sviluppo della pay tv in Africa Secondo indiscrezioni, nelle
ultime settimane ci sarebbe stato un riavvicinamento tra Bolloré e l’Ad di
Orange, Stephane Richard. In ballo anche uno scambio azionario che porterebbe
Vivendi a ottenere il 4% di Orange in cambio del 10% di Telecom Italia. Tra i
temi sul tavolo, la possibilità di includere in un solo pacchetto i giochi di
Gameloft con quelli dell’operatore di tlc, un possibile scambio di contenuti di
Canal+ sul mercato africano in cui Orange è ben insediata, in paesi come la
Costa d’Avorio, Senegal, Marocco e il Camerun.
Rai da
settembre pronta a sfidare gli OTT con Rai Play
6 luglio 2016 Antonio Campo Dall’Orto in un’intervista
rilasciata alla trasmissione ‘Il bianco e il nero’ su Radio 1, facendo il
bilancio dei suoi primi 11 mesi di lavoro a Viale Mazzini, sottolinea come
la trasformazione della Rai in
una Digital Media Company sia già a buon punto. Si tratta di dimenticare
di essere una tv e di avere un palinsesto e di utilizzare tutte le possibilità
e le piattaforme che il digitale e l’innovazione tecnologica ci mettono a
disposizione”. Già oggi il servizio di catch-up tv Rai Replay sta già
spopolando. “La cosa – ha aggiunto
l’Amministratore Delegato della Rai – si concretizzerà in maniera
eclatante a settembre con il lancio della piattaforma Rai Play che darà la
possibilità agli abbonati di fruire dei nostri programmi quando vorranno: gli
spettatori non dovranno più organizzarsi in base alla messa in onda ma potranno
farlo in base ai propri tempi“. La Rai scende così in campo con
gli Over-The-Top essendo la concorrenza nell’audiovisivo è sempre più
spostata sull’offerta di contenuti online. E la Rai pensa già a varcare
confini con questo servizio. Campo Dall’Orto spiega infatti che grazie alla
riforma Ue sul diritto d’autore, “potremo fornire, attraverso un codice,
lo stesso servizio a qualunque abbonato in Europa”.
6 luglio 2016 Xavier Niel ufficializza l’accordo
con VimpelCom e con CK Hutchison finalizzata all’acquisizione delle
frequenze che Wind e 3 dovranno cedere per avere l’ok dalla Ue al merger.
L’imprenditore francese dando vita al quarto operatore mobile conferma la
cessione della quota detenuta in Telecom Italia. L’ingresso nel mercato italiano di Iliad,
società di Xavier Niel, probabilmente non porterà lo scompiglio creato nel 2012
in Francia dal suo operatore low cost Free – che ha scalato il mercato passando
dall’8% conquistato nel primo anno all’attuale 17% (12 milioni di clienti) ma
impedisce il consolidamento del mercato della telefonia mobile atteso dalla
fusione fra Wind e 3.
7 luglio 2016 Manifesto per il 5G nella Ue
sottoscritto 17 operatori europei, i maggiori del Vecchio Continente – fra cui
Vodafone, Deutsche Telekom, BT e Telecom Italia – che si impegnano a
realizzare entro il 2020 una rete 5G in almeno una grande città di tutti i
paesi Ue, a patto però che Bruxelles renda meno stringenti i vincoli regolatori
sulla net neutrality. Lo scrive il Financial Times, aggiungendo che secondo la
industry delle Tlc in Europa le linee guida Ue sulla net neutrality “creano una
forte incertezza sul ritorno degli investimenti nel 5G”. In altre parole,
secondo i maggiori operatori europei gli investimenti in 5G rischiano di essere
procrastinati se le regole in materia di net neutrality che la Ue sta scrivendo
non saranno ammorbidite a vantaggio dell’innovazione (leggi investimenti). In
particolare, le telco chiedono alla Ue di introdurre nuovi vincoli per i
servizi OTT come WhatsApp e Skype, sottoponendoli alle stesse regole delle Tlc.
Il dibattito sulla Net Neutrality è molto sentito nella Ue e le telco chiedono
da tempo un ‘Level Playing Field’ per gli OTT accusati, fra le altre cose, di
occupare la banda con i loro servizi senza però contribuire al finanziamento
delle reti. In questo senso, anche l’Agcom ha da poco pubblicato un’analisi
conoscitiva sui servizi di messaggistica in cui si ipotizza la possibilità di
far pagare gli OTT per l’uso della numerazione cellulare su cui viaggiano i
loro servizi. Con questo appello, le telco Ue mettono le mani avanti rispetto
agli investimenti ingenti necessari per realizzare le nuove reti 5G, il nuovo
standard wireless che aprirà la strada dell’Internet of Things su cui la Ue
vuole giocare un ruolo di punta.
7 luglio 2016 Nasce in Francia SFR Media organizzato
in tre poli: SFR Presse (ex Altice Media Group), SFR RadioTV (NextRadioTv) e
SFR Sport. SFR riunisce il gruppo che fa capo al settimanale L’Express, il quotidiano Libération e NewsCo. Il secondo è
l’editore dei canali televisivi BFM TV, BFM Business Paris, Numéro 23 e RMC
Découverte, e delle radio RMC e BFM Business. Il terzo è l’editore di BFM Sport
RMC Sport, SFR Sport 1, SFR Sport 2, SFR
Sport 3, SFR Sport 4 e SFR Sport 5
8 luglio 2016 L’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo
pubblica uno studio su Diritti sportivi in
televisione e in VoD tra esclusiva e diritto all’informazione. Evidenziando
nell’introduzione le enormi somme versate per acquisire i diritti sportivi in
Europa - 1 000 milioni di £ sono stati pagati per quelli della
Premier League britannica tra il 2013 e il 2016 e il solo bouquet Premier
League di Sky costa attualmente 570 milioni £ all’anno – il Rapporto esamina
nel primo capitolo i quadri normativi (internazionale e europeo) applicabili
alla radiodiffusione sportiva, evidenziando come il modello europeo di gestione
dei diritti sia un sistema duplice, caratterizzato dalla vendita centralizzata
dei diritti - e dalla vendita da parte delle Associazioni calcistiche dei
diritti sportivi per conto dei club sotto forma di offerte raggruppate – e
dall’esclusiva. Nel secondo capitolo dedicato agli effetti in materia esercitati
dal diritto alla concorrenza dell’UE, si osserva come - in forza della regola
del divieto di un unico acquirente - la Direttiva SMAV obblighi i detentori di
diritti sportivi a cedere ad altri radiodiffusori le fasi salienti delle
partite e consenta agli Stati membri di stabilire un lista notificata alla
Commissione Europea degli eventi sportivi che devono beneficiare di una
copertura completa. Segue nel terzo capitolo la disamina dei quadri giuridici
anazionali applicabili alla radiodiffusione sportiva in Germania, Spagna.
Francia, Regno Unito e Italia (e dei relativi accordi stipulati fra le leghe
calcio e gli operatori televisivi a pagamento), nel quarto capitolo l’analisi
dei meccanismi di autoregolazione in vigore nel settore sportivo - Governance
della FIFA, dell’UEFA, delle federazioni nazionali, delle leghe e dei club,
nonché del Movimento Olimpico e del Tribunale arbitrale dello sport (TAS) -.
Infine troviamo nel quinto capitolo il quadro della giurisprudenza europea
nello sport e nel sesto capitolo una disamina sullo stato di avanzamento della
revisione della direttiva SMAV e sui suoi risvolti sulla radiodiffusione di eventi
sportivi
11 luglio 2016 Teresa May viene proclamata nel
pomeriggio leader del Tory nel Regno Unito e come tale successore di David
Cameron alla guida del Regno Unito. Quando il clima volgeva al brutto, lo
stesso che in meno di un mese ha fatto uscire dalla corsa a Downing street
anche l’ex sindaco di Londra Boris Johnson e il ministro della Giustizia
Michael Gove, e dopo i numerosi appelli a fare un passo di lato lasciando campo
libero alla May, la sfidante Andrea Leadsom ritira la propria candidatura alla
guida del Partito Conservatore spianando le porte a Teresa May. perché, ha detto, nove settimane di campagna
sarebbero troppe in momenti così critici per il Paese: «Abbiamo bisogno di un
nuovo primo ministro che entri in carica al più preso». David Cameron conferma
il cambio alla guida del governo del Regno Unito per mercoledì 13 luglio. Parlando da leader Tory Teresa May assicura
che si impegnerà per «il miglior accordo possibile» per l’uscita della Gran
Bretagna dalla Ue perché è convinta che la «Brexit è la Brexit», ma che per la
Gran Bretagna sarà comunque «un successo».
11 luglio 2016 Inizia ufficialmente la piattaforma OTT
francese Molotov Tv. Obiettivo diventare per la tv quello che Spotify è per la
musica e Netflix per il cinema, modernizzando l’accesso ai contenuti e rivoluzionando
il modo di guardare la televisione. La nuova piattaforma disponibile anche su
IoS e Apple TV permette di accedere gratuitamente al 90% dell’offerta
televisiva francese ma solo ai residenti nel territorio francese impendendo per
ora la registrazione dei programmi. Una parte dell’offerta di Canal+,
controllata dal gruppo Vivendi di Bolloré,
sarà presto visibile su questa piattaforma. Molotov, che ha
un’interfaccia visiva ed ergonomica molto simile a quella di Netflix, consente
facilmente di ricercare programmi in diretta o le loro repliche e una serie di
opzioni per personalizzare il servizio. La piattaforma fondata per una parte
sul modello freemium con la proposta di 26 emittenti gratuite e per l’altra
sulla commercializzazione dei canali pay e di alcune opzioni come l’acquisto di
spazio di memoria supplementare e l’aumento del numero dei dispositivi, punta
di svilupparsi successivamente in Italia, Spagna e Germania
11 luglio 2016 L’operatore via cavo britannico Virgin
Media, filiale di Liberty Global (John Malone) conclude un accordo per acquisire
la giovane emittente gratuita UTV Ireland dal gruppo ITV per 10 milioni di
euro. L’operazione interviene ad un anno dall’acquisto sempre da parte di
Liberty Global in Irlanda, della rete concorrente TV3 per 87 milioni di
euro. ITV, di cui Liberty Global detiene il 9,9 %, aveva acquisito nello
scorso febbraio gli attivi audiovisivi di UTV Media, fra i quali UTV Ireland, per
135 milioni di euro. Avviata nel gennaio 2015, quest’emittente
generalista sembrava destinata a raggiungere il proprio punto di equilibrio
finanziario alla fine del primo esercizio per il quale ha invece registrato perdite
per 15,6 milioni di euro. E’ accessibile sulle piattaforme Virgin Media,
eir Vision, Vodafone, Sky e Saorview.
11 luglio 2016 L'autorità indipendente delle comunicazioni
in Afrique del Sud (Icasa) denuncia la decisione del gruppo audiovisivo pubblico
SABC di cessare la diffusione immagini di manifestazioni violente - una scelta
editoriale denunciata come censura dalle forze politiche di opposizione alla
vigilia delle elezioni municipali - invitandola a revocare il provvedimento.
11 luglio 2016 La spagnola Cellnex - che ha già
acquisito le torri di Wind e Atlantia e aveva presentato un’offerta anche per
il 45% di Inwit messo in vendita da Telecom Italia e ora posta da quest’ultima
in stand-by - dopo aver acquisito nel giugno 2016 261 siti di telefonia mobile
dall’olandese Protelindo Netherlands per 109 milioni di euro, chiude un accordo
per l’acquisizione di 230 torri di tlc da Bouygues Telecom, con la previsione
di acquistare fino a 500 torri in una seconda fase. In questa prima fase
dell’operazione Cellnex investirà 80 milioni di euro per ricavi stimati di
circa 6,9 milioni in 12 mesi.
11 luglio 2016 La piattaforma satellitare gratuita
tivùsat si arricchisce della presenza di tre nuovi canali radio del gruppo
RDS.Si tratta di RDS al canale 608 del telecomando tivùsat, Dimensione Suono
Roma al canale 609 e Discoradio al 624. “La scelta del gruppo RDS di aderire a
tivùsat con tutti i suoi canali radio, per avere la più ampia diffusione on air
anche tramite il satellitare, è motivo di grande soddisfazione”, ha dichiarato
Alessandro Picardi, presidente di Tivù, società che gestisce la piattaforma
satellitare tivùsat
12 luglio 2016 Bernie Sanders annuncia il suo appoggio
ufficiale, l’endorsement, a Hillary
Clinton, in un comizio congiunto a Portsmouth, nel New Hampshire, sulla costa
Est degli Stati Uniti
12 luglio 2016 Schianto frontale, probabilmente a
causa di un errore umano, tra due treni in Puglia a Nord di Bari: 23 morti e
una cinquantina di feriti
12 luglio 2016 Vodafone e Liberty Global presentano
alla Commissione Europea una serie di impegni con l’obiettivo di ottenere il
via libera dall’antitrust alla fusione delle loro attività in Olanda . Dalla
fusione potrebbe nascere il secondo operatore tlc del paese e il maggiore
operatore via cavo. L’operazione di
fusione si inserisce nella strategia di convergenza che Vodafone sta portando
avanti nei diversi mercati europei e, se approvata dalla Ue, porterà alla creazione
del secondo operatore tlc del paese e del maggiore operatore via cavo. Liberty
Global possiede e gestisce reti via cavo che offrono servizi televisivi, di
accesso a Internet a banda larga e di telefonia vocale in dodici paesi europei.
Opera nei Paesi Bassi principalmente attraverso Ziggo, acquisito nel 2014 per
10 miliardi di euro, che possiede e gestisce una rete via cavo e presta servizi
digitali e analogici VoIP via cavo e servizi di telefonia mobile in qualità di
operatore virtuale. Ziggo controlla il 44% del mercato della banda larga nei
Paesi Bassi e detiene inoltre una partecipazione azionaria in HBO Nederland,
che fornisce tre canali PayTV HBO e i relativi canali VOD a clienti olandesi.La
joint venture che nascerà dal merger dovrebbe generare sinergie per 2,5
miliardi al netto dei costi di integrazione e potrà contare su una base di 15
milioni di clienti di cui 3,2 milioni di clienti nei servizi a banda larga, 4,2
milioni nei servizi video, 2,6 milioni nella telefonia fissa e 5,3 milioni in
quella mobile, andando a competere direttamente con l’ex monopolista KPN.
Complessivamente, le operazioni olandesi di Liberty Global sono valutate
intorno a 14 miliardi di euro dei quali oltre la metà (7,3 miliardi) è
rappresentata dal debito. Nel 2015 il fatturato si è attestato a 2,5 miliardi.
Le attività olandesi di Vodafone pesano invece 4,7 miliardi di euro e hanno
generato nel 2015 ricavi per 1,93 miliardi di euro.
12 luglio 2016 Il Rapporto OFCOM sull’audiovisivo
pubblico rileva come le elittenti di servizio pubblico britanniche (BBC ITV
Channel 4, Channel 5, STV e UTV) nel loro complesso abbiano investito 2,5
miliardi di sterline in contenuti originali locali britannici. Fra di essi in
forte crescita la fiction cresce in un anno del 12%,mentee inn calo le commedie
e i programmi per bambini
Theresa
May assume l'incarico di primo ministro inglese al posto del
dimissionario David Cameron. Si insedia nel Regno Unito il governo May.
Boris Johnson va agli esteri
13 luglio 2016 Il neo segretario del Conservative
Party Teresa May sostituisce David Cameron diventando Primo Ministro del Regno
Unito. Dovrà negoziare con l’Unione Europea l’uscita del Gran Bretagna dopo la
vittoria dei favorevoli al Brexit al referendum del 24 giugno. Il governo May dovrebbe essere quello con il maggior
numero di donne di sempre, surclassando la squadra di Cameron (che già aveva
raggiunto il record di 7) e con un bilanciamento tra pro e anti Brexit. I primi
nomi arrivano in serata. Ampiamente previsto il passaggio di Philip Hammond
dagli Esteri al Tesoro, dove prende il posto di George Osborne che, accusato di
recente dalla stessa May di non aver portato a termine riforme profonde, esce
di scena dopo sei anni. Agli Esteri va l’ex sindaco di Londra Boris Johnson,
sostenitore della Brexit che sembrava essersi eclissato dopo aver lottato senza
successo per la guida dei Tory, mentre Amber Rudd, la combattiva
sottosegretario uscente all’Energia, va a sostituire la May agli Interni. Liam
Fox ottiene il Commercio internazionale, Michael Fallon viene confermato alla
Difesa e a David Davis, esponente Tory sostenitore del Leave, guiderà il
neonato ministero alla Brexit cui spetterà un ruolo delicato nelle trattative
di uscita dalla Ue. Teresa May rimarrà in
carica sino al …..
13 luglio 2016 La Commissione Ue rende noto che solo
3.056 profughi extracomunitari, sui 160 mila concordati, sono stati ricollocati
dalla Grecia e dall’Italia in altri Paesi Ue. La proposta dell’istituzione
guidata dal lussemburghese Jean-Claude Juncker per far riformare il Trattato di
Dublino, che attualmente attribuisce i rifugiati al Paese di primo sbarco
(penalizzando Italia e Grecia), è praticamente evaporata. Il commissario Ue per
l’Immigrazione, il greco Dimitris Avramopoulos
propone un nuovo regolamento Ue per armonizzare le norme di accoglienza
dei richiedenti asilo tra i Paesi membri dell’Ue. In questo modo si vorrebbe
evitare che i profughi preferiscano trasferirsi uno Stato, abbandonando quello
assegnato, attirati da condizioni migliori. Avramopoulos ha anche proposto ai
governi un contributo Ue di 10 mila euro per ogni rifugiato accettato su base
volontaria. Il piano di ricollocamenti
dalla Grecia e dall’Italia per quote ha irritato numerosi Paesi membri
(soprattutto dell’Est), che hanno rifiutato gli invii. Ungheria e Slovacchia
sono addirittura ricorse alla Corte europea di giustizia di Lussemburgo per
contestare questa imposizione. La Commissione Ue aveva reagito ventilando il
ricorso a sanzioni per convincere ad accettare i migranti. Ma le opposizioni
dure assunte anche dalla Polonia, dalla Repubblica Ceca e da altri Stati membri
hanno convinto Avramopoulos a dichiarare che la Commissione non ha il compito
di «punire», ma di «persuadere». E che, solo se non avesse effetto questa
persuasione a dimostrare solidarietà, si potrebbe pensare di ricorrere a
sanzioni. In ogni caso la Slovacchia,
che dal 1° luglio ricopre la presidenza semestrale dell’Ue, ha mostrato
scetticismo verso la proposta della Commissione: ricordando che, finché la
qualità della vita resta molto diversa tra i Paesi membri, i migranti si
sposteranno verso le aree dell’Ue dove vedono migliori prospettive di
sopravvivenza.
13 luglio 2016 Secondo Le Figaro entro la fine del
2016 Amazon dovrebbe decidere di lanciare
la propria offerta a pagamento in modalità SVoD
simultaneamente in Francia, in Italia e in Spagna.
13 luglio 2016 Dopo il calcio in tv Wanda compra i
cinema europei che dioventano così diventano cinesi. Complice il calo della
sterlina dopo la Brexit, la multinazionale Amc Entertainment Holdings ha
acquisito per 500 milioni di sterline (650 milioni di dollari Usa) la catena di
sale cinematografiche europea Odeon & Uci Cinemas Group, con 472 schermi in
Italia in 47 esercizi. L’accordo, siglato con la società di private-equity
Terra Firma, rappresenta un passo importante per l’azienda statunitense, dal
2012 assorbita dal gigante cinese Dalian Wanda Group con un esborso di 2,6
miliardi di dollari. Si tratta della stessa multinazionale che lo scorso anno
ha acquisito Infront Sports, la società svizzera che gestisce la vendita dei
diritti televisivi dello sport e delle più importanti partite di calcio giocate
nel mondo, Italia compresa. Amc diventa così il maggiore operatore globale del
settore. Ai 385 cinema, con 5.380 sale, già posseduti dal gruppo americano
negli Usa, si vanno dopo l’acquisizione ad aggiungere le 2.236 sale in 242
esercizi di Odeon, presenti in sette Paesi, fra cui Spagna, Italia, Germania e
Regno Unito
13 luglio 2016 Tv di qualità, accordo sulla cultura
tra Rai Com e Arte Il più prestigioso
marchio televisivo della cultura «dopo anni di flirt si fidanza ufficialmente»
con l’azienda di Viale Mazzini, per dirla con Peter Boudgoust, presidente dell’emittente
europea di servizio pubblico creata agli inizi del ‘90 con un impronta franco-tedesca.
L’accordo sottoscritto, di durata biennale, rinnovabile automaticamente,
promette di offrire al pubblico pezzi audiovisivi di altissima qualità
destinati alla distribuzione internazionale e nazionale. La novità è che per
ogni singolo progetto la Rai parteciperà al tavolo di lavoro con Rai Com, il
braccio commerciale dell’azienda, e con Arte imprimendo dunque una personalità
ideativa fin dalle prime fasi. Poco
indicativa la cifra dell’accordo quadro: 200 mila euro all’anno come base,
ferma restando la possibilità di andare oltre in base all’evoluzione dei
programmi. È un numero simbolico e «non ha alcuna relazione con le nostre
ambizioni in un settore così particolare e di forte richiamo».
13 luglio 2016 Il mondo dello spettacolo e della
cultura si mobilita a difesa del diritto d’autore e della Siae. In una lettera
aperta, i 925 firmatari si definiscono
«un presidio per la nostra identità culturale nel mondo digitale e globale» e
rivendicano il ruolo della Siae a fronte di operatori come l’inglese SoundReef
che vorrebbe entrare nel mercato italiano (e ha stretto accordi con Fedez e
Gigi D’Alessio) perché «non si può svendere la creatività in nome di una
liberalizzazione selvaggia o affidandola ad investitori che puntano a fare
profitti sulla intermediazione del nostro lavoro».
Una Strage
terroristica a Nizza rivendicata dall'ISIS, causa 85 morti e oltre 200
feriti.
14 luglio 2016 Nel giorno in cui il Presidente
Hollande aveva annunciato l’imminente fine dello Stato d’emergenza proclamato
dopo gli attentati di Parigi del 2015 la celebrazione della Festa della
Bastiglia è macchiata da un barbaro massacro perpetrato con un camion che si
avventa intorno alle 22h45 sulla folla che festeggia sulla Promenade des
Anglais a Nizza colpendo tante famiglie e tanti bambini presenti per seguire i
fuochi d’artificio. Il celebre hotel Negresco diventa il primo centro d’assistenza
dei feriti. I morti sono almeno 80.
L’omicida, un giovane francese di origine tunisina, dopo due chilometri di
corsa omicida e anche di spari contro i passanti, viene finalmente bloccato e
freddato dalla polizia. Hollande decide naturalmente di mantenere lo stato
d’emergenza
14 luglio 2016 La Commissione Ue mette Google
all’angolo. Dopo le indiscrezioni rilanciate da Key4biz a fine giugno, oggi
arriva la conferma ufficiale: l’Antitrust Ue ha inviato al gruppo americano
altre due Comunicazioni di addebiti per pratiche pubblicitarie e acquisto
comparativo che vanno ad aggiungersi a quella riguardante la ricerca online del
2014 (si parla di una multa da 3 miliardi di euro che dovrebbe essere
comunicata molto presto) e a quella su Android dello scorso aprile. il
Commissario Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager, è stato molto chiaro:
“Google non può arrogarsi il diritto di negare ad altre imprese la possibilità
di competere e di innovare”.Google e Alphabet hanno otto settimane per reagire
agli addebiti della prima comunicazione e dieci settimane di tempo per
rispondere alla seconda. Le repliche dovranno quindi giungere a Bruxelles da
metà e fine settembre.
14 luglio 2016 Il vicepresidente della Commissione
europea per il mercato unico digitale Andrus Ansip, in un’audizione alla Camera fa il punto sulle
strategie dell’Unione europea per il mercato unico digitale. Due giorni prima
in un’intervista all’Ansa ha sottolineato l’importanza, per l’Italia, di
“essere tra i primi a essere coperti dalla rete 5G”. Ma per raggiungere questo
obiettivo è fondamentale liberare la banda 700 Mhz, attualmente utilizzata
dalle Tv per il digitale terrestre e, soprattutto, farlo in tempo per la
scadenza fissata dall’Europa al 30 giugno 2020. Dopo aver ribadito la necessità
di abbattere le frontiere digitali e fatto il punto su quanto finora fatto
dalla Commissione per porre rimedio all’eccessiva frammentazione dell’Europa,
che ostacola le imprese e incrementa la sfiducia dei cittadini nei confronti
dei servizi digitali, Ansip si è soffermato sul tema del 5G e della liberazione
delle frequenze 700 Mhz per la banda larga wireless. La questione del passaggio
dei 700 Mhz dalla Tv digitale al wireless, ha detto Ansip, è “molto complicata
e so che sta molto a cuore all’Italia”. Si tratta però, ha aggiunto, di una
questione “estremamente importante, da cui dipende il 5G e l’Internet delle
Cose” e a cui “è legata la competitività dell’Unione europea e dell’intero
scenario globale”. In Corea, ha ricordato Ansip, useranno il 5G già durante le
Olimpiadi nel 2018 così come faranno in Giappone nel 2020.L’Europa deve quindi
essere preparata. “So che è una cosa complicata accettare quella scadenza
(del 2020, ndr) come un obiettivo”, ha detto ancora Ansip, ma con gli 800 Mhz,
il 5G non sarà mai realtà, anche “se lo chiediamo a gran voce”. E’ quindi
necessario rendere il più fluido possibile il passaggio, anche prevedendo delle
compensazioni per le perdite degli operatori del digitale terrestre.
14 luglio 2016
La cinese Wanda non si ferma più: all’indomani dall’annuncio dell’acquisto
delle sale cinematografiche in Europa del circuito Odeon & Uci Cinemas
Group, la conglomerata che fa capo
all'imprenditore Wang Jianlin è in trattativa per acquistare per 3,5 miliardi
di dollari una partecipazione del 49% nella casa cinematografica statunitense
Paramount Pictures. Ovvero la società di produzione e distribuzione
cinematografica di proprietà del colosso Viacom che può vantare oltre cento
anni di storia
15 luglio 2016 Il
premier francese Valls dichiara: “Dobbiamo imparare a convivere con il
terrorismo e fare prova di sangue freddo”
15 luglio 2016 Urbano Cairo è il nuovo azionista di
controllo di Rcs, il gruppo del «Corriere della Sera». L’offerta pubblica di
scambio (Opas) promossa dall’editore di «La7» ha conquistato il 48,82% del
capitale, secondo i dati non definitivi diffusi da Borsa Italiana, superando di
slancio il 37,7% raccolto dall’Opa proposta dalla cordata del finanziere Andrea
Bonomi con quattro soci storici di Rcs, Diego Della Valle, Mediobanca, Pirelli
e UnipolSai, raccolti nella International Media Holding. Ora, come da piano, i soci Cairo riuniti in sede
straordinaria sono chiamati ad approvare l’aumento di capitale da 70 milioni a
servizio dell’ offerta
Sollevazione
militare contro il presidente Erdogan in Turchia Erdogan via iPhone: «Non
vinceranno, resistete». Poi chiede asilo a Berlino. Berlino non lo accoglie.
«Torna a Istanbul» Il governo turco poi annuncia: golpe già fallito
15-16 luglio 2016. Tentativo colpo di Stato dei militari in Turchia intorno alle
22 di venerdì 15 luglio. Spari ad Ankara, ponti chiusi sul Bosforo a Istanbul. In
un breve comunicato gli insorti annunciano che intendono «ripristinare la
democrazia, le libertà civili, l’autorità del Parlamento». I carri armati
bloccano i due maggiori ponti sul Bosforo a Istanbul. Autoblindo si piazzano
alle entrate dell’aeroporto Atatürk nella città già traumatizzata
dall’attentato di un paio di settimane fa proprio nel suo maggior scalo aereo.
Ma è ad Ankara che i golpisti colpiscono più duro. Allo scalo internazionale
della capitale aprono il fuoco. Poi attaccano il Parlamento. L’aviazione loro
alleata lo colpisce dall’aria. Cercano intanto di raggiungere le televisioni nazionali.
Vorrebbero diffondere i loro appelli alla rivolta al grande pubblico. Ma
falliscono. Il golpe
viene sventato dopo un drammatico appello attraverso il suo cellulare del
presidente turco Erdogan che ne approfitta per lanciare una dura repressione
contro i suoi avversari interni Sin dall’alba di sabato apparo evidente che le
unità dell’esercito in rivolta hanno
perso impeto e motivazione solo poche ore dopo aver cercato di prendere il
controllo di Ankara e Istanbul. Nella serata di sabato 16 luglio Erdogan torna
a ripetere ciò che aveva dichiarato via Twitter e con brevi messaggio video dal
suo iPhone sin dalla mezzanotte di venerdì: «I responsabili pagheranno caro. La
nostra vendetta sarà dura e senza tregua. Non ci sarà grazia per i traditori». E
chiede agli Stati Uniti l’estradizione del magnate turco l’imam Fethullah
Gülen, indicato da Ankara come l’ispiratore dell’atto di tradimento. Saranno tempi duri anche per le opposizioni
non golpiste. L’autocrazia del presidente promette che il pugno di ferro
colpirà i «terroristi» e i «loro fiancheggiatori». Erdogan voleva cambiare la
Costituzione, mirava ad un regime ancora più presidenziale, non esita più da
tempo a perseguitare la libera stampa e i pochi poteri legislativi che ancora
esprimono critiche al suo stile autoritario. Per parte sua la Casa Bianca invita «tutte le parti politiche ad appoggiare
il governo legittimamente eletto della Turchia». Dopo qualche ora di attesa
Barack Obama, con una nota ufficiale, conferma l’appoggio al presidente Recep
Tayyip Erdogan. Gli Stati Uniti osservano con grande preoccupazione gli
sviluppi della situazione in Turchia, Paese fondamentale della Nato e alleato
chiave nel Mediterraneo.
Secondo
Michele Mezza che riprende le teorie del filosofo francese Michel Serres ““Il
pollice della giornalista della CNN turca, che nella notte fra venerdì e sabato
scorso premeva sullo schermo del suo telefonino per mostrare il collegamento
via Skype con il premier turco Erdogan allora fuggiasco, probabilmente ha
scritto una pagina di storia, contribuendo in maniera decisiva al fallimento
del golpe del Bosforo. Sicuramente quel pollice ha simboleggiato una nuova
forma di relazioni sociali e anche geopolitiche, che rendono sempre più
complicato dominare la scena mediatica da parte di chi vuole creare un momento
di silenzio assoluto. Non a caso, mentre i golpisti stavano occupando i locali
della Tv di stato, pensando di chiudere per sempre la possibilità al gruppo del
premier di mobilitare i propri fedeli, Erdogan aggirava ogni strettoia, e con
Skype e il suo smartphone trovava il modo di spingere nelle strade i suoi
supporters. Un effetto amplificato dalle molteplici dirette televisive che
dalle strade di Istanbul e Ankara si offrivano alle televisioni di tutto il
mondo (meno la Rai purtroppo) via Periscope. Pollice più streaming video,
potremmo dire, hanno sconfitto i carri armati, e soprattutto hanno reso non
recintabile una comunità. E’ una lezione che Erdogan dovrebbe aver imparato, e
che potrebbe modificare radicalmente il suo modo di governare.”
Metà luglio 2016 Negli Stati Uniti BitTorrent lancia
una rete all news in videostreaming
16-18 luglio 2016 L’Isis mette la firma sulla strage
di Nizza “A colpire è stato un nostro soldato”. Il governo francese proclama
tre giorni di cordoglio nazionale in Francia per la strage del 14 juillet.
17 luglio 2016 Prosegue la repressione in Turchia
contro i presunti fiancheggiatori del tentativo di golpe. Migliaia di militari
e giudici agli arresti. Pugno di ferro contro la stampa. Erdogan non esclude il
ripristino della pena di morte. Rimane alta la tensione con gli Stati Uniti
accusati da Erdogan di proteggere il cospiratore Guelen
17 luglio 2016 Google, respinge con forza le accuse
secondo le quali l’azienda non pagherebbe sufficienti imposte in Europa. In
un’intervista a Die Welt, Pichai ricorda
che il gruppo ‘investe in modo molto importante’ in Europa. “Siamo un’azienda
globale e in quanto tale siamo soggetti al diritto tributario internazionale“,
ha sottolineato Pichai, aggiungendo: “Paghiamole nostre imposte in linea con il
tasso medio di imposizione dell’OCSE”. “Secondo il diritto fiscale vigente la
maggior parte delle aziende pagano quasi tutte le tasse nel loro paese
d’origine”.
18 luglio 2016 Il
fallito golpe militare in Turchia di venerdì 15 luglio è costato la vita ad
almeno 308 persone, di cui solo un terzo sono militari, mentre più di 500 sono
ancora gravemente ferite. La reazione del presidente Recep Tayyip Erdogan sta
invece cambiando faccia al potere statale turco. Arresti, dimissioni forzate,
sospensioni dal servizio hanno già raggiunto quota 20 mila. Per colmare i vuoti
di organico lo Stato ha cancellato le ferie degli altri. Ci sarà traffico oggi
sulle strade che dal mare riportano alle città. Tre milioni di dipendenti
pubblici sono stati richiamati al lavoro a tempo indeterminato. È uno stato di
emergenza più nervoso che legale perché il presidente appare determinato a
cambiare la Turchia molto velocemente. Tace la comunità internazionale
18 luglio 2016 Il Washington
Post si affida a un (ro)bot per le Olimpiadi Si tratta di un servizio
basato su testo, che consentono agli utenti di completare attività come il
controllo notizie, l’organizzazione di incontri, ordinare cibo o prenotare un
volo tramite l’invio di brevi messaggi. I bot sono generalmente alimentati
da intelligenza artificiale (da qui il nome, come in “robot”), in altre parole
i messaggi sono generati da complessi algoritmi, che – in teoria – dovrebbero
essere in grado di decifrare il linguaggio e fornire risposte pertinenti. La
strategia del Washington Post mira a fornire un’esperienza il meno
possibile robotica. Riportiamo alcune, a nostro avviso, dichiarazioni
interessanti.Il WP ha deciso di lanciare la prima versione del bot totalmente
responsive – letteralmente di risposta per l’utente – cioè l’account bot non
manderà alcun messaggio fino a che non sarà l’utente a chiederlo per primo.
18 luglio 2016 Gli Usa fanno sul serio nella corsa al
primato globale nel 5G. L’amministrazione Obama ha stanziato 400 milioni di
dollari per nuove sperimentazioni sul 5G nell’ambito del nuovo programma
Advanced Wireless Research Initiative. Il progetto di ricerca, aperto al
contributo dei privati, sarà gestito dalla National Science Foundation allo
scopo di testare la nuova tecnologia in quattro città americane, che saranno il
banco di prova del nuovo standard wireless nei prossimi 10 anni. L’annuncio
della Casa Bianca arriva in concomitanza con la decisione votata dalla FCC
(Federal Communication Commission) di destinare 11 Ghz di spettro sulle alte
frequenze sopra i 24 Ghz al 5G. La prima fase di test della National Science
Foundation partirà all’inizio del 2017, mentre la decisione della FCC, nel
dettaglio, riguarda la liberazione di 3.8 Ghz nelle bande 28 Ghz, 37 Ghz e 39
Ghz che saranno in parte assegnate su licenza, in parte destinate a utilizzo in
shared access. Altre frequenze nelle bande 64 Ghz-71 Ghz saranno invece
allocate senza licenza. L’obiettivo della FCC è fornire una dose massiccia di
nuova capacità spettrale per testare le nuove piattaforme tecnologiche del 5G
con approcci diversificati, su licenza e non e con l’apertura all’uso
condiviso, per rispondere alle diverse esigenze del 5G. Il 5G arriverà
presumibilmente in due ondate. La prima utilizzando le frequenze già in uso per
i servizi di banda larga mobile, che generalmente viaggiano sotto i 6 Ghz.
Queste frequenze sono destinate a sostenere la diffusione delle prime reti
commerciali e la messa a punto dei nuovi standard di trasmissione, prevista nel
2020. La seconda ondata del 5G, che viaggerà sulle altissime frequenze sopra i
6 Ghz, è attesa dopo il 2020, con l’identificazione di nuove porzioni di
spettro (onde millimetriche) per il mobile in occasione della prossima
conferenza mondiale delle comunicazioni mobili (World Radiocommunication
Conference – WRC-19) del 2019.
18 luglio 2016 14 broadcaster europei, tra i quali
Mediaset, Canal+ di Vivendi, NBC, RTL e Fox fanno muro contro la Ue. Da
Berlusconi a Bolloré, l’industria dell'audiovisivo europeo scende in campo per
salvare il principio di territorialità per la tv. In una lettera indirizzata
alla Commissione Ue impegnata nella riforma della Direttiva sui servizi media e
del diritto d’autore. lanciano un grido d’allarme alla Ue, chiedendo di salvare
il principio di territorialità per il settore televisivo. I 14 player
sospettano che la Ue voglia mettere in campo, a loro insaputa, le condizioni
che permetterebbero di far sparire le frontiere europee in materia televisiva. Una
mission che, secondo i broadcaster, potrebbe sedurre i grandi sostenitori del
Mercato Unico, ma che significherebbe la fine dell’attuale modello economico e
l’ingresso in una zona sconosciuta che presenta forti rischi per la diversità
culturale tanto quanto per la salute di questa industria. Con dei diritti
d’autore circoscritti ai Paesi, i canali televisivi europei possono, infatti,
vendere a un prezzo alto contenuti acquistati localmente, cosa che permette
loro di finanziare molto bene la produzione cinematografica ma anche i diritti
sportivi. A inquietarli sono due dossier Ue. Il primo riguarda la direzione
alla Concorrenza della Commissione Ue. In corso c’è un contenzioso che
coinvolge Sky che potrebbe determinare profondi mutamenti. Presto, infatti,
potrebbe cadere il divieto per Sky di ‘vendita passiva’ al di fuori del
territorio che è proprio. In altre parole, in futuro Sky potrebbe abbonare
anche clienti che stanno fuori dal mercato nazionale. Una situazione che,
spiega Les Echos, rappresenterebbe un
incentivo per i titolari dei diritti a creare licenze paneuropee. Per settembre
poi Bruxelles sta preparando la proposta di regolamento che punta, tra le altre
cose, a ad estendere ai contenuti digitali il ‘principio del Paese di origine’
per il diritto d’autore, previsto dalla Direttiva ‘Cavo e satellite’ del 1993.
Questo principio permette, per esempio, a un broadcaster spagnolo, che dispone
di una licenza spagnola, di distribuire i propri contenuti in tutta l’Europa.
Conserva, però, la possibilità di limitarlo per alcuni territori in accordo con
i titolari dei diritti. Il caso Sky potrebbe creare un precedente. Il rischio è
che questa libertà contrattuale venga limitata in modo che le vendite passive
di contenuti audiovisivi su internet prodotti in un Paese x non possano più
essere vietati nel Paese Y ed esista un quadro giuridico per questi ultimi. Ciò
che è tecnicamente complesso nel mondo analogico può ormai ottenersi solo con
tre clic. Les Echos osserva che per i
broadcaster il rischio è quindi che l’attuale traiettoria della Commissione Ue
possa far fiorire un mondo nel quale ogni utente che ne faccia richiesta possa
aver accesso a qualunque contenuti audiovisivo messo online in un altro Paese
europeo.
18 luglio 2016 Netflix conosce in Francia una
progressione dei propri abbonati inferiore alle attese La piattaforma OTT
lancia una nuova APP Flixtape che offre la possibilità di costituire
playlist video ei condividerle attraverso una APP ad hoc. Gli abbonati a
Netflix possono compilare una selezione di film o di serie disponibili
nelle loro aree dando vita ad una lista alla quale devono assegnare un titolo
per poi poterla condividere via l'applicazione dedicata. Contrariamente alle
playlist sul sito musicale Spotify, i membri di Netflix non potranno vedere
direttamente il film o la serie a partire dalla playlist, ma accederanno ad un
sunto e una descrizione. Se sono interessati, potranno cliccare su un link
verso la pagine della piattaforma streaming. In questo quadro Netflix propone anche playlist
tematiche predefinite fra le quali « Besties or Frenemies »
« Kiss and Tell » e « Family Reunion ». Contemporaneamente Netflix
ha concluso un accordo con il distributore CBS Studios International per proporre
in esclusiva, salvo negli Stati Uniti e
in Canada, la nuova serie Star
Trek, 24 ore dopo la diffusione nel Nord America. Interessa tutta la serie
sin dal suo avvio nel1966 su CBS, con in totale 727 episodi. Le 5
vecchie serie (Star Trek: The Original
Series, Star Trek: The Next Generation, Star Trek: Deep Space
Nine, Star Trek: Voyager e Star Trek: Enterprise) saranno
disponibili a partire dalla fine del 2016. La produzione della nuova serie debutterà a Toronto nel mese
di settembre e trasmessa a partire dal mese di gennaio 2017.Il programma
pilota sarà diffuso in tv sulla CBS. Gli altri saranno disponibili unicamente
sull’offerta SVOD CBS All Access, avviata dal network storico statunitense alla
fine del 2014 e accessibile unicamente a chi risiede negli Stati Uniti.
18 luglio 2016 Prosegue la crescita della scalata di
Vivendi anche di Ubisoft di cui il
gruppo di Bolloré detiene ormai il 22,8% del capitale. Il gruppo Ubisoft annuncia un fatturato di 139,1 milioni di euro nel primo trimestre
del suo esercizio 2016-2017, in crescita del 44 % rispetto ai 96,6 milioni di
euro del primo trimestre dell’esercizio 2015-2016.
18 luglio 2016 Anche Tivù si orienta verso i contenuti
on-demand. Dopo la fantastica e riuscita esperienza dell’4K per le partite di
Euro 2016, l’allargamento del bouquet delle radio con l’arrivo di tre emittenti
RDS e dei canali televisivi in Alta Definizione, il gruppo decide di spingere
il piede sull’acceleratore sui programmi a richiesta. Per gli utenti della
piattaforma satellitare tivùsat è, infatti, già disponibile il nuovo servizio
tivùon! che viene offerto gratuitamente a tutti coloro che dispongono di un
dispositivo certificato tivùon (Tv o decoder) e di una connessione a banda
larga. Tra le principali funzioni di tivùon: ‘Ultimi 7 giorni’, il
servizio gratuito che permette di rivedere un catalogo di contenuti andati in
onda nei sette giorni precedenti sui canali televisivi. Quando si accede ai
contenuti degli ultimi 7 giorni di un canale si può selezionare uno dei
programmi proposti e, tramite semplici azioni sul telecomando, rivederlo
immediatamente. Un’altra novità di tivùon! è la pagina iniziale
dell’applicazione: una ‘Mini-Guida’ Tv su 3 canali che permette di consultare
la programmazione senza perdere la visione a tutto schermo del programma che si
sta seguendo. Selezionando la freccia a destra dalla ‘Mini-Guida’ si accede
alla Guida ai programmi completa. Il telespettatore può navigare la
programmazione televisiva per fasce orarie e canali, accedendo alle
informazioni di dettaglio su ciascuno dei programmi in palinsesto. tivùon!
consente l’accesso a Tivùlink attraverso il pulsante verde del telecomando.
Tivùlink è l’applicazione di tivùsat per una fruizione semplice e diretta di
tutti i servizi on-demand messi a disposizione da Rai, Mediaset e La7.ù
18 luglio 2016 Dopo essere stato installabile
manualmente tramite l’APK di Niantic Labs, Pokémon GO è ora ufficialmente
disponibile anche in Italia per dispositivi Android e iOS.Il gioco è
disponibile su Google Play e App Store
18-21 luglio 2016 Si svolge la Convention del partito
repubblicano per l’investitura del prorpio candidato alla Casa Bianca. Per la
nomination basta la maggioranza semplice dei delegati che nella prima votazione
devono attenersi al risultato delle primarie vinte dal miliardario Donald Trump
19 luglio 2016 Il Financial
Times anticipa un Documento della Commissione europea contenente nuovi
ambiziosi obiettivi che dovrebbero rientrare nella proposta di revisione delle
norme sulle telecomunicazioni in programma per settembre 2016. Tra questi,
anche l’estensione delle connessioni a 1 Gbps a tutte le scuole e le aziende.
Prevede maggiori incentivi ai coinvestimenti e una
revisione alle regole sugli aiuti di Stato per favorire l’intervento pubblico
nelle infrastrutture ultrabroadband per fare in modo che tutto il Continente
sia coperto dalla banda larga a 100Mbps entro il prossimo decennio. Un
traguardo, quello rappresentato dalla creazione della “gigabit society”, che
potrebbe essere raggiunto più agevolmente anche grazie a una maggiore spesa
pubblica.
19 luglio 2016 Pierre Lescure, tra i fondatori
di Molotov.tv con Jean-David Blanc e Jean-Marc Denoual, annuncia che
a partire da settembre integrerà nella piattaforma OTT l'offerta video
dell'INA che propone gratuitamente l'accesso ad un certo numero di
filmati mentre per altri + richiesto un acquisto all’atto della fruizione,
oltre ad un’offerta a pagamento in modalità SVOD chiamata INA Premium che
consente l’accesso senza limiti all’insieme dei contenuti per 2,99 €
mensili. Pierre Lescure annuncia che anche il sito archive.org, che offre
numerosi film ormai di pubblico dominio, dovrebbe raggiungere presto Molotov
tv.
Inizia il
disimpegno di Iliad da Telecom Italia
19 luglio 2016 Come anticipato in occasione
dell’ufficializzazione dell’accordo con Vimpelcom e Hutchison per
l’acquisizione degli asset che le due società dovranno cedere per ottenere il
via libera della Ue alla fusione che consentirà a Xavier Niel – patron di Iliad
– di creare il quarto operatore mobile operativo sul mercato italiano e placare
in questo modo i timori della Ue circa gli effetti del merger sulla
competitività e sui prezzi praticati ai consumatori., lo stesso Niel comunica
di aver ridotto le sue posizioni lunghe complessive su Telecom Italia dal 15%
al 6,95%. La quota è rappresentata per il 6,887% da una partecipazione
potenziale e per lo 0,067% da altre posizioni lunghe con regolamento in contanti.
20 luglio 2016 FremantleMedia Nordt America (FMNA) acquista Random
House Studio, filiale tv e cinema dell’editore Penguin Random House, a suo
volta detenuto al 53% da Bertelsmann, azionista di riferimento dei gruppi
FremantleMedia e RTL, e al rimanente 47% da Pearson. Contemporaneamente il
gruppo cinese Meridian Entertainment incaricato di sviluppare il settore
cinematografico, mentre i progetti televisivi saranno direttamente
supervisionati dalla filiale americana di FremantleMedia attraverso il
presidente di Random House Studio Peter Gehers
20 luglio 2016 Vectoring. al piano di upgrade della rete in rame
proposto da Deutsche Telekom-. Bruxelles ha accolto una serie di impegni presentati
dall’operatore storico tedesco per venire incontro alle richieste dei
concorrenti, ma ha anche chiesto al regolatore di notificare più in dettaglio i
parametri di alcune misure. Rispetto alla proposta di maggio, DT ha rimosso il
limite di accesso alla rete e si è impegnata a garantire ai rivali la sua
stessa velocità e qualità del servizio.
Per garantire agli utenti maggiori velocità di connessione, l’operatore tedesco intende utilizzare il vectoring, che la stessa Commissione europea definisce come una
“tecnologia in grado di aumentare le velocità della banda larga ed è usata come
tecnologia intermedia di upgrade al posto della fibra ottica”. I competitor di
Deutsche Telekom hanno però lamentato il rischio di effetti distorsivi della
concorrenza e di possibili aumenti dei prezzi praticati ai consumatori. Secondo
Vodafone, che in Germania ha acquisito l’operatore via cavo Kabel Deutschland,
l’utilizzo del vectoring è “fondamentalmente incompatibile” con le norme
europee.
20 luglio 2016 In un rapporto sullo stato della banda
larga nel paese, la commissione Cultura, Media e Sport del Parlamento
sottolinea che BT sta investendo troppo poco in Openreach, la divisione che si
occupa delle infrastrutture. Un deficit stimato in centinaia di milioni di sterline
all’anno. Accuse pesanti quelle che la Commissione rivolge a BT, che avrebbe
sfruttato la sua posizione dominante per prendere decisioni “in favore delle
priorità e degli interessi del gruppo” a scapito degli azionisti e dei
consumatori. Gli investimenti in Openreach sono rimasti invariati dal 2009 e la
qualità dei servizi è scarsa, come scarsa è la trasparenza riguardo le spese e
i piani di sviluppo della divisione, rimarca ancora il rapporto. A BT viene
chiesto di investire molto di più in Openreach e dare alla divisione maggiore
autonomia su dove, come e quanto investire. Se l’ex monopolista non darà le
adeguate garanzie del suo impegno a risolvere le criticità evidenziate dal
rapporto, la Commissione potrebbe raccomandare all’Ofcom di procedere con la
piena separazione di Openreach. Ovviamente, comunque, la colpa del ritardo del
Regno Unito non può essere solo di BT ma va ricercata anche nelle azioni del
governo, del regolatore e – last bur not least – dei consumatori. Perché se,
come dice il rapporto, “Il Regno Unito non sta investendo adeguatamente nelle
infrastrutture critiche” ed è in ritardo rispetto agli standard internazionali
sulla connettività, non può essere completamente colpa di BT. La struttura
dell’industria e le strategie per lo sviluppo della banda larga sono infatti
determinate in larga parte dall’Ofcom e dall’azione di governo, che negli
ultimi anni sembra siano state orientate più dalla quantità che dalla qualità.
Come dire: l’importante è dare la banda larga ai consumatori il prima possibile
e al prezzo più conveniente per salire nelle classifiche relative alla
copertura e livello di utilizzo dei servizi.
20 luglio 2016 La Federazione argentina di football
(AFA) dà vita ad una Superliga, con la
missione di organizzare le competizioni, il che dovrebbe portare alla
cessazione della diffusione in chiaro delle partito del campionato di calcio
argentino. Dal 2009, lo Stato argentino
detiene i diritti TV degli incontri della nazionale e del campionato attraverso
l’iniziativa voluta dal governo dell'ex-presidente Cristina Kirchner
(2007-2015), «Football per tutti» (FPT), che consentiva di vedere gratuitamente le partite,
precedentemente accessibili, fra il 1992
e il 2009 solo sulle pay tv. Con il sostegno del presidente Mauricio Macri, le squadre
argentine di calcio propongono di porre fine all’iniziativa sciogliendo lo
Stato argentino dai suoi obblighi». Un’offerta del gruppo Turner (Time
Warner) dovrebbe giungere presto alla Superliga pari a
3 000 milioni di pesos argentini (181,5 M€). Sinora il governo
sborsava 2 500 milioni di pesos, ovvero 150 M€, per i diritti
televisivi, un importo giudicato ormai insufficiente
22 luglio 2016 Attentato terroristico in un centro
commerciale di Monaco di Baviera. La strage di Monaco è stata una sparatoria di
massa avvenuta nei pressi del centro commerciale Olympia-Einkaufszentrum (OEZ)
di Monaco di Baviera in Germania Il responsabile è stato identificato in Ali
David Sonboly, un cittadino tedesco-iraniano di 18 anni, che dopo aver compiuto
la strage, si è suicidato. Il bilancio della strage è di 9 morti più
l'attentatore e 35 feriti, il che la rende la seconda strage più grave,
avvenuta a Monaco, dopo il massacro del 1972.
22 luglio 2016 Vivendi
decide di chiudere Watch, la piattaforma tedesca di video on-demand.
Vivendi ha avviato la chiusura della piattaforma tedesca di video streaming,
Watchever. Stando a quanto riporta Les Echos, il team di Berlino – 17 persone
in totale – sono stati avvertiti che il servizio verrà sospeso il 31 dicembre
prossimo
25 luglio 2016
Verizon, dopo AOL si prende anche Yahoo per solo 4,8 miliardi di
dollari. Negli anni ’90 Yahoo era la più
potente web company del mondo e all’epoca della bolla delle dot-com era
arrivata a una capitalizzazione di oltre 125 miliardi di dollari. Obiettivo
dell'acquisizione, fondere Yahoo e AOL e creare il 'terzo polo' del digital advertising
dietro Google e Facebook.
Openreach
dovrà diventare un’entità legalmente indipendente rispetto a BT, come proposto dallo stesso
operatore, ma non ci sarà, almeno per il momento, nessuno scorporo della rete. E’ quanto ha
stabilito l’Authority britannica Ofcom, mettendo la parola fine alla lunga saga
che ha visto protagonista l’ex monopolista delle tlc BT, i concorrenti e anche
il Parlamento.
25 luglio 2016 L’Ofcom presenta un’importante riforma
del settore, volta a migliorare la qualità dei servizi a banda larga nel paese.
Nell’ambito di tale riforma è stato dato l’ultimatum a BT, che dovrà
separare giuridicamente la divisione Openreach (creata
nel 2005 per fornire l’accesso alla rete fissa a tutti gli operatori britannici
Retail compresa, a parità di condizioni), ma e renderla indipendente, pena lo
scorporo della rete. Openreach, creata nel 2005 per fornire l’accesso alla rete
fissa a tutti gli operatori britannici, BT mai separata strutturalmente da BT,
dovrà essere dotata di un board indipendente con un nuovo Ceo. Dovrà essere
inoltre completamente indipendente dall’operatore anche a livello di marchio,
con la completa responsabilità della propria situazione patrimoniale, anche se
il budget resterà in mano a BT. Passi necessari, secondo Ofcom, per fare in
modo che Openreach agisca nell’interesse dell’industria e dei consumatori. E se
BT non sarà in grado di garantire la piena indipendenza e imparzialità di
Openreach, allora l’Authority potrà imporre lo scorporo vero e proprio. L’Ofcom
non intende fare sconti all’ex monopolista, reo di non aver garantito un
servizio di qualità adeguata né ai consumatori né ai suoi clienti all’ingrosso,
e la sua gestione ha provocato un cronico ritardo nello sviluppo delle
infrastrutture digitali nel paese. In sostanza, l’accusa – pesante – è che BT
non avrebbe riutilizzato i proventi generati da Openreach (che secondo i
concorrenti ammontano a oltre 6,5 miliardi di sterline in 10 anni) nella
rete o per migliorare la qualità del servizio. Riserve riprese anche dalla
Commissione Cultura, Media e Sport del Parlamento, secondo cui l’incumbent ha
investito troppo poco nelle infrastrutture e avrebbe sfruttato la sua posizione
dominante per prendere decisioni “in favore delle priorità e degli interessi
del gruppo” a scapito degli azionisti e dei consumatori. E senza adeguate
garanzie del suo impegno a risolvere le criticità evidenziate, ha minacciato la
Commissione, il Parlamento raccomanderà all’Ofcom di procedere con la piena
separazione di Openreach. Il Ceo dell’operatore, Gavin Patterson, assicura che
“BT sta per introdurre i cambiamenti necessari a risolvere i nodi evidenziati
da Ofcom e dall’industria. Cambiamenti che renderanno Openreach più
indipendente e trasparente, così come richiesto”.
25 luglio 2016 La Rai vara quella che è considerata
dai più come la grande operazione trasparenza che permetterà a Viale Mazzini di
diventare una casa di vetro ovvero di rendere noti a tuti stipendi di top
manager, consulenze, appalti… La questione degli stipendi di giornalisti e dirigenti
Rai è, intanto, finita davanti alla Corte dei Conti: il Codacons presenta
infatti oggi una denuncia alla magistratura contabile in seguito alla
pubblicazione online degli “abnormi compensi elargiti dalla rete di Stato ai
propri dipendenti”. “È una vergogna nazionale”, ha detto a gran voce
l’associazione, che ora vuole verificare se sussista anche “un danno erariale,
visto che gli stipendi vengono pagati con i soldi del canone”.
25 luglio 2016 Connettere l’Italia: la strategia del
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) Quattro piani di azione con l’obiettivo di
innovare le infrastrutture nazionali, di migliorare la qualità della vita dei
cittadini, di rendere i trasporti più efficienti e sostenibili, di realizzare i
progetti smart city
26 luglio 2016 Vivendi ottiene dall'Autorité des
marchés financiers (AMF) il ritiro obbligatorio della quotazione delle azioni
di Gameloft da essa non detenute. Fa seguito alla rinuncia da parte di Gameloft
del ricorso istruito il 25 marzo 2016 contro la decisione di conformità da
parte dell'AMF sull'OPA ostile lanciata da Vivendi alla fine della quale il gruppo
di Bolloré controlla il 95,93 % del capitale e il 95,8 %
dei diritti di voto..
Bolloré
fa saltare il banco il tanto
atteso accordo con Mediaset chiuso ad aprile dopo oltre un anno di trattative.
Vivendi rinuncia all’acquisto dell’89% di Mediaset Premium che rimane nelle
mani del Biscione Ne dà notizia Mediaset con una nota con la quale annuncia
anche che è fermamente determinata a far valere ogni proprio diritto in tutte
le sedi. L’accaduto affonda il titolo di Mediaset in Borsa che in apertura
perdeva il 14,37% a 2,76 euro.
26 luglio 2016 In mattinata Mediaset informa di aver
ricevuto il 25 luglio una comunicazione da Vivendi contenente la proposta di
uno schema alternativo dell’operazione varata ad aprile. Il gruppo transalpino
conferma lo scambio azionario del 3,5% tra le due aziende ma, ed ecco la
novità, invece di rilevare l’89% della pay tv Mediaset Premium (l’11% è in mano
a Telefonica, ndr), come da intese, propone di acquistarne soltanto il 20% e
salire in tre anni a una quota di circa il 15% in Mediaset attraverso un
prestito obbligazionario convertibile. Incredibile. “Schema (quello proposto da
Vivendi, ndr) che muta la valenza industriale alla base dell’accordo per
incidere significativamente sull’assetto del capitale di Mediaset“, accusano i
Berlusconi. I vertici del gruppo
transalpino hanno poi confermato anche verbalmente di non voler onorare il
contratto stipulato ad aprile.
Il vero
obiettivo di Vivendi secondo alcuni esperti, è sempre stata Mediaset e la mossa
proposta dai francesi farebbe scendere Fininvest sotto la minoranza di blocco
con cui controlla il Biscione (34%). Qualcuno sostiene che dietro questa mossa
ci sia la volontà di Bolloré di ‘colpire’ il premier Renzi che spinge Enel
invece che Telecom Italia (di cui Vivendi è il maggiore azionista con il 24,7%,
ndr) nel dossier della fibra ottica.Sarà così o forse più semplicemente Bolloré
non ha alcuna intenzione di investire in una società come Premium, che da anni
fatica per tenersi a galla, come confermerebbe la più approfondita analisi sui
conti? Senza tralasciare che all’orizzonte ci sono le nuove trattative per i
diritti tv della Champions League che a Mediaset sono costati 700 milioni di
euro circa fino al 2018 e c’è anche da valutare la pesante multa da 51 milioni
di euro comminata dall’Antitrust a Premium per la spartizione dei diritti tv
della Serie A per la quale l’azienda ha già fatto ricorso al TAR. Per Vivendi,
nei conti di Premium ci sarebbero ‘differenze significative’ di valutazionecon
Mediaset Vivendi con una nota di oggi fa sapere che l’amministratore delegato,
con una lettera che porta la data del 21 giugno (come mai la notizia è stata
data dopo oltre un mese?) ha comunicato ai vertici di Mediaset che nell’analisi
dei risultati di Mediaset Premium, per la quale sono in corso le trattative
(l’accordo doveva essere finalizzato per settembre), sono emerse “differenze
significative“.
26 luglio 2016 Il cda del fondo F2i sancisce la
vendita della propria quota del 53,8% di Metroweb a Enel. La partita si
chiuderà però ‘ufficialmente’ il 28 luglio, quando si riunirà il board della
società elettrica. A quel punto la società milanese della fibra passerà nel
perimetro di Enel – che per conquistarla ha messo sul piatto 806 milioni di
euro – e i ranghi per la battaglia della fibra saranno composti. Enel Open
Fiber, la società creata da Enel per la realizzazione della rete che potrebbe
avere nelle sue fila anche Iliad. Il gruppo di Xavier Niel ha siglato un
accordo con i proprietari di Wind e 3 Italia per l’acquisizione di frequenze e
siti che le due società dovranno cedere per ottenere il via libera della
Commissione europea alla fusione e secondo indiscrezioni avrebbe avviato
trattative per un accordo con Enel.
26 luglio 2016 Telecom Italia annuncia una partnership
da 1,2 miliardi con Fastweb per lo sviluppo della fibra ottica in 29 città, che
permette a Telecom di uscire dall’angolo in cui sembrava essere stata stretta
da Enel e dal suo stuolo crescente di partner commerciali. La vera misura della sfida che attende Telecom si avrà a
partire dall’autunno, quando Enel Open Fiber entrerà in forze nel mercato della
fibra e si assisterà a un doppio, con Enel e Metroweb da un lato e Telecom e
Fastweb dall’altro
26 luglio 2016 Utili in picchiata per Tim Brasil. La
controllata brasiliana di Telecom Italia ha chiuso il secondo trimestre con
utili in calo dell’85% a 47,41 milioni di reais (circa 13,1 milioni di euro) su
ricavi netti di 3,82 miliardi di reais (1,06 miliardi di euro circa), in calo
del 12,4% rispetto ai 4,36 miliardi registrati nel corrispondente periodo del
2015. L’Ebitda è sceso del 44% a 1,24 miliardi di reais. Un calo spiega,
tuttavia, la società che si attesterebbe al 6,5% considerando la vendita delle
torri di trasmissione. A pesare sui bilanci della società, secondo operatore
mobile del Paese dopo Vivo (controllata di Telefonica) è soprattutto il
contesto macroeconomico. Il paese è nel pieno di una forte recessione e il
potere d’acquisto dei consumatori è ridotto al minimo. Una crisi che verrà
affrontata per mezzo di un piano industriale ‘rafforzato’ rispetto a quanto
comunicato in precedenza. Entro il 2018, ha comunicato la società, i costi
saranno ridotti di 4,5 miliardi di reais con gli investimenti che nel periodo
si attesteranno a 12,5 miliardi anzich a 14 miliardi di reais come stabilito in
precedenza. Da Vivendi, intanto, arriva la rassicurazione sul fatto che non c’è
intenzione di vendere. L’ad del gruppo francese e vicepresidente di Telecom
Italia ha ribadito che “…non c’è nessun piano di vendita di Tim Brasil in
qualsiasi forma”. Arnaud de Puyfontaine ha però preferito precisare che nulla
può essere definitivo in un “mondo che cambia così velocemente, quindi mai dire
mai”.
26 luglio 2016 Inwit non è più in vendita, anzi
accelera sugli investimenti per 150 milioni di euro. La società delle torri di
Telecom Italia ha chiuso il primo semestre del 2016 con utili per 48,6 milioni
di euro, a fronte di ricavi per 164,9 milioni e un Ebitda di 79,7 milioni. La
performance del secondo trimestre dell’anno è stata in netta crescita rispetto
allo stesso periodo dell’anno precedente, con utili per 25,1 milioni di euro
(+17,6%) e ricavi per 83,2 milioni (+5,4%), a fronte di un Ebitda di 40,8
milioni (+16,7%). L’indebitamento è pari a 82,3 milioni. Visti i numeri, il Cda
delibera un percorso di accelerazione degli investimenti di 150 milioni di euro
per il prossimo biennio, in vista di un incremento dell’Ebitda a due cifre,
superiore a precedenti stime. I fondi saranno destinati a raddoppiare a 500 il
numero di siti da realizzare entro il 2018 per la copertura 4G degli operatori
e ad anticipare di due anni il piano di copertura delle microcelle, che entro
il 2018 saranno 4 mila in vista del 5G. L’obiettivo è essere attrezzati al
prossimo avvento delle nuove reti 5G, che hanno bisogno di microcelle per
garantire una copertura capillare del segnale, soprattutto in ambiente
urbano.Dopo il congelamento delle trattative per la cessione di quote voluto
dal nuovo ad di Telecom Italia Flavio Cattaneo (offerte erano arrivate da
Cellnex e Ei Towers), Inwit punta invece alla costruzione di 500 nuovi siti per
sostenere la maggior domanda da parte di TIM (main contractor) e degli altri
operatori per il completamento della copertura 4G; alla realizzazione di 4 mila
small cell per il 5G e infine all’aggiunta in portafoglio di un nuovo servizio
di backhauling in fibra, con il collegamento di almeno mille torri.
27 luglio 2016 Le
Monde cerca di spiegare le ragioni del fallimento dell’accordo fra Vivendi
e Mediaset sulla cessione della pay tv digitale terrestre: venduta come una Ferrari, Mediaset Premium si è rivelata
una Punto
27 luglio 2016 Il Sottosegretario allo Sviluppo
economico con delega alle comunicazioni Antonello Giacomelli illustra alla
Camera i risultati della consultazione CambieRai, terminata il 30 giugno scorso. “La nuova concessione
a Rai non sarà ripetitiva e banale. Sulla base di queste indicazioni
predisporremo il testo della nuova concessione a Rai che sarà molto più forte
rispetto a un generico indirizzo, con una relazione diretta tra le risorse e
gli obiettivi che la comunità nazionale affida al servizio pubblico e che
guarda a una sua trasformazione profonda”, ha detto Giacomelli.La nuova Rai per
Giacomelli deve strizzare l’occhio all’estero. Avere quindi una dimensione più
internazionale, “non solo attraverso un canale in lingua inglese che promuova
lo stile, la cultura e l’identità italiani, ma anche con produzioni di fiction,
cartoon, documentari e format”. Tra gli obiettivi di questa Rai ‘cambiata’, la
svolta digitale, la nascita di startup dell’audiovisivo, l’offerta di contenuti
per tutte le piattaforme. Alla consultazione online, composta da 36 domande hanno
partecipato 11.188 persone. Per il 50% dei rispondenti, se la riforma del
canone garantisse stabilmente nel tempo più risorse economiche, queste
dovrebbero essere usare per ampliare e migliorare l’offerta di contenuti. Alla
presentazione ha partecipato anche Giorgio Alleva, presidente di Istat, che ha
curato la consultazione insieme con il Mise, secondo il quale “i risultati
della consultazione riflettono l’opinione di quella parte dei cittadini che
volontariamente ha scelto di partecipare e più interessata ai fenomeni di cui
si discute e allo steso tempo consentono di individuare tutte le
caratteristiche di questa popolazione”.. Per Giacomelli i tetti pubblicitari non sono un tabù A fronte “di un significativo aumento del
gettito del canone, perché non ragionare sulla possibilità di liberarsi di una
parte della pubblicità? Non è un tema tabù”, ha detto il Sottosegretario. Il
tema delle risorse, ha continuato il sottosegretario, “è un tema generale che
dobbiamo porci. Un tema che riguarda anche la garanzia del pluralismo“. Giacomelli
ha poi sottolineato: “Con il Sottosegretario Lotti intendiamo convocare un
tavolo con tutti gli attori per provare a dare una risposta complessiva e
integrata in termini di sistema che salvaguardi ciò che è necessario al
servizio pubblico e che sia in grado di dare una risposta equilibrata”.
Giacomelli ha parlato anche della recente polemica riguardante gli stipendi Rai
e l’opportunità di introdurre dei tetti. “Se il Parlamento – ha indicato –
ritiene che vi sia la necessità di correggere la norma generale sulle società
partecipate, è sufficiente una piccola modifica al testo. Da parte mia non c’è
nessuna contrarietà a questa idea. Penso che le forze politiche, a cominciare
dal Pd, nelle prossime ore faranno conoscere la loro opinione e penso anche che
la Presidenza del Consiglio valuterà l’opportunità di intervenire o meno su
questo tema con la Legge di Stabilità. Ma una cosa è certa: ognuno deve
assumersi le proprie responsabilità“. La responsabilità “della politica – ha aggiunto
– è di creare le condizioni e di dare indirizzi. E’ ciò che abbiamo fatto e
continuiamo a fare sulle risorse, sulla governance e sulla trasparenza. Poi c’è
il Cda dell’azienda che ha altre responsabilità. Vorrei però evitare che ogni
atto di gestione diventi un atto su cui interviene nuovamente la politica”. “Se
il governo ritiene che in questa situazione sia preferibile introdurre il
limite precedente ci sono gli strumenti per farlo“, ha proseguito Giacomelli,
sottolineando la necessità di non perdere “il valore di una Rai con una
dimensione aziendale”.
28 luglio 2016 L’Agcom può essere sottoposta a misure
di razionalizzazione della spesa pubblica, purché queste non comportino alcuna
riduzione delle funzionalità dell’autorità, e quindi della sua indipendenza. E’
quanto ha stabilito la Corte Ue intervenendo sul tema dell’indipendenza
finanziaria delle autorità nazionali di regolamentazione dei servizi di
telecomunicazione su richiesta del Consiglio di Stato dopo che il Tar aveva
respinto un ricorso dell’Agcom.
A lungo
rincorsa dai principali protagonisti delle tlc italiane, prima fra tutte
Telecom Italia, Metroweb passa infine sotto il controllo di una società
congiunta formata da Enel e CDP Equity. Il Cda dell’ENEL dà il suo via libera
all’acquisizione della quota del 53,8% di Metroweb in mano al fondo F2i, che ha
dato il suo benestare all’operazione due giorni prima il 26 luglio. E’ l’ultimo
tassello per poter poi procedere fusione tra Enel Open Fiber (EOF) – società
creata da Enel per realizzare la rete in fibra – e Metroweb.
28 luglio 2016 Il CdA di Enel finalmente ratifica l’acquisizione di Metroweb da parte di Enel
Open Fiber per un importo di 814 milioni di euro. Un’operazione che si
svilupperà in tre fasi e il cui closing è previsto per fine novembre.“Con
questa operazione compiamo un ulteriore decisivo passo avanti nella
realizzazione di una infrastruttura importante per il Paese. L’acquisizione di
Metroweb consente infatti di accelerare il nostro piano per lo sviluppo della
banda ultralarga, nonchè di ampliare il perimetro di cablaggio per includere le
più importanti città italiane e contestualmente ridurre il profilo di rischio
di questa iniziativa grazie alla partnership con Cdp e, auspicabilmente, F2i”,
ha dichiarato l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace,
sottolineando come con l’unione delle “competenze di Enel Open Fiber con quelle
di Metroweb, raggiungiamo l’obbiettivo di creare un’azienda con dimensioni,
know-how tecnologico e capacita’ di realizzare il piano ambizioso che abbiamo
per l’Italia”.
Le fasi
dell’operazione Nella prima fase ci
sarà un aumento di capitale da 714 milioni di euro di Enel Open Fiber riservato
a Enel e CDP Equity. L’aumento di capitale sarà equamente ripartito e
permetterà, questa la seconda fase, a EOF di completare l’acquisizione del 100%
di Metroweb, di cui i due soci deterranno una quota paritetica. Prima di questa
acquisizione, comunque, Metroweb dovrà riacquisire le partecipazioni possedute
dalle minoranze nelle controllate Metroweb Milano (il 10% di Swisscom e
dell’1,7% del management) e Metroweb Genova (il 15% è controllato da Aster,
partecipata del comune di Genova).Conclusa questa fase ci sarà un’ulteriore
fase, la terza, che prevede l’incorporazione di Metroweb nella ‘nuova’ EOF (che
avrà ovviamente un nuovo nome). Entro il 15 ottobre, quindi, F2i – che
controllava il 53,8% di Metroweb acquisito da Enel – potrà decidere se
rientrare o meno nella nuova EOF con una quota fino al 30%.
La
governance della nuova EOF L’operazione
fissa l’enterprise value di Metroweb a 814 milioni di euro aggiustato sulla
base della posizione finanziaria netta. La nuova EOF sarà partecipata
pariteticamente (ciascuna col 50%) da Enel e CDP Equity. Nel caso di ingresso
di F2i, le controllanti creeranno una holding di controllo che deterrà il 70%
della nuova entità, con il restante controllato dal Fondo. Se F2i non dovesse
rientrare, non ci sarà bisogno di creare alcuna holding company e la nuova EOF
sarà partecipata soltanto da Enel e CDP Equity. La governance sarà in mano a
Enel e CDP Equity e supponendo che la struttura sia quella della holding con
F2i, il Consiglio della nuova EOF sarà composto da 5 membri: 2 nominati da
Enel, 2 da CDP e 1 da F2i. L’ad per i primi 5 anni sarà nominato da Enel, il
presidente che non avrà funzioni operative sarà nominato da CDP. Dopo i primi 5
anni, le parti si invertiranno. Ci sarà ovviamente – come è prassi in questi
casi – un vincolo di lock up e un impegno delle parti a seguire gli aumenti di
capitale fino a un certo importo per finanziare il piano.
Il piano di
investimenti Il piano volto a cablare
le prime 250 città nelle aree A e B mette a fattor comune il piano originario
di Enel e quello Metroweb e prevede un investimento da circa 3,7 miliardi (dai
precedenti 2,5). EOF mira a connettere 9,5 milioni di unità immobiliari
(compresi 1,2 milioni già connessi da Metroweb) entro i prossimi 6-7 anni,
nell’ambito di un progetto completamente indipendente dal piano di sostituzione
dei contatori, come si era pensato in un primo momento. Questo perché Enel non
è presente in molte delle città incluse nel piano ultrabroadband. Eventuali
future integrazioni saranno valutate su base opportunistica. La cifra
necessaria agli investimenti sarà finanziata al 30% (pari a circa 600 milioni
di euro) in equity e al 70% in debiti. Si
partirà da 10 città entro quest’anno per poi proseguire l’anno prossimo con
altre 40 e si prevede la copertura di tutte e 15 le città situate nel cluster A
– compresa Roma – e un numero significativo di quelle nel Cluster B. Nelle
prime 40-50 città la rete Enel dovrà probabilmente convivere con quella di
Telecom, ma questo non sembra impensierire la società, che rivendica come
Metroweb abbia già cablato 1,2 milioni di unità abitative. I lavori sono
cominciati in tre città, a partire da Perugia con la previsione di coprire il
50% delle unità immobiliari entro gennaio-febbraio del prossimo anno per
completare entro aprile. L’obiettivo, prima di parlare di completamento dei
lavori, è il raggiungimento dell’80% delle unità immobiliari comprese nel
comune. Raggiunto il 50% delle unità coperte, potrà cominciare la fase di
commercializzazione dei servizi da parte dei gestori (Vodafone, Wind, Tiscali e
Go Internet quelli che hanno già siglato accordi con EOF). Enel non si limiterà
a vendere solo fibra spenta ma anche servizi attivi di connettività. Quanto
alle aree C e D, interessate dai bandi Infratel, Enel Open Fiber- insieme a
Fastweb, Metroweb Sviluppo, Tim Agenda digitale, Estra ed E-Via – è stato
prequalificato e parteciperà ai bandi nelle sei Regioni messe a gara dal
Governo Abruzzo e Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto. Enel,
come le altre società a eccezione di Estra, ha manifestato interesse per tutti
e 5 i lotti previsti dal Bando. Lo sviluppo della rete in queste aree sarà
combinato con quello delle aree A e B.
I costi e
l’uso della rete Enel. EOF pensa di
sfruttare al meglio le sinergie con la rete di Enel distribuzione, che
raggiunge 37 milioni di unità abtative – a fronte dei 20 milioni di linee fisse
– e lo farà comunque alle medesime condizioni di qualsiasi altro operatore
sulla base del regolamento recentemente pubblicato da Enel contenente le
condizioni tecniche, operative ed economiche per l’accesso – l’equivalente
dell’offerta pubblica di riferimento di Telecom Italia. Alla luce dei benefici
derivanti dalla capillarità della rete Enel, EOF ritiene di poter utilizzare in
larga misura la rete di Enel distribuzione, pagando allo stesso modo ed
ottenendo i medesimi vantaggi di cui tutti potranno usufruire. Il costo medio
totale per il collegamento delle unità immobiliari al building è di 303 euro
(volume totale dell’investimento diviso il numero di punti da raggiungere) e
vale per chiunque, anche per le case isolate.
28 luglio 2016
Il Cda di Mediaset delibera di respingere la proposta alternativa di
Vivendi. Per Mediaset si tratta di un’offerta “irricevibile perché
incompatibile con il contratto vincolante già firmato”. Mediaset ha deciso di
portare Vivendi in tribunale. Il Biscione non ha gradito il colpo basso dei
francesi che hanno fatto saltare l’accordo di acquisizione di Premium per
proporre un’offerta diversa che prevede l’acquisizione del 20% della pay tv e
l’ingresso in Mediaset con una quota del 15%. Stando a quanto riferito dalla
media company d’oltralpe, il motivo sarebbe la valutazione di Premium non
corrispondente alle aspettative. Il gruppo italiano non è invece d’accordo e pensa
che dietro ci sia l’intenzione di scalare Mediaset.
Contemporaneamente il Cda di Mediaset approva la
relazione sul primo semestre 2016. Si conferma il positivo trend di crescita
dei ricavi in tutte le principali aree di attività del gruppo già manifestatosi
nel corso dei primi tre mesi del 2016. In una nota l’azienda informa che “Pur
in un contesto di persistente volatilità dei mercati e di estrema complessità
del quadro economico, in Italia la raccolta pubblicitaria di Mediaset si è
mantenuta positiva per il quarto trimestre consecutivo. Anche in Spagna è
proseguita la fase di costante espansione dei ricavi pubblicitari di Mediaset
España”. A fronte di tali positivi andamenti, Mediaset sottolinea che i
risultati economici consolidati hanno registrato un miglioramento rispetto al
budget previsionale sia in Italia sia in Spagna. E questo nonostante i previsti
maggiori costi sostenuti a partire dal terzo trimestre 2015 per l’acquisizione
dei diritti televisivi sportivi – inclusa la Champions League – relativi alla
stagione 2015-2016. I ricavi netti ammontano a 1.870,6 milioni di euro in
decisa crescita rispetto ai 1.721,1 milioni del primo semestre 2015. In Italia,
i ricavi hanno raggiunto i 1.349,7 milioni di euro rispetto ai 1.243,7 milioni
di euro dello stesso periodo dell’anno precedente. In Spagna raggiungono 521,6
milioni di euro rispetto ai 478,5 milioni del 2015. Positivo in entrambi i
Paesi l’andamento della raccolta pubblicitaria. In Italia, i ricavi
pubblicitari televisivi lordi hanno raggiunto i 1.048,8 milioni di euro
rispetto ai 1.011,0 milioni di euro dei primi sei mesi 2015 (+3,7%).L’andamento
della raccolta è stato decisamente sostenuto nel secondo trimestre registrando
un aumento pari al 4,6% rispetto allo stesso periodo del 2015. Sulla base degli
ultimi dati disponibili diffusi da Nielsen, nei primi cinque mesi
dell’esercizio la raccolta pubblicitaria di Mediaset è cresciuta del 4,5%
rispetto allo stesso periodo del 2015 a fronte di una crescita complessiva del
mercato pubblicitario del 2,7%. In Spagna, dove la ripresa economica è sempre
decisa, i ricavi pubblicitari televisivi lordi si sono attestati a 508,0
milioni di euro rispetto ai 473,2 milioni dell’esercizio precedente (+7,3%). Nel
secondo trimestre 2016 sono stati sostenuti esborsi di cassa una tantum –
derivanti unicamente dalla firma del contratto con Vivendi – pari a 34,6
milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto è passato dagli 859,4
milioni di euro del 31 dicembre 2015 ai 959,1 milioni di euro del 30 giugno
2016. Sulla variazione ha inciso l’investimento per 91,4 milioni di euro
effettuato nel primo trimestre dell’esercizio per l’incremento della quota di
controllo in Mediaset España attraverso il completamento del piano di
riacquisto di azioni proprie effettuato dalla società. A cui si aggiungono le
uscite per complessivi 106,1 milioni di euro connesse alla distribuzione di
dividendi da parte di Mediaset S.p.A e Mediaset España e il citato esborso di
cassa per l’esecuzione del contratto Vivendi. La generazione di cassa caratteristica
delle attività in Italia e Spagna è stata complessivamente pari a 152,8 milioni
di euro. Nei primi sei mesi del 2016 le reti Mediaset confermano una netta
leadership sul target commerciale sia in Italia sia in Spagna. In Italia,
Mediaset è leader sul pubblico 15-64 anni con il 33,7% di share nelle 24 ore.
Canale 5 è la rete italiana più vista nel target commerciale sia in prima
serata (16,8%) sia nelle 24 ore (16,5%). In Spagna, le reti televisive Mediaset
España confermano la leadership assoluta nelle 24 ore con il 30,5% di share.
Telecinco è la rete spagnola più vista nel totale giornata con il 14,6%. Si
precisa che a seguito all’interruzione del processo di vendita della società
Mediaset Premium e al conseguente venir meno dell’elevata probabilità di
realizzare l’operazione entro dodici mesi, il contributo ai risultati
consolidati di tale società viene ricompreso nella presente Relazione
Semestrale tra le ‘Attività in funzionamento’ in continuità con i bilanci
intermedi e il bilancio annuale del 2015. I risultati di tali attività nel
Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo erano stati invece esposti
separatamente, in quanto sulla base degli accordi vincolanti sottoscritti tra
Mediaset e Vivendi, tali attività risultavano classificabili ai sensi
dell’IFRS5 come “Attività destinate alla vendita”.
28 luglio 2016 Xavier Niel cede la sua partecipazione
in Telecom Italia La dismissione della propria quota del 15%, annunciata
contestualmente all'accordo con Vimpelcom e Hutchison per l'acquisizione degli
asset ridondanti di Wind e 3, è iniziata nella settimana precedente.
29 luglio 2016 Il 53% della popolazione mondiale, pari
a 3,9 miliardi di persone, non utilizza Internet, stando alle stime formulate
dalla International Telecommunication Union. Il prezzo medio di un piano di
base per accedere a Internet a banda larga fissa è più che doppio rispetto a
quello di un profilo a banda larga mobile confrontabile
Nelle Americhe e nei Paesi CIS (Comunità degli Stati
Indipendenti), circa un terzo della popolazione è offline. In Africa, invece,
la percentuale sale al 75%. Offline sono anche il 21% degli europei. Nelle
regioni Asia-Pacifico e Stati Arabi, non utilizzano Internet il 58,1% e il
58,4% delle rispettive popolazioni.
I tassi di penetrazione di Internet sono più alti per
gli uomini rispetto alle donne in tutte le regioni del mondo, prosegue il
rapporto ICT Facts & Figures 2916. In altri termini, a ogni latitudine, è
più alta la percentuale di uomini che usano la Rete rispetto a quella di donne.
Il divario di genere
– evidenzia ITU – è cresciuto dagli 11 punti percentuali del 2013 ai 12 del
2016. Il gap resta ampio negli LDCs, ove la percentuale si attesta al 31%. LDCs
sta per Least Developed Countries e indica i Paesi caratterizzati da povertà
estrema, basso reddito, scarso sviluppo sociale ed economico, e capacità di
crescita quasi nulla.
Capitolo digital divide. In
Europa, l’84% delle famiglie dispone di accesso a Internet, mentre nelle
Americhe la percentuale si attesta al 64,4%. Fanalino di coda è l’Africa, dove
l’84,6% delle famiglie non ha accesso alla Rete.
Spazio ai numeri riguardanti gli abbonamenti a servizi
di accesso a banda larga mobile. La tecnologia 4G LTE (Long Term
Evolution) si è diffusa rapidamente negli ultimi tre anni ed è disponibile per
il 53% della popolazione mondiale. Nei Paesi in via di sviluppo, il numero di
abbonamenti a servizi di mobile broadband continua a crescere a tassi a doppia cifra,
ma la penetrazione della banda larga mobile a livello globale rallenta.
Entro la fine del 2016 – stima ITU – gli abbonamenti
dovrebbero raggiungere quota 3,6 miliardi, contro i 3,2 miliardi registrati a
fine 2015.
Per quanto riguarda gli abbonamenti alla banda larga
fissa, i tassi di penetrazione più elevati si hanno in Europa, nelle Americhe e
nei Paesi CIS. A livello globale, entro la fine del 2016, il 12% della
popolazione dovrebbe essere abbonato a servizi di fixed broadband.
Capitolo velocità, infine,
con ITU a evidenziare che nei primi mesi del 2016, tre abbonamenti a banda
larga fissa su quattro, nei Paesi a economia avanzata, hanno velocità
pubblicizzate di almeno 10 Mbps (in download), mentre in quelli in via di
sviluppo, il rapporto è di due su quattro.
29 luglio 2016 Google annuncia Family Library, una
nuova funzione di Google Play che permetterà a un massimo di sei persone di
condividere gli acquisti dello store tra i loro dispositivi. Un account
familiare può anche registrare una singola opzione di pagamento, in modo che
tutto venga acquistato dalla stessa fonte, ma a fianco di questa nuova opzione resterà
la possibilità di acquistare in maniera individuale. Tutti i tipi di file
saranno condivisibili tra gli account: app, giochi, film, serie TV e libri
potranno essere condivisi su dispositivi Android, mentre quelli video e i libri
saranno accessibili anche da web e su iOS.
1 agosto 2016 Raid americano contro l’ISIS nel Golfo
di Sirte in Libia su richiesta del governo libico presieduto da Serraj riconosciuto
dalla comunità internazionale. La
missione studiata già durante il vertice di Washington del 21 luglio, ha subito
un’accelerazione dopo gli attacchi portati a termine dai fondamentalisti
dell’Isis a partire dal 12 giugno scorso. Ben tredici attentati «strutturati»
che hanno provocato oltre 500 vittime, seminando il terrore in tutto il mondo.
L’obiettivo dichiarato dagli americani è quello di liberare Sirte
dall’occupazione dell’Isis, ma quello strategico è di ben altra portata. Perché
la riconquista della città deve servire a dare legittimità al governo guidato
da Fayez al Serraj, soprattutto a lanciare un messaggio chiaro alla popolazione.
2 agosto 2016 L’Italia risponde alla richiesta formale
del Comando statunitense mettendo a disposizione la base militare di Sigonella
e lo spazio aereo per gli attacchi americani contro l’Isis in Libia.
2 agosto 2016 In un’intervista a Lucia Goracci per
RaiNews24 il presidente turco Erdogan accusa violentemente l’Alto
Rappresentante per la Politica estera dell’Unione Europea Mogherini e il
governo italiano per le critiche al suo operato dopo il tentativo di colpo di
Stato che sarebbe stato perpetrato da un’organizzazione criminale deviata
simile alla nostra P2. Erdogan attacca anche la giustizia italiana, «colpevole» di indagare su suo figlio
e infine l’intero Occidente. «Sostiene il terrorismo e sta dalla parte dei
golpisti. Quelli che avevamo pensato fossero amici stanno invece dalla parte
dei golpisti e dei terroristi», ha detto in un discorso alla nazione
teletrasmesso ad Ankara.
2 agosto 2016 La Comisión Nacional de los Mercados y
la Competencia (CNMC) chiede un cambio nel sistema di finanziamento
della RTVE giudicato «insufficiente e instabile”.
L’organismo di regolazione spagnolo conclude che oltre «ai problemi strutturali
del modello vigente», è necessario che il Parlamento avvii «una revisione in profondità
del sistema di finanziamento e di gestione della RTVE, al fine di garantire la
sua stabilità». La Legge del 2009, che ha soppresso la pubblicità sulle reti
pubbliche e limitato i suoi introiti a contributi da parte dello Stato, degli
operatori di telecomunicazioni
(costretti a devolvere lo 0,9% dei propri introiti), delle televisioni in
chiaro (con il 3%) e di quelle a pagamento (con l’1,5%), ha consentito di raccogliere solo il 30-40%
delle spese annuali stimate.
4 agosto 2016 Il CdA Rai con i voti contrari del
consiglieri espressi dalle opposizioni Carlo Freccero (Sinistra Italiana e M5S)
Giancarlo Mazzuca e Arturo Diaconale (centrodestra), nomina Andrea Montanari
Direttore del Giornale Radio Rai, e dei canali radiofonici Rai Radio 1 e GR Parlamento,
Ida Colucci direttrice del TG2, Luca Mazzà Direttore del TG3 e Nicoletta
Manzione direttore di GR Parlamento.
5-21 agosto 2016 A Rio de Janeiro, in Brasile,
si svolgono i XXXI giochi olimpici estivi. In tale occasione viene attivato Rai
Sport 2 HD che unitamente a Rai Sport 1 HD ed anche a Rai2HD è disponibile in
chiaro anche sulla piattaforma Sky Italia oltre che su quella di TvSat
6-8 agosto 2016 Scoppiano una serie di scontri armati
alla frontiera tra l’Ucraina e la Crimea, annessa dalla Russia nel 2014. Mosca
accusa Kiev di aver inviato dei sabotatori oltre confine. Questi si sarebbero
scontrati prima con uomini dell’Fsb, i servizi segreti interni russi, che
avrebbero lasciato sul campo un morto. Un’altra vittima russa, questa volta dell’esercito,
ci sarebbe stata in un secondo scontro al quale avrebbe partecipato anche
l’artiglieria ucraina. Kiev dice che sono tutte «fantasie». Alcune fonti
affermano che anzi sarebbero stati i servizi segreti russi a orchestrare un
finto attacco ucraino contro la frontiera e a scontrarsi con le loro stesse
truppe di frontiera ignare del piano segreto. Insomma, una «provocazione» per
giustificare poi una reazione ufficiale di Mosca
8 agosto 2016 Via libera della Cassazione al
referendum sulla riforma costituzionale. Da oggi il Governo avrà 60 giorni per
fissare la data della consultazione. Entro dieci giorni eventuali ricorsi, poi
la data del voto. Il voto ci sarà in una domenica tra il 2 ottobre e l'11
dicembre. La Cassazione non ha 'spacchettato' il quesito, che sarà dunque
unico.
8 agosto 20\16 Wal-Mart tenta la sfida ad Amazon nel
2015 l’ecommerce di Wal-Mart ha fatto quasi 14 miliardi di dollari, il 3% del
suo fatturato. Nello stesso periodo le vendite di Amazon hanno raggiunto quota
107 miliardi. Non solo: da un anno ormai il valore di Borsa del colosso di Jeff
Bezos ha superato quello del numero uno mondiale della grande distribuzione,
tempio della spesa retail fondato negli anni 60. Che ha deciso ora di passare
seriamente al contrattacco puntando sull’innovazione tecnologica e comprando la
piattaforma di commercio online Jet.com per una cifra pari a 3,3 miliardi di
dollari. Si tratta di una start-up fondata nel luglio 2014 molto diffusa negli
Stati Uniti e altrettanto amata dai millennials, i nati tra gli anni 80 e i
2000. La piattaforma web, creata da Marc Lore proprio per sfidare Amazon, offre
sconti e prezzi bassi basati sul numero di pezzi acquistati. E tra gli
investitori vanta anche Alibaba e Google Ventures
8 agosto 2016 La Sociedad Estatal de Participaciones
Industriales (SEPI), proprietaria del
95,7% delle azioni della Corporación RTVE giudica obsoleta la struttura del
servizio pubblico statale in Spagna. Per
l’azionista SEPI RTVE sta attraversando un momento con forte críticità che richiede
un piano strategico. Nel nuovo
ecosistema, “RTVE si confronta con una molteplicità di reti", di operatori
legati alle imprese di telecomunicazione (Movistar, Orange, Vodafone) e di
piattaforme digitali fornitrici di contenuti che hanno provocato "una
compulsione" nell’intero settore. E’ altresì sbarcato Nefflix e si
appresta a farlo anche HBO, contribuendo a
"modificare drasticamente, i comportamenti degli utenti tanto nei
loro gusti quanto nella forma in cui essi accedono ai canali e ai
contenuti"
8 agosto 2016
L'Ofcom blocca l'inchiesta sui diritti tv per la trasmissione delle
partite di calcio dal vivo aperta in base ad una denuncia presentata da Virgin
Media
8 agosto 2016
Anche in Francia le emittenti televisive commerciali TF1 e M6 dopo Mediaset
in Italia nei confronti di Sky Italia, si scagliano contro i fornitori di accesso ad Internet chiedendo
di essere meglio retribuite attraverso un fee,
Ma, come Sky in Italia, anche gli operatori transalpini di
telecomunicazioni si rifiutano di pagare per diffondere le due emittenti
8 agosto 2016 Pubblicato da Infratel il secondo bando
per potenziare i servizi d'accesso a Banda ultra larga nelle aree a fallimento
di mercato. Nuova gara per Internet veloce Lavori per 1,25 miliardi. questa
volta le Regioni coinvolte saranno Piemonte, Valle D'Aosta, Liguria, Friuli
Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia e la
Provincia autonoma di Trento, dopo la firma degli accordi di Programma e delle
convenzioni operative tra il Mise e le Regioni interessate. Suddiviso in sei
lotti funzionali, il secondo bando seguirà lo stesso iter del precedente
analogo con aggiudicazione attraverso procedura ristretta e gestita tramite
piattaforma telematica. Sul piatto, per questo secondo atto, risorse pubbliche
per circa 1,25 miliardi (Iva compresa) mentre il termine per la presentazione
delle domande è fissato alle 13 del prossimo 3o settembre. All'appello, mancano
ancora Puglia, Calabria e Sardegna, alle quali sarà riservato un successivo
bando ad hoc da emanare a settembre o al più tardi entro l'autunno. Le
infrastrutture che verranno realizzate con il secondo bando saranno in grado di
coprire una popolazione di oltre 5,5 milioni di abitanti e interesseranno il
territorio di 3.710 Comuni. Con il programma di lavori previste dal bando,
infine, verranno raggiunte circa 3,9 milioni tra unità abitative o aziendali.
8 agosto 2016
Mediobanca ipotizza accordo Mediaset-Vivendi li analisti di Mediobanca
lanciano il progetto Premium plus, il quadro di un ipotetico accordo per uscire
dal pantano del confronto sulla pay tv tra Vivendi e Media-se Gli analisti di
piazzetta Cuccia sono da tempo i più ottimisti sul titolo Mediaset e disegnano
uno scenario preciso in prospettiva un accordo su Premium è dettagliato: 40%
della pay tv a ognuna delle parti, con un possibile 20% a un gruppo Telco.
Telecom Italia si è chiamata subito fuori facendo sapere che non c'è alcun
coinvolgimento su Premium. Un alternativa potrebbe essere la spagnola
Telefonica che ha già 1'11% nel capitale della pay tv del Biscione. Al momento
comunque le posizioni di Vivendi e Mediaset restano lontane anche se le
diplomazie continuano a muoversi per trovare un accordo
9 agosto 2016 Per la nomina del direttore dell'Orf, la
tv pubblica, tutto si è svolto come in passato. I due grandi partiti storici
socialdemocratici e popolari, pur in forte calo elettorale si spartiscono il
potere da sempre all'Orf, anche nell'alternanza. Nel comitato direttivo,
composto da 35 membri, Spö e Ötv hanno 13 rappresentati a testa, a ciascun
partito all'opposizione, solo un rappresentante. Il gioco è stato facile: ha
vinto il rosso Alexander Wrabetz, 56 anni, già in carica dal 1 gennaio 2007,
contro il nero Richard Grasl, 43 anni, il capo delle finanze all'Orf.
9 agosto 2016 Disney investe un miliardo di dollari
nel video online, acquisendo il 33% di
BAMTech società specializzata nel videostreaming costituita dalla Lega
americana di baseball Per accrescere la propria audience Disney punta molto
sullo streaming di contenuti sportivi
9 agosto 2016 Hulu si trasforma in piattaforma solo
SVoD chiudendo il servizio di streaming video gratuito. Stop al servizio di
streaming online supportato dalla pubblicità di Hulu, ma alcuni degli show
prodotti dalla società potranno essere visti ancora su Yahoo. Hulu offrirà
infatti fino a quattro programmi televisivi otto giorni dopo la messa in onda
su Abc, Nbc e Fox. La chiusura del servizio gratuito era attesa: Hulu si è
trasformata per competere con Netflix e Amazon Video, con un servizio a
pagamento senza pubblicità
Nonostante
l'impegno in politica Stefano Parisi non dimentica il suo lato manageriale e la
sua Chili Tv, l'azienda che offre contenuti video on demand a fronte di un
pagamento simile al vecchio noleggio, continua a collezionare successi e ad
interessare tre fra le più importanti majors che fanno il loro ingresso nella
piattaforma italiana
9-10 agosto 2016 Chili TV firma un accordo con
Vodafone Italia grazie al quale porterà il suo catalogo multimediale di oltre 8
mila titoli nella nuovissima Vodafone Tv box. La nuova piattaforma di streaming
video di Vodafone arriverà solo in autunno e permetterà la visione di programmi
televisivi e film attraverso dispositivi mobile e televisioni. Chili e
Vodafone, ieri, hanno così ampliato e consolidato la loro partnership nata
inizialmente per il mondo del mobile. I clienti Vodafone che usufruiranno della
piattaforma Vodafone Tv di potranno acquistare film comodamente dal loro Tv box
e pagarli direttamente attraverso il proprio conto telefonico, in modo facile e
sicuro e senza inserire il numero di carta di credito. Oltre al catalogo
offerto da Chili ai suoi clienti, poi, con Vodafone ci sarà la possibilità di
accedere a promozioni esclusive su diversi titoli e film in prima visione.
L’indomani il Sole 24 ore rivela che . Paramount, Viacom e Warner Bros sono
entrati all’8,67% nel capitale della piattaforma italiana di videostreaming.
Con l’ingresso degli studios il capitale è salito da 53,6 a 58,4 milioni. Al
2019 salirà ancora fino a 61,6 milioni. «Noi operiamo nel Tvod, cioè non
proponiamo abbonamenti, ma si paga per singola transazione». Formula simile
all’home video di un tempo e differente dallo “Svod” che è invece la modalità
scelta da Netflix, Infinity, Timvision, Now Tv (Sky). Una differenza, precisa
l’ad di Chili Tv, che pesa anche sui contenuti: «Come Tvod abbiamo la prima
finestra dopo il cinema. Parliamo di contenuti disponibili 105 giorni dopo
l’uscita in sala, per il noleggio, e un paio di settimane prima per l’acquisto.
Dopo 3-6 mesi arriva la pay tv e poi gli altri». Siamo il secondo distributore
di contenuti online in Tvod dopo iTunes». La piattaforma italiana di
videostreaming si è anche molto impegnata in azioni di comarketing (con almeno
100 accordi, da Esselunga a Uci) e ha messo radici fuori dall’Italia, lanciando
il servizio in Germania, Polonia, Austria, Uk, avviando nei fati un’esperienza
“paneuropea”. L’ultima riga di bilancio resta però in rosso. Nel 2015, a fronte
di ricavi per 6,9 milioni le perdite sono state di 7,6 milioni. «È vero, ma è
normale. Siamo partiti nel 2012 e abbiamo investito». I ricavi sono in effetti
saliti dagli 1,9 milioni del 2013 ai 4 milioni del 2016 fino ai 7 circa del
2015. «Prevediamo di arrivare a 10 milioni di ricavi nel 2016 con Ebitda
positivo nel 2017»
Dopo
l'accordo stretto con Discovery Italia il mese scorso questa volta è stato il
turno di Chili che, in questo modo, si impone sul mercato on demand italiano
offrendo un ampio catalogo di film e anteprime senza richiedere il pagamento di
alcun abbonamento né di un canone mensile ma pagando solo i contenuti
visualizzati. Un noleggio moderno, in salsa 2.0, che punta a diventare il
maggior concorrente delle altre piattaforme on demand. Secondo lo studio di It
Media Consulting “Video on demand in Europe: 2016-2019”. «I ricavi totali del
settore nell’Europa occidentale raggiungeranno 6,549 miliardi nel 2019 con
tasso medio di crescita annuo del 17%». In questo quadro il Tvod, il modello
utilizzato da Chili Tv, non avrà comunque la meglio visto che «con l’entrata
dei broadcaster pay e degli Ott nel business degli abbonamenti è destinato a
ridurre drasticamente la propria quota di mercato passando da quasi la metà del
totale a poco più di 1/4». L’Italia – secondop It Media - si trova nell’area d’Europa meno avanzata da
questo punto di vista, insieme con Spagna, Portogallo e Grecia – dove la quota
di mercato è attesa in crescita dal 3,1% del 2016 al 7,9% del 2019 (sul totale
Europa) balzando da 140 a oltre 500 milioni di euro. Ad avere la meglio saranno
i servizi in abbonamento (Svod)
10 agosto 2016 Conto alla rovescia per l’Isis in Libia. Cade il quartier generale a Sirte
rièpreso dalle truppe governative. Gentiloni confermando la presenza di reparti
speciali italiani a difesa degli 007, annuncia l’imminente riapertura
dell’ambasciata italiana a Tripoli
10 agosto 2016 Entertainment One, produttore
televisivo e cinematografico canadese, proprietario della serie tv animata
Peppa Pig, rifiuta l’offerta da 1,3 miliardi di dollari, circa 236 pence per
azione, avanzata dell’emittente britannica Itv perchè ritenuta bassa. L’accordo
avrebbe aiutato Itv a diversificare l’offerta. Con l’acquisizione di
Entertainment One, l’emittente avrebbe ottenuto l’accesso a più di 40mila tra
programmi tv e film, come Grey’s Anatomy e il film, premio Oscar 2016, Il caso
Sportligh
10 agosto 2016 Facebook annuncia che renderà più
semplice è completo il controllo delle inserzioni da visualizzare da parte
dell'utente. Facebook neutralizza gli ad blocker sulle pagine del social
network: anche gli utenti che fanno uso di questi strumenti che bloccano la
pubblicità vedranno comparire comunque gli annunci sul sito per pc del social
network. Per far questo Facebook userà uno stratagemma: gli ad blocker non
riusciranno a distinguere un annuncio pubblicitario da un normale aggiornamento
nella pagina dell'utente. Si tratta della prima mossa della società di Mark
Zuckerberg in questa direzione, su cui già si sono mossi molti editori online,
10 agosto 2016 In Spagna Vodafone rilancia la guerra
dei prezzi sul calcio in tv. Se sottoscritto fra il 18 e il 31 agosto
proponendo le partite della Liga e di altre competizioni europee per un costo
mensile di 6 euro. Da settembre il costo dale a 18 euro, comunque inferiore a
quello proposto da Orange (19,90 euro) e a quello proposto da Movistar la
filiale di Telefonica che ha riorganizzato la propria offerta calcistica non
più acquistabile separatamente ma in un pacchetto il cui costo compessivo può
arrivare sino a 70 euro per i clienti
connessi sino a 30 Mbs e a 85 euro per quelli che fruiscono di 300 Mbs.
10 agosto 2016 Si alza il velo sul bando Infratel
Prima sfida tra Telecom alleatasi con Fastweb in Flash Fiber e Enel-Metroweb
con Open Fiber per la banda ultralarga in sei Regioni Abruzzo e Molise, Emilia
Romagna, Lombardia, Toscana, Veneto Il termine per le offerte sarà il 17
ottobre - In gara anche Retelit, Eolo, Eds ed Estra Spa, oltre a Fastweb e
Metroweb
10 agosto 2016 Telecom Italia lancia una battaglia
legale contro Sky per la tv sulla fibra L'obiettivo di Cattaneo è ripristinare
l'equità delle condizioni e rivedere al ribasso i minimi garantiti a suo carico
(65 mila clienti all'anno). Ma la pay tv rivendica la legittimità del
contratto. Telecom Italia vuole rivedere il contratto
che lega le due aziende all'offerta sui decorder. L'accordo, siglato dal
predecessore dell'attuale ad Flavio Cattaneo, prevedeva un livello medio di
65mila clienti al mese, ma la media raggiunta ora è di 45mila.Telecom non vuole
pagare la penale da 5,5 milioni e sostiene che l'obiettivo non è stato raggiunto
per la concorrenza di Fastweb che ha un'intesa proprio con Sky
11 agosto 2016 Truppe in allerta: tornano i venti di guerra tra Russia e Ucraina L’ordine
di Poroshenko per i soldati al confine con la Crimea, dopo gli scontri e gli
arresti di «sabotatori» L’Ucraina pone
ufficialmente in stato d’allerta le truppe al confine con la Crimea e sul
fronte del Donbass dove da mesi è in vigore un fragile cessate il fuoco. Nato e
capitali occidentali sono in allarme perché il conflitto potrebbe riesplodere.
E perché magari Vladimir Putin potrebbe approfittare del suo recente rafforzamento
internazionale (ultimo episodio l’intesa con la Turchia) e del fatto che
l’attenzione di tutti è puntata su altri scacchieri per regolare una volta per
tutte i conti con Kiev.
11 agosto 2012 Thailandia è in stato d’allerta dopo
l’esplosione di due bombe ieri in un resort di Hua Hin, località turistica a
sud di Bangkok Turisti stranieri tra i 23 feriti
11 agosto 2016 L'addio di Arianna all'Huffington Post Tagliente come il suo
indelebile accento greco, dispotica e superba come una dea dell'Olimpo, Arianna
Huffington, la regina del giornalismo digitale che aveva imposto il proprio
nome all'informazione, abbandona la propria creatura al suo fato e cerca altri
traguardi. Aveva venduto 5 anni fa la testata per 315 milioni ad Aol ora è
controllata dal colosso Verizon
11 agosto 2016 Sky plc. e Channel 4 investono in una
piattaforma online per i diritti televisivi. Il gruppo Sky e Channel 4 hanno
investito nella piattaforma online per i diritti televisivi The RightsXchange
Ltd. Dial Square 86, proprietaria di RightsXchange, ha dichiarato che le due
emittenti hanno investito nell'ultimo round di finanziamenti, che consentirà di
raccogliere fino a 5,2 milioni di sterline (6 milioni di euro). RightsXchange è
uno strumento online che permette ad acquirenti e venditori di diritti
televisivi di tutto il mondo di mettersi in contatto e completare i loro
accordi via internet
11 agosto 2016 Anche la Federal Anti-Monopoly Service,
l'organo federale antitrust della Russia, decide di comminare una multa a Google
per 6,8 milioni di dollari accusando la controllata di Alphabet di avere
violato leggi a difesa della competizione con Android, il sistema operativo per
dispositivi mobili
11 agosto 2016 Il Resto
del Carlino rivela che Etv Rete 7 sarà venduta dal gruppo Spallanzani al
gruppo fondato dal giornalista Pierluigi Baronio, che nel 1984 aveva fondato
Telecolor, emittente cremonese, che lentamente è diventata leader in Lombardia
acquisendo le tv bresciane Primarete e Brescia Tv e quella milanese
TeleReporter. Ora Baronio si è mostrato interessato ad espandersi anche in
Emilia Romagna, anche se Rete 7 non è più titolare di una frequenza e per
irradiare i suoi programmi deve appoggiarsi ad un altro editore. Nonostante un
passivo importante, la tv risulta comunque in uno stato attivo e non in
liquidazione e questa è comunque una buona notizia per i 32 dipendenti. Nello
scorso aprile la società del gruppo Spallanzani aveva venduto la frequenza 42 a
Comunicare, società di Coop Alleanza 3.0 e proprietaria di Trc, concorrente
della stessa Rete 7 a Bologna e Modena. I termini dell'accordo prevedevano che
nelle casse di Etv entrassero circa 1,6 milioni di euro in diverse tranche e
che la storica emittente continuasse ad utilizzare la frequenza fino alla
scadenza della concessione. Un termine ballerino, dato che secondo la UE nel
2020 tutte le assegnazioni dovranno essere rinnovate, anche se l'Italia sta
cercando di posticipare al 2022. Per il momento, quindi, l'emittente sarà ancora
abbinata al canale numero 10 del televisore.
12 agosto 2016 Tlc o come inciampare tre volte nello
stesso sasso. Acquistando frequenze all’asta, finanziando le offerte per la
telefonia mobile e acquisendo a prezzi sempre più elevati i diritti sportivi
secondo l’Expansion Telefonica Orange
e Vodafone Espana limiterebbero le loro capacità di investire nelle nuove reti
dimostrando una sorprendente capacità di drenare risorse trasferendole a
settori adiacenti Sarebbero cadute a
volte da sole, a causa delle dinamiche competitive che loro stesse hanno creato
, in virtù degli aiuti ricevuti dai regolatori, dello zelo degli Stati nella
raccolta di fondi dalle aste sulle frequenze o della percezione da parte di
altri settori che gli operatori di telecomunicazioni sono mucche da latte che
possono essere munte senza conseguenze.
12 agosto 2016 Avrebbe dovuto essere una data storica
per la pubblica amministrazione in Italia sancendo il passaggio dalla Carta al
digitale E invece slitta di quattro mesi l’obbligo di digitalizzazione di tutti documenti
amministrativi della PA italiana. Entro la fine del 2016 Comuni (più di 8 mila)
ed enti pubblici (circa 4 mila) dovranno quindi mettersi in condizione di
formare tutta la loro documentazione ‘esclusivamente’ e ‘nativamente’ in
modalità digitale. Per ora sono sospese le regole fissate dall’art. 17 del DPCM
13 novembre 2014, che impone alla PA di casa nostra un grande sforzo di
dematerializzazione, che implica non soltanto la digitalizzazione dei
documenti, ma la revisione di procedimenti e processi nel rispetto delle norme
in materia di documenti informatici, protocollo informatico, digitalizzazione
dei procedimenti informatici, conservazione dei documenti in linea con quanto
stabilito dal Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD).
13 agosto 2016 Sky lancia nel Regno Unito un
servizio in Ultra HD accessibile attraverso il suo terminale Sky Q
Silver. Include la Premier League di calcio (124 partite) oltre
70 film di cui 007 Spectre in prima mondiale e The Revenant, documentari di storia
naturale (fra cui la serie David Attenborough's Conquest of the Skies) e serie di fiction (in particolare The
Young Pope con Jude Law e la quarta stagione di Blacklist). A partire dal 2017, offrirà
anche la Formula 1.
Pur essendo
fautore di un sistema aperto nel quale ogni distributore possa rivendere i
contenuti dei propri concorrenti Patrick Drahi acquista i diritti delle partite
della Premier League britannica lanciando un terzo bouquet sportivo SFR Sport
trasmesso de facto in esclusiva sulla propria piattaforma SFR Numericable non
essendo stato raggiunto un accordo di vendita ai suoi concorrenti CanalSat,
Orange, Bouygues Télécom e Free
13 agosto 2016 In un mercato affollato in cui a fianco
di Canal + che diffonde le tre principali partite del campionato francese di
calcio, è già presente una seconda piattaforma beIN Sports, filiale del gruppo
Al Jazeera, che propone le altre partite della Ligue 1 e quelle della Champions
League, nasce per iniziativa di Patrick Drahi un terzo bouquet televisivo
sportivo a pagamento SFR Sport che propone in esclusiva sul primo dei suoi
cinque canali la Premier League britannica ai 6 milioni di abbonati a SFR
Numericable. Anche l’abbonato al servizio di telefonia SFR Mobile dovrebbe
disporre di un accesso preferenziale al bouquet
17 agosto 2016 Il top manager di Amazon, Diego
Picentini, prenderà ufficialmente le sue funzioni di Commissario del digitale
in Italia. Una nomina che quando è stata annunciata, nel febbraio 2016, ha
sollevato un vespaio di polemiche. Un annuncio altisonante mentre l’Italia
annaspa ancora tra tante difficoltà in materia di digitale. E sono in molti a
credere, ecco spiegata la strategia di Amazon, che la nomina di Piacentini non
sia un caso visto che il gruppo è finito nel mirino della Procura milanese dopo
una verifica fiscale condotta dalla Guardia di Finanza.
Fortissimo
terremoto devasta il centro Italia oltre 300 i feriti. Colpite le popolazioni
appenniniche ad Amatrice e nel Piceno
24 agosto 2016 Una forte scossa di terremoto ad Amatrice
causa la morte di 298 persone.
29 agosto 2016 Sky scommette sul cinema annunciando
una nuova società per sfidare Mediaset e Warner. Obiettivo: sostenere e
stimolare il cinema italiano, attraverso un modello innovativo, aperto e
partecipativo. Il cinema italiano si prepara a una grande svolta. Il gruppo che
fa capo a Rupert Murdoch, guidato in Italia da Andrea Zappia, operativo nella
pay tv ma anche in quella free-to-air, ha fatto sapere d’aver raggiunto un
accordo con Cattleya (già corteggiata da Vivendi), Indiana, Italian
International Film, Palomar, Wildside per la realizzazione di una nuova società
di distribuzione cinematografica che sarà costituita nelle prossime settimane.
I 6 gruppi daranno vita a quello che potrebbe essere definito il terzo polo che
concorrerà con Rai Cinema e Medusa ma che soprattutto punta a costruire un
rapporto di “sistema” con il cinema italiano. Un rapporto che vada oltre la
semplice concorrenza alla Rai, con la quale invece Sky sta trattando, ma che
superi l’attuale situazione della distribuzione italiana dove troviamo Warner
in posizione di forza con legami molto stretti con Mediaset. Warner Italia
distribuisce molti titoli italiani, cedendone i diritti tv al Biscione, con il
quale c’è un accordo pluriennale sino al 2020 per trasmettere in esclusiva i
film e le serie della major hollywoodiane.Sky controllerà il 60% della nuova
società, i produttori avranno il restante 40%. Società che insieme producono
circa il 40% degli incassi di film italiani.
30 agosto 2016 A pochi mesi dalle presidenziali il
ministro francese dell’economia Emmanuel Macron rassegna le dimissioni
suscitando polemiche e inquietudine per la sua probabile discesa in campo. Il
socialista Michel Sapin ne acquisisce le competenze riunificando Economia e
finanze. Axelle Lemaire diventa sottosegretario responsabile del Digitale.
30 agosto 2016, Sky Deutschland annuncia il varo di
Sky Ticket una nuova piattaforma streaming OTT in Germania: calcio e
abbonamenti flessibili Vivendi chiude la piattaforma OTT tedesca mentre Sky
rilancia sullo streaming con Sky Ticket. A qualche settimana dall’annuncio a
sorpresa di Vivendi che chiude Watchever, servizio
tedesco di video streaming, Sky Deutschland decide di lanciare una nuova piattaforma
Over-The-Top a pagamento in Germania e Austria,
accessibile anche senza abbonamento. L’offerta includerà le partite della
Bundesliga, Champions League e Uefa, la Formula 1, sport, film, serie tv e
entertainment. Il servizio si chiamerà Sky Ticket che, a differenza del vecchio
Sky Online, garantirà ai clienti di accedere alla piattaforma anche dal web o
dalle app per dispositivi mobili Apple, Android o Windows 10 Mobile, PlayStation
3 e 4, Xbox One, smart TV Samsung e LG, Apple TV, Chromecast e il decoder Roku
scegliendo fra tre formule che assicurano un pass per un giorno una settimana o
un mese su tre tematiche: cinema, intrattenimento o supersport. Per lo sport il
costo del ticket è rispettivamente di 9,99 euro per un giorno, 14,99 per una
settimana e 29,99% per un mese. Col prossimo anno ci sarà poi l’arrivo in
Germania e Austria del decoder Sky Q per i contenuti in Ultra HD. Cresce in
effetti il numero di reti lineari in UHD sia feee sia pay e contemporaneamente
di offerte di film proposte dalle piattaforme OTT Netflix, Amazon e Wuaki.tv.
In Germania ben 2 milioni di televisori sono già in ultra alta definizione 4K
(nel primo semestre 2016 un quarto dei 3,3 milioni di televisori acquistati
sono UHD). Sky Deutschland trasmetterà in Ultra HD le partite della Bundesliga
e della Champions League Ma prima dell’arrivo di questo dispositivo, si partirà
col 4K già dal prossimo autunno. Il nuovo device si chiamerà Sky+ Pro che sarà
UHD-ready, con Wi-Fi integrato e con un hard drive da 1TB. Per la Germania e
l’Austria è già pronto un piano che punta a rafforzare l’offerta di
entertainment per l’intera famiglia e partirà con il lancio dei canali Sky 1 e
Sky Cinema Family il prossimo autunno.
30 agosto 2016 Gli accordi tra Apple e l’Irlanda ‘sono
aiuti di Stato illegali’, è quanto dichiara il Commissario Ue alla Concorrenza,
Margarethe Vestager, annunciando il provvedimento nei confronti del colosso
americano. Apple dovrà restituire 13 miliardi di euro di tasse non pagate per
il periodo dal 2003 al 2014, pari al 27% dei profitti realizzati dal gruppo
nello scorso anno e a 15 milioni di iPhone 6S venduti. L’Irlanda ha già
minacciato il ricorso. Il Ministro delle Finanze di Dublino Michael Noonan si è
detto profondamente in disaccordo con la decisione Ue: “Il nostro sistema
fiscale si basa sulla scrupolosa applicazione della legge e non prevede
eccezioni”. Per la BBC sarà un duro agli investimenti in Irlanda: solo le 700
compagnie americane con sede nel Paese danno lavoro a 140 mila persone. L’accordo
fiscale con l’Irlanda secondo Vestager ha consentito ad Apple di pagare imposte
di appena l’1% sui profitti Ue nel 2003, scese addirittura allo 0,005% nel
2014.
31 agosto 2016 Sessantuno senatori su 80 votano la destituzione
definitiva in Brasile della Presidente Dilma Rousseff.
L’attuale presidente in carica ed ex vice della Roussef Michel Terner
concluderà l’attuale mandato presidenziale rimanendo in c0arica sino al gennaio
2019 essendo previste le elezioni nell’ottobre 2018.
31 agosto 2016 Il governo britannico si riunisce a
Chequers per accelerare sulla Brexit. La premier Theresa May ( nella foto Getty
accanto al ministro degli Esteri Boris Johnson ) ha spiegato che è intenzione
dell’esecutivo portare avanti il progetto con successo. «Non ci sarà un secondo
referendum, non resteremo nella Ue dalla porta di servizio», ha detto la prima
ministra
31 agosto 2016 Il Spagna al primo voto di fiducia il leader
conservatore Rajoy non ottiene la fiducia raccigliendo solo 170 sì mentre i
contrari sono 180 no (serviva la maggioranza assoluta di 176).
31 agosto 2016 Vertice «bilaterale» con la Germania a
Maranello. Angela Merkel assicura a Renzi che non metterà i bastoni tra le
ruote all’Italia quando chiederà alla Commissione europea la flessibilità
necessaria per provvedere alla ricostruzione del dopo-terremoto e alla
realizzazione del progetto di «Casa Italia».
31 agosto-1 settembre 2016 France Info TV, canale
pubblico di informazione nato per un’iniziativa congiunta di France Télévisions
Radio France, France Médias Monde e INA, inizia mercoledì 31 alle 18h00 a
trasmettere in Rete e l’indomani giovedì 1 settembre a partire dalle 20h00, sul
digitale terrestre sul canale 27 e via satellite.
Settembre 2016 A partire da questo momento in base ad
un accordo stipulato nel dicembre 2012, Netflix diventa negli Stati Uniti
detentore esclusivo dei diritti per la prima finestra SVOD delle produzioni del
gruppo Disney e delle sue filiali Mervel, Lucasfilm e Pixar precedentemente
detenuti dalla piattaforma della pay tv Starz. L’accordo riguarda tra gli altri
i film Disney usciti nelle sale all’inizio del 2016
1 settembre 2016 Centinaia
di migliaia di sostenitori dell’opposizione hanno invaso ieri le strade di
Caracas, in Venezuela, per chiedere la fine del governo di Nicolás Maduro.
1 settembre 2016 la secrétaire d’Etat au Numérique
hérite également de l’Innovation Son projet de loi pour une République
numérique a été adopté en juillet dernier à l'Assemblée nationale mais doit
encore faire l'objet d'une lecture définitive au Sénat, prévue pour le
27 septembre.
Dimissioni a
catena al Campidoglio dopo la cacciata del capogabinetto Ranieri mandata via
per un parere dell’Anticorruzione , già
al centro di polemiche per il suo compenso (193 mila euro l’anno), troppo
elevato per il popolo grillino.
1 settembre 2016 Prima crisi per i 5stelle al Comune
di Roma- Cinque dimissioni in 24 ore.
Dopo appena 70 giorni di governo. Trema la giunta di Virginia Raggi, prima
sindaco donna di Roma e prima grillina alla guida del Campidoglio. Lascia
Marcello Minenna, dirigente Consob diventato il super assessore capitolino al
Bilancio con deleghe anche alle Partecipate e al Patrimonio. Poco prima aveva
lasciato Carla Romana Raineri («dimissioni irrevocabili»), magistrato di Corte
d’Appello nominato capo di gabinetto.
1 settembre 2016
L’ex commissario
dell’Emilia-Romagna Vasco Errani incassato la nomina del Consiglio dei ministri
e la fiducia del premier diventa commissario straordinario per le arre
terremotate
1 settembre 2016 L’Unione Europea dà il via libera
alla fusione tra 3 Italia e Wind da 21 miliardi di euro. Con la fusione
nascerà il primo operatore, con oltre 30 milioni di utenti nella terlefonia
mobile e 2,8 milioni nel fisso (di cui 2,2 milioni broadband), e in grado di
realizzare efficienze per un valore di oltre 5 miliardi di euro al netto dei
costi di integrazione. La nuova società, che sarà guidata dall’attuale
amministratore delegato di Wind, Maximo Ibarra, beneficerà di significative
economie di scala e di sinergie che permetteranno di sbloccare investimenti per
7 miliardi di euro in infrastrutture digitali in Italia. Inoltre, si legge in
una nota, il contributo fornito dal nuovo gruppo allo sviluppo della banda
ultra larga mobile giocherà un ruolo importante nel conseguimento degli
obiettivi dell’Agenda Digitale varata dal Governo italiano. L’investimento sarà
anche complementare al progetto Enel Open Fiber, già sostenuto da Wind. Il
Commissario europea alla concorrenza Margrethe Vestager nel corso di una
conferenza stampa indetta appositamente per dare l’annuncio t ha ritenuto
soddisfacenti le misure correttive proposte da Hutchison e da VimpelCom
che “sciolgono tutte le riserve sollevate dalla Commissione sotto il profilo
della concorrenza”. La decisione dà quindi contestualmente il via libera
all’acquisizione da parte di Iliad delle attività cedute dalla futura joint venture
(spettro e antenne) con le quali il gruppo francese potrà creare un nuovo
operatore mobile.“Questa soluzione compensa la perdita di concorrenza e
assicura che l’operazione non penalizzi gli utenti italiani”, ha detto il
Commissario Vestager, sottolineando che “…In questo modo le parti possono
crescere sfruttando i vantaggi della fusione delle rispettive attività, mentre
gli utenti italiani di telefonia mobile continueranno a beneficiare di una
concorrenza effettiva”.
Secondo
S&P, che ha pubblicato un report sull’M&A delle Tlc in Italia,
inizialmente l’aggregazione di Wind e 3 Italia creerà equilibrio tra tre
operatori sostanzialmente equivalenti. Ma dopo due anni, quando sarà operativa
Iliad, la concorrenza si farà sentire. Ma, hanno sottolineato gli esperti
dell’agenzia di rating, Iliad in Italia trova un mercato diverso da quello
francese: la redditività delle telco italiane si attesta attorno a 12 euro al
mese contro i 30 euro al mese offerte dalla Francia nel 2012, quando Iliad è
sbarcata sul mercato.
1 settembre 2016 Dura replica di Apple contro la
Commissione UE. Tim Cook ha aperto alla possibilità che il colosso di Cupertino
rimpatri almeno una parte della liquidità per decine di miliardi di dollari
(circa 215 miliardi tra contante e investimenti liquidi offshore) che la
società detiene fuori dagli Stati Uniti. La decisione della Ue, secondo le
parole utilizzate da Cook in un’intervista al quotidiano The Irish Independent «è esasperante, è deludente, giunge da una
sede politica e non ha alcuna base fattuale o legale». È una «total political
crap», una castroneria totalmente politica. Ai 13 miliardi di euro di arretrati fiscali
che la Commissione Ue ha richiesto a Apple potrebbe aggiungersi un nuovo conto
da 4,8 miliardi di euro per interessi. Lo scrive l’agenzia Bloomberg,
calcolando gli interessi sia sugli anni presi in considerazione dalla
Commissione (2003-2014), che quelli sul biennio 2015-2016, al momento escluso
dall’indagine. Intanto
1 settembre 2016 Matteo Renzi rilancia la proposta di
ridurre ulteri9ormente il canone Rai nel 2017 dai microfoni di RTL 102.5.
“Abbasseremo il canone Rai per il prossimo anno”, ha dichiarato in
collegamento. Poi ha precisato: “Il canone Rai era 113 euro, quest’anno
l’abbiamo portato a 100 e abbasseremo ancora il canone per il prossimo anno”.
1 settembre 2016 Sony va acquérir, via sa filiale indienne de
télévision, le bouquet de chaînes indien Ten Sports, principalement diffusé en
Asie du Sud-Est, pour un montant de 385 millions de dollars (345 M€),
a indiqué le groupe japonais ce jeudi. « L'acquisition de Ten Sports va
renforcer notre offre à destination des téléspectateurs de cricket, football et
sports de combat », a commenté NP Singh, pdg de Sony Pictures Networks
India, dans un communiqué. Ten Sports qui édite cinq chaînes de sport
(Ten 1, Ten 2, Ten 3, Ten Golf HD and Ten 1 HD) est
actuellement la propriété du groupe indien Zee Entertainment Enterprises (ZEE),
qui l'avait racheté il y a un peu moins de dix ans à Taj TV, groupe basé à
Dubaï. Zee avait pris une part de 50 % en 2007, puis de 45 %
supplémentaires en 2010, sans réussir à rendre l'activité profitable, selon des
informations de presse. Sony s'empare ainsi de plusieurs chaînes
« présentes dans divers pays, dont le sous-continent indien, les Maldives,
Singapour, Hong Kong, le Moyen-Orient et les Caraïbes ». Le pdg de Sony,
Kazuo Hirai, artisan du redressement du groupe, insiste régulièrement sur
l'importance des divertissements (cinéma, musique et chaînes de télévision)
pour Sony, aux côtés des jeux vidéo, au moment où l'activité électronique grand
public tend à décliner. Sony avait déjà annoncé à la mi-août l'acquisition du
label britannique Ministry of Sound Recordings. Au printemps, il avait par
ailleurs pris le contrôle de 100 % de Sony/ATV Music Publishing, société
déjà détenue à 50 %. Elle s'occupe de la collecte des droits et de la
distribution des revenus afférents pour le compte de nombreux artistes et de
leurs ayants droit, comme les Beatles, Lady Gaga, Marvin Gaye ou Bob Dylan.
1 settembre 2016 Scatta la ‘cura-Cattaneo’: dalle
Smart Tv al gaming per affrontare la ‘nuova era delle telco’ TIM punta sulla
convergenza e sul quadruple play con un’unica soluzione che include
Internet, servizi di telefonia fissa, mobile e contenuti premium– ma non
solo. Per i clienti che hanno già l’ADSL 7 Mega, TIM prevede l’upgrade alla
massima velocità consentita da questa tecnologia, gratuitamente fino a giugno
2017. Con l’iniziativa Happy Hour, viene offerto ai clienti consumer
ricaricabili di navigare in 4G gratuitamente dal proprio smartphone tre ore al
giorno dalle 19 alle 22, per un mese. “Altre offerte sono allo studio e
sono già state richieste le varie autorizzazioni, ma è chiaro che Tim punterà
fortemente sull’ultrabroadband”, ha spiegato Cattaneo. Presentata una partnership con Samsung per
offrire Smart TV che consentiranno l’accesso all’entertainment digitale di
TIMvision e Premium Online e lanciato un affondo nel settore del gaming con
TIMgames, un’offerta di oltre 100 giochi online fruibili in streaming sulla TV.
Tim sta poi lavorando al nuovo decoder TIMvision, basato sul sistema operativo
Android Tv, in modo da accogliere tutti i contenuti destinati alla famiglia,
video e gaming, direttamente sul televisore di casa.
2 settembre 2016 Anche al secondo voto di fiducia
spagnolo dove occorre la maggioranza semplice (raggiungibile con l’astensione
di almeno 11 deputati dell’opposizione) il premier incaricato Mariano Rajoy non
ottiene l fiducia delle Cortes
L'opération pourrait lui permettre de s'ouvrir une
fenêtre sur le marché hexagonal de l'OTT (accès à des contenus vidéos
directement par le Web). Il ne détaille pas ses intentions mais il pourrait
distribuer une partie de ses programmes directement via Molotov. Il vient de
lancer son propre service OTT, Now, en Espagne et a dit s'intéresser à d'autres
pays européens. Il a aussi investi 45 millions de dollars dans Iflix, un
concurrent de Netflix en Asie. Molotov possède par ailleurs des données sur les
habitudes de consommation de ses utilisateurs, qui pourraient intéresser Sky.
3 settembre 2016 Anche la Rai inizia a sfidare gli
Over-The-Top con il servizio Rai Play, che dà la possibilità agli abbonati di
fruire dei nostri programmi quando vorranno: gli spettatori non dovranno più
organizzarsi in base alla messa in onda ma potranno farlo in base ai propri
tempi“. Ma la sfida più grande per l’AD Campo Dall’Orto sarà andare oltre
l’opera di maquillage per mettere in atto un vero e proprio piano industriale
che trasformi la Rai in una Digital Media Company e soprattutto che, come hanno
chiesto gli italiani con la consultazione CambieRai, le nuove entrate generate
dal canone vegano utilizzate per migliorare l’offerta e finalmente garantire un
servizio pubblico di qualità.
4 settembre 2016 A San Pietro Francesco canonizza
Madre Teresa di Calcutta
7 settembre 2016 Liberty Media compra la formula Uno
7- 8 settembre 2016 Si svolge a Vientiane in Laos il
28e Summit dell'ASEAN Associazione delle Nazionali del Sud-est
asiatico
12 settembre 2016 Con la diffusione alle 20h55 degli
otto episodi di 52 minuti di Braquo
(una produzione Capa Drama di Claude Chelli), Canal UHD inizia a trasmettere i
primi contenuti di creazione originale nativa in ultra alta definizione,
disponibili in esclusiva sul nuovo decoder della TV d'Orange.
13 settembre 2016 Nel suo discorso sullo Stato
dell’Unione il presidente della Commissione Europea annuncia un grande piano
per connettere l’Europa assicurando l’accesso wifi gratuito alla Rete nei punti
nevralgici
14 settembre 2016 Nel suo discorso sullo Stato
dell’Unione il presidente della Commissione Europea annuncia un grande piano
per connettere l’Europa assicurando l’accesso wifi gratuito alla Rete nei punti
nevralgici
14 settembre 2016 Twitter sbarca in Tv con sport e
finanza in live streaming Twitter sbarca in Tv con un’App dedicata per
trasmettere lo sport in live streaming e la finanza in real time. Accordi con
Nfl, National basketball association e National hockey league permetteranno di
seguire lo sport in diretta, mentre partnership con Bloomberg News e Cheddar
daranno accesso al mondo della finanza in tempo reale. L’intesa da 10 milioni
di dollari con Nfl per trasmettere 10 partite del giovedì, con sponsor per 8
milioni di dollari, è il punto saliente del progetto.
Spotify
supera i 40 milioni di abbonati Spotify ha raggiunto 40 milioni di abbonati nel
mondo. L'annuncio è arrivato via Twitter da Daniel Ek, fondatore della
piattaforma di streaming: «I 40 sono i nuovi 30. Milioni» e un emoticon che
ride. Sembra la risposta a Apple Music: alla presentazione del nuovo iPhone 7,
Tim Cook, ad della mela, aveva detto che il servizio aveva raggiunto quota 17
milioni. Gli analisti sottolineano che se nell'estate 2015, durante i primi
mesi dal lancio, Apple Music guadagnava più abbonati di Spotify, da gennaio la
tendenza si è invertita
18
settembre 2016 Prosegue anche alle elezioni regionali a Berlino la crisi della
CDU d0’ Angela Merkel e l’affermazione della destra populista di Alternative
fuer Deutschland.
18
settembre 2016 Si svolgono le elezioni politiche in Russia. Confermando
tutte le previsioni vince il partito del presidente Putin
19 settembre 2016 Il nuovo canale Viceland di
Vice Media (Shane Smith) inizia a trasmettere nel Regno Unito e in Irlanda, sul
bouquet Sky e sulla piattaforma OTT Now TV.
19 settembre 2016 Chiude il secondo canale
sportivo della Rai. Con la chiusura di Rai Sport 2, Rai Sport 1 diventa Rai
Sport, e di conseguenza il canale in alta definizione diventerà Rai Sport HD.
20 settembre 2016 A+E Networks va
lancer le 20 septembre une nouvelle chaîne de divertissement, Blaze, au
Royaume-Uni. Il s'agira de la première chaîne en clair lancée par le groupe
américain sur ce marché. Elle sera disponible sur la TNT (Freeview) et le
satellite (Sky) ainsi que sous la forme d'un service numérique, « TV
Everywhere » (TVE), offrant la chaîne en live streaming et en catch-up sur
mobiles et tablettes (iOS et Android)
21 settembre 2016 Présent depuis
janvier en Pologne, Netflix propose désormais son service entièrement en
polonais (service et paiement en zlotys), depuis ce mercredi à 00h00, a indiqué
l'opérateur SVOD dans un communiqué. Pour le moment, 80 % des programmes
sont sous-titrés et/ou doublés en polonais, précise Netflix Pologne, interrogé
par Satellifax. Un pourcentage qui va continuer à augmenter progressivement. Le
service intègre aussi dorénavant des émissions et des films polonais, en
complément de sa programmation internationale.
Parallèlement, Netflix annonce un partenariat avec un opérateur mobile local, T-Mobile, qui permettra, à terme, aux utilisateurs de payer directement leur facture Netflix via cet opérateur, sur le modèle de ce qui se fait avec Orange en France
Parallèlement, Netflix annonce un partenariat avec un opérateur mobile local, T-Mobile, qui permettra, à terme, aux utilisateurs de payer directement leur facture Netflix via cet opérateur, sur le modèle de ce qui se fait avec Orange en France
21 settembre 2016 A fronte della perdita nel 2015 di
1,2 milioni di abbonati in Francia, il gruppo SFR controllato da Altice
secopndo Les Echos, dopo aver acquistato per 120 milioni di euro all’anno i
diritti in Francia della Premier League britannica, si appresterebbe ad in vestire 6 miliardi di
euro nel triennio 2017-2019
22 settembre 2016 In Germania il gruppo televisivo
commerciale ProSiebenSat.1 lancia una rete di documentari in chiaro ad accesso
libero e gratuito, Kabekl Eins Doku, destinata agli uomini maturi (40-64 anni)ù
24 settembre 2016 Con l’inizio dei campionati inglesi
di calcio e rugby in Francia il gruppo SFR lancia il primo canale sportivo
francese in ultra alta definizione SFR Sport 4K
25 settembre 2016 In Spagna si svolgono le elezioni nelle Comunità
autonome dei Paesi Baschi e di Galizia.
26 settembre 2016 en Colombia, el gobierno y la guerrilla de las FARC-EP firman los acuerdo
de paz en la ciudad
de Cartagena, en un intento de poner fin a un
conflicto de más de 50 años
27 settembre 2016 In materia di regolazione delle
piattaforme OTT il CSA del Belgio chiede alla Commissione di estendere nella
nuova Direttiva SMA l’area del proprio raggio d’azione rafforzando ed
estendendo ad esse le misure di controllo e di applicazione delle norme
previste per gli editori radiotelevisivi tradizionali
27 settembre 2016
BFM Business pubblica la ripartizione degli abbonati a Canal + e a canl
Satellite per operatore alla fine del 2015. Per l’Offerta ammiraglia, gli
abbonamenti a Canal + risultano 1,660 milioni via satellite, 670 sul digitale
terrestre, 530 mila attraverso la piattaforma Orange, 490 mila attraverso Free,
250 mila via SFR, 220 mila attraverso Numericable e 160 mila attraverso
Bouygues. Per quanto riguarda l’offerta multicanale Canal Satellite, gli
abbonamenti satellitare sono 2,2 milioni, seguiti da quelli attraverso la
piattaforma Orange, pari a 390 mila, i 320 mila abbonamenti via Free, i 310
mila attraverso il digitale terrestre, i 170 mila< attraverso SFR e i 110
mila via Bouygues
27 settembre 2016 Il gruppo Canal+ a annoncé ce mardi le lancement d'une nouvelle version (2.0) de son application myCanal, qui permet aux abonnés Canal+/Canalsat d'accéder
à leur offre sur tous leurs écrans et aux non-abonnés de suivre les programmes
en clair de Canal+ et de plusieurs autres chaînes. Et c'est une bonne nouvelle
pour les utilisateurs d'une clé
Chromecast qui,
rappelons-le, permet, en la branchant sur un téléviseur, d'afficher un contenu
multimédia reçu d'un autre appareil connecté à internet (ordinateur,
smartphone, tablette…). Car la diffusion des flux directs des chaînes est désormais possible
29 settembre 2016 Verso una fusione CBS Viacom ? La
famiglia Redstone conferme di voler ricercarla National Amusements Inc. (NAI), la société familiale à
travers laquelle les Redstone contrôlent les groupes Viacom et CBS, a confirmé
ce jeudi avoir envoyé une lettre demandant aux deux conseils d'administrations
de mettre en place des comités indépendants chargés d'examiner une potentielle
fusion (nos informations du 29 septembre). « Nous estimons qu'une
combinaison CBS-Viacom pourrait être source de synergies substantielles et
permettrait à la nouvelle entité de répondre de façon beaucoup plus active et efficace
aux défis posés par les changements des paysages du divertissement et des
médias », argumente NAI dans cette lettre. La transaction se ferait en
actions, préconise la société. Selon les Redstone, la décision finale
appartient aux deux conseils d'administration. La famille ne prendra pas part
aux délibérations, mais elle n'accepterait pas d'éventuelle alternative
consistant à l'acquisition d'une des deux entreprises par une tierce partie. La
plupart des scénarios de rapprochement reposent sur l'espoir que l'actuel
patron de CBS, Leslie Moonves, prenne la tête de la nouvelle entité et puisse
être l'homme providentiel qui mettra fin aux difficultés de Viacom. Mi-septembre,
ce dernier avait assuré qu'il n'y avait « pas de discussions
actives » pour un rapprochement avec Viacom, et que CBS était « très
content de [sa] position actuelle ».
29 settembre 2016 Vivendi
stipula un accordo con Telefónica per la distribuzione di propri contenuti su
terminali mobili in America Latina.
30 settembre 2016 Uno studio di Informitv a Londra
rileva come i primi cento operatori mondiali di tv a pagamento hanno
conquistato 3,45 milioni di nuovi abbonati nel terzo trimestre, ossia lo 0,8%
in più su un totale di 420 milioni di
sottoscrittoriTricolor l’operatore russo conquista 130 mila nuovi abbonati superando la soglia dei 12
milioni totali. Sky ne guadagna 106 mila, di cui quasi 50 mila in Germania e in
Austria. L’Asia è la più dinamica con 2,54 milioni di nuovi abbonati e 14,37
milioni negli ultimi dodici mesi. Le Americhe complessivamente conquistano solo
250 mila nuovi abbonati. Negli Stati Uniti perdono nel terzo trimestre 73 mila
abbonati (quasi 358 mila negli ultimi dodici mesi). L’offerta tripla play su
fibra e ADSL AT&T U verse perde ben 328 mila abbonati compensata dalla
coqnbiuista dio 323 mila abbonati
30 settembre 2016 l'Observatoire des marchés des
communications électroniques en France pour le 3e trimestre 2016 publié par
l'Arcep, les abonnements très haut débit atteignent
le seuil des 5 millions et un peu plus de six sur dix de ces abonnements disposent d'un débit
supérieur ou égal à 100 Mbit/s. Le très haut débit a gagné
1,2 million d'abonnés en un an et représente la totalité de
l'accroissement des abonnements internet, en particulier ceux en fibre optique
de bout en bout (qui atteignent 1,9 million au troisième trimestre 2016,
soit +655 000 en un an) et ceux dont le débit est compris entre 30 et
100 Mbit/s (1,9 million, +445 000 en un an). Au total, le nombre d'abonnements internet est de
27,5 millions, dont sept abonnés sur dix peuvent, dans le cadre de leur forfait, accéder à la télévision, soit
19,1 millions.
30 settembre 2016I dati a settembre dell'Osservatorio
trimestrale sulle comunicazioni dell’Agcom evidenziano come crescono in Italia
le reti ultraveloci Le Linee in fibra raddoppiate in un anno, sfiorano i 2
milioni ma pesano ancora il 12,8%
30 settembre 2016 Netflix guadagna 3,57 milioni di
abbonati (di cui sonio 370 mila negli USA) nel terzo trimestre portando
complessivamente il suo portafoglio a 86,74 milioni di utenti nel mondo. Di
essi ben 39,25 milioni si trovano ormai al di fuori degli Stati Uniti. Con essi cresce del 32% il fatturato a 2,3
miliardi di dollari e del 75% l’utile netto a 52 milioni di dollari.
L’operatore SVoD rinuncia ad espandersi in Cina
30 settembre 2016 Il colosso dei media Usa Time
Warner, che comprende HBO, CNN e Warner Bros, registra un incremento del 41%
degli utili del terzo trimestre a 1,44 miliardi di dollari grazie al buon
andamento di film dello studio Warner Brothers e anche alla copertura delle
elezioni Usa.
I ricavi sono aumentati del 9,2% a 7,2 miliardi di
dollari (6,5 mld di euro), superando le aspettative (6,98 miliardi di dollari)
30 settembre 2016 L’operatore di telecomunicazione
nipponico SoftBank distribuitore in esclusiva di Netflix nel Sole Levante e
azionista al 28% del distributore online cinese Alibaba annuncia nel primo
semestre una crescita dell’80% del proprio utile netto che raggiunge
l’equivalente di 6,7 miliardi di euro
30 settembre 2016 Cresce del 13% il fatturato nel
terzo trimestre del Gruppo Sky a 3,148 miliardi di sterline. In Italia sale del
34% a 610 milioni di sterline, in Germania/Austria del 29% a 434 milioni,
mentre nel Regno Unito e in Irlanda la
crescita è contenuta al 5% a 2,104 miliardi di sterline. Gli abbonati in Europa nell’ultimo semestre crescono di 107
mila unità, di cui 49 mila nell’area germanofona dove ha avviato in video streaming
Sky Ticket e l’offerta del calcio in UHD, e 22 mila in Italia, mentre nelle
isole britanniche il saldo è positivo per 35 mila abbonati ma diminuiscono del
3% gli introiti pubblicitari.
30 settembre 2016 BT conquista 67 mila nuovi abbonati
alla sua piattaforma TV portando a 1,7 million il numero complessivo degli
abbonati. Nel
terzo trimestre 2016 il fatturato del gruppo cresce del 35% a 6 milliardi
di sterline En excluant l'impact de l'acquisition de l'opérateur
mobile EEauprès d'Orange et de Deutsche Telekom, finalisée en janvier pour
12,5 Md£ (14 Md€), la progression du CA est de 1,1 %. Dans son
communiqué, BT ne dévoile pas son bénéfice net, mais indique que son bénéfice
avant impôt a progressé de 5 % à 671 millions de livres
(749 M€). Le groupe a passé dans ses comptes une charge exceptionnelle de
145 M£ (162 M€) à la suite de l'ouverture d'une enquête visant les
pratiques de la direction de BT Italia. Le groupe affiche un gain
de 63 000 abonnés TV sur la période, portant le total à
1,7 million à fin septembre. Son offre de chaînes BT Sport est
portée cette saison par une nouvelle case du samedi soir dédiée au championnat
national de football (Premier League), réalisant des scores supérieurs à l'an
passé
30 settembre 2016 L’operatore britannico Vodafone
chiude il primo semestre coin una perdita netta di 5,13 miliardi di euro per un
forte deprezzamento dei propri asset e ingenti spese per l’acquisto delle
frequenze 4G in India. Il fatturato semestrale scende del 3,9% a 27,054
miliardi di euro
30 settembre 2016 Il gruppo Canal + perde negli ultimi
dodici mesi 542 mila abbonati scendendo a 5,348 milioni di abbonati
individuali. In calo anche Canal Play a 620 mila abbonati ne perde 154 mila).
Le perdite nell’Esagono sono compensate in parte dalla crescita degli abbonati
internazionali- Oltre mezzo milione di abbonati acquisiti in Africa ove salgono
a 2,249 milioni, e in lieve crescita anche in Polonia (2,093 milioni). In
Vietnam (779 mila) e nei Territori d’Oltre Mare (500 mila) per un totale di
5,621 di abbonati all’estero
30 settembre 2016 Il fatturato di Vivendi spinto da
Universal Music e da quello che deinisce il “risveglio di Telecom Italia”
cresce dell’1,3% a 7,712 miliardi nei primi nove mesi del 2016 nonostante il
calo del 3,3% a 3,902 miliardi di euro della filiale Canal + .
30 settembre 2016
Anche l’ex incumbent francese Orange
(ex France Télécom) vede una lieve progressione del proprio
fatturato nel terzo trimestre, salito a
10,32 miliardi di euro
30 settembre 2016 Nel terzo trimestre 2016 Iliad, la
capogruppo dell'operatore telefonico francese Free del magnate Xavier Niel che
si prepara a sbarcare anche in Italia, ha raggiunto un fatturato di 1,18
miliardi di euro, in crescita del 6,5%, spinto dall'aumento di oltre 300mila
nuovi clienti nella telefonia mobile, che ha registrato un progresso del 12,5%
delle vendite a quota 463 milioni ( 2,2% nel fisso a 665 min). I clienti mobili
del gruppo sono ormai 12,38 milioni, con una quota di mercato del 18 per cento
30 settembre 2016 Migliorano nel terzo trimestre i
conti di Telecom Italia con un incremento dei ricavi (+1,4%) che si attestano
a 4,8 miliardi di euro dopo un primo trimestre 2016 in riduzione del 12,1%
rispetto allo stesso periodo del 2015 e un secondo trimestre in riduzione del
7,7% Nei primi nove mesi del 2016 l’utile ha raggiunto i 1,5 miliardi di
euro (rispetto ai 367 milioni di euro dello stesso periodo 2015). Gli
investimenti industriali nei primi nove mesi dell’anno sono stati pari a 3,1
miliardi di euro a livello consolidato mentre in Italia sono stati pari a 2,4
miliardi in gran parte concentrati sullo sviluppo delle nuove tecnologie
ultrabroadband. I ricavi sono ammontati a 13,9 miliardi di euro, in calo del
6,3% rispetto ai primi nove mesi del 2015 (-3,7% in termini organici). La
riduzione di 939 milioni di euro è attribuibile principalmente alla Business Unit Brasile per 777 milioni di euro e alla Business Unit
Domestic per 91 milioni di euro.
30 settembre 2016 A fine settembre 2016, il numero di
clienti a banda larga di Fastweb ha raggiunto 2,3 milioni di unità (di cui 750
mila in fibra ottica sino a casa) , con un incremento di 123.000 unità, pari al
5,7% in più rispetto a settembre 2015. Crescono anche i ricavi – a
1,318 miliardi di euro (+2,5% rispetto allo scorso anno) – e l’Ebitda che
si attesta a 490 milioni di euro (+21% rispetto a 405 milioni di euro di un
anno prima). Al netto dell’impatto di partite straordinarie per 55 milioni di
euro, l’Ebitda adjusted è aumentato del 7,4% a 435 milioni di euro, confermando
come l’efficacia delle scelte commerciali e industriali realizzate abbia
contribuito alla forte crescita della redditività operativa aziendale
per il tredicesimo trimestre consecutivo.
30 settembre 2015 Cairo Communication ha consolidato
Rcs, di cui ha acquisito il controllo la scorsa estate tramite un'Opa, a
partire da settembre. Questo si riflette sui conti dei nove mesi approvati ieri
dal gruppo di Urbano Cairo. Considerando l'intero perimetro, e quindi anche
Rizzoli, i ricavi consolidati sono stati 272,1 milioni, in crescita rispetto ai
185,7 realizzati nello stesso periodo del 2015. L'utile netto scende invece a
6,3 milioni (da 6,6 milioni). E, includendo gli oneri non ricorrenti associati
all'Opa su Rcs, i profitti sono di 5 milioni. Il margine lordo si attesta a
23,8 milioni. Anche a perimetro omogeneo, e quindi senza il contributo Rcs, i
ricavi risultano in crescita a 188,7 milioni, mentre l'utile sarebbe di 4,3
milioni. Nel periodo, la raccolta pubblicitaria lorda sui canali La7 e La7d è
stata pari a 97,6 milioni, in crescita del 2% circa. Mentre il settore
editoria, i periodici che fanno capo a Cairo Editore, pur sostenendo costi di
lancio per complessivi 1,2 milioni, ha continuato a conseguire risultati
positivi. Per parte sua, La7 ha realizzato nel trimestre luglio-settembre un
incremento degli ascolti dell'8% grazie agli investimenti fatti nel palinsesto
per rafforzare la qualità della programmazione estiva
Settembre-ottobre 2016 Vivendi prevede di lanciare
Studio + un’offerta internazionale di contenuti premium destinata a 20 mercati
in sei lingue, concepita esclusivamente per i terminali mobili
Autunno 2016 Il gruppo scandinavo Modern Times Group
MTG lancia sulla propria piattaforma Viasat, il canale Viasat Ultra HD prima emittente
sportiva in 4K trasmessa via satellite in Svezia Norvegia, Danimarca e
Finlandia
1 ottobre 2016 Seguendo l’esempio di BBC Three ARD e
ZDF lanciano un canale per giovani nella fascia 14-29 anni fruibile
esclusivamente via Internet su piattaforme appartenenti a soggetti terzi e
alcuni social network quali YouTube, Facebook, Instagram o Snapchat. Obiettivo
portare il canale “laddove si trovano i nostri utenti”. Parallelamente i due
servizi pubblici chiudono i propri due canali EinsPlus (ARD) e ZDF Kultur
2 ottobre 2016 Pur raggiungendo una percentuale del
95% di si il referendum contro le quote di migranti assegnati all’Ungheria
dall’Unione Europea voluto dal premier magiaro Orban non raggiunge la soglia
del 50% di partecipazione e quindi viene dichiarato nullo.
4 ottobre 2016 Orange (ex France
Télécom) diversifica le proprie attività nel settore bancario est entré au
capital de Groupama Banque à hauteur de 65 % après avoir obtenu l'aval des
autorités réglementaires et prudentielles françaises, a annoncé ce mardi
l'opérateur télécoms. L'établissement bancaire sera rebaptisé Orange Bank en
janvier 2017 et proposera une offre de banque 100 % mobile disponible
au premier semestre de l'année. L'ambition d'Orange Bank est de compter à terme
plus de 2 millions de clients en France.
4 ottobre 2016 Cdiscount il sito di e commerce
lancia un’offerta streaming che combina SVOD (Cstream Video), musica (Cstream
Music), libri e magazine (Cstream Books), commercializzata a 9,99 €
mensili senza impegno temporale
4 ottobre 2016 Via Libera definitivo della Camera dei
Deputati alla riforma dell’editoria. Le novità più significative
riguardano il fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione, finanziato
anche con il canone tv e il tetto agli stipendi in Rai a 240 mila euro annui,
oltre alla delega assegnata al governo per la ridefinizione della disciplina
sui contributi pubblici, le norme sui prepensionamenti dei giornalisti e sul
Consiglio dell'Ordine dei giornalisti. Ora l'attenzione si sposta sulle mosse
del governo, che dovrà approvare entro sei mesi i decreti attuativi. La legge
introduce una nuova disciplina dei contributi diretti, che andranno alle tv
locali, alle cooperative giornalistiche, agli enti senza fini di lucro e non
più ai giornali di partito.
5 ottobre 2016 In Francia l’Autorità sui Mercati
Finanziari respinge l’Offerta Pubblica di Scambio lanciata dal gruppo Altice su
SFR
5 ottobre 2016 Su richiesta del governo turco Eutelsat
sospende la diffusione dell’emittente curda Med-Nûçe TV
6 ottobre 2016 La UE indice la corsa per i 63 milioni
su media e cultura per progetti nel settore della cultura e dell’audiovisivo
nell’ambito del programma quadro «Europa creativa». Il primo dei quattro inviti
nel mese di novembre
6 ottobre 2016 Sky Deutschland avvia due canali in ultra alta definizione, Sky Bundesliga UHD et Sky Sport UHD
6 ottobre 2016 Monica Maggioni, presidente della Rai
durante l’audizione di ieri in commissione di Vigilanza sottolinea che «La
decisione dell’Istat di inserire la Rai nell’elenco delle amministrazioni
pubbliche è di una gravità straordinaria e taglierebbe l’azienda fuori da
qualsiasi possibilità operativa reale». Aggiunge Antonio Campo Dall’Orto,
direttore generale: «La Rai ha meno di tre mesi per affrontare l’equiparazione alla
Pa, che va in direzione antitetica al fatto di essere competitivi rispetto ad
altri soggetti». L’azienda ha deciso di reagire su una doppia
“linea”. Da una parte, il ricorso alle sezioni unite della Corte dei Conti
contro l’inclusione nella lista Istat. Dall’altra, un’azione per trovare
soluzioni politiche e legislative alle conseguenze di tale inclusione. Non è un
caso, forse, se all’ultimo cda è stata consegnata una nota sulla
riorganizzazione e il rafforzamento delle Relazioni Istituzionali, promosse a
Direzione aziendale. L’Istat, in ogni caso, non ha effettuato alcuna scelta, ha
applicato le direttive di Eurostat, che interpretano un Regolamento Europeo.
8 ottobre 2016 Promulgata in Francia
la Loi pour une République numérique. Recepisce
nel diritto francese le Direttive europee sulla neutralità della rete affidando
all’Arcep il compito di vigilare sul rispetto di tale principio e di diffida in
tale evenienza
12 ottobre 2016 La banca britannica Natwest come
riportato dal sito di RT UK, annuncia la chiusura dei conti bancari del Regno
Unito della rete all news filogovernativa dell’agenza russa Novosti. Secondo la
portavoce del ministero degli esteri russo,
“sembrerebbe che Londra, decidendo di lasciare l’Unione Europea, abbia
lasciato all’Europa tutti i suoi obblighi in materia di libertà di
espressione”. La chiusura potrebbe
essere legate alle sanzionik decise contro la Russia da Stati Uniti e Gran
Bretagna, in seguito ai bombardamenti russi contro i ribelli siriani assediati
ad Aleppo
12 ottobre 2016 Orange / Réalité
virtuelle : lancement d'une expérience auprès des abonnés OCS le 12 octobre
13 ottobre 2015 Si completa l’offerta proposta dal
bouquet SFR Sport di Patrick Drahi con un quinto canale trasmesso in UHD 4 K
14 ottobre 2016 Il gruppo Altice di Patrick Drahi,
dopo aver lanciato un’offerta pubblica di scambio sul 22,25% del capitale rimanente
del gruppo SFR, ne acqista fuori mercato
il 5,21% delle azioni portando il
proprio controllo al 82,94% del capitale
16-17 ottobre 2016 Inizia la battaglia di Mossul nell’ambito
della seconda guerra civile irachena. Vede opporsi l'esercito regolare
iracheno, i peshmerga curdi, e alcune milizie sunnite, sciite e cristiane
da un lato e le forze della coalizione jihadista dell’Isis,
dall’altro.
17 ottobre 2016
La realtà virtuale? «È una nuova frontiera dalle incredibili capacità:
stiamo lavorando su tutto l'intrattenimento, oltre i game». Kazuo Hirai,
presidente e amministratore delegato di Sony Corporation, ha lanciato la sua
sfida il 17 ottobre dal Palais du Cinéma di Cannes aprendo il Mipcom, il più
grande mercato mondiale di contenuti digitali per i media. E con la
sponsorizzazione di Sony il Mipcom ha dedicato, prima volta, due giornate di
conferenze alla realtà virtuale: produzioni, modelli di business e alleanze per
i video a 360 gradi. «La Playstation Vr sarà il nuovo standard», assicura
Hirai, che spera di aprire un mercato di massa.
18 ottobre 2016 In Brasile l’offerta premium di serie
tv di Vivendi, Studio +, viene avviata in partnership con Vivo (Telefonica
Brasil) ai suoi 100 milioni di abbonati in Brasile. La mdesima offerta verrà
estesa ad altri paesi latino americani e successivamente anche in Europa
(Francia, Italia Russia), negli Stati Uniti e in Asia. Il servizio utilizzerà
una APP sviluppata da Watchever per l’offerta SVoD sul mercato tedesco
19 ottobre 2016 Negli Stati Uniti Turner avvia la
piattaforma videostreaming OTT FilmStruck, nata da Turner Classic Movies in
collaborazione con il distributore Criterion Collection. Propone, in
concorrenza con altre piattaforme di distribuzione del cinema indipendente, per 6,99 dollari mensili l’accesso ad un vasto
catalogo di film e per 10,99 dollari l’accesso anche a The Criterion Channel
19 ottobre 2016 Al MipCom YouTube annuncia il varo di
tre nuove produzioni seriali originali per accelerare lo sviluppo del proprio
servizio di video in abbonamento TouTube Red
19 ottobre 2016 In un comunicato Vivendi attribuisce a
Mediaset il mancato acquisto di Mediaset Premium in quanto il business plan
della piattaforma dtt italiana che prevede il raggiungimento dell’equilibrio di
gestione nel 2018 “si fonda su ipotesi giudicate irrealiste” per cui “Vivendi
si considera libera dalla propria volontà di raggiungere un’intesa amichevole e
si riserva il diritto di condurre qualsiasi azione che miri a difendere i
propri interessi e quelli dei suoi azionisti”
23 ottobre 2016 Nozze dell’anno fra due colossi
americani: AT&T (147 miliardi di dollari di fatturato) e Time Warner (28
miliardi). Il principale operatore di telefonia statunitense acquisisce il
gruppo media più importante del mondo per 85,4 miliardi di dollari. L’accordo
prevede che AT&T paghi 107,5 dollari per azione, metà cash e metà in
azioni, ed è destinato a trasformare la telco in un conglomerato dei media e
delle reti tlc, grazie all’unione con il gruppo proprietario di network
televisivi come la Cnn e Hbo, e degli studios di Hollywood, Warner Bros. Si
tratta di un accordo di fondamentale importanza che avrà ripercussioni su scala
globale e che conferma la necessità degli operatori tlc di poter controllare
diritti tv e contenuti per restare sulla cresta dell’onda.
24 ottobre 2016 2 In Francia il canale all news del
gruppo Canal + 'iTELE viene ribattezzato CNews
24 ottobre 2016 Siglato al Mercato Internazionale
dell’Audiovisivo (MIA) di Roma l’ingresso dell’Italia nel programma di
coproduzione dei paesi latino-americani e iberici. Accordo tra Indigo Film e
Film Tank per Casi Paraiso di Gary Alazrak. L’Italia diventa un
membro del Programma pan-regionale Ibermedia, lanciato nel 1996 e
finanziato da 18 membri e osservatori della Conferencia de Autoridades
Cinematográficas de Iberoamérica (CACI) e nato con l’intento di
promuovere lo sviluppo e la coproduzione di film originari dei territori membri
all’interno dei propri mercati e a livello internazionale.
25 ottobre 2016 SFR inizia a proporre in UHD SFR
:tutta la serie dedicata a Les Médicis : maîtres de Florence
Un terzo
delle famiglie italiane ormai vede la tv lineare via satellite
25 ottobre 2016 Eutelsat Communications ha presentato
oggi i nuovi dati sulle tendenze del panorama televisivo in Italia, dove la
visione dei contenuti lineari risulta la più alta dell’Europa occidentale, con
una media di visione di 4 ore e 40 minuti per utente al giorno*. L’Osservatorio
TV 2016, realizzato per Eutelsat dall’istituto di ricerca Kantar TNS, rileva
che la ricezione satellitare continua a consolidare il suo ruolo in Italia
raggiungendo 8,4 milioni di case, con una crescita del 3% rispetto
all’ultimo sondaggio pubblicato da Eutelsat nel 2013. I satelliti HOTBIRD,
colonne portanti della pay-TV e dei canali in chiaro in Italia,
servono 7,4 milioni di case. Altre 763.000 sono equipaggiate per
ricevere canali internazionali attraverso altre posizioni Eutelsat,
principalmente da EUTELSAT 16A, EUTELSAT 9B ed EUTELSAT 7 West A. Il 95% delle
abitazioni satellitari in Italia è servito da un satellite Eutelsat. HOTBIRD:
hub italiano per i canali in Alta Definizione e prima piattaforma per l’Ultra
HD. I satelliti Eutelsat HOTBIRD, già sede di 345 canali italiani, si
confermano la piattaforma preferita per i canali premium free-to-air e pay. Si
configurano inoltre come il principale hub in Italia per la diffusione dell’HD,
con un centinaio di canali, e la prima infrastruttura per i contenuti
Ultra HD. La piattaforma Sky Italia conta una base di 4,76 milioni di
abbonati su HOTBIRD e sta guidando la transizione all’HD, con 3 utenti su 4 in
grado di ricevere 65 canali HD. Sono oltre 2,8 milioni le abitazioni
attrezzate per la ricezione DTH della piattaforma satellitare
gratuita Tivùsat che oggi offre ai telespettatori 14 canali
HDe Rai 4K, il primo canale Ultra HD in Italia che in
questi giorni trasmette la prestigiosa fiction 'I Medici: Masters of
Florence'. Nel complesso, l’universo della TV satellitare in Italia continua ad
espandersi. Attualmente risulta la seconda piattaformaper la ricezione
televisiva multi-canale. In particolare, su una base nazionale di 25
milioni di abitazioni TV, una su tre ha optato per la ricezione satellitare. Le
abitazioni che ricevono la TV esclusivamente tramite la rete
terrestre sono 16 milioni, mentre la base IPTV nei
distretti urbani è lentamente avanzata fino a 430.000 case rispetto
alle 240.000 del 2013
28 ottobre 2016 Nuovo doppio fronte aperto, in
Italia e nella Ue sulla controversa
cessione dei dati di WhatsApp alla casa madre Facebook. Dopo
l’apertura dell’istruttoria del Garante Privacy italiano a fine settembre, anche
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato
due procedimenti istruttori nei confronti della piattaforma di messaggistica
istantanea per presunte violazioni del Codice del Consumo. Un primo procedimento
dell’AGCM è diretto ad accertare se WhatsApp abbia di fatto costretto gli
utenti di WhatsApp Messenger ad accettare integralmente i nuovi Termini
contrattuali, in particolare la condivisione dei propri dati personali con
Facebook, facendo loro credere, con un messaggio visibile all’apertura
dell’applicazione, che sarebbe stato, altrimenti, impossibile proseguire
nell’uso dell’applicazione medesima. L’effetto di condizionamento sarebbe
stato, peraltro, rafforzato dalla prespuntatura apposta sull’opzione “Facebook”
in una schermata di secondo livello alla quale l’utente accedeva, dal messaggio
principale, tramite apposito link. L’altro procedimento istruttorio è diretto
ad accertare la vessatorietà di alcune clausole inserite nei “Termini di
utilizzo” di WhatsApp Messenger riguardanti, in particolare, la facoltà di
modifiche unilaterali del contratto da parte della società, il diritto di
recesso stabilito unicamente per il Professionista, le esclusioni e le
limitazioni di responsabilità a suo favore, le interruzioni ingiustificate del
servizio, la scelta del Foro competente sulle controversie che ad oggi è
stabilito esclusivamente presso Tribunali americani. Nel frattempo in Europa
l’Article 29 Working Group, che raccoglie i Garanti Privacy europei con una
lettera ufficiale blocca la condivisione dei dati in attesa di chiudere la sua
indagine per approfondire i risvolti in materia di protezione dati legato alla
nuova policy sulla privacy di WhatsApp.
28 ottobre 2016 Il Governo italiano autorizza il
cambio di tecnologia (da Gsm/Umts a Lte) dei diritti d’uso delle frequenze in
banda 900 e 1800 Mhz. La misura è prevista nella bozza della Legge di
Bilancio 2017 (Articolo 78) relativo al rinnovo forfettario dei diritti
d’uso dei 900 e 1800 Mhz, da cui prevede di incassare più di 2 miliardi di
euro (per l’esattezza 2.010 miliardi) di maggiori introiti per il 2017. Si
tratta di circa 200 milioni in più rispetto a quanto previsto in una precedente
bozza di bilancio inviata una decina di giorni fa a Bruxelles.
29 ottobre 2016 In Spagna, Mariano Rajoy è nuovamente
incaricato fi formare un governo dopo 10 mesi di stallo dei negoziati grazie
all’astensione decisa dai socialisti del PSOE dopo le dimissioni del loro leader
Sanchez.
30 ottobre 2016 Superato il veto della Vallonia a
Bruxelles viene Accordo Economico e Commerciale Globale (CETA -
Comprehensive Economic and Trade Agreement) è un trattato di libero
scambio tra Canada e Unione europea. Se definitivamente
approvato, entrerà in vigore dall'inizio del 2017, con la soppressione di circa
il 98% delle barriere tariffarie tra le parti.
30 ottobre 2016 Una fortissima scossa pari al 65,5 della
scala Mercali colpisce le popolazioni d’Italia centrale già duramente provate
dalle scosse dei giorni precedenti e da quelle del 24 agosto. E’ il terremoto
più importante degli ultimi 36 anni pari a quello che colpì nel 1980 l’Irpinia.
Macerie e terrore in cento comuni, 40 mila gli sfollati. Paura anche a Roma
diocve chiude a tutolo precauzionale la metropolitana
31 ottobre 2016 Scelta ecumenica per ricordare Lutero.
Papa Francesco si reca a Lund in Svezia per una cerimonia congiunta fra
cattolici e protestanti che inaugura le commemorazioni dei 500 anni della
pubblicazione delle 95 tesi che danno vita alla Riforma di Lutero il 31 ottobre
2017
31 ottobre 2016, pagina 35
Un terzo delle famiglie italiane ormai vede la iv via satellite II modellino di
un satellite Hotbird, il più utilizzato per le trasmissioni verso l'Italia
Vengono raggiunte 8,4 milioni di case. L'alta definizione verso i canali locali
La ricezione satellitare continua ad aumentare in Italia, raggiungendo 8,4
milioni di case, il 34% delle famiglie italiane, con una crescita de13%,
secondo i dati presentati a Roma dell'Osservatorio tv Eutelsat 2016 sulle
tendenze del panorama televisivo in Italia: la visione dei contenuti risulta la
più alta dell'Europa occidentale, con una media di 4 ore e 40 minuti per utente
al giorno. «Ora - ha spiegato l'amministratore delegato di Eutelsat Italia
Renato G. Farina - la nuova frontiera è il 4K». La ricerca si basa su 2.000
interviste (di persona) con i consumatori, realizzate da Kantar Tns: il 98% delle
famiglie italiane ha un televisore, per una platea di 25 milioni di persone. Di
questi 1'81% ha uno schermo hd. Nel 2014-2015 sono stati venduti 17,2 milioni
di schermi hd ready e full hd. E altre 500 mila famiglie vogliono equipaggiarsi
con questa tecnologia in futuro. Attualmente in un terzo delle case si guarda
la tv attraverso il satellite. Della platea satellitare, 1'83% utilizza i
satelliti Eutelsat Hotbird, che con 345 canali italiani si confermano la
piattaforma preferita per i canali premium free-to-air e pay. Si configurano
inoltre come il principale hub in Italia per la diffusione dell'hd, con un
centinaio di canali, e la prima infrastruttura per i contenuti Ultra hd. Sky
Italia conta una base di 4,76 milioni di abbonati su Hotbird e sta guidando la
transizione all'hd, con 3 utenti su 4 in grado diricevere 65 canali in alta
definizione. Sono oltre 2,8 milioni le abitazioni attrezzate per la ricezione
Dth della piattaforma satellitare gratuita Tivùsat che oggi offre ai
telespettatori 14 canali hd e Rai 4K, il primo canale Ultra hd in Italia che in
questi giorni trasmette la fiction «I Medici: Masters of Florence». Sempre in
4K sarà possibile vedere la chiusura della Porta Santa alla fine del Giubileo.
Per Farina è molto importante «favorire anche il passaggio delle tv regionali e
tematiche all'hd, per questo obiettivo ho intenzione di collaborare con
Confindustria tv. L'hd non fa acquistare spettatori ma permette di mantenerli.
Aparità di contenuti l'ascoltatore guarda dove vede meglio»
31 ottobre 2016 Il fornitore di telefonia locale in
fibra ottica per il segmento business CenturyLink, nel
tentativo di competere con giganti come At&t e Verizon Communications,
annuncia l'acquisizione di Level 3 Communications, un service provider cui fa
capo una delle principali dorsali di rete del mondo, per circa 25 miliardi di dollari in contante e
azioni. Lo riferisce il Wall Street
Journal. Il matrimonio che comporta anche l'acquisizione del debito (il che
porterebbe la cifra a 34 miliardi di dollari) torna a movimentare il panorama
delle tlc made in Usa.
Ottobre 2016 L’uso di internet da dispositivi mobili e
tablet avrebbe superato per la prima volta l’uso da Pc fisso ne mese di
ottobre, secondo una rilevazione della società di web analytics StatCounter. Dispositivi
mobili e tablet hanno rappresentato il 51,3% dell’uso di internet a livello
mondiale, contro il 48,7% rappresentato dal desktop. Nonostante la rapida
crescita dei dispositivi mobili, il desktop resta lo strumento di accesso
primario in molti mercati maturi, Italia compresa. In Italia, l’accesso da
mobile rappresenta il 30,03% contro il 64,32 del desktop e il 5,6% dei tablet.
Novembre 2016 Si sveglia l'Antitrust Usa: vuole
vederci chiaro nel fatto che Facebook si sia presa i dati personali degli
utenti della propria controllata WhatsApp. E che Atet, comprando Time Warner,
non solo voglia realizzare una forte sinergia tra le proprie reti, che portano
internet a decine e decine di milioni di clienti, per consegnargli anche
contenuti ma voglia anche, attraverso la distribuzione di questi contenuti,
sapere sui clienti stessi, molte più cose per poi vendergli più roba.
1 novembre 2016 Twitter si lancia nella diretta anche
al di fuori degli Stati Uniti. Dall’Austrralia diffonde live la corsa ippica molto
popolare Melbourne Cup che vuole trasformare in un evemto mondiale
1 novembre 2016 La piattaforma OTT Hulu che conta 11
milioni di abbonati negli Stati Uniti, allarga la propria offerta anche al du
fuori dei contenuti on demand. Dopo aver raggiunto nell’agosto 2016 un’intesa
con Time Warner per le reti delle filiali TNT e HBO, stipula un accordo con Disney-ABC
Television Group e Fox (21st Century Fox)
per la ripresa delle emittenti del
circuito Fox Sports sia nazionali sia regionali, di Fox News, Fox Business, FX,
FXX, FXM, National Geographic e Nat Geo Wild da un lato, Disney Channel, Disney
XD e Disney Junior dall’altro nell’offerta TV del gruppo in modalità differita.
Manca ancora l’accordo con Comcast per distribuire le reti di NBC/Universal. Alla
stregua di Netflix e di Amazon Hulu aveva annunciato nel maggio 2016
l’intenzione di lanciarsi nella produzione di contenuti originali.
2 novembre 2016 Il francese CSA pur riconoscendo
progressi nella proposta di riforma della Direttiva SMA elaborata dalla
Commissione Europea auspica che l’obbligo di contributo al finanziamento della
creazione audiovisiva europea e alla loro promozione sia esteso anche ai
servizi SMAD ovvero ai servizi audiovisivi on demand (ivi compresi servizi del
tipo YouTube e DailyMotion attualmente non considerati come tali SMAD), per i
quali nel testo è solo chiesto l’obbligo di diffondere il 20% di opere europee,
percentuale che l’autorità francese chiede di estendere al 50% alla stregua di
quanto imposto per i servizi lineari
2 novembre 2016 Slitta per motivi di sicurezza l’asta
per i 700 Mhz in Svezia. Il Governo di Stoccolma mette in stand by la gara per
il passaggio al mobile, e in prospettiva al 5G, della banda perché vuole prima individuare nuove
frequenze per servizi wireless da destinare a servizi di ordine pubblico e
pubblica sicurezza sicurezza. Però l’ex incumbent Telia non ci sta:
così si ritarda la digitalizzazione del paese. Il regolatore svedese che si
occupa dei servizi postali e Tlc (PTS) ha reso noto che il Governo di
Stoccolma ha deciso di rimandare la gara e di mantenere la banda 694-790 a
disposizione del digitale terrestre televisivo fino al 31 maggio 2018. In
precedenza, l’asta per i 700 Mhz per servizi di banda larga mobile in Svezia
era in programma a partire dal primo dicembre 2016 e il passaggio dello spettro
al mobile era stato fissato entro il primo aprile 2017.
2 novembre 2016 La piattaforma televisaiva a pagamento
via satellite DirecTV e la< sua casa madre
AT&T sono accusate di aver orchestrato un’intesa illecita con
alcuni concorrenti in occasione dei
negoziati per la ritrasmissione dell’emittente della squadra di baseball dei LA
Dodgers.Il Dipartimento di Giustizia (DoJ) in una querela accusa DirecTV,
AT&T, e i cavoi peratori Cox e Charter di scqambi di informazioni
confidenziali e di coordinamento illecito nei loro negoziati con la spocietà
detentrice dei diritti di quasi tutte le partite della squadra, la SportsNet
LA.
2 novembre 2016
A due mesi dal suo lancio in difficoltà Franceinfo si prepara a
modificare il proprio palinsesto dato il suo basso share televisivo (intorno
allo 0,2%) mentre invece con 1,3 milioni di visitatori quotidiani, ovvero il 10%
in più rispetto a quelli dei due siti precedenti di France Télévisions e Radio
France,, il sito si impone al quarto posto fra i siti informativi più seguiti
nell’Esagono
Turner lancia
FilmStruck, il Netflix dei film cult, indipendenti e stranieri
2 novembre 2016 Arriva negli Usa anche il Netflix
dedicato agli appassionati di cinema, quelli che non si accontentano delle
pellicole che sbancano il botteghino. Lo ha lanciato Turner, si chiama
FilmStruck (struck in inglese significa colpito da un fulmine) e ospiterà
cinema indipendente, titoli cult e classici, comprese produzioni non made in
Usa. Il prezzo è simile a servizi del genere: 7 dollari al mese (circa 6,3
euro) per il servizio streaming on demand che arrivano a 11 dollari al mese
(9,9 euro) se si aggiunge anche il catalogo Criterion Channel che lino a ora
aveva un accordo di esclusiva con Hulu e d'ora in poi sarà visibile solo su
FilmStruck
2 novembre 2016 Tre emittenti National Geographic
Channel, Nat Geo Wild e Voyage, già presenti su diverse piattaforme in Africa francofona fra
le quali Canal+ Afrique, Malivision, Net Dream, Delta Net, Canal Holding e
Neerwaya, proseguono il loro dispiegamento in Africa francofona. A partire
dal 2 novembre sono distribuite anche nell’offerta basic dell’operatore StarTimes in Africa subsahariana francofona
come annunciato dalla casa madre Fox Networks Group.
2 novembre 2016 Banda ultralarga, Acea in campo. Anche
la utility romana partecipa alle gare Infratel Acea entra nella partita della
banda ultralarga La partecipazione di un'altra utility, come Enel fuori sinora
dal business delle tlc e della fibra ottica, è senz'altro la novità principale
per ciò che concerne la gara da 1,25 miliardi di euro con cui il Governo,
attraverso il Mise e la sua società in house Infratel, punta a far realizzare
la rete a banda ultralarga nelle "areebianche", quelle cioè a fallimento
di mercato, in io regioni (Piemonte, V alle D'Aosta, Liguria, Friuli Venezia
Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia) e nella Provincia
autonoma di Trento.
3 novembre 2016 Google risponde alle accuse della
Commissione Europea Non è vero che Google danneggia la concorrenza. II colosso
del Web replica all'Antitrust Ue, che lo accusa di abuso di posizione dominante
in relazione al mercato delle pubblicità e degli acquisti online. Kent Walker,
a capo dell'ufficio legale di Google, in un post del blog aziendale afferma
che, al contrario di quanto sostiene la Commissione Europea, "Google
shopping" cerca sempre di trovare il modo migliore per connettere gli
utenti con le informazioni che interessano loro. E dunque non riduce la
concorrenza né danneggia i competitor più piccoli, come invece sostiene la
Commissione
3 novembre 2016 Secondo il quotidiano britannico The Times il 40% dei 14 milioni di
abbonati ad una piattaforma SVoD, ossia a Netflix o ad Amazon, dichiara di
guardare solo raramente la tv tradizionale
3 novembre 2016 Il gruppo cinese Wanda dopo aver
comprato nel 2012 la rete di film AMC e lo Studio Legendary Entertainment per
3,5 miliardi di dollari nel gennaio 2016,
acquisisce la società americana Dick Clark Productions produttrice dei
Golden Globes, di Miss America e degli American Music Awards
3 novembre 2016 Il gruppo Ymagis acquista da Eutelsat
Communications il 50,2% di DSat Cinéma. La società che assicura la consegna
elettronica via satellite nelle sale cinematografiche dei lungometraggi
3 novembre 2016 Il gruppo ProSiebenSat.1 procede ad un
piano di investimenti sotto forma di azioni per 515 milioni di euro per finanziare
il proprio programma di espansione e in particolare quello della filiale
produttiva e distributiva Red Arrow Entertainment. Nei primi nove mesi il
fatturato è salito da 2,174 miliardi di euro a 2,545 miliardi grazie ad una
forte crescita del mercato digitale che
sale da 521 a 787 milioni di euro a fronte di una crescita di quello televisivo
da 1,470 a 1,506 miliardi
Approvata
definitivamente in Italia dalla Camera dei Deputati la legge sul cinema Dopo
103 viene abolita la censura di Stato Nasce il Fondo per lo sviluppo degli
investimenti nel cinema e l'audiovisivo
3 novembre 2016 Il ddl sul cinema che istituisce un
fondo unico dotato di 400 milioni di euro annui per lo sviluppo del settore.
Ieri il provvedimento è passato alla camera senza modifiche con 281 voti a
favore, 97 contrari (Sel e M5S) e 17 astenuti (Fdi e Lega): dovrebbe entrare in
vigore già con i decreti attuativi dal prossimo gennaio. Nel provvedimento sono
previsti anche meccanismi automatici per l'accesso agli incentivi e l'addio
alla censura in Italia dopo 103 anni. Il Fondo per lo sviluppo degli investimenti
nel cinema e l'audiovisivo è la principale novità della legge, che riunisce le
risorse dedicate al settore prima suddivise fra Fus Cinema (Fondo unico per lo
spettacolo) e tax credit, ovvero la possibilità di compensare i debiti fiscali
con il credito maturato a seguito di un investimento nel settore
cinematografico. Grazie al provvedimento le risorse complessive aumentano del
60%, ovvero 150 milioni in più all'anno. Il fondo si alimenterà con un
meccanismo di autofinanziamento del settore, senza nuove tasse: 1'11% di Ires e
Iva che arrivano allo stato da programmazione tv, distribuzione e proiezione
cinematografica, servizi di accesso a Internet da parte delle tic, saranno
destinati a questo scopo. Un modello ispirato a quello francese dove un autofinanziamento
del genere esiste già. Per quanto riguarda i beneficiari dei finanziamenti, la
valutazione del merito non sarà più affidata a commissioni ministeriali che
fino a ora valutavano l'«interesse culturale delle opere», rendendo in qualche
modo opaca la decisione, ma ci saranno automatismi che dipendono dai premi
ricevuti e dal successo in sala, ovvero dai meriti artistici e dai risultati
economici. Quote prestabilite del fondo saranno poi riservate a scopi specifici.
Il 18%, ovvero 72 milioni su 400, sarà destinato a opere prime e seconde,
piccole sale, festival e rassegne di qualità. Il 3%, invece alle scuole, «al
potenziamento delle competenze cinematografiche ed audiovisive degli studenti».
Inoltre saranno potenziati i tax credit, con incentivi fino al 30%
dell'investimento, quota che aumenta fino al 40% per i produttori indipendenti.
Attenzione particolare, poi, per gli esercenti cinematografici, con 120 milioni
in cinque anni per riattivare le sale chiuse o aprirne di nuove. Le legge
cancella anche la censura di stato: non ci saranno più commissioni ministeriali
a valutare i film, ma saranno gli stessi produttori e distributori a
classificare i propri prodotti mentre lo stato interverrà con sanzioni nel caso
di abusi. Per questo il governo dovrà definire un sistema di classificazione
sui contenuti. La censura in Italia era presente dal 1913, un controllo
preventivo contro spettacoli osceni, contrari al decoro, al prestigio delle
istituzioni, che poi è stato confermato in periodo fascista e successivamente,
dalla legge base del 1962 e le modifiche del 1998.
Il gruppo
francese Iliad avvia i primi contatti preliminari con Enel sulla
possibilità di utilizzare la rete in fibra ottica che sta progettando Enel
Open Fiber
3 novembre 2016 Niel vuole la fibra Enel per aggredire
Telecom I1 derby francese Bolloré-Niel in Italia sarà davvero a tutto campo. Lo
suggerisce Francesco Starace, ad di Enel, ammette di aver in corso «contatti
preliminari'. con Iliad per l'utilizzo della rete in fibra ottica che l'ex
monopolista elettrico sta realizzando in tutta Italia. In Francia Niel,
attraverso il marchio Free, ha abbastanza rivoluzionato il mercato transalpino
con i pacchetti "tutto compreso" a prezzi bassi. Collegamenti internet,
telefonia cellulare e abbonamenti pay Tv tutto a meno di 20 euro al mese. In
Italia, grazie alle frequenze acquistate da Wind e 3, sembrava che lo sbarco di
Niel si limitasse al mobile, invece l'abboccamento con Enel Fiber alza
decisamente le aspettative. Lo scontro con Telecom Italia, controllata da
Vivendi, sembra inevitabile. Con i nuovi arrivati che sperano di sfruttare lo
stallo derivante dalla causa legale di Bolloré con Mediaset per il pasticcio
Premium.
3 novembre 2016 L'Italia recupera parzialmente
il ritardo dall'Europa nell'offerta di reti e infrastrutture di comunicazione.
Resta ampio, invece, il gap rispetto alle «competenze digitali» dei cittadini
italiani. Il mercato dei media, a sua volta, subisce gli squilibri di questo
«vortice», che coinvolge anche gli stessi «distruttori» delle posizioni
consolidate, ovvero le piattaforme dei video online. Sono i dati principali del
Rapporto Icom 2016 su reti e servizi di nuova generazione, presentato ieri a
Roma. Il dato delle abitazioni europee connesse alla banda larga, fissa e
mobile, vede il Lussemburgo in testa, nel 2o15, con il 95% del totale, davanti
all'Olanda, che ha raggiunto i194% delle abitazioni. L'Italia è al 74% di case
connesse, sotto la media europea (80%), ma con una buona crescita rispetto al
68% del 2013. Il tasso di crescita annuo delle abitazioni connesse, dal 2009 al
2015, è per il nostro paese dell'u,3%; quasi doppio rispetto alla media europea
del 5,8 per cento. La provincia autonoma di Trento ha l'8o% delle abitazioni
connesse, seguita dalla quella di Bolzano e dal Friuli, entrambi al 79% mentre
Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna sono al 78 per cento. Persiste il digital
divide nazionale: Calabria e Sicilia sono al 65%. La Campania, però, cresce di
sei punti percentuali in un anno. Per quanto riguarda il mercato
SVoD in Italia, dai
700 mila utenti di inizio anno, I-Com stima che a fine 2016 gli abbonati a una
piattaforma di servizi video on demand supereranno i 2 milioni. I ricavi del
comparto si attesteranno su una cifra compresa tra i 50 e i 95 milioni di euro.
Quanto alla rete mobile in 4G, l'Italia, in due anni,
è passata dal 39% all'89,7%, sopra la media europea. La fibra ottica , sul
totale degli abbonamenti in banda larga da noi è ancora al 2,5%, rispetto al
60% della Lettonia e al 48,9% della Svezia e dell'Estonia. Capitolo terminali:
gli smartphone, nel 2016, rappresentano l'8o% dei cellulari venduti nel mondo.
Fatte, o quasi, le reti, bisogna «digitalizzare» gli italiani. Nel 2015, il 28%
della popolazione non ha usato Internet a fronte di un 16% di media europea.
Sull'accesso alla Rete, il gap con l'Europa si accentua con il crescere
dell'età. Per quanto riguarda l'Internet banking, secondo il rapporto I-com
solo il 28% degli italiani l'utilizzano, a fronte di una media europea del 46
per cento. E solo il 26% degli individui ha fatto acquisti online nel 2015. La
media europea è de153 per cento. Sul mercato dei media, la pubblicità su
internet, nel 2016, supererà, a livello mondiale, quella della tv. Le
piattaforme di streaming on demand, Netflix in testa, seguita da Amazon,
tolgono abbonati alle tv via cavo e satellite, che negli Stati Uniti hanno
perso 658mila abbonati nel 2015. Il mercato europeo va meglio: gli 82 milioni
di abbonati ai 66 operatori di pay tv saranno 93 milioni nel 2020. In Italia,
secondo Antonio Sassano, intervenuto alla presentazione del Rapporto, la banda
riservata al digitale terrestre «verrà drasticamente ridotta per essere
assegnata alle reti 5G». Saranno 28 i canali che resteranno alle tv dopo
i12o22, di cui 15 utilizzabili dall'Italia, « con una forte riduzione della
capacita competitiva di questa piattaforma nei confronti di quelle concorrenti:
satellite e banda larga fissa e mobile.
3 novembre 2016 Canone Rai in bolletta, incassi per
1,4 miliardi. Smentite le previsioni Il governo
si attendeva 1,7 miliardi di euro di gettito, ma sommando i dati l’incasso è
stato di 1,4 miliardi: 300 milioni in meno.
4 novembre 2016 Dopo un mese di test, Netflix è
disponibile attraverso il decoder dell’operatore via cavo Comcast. Secondo i
termini stabiliti nell'accordo, i contenuti Netflix saranno integrati sotto
forma di applicazione nella piattaforma Xfinity On Demand, che consente
agli abbonati Comcast dotati del box X1 che hanno sottoscritto un abbonamento a
Netflix, l’accesso ai suoi contenuti. La
piattaforma X1 dovrebbe interessare la metà degli abbonati a Comcast entro la
fine del 2016.
4 novembre 2016 Netflix inizia a proporre The Crown, fiction dedicata alla vita
della giovane regina Elisabetta, imponendosi come piattaforma produttrice di
creazioni originali con 6 miliardi di
dollari investiti nel 2016 e l’obiettivo di realizzare 1000 ore di contenuti
propri nel 2017
4 novembre 2016 Per soddisfare una delle condizioni
richieste dalla Commissione Europea per la fusione delle sue attività olandesi
con Liberty Global Vodafone annuncia la cessione a T-Mobile
Netherlands (Deutsche Telekom) di Vodafone Thuis, il suo servizio di
telefonia fissa nei Paesi Bassi L’impresa
comune fra Vodafone e Liberty Global favorirà la nascita del secondo gruppo di
tlc olandese con 15 milioni di clienti dietro all’incumbent KPN, .Liberty
Global dal 2014 detiene l’operatore via cavo Ziggo, acquistato
per10 miliardi di dollari.
4 novembre 2016 L’Unione Europea esige dall’Ungheria
una modifica della «super-tassa» sulla pubblicità imposta dal governo magiaro
nel 2014 che colpisce in primis il gruppo RTL (Bertelsmann) giudicandola incompatibile con le regole in
materia di aiuti di stato
4 novembre 2016 Arte firma un contratto di associazione con la RTE servizio pubblico irlandese per un impegno di almeno 250 mila euro in coproduzioni
6 novembre 2016 In Nicaragua si svolgono le elezioni
presidenziali e quelle legislative Secondo
i risultati parziali il presidente in carica ed ex leader della guerriglia
marxista Daniel Ortega ha ottenuto il 71,3 per cento dei voti e potrebbe essere
eletto per un terzo mandato consecutivo. Secondo l’opposizione, che aveva
chiesto agli elettori di boicottare le urne, le elezioni non sono valide perché
c’è stata un’astensione del 70-80 per cento..
6-13 novembre 2016 Alle elezioni presidenziali bulgare
viene sconfitta la rappresentante del partito conservatore Cittadini per lo
Sviluppo Europeo della Bulgaria, Tsetska Tsacheva
designata dal partito dopo la rinuncia del presiodemr uscente Rossen Plevneliev.
Già in testa con oltre il 26,4% al primo turno con io 25,45%, il candidato filo
russo del partito socialista bulgaro generale Roumen Radev si impone al secondo
turno con il 59,35% dei suffragi espressi
7 novembre 2016 SFR Médias e NextRadioTv lanciano sul
canale 30 del DTT, via cavo, via internet e con una app per i terminali mobili
una rete di informazione locale per i 12 milioni di abitanti nell’Ile de
France, BFM Paris. I 37 giornalisti utilizzeranno principalmente un IPhone6S dotato
di microfono e illuminatore per realizzare i propri servizi inviati attraverso
una rete mobile 4G
7 novembre 2016 Vivendi accresce ad oltre il 24% la propria
partecipazione azionaria in Ubisoft
7 novembre 2016 La Commissione Europea autorizza perché compatibili
con le regole UE sulla concorrenza il Piano France Très Haut Débit di
investimenti per 13 miliardi di euro da parte di operatori privati, enti locali
e Stato francese per la copertura integrale dell’Esagono entro il 2022 in banda ultra larga attraverso la fibra ottica
ma anche grazie al satellite e alla crescita di banda delle reti ADSL e al 4 G
nelle zone di meno facile accesso. Il piano prevede di raggiungere i 50% delle
famiglie entro la fine del 2017
Dalla fusione
fra Wind e 3 Italia nasce il primo operatore mobile italiano con oltre 3q
milioni di abbonati mobili ai quali si aggiungono 2,7 milioni di utenti di
telefonia fissa. Ila nuova entità controllata dalle società CK Hutchisnon (Hong
Kong) e VimpelCom (Russia) in collaborazione con Enel Open Fiber punta a
posizionarsi nel mercato italiano come operatore integrato
7 novembre 2016 Completata la fusione di Wind e 3
Italia. Ck Hutchison Holdings, azionista di 3 Italia, e VimpelCom, azionista di
Wind Telecomunicazioni, annunciano di aver completato la transazione per
l'integrazione delle loro attività in Italia e, da oggi, le due società sono
entrambe controllate dalla joint-venture di CK Hutchison e VimpelCom. Ck
Hutchison e VimpelCom confermano inoltre che Maximo Ibarra, attuale Chief
Executive Officer di Wind, guiderà la joint venture, supportato da Dina Ravera,
nel ruolo di Merger Integration Officer, e da Stefano Invernizzi, nel ruolo di
Chief Financial Officer. Vincenzo Novari, Ceo di 3 Italia, assumerà invece
l'incarico di Special Adviser di Ck Hutchison.
7-8 novembre 2016 Un nouveau
plan de service Canal+/Canalsat sera mis en œuvre dans la nuit du 7
au 8 novembre. Parmi les principales nouveautés, la fusion des
services de replay Canal+ à la demande et Canalsat à la demande qui
deviennent Canal à la demande, une évolution logique avec la disparition de la
dénomination Canalsat à partir du 15 novembre.
7-18. novembre 2016 Conferenza delle Nazioni Unite sul
clima a Marrakech in Marocco
7 novembre 2016 Carolyn Gibson, sinora responsabile
della pubblicità di BBC World Wide, assume la direzione commerciale di Euronews
in previsione di una riconversione del modello di business dell’emittente ed
una alleanza strategica con NBC News Pur non competendo ad armi pari con BBC
World e CNN International Euronews è ricevuta da 426 milioni di case in 158
paesi, al primo posto nell’Area EMEA (Europa-Medio Oriente-Africa), con 299
milioni di utenze domestiche precedendo France 24 (251 milioni), CNN
International (189) e BBC World News (151) secondo il suo presidente sarebbe la
"prima rete di informazione in Europa" con 3,9 milioni di
telespettatori al giorno, peraltro in calo dal 2012 e con un modello "low
cost" disponendo di un budget
annuale, prima dell’acquisto per 35 milioni di euro del 53% delle azioni nel
giugno 2015 dell’egiziano Sawiris, di solo 60 milioni di euro formato al 60%
dalla pubblicità raccolta, al 25 % dal contributo della Commissione europea e al
rimanente 15% da quello ricevuto dalle 21 emittenti pubbliche nazionali che ne
compongono l’azionariato
Contravvenendo
ogni pronostico il miliardario protezionista Donald Trump vince
le elezioni presidenziali degli Stati Uniti d'America
8 novembre 2016 Smentendo la stragrande maggioranza
delle previsioni e dei sondaggi della vigilia, il candidato repubblicano Donald
Trump conquista gli stati in bilico raccogliendo con il 47,16% dei
suffragi ben 306 grandi elettori imponendosi pur con mezzo milionio di voti
in meno sulla candidata democratica Hillary
Clinton che non va oltre i 236 grandi elettori pur raccogliendo il 47,89% dei
suffragi. Per la quinta volta nella storia degli Stati Uniti e per la seconda
volta dal 2000 il candidato più votato non coincide quindi con il
vincitore delle elezioni.
8 novembre 2016 Elezioni generali a Portorico
8 novembre 2016 l’Osservatorio Europeo
dell’Audiovisivo presenta dati sui servizi audivovisivi a richiesta: il 61% di
essi in Europa sono dedicati a film e a produzioni seriali. Dei 723 principali
servizi a riochiesta a pagamento attivi in Europa oltre il 60% sono
disponibioli on line mentre il rimanete 40% sono gestiti dai principali
distribuitori di programmi televisivi attraverso le loro piattaforme. Sempre
fra questi 723 servizi a pagamento, ben 416 offrono servizi transazionali TVOD,
mentre i rimanti 307 propongono servizi SVOD in abbonamento
9 novembre 2016 Il bouquet di Orange OCS Orange Cinema
e Serie che conta 2,5 milioni di abbonati attraverso quasi tutte le piattaforme
cavo, satellite e in OTT attraverso PlayStation, è disponibile in distribuzione
diretta OTT su www.ocs.fr a 7.99 euro nei primi sei mesi poi a 9,99 euro mensili su pc tablet e cellulare e a 11,99
euro mensili anche sul televisore attraverso la chiave Chromecast
10 novembre 2016 Via libera della Commissione
Industria del Parlamento Europeo alla proposta della Commissione di riallocare
la banda 700 MHz utilizzata per la televisione difgitrale terrestre a servizi
mobili 5G di quinta generazione entro il 30 giugno 2020, da 10 a 100 volte pià veloci dei servizi di telefonia mobile 4G di quarta generazione.
La televisione digitale terrestre aveva già dovuto abbandonare definitivamente
la banda 800 MHz dal 31 marzo 2015
Euronews
avvia negoziati in esclusiva con NBC News (gruuppo NBCUniversal/Comcast per un
suo ingresso nel capitale con una quota dal 15% al 30%
10 novembre 2016La Nbc, emittente Usa che arriva nelle
case di 112 milioni di famiglie, sta trattando in esclusiva l’ingresso nel
capitale di Euronews, al fianco di Naguib Sawiris (che resterà al 53%) ma anche
dei soci storici come Rai (21,54%) e France Télévisions (23,93%).Secondo fonti
vicine alla direzione di Euronews – scrive oggi il Corriere della Sera – le tv di Stato, tra le altre anche
quelle turca e svizzera, «resteranno a garanzia del dna della società». Ma è
evidente che verranno diluite. Nascerà dunque la Euronews-Nbc (o Nbc-Euronews)
con un nuovo canale anche in inglese. Una sorta di «Nato» delle tv.
11 novembre 2016 La Cina attraverso una propria
società statale China Intercontinental Communication Center lancia un fondo di investimento di 300 milioni
di dollari con la media company Image Nation Abu Dhabi, al fine di investire in
film e programmi televisivi a Ilollywoocl, negli Emirati Arabi Uniti e in Cina.
11 novembre 2016 Ben Ammar diventa socio di
Criscitiello Prima Tv rileva il 50% della società che gestisce Sportitalia. %.
L'operazione è avvenuta tramite un aumento di capitale di 100 mila euro,
portando il capitale di Italia Sport communication a quota 200 mila euro. Prima
Tv non ha conferito denaro alla società, ma i marchi Sportitalia, Si live 24,
Si solo calcio, Si, Si-Sport Italia, sportitalia, e il dominio www
sportitalia.com, che deteneva attraverso la controllata Europa network, e che
concedeva in sub licenza d'uso a Italia sport communication negli ultimi anni.
Il valore dei marchi conferiti da Tarak Ben Ammar è stato stimato in 545.466
euro. . Prima Tv, presieduta dallo stesso Ben Ammar, è una società che in
Italia svolge sostanzialmente l'attività di operatore di rete, gestendo il
multiplex Dfree del digitale terrestre che diffonde il segnale dei canali tv
Premium Cinema Hd, Premium calcio Hd e di Sportitalia (Disney channel, invece,
da novembre ha cessato di essere trasmesso sulla piattaforma Premium), con
ricavi per 24,2 milioni di euro nel 2015 e di 25 milioni previsti nel 2016. In
pancia ha però numerose partecipazioni (valore complessivo di 125,5 milioni di
euro), tra cui quelle nelle società di distribuzione cinematografica Eagle
pictures e Quinta communication sa, nella società di produzione Lux Vide, nelle
tv nordafricane Nessma e Hawa, e nel polo televisivo Giglio group
14-15 novembre 2016 In Francia è promulgata dal
Presidente della Repubblica e pubblicata nel Journal Officiel la La
loi du 14 novembre 2016 visant à renforcer la
liberté, l'indépendance et le pluralisme des médias, adottata in via
definitiva dal Parlazmento il 6 ottobre. Contiene vari misure relative all'audiovisivo,
rafforzando le missioni del CSA allo scopo di garantire «l'onestà, l'indipendenza, il
pluralismo dell'informazione e dei programmi che vi concorrono», nella fattispecie «rispetto agli interessi
economici degli azionisti» delle reti e a quelli « dei loro inserzionisti».
Sotto la vigilanza del CSA che vegliuerà all’applicazione di tali principi, le
imprese di comunicazione audiovisiva e di stampa, dovranno realizzare una Carta déontologica e dotarsi
altresì di un Comité etico composto da personalità indipendenti
15 novembre 2016 L’Italia gela Bruxelles ponendo il
veto sul bilancio dell’Unione Europea. Per il premier Renzi sarebbero stati
traditi i patti
15 novembre 2016 Un produtttore di cavo in rame
cinese Anhui Xinke New Materials Company
acquista per diversificare le propeie attività, la casa di produzione
statuinitense Volktage Pictures per l’equivalente di 325 milioni di euro
15 novembre 2016 Viacom conferma l’acquisto da Telefonica per 345
milioni di dollari del gruppo audiovisivo argentino Telefe editore di Televisión Federal leader negli ascolti
della televisione in chiaro con il 34% di share alla pari con Canal 13, del
gruppo editore del quotidiano Clarín
15 novembre 2016 Secondo indiscrezioni nel momento
in cui
France Télévisons sta esaminando vari modelli di offerta editoriale per
la costituenda piattaforma SvoD, proseguono le sinergie fra Radio Framce e
France TèLèvisions Dopo il canale al news lavorerebbero a nuovi
progetti editoriali comuni nel campodella cultura e dell’infanzia Dopo il canale al news lavorerebbero a nuovi progetti editoriali
comuni nel campo della cultura e dell’infanzia
15 novembre 2016 Il tribunale di Commercio di Parigi
ordina a Eutelsat di ristabilire la diffusione della rete curda Newroz TV
sospesa su richiesta dell’ autorità turca dell’Audiovisvo RTUK l’11 ottobre
in quanto sarebbe legata all’”organizzazione terrorista” PKK. Il canale
è trasmesso dalla periferie di Stoccolma dalla società svedese Stiftelsen
Kurdisch Media SKM
15 novembre 2016 . Canal Plus che, nell’ultimo anno
avrebbe perso 540 mila abbonati scendendo a 5,4 milioni alla fine del terzo
trimestre, avvia offerte commerciali più flessibili con abbonamenti forfettari a
partire da 20 euro mensili, costruiti facendo perno sul proprio canale di base Canal+ al quale possono
aggiungere vari pacchetti tematici. Anche per fare fronte alla concorrenza di
SFR di Patrick Drahi,. Il gruppo francese controllato da Vivendi cessa di
distribuire i propri contenuti in esclusiva sulla propria piattaforma. D’ora in
avanti i contenuti di Canal + verranno distribuiti anche dalle piattaforme di
due operatori di tlc Orange e Free. Sino a febbraio l’offerta integrale è
proposta a tutti, ivi compresi gli attuali abbonati, a 59,90 mensili con un
impegno minimo di 24 mesi. E’ composta dalle 6 emittenti esclusive Canal+,; da 17 grandi canali sportivi,
17 grandi canali di cinema e fiction
seriale 16 canali per i giovani fra i quali tutti quelli di Disney in
esclusiva, 18 reti di seriali e intrattenimento di cui 8 in esclusiva, 13 reti di viaggi e
documentari di cui 6 in esclusiva, 9 reti musicali e lifestyle e le rimanenti
reti proposte in , ossia l’opzione adulti (9 emittenti) l’opzione sport
(Multisports, beIN…), l’opzione Musique (dJAZZ, Melody, Mezzo, Brava),
l’opzione Afrique (A+, Trace Africa, Nollywood) e l’opzione Nature (Seasons,
Chasse et pêche).
15 novembre 2016 SFR Media propone il bouquet delle
proprie reti sportive SFR Sport1,2,3 e 5 con le partite della Premier League
britannica in modalità OTT a 9,99 euro mensili. L’offerta stand alone
accessibile su mobile, tablet pc e televisore via Chromecast (Google) e Airpaly
(Apple) di questi canali cessa di essere
fornita in esclusiva agli abbonati SFR ex Numéricable in fibra o FTTB Manca
all’appello solo il canale SFR Sport4 che propone eventi in 4K che richiedono
un apposito decoder
15 novembre 2016 Mediaset cede a Sky l'esclusiva
delle prime visioni dei film Medusa Segnale di disimpegno da pay tv Nuovo
segnale di progressivo disimpegno di Mediaset sulla pay tv, dopo l'accordo (poi
fallito, con conseguente contenzioso legale con Vivendi) di cessione di
Premium. Il gruppo del Biscione (nella foto Pier Silvio Berlusconi, presidente
di Rti) ha infatti raggiunto un accordo con Sky Italia che consentirà a
quest'ultima di trasmettere in esclusiva sulla propria piattaforma pay le prime
visioni dei film italiani di Medusa, riguardo al listino 2016-2017. Medusa
conferma che film di grande successo «come "Quo Vado" e
"Perfetti sconosciuti" saranno visibili prima sulla pay tv di Sky e
successivamente in chiaro su Canale 5". Fino alla passata stagione i primi
passaggi dei film andavano sia su Sky sia sulla pay tv Premium di Mediaset.
L'accordo potrebbe rappresentare un nuovo segno del disimpegno di Mediaset nei
confronti della pay tv Premium, naturale sbocco per la produzione di Medusa,
dopo la mancata conclusione della vendita a Vivendi e il conseguente
contenzioso legale in corso
15 novembre 2016
Parte su National Geographic Channel la miniserie in sei episodi Mars di
Ron Howard, un viaggio fra fiction e realtà il cosiddettto “mocumentary” ovvia
alternanza di fiction e documentaristica
16 novembre 2016 Bruxelles riprende l’Italia e altri 5
Paesi denunciando un buco da 5 miliardi nella manovra del governo italiano. La
Commissione sottolinea il mancato rispetto del Patto di stabilità da parte
dell’Italia ma le concede maggiore flessibilità rinviando il verdetto finale al
2017: il deficit potrà salire a causa dei migranti e dei terremoti. Nel
frattempo Renzi annuncia un pacchetto da 730 milioni di sgravi fiscali per chi
assume al sud.
16 novembre 2016 Dopo 31 giorni di sciopero finisce la
protesta a i-Télé, la tv francese all news del gruppo Canal, proprietà di
Bolloré Un terzo della redazione ha dato le dimissioni. II governo evita lo
scontro
Dopo Facebook
e Twitter, un altro social network Snapchat, si prepara a sbarcare alla Borsa
di Wall Street.
16 novembre 2016 Il gruppo Snapchat, fondato nel 2012
da Evan Spiegel, Bobby Murphy e Reggie Brown, ha depositato alla Sec, ossia la
Consob statunitense, la documentazione per la quotazione (Ipo), operazione nell'ambito
della quale viene valutata fino a 25 miliardi di dollari. L'applicazione per cellulari consente di
scambiarsi messaggi, foto, spesso ritoccate in chiave umoristica, e brevi video
(della durata massima di 10 secondi) che vengono cancellati automaticamente al
termine della visualizzazione. Il punto di forza di Snapchat, molto in voga tra
i ragazzi più giovani, sembra essere proprio questa capacità di cancellare ogni
traccia dopo che è avvenuta la condivisione
16 novembre 2016 In una conferenza stampa Mediaset
smentisce accordi con Sky. La piattaforma Mediaset Premium - stretta dalla
co-gestione con Parigi, finita il 25 ottobre – si conferma indietro rispetto
alle previsioni «di 200 mila abbonati, 100 mila classici interni e 100 mila
dell'accordo con Telecom» annunciando di navigare attorno a 2 milioni. L'anno si
chiuderà in perdita attorno ai 200 milioni di euro.
17 novembre 2016 i24News, l’emittente all news dii Tel
Aviv di Patrice Drahi, si espande negli Usa per parlare di Medio oriente agli
americani originari dell'area i24News aprirà una redazione della sua i24News
negli Stati Uniti. a partire dalle prime settimane del 2017, a New York City
(Nyc) con una trentina di giornalisti stabili e, in parallelo, a Washington con
altre cinque firme. Obiettivo: produrre almeno quattro ore di diretta dagli
Usa, in prima serata, per il canale all news che trasmette in inglese, francese
e arabo. Drahi è già presente negli Stati Uniti con il network tv via cavo
Altice e raggiunge circa 5 milioni di famiglie, ma con lo sviluppo di i24News
punta a offrire più contenuti originali e ad attirare il pubblico tv di origine
mediorientale. Il resto del palinsesto di i24News continuerà a essere
confezionato, principalmente, nella sede centrale di Tel Aviv (precisamente a
Giaffa
17 novembre 2016 Vivendi rende noto con una nota di
aver collocato obbligazioni della durata di sette anni per un valore di 600
milioni di euro, per «beneficiare delle condizioni di mercato ancora favorevoli
in un contesto volatile
17 novembre 2018 Secondo l’AD di Vodafone Colao,
lì'accordo siglato in agosto con Liberty Global (tv via cavo e banca larga) in
Europa, in particolare per il mercato olandese (uno dei più dinamici sia dal
punto di vista tecnologico sia da quello infrastrutturale), potrebbe essere la
base di partenza per un ampliamento dell'intesa anti-incumbent su scala europea
e come tale potrebbe dunque essere replicato in altri mercati. Rimangono allo
studio eventuali intese con Sky Plc, con la stessa Eurosport e in Italia eventualmente
anche con Mediaset Premium
17 novembre 2016 Sospesa la condivisione dei dati fra
Facebook e WhatsApp, l'applicazione di messaggistica di proprietà di Menlo Park,come
richiesto da ventotto autorità comunitarie in una lettera aperta inviata al
numero uno dell'app in attesa di verifiche ulteriori da ambo le parti
17 novembre 2016 Tempesta in AGCOM (dove si
consuma una frattura che non ha
precedenti in questa consiliatura. Dopo una infuocata riunione di Consiglio,
viene diramato alle 17.30 un comunicato stampa che, nel rendere di pubblico
dominio i dati di “monitoraggio” relativi alle due settimane del periodo di
campagna referendaria (dal 31 ottobre al 13 novembre 2016), segnala che
l’Autorità ha “ordinato” alla Rai di aumentare i tempi di trasmissione
dedicati alla trattazione dell’argomento e ha “invitato” a far altrettanto
a Mediaset e Sky ed ha “richiamato” specificamente
il Tg4 a riequilibrare entro la settimana il tempo di parola a favore
del “No”… Il comunicato precisa che “…tutte le decisioni sono state assunte a
maggioranza”. Inoltre, “…in relazione agli esposti riguardanti la presenza
del Presidente del Consiglio alla trasmissione “Che tempo che fa”, il Consiglio
ha ordinato alla Rai di far pervenire entro 24 ore la lista dei prossimi ospiti
per poter valutare il rispetto delle condizioni di parità di trattamento ai
sensi dell’art. 8 del Regolamento della Commissione di Vigilanza in materia di
par condicio referendaria, riservandosi la facoltà di adottare misure
d’urgenza”. Si tratta di decisioni che appaiono discretamente forti, se si
osserva la storia – recente o meno – dell’Agcom.A distanza di mezz’ora (ore
18.03), lo stesso ufficio stampa dell’Agcom dirama una nota del
Commissario Antonio Martusciello, che annuncia che non parteciperà più a
riunioni del Consiglio in materia di “par condicio”.
17-18 novembre 2016 In occasione del discorso annuale
sui diritti fondamentali, che quest'anno a Bruxelles è stato dedicato al
pluralismo nei media, i1 primo vicepresidente della Commissione europea, l'olandese
Frans Timmermans, e la presidenza di turno dell'Unione europea, attraverso il
ministro della Cultura slovacco Marek Madaric, hanno lanciato un allarme
sull'attendibilità dell'informazione in Europa sostenendo che si è scesi a un
punto tale da poter «rappresentare un problema per la democrazia». L'occasione
è stata. Un problema fondamentale è stato individuato nelle pesanti pressioni
attuate su giornali, radio e televisioni da poteri politici ed economici.
«Vediamo una pressione crescente sui mezzi d'informazione da parte di interessi
pubblici e privati. E quando questi interessi coincidono ci troviamo in una
situazione delicata».
18 novembre 2016 Amazon ha cominciato per la
prima volta a vendere auto online dopo l’accordo siglato con Fiat Chrysler
Automobiles (FCA) valido solo per l’Italia, con prezzi super scontati fino
al 28% sull’acquisto dei tre modelli 500, 500L e Panda.L’offerta con il super
sconto online sarà valida sei mesi, fino al 18 aprile 2017
18 novembre 2016 Il Chief executive officer di Google,
Sundar Pichai, incontra a Bruxelles il commissario Antitrust Ue Margrethe
Vestager e il commissario per l'Economia digitale, Guenter Oettinger, al
termine di un piccolo tour europeo che tocca anche Londra e Berlino. Google
deve far fronte a inchieste aperte su diversi fronti a Bruxelles. La principale
riguarda l’accusa di «abuso di posizione dominante» per il sistema operativo
mobile Android. L'altro caso aperto riguarda l'accusa di «limitazione della
concorrenza» per le ricerche in Google Shopping.
18 novembre 2016 Il diffusore cinese via Internet PPTV
di proprietà dello stesso gruppo Suning che aveva acquisto il 70% delle azioni
dell’Interne nel giugno 2016, conclude un accordo con la Premier League
britannica per l’acquisizione per 650 milioni di euro dei diritti delle partite
per u triennio a partire dalla stagione 2019-2020
20 novembre 2016 Angela Merkel annuncia che brigherà
per un quarto mandato alla Cancelleria. “Scendo di nuovo in campo contro l’odio
e per la democrazia”.
A sorpresa il
cattolico thatcheriano Fillon vince il primo turno delle primarie della destra
e del centro in Francia
20 novembre 2016 Oltre 4 milioni di transalpini si
esprimono al primo turno delle primarie per scegliere il candidato della destra
e del centro alle elezioni presidenziali in Francia. A sorpresa l’ex presidente
Nicolas Sarkozy, rimane escluso dal ballottaggio, giungendo solo terzo con il
20,6% preceduto non solo dal favorito
dei sondaggi, il gollista chiracchiano Alain Juppé, che non va peraltro oltre
il 28,6% dei voti ma anche dal suo ex primo ministro, il cattolico conservatore
ed ultraliberale in economia Francois Fillon che a sorpresa giunge in testa con
oltre il 44%
20 novembre 2016 20 Il derby di Milan-Inter sarà
trasmesso da San Siro con un realismo mai visto prima in tv d Mediaset Premium
in 4K. Sarà la prima partita del campionato di Serie A in onda in 4K, con
riprese diverse ed esclusive rispetto a quelle tradizionali e una qualità
visiva quattro volte superiore.
21 novembre 2016 Il
presidente della Banca centrale europea Mario Draghi esorta i governi a
intervenire «con un insieme di politiche di bilancio più orientate alla
crescita per favorire la ripresa», per esempio con «una composizione delle
politiche fiscali più amica della crescita» perché non ci si può affidare solo
agli interventi di politica monetaria della sua istituzione. Draghi, durante il
dibattito nell’Europarlamento di Strasburgo sull’attività della Bce, ha
rassicurato sulla capacità dei mercati finanziari di assorbire gli effetti di
risultati elettorali apparentemente traumatici, facendo riferimento
all’elezione a presidente degli Stati Uniti di Donald Trump e al precedente del
referendum britannico sulla Brexit. «Le politiche di bilancio devono sostenere
la ripresa economica, rispettando i vincoli dell’Unione Europea», ha affermato
il presidente della Bce, che ha sollecitato i governi a un «uso migliore» del
coordinamento comunitario affinché le raccomandazioni «siano prese davvero in
considerazione e attuate effettivamente». Ha poi garantito la continuazione
degli interventi straordinari della Bce fino al marzo prossimo «e anche oltre,
se necessario».
21 novembre 2016 In occasione della giornata mondiale
della televisione i brooadcaster
europei, asiatici, canadesi, americani e australiani sono invitati a
diffondere un video di 30 secondi réalisée
à la demande de plusieurs organisations de radiodiffuseurs, selon un communiqué
de l'UER. Il
s'agira de montrer l'impact de la télévision sur la cohésion de la société
européenne et dans le fonctionnement de la démocratie. La vidéo met
en lumière le fait que 600 000 personnes en Europe créent
des programmes qui touchent 610 millions de téléspectateurs sur
l'ensemble du continent. Chaque jour, les Européens regardent en moyenne la
télévision pendant 3h55. Les 5 463 chaînes européennes diffusent
quotidiennement quelque 60 000 heures de divertissement. Les
téléspectateurs sont encouragés à s'exprimer sur les réseaux sociaux via les
hashtags #WeloveTV et #WorldTVDay.
21 novembre 2016 In Canada il Consiglio della
Radiodiffusione e delle Telecomunicazioni Canadesi CRTC riduce drasticamente da
sette anni ad un solo anno la durata delle licenze assegnate ai fornitori di
servizi di televisione via cavo o via satellite allo scopo di costringerle ad
offrire abbonamenti a prezzi più abbordabili nella fattispecie eal servizio di
base
21 novembre 2016 Secondo il Wall Street Journal Amazon
starebbe valutando di entrare nel business dello sport in tv Attraverso Amazon
Prime Video, che sarà presto disponibile in 200 paesi o territori, proporrà ai
propri abbonati reti lineari e in particolare canali sportivi in diretta a
differenza di Netflix, che pur avendo fatto qualche incursione nei programmi di
flusso (giochi, intrattenimento ..), propone programmi seriali ef ilm. Dotato
di una maggiore forza finanziaria Amazon si prepara dunque ad una concorrenza
frontale con gli operatori della televisione a pagamento aprendo negoziati con la
National Basket Association (NBA), la Major League Baseball (MLB) e la National
Football League (NFL), per acquisirne i diritti delle partite in diretta, ma
anche con spoort meno popolari negli USA come il surf e il calcio (« soccer »).
21 novembre 2016 Instagram la piattaforma di
condivisione delle foto di Facebook proporrò d’ora in poi flussi video in
diretta alla stregua di Periscope o di Facebook Live, nonché lo scambio di foto
e e video neo corso delle conversazioni
private con altri utenti
21 novembre 2016 SFR Média secondo Le Figaro starebbe predisponendo
l'assorbimento del settimanale economico
L'Expansion da parte del L'Express
di cui assicurerebbe le pagine economiche
21 novembre 2016 Ad un anno dallo sbarco in Italia
l'offerta di Netflix si è triplicata. Come sottolinea Yann Lafargue a Repubblica, “abbiamo offerto da subito contenuti italiani ma ci
siamo impegnati nel produrre contenuti originali. Abbiamo da poco annunciato il
nostro primo prodotto italiano, Suburra,
e daremo notizie tra breve sul cast e su quando inizieranno le riprese. E
inizieremo subito anche a lavorare ad altri progetti. Noi creiamo contenuti
originali, non siamo lo Spotify del video. La nostra ambizione è quella di
essere la prima televisione globale Internet. Cerchiamo di superare il problema
comprando licenze globali, ma ogni casa di produzione vende in mercati singoli,
non hanno nessuno che copra il ruolo di venditore globale. Ci vorrà tempo per
cambiare l'industria: il sistema delle licenze è assai complesso e questo rende
le cose difficili per noi. Lavoriamo sulle esclusive e stiamo lavorando per
passare dalle 600 ore odierne alle 1000 ore di contenuto originale nel 2017
disponibile in tutto il mondo. L'obiettivo è creare contenuti globali ma anche
avere eccellenti prodotti locali che possono essere interessanti nel resto del
mondo».
21 novembre 2016 Si infittiscono le voci di una
ripresa delle trattative di Mediaset con Sky per la vendita della piattaforma
Premium. In ballo i diritti della Champions. Il Biscione rinuncia a chiedere ai
tribunali la messa sotto sequestro del 3,5% del capitale di Vivendi, ovvero la
parte che avrebbe dovuto spettarle in base al protocollo di accordo di
partecipazioni incrociate intorno alla piattaforma Mediaset Premium. Mediaset punterebbe a un accordo
extragiudiziale con Vivendi per poi aprire un tavolo ufficiale con Murdoch
21 novembre 2016 Distribuzione dal Basso nata nell’aprile
2013 si trasforma in Open Ddb, una piattaforma online, in tre lingue diverse,
per distribuire e vendere film, libri e dischi indipendenti. lanciata da tre
ragazzi a Bologna con un catalogo 120 titoli di ottanta autori diversi.
22 novembre 2016 Schäuble attacca la Commissione Ue:
«Più controlli sui bilanci dei singoli Paesi» Ma Renzi: «Inizi dai conti della
Germania». La polemica sull’utilizzo del surplus tedesco
22 novembre 2016 Il Tribunale di commercio di La
Coruna condanna Rojadirecta, il sito che che offre i link che consentono di
visinare gratuitamente gli eventi sportivi live, colpevole di violazione della
proprietà intellettuale e come tale condannata all’indennizzo dei detentori dei
diritti di tali eventi
22 novembre 2016 NBC Universal filiale del gruppo
Comcast raddoppia il proprio investimento di 200 milioni di dollari nel sito di informazione online BuzzFeed che
rivendica 500 milioni di utenti in tutto il mondo. BuzzFeed fra le altre cose
collaborerà alla produzione e distribuzione sui social network di video
pubblicitari di breve durata e formattati per le piattaforme online di
NBCUniversal Content Studio
Ad un anno
dalla decisione di Cameron di azzerare il contributo pubblico del Foreign
Office al Bbc World Service che
trasmette in 29 lingue straniere (tra cui il coreano e il farsi, la lingua
persiana, e certe parlate del subcontinente indiano) il governo britannico dopo
Brexit decide di rilanciarlo con un finanziamento aggiuntivo (per tre anni) di
289 milioni di sterline (335 milioni di euro), che si sommano al budget
ordinario di 265 milioni di sterline (307 milioni di euro), insieme con un
messaggio preciso da parte del governo: raddoppiare l'audience dai 246 milioni
di oggi al mezzo miliardo atteso per il 2022, data del centenario della Bbc.
22 novembre 2016 BBC pianifica di dar vita ad una
piattaforma OTT per tutti i propri servizi audio, quella che il suo DG Tony
Hall ha chiamato una “Netflix of audio' globale, che consenta in modalità
catch-up di assicurare l’accesso di tutti i contenuti audioa tutti gli
ascoltatori al di fuori del Regno Unito
in tutto il mondo alla stregua dei servizi lineari diffusi dal proprio World
Service L’espansione dei servizi audio della BBC include l’accesso all’archivio
passata la finestra di 30 giorni attrvaerso il servizio iPlayer,per consentire
agli ascoltatori cinesi ad esempio di ascoltare contenuti che correntemente non
riescono a reperire
22 novembre 2016 Canal Plus da oggi è disponibile con
l’'applicazione myCanal su Apple TV. Consentendo l’accesso a tutte le reti
ad eccezione di quelle per adulti. L'applicazione permette l'accesso in HD sia
live sia replay, quella start-over che consente di rivedere le
ultime 8 ore di programmazione, alla stregua di quanto offerto sul web
attraverso il Cube S e l'utilizzo di una Zaplista che consente
di cambiare rapidamente canale senza abbandonare il flusso live.
22 novembre 2016 Cdiscount parte all’assalto
del mercato low cost della telefonia mobile in Francia proposta senza impegno
temporale a partiore da 2 euro, sino a 16 euro se si sottoscrive le
due opzioni con 5Gigabyte di acesso a Internet e sms e mms illimitati
22 novembre 2016 Francesco Starace illustra a
Londra il nuovo piano strategico di Enel per gli anni 2017–2019. Previsti
investimenti complessivi per 20,9 miliardi di euro. la digitalizzazione
degli asset genererà una crescita degli investimenti nei settori delle reti e
del retail, che riguarderà principalmente i contatori intelligenti, il
controllo da remoto, la connettività dei sistemi, così come gli investimenti
nella digitalizzazione del cliente e la promozione di una forza lavoro più
digitalizzata.
22 novembre 2016 Il
mercato delle telecomunicazioni in fermento dopo l’arrivo di u quarto operatore
low cost Iliad nella telefonia mobile. Secondo Raffaele Barberio il vecchio modello di business fondato sulla
vendita di accesso alla rete non regge più. Gli operatori di telecomunicazioni
devono cambiare pelle e quelli italiani dovrebbero farlo più in fretta degli
altri se si considera che i margini italiani sono ben più risicati rispetto a
quelli di quasi tutti gli altri operatori europei. In sostanza, più che
posizionarsi solo in relazione ai diretti competitor, le tlc italiane
dovrebbero uscire fuori dal recinto industriale in cui hanno vissuto negli
ultimi 50 anni e confrontarsi con il resto dell’economia digitale e dei suoi
servizi. In un futuro, che non sappiamo quanto prossimo, forse non ci sarà più
bisogno neanche di operatori di tlc e allora sarebbe meglio guardare con
mente aperta, con creatività industriale e con accortezza regolatoria agli
scenari inediti che l’innovazione delle infrastrutture e dei servizi potrebbe
imporci, più che offrirci.
23 novembre 2016 La maggioranza dell’Europarlamento,
formata dagli europopolari del Ppe e dagli eurosocialisti di S & D, ha
fatto approvare una risoluzione per lanciare l’allarme sulle interferenze e la
propaganda della Russia contro l’Unione Europea. Nel mirino sono finiti anche i
finanziamenti russi ad alcuni movimenti populisti dichiaratamente euroscettici.
Da Mosca hanno replicato con durezza. «L’aver preso questa decisione — ha detto
il presidente russo Vladimir Putin — significa che siamo testimoni di un
evidente degrado, in senso politico, della democrazia nei Paesi occidentali».
Ha aggiunto di volersi «complimentare» con «i giornalisti» di Stato russi, che
hanno indotto l’Europarlamento ad approvare la risoluzione. Il ministero degli
Esteri di Mosca ha parlato addirittura di «crimine» perché «l’attenzione della
comunità internazionale viene distolta dalle minacce reali del terrorismo,
fondamentalismo, nazionalismo e xenofobia». La risoluzione, passata a
Strasburgo con 304 si, 179 no e 208 astensioni, segnala l’urgenza di
contrastare le campagne di disinformazione e di propaganda anti Ue della
Russia. Eguale necessità viene evocata solo per i terroristi islamici,
appesantendo di fatto le accuse al Cremlino. L’obiettivo di Mosca sarebbe
distorcere la verità, provocare dubbi, dividere l’Europa nell’alleanza con gli
Stati Uniti, screditare le istituzioni Ue, paralizzare il processo decisionale
e diffondere paura e incertezza tra i cittadini europei. Mosca utilizzerebbe
«centri studi, reti televisive in molte lingue (come Russia Today ),
pseudo-agenzie di notizie e servizi multimediali (come Sputnik ), social media
e la rete di Internet». Il Cremlino è accusato di aver lanciato questa
propaganda anti Ue dopo l’annessione della Crimea e la crisi in Ucraina, che ha
generato sanzioni europee anche contro il «cerchio magico» di Putin. Il Fronte
Nazionale della francese Marine Le Pen, la Lega Nord di Matteo Salvini, il M5S
di Beppe Grillo insieme ai separatisti britannici dell’Ukip di Nigel Farage,
che Ppe e S & D considerano tra i partiti più in sintonia con la linea del
Cremlino, hanno votato contro. Il Fronte Nazionale, che ha ottenuto prestiti da
una banca russa per la sua attività politica, ha definito la risoluzione
«propaganda bugiarda europea». L’eurodeputato del M5S Fabio Castaldo ha
giudicato «vergognosa questa manipolazione interessata e mistificatrice della
realtà» perché «non è colpa della Russia se è crollata la fiducia in questa
Europa e nei suoi incapaci dirigenti». L’Ukip ha parlato di «preoccupanti
reminiscenze della Guerra fredda». Per l’eurodeputato della Lega Nord Lorenzo
Fontana «la Russia deve essere un partner importante e non un nemico». Vari
deputati della maggioranza non hanno seguito la disciplina di partito e si sono
astenuti o hanno votato contro.
23 novembre 2016 Accusata di aver influenzato l’esito
delle elezioni presidenziali statunitensi
consentendo il massiccio propagarsi di informazioni non veritiere,
Facebook, dopo aver negato inizialmente il problema che assume un ruolo
cruciale per le nostre democrazie, annuncia misure per meglio distinguere il
«vero» dal « falso».
23 novembre 2016 Secondo Handelsblatt l’offensiva di Amazon nel campo della diffusione in
diretta degli eventi sportivi attraverso la propria piattaforma OTT
riguarderebbe anche le partuite di calcio della Bundesliga
23 novembre 2016 CdA Rai spacccato sulla par condicio.
Tre consiglieri d'opposizione Rai, Arturo Diaconale, Giancarlo Mazzuca e Carlo
Freccero denunciando uno “squilibrio schiacciante” a favore del si al
referendum costituzionale del 4 dicembre nei programmi d'informazione della tv
pubblica, chiedono una convocazione immediata del cda La presidente Monica
Maggioni sottolinea nella lettera di risposta come in azienda ci sia «un lavoro
costante che mira al massimo rispetto del pluralismo e dell'equilibrio tra le
differenti posizioni» e «questo lavoro è accompagnato da un puntuale
monitoraggio». Secondo i firmatari, però, al di là dei dati, la faziosità
dell'informazione Rai è nei fatti. «I tg sono posizionati sulla propaganda per
il sì» e verrebbe cavalcato l'allarmismo in caso di vittoria del no, attacca
Freccero. «La richiesta non può essere elusa - aggiunge Diaconale -, bisogna
fare chiarezza e imporre il rispetto delle regole della par condicio»
23 novembre 2016 Iniziano in Francia le trasmissioni
di Viceland, emittente televisiva lineare del gruppo americano Vice Media
diretto da Shane Smith, ,proposta in esclusiva nelle diverse offerte di Canal
+ su qualsiasi supporto, televisione, myCanal e Canal à la demand
unitamente a «Essentiel famille», Panorama, TV by Canal Panorama presso Free e
Famille by Canal presso Orange.
23 novembre 2016 Il giudice civile di Milano Vincenzo
Perroziello dispone con un’ordinanza blocca il ricorso d'urgenza «Non doversi
procedere» in merito al ricorso d'urgenza presentato da Mediaset contro
Vivendi, nello scontro ni atto dallo scorso luglio per la cessione di Mediaset
Premium.
24 novembre 2016 Espn il gruppo di emittenti sportive
affiliate a Disney continua a perdere abbonati nell’ultimo anno 2 milioni. In
pochi anni i suoi clienti scendono da 100 a 90 milioni
24 novembre 2016 In un’intervista al Corriere della Sera Veltroni invita La
Rai a non pensare solo all’Auditel “Il
dovere della Rai è restituire qualità». Ossia «L’innovazione dei linguaggi. La diversificazione.
La Rai non può scambiare la qualità con la quantità. I dirigenti di viale
Mazzini sono abituati ad attendere con ansia alle 10 del mattino i dati
dell’Auditel. Non conta più se un programma sia bello o brutto. L’esclusivo
metro di valutazione è lo 0,4% in più o in meno di share. Grandi programmi che
cambiarono la tv italiana ebbero ascolti non di decine di milioni: Quelli della
notte , Blitz , 16 e 35 di Beniamino Placido. Eppure sono rimasti nella cultura
di massa». «Credo sia arrivato il momento di ripristinare, come propone da
tempo Arbore, l’Indice di Qualità.
24 novembre 2016 Sawiris cede ad un imprenditore
albanese Wind International Services l'italiana Wis, la divisione di telefonia
internazionale (il traffico delle chiamate e di internet all'estero, l'ultimo
pezzo che rimaneva dell'eredità di Wind.
25 novembre 2016
Canal propose à partir de ce vendredi une offre inédite, combinant
le remboursement de l'Apple TV 32 Go (valeur 179 euros
sur l'Apple Store) à tout nouvel abonnement à l'offre « Intégrale ».
Le prix de l'abonnement est de 59,90 € au lieu de
99,90 € (avec engagement 24 mois). L'offre « Intégrale »
comporte toutes les chaînes et toutes les options proposées par l'opérateur y
compris, sur demande, les chaînes adultes.
25 novembre 2016 Vivendi avvia in Francia Studio +,
l'offerta di serie televisive per cellulari e tablet proposta à 4,99 euro mensili
26 novembre 2016 Muore Fidel Castro. Proclamati otto
giorno di lutto a Cuba sino ai funerali.
28 novembre 2016 Parte la piattaforma SVoD OTT di HBO
in Spagna con un catalogo di oltre 3 mila ore di contenuti in HD, in
concorrenza diretta con Netflix al prezzo di 7,99 euro mensili per i clienti di
Vodafone Tv accessibile su PC, Mac, tablet, mobili e attraverso Apple Tv e
Google Chromecast
28 novembre 2016 Finisce la gratuità integrale di
tutti gli eventi dei Giochi Olimpici in Germania sinora trasmessi sulle reti
pubbliche. Liberty Media attraverso Eurosport acquista i diritti dei Giochi
Olimpici dal 2018 al 2024. Parte degli eventi rimarranno gratuiti su Eurosport 1, integrati da
ulteriori programmazioni su altri canali del gruppo Discovery e in particolare
su DMAX,. Sul canale televisivo a pagamento Eurosport 2 saranno presenti contenuti
esclusivi. I negoziati avviati con ARD e ZDF sono rimasti senza successo. Il
prezzo di sub-licenze è stato giudicato da ARD e ZDF troppo alto
Vivendi,
Studio+ sbarca in Italia Il gruppo vara con Tim l'app di serie ty per mobile e
avvia senza Mediaset il polo Ue di contenuti Vivendi
28 novembre 2016 Il gruppo Vivendi presenta a Milano
Studio + , il nuovo servizio di Vivendi che mette a disposizione serie fruibili
esclusivamente da mobile disponibile in Francia dal 25 novembre. Studio + sarà
operativo in Italia dal 4 dicembre, tramite un abbonamento sottoscrivibile
attraverso TIM, con dieci nuove serie di
5-10 minuti a episodio, prodotte esclusivamente per mobile. Studio + sarà
dotata di un budget di 35 milioni l'anno per lanciare un titolo ogni settimana
29 novembre 2016 Un Volo LaMia Airlines
2933 partito dall'aeroporto Viru Viru di Santa Cruz de la
Sierra (Bolivia) e diretto a Medellín precipita sul fianco di
una montagna a La Unión causando 71 vittime tra cui molti giocatori della
squadra di calcio brasiliana Chapecoense.
29 novembre 2016 CNN acquisita Beme,
l'applicazione capace di
registrare video senza revisione o conferma di pubblicazione con l'obiettivo di
lanciare un nuovo mediaum. Casey Neistat e il suo team di 11 persone che fino
ad oggi si sono occupate dello sviluppo della popolare app saranno dunque
coinvolti in un nuovo progetto che nascerà proprio dalle ceneri
dell’applicazione, prossima ad essere definitivamente rimossa dal Play Store e
dall’App Store. Lo youtuber avrà il compito di realizzare per conto della CNN
una serie di nuovi video in cui verranno affrontati diversi argomenti di
interesse generale. Il progetto rimarrà ad ogni modo separato dagli attuali
canali social della CNN, al fine di dare a Neistat il massimo dell’autonomia
per ricreare al più presto un audience di grandi proporzioni, esattamente come
fino ad oggi avvenuto su YouTube.
29 novembre 2016
l'Autorità per le tlc britannica Ofcom chiede lo scorporo della rete di
BT. L'incumbent dovrà separare legalmente Openreach, la divisione che gestisce
le reti di BT.
30 novembre 2016 AT&T sfida Netflix dando vita ad
una propria piattaforma SVoD OTT Direct Tv Now rivolta a quei circa 20 milioni
di famiglie mai o non più abbonate a servizi via cavo e via satellite
proponendo loro per 35 dollari mensuile fra 60 e 120 canali e in opzione per altri 5 dollari HBO
su un televisore attraverso un box Apple Tv o il Fire TV di Amazon, su un pc,
un tablet o uno smartphone .
La nouvelle offre d'AT&T inquiète les partisans de la neutralité du Net
Les clients de l'opérateur qui souscriront au service de télévision en ligne
seront avantagés En lançantce nouveau service de télévision en ligne,
l'opérateur américain ATeT a ravivé les craintes des partisans de la neutralité
du Net. Ce principe, qui assure une égalité de traitement entre tous les
acteurs du Web, est considéré comme un fondement d'Internet. Mais aux
Etats-Unis, son avenir s'inscrit en pointillé depuis l'élection de Donald
Trump. Elle constitue une rupture par
rapport au modèle traditionnel, qui requiert un abonnement auprès d'un
càblo-opérateur fournissant à la fois l'accès à Internet et la télévision et
dont le montant peut rapidement dépasser les lot) dollars (94 euros) par mois. DirecTV
Now est proposé à partir de 35 dollars. ATeT met en avant un deuxième atout:
les données consommées pour regarder ces chaînes ne seront pas décomptées du
forfait de ses 130 millions de clients mobiles. «Cela représente une distorsion
de concurrence», estime Ernesto Falcon de l'Electronic Frontier Foundation, une
association américaine de défense des libertés numériques.
30 novembre 2016 Netflix apre al download dei
contenuti. La società ha deciso di consentire ai suoi clienti di scaricare
programmi e film sui loro device per vederli offline sull’ultima versione
dell’APP smartphone e tablet IOS e Android, andando così incontro ad una
richiesta montante da parte degli abbonati, che da tempo spingevano per
ottenere una fruizione più semplice dei contenuti non soltanto in streaming.
30 novembre 2016 Altice USA quarto cavo-operatore
oltre Oceano, annuncia un piano di investimento su larga scala per portare la
fibra ottica in casa in modalità FTH consentendo una velocità di accesso a
Internet sino al 10 Gigabit al secondo
Sky plc
lancia nel Regno Unito Sky Mobile operatore telefonico virtuale di rete mobile MVNO
30 novembre 2016 Sky plc. il broadcaster che fa capo a
Rupert Murdoch entra nel mercato delle telefonia mobile. Un ulteriore segno del
processo di convergenza tra gli operatori delle Tic nel loro complesso, cioè
tra chi era nella telefonia e in Internet come Telecom Italia, che offre anche
contenuti, e chi invece fa il percorso inverso. Il gruppo della pay-Tv ha
presentato «Sky Mobile», un operatore virtuale di rete mobile (mobile virtual
network operator o «Mvno» come sono chiamati dagli addetti ai lavori), cioè un
fornitore di servizi di telefonia mobile che non possiede alcuna licenza per il
relativo spettro radio né ha le infrastrutture necessarie per fornire i
servizi. Infatti Sky userà la rete di 02 (Telefonica). Con questa operazione il
gruppo trasforma Sky a pieno titolo in un «quadruple play provider», in grado
quindi di offrire agli abbonati quattro servizi: banda larga e pay-tv con
offerta legata al telefono fisso e ora anche il servizio di telefonia mobile
30 novembre 2016 Nei primi due mesi dopo il lancio del
nuovo sito e delle nuove app per smartphone e tablet dall'1 ottobre al 30
novembre 2016, l’offerta RaiPlay registra quasi 75,5 milioni di visualizzazioni
da 15 milioni di dispositivi differenti. I contenuti che hanno ricevuto una
maggiore apprezzamento da parte degli utenti sono state le fiction come «Un
Medico in famiglia», che ha registrato più di 6 milioni di visualizzazioni,
«L’allieva» e «Braccialetti rossi» che hanno registrato, ciascuno, oltre 5
milioni di visualizzazioni.
Novembre 2016 Dplay, il servizio over the top gratuito
di Discovery Italia, fa segnare un novembre record superando i 2 milioni di
utenti unici: 25% rispetto allo stesso mese dello scorso anno e 40% rispetto a
ottobre 2016. Su Dplay si trovano i principali programmi di Real Time, Dmax,
Nove, Giallo, Focus, K2 e Frisbee, i 7 canali free to air di Discovery Italia,
sia attraverso il sito it.dplay.com sia con l'app dedicata. A trainare il
novembre record ha contribuito il successo di Untraditional, la fiction di
Fabio Volo firmata Dplay Original, il brand che racchiude le produzioni nate
per Dplay
Dicembre 2016 Con una massiccia campagna
pubblicitaria, Premium lancia un canale
dedicato ai film d'animazione (Premium Animation), nuovi contenuti per cinema,
serie tv e calcio. Al bouquet con il calcio internazionale si aggiungeranno i
campionati di Argentina e Brasile, l'Arsenal tv e il Barca tv e gli highlight
delle partite di B. Contemporaneamente esordisce l'offerta di Premium Play in
4K. Si allarga l'offerta degli approfondimenti calcistici, ma anche quella di serie
e film (come Batman vs Superman, Suicide Squad, Black Mass) in 4K, nonostante
Medusa, la casa di produzione del Biscione, abbia scelto di cedere a Sky alcuni
film che renderanno il carnet natalizio delle reti di Murdoch più sostanzioso
del previsto. ll servizio di streaming on demand, inoltre, propone agli
abbonati Premium tutta la produzione cinematografica girata in Ultra HD
presente in catalogo, compresi film appena usciti dalle sale cinematografiche.
1 dicembre 2016 La Commissione Ue presenta un
pacchetto di proposte per semplificare la vendita online di beni e servizi nel
Digital Single Market. Via libera al taglio dell’Iva su eBook e giornali online
allo stesso livello dei libri e giornali di carta.
1 dicembre 2016 In Italia il gruppo Fox che trasmette
i canali satellitari pay in esclusiva Sky: Fox Sports, FOX, FoxLife, FoxCrime,
Fox Comedy, Fox Animation, National Geographic Channel, Nat Geo People, Nat Geo
Wild, Baby Tv generando ascolti suiperiori all’1,1% non esclude l’ipotesi di
sbarcare nella televisione free seguendo quanto ha fatto Sky Italia con TV8,
Cielo e Sky Tg 24
Amazon Prime
Video si assicurta le reti HBO nella battaglia contro Netflix
2 dicembre 2016 Negli Stati Uniti sulla piattaforma videostreaming
SVod Amazon Prime Video arrivano in modalità OTT i canal HBO e Cinemax. HBO è
proposto a 14,99 dollari (14 €) al mese, ovvero alla stessa
tariffa del servizio di streaming HBO Now.
L'aboaemento a Cinemax è proposto a 9,99 dollari (9,38 €)
al mese. Anche le reti Showtime e Starz risultano accessibili su Amazone Prime
Video, ognuna a 8,99 $ (8,44 €) al mese.
4 dicembre 2016
Ripetizione del ballottaggio in Austria, risulta nuovamente vincitore il verde
europeista Alexander Van der Bellen con il 51,7% dei voti. Questa volta il
candidato dell’estrema destra populista Norbert Hofer che non va oltre il
48,3%, ammette la sconfitta
Secca
sconfitta dl Renzi. La valanga di no ben 19 milioni e 419 507 contro 13 milioni
432 108 al Referendum costituzionale del 2016 in Italia superiore al 59,1% lo
costringe a rassegnare le dimissioni da premier. . I sondaggi, questa
volta, non hanno sbagliato, sull’esito. Ma, appunto, sulle “misure”. Infatti,
tutti i principali istituti demoscopici avevano previsto il successo del No, segnalando,
però, un’ampia area di incerti, che avrebbe potuto rendere possibile perfino il
sorpasso del Sì. Invece, il No si è imposto nettamente. E ha prodotto
conseguenze immediate, anzitutto sul governo. D’altronde, 6 italiani su 10
hanno votato contro la riforma, ma, anzitutto, contro Renzi. Troppi per non
provocare le dimissioni immediate del Premier.
4 dicembre 2016 Si svolge in Italia il referendum
costituzionale del 2016 per confermare o respingere la cosiddetta riforma
Renzi-Boschi. contenuta nella legge costituzionale approvata
dal Parlamento il 12 aprile 2016, recante «disposizioni per il
superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei
parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la
soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II
della Costituzione». I risultati vedono un'elevata affluenza che in Italia
raggiunge il 68,48% in controtendenza rispetto alle consultazioni precedenti e
una netta prevalenza dei voti contrari, che hanno superato il 59% delle
preferenze espresse. Solo Trentino Alto Adige Toscana e di stretta misura
Emilia Romagna votano per il si. Al Sud il no è ovunque superiore al 65%. Fra i
cittadini residenti all’estero il si raggiunge il 65,7% ma la partecipazione non
va oltre il 30,74%
Le
conseguenze della sconfitta del tentativo renziano di riforma costituzionale e
di formazione di una democrazia governante e lo spettro di ritorno alla
Repubblica dei Partiti nell’era delle fake news incontrollabili e non smentibili
alimentate sui social network e dell’accelerazione della frammentazione e
divaricazione della società italiana (2017-2018)
4 dicembre 2016 Parte in Italia l’offerta per i
telefonini della filiale di Canal +, Studio + . E’ disponibile via la app di Vivendi a 4,99 euro al mese e 1,8 euro
a settimana e per i clienti Tim a 3,99 euro al mese più uno gratuito o 1,49 a
settimana con sette giorni gratis, escluso in entrambi i casi il costo
dell'utilizzo dati. Le mini-serie fanno parte anche dell'offerta Tim «Supergiga
10 e lode». Al momento il catalogo delle serie è composto da 15 stagioni
complete, a cui si aggiungono cortometraggi per oltre 200 video. Le serie tv
provengono da tutto il mondo (disponibili in lingua con sottotitoli o in
italiano) perché il progetto Studio , ha respiro internazionale
5 dicembre 2016 D’intesa con il Presidente della
Repubblica Hollande, il primo Ministro Manuel Valls rassegna le dimissioni per
presentarsi alle primarie per la scelta del candidato della gauche francese per
le elezioni presidenziali
5 dicembre 2016 Mattarella chiede a Renzi di congelare
le dimissioni sino all’approvazione della Legge di stabilità. Cresce anche fra
le forze politiche di maggioranza che paventano il rischio di un ulteriore
logoramento, la richiesta di andare rapidamente ad elezioni anticipate
5 dicembre 2016 Il DG di TV5 Monde Yves Bigot invita
le reti partner di Francia Svizzera, Belgio Canada ad «Unire le forze per
lanciare une piattaforma SVOD francofona» per combattere la pirateria
informatica e trovare un’alternativa a Netflix.
5 dicembre 2016 Fastweb compra da Tiscali ramo business
e frequenze. La società della fibra
rileverà per 45 milioni i clienti del servizio top client Tiscali Business e il
contratto per la connettività alla pubblica amministrazione. Intesa da 12,5
milioni per le frequenze da 3.5 Ghz dell'azienda sarda
5 dicembre 2016 Si sblocca il contributo a Chili ty di
stefano Parisi LA delibera regionale che assegna un finanziamento di oltre un
milione di euro a Chili tv, la società che fa capo a Stefano Parisi, era ferma
da mesi, dopo il veto della Lega, che aveva minacciato di non votarla.. Il bando
vinto da Chili tv prevede un contributo regionale di 1.167.034,00 euro e
l'impegno da parte della società di Parisi a realizzare investimenti in ricerca
e sviluppo pari a 3,2 milioni, già sostenuti in proprio dall'aprile 2015 e
l'impegno ad assumere venti figure qualificate. In caso contrario, Chili aveva
minacciato di fare causa alla Regione.
6 dicembre 2016 Il Presidente della Repubblica
francese Francois Holland nomina Bernard Cazeneuve Primo Ministro in
sostituzione del dimissionario Manuel Valls. Pochi i rimpasti dei portafogli.
Al ministero dell’Interno Cazeneuve è sostituito da Bruno Le Roux Audrey
Azoulay rimane ministro della Cultura e della Comunicazione. Il Governo
Cazeneuve rimarrà in carica sino al …….2017.
6 dicembre 2016 l’UDC dopo il massiccio no alla Legge
Costituzionale decide di uscire da Alleanza Popolare lasciando solo il NCD di
Angelino Alfano
6 dicembre 2016 Via libera dell’antitrust Ue
all’acquisizione da parte di Microsoft del social network per professionisti
LinkedIn. L'operazione da 26 miliardi di dollari potrebbe ora essere
perfezionata nel giro di pochi giorni Microsoft
scommette sull'integrazione della tradizionale forza nel software con i servizi
su Internet offre da LinkedIn alle aziende e alle fasce più qualificate del
mercato del lavoro, che oggi generano 3 miliardi di dollari di entrate l'anno e
soprattutto una quantità di dati di valore inestimabile. In cambio del via
libera, il Commissario alla concorrenza di Bruxelles, Margarethe Vestager, ha
imposto a Microsoft di garantire identico accesso al suo programma Office ad
altre società di servizi in rete per professionisti nei prossimi 5 anni. Office
permetterà, tra l'altro, che siti concorrenti compaiano all'interno di funzioni
quali il calendario degli appuntamenti. La Ue ha anche ordinato a Microsoft di
consentire ai produttori di computer di non installare automaticamente connessioni
a LinkedIn sui desktop.
6 dicembre 2016 Mediaset secondo Satellifax sarebbe
alla ricerca di una partnership anche con TF1, per realizzare il suo progetto
di piattaforma paneuropea, dopo il fallimento dell’intesa con Vivendi
6 dicembre 2016 Prosegue la crescita delle quote
azionarie acquisite da Vivendi che ora controlla il 24,19% delle azioni di
Telecom Italia.
6 dicembre 2016 In Italia i clienti con My Sky connesso
e con l'opzione Hd possono vedere in Hd anche quasi tutti contenuti on demand.
6 dicembre 2016 Fastweb lancia la connessione in fibra
a 1 Giga. Entro il 2020 nuova rete mobile 5GL, ossia la prossima generazione
per la comunicazione mobile, che permetterà velocità di trasferimento altissime
e nuovi modi di sfruttare il traffico dati, connettendo più persone e più
dispositivi. Fastweb realizzerà una propria infrastruttura 5G basata su «small
cells» (piccole celle). Perché dispone già di una capillare infrastruttura di
rete fissa basata sulla fibra ottica. Ha oltre 20 mila «cabinet» (armadi) in
tutta Italia, che diventeranno 50 mila entro il 2020 a seguito di un massiccio
piano di investimenti Le «cabinet» ospiteranno le small cells. Sfruttando le
frequenze 3,5 Gigahertz, retaggio dell'accordo con Tiscali che le ha ceduto la
divisione «business» per 45 milioni e affittato per 12,5 milioni in cinque anni
le sue frequenze mobili. La sperimentazione della rete ultra-performante,
chiamata «5G ready», partirà l'anno prossimo per «arrivare a coprire il 20%
della popolazione nelle grandi città nel 2020».
7 dicembre 2016 Finisce l’assedio di Aleppo con la
fuga dei miliziani dellì’Isis, ma prosegue il combattimento delle truppe
governative contro i ribelli assediati nella città nonostante il coridoi
umanitario
Il Presidente
del Consiglio Matteo Renzi rassegna le dimissioni nelle mani
del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
7 dicembre 2016 Mattarella frena sull’ipotesi di
elezioni anticipate in giorno in cui Matteo Renzi dopo aver fatto approvare dal
Senato la legge di stabilità e convocato la Direzione del PD, sale al Quirinale
e rassegna le elezioni
7 dicembre 2016
Vivendi supera la soglia del 25 % delle azioni di Ubisoft
8 dicembre 2016
Gli azionisti del gruppo Starz accettano l’acquisizione della loro pay
tv da parte dello Studio The Hunger Games Lionsgate per 4,4 miliardi di dollari
8 dicembre 2016 La 21st
Century Fox di Rupert Murdoch presenta la sua nuova offerta per qcquisire il
100% del capitale di Sky plc.
8 dicembre 2016 Il Presidente di Orange Stéphane
Richard dichiara che in caso di vendita da pèarte di Vivendi, l’ex incumbent
francese nelle telecomunicazioni sarebbe interessata ad un eventuale acquisto
del gruppo Canal+
8 dicembre 2017 RT (ex-Russia Today) avvierà
una versione francofona nel corso dekl 2017
8 dicembre 2016
Vivendi annuncia il lancio imminente a inizio 2017 in Francia del
proprio servizio di video musicali
8 dicembre 2016 La BBC effettua una sperimentazione
di diffusione video in 4K in modalità HDR (High Dynamic Range) e HLG (Hybrid
Log-Gamma) sulla propria piattaforma di streaming iPlayer trasmettendo
come test 4 minuti di una serie documentaristica Pianeta
Terra II accessibili attraverso i televisori connessi compatibili Il formato HLG è una
norma sviluppata da BBC R&D e dalla nipponica NHK per rispondere alle
esigenze dei diffusori ed è stata recentemente integrata nello standard HDR-TV
dell'UIT
8-10 dicembre 2016 In seguito all’apertura formale della
crisi il Presidente della Repubblica Mattarella procede alle consultazioni alla
fine delle quali il presidente insiste su un governo con pieni poteri.
Polemiche del centrodestra per le consultazioni parallele compiute da Renzi a
Palazzo Chigi per individuare il nome da suggerire al Capo dello Stato
9 dicembre 2016
La 21st Century Fox lancia un'offerta per il 51% di azioni di Sky che
ancora non possiede per arrivare al controllo della pay tv europea. Si tratta
del secondo tentativo in tal sens dopo quello del 2011. Questa volta Murdoch ha
messo sul piatto 10,75 sterline per azione (12,8 euro), il 36% in più sulla chiusura
delle azioni della vigilia L’annuncio
avvioene in un contesto in cui con l'attuale debolezza della sterlina i titoli britannici del settore dei media come
Itv diventano oggetto di acquisizioni da parte di società statunitensi.
9 dicembre 2016 Vivendi annuncia
che avvierà nel 2017 Watchmusic in Francia dans l'Hexagone son service de
vidéos musicales pour mobiles, qu'il teste déjà au Brésil. Vivendi va lancer
début 2017 en France son service de vidéos musicales pour mobiles WatchMusic,
qu'il teste déjà au Brésil,
9-10 dicembre 2016 Le truppe Isis fuggite da Aleppo a
sorpresa riconquistano la città di Palmira nonostante le resistenze di militi
russi
10 dicembre 2016 Terrore a Istanbul Un autobomba con
un kamikaze appartenente ai Falchi della libertà del Kurdistan, organizzazione
paramilitare curda, esplode davanti allo stadio Stadio
BJK İnönü del
Besiktas dopo una partita provocando la morte di 38 persone e 155 feriti.
11 dicembre 2016 Una bomba nella Basilica copta di San
Marco al Cairo provoca una strage di cristiani durante la messa uccidendo 25
fedeli tra cui sei bambini e procurando 30 feriti
11 dicembre 2016 Mattarella conferisce l’incarico
esplorativo al Ministero degli Esteri Paolo Gentiloni Silveri
12 dicembre 2016 Il presidente incaricato Gentiloni
svolge consultazioni con le forze
politiche ad eccezione di Lega e Movimento 5 Stelle sciogliendo la riserva dopo
aver incontrato a seguito della riunione della sua Direzione in presenza del
segretario Renzi, la delegazione del Partito Democratico, presentando infine al
Capo dello Stato il proprio governo che procede in serata al giuramento dei
ministri. Angelino Alfano diventa Ministro degli Esteri Marco Minitti Ministro
degli Interni, Maria Elena Boschi
diventa Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Anna Finocchiaro
Ministro dei Rapporti con il Parlamento. De Vincenti diventa Ministro per il
Mezzogiorno e della coesione territoriale. Luca Lotti Ministro dello sport.
Valeria Fedeli Ministro della Pubblica Istruzione. Nonostante i cinque nuovi
ministri l’opposizione crtica il “governo fotocopia”
12 dicembre 2016 Negli Stati Uniti Viacom rinuncia
alla fusione con la CBS. Dopo avere chiesto a Cbs e Viacom, di cui vanta la
maggioranza delle azioni con diritto di voto, di esplorare possibili nozze, la
holding del magnate 93enne Sumner Redstone e della figlia Shari ha deciso che
per i due gruppi è preferibile una vita su strade parallele.
12 dicembre 2016 La Commissione Europea e la Banca
Europea per gli Investimenti (Bei) hanno resentato ieri in Lussemburgo il
progetto di un fondo per le infrastrutture legate alla banda larga che sia in
grado di attrarre capitali privati e pubblici, con la partecipazione di tre
grandi banche nazionali di promozione dello sviluppo: la tedesca Kf W
Bankengruppe, l'italiana Cassa Depositi e Prestiti e la francese Caisse des
Depots et Consignations. Il fondo, denominato Connecting Europe Broadband Fund,
dovrebbe raccogliere inizialmente 500 milioni di euro di provenienti da
investitori pubblici e privati, inclusi i fondi di Bei e Commissione Ue (che ha
già messo sul piatto 100 milioni). Ciascun investimento del fondo sarà compreso
tra 1 milione e 30 milioni di euro, mentre nel complesso sono previsti
investimenti tra 1 miliardo e 1,7 miliardi di euro per la diffusione della
banda larga nelle zone svantaggiate, ossia quelle ancora non coperte dalle reti
ad altissima capacità. Obiettivo del nuovo veicolo sarà investire in classi di
investimento equity o quasi equity, includendo debito mezzanino e subordinato,
a un ritmo di 7-12 progetti l'anno dal 2017 al 2021.
12 dicembre 2016 Mediaset è sotto attacco a causa dui
una OPA ostile lanciata da Vivendi. Il gigante francese della tv, del cinema e
dei videogame compra un pezzo importante di Mediaset. E minaccia di salire
ancora nell'azionariato del gruppo milanese che Berlusconi controlla attraverso
la Fininvest. L'annuncio di Vivendi arriva improvviso alle 19 e 52: «Abbiamo il
3,01 di Mediaset» e questo - attenzione - non è che l'antipasto. La Vivendi di
Vincent Bolloré punta a diventare il secondo azionista del Biscione «con una
quota che oscillerà tra i1 10 e i1 20 per cento» delle azioni. Secondo La Stampa “il finanziere bretone ha un
sogno Creare un campione dei media Una grande alleanza che comprenda Orange e
Telecom Italia”
Emerge
apertamente quanto paventato al momento della rottura su Premium: l’interesse
di Bolloré è per Mediaset un gruppo che, a fine 2015, ha una quota di ascolto
superiore a un terzo di quella totale (32,23% nel giorno medio) e una quota,
ben superiore a quella di ascolto negli investimenti pubblicitari della tv
nazionale (56,1%), con oltre due miliardi di fatturato pubblicitario stimati da
Nielsen, comprensivi della quota di agenzia (1,7 netti a bilancio). Canale5, da
solo, si stima valga un miliardo di pubblicità, circa la metà degli introiti
pubblicitari del gruppo
12 dicembre 2016 In Italia i 2,3 milioni di abbonati
Sky connessi dispongono di una vera e propria home page visualizzata sullo
schermo tv, a integrare in un unico ambiente tutti i contenuti nelle varie
modalità di fruizione (live, registrati, on demand). Il decoder My Sky mette a
disposizione pure un motore di ricerca evoluto (ad esempio si possono cercare
film digitando il nome di uno degli attori, o programmi di intrattenimento
digitando il nome di uno dei conduttori) e anche un sistema di raccomandazione
(che occupa la metà inferiore dello schermo) in grado di suggerire allo spettatore
una serie di contenuti (circa 30 al giorno), tenendo conto pure delle
preferenze e delle abitudini di visione
13 dicembre 2016 Il Governo Gentiloni ottiene la fiducia della
Camera dei Deputati con 368 sì (dieci in meno di quanti ne aveva incassati
Renzi) e 105 no. Come previsto, in Aula, va in scena l’Aventino di grillini,
leghisti e di Ala. Banchi vuoti per le tre formazioni, che non partecipano al
primo voto di fiducia del governo
13 dicembre 2016
Il Parlamento europeo adotta il Rapporto Ehler-Morgano per una “politica
comunitaria coerente nei settori della cultura e della creazione (SCC) e lo
sviluppo di un “quadro di politica industriale completo”. Il testo preconizza
che “ gli autori, i creatori, gli interpreti e i titolari dei diritti siano
correttamente remunerati per le loro opere” chiedendo alla Commissione di
mettere in opera attraverso una vasta riforma del diritto d’autore il “diritto ad una giusta remunerazione e
alla protezione giuridica degli autori”
13 dicembre 2016
Vivendi accelera la sua scalata al capitale di Mediaset salendo al
12,32%. Per parte sua la Fininvest di Silvio Berlusconi rilancia annunciando
che tra azioni e diritti prenotati per il 14 dicembre è già salita al 39,77%
dei diritti di voto (azioni proprie escluse) e contemporaneamente denuncia alla
Procura di Milano e alla Consob i presunti abusi di mercato di Bolloré
presentando un esposto contro Vivendi “per manipolazione di mercato”. Il titolo
mediaset balza del 31,8%
13 dicembre 2016 La BBC, via BBC Worldwide, si unisce
ad ITV per apprestarsi a lanciare nel primo tirimestre 2017 unitamente a AMC
Networks, un servizio on demand stile Netflix negli Stati Uniti all’inizio del
2017.- BritBox che prevede di svilupparsi nel resto del mondo non sostituirà
BBC iPlayer né ITV Player nel Regno Unito. Non sono stati rilevati né il prezzo
dell’abbonamento né stime sui ricavi attesi per un servizio che offrirà
contenuti senza interruzioni pubblicitarie.
13 dicembre 2016
In Germania finisce l’esclusiva dei canali di Eurosport sulla
piattaforma sat/cavo Sky Deutschland,
ormai disponibili anche sulla piattaforma via cavo e IPTV Vodafone Deutschland
13 dicembre 2016
Il gruppo televisivo Mètropole 6 annuncia l’acquisto del polo
radiofonico del gruppo RTL in Francia formato da RTL, RTL2 e Fun Radio, oltre
ai siti Internet e le concessionarie, per 216 milioni di euro. Le due società con
in comune l’azionista RTL Group
(controllato al 75 % dal gruppo tedesco Bertelsmann), che deteneva sin qui il
48,3 % di M6 (e il 34 % dei diritti di voto) e la totalità del polo radiofonico
RTL in France. L’investimento di M6 frutto di un negoziato con il proprio
azionista di riferimento, verrà finanziati al 100 % attraverso indebitamento
ovvero apporti di capitale contratti attraverso debiti di finanziamento nei
confronti di terzi
13 dicembre 2016 beIN Sports, la piattaforma francese
con circa 3 milioni di abbonati accusa
oltre 1 miliardo di euro di perdite in Francia dal suo lancio nel 2012 e più
precisamente secondo la newsletter Satellifax,
262,5 milioni di euro nel 2012, 292 milioni nel 2013, 336 nel 2014 (su
15 mesi sino al 31 marzo 2016) e 142 milioni nel 20\15 (sui nove mesi
successivi). Il fatturato cumulato in 24 mesi nel 2014 e 2015 ammonterebbe a
440 milioni di euro di cui il 93% provenienti dagli abbinamenti a fronte di 640
milioni di euro investiti nell’acquisizione dei diritti
13-14 dicembre 2016 Prove tecniche di pace con i Gafa.
Trump chiama la Silicon Valley per rilanciare l'economia Usa Il presidente
cerca di sfruttare il potere dell'innovazione Dopo aver parlato con Bill Gates
al telefono il 13 dicembre Trump ha incontrato nella sua Torre a New York i Ceo di numerose
società hi tech americane. Fra loro Tim Cook di Apple, Larry Page di Alphabet
(Google), Satya Nadella di Microsoft, Jeff Bezos (Amazon), Ginny Rom-mety
(Ibm), Sheryl Sandberg (Facebook) Eric Schmidt (Alpha-bet/Google), Elon Musk
(Tesla) Chuck Robbins (Cisco).
14
dicembre 2016 Anche il Senato con 169 favorevoli e 9 contrari dà la fiducia al
Governo Gentiloni. Presenti 269 senatori per una maggioranza di 135. Assenti
Lega, M5S e Ala che come alla Camera non hanno partecipato al voto.
14 dicembre 2016 Parlamento Europeo e Consiglio
raggiungono un accordo informale sulla banda a 700Mhz. Le frequenze saranno
assegnati a servizi 5G entro il 2020 consentendo di passare all’internet mobile
di quinta generazione. L’accordo dovrà essere ratificato dal Parlamento nel suo
insieme e dai governi nazionali. Peraltro ogni Stato membro avrà la facoltà di
rinviare di due anni la data limite “per
ragioni chiaramente giustificate” dal momento che i servizi di radiodiffusione
televisiva, che attualmente usano la banda 700 Mhz rimarranno prioritari sulle
bande di frequenza inferiori “almeno sino al 2030”
Il governo
italiano giudica inappropriata la scalata di Mediaset da parte di Vincent
Bolloré. La reazione del Governo contro la scalata di Vivendi è stata
immediata. Una difesa in qualche modo scontata ma che rafforza quel clima dialogante
tra Pd e Forza Italia che già si respira in Parlamento.
14 dicembre 2016
Prosegue la scalata di Mediaset da parte di Vivendi che sale al 20%
delle azioni e come tale dovrebbe poter sedere nel Consiglio di Amministrazione
del Biscione, mentre la Fininvest di Silvio Belrusocni si porta al 38,3%, soglia massima che può raggiungere al momento senza
incorrere nell’obbligo di OPA. Per parte sua i governo vigila giuicando la
scalata inappropriata. Secondo il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda,
dichiara che quello di Vivendi non è «il modo più appropriato di procedere per
rafforzare la propria presenza in Italia. Il governo monitorerà con attenzione
l’evolversi della situazione”
Così commenta
il Corriere della Sera: “Un polo francoitaliano che metta insieme
Orange e Canal+, Telecom Italia e Mediaset. Cioè i due ex monopolisti con la
pay-tv di Vivendi e il gruppo di Silvio Berlusconi. Sotto la regia di Vivendi,
per dar vita a un grande gruppo multimediale del Sud Europa e competere con un colosso
come At&T e Time Warner. Vincent Bolloré sarebbe il king maker e il primo
socio privato, accanto allo Stato francese. Lo scenario, in fondo, era stato
anticipato da Vivendi nel giorno in cui a fine giugno 2015, annunciava di
essere salita fino al 14,9% in Telecom (oggi sfiora il 25%). La settimana
scorsa il ceo di Orange, Stéphane Richard, ha dichiarato di essere interessato
a Canal+. Il mondo è tornato a credere alla convergenza tra contenuti e
telecom”
Ma questa
interpretazione viene messa in discussione da Il Sole 24 Ore secondo il quale
al di là dell’aver puntato ad una base negoziale su Mediaset Premium Bolloré
avrebbe in mente un secondo scenario: le nozze nella pay tv sarebbero state un
pretesto per puntare duirettamente alla parte ghiotta ovvero a Mediaset nel
dopo Berlusconi
Amazon sfida
Netflix anche in Italia. A differenza di Netflix e altri operatori,
Amazon può contare sulla forza del suo marchio e su una nutrita base di
sottoscrittori: il servizio è automaticamente garantito a chi è già abbonato
all'offerta «Prime», mentre per i nuovi abbonati i prezzi sono molto
competitivi.
14 dicembre 2016 Ponendosi in concorrenza diretta con
Netflix con una copertura mondiale, Amazon estende il proprio servizio VoD
Amazon Prime Video, in 200 paesi, fra cui la Francia, il Belgio, la Spagna,
l’Italia, il Canada e l’India Finora
solo i clienti negli Usa, in Germania, Austria, Gran Bretagna e Giappone
potevano avvalersi di questa offerta. In questi sei paesi il servizio non è
accessibile direttamente ma attraverso la sottoscrizione di un abbinamento
annuale di 49 euro a Amazone Premium/Prime che propone servizi addizionali di
consegna e tariffe preferenziale per la consegna o il prestito di e book. Negli
altri Paesi sarà disponibile la biblioteca video di Amazon per i primi sei mesi
al prezzo di 2,99 euro, che saliranno successivamente a 5,99 euro. II servizio
Video à disponibile su pc, smartphone e iPod e su alcune tv connesse
direttamente a Internet (Smart Tv). Analogamente a Netflix, Amazon negli ultimi
anni ha cercato di proporre servizi esclusivi sul canale streaming, investendo
in produzioni di serie originali,
Per il Sole 24 Ore si
tratta di una “Cambiamento epocale. Nei video online a pagamento tre player
(Netflix, Apple e Amazon) hanno già il 6(% del mercato globale e vedono la loro
quota crescere La «rivoluzione copernicana» nel mercato video”
14 dicembre 2016 Le groupe Altice
(Patrick Drahi) a renforcé sa présence au capital de SFR Group, qu'il détient
dorénavant à 84 %, et a franchi le seuil de 90 % des droits de votes,
à 90,31 %, selon un avis publié par l'AMF mercredi 13 décembre. La
grande majorité des actions est détenue par Altice France (77,69 %,
86,50 % des droits de votes), le reste par la maison mère Altice NV
(6,27 %, 3,79 % des droits de vote), cotée aux Pays-Bas, et, pour un
maigre 0,04 % (0,02 % des droits de vote) par la SARL Altice France
bis
14 dicembre 2016 La app RaiPlay, avviata nel mese di
settembre al posto di Rai.tv che aveva mpliato le funzioni sia di streaming in diretta, portando a 14 il
numero dei canali Rai visibili, sia di replay, sbarca nel mondo televisori connessi alla Rete
Il servizio pubblico lancia il servizio anche sugli apparecchi tv, dopo il varo
per smartphone e tablet. Tra le funzioni, un motore di ricerca interno che
permette di individuare le trasmissioni recenti (già andate in onda) ma anche i
contenuti d'archivio delle Teche. Rinnovata anche la GuidaTv: in una sola
schermata, l'utente può rivedere i programmi andati in onda negli ultimi sette
giorni o consultare il palinsesto della settimana
Allarme del
CdA Rai La decisione di far scendere l'importo del canone da 100 a 90 euro ne
2017 avrà un impatto negativo con perdita di esercizio e crescita
dell'indebitamento
14 dicembre 2016 Il CdA Rai presenta i conti 2016 in
nero ma profondo rosso sui conti dei 2017: l'ultima previsione dell'esercizio
2016 vede un piccolo utile di sette milioni rispetto a un'analoga perdita del
budget 2016. Questo grazie a un aumento dei ricavi e a quaranta milioni di minori
accantonamenti e svalutazioni. L'esercizio è gravato dai 143 milioni di costi
dei diritti per gli Europei di calcio e le Olimpiadi brasiliane. L'operazione
canone in bolletta ha portato quasi 225 milioni di maggiori introiti rispetto
al 2015. Nel 2017, però, la riduzione dell'importo del canone da cento a
novanta euro porta a una ipotesi di riduzione dei ricavi complessivi del gruppo
Rai di quasi duecento milioni, imputabili in gran parte agli introiti previsti
per il canone: quello ordinario pagato dalle famiglie nelle bollette della luce
scende, nelle previsioni Rai, da 1,756 miliardi di euro dell'ultima
riprevisione 2016 a 1,511 miliardi (cifra a cui aggiungere i canoni speciali e
altri recuperi). Si tratta di ricavi al netto di quanto spetta allo Stato
sull'introito lordo. Per questa ragione il CdA chiede un'assemblea
straordinaria al ministero dell'Economia anche per verificare se il prossimo
anno l'azienda dovrà attuare un significativo contenimento degli investimenti
per far fronte alla riduzione degli incassi
15 dicembre 2016 Fra cecchini e terrore inizia sotto
la vigilanza delle truppe filogovernative di Assad protette dalla Russia il
grande esodo da Aleppo dei miliziani. Ma la guerra non è finita
15 dicembre 2016 Un miliardo di account di Yahoo sono
stati compromessi da attacchi di pirati informatici. E 150 mila di questi non
sono utenti qualunque, bensì funzionari dell'amministrazione americana, Casa
Bianca compresa, e persino dell'intelligence. È il bilancio, davvero drammatico
e da record negativo, dell'offensiva di hacker non ancora identificati contro
Yahoo scattata con successo nell'agosto del 2013 e venuta alla luce solo ora
Un'offensiva che minaccia di costare la sopravvivenza stessa dell'azienda e
potrebbe aver messo a rischio informazioni di sicurezza nazionale, se i dati
rubati sono finiti in mano a servizi segreti stranieri Tra i
"derubati" ci sono agenti dell’Fbi e della Nsa, l'agenzia addetta
allo spionaggio elettronico, oltre a militari
15 dicembre 2016 Nulla di fatto al Consiglio Europeo
di Bruxelles: il neo premier Gentiloni ammonisce: “Sui migranti servono risultati concreti”
15 dicembre 2016 Giro di vite di Facebook sulle false
notizie
15 dicembre 2016 Instagram, l’APP detenuta da
Facebook annuncia di aver raggiunto i
600 milioni di utenti attivi ogni mese
15 dicembre 2016 Dopo Facebook, anche Twitter annuncia
che le sue applicazioni mobili per Android e iOS assicurano d’ora in avanti la
diffusione di video in modalità live. Un tasto « in diretta » è apparso a
fianco di foto e video. Gli utenti Twitter possono lanciare una diretta twittando
direttamente senza dover passare attraverso Periscope, l’APP acquistatata da
Twitter
15 dicembre 2016 Si rafforza anche in Francia
l’offerta di Discovery con il lancio di Inverstigation Discovery (ID) a fianco
di Discovery Channel e Discovery Science e dei canali Eurosport
Dopo il
governo che in un clima quasi bipartisan sembra alzare il tono contro l’assalto
di Vincent Bolloré ad un asset considerato di interesse strategico nazionale
come Mediaset, criticato in questo solo dal Movimento5Stelle, anche AGCOM frena ponendo paletti alla
scalata di Vivendi su Mediaset essendo moto stringenti le regole sugli incroci
tra tv e società di telecomunicazioni.
15 dicembre 2015 L’Autorità italiana Agcom in un
comunicato avvisa Vivendi «che operazioni volte a concentrare il controllo
delle due società potrebbero essere vietate». Sulla base dei dati del 2015 Telecom
Italia risulta il principale operatore nel mercato delle comunicazioni
elettroniche, detenendo il 44,796 della quota nel mercato prevalente delle
telecomunicazioni. Mediaset — ha spiegato l'AgCom —, società operante nel
settore dei media e dell'editoria, il cui azionista di maggioranza è il gruppo
Fininvest con il 34,7%, raggiunge nei 2015 una quota dei 13,396 del SIC (il
Sistema integrato delle comunicazioni)». E un solo soggetto non può avere il
controllo di entrambe.
15 dicembre 2016 Il gruppo statunitense 21st Century
Fox, che già controlla il 39% delle azioni
presenta una formale offerta di acquisto del rimanete 61% per 11,7
miliardi di sterline per acquisire il 100% delle azioni di Sky plc con
importanti effetti sull’industria britannica dei media. Con l’operazione il
colosso dei media detenuto da Murdoch conquista l’Europa. Murdoch potrà creare
un circolo virtuoso tra contenuti Fox, contenuti Sky e distribuzione sulle
piattaforme Fox, Sky e Star Tv, ma pure su molte altre, esterne al gruppo, da
Virgin a Vodafone o Fastweb. Il business, in sostanza, rimane in confini
delimitati, senza fare passi troppo lunghi e coinvolgere società di
telecomunicazioni come invece nel caso della recente operazione di novembre con
cui la telefonica AT&T ha comprato Time Warner per 85,4 miliardi di dollari
(82,1 miliardi di euro)
Se
Oltreoceano si è in attesa di capire i tempi e le modalità del mega deal da 85
miliardi di dollari AT&T-Time Warner, ecco che nel Regno unito si muovono
le armate di Rupert Murdoch. Da tempo, il tycoon australiano sognava di
ricomprarsi tutta Sky Plc (leader europeo nel business della pay tv con più di
21 milioni di clienti tra Inghilterra, Irlanda, Germania, Austria e Italia). Ma
il magnate dei media potrebbe non fermarsi qua. Anche perché, operando
principalmente dagli States, sa che la convergenza media-tic è inevitabile. Per
contrastare i colossi del web (Google con YouTube), i player digitali quali
Apple e Amazon, con le loro tv in streaming, e gli over-the-top quali Netflix.
che negli Usa ha provocato un terremoto. Fox-Sky in Europa potrebbe ritrovarsi
a dover fronteggiare la concorrenza del potenziale asse Orange Vivendi-Canal
-Mediaset-Telecom-Telefonica? L'unica soluzione è convolare a nozze con una compagnia
telefonica. ll partner ideale non può che essere il numero 1 mondiale del
mobile, Vodafone. Ma esiste per Murdoch un p iano
B. Il deus ex machina di 21st Century Fox potrebbe optare per un
piano-B e valutare l'acquisto della compagnia telefonica inglese 02, di
proprietà della spagnola Telefonica che ha 25,4 milioni di clienti.
15 dicembre 2016
France 3 annuncia un rafforzamento dell’offerta regionale France 3 intende
raddoppiare il palinsesto regionale da
qui al 2020, riorganizzando la propria rete attualmente organizzata intorno a
quattro poli, nelle 13 regioni (12 in Francia Metropolitana più la Corsica). Nascono 7 nuove direzioni
regionali: France 3 Auvergne Rhone Alpes, France 3 Bourgogne Franche-Comté,
France 3 Grand Est, France 3 Hauts de France, France 3 Nouvelle Acquitaine, France
3 Occitanie e France 3
Provence-Alpes-Cote d’Azur. Ad esse si aggiungono le attuali direzioni
regionali France 3 Bretagne Nord Ouest,
France 3 Pays de la Loire, France 3 Centre Val-de-Loire, France 3 Haute e Basse
Normandie, France 3 Paris Ile de France e France 3 Corse. Le 24 redazioni regionali mantengono la loro
informazione regionale di prossimità
15 dicembre 2016 HBO, alleata in Spagna con Vodafone,
annuncia l’intenzione di produrre in Spagna fiction seriale destinata ad essere
fruita in tutto il mondo
Vodafone scende in campo contro Tim anche sul fronte
dei contenuti. Tutto è davvero tutto
pronto per il debutto in Italia della Vodafone Tv. L'offerta televisiva della
multinazionale britannica delle ticè pronta a partire nei prossimi giorni nel
nostro Paese.
15
dicembre 2018 Vodafone Italia e
Sky Italia hanno siglato una partnership per integrare l'offerta Now Tv, la
Internet Tv di Sky, all'interno della Vodafone Tv in vista del suo lancio
imminente. Grazie a questo accordo - informa una nota - tutti i clienti
Vodafone Tv potranno vedere una selezione dei migliori canali di intrattenimento.
I clienti della Vodafone TV potranno inoltre ampliare facilmente la propria
offerta e accedere a tutti gli altri contenuti disponibili su NOW TV, dalle
serie TV di Sky Atlantic ai migliori Box Sets e al grande cinema, anche in HD.
Sarà anche possibile acquistare i ticket Sport con soluzioni molto
flessibili..Con questa iniziativa, le due aziende sviluppano una collaborazione
per veicolare contenuti sulla rete attraverso l’integrazione delle rispettive
piattaforme tecnologiche, ampliando così le opportunità di scelta offerte ai
consumatori.
15 dicembre 2016 Amazon investe a Vercelli 65 milioni.
La multinazionale dell’E-commerce formalizza l'avvio di un nuovo investimento
da 65 milioni per un centro logistico a Vercelli
15-16 dicembre 2016 I sindaci di Milano e Roma
nell’occhio del ciclone. A Milano il sindaco Beppe Sala, indagato per il maxi
appalto dell’Expo si autosospende dall’incarico. A Roma irrompe la polizia al
Campidoglio per i documenti sulle nomine della Raggi e l’indomani sono arrestati
il capo del personale del Campidoglio Raffaele Marra, uno dei fedelissimi della
sindaca grillina Raggi e il costruttore Scarpellini che gli avrebbe messo a
disposizione i soldi per comparare una casa Enasarco.
16 dicembre 2016 Summer Redstone, presidente onorario del
gruppo, non avrà più diritto di voto in seno al CdA del gruppo Viacom da lui
fondato. Di fatto si conclude il trasferimento dei poteri a favore della figlia
Shari
16 dicembre 2016 France Musique lancia 7 webradio con
flussi tematici, accessibili dal suo sito
www.francemusique.fr: Classique Easy, Classique Plus, Concerts Radio
France, La Jazz, La Contemporaine, Musiques du monde Ocora e un canale di eventi.
Le feste una webradio Classique Kids invita alla scoperta di opere del grande
repertorio intorno al Natale. Con queste webradio, France Musique vuole
« rispondere alle nuove attese dio ascolto degli ascoltatori» con un’offerta
« di qualità che rifletta la diversità della programmazione ».
Tim annuncia
il rafforzamento della sua strategia quad paly con il lancio di contenuti
premium per i propri abbionati a Tim Vision
16 dicembre 2016 Tim Vision il canale a pagamento on
demand di Telecom Italia che avrebbe già superato oltre 800mila abbonati,
grazie al pacchetto di nuove offerte lanciato a settembre, verrà scorporata per fare contenuti premium.
Telecom Italia si prepara a conferire in una società a parte tutte le attività
di Tim Vision. L'operazione, punta a dare visibilità alla nuova piattaforma dei
contenuti, che verrà dotata di una sua struttura e verosimilmente anche di
nuove risorse. Non è escluso infatti, che come già capita all'estero ,e Tim
Vision possa finanziare la produzione di contenuti premium da distribuire poi
sulla sua piattaforma.
Dietro a
quest’azione potrebbe nascondersi una grande operazione industriale che
riporterebbe a galla un vecchio progetto, fino a oggi sempre accantonato (e
smentito dalle società coinvolte): fare convergere le strade di Mediaset e
Telecom Italia-Tim, così da creare quel campione nazionale in grado di unire le
telecomunicazioni con i contenuti e in grado di competere ad armi pari con i
grandi gruppi internazionali.
16-17 dicembre 2016 Cresce la preoccupazione per la
scalata di Mediaset da parte di Vivendi che attraverso Guy de Puifontaine cerca
di rassicurare sottolineando che non si tratta di un’OPA ostile. Per parte sua
Telecom Italia a fronte dei moniti dell’AgCom precisa le sue mosse- II film di Telecom Italia dichiara
Cattaneo “Essere leader del web veloce senza sposare Mediaset”
16-18 dicembre 2016 Tre giorni di proteste a Varsavia
contro le restrizioni imposte ai media dal governo a difesa della libertà di
stampa I dimostranti protestano contro il piano del governo di limitare la
possibilità dei giornalisti di avere accesso ai parlamentari. La dimostrazione
ha avuto luogo davanti al Parlamento, mentre Andrzej Duda, il presidente vicino
alle posizioni del governo conservatore, si è offerto di mediare incontrando i
leader dell'opposizione.
16 e 19 dicembre 2016 Perfezionato e poi reso noto
l’accordo per la cessione di FPS Towers secondo operatore francese dopo TDF istituito
nel 2012 unitamente a Bouygues Telecom poi disimpegnatosi da parte dei fondi
Antin Infrastructure Partners all’operatore americano American Tower
Corporation (ATC) e al fondo pensionistico olandese PGGN per circa 697 milioni di euro. L’operazione
verrà realizzata attraverso ATC Europa co detenuta rispettivamente al 51% dal
gruppo americano e al 49” dal fondo olandese.
18 dicembre 2016 All’Assemblea nazionale del PD Matteo
Renzi imputa la sconfitta al referendum a un errato presidio del Web, «lasciato
ai diffusori di falsità».
18 dicembre 2016 Dopo il calcio Patrick Drahi
attraverso SFR vuole sfidare Canal Plus nelle produzioni seriali e nel cinema
18 dicembre 2016 La Rai manda in soffitta il segnale
orario Il digitale terrestre manda in pensione il Segnale orario Rai: il trillo
che per anni ha preceduto l'annuncio dell'ora esatta smetterà di risuonare
nelle case degli italiani dal 31 dicembre. Dopo 37 anni la televisione pubblica
ha infatti deciso di sospendere la collaborazione con l'Istituto di Ricerca
Meteorologica
19 dicembre 2016 Un poliziotto islamico turco uccide
l’ambasciatore russo ad Ankara Andrey Karlov
19 dicembre 2016 A Berlino seguendo lo schema di quanto
avvenuto il 14 luglio a Nizza, un camion compie una strage contro un mercatino
di Natale in pieno centro della capitale tedesca uccidendo 12 persone e
provocando 48 feriti. Dopo aver scarcerato un pakistano la polizia tedesca è
ella ricerca di un giovane islamista tunisino proveniente già arrestato e
condannato in Italia
19 dicembre 2016 Si inasprisce lo scontro fra Bolloré
e Berlusconi. Vivendi prosegue l’assalto a Mediaset annunciando di voler
ottenere il 30% delle azioni del biscione, mentre Finivest si rivolge alla Consob per farsi
tutelare contro la scalata dei francesi ritenuta ostile presentando un esposto
per manipolazione del mercato e abuso di informazioni privilegiate nei
confronti di Vivendi Per arrivare a quasi il 30%
Vivendi metterebbe sul piatto quindi oltre 1,6 miliardi di euro. Ai prezzi
odierni il valore del 100% di Mediaset sfiora i 5 miliardi di euro, in crescita
di oltre 1,6 miliardi rispetto al giorno prima della comunicazione di Vivendi
di detenere il 3% del gruppo controllato da Fininvest.
19 dicembre 2016 Il sottosegretario alle Comunicazioni
Antonello Giacomelli interviene sulla vicenda, “il tema non é la difesa
dell’italianità di Mediaset” ma “gli interessi strategici del paese su reti e
infrastrutture di comunicazione. Il governo Renzi ha compiuto due scelte chiave
sia bloccando una Opas sulle torri di Raiway e affermando in norma la necessità
della maggioranza pubblica in un’eventuale fusione, sia avviando la
realizzazione di una rete in fibra di proprietà pubblica in 7300 comuni
italiani su 8mila. La mia opinione è che si debba andare addirittura
oltre in questa direzione, superando l’errore compiuto dal centrosinistra
vent’anni fa di privatizzare la rete Telecom”. “Non c’è davvero alcun
limite al trasferimento a realtà estere di pezzi importanti del sistema
industriale e finanziario italiano? – chiede Giacomelli in un intervento su
Affari e Finanza di Repubblica – Non
c’è nessun confine oltre il quale si toccano interessi vitali, l’identità
stessa del paese, il suo essere comunità nazionale? Non c’è nessun limite,
superato il quale si debba trovare una risposta, non del governo, non di
singoli partiti politici, ma del cosiddetto sistema paese? Per quanto ci
riguarda valgono le parole di Paolo Gentiloni nel suo discorso di insediamento
(“il nostro Paese non è territorio di scorribande”) che confermano la linea
tenuta nei tre anni precedenti dal premier Renzi. Ma servono risposte anche da
soggetti diversi da quelli politici o istituzionali. E le risposte non sono
neutre da molti punti di vista”.
19 dicembre 2016 Audrey Aroulay, ministro della
Cultura e Delphine Ernone, Presidente di France Télévisions, firmano il Contrat
d'objectifs et de moyens (COM) per il periodo 2016-2020., un sorta di road map
con tre grandi missioni assegnate dallo Stato francese a France Télévisions
unitamente alle risorse necessarie per realizzarle. L'azionista e l'impresa
concessionaria si accordano su tre assi strategici prioritari. In primis l'investimento
nella creazione e nella fattispecie nella fiction francese nella quale FT
investirà 420 milioni di euro all’anno (sinora erano 400 milioni). Secondo
obiettivo il rafforzamento del radicamento digitale del gruppo che
riorganizzerà a partire dal 2 maggio 2017 il servizio replay «Pluzz» mentre
contemporaneamente da settembre partirà una nuova offerta a pagamento SVoD. Infine,
come terzo asse prioritario, proseguirà lo sviluppo dell’offerta informativa. Dopo
il varo di Franceinfo France .3 rafforzerà l'offerta informativa
regionale grazie ad una crescita di 38 milioni del proprio budget: complessivamente
per mettere a posto i conti di France Télévisions lo Stato francese sborserà
215 milioni di euro
19 dicembre 2016 Sony acquisisce per 3 milioni di euro
il 5% di Chili, la società di streaming video on demand fondata nel 2011 da
Stefano Parisi e guidata a Milano
dall'a.d. Giorgio Tacchia. Non è la prima volta che una major cinematografica
(Sony probabilmente entrerà con Sony Pictures) decide di investire su Chili,
attiva in Italia, Regno Unito, Polonia, Germania e Austria. Già Paramount,
Warner e Viacom detengono infatti il 14% della società che come modello ha l'on
demand dei film, ovvero nessun abbonamento mensile ma pagamento su singolo
titolo, il che consente di avere pellicole a un'uscita più ravvicinata rispetto
a quella del cinema. Secondo Bloomberg il valore di Chili Tv sarebbe di 65
milioni di euro a fronte di un fatturato che dovrebbe fruttare nel 2016 circa
10 milioni di euro
Parte
Vodafone Tv suggellando l’alleanza fra Vodafone e Sky in Italia
nell'intrattenimento via Internet L’offerta comprende il pacchetto
intrattenimento di Now Tv di Sky, 8 film di Chili, di cui due prime visioni, e
sei mesi di Netflix
19 dicembre 2016 Vodafone Tv debutta in Italia
disponibile per il momento in 33 negozi in tutta Italia, Vodafone Tv mette a
disposizione dei clienti dell'operatore con una connessione a internet in fibra
ottica una serie di contenuti per l'intrattenimento in forma semplice e
intuitiva. Vodafone Tv è infatti basata su un set top box proprietario da
collegare a interne[ e alla tv che permette di fruire di contenuti digitali
provenienti da diversi canali con un'esperienza priva di complicazioni di
carattere tecnologico. L'interfaccia di Vodafone Tv, gestibile con un
telecomando, permette di accedere ai contenuti scelti dall'operatore e parte
del pacchetto, che costa 10 euro ogni quattro settimane. In particolare,
Vodafone include otto film al mese attraverso la piattaforma Chili (di cui due
prime visioni) oltre a Now Tv, la internet tv di Sky con gli show di Sky Uno
(per esempio, X Factor e MasterChef), le serie di Fox Life, i contenuti di Mtv,
Disney Channel, Disney Junior, Nick Jr, Sky Tg 24, Sky Sport 24, Fox Animation,
History Channel, Nat Geo Wild, Eurosport 1 ed Eurosport 2. Per i canali Nove,
Real Time, DMax, Giallo, Focus, K2 e Frisbee di Discovery Italia e per il
canale Super! di De Agostini Editore i clienti Vodafone Tv potranno rivedere i
programmi della settimana precedente e registrare i contenuti preferiti. Per i
primi sei mesi è inoltre compreso nel canone anche il pacchetto Standard di
Netflix, che potrà poi essere confermato e pagato attraverso la fattura
Vodafone alla fine del periodo di prova. Grazie alla Vodafone Tv App è inoltre
possibile fruire dei contenuti offerti anche tramite smartphone e tablet.
Presto saranno disponibili anche promozioni esclusive per i clienti Vodafone Tv
sui pacchetti Now Tv Cinema, Serie e Sport, che potranno essere acquistati con
la massima flessibilità, senza vincoli e penali, su base mensile. e addebitati
in fattura Vodafone
20 dicembre 2016 Mentre rientra a Milano l’autosospensione
del sindaco Sala a Roma la giunta Raggia subisce l’ennesimo schiaffo con la
bocciatura del bilancio triennale da parte dell’OREF l’organismo comunale di
revisione contabile. Bloccate tutte le spese per la città. Rischio commissario
20 dicembre 2016 Negli Stati
Uniti le changement de majorité pourrait rouvrir le débat sur la neutralité du
net Le président démocrate de la Federal Communications Commission (FCC) Tom
Wheeler quittera son siège le 20 janvier 2017 à la faveur de la prise de
fonction de Donald Trump à la présidence des Etats-Unis. Une autre démocrate
membre de la FCC, Jessica Rosenworcel, quittera elle aussi ses fonctions à la
fin de l'année. Leurs remplaçants seront nommés par Donald Trump et la majorité
de l'instance de régulation deviendra alors républicaine. Tom Wheeler et les
démocrates ont défendu et fait reconnaître en 2015, avec l'appui des grands
fournisseurs de contenus internet comme Netflix ou Google et celui du Président
Barack Obama, la neutralité du net, qui oblige à réserver un traitement équivalent
à tous les contenus sur le réseau. A l'inverse, les Républicains se sont
opposés sans succès à cette règle, déniant à la FCC le droit d'intervenir dans
ce domaine, avec le soutien des grands opérateurs de télécommunications comme
Comcast et Verizon qui veulent pouvoir gérer au mieux le trafic internet.
Désormais majoritaires au Congrès, à la FCC et à la Maison-Blanche, les
Républicains pourraient rouvrir le débat
La
Commissione UE accusa Facebook di informazioni errate su WhatsApp
20 dicembre 2016 Facebook rischia una multa fino
all’1% del suo fatturato annuo da parte dell’Antitrust Ue dopo l’accusa
formulata dalla Commissione di aver fornito “informazioni fuorvianti” durante
l’indagine preliminare sull’acquisizione di WhatsApp, approvata senza condizioni
da Bruxelles nel 2014. Oggi la Commissione ha inviato un corposo dossier di
obiezioni a sostegno della sua tesi, secondo cui il social media avrebbe
fornito alle autorità europee informazioni incomplete e non corrette durante
l’indagine preventiva sul takeover da 19 miliardi di dollari di WhatsApp
conclusa nel 2014. Di fatto Facebook rischia una multa di 179 milioni di
dollari in base ai ricavi del 2015. Il social network di Mark Zuckerberg ha
tempo fino al 31 gennaio per rispondere alle contestazioni della Commissione,
al centro delle quali c’è soprattutto il matching delle identità digitali e
degli account degli utenti che fanno parte di entrambe le piattaforme. Un tema
che prima del merger, secondo le autorità europee, non era stato sufficientemente
chiarito dal Facebook, ma che già all’epoca, secondo l’accusa, era un elemento
ben presente fra le motivazioni del deal e a questo punto sottaciuto
volontariamente o per negligenza dall’azienda
20 dicembre 2016 BBC Studios, la divisione Produzione della BBC, potrà produrre contenuti
per soggetti terzi diventando a tutti gli effetti un ramo commerciale
20 dicembre 2016 Il rotocalco Radio Times fondato nel
1923 dalla divisione BBC Magazines e che conta ancora 660 mila copie su carta,
dopo essere stato acquistato nel 2011 da Immediate Media per 121 milioni di
sterline, dovrebbe essere ceduto da quest’ultimo gruppo all’editore tedesco
Hubert Burda
20 dicembre 2016 La battaglia per Mediaset tra Vivendi
e i Berlusconi giunge al bivio decisivo. I francesi sono saliti al 25,75% delle
tv di Cologno e puntano decisi al 30%. Fininvest è arroccata al 38,26% e non
può più comprare azioni. Mentre il titola vola in Borsa entrano in campo
governo, autorità di controllo e magistratura. Mediaset chiede in particolare
l’intervento dell’Agcom L'Authority valuta se, in base al collegamento con
Telecom, già allo stato attuale Vivendi è in posizione illegittima
Enel e Cassa
Depositi e Presiti perfezionano l'acquisizione dell'intero capitale sociale di
Metroweb Italia. Costo dell’operazione 714 milioni di euro. Nasce OpEn Fiber che punta
alla borsa
20 dicembre 2016 Si conclude positivamente l'operazione
tra Enel e Metroweb, che darà vita a una nuova società della fibra denominata OpEn Fiber, nata dalla fusione tra Enel Open Fiber (controllata
del colosso energetico) e appunto Metroweb, rilevata per 714 milioni. Pochi
giorni prima era arrivato il via libera da parte dell'Antitrust europeo
all'acquisizione del controllo congiunto da parte di Enel e Cassa Depositi e
Prestiti sulla nuova società risultante dalla fusione tra Enel Open Fiber e
Metroweb Italia. L'Authority ha approvato l'operazione in base al regolamento
sulle fusioni, arrivando alla conclusione che questa non solleva problemi di
concorrenza in quanto ci sono solo limitate sovrapposizioni tra le attività di
Enel Open Fiber e Metroweb, oltre al fatto che resta presente sul mercato un
certo numero di concorrenti. Inoltre, sottolinea Bruxelles, Enel e Cassa
Depositi e Prestiti non sono attive in mercati correlati e non sono impegnate
in attività commerciali sui mercati in cui operano Enel Open Fiber e Metroweb.
A questo punto resta da capire se F2i (precedentemente azionista di Metro-web)
considererà l'eventualità di re-investire nella nuova società, ma ovviamente i
vertici del fondo infrastrutturale aspetteranno la presentazione di un piano
industriale prima di valutare le mosse future. Il veicolo di investimento
utilizzato da F2i sarà il secondo fondo (nel cui capitale sono presenti anche i
cinesi di Cic e il fondo pensione sudcoreano) mentre la governance prevede
cinque consiglieri, due a testa per i soci di controllo (Enel e Cdp legati
nell'investimento da una joint venture paritetica) e uno per il fondo guidato
da Renato Ravanelli
20 dicembre 2016 Cinema, intesa fra Sky Italia e
produttori — È stata costituita Vision Distribution. L'azienda che si occuperà
di distribuzione cinematografica è frutto dell'accordo tra il Gruppo Sky Italia
e cinque tra le principali società di produzione indipendenti italiane:
Cattleya, Indiana, Lucisano Media Group, Palomar, Wildside. Il cda della
società - composto da Andrea Scrosati (presidente), Margherita Amedei, Luisa
Borella, Carlo Degli Esposti, Mario Gia-nani, Benedetto Habib, Domenico
Labianca, Federica Lucisano, Nicola Maccanico, Luca Sanfilippo, Riccardo Tozzi
- nella sua prima seduta ha nominato amministratore delegato Nicola Maccanico
21 dicembre 2016 Via libera della Commissione Ue
all'acquisizione di Yahoo da parte del colosso delle tic Verizon per 4,8
miliardi di dollari. Per Bruxelles l'operazione non solleva problemi di
concorrenza. E nessun problema neanche per la concentrazione di dati. Peccato
però che, nonostante l'ok Ue , la mega MeA rischi di saltare. Voci di mercato
parlano di un ripensamento da parte di Verizon di fronte ai troppi problemi di
Yahoo - l'ultimo quello dei dati hackerati. Possibile che il deal alla fine si
chiuda, a fronte di un taglio del prezzo.
21 dicembre 2016 Ubisoft diversifica nel cinema Uno
dei videogiohi più famosi e preferiti dagli appassionati sbarca sul grande
schermo, Ubisoft si sta giocando il titolo più importante che ha in catalogo
proprio mentre Vincent Bolloré è riuscito ad arrivare al 25% del capitale,
nonostante la contrarietà e la strenua difesa alla sua scalata da parte della
famiglia Guillemot, azionisti di riferimento. L'obiettivo è consolidarsi
ulteriormente e tentare di sganciarsi dalla morsa del finanziere bretone.
Dall'altra parte, lo sbarco cinematografico conferma l'occhio lungo di Bolloré
che in Ubisoft ha visto un gioiellino degno di essere scalato. Non a caso la
diversificazione di Ubisoft segna proprio il crescente appeal dei produttori di
contenuti, trasversalmente al loro settori di origine. Al di là che provengano
da videogiochi, tv o telecomunicazioni. Intanto a Ubisoft s'è già accostata per
la distribuzione Fox
21 dicembre 2016 L'Autorità per le garanzie nelle
comunicazioni, anche a seguito di un esposto presentato da Mediaset, delibera
all'unanimità di aprire un'istruttoria sulla scalata di Vivendi al gruppo
italiano. L'inchiesta sarà finalizzata ad accertare se un'impresa, Telecom
Italia, che abbia sul mercato delle comunicazioni elettroniche una quota
superiore al 40% possa conseguire più del 10% del Sistema integrato delle
comunicazioni (Sic), anche attraverso «società controllate o collegate».
Nell'istruttoria, l'Agcom dovrà verificare e accertare tre situazioni. La prima
è la quota di Telecom Italia sul mercato delle comunicazioni elettroniche. La
seconda riguarda il controllo di Telecom da parte di Vivendi. Il terzo
accertamento riguarda il collegamento di Vivendi con Mediaset
Vivendi
vicina alla soglia dell'Opa su Mediaset Appello di Berlusconi agii altri
azionisti per raggiungere il 51% dei voti
21 dicembre 2016 La famiglia Berlusconi fa quadrato
contro la scalata di Vivendi, ormai prossimo al 29,9%, a Mediaset e dopo
l’esposto depositato la vigilia in Agcom, che decide di aprire un’istruttoria,
si prepara alla resa dei conti. Secondo radio mercato, c’è aria di Opa (Offerta
pubblica di acquisto) sull’intero capitale di Cologno Monzese da parte del
gruppo presieduto da Vincent Bollorè. Tanto più che il gruppo ha una liquidità
di 2 miliardi. Berlusconi dichiara: «Siamo vittime di un'estorsione, ma
possiamo resistere» convinto che i fondi di investimento decideranno la partita
21 dicembre 2016 La direttrice dell’Agenzia delle
entrate conferma l’ottimo risultato dell’operazione canone in bolletta
elettrica, un successo anche nella lotta all'evasione: di quei 6-7 milioni di
famiglie che non pagavano il canone, solo poco più di 800mila hanno dichiarato
di avere i titoli per non farlo (perché esenti o perché non possiedono
televisori). L'operazione ideata da Matteo Renzi e gestita dal sottosegretario
allo Sviluppo, Antonello Giacomelli ha funzionato, nonostante la riduzione della
quota da 113,5o euro a l00, che scenderanno a 90 nel 2017 portando a 2,27
miliardi di euro di introiti.
21 dicembre 2016 Quasi un terzo delle famiglie non ha ancora
accesso a Internet da casa: questo è il dato che fa più scalpore dal rapporto ISTAT
Cittadini, imprese e Ict anno 2016.
Nonostante questo digital divide, rispetto al
2015 è aumentata dal 66,2% al 69,2% la quota di famiglie che dispone di un
accesso a Internet da casa. E sono anche aumentati le case con una connessione
a banda larga passando dal 64,4% al 67,4%: le Regioni con il minor tasso di
diffusione della banda larga tra le famiglie sono Calabria e Sicilia.
L’altro aspetto positivo di quest’indagine ISTAT è
leggere che il 63,2% delle persone di 6 anni e più si è connesso alla Rete
negli ultimi 12 mesi (60,2% nel 2015) e circa il 45% accede tutti i giorni. Nell’uso
di Internet l’età è ancora il principale fattore discriminante: sono i giovani
a utilizzarlo di più (oltre il 91% dei 15-24enni) ma la crescita è
significativa anche tra i 60-64enni (da 45,9% a 52,2%). Fra le persone che
hanno usato Internet negli ultimi 3 mesi, l’85,8% ha fruito di contenuti
culturali, il 57,8% ha utilizzato un social network e quasi un terzo ha
pubblicato sul web contenuti di propria creazione.
22 dicembre 2016 La polizia tedesca identifica infine
il responsabile della strage ai mercatini natalizi: è un tunisino sbarcato a
Lampedusa e già condannato a quattro anni di prigione in Italia per alcune
sommosse nei centri di raccolta dei profughi
22 de diciembre: el gobierno sirio anuncia que la ciudad
de Alepo esta totalmente bajo su control, concluyendo la Batalla
de Alepo que duro 4
años[116
22 dicembre 2016 Rispettando quanto annunciato il
Ministro per le Infrastrutture Grazuano Del Rio inaugura il completamento
dell’autostrada Salerno Reggio Calabria, ribattezzata Autostrada del
Mezzogiorno. Il cantiere era stato inaugurato nel 1962 da Amintore Fanfani
22 dicembre 2016 L’ex governatore della Lombardia
Roberto Formigoni condannat6o a sei anni per corruzione e alla confisca di 6,6
milioni di euro. Sarebbe stato a libro paga di un’associazione criminale alla
quale in cambio di regali e vacanze faraoniche , avrebbe garantito una
protezione globale che avrebbe fatto affluire un fiume di fondi reginali
all’Ospedale San Raffaele di Milano e alla Clinica Maugeri di Pavia
22 dicembre 2016 Altice, il gruppo di Patrick Drahi
cede le proprie attività nel Benelux
22 dicembre 2016 Continua imperterrita la scalata di
Vivendi su Mediaset di cui nella giornata arriva ad acquisire il 28,80% del
capitale e il 29,94$ dei diritti di voto
Carlo
Verdelli, direttore editoriale per l'Offerta informativa, sottopone il 22
dicembre al giudizio dei consiglieri di amministrazione il nuovo assetto della
televisione pubblica. Per cambiare la sua informazione regionale,
la Rai pensa ad un telegiornale "meridionale e meridionalista", in
onda da Napoli e visibile in tutta Italia. Pensa a dislocare almeno un cronista
- con forti capacità multimediali - in ognuno dei 118 capoluoghi di provincia.
E pensa di creare dei super governatori. Cinque, per la precisione. Saranno
manager dai grandi poteri che controlleranno le cinque macro aree in cui la tv
di Stato divide l’Italia
22 dicembre 2016 Il consiglio di amministrazione della
Rai "ha cominciato la discussione relativa alla proposta di Piano
dell'Offerta Informativa elaborato dal direttore Carlo Verdelli […] dopo
un'attenta disamina del progetto, il cda ha deciso di riprendere l'analisi del
Piano nelle sedute informali previste nei primi giorni di gennaio in modo tale
da approfondire sia gli aspetti strategici legati all'articolazione
dell'offerta informativa sia quelli legati alla valorizzazione economica del
progetto". Secondo quanto è stato riferito, il piano Verdelli è stato
fortemente criticato dalla maggior parte dei consiglieri che hanno rinviato al
nuovo anno la decisione in merito, fissando ancora due nuove riunioni di
confronto come quella odierna subito prima e subito dopo l'Epifania. Il Piano
non si limita a tratteggiare la riorganizzazione delle news nazionali ed anche
locali, introducendo anche il riassetto intorno a 5 macro aree guidate da 5
super governatori, che avranno voce in capitolo su tutte le strutture, le
attrezzature e le persone impiegate nei loro territori, sia per lo spettacolo
sia per l'informazione. In questo nuovo schema, le 21 storiche sedi regionali
resteranno in piedi (anche perché sono previste dalla legge Gasparri). Avranno
però un peso molto minore. Scenderanno di un gradino, al punto che non saranno
più guidate da un direttore di sede, ma da un dirigente con mere funzioni di
coordinatore L'area Nord Ovest
comprenderà la Liguria, la Valle D'Aosta, il Piemonte e - a sorpresa - la
Sardegna (con Torino come Centro di produzione di riferimento). L'area Nord Est
avrà sotto di sé il Friuli, il Trentino, il Veneto e la Lombardia (Centro di
produzione Milano). L'area Centro Nord raggrupperà Emilia, Marche, Umbria e
Toscana (Centro di produzione Bologna). Nell'area Centro Sud ci saranno Lazio,
Abruzzo, Molise e la lontanissima Puglia (Roma il Centro di produzione di
riferimento). Chiude l'elenco l'area Sud che unirà Sicilia, Calabria,
Basilicata e Campania (nel Centro di produzione di Napoli sarà assemblato un
"Tg Sud" che andrà in onda sulla Terza Rete, in tutto il Paese, dopo
le 14:20).
Il Piano dice che ogni macro area "riorganizza e
concentra la burocrazia amministrativa e la gestione dei mezzi pesanti di
produzione". Sono previsti, poi, "accorpamenti degli uffici anche
nell'ottica della razionalizzazione del personale che supporta" i singoli
telegiornali regionali. La testata giornalistica TgR - che oggi confeziona
tutti i telegiornali regionali - confluirà nel nuovo contenitore Newsroom
Italia. Dentro questo contenitore ci saranno anche il canale RaiNews24 e infine
Rai Italy. È un canale informativo in lingua inglese, nuovo di zecca. Qui, tra
le altre cose, saranno lavorati tutti i contenuti della tv di Stato che
potranno interessare all'estero. Il Piano cita lo scoop dell'intervista al
presidente turco Erdogan (a giugno 2016) come un'occasione mancata, nel senso
che era "troppo italiana" per essere venduta a emittenti straniere.Il
contenitore generale Newsroom Italia avrà un mega direttore giornalistico, che
seguirà in prima battuta RaiNews24. Sotto di lui, opererà un condirettore o un
vicedirettore "in prima" (sistemato a capo delle news regionali,
della nuova TgR). L'intera informazione delle cinque macro area verrà affidata
a cinque vice direttori (strada già tentata nel 1994 dalla Rai dei Professori). Nelle 21 sedi regionali il comando sarà nelle mani
di un capo redattore. Ogni sede regionale avrà almeno 15 giornalisti. Una parte
di questi sarà schierata nei capoluoghi di provincia come "redattore
multimediale territoriale". La Sardegna - per fare un esempio - avrà sette
redattori territoriali (ad Olbia, Nuoro, Oristano, Tortolì, più tre a Sassari).
In Emilia queste sentinelle locali presidieranno Piacenza, Parma, Reggio
Emilia, Modena, Ferrara, Ravenna e Forlì. Oltre alle 21 sedi regionali,
resteranno in vita "alcune sedi distaccate" come Sassari, Catania e
Udine, considerate strategiche. Ma in una logica di contenimento delle spese,
sarà chiusa l'edizione della mezzanotte di tutti i telegiornali regionali
che costa molto anche come straordinari (risparmio stimato 3 milioni di euro).
Schiaffo di
Obama a Israele condannata per le colonie in Cisgiordania
23 dicembre 2016 Il Consiglio di sicurezza dell’Onu
con l’astensione degli Stati Uniti e 14 voti favorevoli fra cui la Francia
approva la Risoluzione 2334 che condanna come “illegali” gli insediamenti
israeliani in Cisgiordania nei territori occupati a partoire dal 1967
23 dicembre 2016 Appena rientrato in Italia in treno
attraverso la Francia, l’autore della strage di Berlino, il tunisino Anis Amri
dopo aver ferito un agente italiano nel corso di un controllo di fronte alla
Stazione di Sesti San Giovanni viene ucciso. La Cancelliera tedesca Angela
Merkel ringrazia l’Italia
23 dicembre 2016 Fallita la ricapitalizzazione del
Monte dei Paschi di Siena sul mercato ad opera di privati, Mattarella firma un
decreto che autorizza lo Stato italiano a sottoscrivere o acquistare azioni
entro il 31 dicembre 2017. Lo Stato garantirà un rafforzamento patrimoniale del
Monte dei Paschi con un investimento massimo di circa 7 miliardi di euro
23 dicembre 2016 In Spagna La Comisión Nacional de los
Mercados y la Competencia (CNMC) sanziona multe a Atresmedia (per 18.175 euro)
e a Mediaset (per 63.705 euro) avendo trasmesso un eccesso di pubblicità nei
primi mesi del 2016, oltrepassando i limiti temporali legali di 12 minuti orari
imposti agli spazi pubblicitari dalla Ley General de Comunicación Audiovisual. Limiti
superati fra gennaio e maggio 2016 da 4 emittenti di Mediaset: Telecinco,
Cuatro, Divinity e Energy, e per
Atresmedia, da Antena 3.
23 dicembre 2016 La piattaforma OTT Wuaki tv fondata a
Barcellona nel 2009 e detenuta dal 2012 dal gruppo tecnologico giapponese
Rakuten, con 4 milioni di utenti in 12 paesi europei stipula un accordo con la
squadra di calcio della capitale catalana El Barçam, in base al quale per
quattro stagioni a partire dal 2017-18, sulle maglie dei giocatori apparirà il
nome del gruppo Rakuten.
23 dicembre 2016 Il Ceo di Vivendi Arnaud de
Puyfontaine viene sentito in Consob dopo l’esposto presentato il 20 dicembre da
parte di Fininvest per manipolazione del mercato e abuso di informazioni
privilegiate da parte di Vivendi.
24 dicembre 2016 Due giornalisti tedeschi della Süddeutsche Zeitung Till Krause e Hannes
Grassegger hanno accesso ai documenti interni dei moderatori di Facebook e li
pubblicano spiegando quali sono i criteri che decidono la cancellazione di
certi post e non di altri. Sinora Facebook si era sempre rifiutato di rendere
pubbliche le regole di cancellazione dei contenuti scorretti pubblicati sulla
sua piattaforma. I documenti trapelati contengono criteri basati sul buon senso
e su una definizione certosina delle categorie da proteggere. I moderatori di
Facebook, a volte dipendenti di aziende appaltatrici, devono vigilare e
garantire che il social network creato da Mark Zuckerberg rimanga un luogo
conviviale, sereno e adatto al business. Più le persone pubblicano notizie,
foto e informazioni che suscitano dibattito e aumentano i "like", più
costa la pubblicità sul sito e maggiori sono gli introiti della piattaforma di
condivisione. Perciò è compito dei moderatori scoraggiare comportamenti che
fanno scappare gli utenti.
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Sergio Valzania Fa paura un mondo nel quale notizie false circolano a stormi
come uccelli migratori. Nessuno si sente sicuro di quello che il web va
dicendo, fonti irraggiungibili distribuiscono informazioni incontrollate e
spesso create consapevolmente senza collegamento con la realtà. E allora?
Quanta paura fa piuttosto un mondo nel quale Facebook e Google assoldano uno
stormo di giornalisti prezzolati con il compito di controllare ciò che ò vero e
ciò che è falso. Una ufficio censura planetario posto in mano a gigantesche
multinazionali che non rispondono a nessuno se non al proprio interesse. Il
Grande Fratello impallidirebbe di vergogna al confronto, per la pochezza dei
propri mezzi
24 dicembre 2016 Partenza sprint per la stagione
televisiva 20162017 delle reti Mediaset. Secondo gli ascolti Auditel registrati
tra settembre e dicembre 2016 (dal 4 settembre al 24 dicembre), Canale 5 è la
rete più vista nel totale giornata sia sul target commerciale 15-64 anni
(16,7%) sia su tutto il pubblico italiano con il 16,4%. Il totale delle reti
del Biscione registra nelle 24 ore il 32,8% di share, in crescita di 1,1 punti
rispetto allo stesso periodo del 2015. Nel target tra 15 e 64 anni Mediaset
ottiene il 34,7%( 1 punto), con Italia 1 che nelle 24 ore si conferma terza
rete italiana con il 7,1% e quasi 1 punto di vantaggio sulla quarta (6,2%).
24-25 dicembre 2016 Nella notte precipita nel Mar Nero
un Tupolev russo con a bordo 64 mebri del Coro dell’Armata Rossa diretto in
Siria per un concerto alle truppe russe: 92 morti. Nessan traccia di esplosivo.
Si delinea l’ipotesi di un guasto del velivolo
25 dicembre 2016 Nel giorno di Natale Netanyahu
convoca gli ambasciatori dei paesi favorevolui alla risoluzione dell’Onu
annunciando ritorsioni: cancellate le visite del premier uscraino e del
ministro degli esteri senegalese a Gerusalemme. Il governo israeliano accusa
Obama di aver orchestrato il complotto
26 dicembre 2016 A 25 anni esatti dalla dissoluzione
dell’Unione Sovietica non si sono realizzate nessuna delle tre ipotesi allora
ipotizzata: a) non esiste un equilibrio
mondiale intorno ad un unico polo con gli Stati Uniti garanti di una sorta di
pace perpetua; b) democrazia rappresentativa e libero scambio non si sono
diffusi come modello ovunque a cominciare dall’ex impero comunista; c) l’Europa
infine non ha proseguito verso la propria unificazione
26 dicembre 2016 Sale il contro per salvare Monte Paschi
di Siena. L’autorità di vigilanza presso la BCE in una lettera chiede per la
banca senese un aumento di capitale di 8,8 miliardi di euro a carico dello
Stato e degli obbligazionisti. Il presidente della Bundesbank Weidmann esprime
dubbi sul piano di salvataggio italiano
Nel suo
ulòtimo spot Tim. Just Some Motion — una delle star del web in Germania, che
pub contare 35 milioni di visualizzazioni al suo attivo — fa ballare il popolo
di Tim, il più grande in Italia, felice di potere usufruire, con un unico
operatore, dell'ultra-broadband fisso e mobile, del cinema, del calcio, dei
cartoni animati, delle serie tv, ma anche dei servizi in cloud
26 dicembre 2016 Va in onda la nuova campagna di Tim
sulle principali reti nazionali. Il film (ideato da Havas Milan, con la
produzione di Nonpanic) è una lunga sequenza di ballo che vede coinvolti i
milioni e milioni di utenti che fanno uso, ogni giorno, della comunicazione e
dei media targati. Lo spot è costruito con apparente semplicità: una serie di
«quadri umani», in rapida successione, che ballano nei luoghi più diversi: in
una cameretta, in riva al mare, su una montagna innevata, nel fondo di una
piscina, su un sottomarino, a scuola, su un tram... Dalle persone comuni, si
passa così ai personaggi del grande cinema, dell'animazione, delle serie tv. Su
tutto domina, infine, il claim: «È bello avere tutto». Il nuovo format,
inaugurato durante le feste di Natale, ribadisce la strategia di Tim basata
sulla centralità del cliente, sulle offerte convergenti e sulle opportunità di
avere «tutto in uno» (quadruple play, ovvero: fisso, mobile, dati, media). Di
nuovo Tim ritaglia per se stesso il ruolo di «abilitatore alle tecnologie
dell'informazione e della comunicazione»: un'azienda che accompagna l'Italia
verso il traguardo della piena digitalizzazione, grazie alla realizzazione
delle infrastrutture di rete di banda larga veloce e alla diffusione dei
servizi di ultima generazione
26 -27 dicembre 2016 Barack Obama e Shinzo Abe
scrivono un nuovo capitolo di Storia. Dopo la visita a Hiroshima del presidente
americano, il premier giapponese vola da Obama alle Hawaii, a Pearl Harbor,
teatro dell’attacco a sorpresa in cui 75 anni fa persero la vita 2.400
americani e che decretò la discesa in campo degli Usa nella Seconda guerra mondiale.
27 dicembre 2016 Secondo Il Sole 24 Ore Sony Pictures
Television starebbe trattando in Italia con il gruppo Television Broadcasting System
(cui fa capo anche ReteCapri) per sbarcare nel digitale terrestre in Italia sui
canali 45 e 55 del digitale terrestre che attualmente ospitano Neko Tv e Capri
Gourmet.
27 dicembre 2016 14
milioni di persone vedono alle 21 in prima serata su Raiuno, «Stanotte a San
Pietro» di e con Alberto Angela, con un ascolto medio di 6 milioni di persone e
uno share di oltre il 25%. Era dal 2003, sottolineano a viale Mazzini, che un
programma di divulgazione culturale non otteneva un successo clamoroso come
questo
28 dicembre 2016 Parole dure contro il governo
israeliano pronunciate da John Kerry. «L’agenda dei coloni sta definendo il
futuro di Israele. Chiedono uno Stato solo, più grande», ha detto il Segretario
di Stato in un discorso pubblico nel suo ministero a Washington. La giornata
segna il punto più basso nelle relazioni tra Stati Uniti e Israele ma,
probabilmente, senza conseguenze, visto che ormai si avvicina il passaggio di
consegne alla Casa Bianca. Donald Trump si smarca polemicamente con i suoi
tweet e un nuovo appello dal sapore biblico: «Sii forte Israele, il 20 gennaio
si avvicina».
29 dicembre 2016 In un articolo, analizzando lo
scontro BT –Sky sui diritti, il Times osserva come le pay tv subiscono un colpo
dai vertici degli sport che antepongono gli spettatori al denaro
29 dicembre 2016 Il giorno in cui passa il decreto
mille proroghe, si delinea una nuova proroga della vecchia concessione Rai in
scadenza il 31 gennaio 2017 il cui rinnovo deve essere approvato dal governo
con un documento prima approvato dal consiglio dei ministri e poi trasmesso
alla Commissione Bicamerale di Vigilanza che ha 30 giorni per esprimere il
proprio parere
29 dicembre 2016
Titolo Mediaset in calo a Piazza
Affari (-0,73% a 4,09 euro), ma passa di mano un altro 1,5% Mediaset, Secondo
il Sole 24 ore il mercato non crede
più all’OPA di Vivendi su Mediaset: a Piazza Affari: si raffreddano le attese
di un'offerta imminente L'articolo 43 del Tusmar consentirebbe all'Agcom di
inibire la scalata di Vivendi Sotto esame anche la posizione attuale dei
francesi, mentre l'eventuale ingresso nel board potrebbe far scattare le
violazioni L'impressione è che si vada verso una guerra di posizione con
Vivendi, da una parte, e Fininvest, dall'altra. In mezzo Mediaset che deve
barcamenarsela col 70% del capitale in lite. In un'assemblea ordinaria
probabilmente la spunterebbe l'azionista storico, che è in vantaggio con quasi
il 4o% dei diritti di voto, in un'adunanza straordinaria è invece probabile che
lo sfidante, con quasi il 30% dei diritti di voto, riuscirebbe a esercitare la
minoranza di blocco, impedendo operazioni strategiche sgradite. Sempre secondo
il quotidiano finanziario milanese potrebbe riprendere la trattativa con Sky in
merito al futuro di Mediaset Premium
29 dicembre 2016 Entra in vigore dalla mezzanotte la
tregua della guerra civile in Siria grazie all’accordo a quattro sotto l’egida
di Putin
29-30 dicembre 2016 Profumo di guerra fredda. Scattano
le ritosioni di Obama agli attacchi informatici orchestrati dai servizi segreti
e dal controspionaggio russo durante la campagna per le presidenziali oltre
Oceano. Espulsi 35 agenti russi da New York e San Francisco. A sorpresa il
leader del Cremlino decide di non dar seguito alla richiesta di espellere a sua
volta i 35 diplomatici americani espressa dal suo,ministro degli esteri
Lavrov
30 dicembre 2016 Di prima mattina il Consiglio dei
ministri, approva il decreto Milleproroghe e soprattutto completa la squadra di
governo, , nominando 45 fra sottosegretari e viceministri, in gran parte
conferme del governo uscente, senza l’ingresso della pattuglia dei verdiniani
30 dicembre 2016 Con la publicazione in Gazzetta Ufficiale entra in vigore il Decreto
Legge 30 dicembre 2016, n. 244 Proroga e definizione di
termini. Che conferma lo slittamento del rinnovo della Concessione Rai. “Più
precisamente – scrive Angelo Zaccone Teodosi in un commento per Key4Biz -il
cosiddetto “Mille Proroghe” ha previsto in verità, nei suoi 15 articoli, decine
e decine di differimenti temporali (per l’esattezza, sono 103): in particolare,
l’articolo 6, al comma 3, prevede una proroga di ulteriori tre mesi
dell’attuale concessione della Rai, che la Legge sull’Editoria aveva già
prorogato al 31 gennaio 2017: la scadenza diviene quindi il 30 aprile 2017. Il
termine iniziale di 3 mesi è stato trasformato in 6 mesi. Per amor di
precisione, il decreto-legge 30 dicembre 2016 n. 244, all’articolo 6, comma 3,
recita: “Al comma 1-sexies dell’art. 49 del Decreto legislativo 31 luglio 2005,
n. 177, le parole: “novanta giorni” sono sostituite dalle seguenti:
“centottanta giorni””. Traduzione: si tratta del comma che ha introdotto la
Legge sull’Editoria lo scorso ottobre (anzi, novembre, visto il ritardo con cui
è stata pubblicata), ovvero la Legge 26 ottobre 2016, n. 198, che all’art. 9,
comma 1, ha determinato alcune modifiche dell’articolo 49 del “Testo Unico
della Radiotelevisione” cioè, appunto, il Dlgs. n. 177/2005, decreto
legislativo emanato dal Governo Berlusconi II in virtù di legge delega, ovvero
la legge 3 maggio 2004 n. 112 (la cosiddetta “Legge Gasparri”, ed in
particolare dell’art. 16), tra le quali anche la proroga di 3 mesi (90 giorni)
rispetto alla data del 31 ottobre 2016. Ora questi 3 mesi sono diventati 6, e
quindi si andrà al 30 aprile 2017, anziché il 31 gennaio. Da ricordare che la
data del 31 ottobre 2016 era già una proroga rispetto a quella del 6 maggio
2016 (che aveva introdotto il Testo Unico, e nota da 10 anni), che era stata
inserita nel nuovo Codice degli Appalti (all’art. 216, comma 24, del Decreto
Legislativo 18 aprile 2016, n. 50). Siamo, in pratica, alla terza proroga, e la
data del 30 aprile 2017 arriva ad un anno di distanza rispetto alla prima del 6
maggio 2016!. Il successivo comma 4, sempre dell’articolo 6, differisce al 1°
gennaio 2018 gli effetti della “spending review” per la Rai, che viene così
sostanzialmente esclusa dal “perimetro Istat” della Pubblica Amministrazione.
Sostanzialmente, per un anno ancora, la Rai è libera da ulteriori vincoli
particolari su appalti, acquisti, assunzioni, ovvero – esemplificativamente
–non deve mettere in atto concorsi pubblici per le assunzioni né fare
riferimento a Consip per acquistare beni e servizi. Il comma 4
dell’articolo 5 sposta al 1° gennaio 2018 “gli effetti delle norme finalizzate
al contenimento di spesa pubblica in materia di gestione, organizzazione,
contabilità, finanza, investimenti e disinvestimenti”: ciò “al fine di
assicurare il pieno ed efficace svolgimento del ruolo istituzionale e
societario attribuito” alla Rai. Da segnalare – en passant – che il “Mille
Proroghe” prevede, sempre all’articolo 6, anche altri due provvedimenti in
materia di comunicazione: proroga al 31 dicembre 2017, ovvero di un anno, il
divieto di proprietà incrociata tra chi ha più di una rete televisiva nazionale
e quotidiani nazionali (comma 1), e stanzia altri 10 milioni di euro per
l’anomalo caso di un servizio privato/pubblico qual è Radio Radicale (comma
2)… “
30 dicembre 2016 In un’intervista al Financial Times il presidente
dell’autorità antitrust Pitruzzella propone una rete di agenzie pubbliche dei
Paesi UE contro le “bufale online” La post verità è un dei motori del
populismo e un minaccia per le
democrazie”. Grilllo replica denunciando la volontà di realizzare un nuovo
Tribunale dell’inquisizione del web”. “ Ma non ci fermeranno”
31 dicembre 2016 Il Consiglio di sicurezza delle
Nazioni unite votazione una risoluzione per approvare l’accordo di cessate il
fuoco in Siria mediato da Russia e Turchia e per ribadire il supporto a una
tabella di marcia per la pace che inizi con un governo di transizione. La
risoluzione promossa dalla Russia chiede anche «un rapido, sicuro e senza ostacoli»
accesso per fornire aiuti umanitari in tutto il Paese. E guarda a un incontro a
fine gennaio tra il governo siriano e l’opposizione nella capitale kazaka
Astana «come una parte importante del processo politico siriano facilitato
dalle Nazioni unite».
31 dicembre 2016 Al via Wind Tre: investirà 7 miliardi
in infrastrutture per lo sviluppo digitale: la nuova Wind Tre è la più grande
realtà nazionale di telefonia mobile con oltre 31 milioni di clienti e 2,7
milioni nel fisso, nata dalla fusione delle due società operative H3G e Wind
Telecomunicazioni a seguito della joint-venture paritetica creata da CK
Hutchison e VimpelCom. La nuova società è da questa data operativa sul mercato
con i tre storici marchi, Wind e 3 per il mobile e Infostrada per il fisso.
Abbonati a
servizi televisaivi a pagamento
31 dicembre 2016 In Spagna Movistar, que revolucionó
el sector con la compra de Digital , lidera el mercado con 3.771.091
suscriptores, Vodafone acumula 1.114.818 y Orange completa el podio con
385.876, el doble que hace un año. Los operadores de cable Euskaltel y Telecable cuentan con
264.270 y 129.746, respectivamente. Por tecnología, la 1PTV (a través de banda
ancha) suma 3.205.999 suscriptores; el cable acumula 1.449.928 y el satélite
apenas supera ya el millón (1.005.337). El pujante «streaming» aún se limita a
187.253 seguidores. La llegada a España de grandes plataformas internacionales
de contenidos podría comprometer la posición privilegiada de las telecos, una
batalla intersectorial que se replica a nivel mundial y que tuvo su episodio
más sonado con la compra de Time Warner por ATeT por casi 100.000 millones. En
España, Netflix, que aterrizó a finales de 2015 y ahora forma parte de la
oferta de Orange, ya registra el 1,8% de abono en los hogares españoles con
Internet (216.000 suscriptores); Yomvi (Mo-vistar ) representa el 7,8% (928.000
abonados); Wuaki, e11,1% (127.000); y otras como Filmin, Tucut, Nubeox superan
los 90.000 suscriptores en su conjunto. El
reciente advenimiento de HBO, en alianza inicial con Vodafone, y de Amazon
Video introduce aún más competencia
Ascolti
televisivi
31 dicembre 2016 Secondo la francese Médiamat 2016 in
termini di ascolti risulterebbero in calo TF1, France 2, France 3 e
Canal+ ai loro minimi storici Fra le reti generaliste solo M6 risulterebbe in crescita. Le emittenti
digitali terrestri della TNT HD
raccoglierebbero complessivamente il 7,8 % di share
31 dicembre 2016 In Spagna Telecinco rimane nel
2016 al primo posto in termini di ascolti con uno share del 14,4% davanti ad
Antena 3 seconda con il 12,8% (ma in testa nel mese di dicembre) e alla prima rete pubblica di TVE La 1 terza
che con il 10,1%, riesce a superare la soglia del 10% risultando l’unica fra le grandi emittenti in chiaro in
crescita rispetto al 2015
31 dicembre 2016 Per Aldo Grasso la cosa più bella
fatta dalla Rai di Campo Dall'Orto - e paradossalmente la meno
pubblicizzata è stata Rai Play, il
servizio per rivedere i programmi sul tablet o il pc. Che ha una qualità
superiore ai concorrenti.
1 gennaio 2017 Da oggi l’Onu avrà un nuovo Segretario
generale come . successore di Ban ki-moon: Si insedia alla guida delle Nazioni
Unite Antonio Guterres, 67 anni, socialista, primo ministro portoghese dal 1995
al 2002 e per dieci anni, dal 2005 al 2015, Alto Commissario delle Nazioni
Unite per i rifugiati. Guterres resterà in carica cinque anni sino al 31
dicembre 2021
1 gennaio 2017 Malta assume da oggi la presidenza, a
rotazione, del Consiglio dell’Ue. Uno dei più piccoli Paesi europei (nella
foto, la capitale La Valletta) si troverà così alla guida dell’Unione in un
semestre assai delicato. Che vedrà, ad esempio, l’avvio (a marzo) delle
procedure, e relativi negoziati, per la Brexit (nella quale Malta sarebbe con
ogni probabilità rimasta coinvolta se, nel 1956, gli inglesi non avessero detto
no all’integrazione dell’isola mediterranea nel Regno Unito) e, tra aprile e
maggio, l’elezione del nuovo presidente francese
Il 2016 sembra segnare non solo la fine del governo Renzi, ma con la
secca sconfitta referendaria della riforma costituzionale mirata al superamento
del bicameralismo perfetto, quella definitiva della Seconda Repubblica Come
scritto da Antonio Polito nel Corriere
della Sera “Rifiutandosi di entrare nella
Terra Promessa da Renzi, gli elettori hanno forse scritto la parola fine sulla
Seconda Repubblica. Il referendum costituzionale può assumere il valore storico
che ebbe quello sul divorzio nel 1974: la chiusura di un’era. Per la verità gli
italiani ci avevano provato già nelle elezioni politiche del 2013, mandando in frantumi
il bipolarismo. Ma Renzi si inserì abilmente e velocemente nel vuoto di potere.
Così illuse se stesso e tutti noi che fosse possibile riesumare, stavolta con
un volto più giovane, la salma di un sistema politico che aveva fatto il suo
tempo. La Seconda Repubblica ha avuto
infatti quattro tratti distintivi: era fondata sul leaderismo, tenuta in piedi
dal maggioritario, ingessata in due coalizioni, nutrita dallo strapotere della
tv. Nessuno di questi pilastri ha resistito allo tsunami della crisi. Il primo
comandamento dell’epoca politica iniziata nel 1994 era il leaderismo, e diceva
che il capo della coalizione di maggioranza, il cui nome venne scritto sulla
scheda elettorale, è automaticamente il capo del governo, perché quest’ultimo
non si elegge più nel Parlamento ma direttamente nelle urne. Così è stato tre
volte con Berlusconi e due volte con Prodi. Dopo la pausa di Monti e Letta,
Renzi ha tentato di ripristinare il dogma pur senza passare per il voto
popolare. È finita invece come ai tempi della Dc: Gentiloni a Palazzo Chigi nel
ruolo di un Goria, un governo balneare a Natale che tiene il posto al prossimo,
mentre il potere e la lotta per acquisirlo si spostano nel partito. Il secondo comandamento era il maggioritario,
condizione essenziale del leaderismo. Ma il maggioritario non esiste più nella
versione del Porcellum, perché lo ha raso al suolo la Consulta per la sua
incostituzionalità; non esiste ancora nella versione dell’Italicum, né forse
esisterà mai perché ripudiato già da tutti e sub iudice; e non facilmente potrà
risorgere nella versione del Mattarellum, che per tornare avrebbe bisogno di
coalizioni che non ci sono più. Erano appunto le coalizioni il terzo
comandamento: tutti insieme contro il nemico comune. Ma da quando ci sono su
piazza i Cinque Stelle il nemico non è più comune per nessuno, ciascuno ne ha
almeno due, e dunque ognuno per sé. È per questo che la prossima legge
elettorale rischia di essere, in ogni caso, più proporzionale di tutte le
precedenti. È per questo che il centrodestra è diviso in tre tronconi al
momento inconciliabili. Ed è per questo che il Pd è rimasto solo, senza uno
straccio di alleati. Infine il quarto comandamento: se occupi le tv e sei un
buon comunicatore, vinci le elezioni. Con Berlusconi funzionò, anche perché lui
era padrone della materia. Con Renzi ha funzionato per un po’. Al referendum ha
invece funzionato a rovescio. L’occupazione militare delle tv da parte del
premier ha generato fastidio, intolleranza e rigetto. Mentre i social hanno
dato il mood alla campagna, definendo l’umore del Paese e alimentandolo. Cosa
analoga a quella che è successa in America, dove la vittoria dell’outsider
Trump è stata cucinata sul web
Per la televisione italiana quello che va a chiudersi è sostanzialmente
un buon anno. La querelle fra Vivendi e Mediaset ha tenuto (e tiene) banco, ma
il sistema televisivo nel suo complesso - complici anche gli eventi sportivi
(Europei di calcio e Olimpiadi) e il maggior gettito del canone Rai - a fine
2016 metterà a bilancio 404 milioni di euro di ricavi in più, arrivando a
sfiorare gli 8 miliardi di euro. A evidenziarlo è il Rapporto annuale di
ITMedia Consulting che, nei fatti, mette nero su bianco le prime cifre si
sintesi sull'anno dell'universo tv (chiamarlo piccolo schermo è ormai riduttivo)
andando anche sulle previsioni per il 2017 e 2018. Previsioni, lo specifica il
report, da prendere cum grano salis considerando la situazione attuale che vede
protagonista Mediaset con Premium. Ma allo stato delle cose, le analisi
econometriche dicono che ci sarà crescita, anche se molto inferiore al 6% messo
a segno per il 2016. A conti fatti si parla di un 0,6%, indicativo più di una
calma piatta che di altro. Ma tant'è. La notizia positiva è che nel 2016 i
ricavi pubblicitari in primo luogo hanno mostrato un trend positivo con un
incremento attorno al 6 per cento. Recessione e stagnazione sembrano dunque
messi alle spalle da eventi sportivi, ma anche da una tv free in cui lo sbarco
in grande stile di Sky (con Tv8, ma anche Cielo e Sky Tg 24) e di Discovery
(Nove) ha portato acqua al mulino della raccolta pubblicitaria. Attenzione
però: Mediaset fa la parte del leone e continuerà a farla pur scendendo,
secondo le previsioni del Rapporto It Media Consulting, dal 57 al 5500 fra 2016
e 2018. Ma gli altri player crescono. E la pubblicità ha raggiunto nel 2016, in
generale, il 4o% dei ricavi complessivi del sistema tv italiano. Come detto,
però, è aumentato anche il gettito del canone, nonostante la riduzione della
quota da 113,50 euro alno come previsto dalla legge di Bilancio dello scorso
anno, compensata comunque ampiamente dal taglio all'evasione con il pagamento
in bolletta elettrica. Nel complesso la crescita del canone è stata superiore
al 9%, portando questa voce a rappresentare oltre il 22% del totale dei ricavi.
Ulteriore notizia positiva è il 2% dei ricavi da servizi a pagamento. Un
miglioramento, questo, frutto prevalentemente della crescita della broadband Tv
e della presenza di nuovi servizi on demand, che siano in abbonamento (Svod) o
pagati a seguito delle singole transazioni (Tvod). Entro il 2018 il servizio
dovrebbe "conquistare" 1,6 milioni di famiglie. In questo quadro la
piattaforma broadband raggiungerà, in termini di penetrazione, il 20% nel 2018
da112% del 2016. Per quanto riguarda la pay tv la fetta di gran lunga più
consistente di ricavi continua a essere raccolta dalla piattaforma satellitare
(77% nel 2016). A ogni modo la Tv free continuerà a essere prevalente. E anche
se gli altri operatori cresceranno, per ora Sky, Rai e Mediaset continueranno a
valere il 93% del totale mercato, con la media company di casa Murdoch primo
player per risorse complessive, considerando abbonamenti, pubblicità e canone.
Come osserva Augusto Preta “Le famiglie italiane, oggi, guardano la
nuova televisione in digitale con una maggiore consapevolezza dell’offerta
tematica e dei nuovi servizi non lineari su larga banda. Il terrestre si
conferma la prima piattaforma di fruizione, ma il modello di TV tradizionale,
pur rimanendo prevalente, avverte ormai la presenza incombente e molto dinamica
dei canali tematici, dove si stanno concentrando le strategie di alcuni
importanti operatori internazionali e delle nuove modalità di fruizione di
contenuti non lineari (TVoD, SVoD) nella broadband TV: per i broadcaster che
avevano dominato nel mondo analogico diviene evidente la necessità di fornire
un’offerta complementare e ulteriore rispetto a quella tradizionale. In questo
contesto di grande trasformazione, nel corso del 2016 si è assistito a
numerosi eventi che stanno riconfigurando l’intero assetto televisivo:
dalle politiche pubbliche alle grandi manovre in corso che coinvolgono un gran
numero di attori, ciò che emerge è un grande processo di ristrutturazione e
sviluppo di business model, destinati a trasformare e riconfigurare nei
prossimi anni l’intera industria nazionale. Il mercato televisivo mostra nel
2016 decisi segnali di ripresa, che sembrano chiudere definitivamente il
periodo di profonda crisi strutturale del settore: i ricavi totali aumentano significativamente
rispetto all’anno precedente. Nel 2016 il mercato è cresciuto
complessivamente di € 404 mln, a un tasso superiore al 5% rispetto al
2015. Cresce in particolare la pubblicità, attorno al 6% se si considerano
anche i ricavi online, consentendo a questa risorsa di raggiungere quasi il 40%
dei ricavi complessivi. Si assiste pertanto nel 2016 al sorpasso della
pubblicità sulla pay-TV. Si tratta però di una ripresa stabile o legata a
fattori congiunturali (canone) e a rimbalzi derivanti da situazioni
particolarmente critiche in passato? La risposta secondo ITMedia
Consulting non è molto incoraggiante, anche se nell’introduzione allo
studio è espressamente indicato come le previsioni si limitano all’analisi
dello status quo e non possono tenere conto di variabili di natura commerciale
quali possibili cessioni di azienda o rami d’azienda (vedi Mediaset-Vivendi), normative e regolamentari non
presenti alla data di chiusura del rapporto, tali peraltro da modificare le
attuali dinamiche del mercato. L’unico evento previsto, in quanto ampiamente
annunciato, è l’ingresso di Amazon nell’offerta di servizi di video
on demand. Nei successivi due anni dunque la crescita media annua sarà di
appena lo 0,6%, penalizzando soprattutto gli operatori che si basano su modelli
di business consolidati: la crescita premierà soprattutto i nuovi entranti
capaci di sfruttare meglio le opportunità offerte dall’evoluzione
tecnologica e dalle mutate esigenze della domanda, traducendole in un’offerta
appetibile al pubblico, sempre più orientato verso una fruizione
personalizzata, multipiattaforma, multischermo, anche in mobilità.Nonostante il
Free To Air continuerà ad essere la modalità di accesso primaria ai contenuti
per 2/3 delle famiglie italiane, tuttavia la pay-TV, grazie al broadband,
appare destinata nel tempo ad aumentare sensibilmente la penetrazione.,
raggiungendo in breve una quota del 20% ed erodendo quote di mercato a tutte le
altre piattaforme. Il satellite DTH rimane infatti la prima piattaforma, ma in
decisa contrazione (dal 55% al 50%), come pure la quota del digitale terrestre.
Sky si conferma il principale attore riuscendo a mantenere la sua quota
nel periodo considerato attorno al 33%. In leggera flessione
invece Mediaset e Rai che scendendo al 29% nel 2018. Chi
cresce sono gli Altri Operatori, che raggiungono il 9% del mercato totale a
fine 2018.Relativamente a quest’ultimi, la loro crescita è superiore al 14%,
confermando un trend manifestatosi anche negli anni precedenti. La buona
performance è sostenuta sia dalla componente pubblicitaria
(Discovery, MTV, ecc..), sia dalla parte pay che attraverso l’offerta di
Subscription Video on Demand (SVoD) e la presenza di operatori globali
come Netflix e Amazon rappresentano il vero forte stimolo
alla crescita nei prossimi anni.
Si delinea infine lo scenario degli attori nel piano di cablatura a
banda ulktra larga dell’Italia con la nascite di OpEn Fiber Considerando il
digital divide di base superato in quasi tutta Europa (vale a dire la banda
larga per tutti i cittadini, raggiunta grazie a un mix di tecnologie tra cui il
satellitare), la strategia italiana per la banda ultralarga, in linea con gli
obiettivi posti dall’Agenda digitale europea, prevede entro il 2020:
·
Copertura ad almeno 30 Mbps per tutti i cittadini
italiani.
·
Copertura ad almeno 100 Mbps per il 50% della
popolazione.Un piano ambizioso che intende rimediare rapidamente alla carenza
infrastrutturale che ci caratterizza, concentrandosi soprattutto sulla
realizzazione delle reti a 100 Mbps. La declinazione degli obiettivi europei
sul nostro territorio prevede infatti di portare all’85% della popolazione 100
Mbps entro il 2020, privilegiando in primis le aree di interesse economico e ad
elevata concentrazione demografica, le scuole, le sedi di PA, ospedali e aree
industriali. Per le aree più remote invece resta l’obiettivo di portare una
velocità di connessione di almeno 30 Mbps
Il piano industriale di OpEn Fiber Sul
sito di OpEn Fiber si legge: “Trasformiamo una necessità in un’opportunità di
sviluppo per l’Italia e in un’occasione di mercato per tutti gli attori che
vorranno partecipare al processo di digitalizzazione e innovazione del Paese”.
La tecnologia con la quale OpEn Fiber sta portando nelle case degli italiani la
connessione ultraveloce si chiama FTTH, Fiber to the Home, letteralmente “fibra
fino a casa”.
Il piano industriale di Tim Ma OpEn Fiber
non gioca da sola. La concorrenza è agguerrita. TIM ha già fatto e continua a
investire milioni di euro per cablare milioni di abitazioni (ad oggi 11,4
milioni), ma al momento solo poche centinaia di cittadini hanno la fibra ottica
in casa. Uno dei motivi è il costo mensile, molto più alto dell’abbonamento
ADSL.Nel suo ultimo piano industriale, TIM ha confermato il suo impegno per
recuperare il gap digitale del Paese con investimenti fino a 12 miliardi in tre
anni (2016-2018), dei quali oltre 4,5 saranno dedicati allo sviluppo della
Banda Ultra Larga fissa e mobile.
Il piano industriale di Fastweb Alberto Calcagno, amministratore delegato di Fastweb ha
dichiarato: “Nel 2020 Fastweb raggiungerà, con i servizi a banda
ultralarga (Fiber to the home e Fiber to the cabinet), 13 milioni di famiglie e
imprese italiane (50% di copertura nazionale), rispetto ai 7,5 milioni a fine
2016 (30% di copertura nazionale)”.In particolare, entro il 2020, grazie anche
a Flash Fiber, la joint venture creata insieme a Tim, Fastweb raggiungerà 5
milioni di famiglie con tecnologia Fiber to the Home. L’operatore di Tlc vuole
raggiungere in banda ultralarga anche i distretti industriali e le città
di medie dimensioni coprendo 8 milioni di famiglie e imprese entro il 2020 con
tecnologia Fiber to the Cabinet e con velocità fino a 200 Megabit per secondo.
Cronologia
dei media
Cronologia
della radio e della televisione
Cronologia
Parte Sesta
L’era cross
mediale e l’avvio della competizione fra broadcaster e fornitori di servizi OTT
al di sopra della Rete e aggregatori di contenuti
(2014-2020)
XXIII Verso
l’Internet 3.0 e la compiuta maturazione della convergenza. La grande battaglia
per la banda ultra larga e il riposizionamento strategico degli operatori di
tlc nel mercato dei contenuti. L’Italia crocevia della battaglia per la
convergenza in Europa dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea
(2016-2017)
La televisione oltre la televisione. La battaglia
sulle nuove forme di distribuzione dei contenuti
Negli ultimi
anni abbiamo assistito al lento declino della tv lineare fruita in diretta. I
telespettatori, grazie all’esplosione delle connessioni mobili, sono sempre più
orientati verso un consumo dei contenuti audiovisivi anytime, anywhere e any device. I palinsesti sono morti nel senso più tradizionale del termine. Oggi
gli utenti si costruiscono programmazioni sempre più personalizzate in base ai
loro gusti e alle loro preferenze. Gli introiti pubblicitari sono in lenta
ripresa dopo aver raggiunto il livello minimo nel 2008; il finanziamento
pubblico rimane sotto pressione; mentre la pay tv continua a crescere, i
broadcaster tradizionali hanno cominciato a produrre e distribuire format brevi
sulle piattaforme di video-sharing come YouTube o Dailymotion. Il settore della
distribuzione è profondamente mutato con i provider over-the-top e gli
aggregatori di contenuti. In questo contesto la Commissione Ue ha ben compreso
il grosso fermento del mercato e presentato il mese scorso la proposta di
revisione della Direttiva sui servizi media audiovisivi (SMA),
avviando un nuovo approccio alle piattaforme online per raccogliere le nuove
sfide poste dal digitale in vista della realizzazione del Mercato Unico. Una
revisione necessaria considerata la maggiore offerta di video on-demand che
però arriva su mercati ancora molto frammentati con più canali e servizi VOD
disponibili.
Secondo uno
studio, dell’Osservatorio europeo sull’audiovisivo, nel 2018 Facebook e Google
raggiungeranno una quota del 50% del mercato della pubblicità riferita ai video
on-line. Nel nuovo scenario tecnologico soggetti come Facebook e Google
aggregano informazioni di vario tipo: condivisione di dati personali, scambio
di messaggi, pubblicazione di news o video. Nell’ambito del consumo dei servizi
VOD va comunque evidenziato che i servizi a pagamento crescono più rapidamente
dei servizi free. Sempre secondo l’osservatorio europeo, l’ingresso di
Netflix in Europa ha dato una sferzata al mercato dei servizi VOD che è passato
dal valore di 40 milioni di euro nel 2010 ad un valore di 830 milioni di euro
nel 2014 con una crescita pari quasi al 2.000%. Questo incremento è
ovviamente dovuto solo ai ricavi di Netflix ma soprattutto alla reazione
competitiva dei broadcaster europei che hanno lanciato sul mercato nuovi
prodotti VOD; limitandosi all’Italia possiamo ricordare i prodotti: SKY GO, SKY
On Demand ed Infinity.
L’Italia crocevia della battaglia per la convergenza
Come osserva
Raffaella Natale su Key 4 Biz “L’Italia in questo momento gioca un ruolo
importante, come dimostrano le mosse di Vivendi, di crocevia per quelli che
saranno i nuovi scenari europei. Il nostro Paese è un interessante mercato per
chi vuole investire in contenuti e fibra e da qui si snodano una serie di
possibilità future per operatori tlc e media, da Telecom Italia a Vodafone, da
Sky a Vivendi. In Italia in questo momento è in atto la grande partita della
fibra ottica con tutte le potenzialità che questa comporterà in termini di
nuovi servizi e nuovi clienti. Ma gli operatori tlc sanno bene che per
garantirsi un ruolo chiave dovranno non sono investire nelle infrastrutture ma
anche fare in modo che i contenuti diventino un servizio base così come la
voce. Questa condizione vale ovviamente anche per chi fa televisione che non
può più pensare di innovarsi, trascurando i nuovi modelli imposti dagli
Over-The-Top nella distribuzione dei contenuti. Non è un caso che i massimi
esperti dei media coinvolti nella consultazione sul rinnovo della concessione
del servizio pubblico radiotv, chiedano alla Rai di incarnare i cambiamenti in
atto, andando oltre la tradizionale offerta per diventare piattaforma di
convergenza media-tlc. Il futuro è di chi saprà dare ai propri clienti servizi
quad play vale a dire verso pacchetti unici di servizi di telefonia fissa,
telefonia mobile, Internet e Tv.
Le manovre sul mercato nel Regno Unito. Sky si è già
mossa tempo. A dare il calcio d’avvio non è stata solo la nascita di Sky
Europe, operazione alla quale gli altri broadcaster tentano adesso di
allinearsi, ma anche quella di procedere con una serie di accordi con gli
operatori tlc per garantirsi anche le infrastrutture. In Gran Bretagna Sky ha
annunciato che intende offrire servizi mobili insieme a O2 di Telefonica che, se
le Autorità daranno il loro OK, si fonderà con Hutchison che ha già garantito
che cederà al gruppo di Murdoch un quinto della sua capacità di banda. Sky
sarebbe un nuovo entrante nel mercato inglese del mobile, pronto a rispondere a
British Telecom che ha acquistato l’operatore mobile EE ma anche i diritti Tv
della Champions e della Premier League da trasmettere sulla sua rete a banda
ultralarga.
Le manovre sul mercato in Francia. In Francia i
diritti della Premier sono stati comprati da Altice, spingendo Vivendi
all’accordo commerciale con la pay tv araba BeIN Sport per rilanciare sul
calcio. In Italia si è assicurato i diritti della Champions con l’acquisizione
di Mediaset Premium che li aveva comprati per 700 milioni di euro.
Le manovre sul mercato in Spagna. La presenza
di Mediaset in Spagna è ormai relegata alla tv free-to-air. Ma forse c’è spazio
per alleanze: Vivendi ha per esempio acquistato il 33% della società spagnola
di produzione televisiva Bambù che sta producendo contenuti insieme a Telefonica.
La concorrenza sul mercato della pay tv, e non solo, è in fermento in Spagna.
Telefonica ha comprato la tv a pagamento Digital+ per rafforzarsi nei servizi
offerti ai clienti e sta accelerando anche nella produzione di contenuti
originali. Vodafone ha rilevato l’operatore via cavo Ono e Orange ha acquistato
Jazztel. Lo scorso anno anche Netflix è sbarcato in Spagna. In Spagna e la
battaglia sui diritti tv calcio. Assicurarsi i diritti tv del calcio e dei
principali eventi sportivi è l’altro guanto di sfida. In Spagna si sta
registrando un grande fermento e
Vodafone, Orange e Telefonica stanno giocando una partita importante per puntare a nuovi clienti.Vodafone e Orange sono
in prima linea, forti sul calcio rispetto a Telefonica che non
possiede i diritti di trasmissione delle partite di Champions League. Ma
l’operatore tlc non vuole restare indietro è così ha annunciato che investirà
nella produzione di serie tv originali per rilanciare la propria web
tv a pagamento Movistar. Una mossa che permetterà di guadagnare qualche
punto di vantaggio rispetto a Vodafone e Orange che puntano sul calcio, ma
anche rispetto alle piattaforme di video streaming come Netflix e Hbo.
Le nuove sfide in Italia. In questo
delicato momento l’Italia avrà un ruolo importante perché adesso le manovre di
broadcaster e telco si sono spostate nel nostro Paese. E’ qui che si incrociano
gli interessi di Sky, Vivendi e Vodafone. E’ qui che si disputerà la prossima
sfida che non potrà tralasciare il quad play se si intende puntare a nuovi
clienti che dagli operatore tlc non si aspettano più solo i servizi voce ma
anche quelli internet e tv e dai broadcaster contenuti di qualità multiscreen.
Il percorso di riforma del diritto d’autore da parte
dell’Unione Europea In questo contesto l’Unione Europea ha avviato un percorso di riforma del diritto d’autore e
revisione della Direttiva Ue sui servizi media audiovisivi, proponendo la
portabilità dei contenuti per superare gli attuali sistemi di geoblocking. Obiettivo chiaro è la
costituzione del Digital Single Market che permetterà un’offerta
transfrontaliera di contenuti online, mettendo in campo soluzioni di
enforcement per tutelare l’industria dalla pirateria, creando al contempo una
insieme di regole che possano assicurare per tutti gli operatori un level
playing field come da tempo chiedono a gran voce i broadcaster. L’esplosione
dei servizi di video streaming se, da un lato, ha migliorato l’offerta per i
consumatori, dall’altro ha reso ancora più evidente la necessità di intervenire
con nuove regole su un mercato in continua evoluzione. Tra le proposte al
vaglio, c’è anche la possibilità che Bruxelles imponga anche agli Over-The-Top,
come Netflix e Amazon, che almeno il 20% dei loro cataloghi sia di produzione
Ue. Un vincolo che li avvicinerebbe ai broadcaster, che devono già assicurare
spazi e finanziamenti a produzioni Made in Europe.
Inoltre si starebbe valutando anche
l’opportunità di estendere agli OTT l’obbligo di contribuire al finanziamento
delle opere europee, almeno nei Paesi dove questo è imposto agli altri
operatori. Tre le priorità della Ue: 1) Rafforzare l’industria creativa europea
nell’era digitale; 2) Aumentare la circolazione delle opere europee; 3) Aiutare
il cinema europeo a raggiungere un pubblico più ampio. Nel dicembre 2015 la Ue aveva presentato la
proposta sulla portabilità dei contenuti per consentire agli abbonati ai
servizi online – per i libri, musica, giochi, film, teatro, sport – di potervi
accedere anche quando sono temporaneamente fuori dal proprio Paese. La proposta
di regolamento sulla portabilità transfrontaliera dei servizi di contenuti
online intende combattere tali restrizioni per consentire ai cittadini dell’Ue
che si spostano in un altro Stato membro di continuare ad accedere ai contenuti
digitali che hanno acquistato o per i quali hanno sottoscritto un abbonamento
nel proprio paese di origine. La portabilità è solo il primo step della
prevista riforma del copyright. La Ue è già al lavoro per la seconda fase che
sarà pronta per l’autunno e che riguarderà alcune tematiche specifiche come
appunto le eccezioni al diritto d’autore specie quelle che hanno effetti
transfrontalieri e che dovrebbero essere allineate.
Il riassetto del mercato italiano delle torri di
trasmissione
Già il 2015
era stato un anno di grande fermento per il mercato delle torri di
trasmissione, sia il mercato tlc che quello broadcasting. La seconda parte del
2016 potrebbe avviarne un profondo riassetto. I riflettori sin dall’inizio
dell’anno sono puntati su Inwit, ma anche sulla possibile e attesa unione tra
Rai Way ed Ei Towers, che darebbe vita, finalmente anche nel nostro paese, a un
polo unico delle torri efficiente da punto di vista economico e strategicamente
rilevante.
Le torri di telecomunicazioni
I principali
incumbent del vecchio continente – da Telecom Italia a Telefonica e Deutsche
Telekom – hanno avviato la valorizzazione degli impianti di trasmissione o
stanno pensando di farlo, attraverso la quotazione o la vendita degli asset.
Particolarmente attiva, sul fronte italiano, è la spagnola Cellnex, che
ha acquisito in Italia le torri Wind e Abertis e ha presentato un’offerta per
Inwit, la TowerCo in cui sono confluiti gli apparati di trasmissione radio, per
le telecomunicazioni e la diffusione di segnali televisivi e radiofonici di
Telecom Italia, la cui vendita, al momento, è stata però messa in stand by. La
controllata Mediaset Ei Towers, che ha presentato anche un’offerta per Inwit,
in attesa della decisione di Telecom sul dossier, guarda alla Spagna, ma –
secondo gli analisti – potrebbe essere protagonista anche del consolidamento
nel segmento delle torri broadcasting, realizzando un progetto inseguito da
tempo: quello del polo unico delle torri, che allineerebbe l’Italia alle altre
principali economie europee. Tutto
questo movimento attorno ad asset che fino a poco tempo fa erano considerati
‘strategici’ dagli operatori telefonici, ci dice che anche il mercato
italiano sta acquisendo rilevanza agli occhi degli investitori esteri e si
avvia verso il consolidamento.
Inwit: vendere o non vendere?
Tra i dossier
che l’ad di Telecom Italia Flavio Cattaneo ha ereditato dal suo predecessore
Marco Patuano c’è anche quello della vendita del 45% di Inwit. Il 40% di Inwit
è stato quotato in Borsa a giugno 2015 e la società ha raggiunto a oggi una
capitalizzazione di 2,5 miliardi. Telecom Italia vuole restare nell’azionariato
della società – che gestisce circa 11.000 siti, distribuiti in
maniera capillare su tutto il territorio nazionale – ma mantenendo il controllo
di una piccola quota, pari al 15%. La vendita di Inwit è stata avviata a
febbraio e sono, al momento, due le offerte giunte sul tavolo Telecom: una del
consorzio formato da Cellenx ed F2i (con un’offerta da 4,9 euro per azione
sull’intero 45%) e un’altra avanzata da Ei Towers, che ha offerto 5 euro per
azione ma su una quota del 27,5% e con una contestuale acquisizione da parte di
Inwit di un migliaio di torri dalla controllata Mediaset. Il cda di Telecom ha
però deciso di ‘congelare’ la vendita. Cattaneo ha spiegato che
Telecom sta facendo delle riflessioni sulla strategicità di Inwit, anche al
fine di “valutare l’attività delle reti 5G al fine di essere pronti a
quelle nuove frequenze”. A questo punto, se Telecom decidesse di restare nel
mercato delle torri – in controtendenza con quanto stanno facendo altri
incumbent europei da Telefonica a Deutsche
Telekom – Inwit potrebbe assumere il ruolo di ‘consolidatore’
tenendo anche conto del fatto che se la fusione tra 3 e Wind dovesse andare in
porto alle condizioni messe sul
tavolo della Ue da Hutchison, ci sarebbero in vendita 5.425 siti mobili, ai
quali potrebbero aggiungersene altri 3 mila. Sia Cellnex che Ei Towers
hanno fin da subito chiarito che nel frattempo non sarebbero state con le mani
in mano, in attesa di una decisione su Inwit, ma avrebbero guardato ad altre
opportunità in Europa. E così è stato: Cellnex – che controlla in Europa un
totale di 15.120 torri, tra cui 7.708 in Italia e 7.412 in Spagna – ha
acquistato Protelindo Netherlands, filiale del gruppo indonesiano PT Sarana
Menara Nusantara che gestisce 261 siti di telefonia mobile per 109 milioni di
euro. Ei Towers, secondo quanto riferito a giugno 2016 da Il Sole 24 Ore ha
messo nel mirino Axion, seconda TowerCo spagnola con circa 590 torri tlc e
broadcasting di cui il 70% concentrate in Andalusia, con un’offerta da 150
milioni di euro.
Broadcasting: si va verso il polo unico?
Per quanto
riguarda le torri televisive, l’unione tra Ei Towers e Rai Way – che insieme
controllano l’80% del mercato degli impianti broadcasting – permetterebbe “di
mantenere un’infrastruttura strategica in mano italiana evitando il rischio di
offerte ostili dall’estero e creando un operatore più efficiente” dicono gli
analisti Mediobanca Securities. L’Italia, del resto, è l’unico tra i maggiori
paesi Ue ad avere una doppia infrastruttura nazionale. Più volte si è
sottolineato che un polo unico delle torri con dentro RaiWay, Ei Towers e altri
fondi e magari la Cassa depositi e prestiti (attraverso F2i) sarebbe in linea con
quanto già avviene nei principali Paesi europei e converrebbe sia a livello
strategico che economico. Il matrimonio tra Ei Towers e Rai Way era già stato
tentato nel 2015, ma l’Opas
lanciata da Ei Towers sul 66,7% del capitale di Rai Way (costata
al gruppo 1,6 miliardi di euro, ndr) fallì dopo lo stop di Viale
Mazzini e del Ministero dell’Economia al quale si è poi aggiunto quello
della Consob e dell’Antitrust. Una
situazione spinosa che ha spinto la stessa Ei Towers a
ritirare l’offerta sul 66,7% e anche quella successiva che puntava
invece al 40%. Una rinuncia che ha mai avuto la pretesa di essere irrevocabile
e anche i vertici di RaiWay, del resto, non hanno mai
celato di avere tutto l’interesse a lavorare a un operatore unico delle torri.
Gli analisti
Mediobanca Securities sono fiduciosi che nella seconda metà del 2016, con più
informazioni disponibili sul consolidamento mobile e con la ‘nuova’ Rai a
regime, “le parti troveranno infine un accordo per concludere l’integrazione:
forse un accordo diverso, volto ad aumentare la rilevanza della TV di stato in
qualità di azionista della nuova società, potrebbe rappresentare un’opzione
interessante, così come una governance diversa o una diversa valutazione.
Grazie al coinvolgimento di F2i, lo Stato dovrebbe essere in grado di mantenere
la partecipazione di maggioranza nella newco”.
Che il
Governo voglia dire la sua in questa complessa partita non è un mistero: a
gennaio 2016, il sottosegretario Antonello Giacomelli aveva ribadito che “le
infrastrutture di comunicazione strategiche” devono essere “di proprietà
pubblica o a controllo pubblico, a garanzia della concorrenza, del mercato e
della libera iniziativa. A maggior ragione nel settore delle torri, dove
seguiamo con attenzione quello che sta avvenendo”. All’inizio di maggio 2016,
quindi, anche l’amministratore delegato di Ei Towers, Guido Barbieri, ha detto
che “la potenziale combinazione con RaiWay ha senso in ogni caso. Il
deal ha senso”. Se ci saranno finestre disponibili o “un qualche modo
per fare il deal” la società ci sarà.
La Gran
Bretagna lascia l’Europa I cittadini del Regno
Unito al referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione
europea si esprimono per l'uscita del paese dall'Unione.
23 giugno 2016 Si svolge il referendum per decidere il
mantenimento o l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea (Brexit) dopo una
dura campagna fra sostenitori e oppositori del Brexit. I seggi si chiudono alle
23 e i primi sondaggi di opinione sembrano dare la vittoria ai fautori del
mantenimento dell’Unione Europea
24 giugno 2016 Alle 5.40 la BBC annuncia l’esito del
referendum. Dopo un testa a testa per tutta la notte vincono i favorevoli al Brexit sfiorando il
52% distanziando di 1 milione e 270 mila voti coloro che si pronunciano per il
remain nell’Unione Europea, segnando una tappa decisiva nella difficile storia
dell’integrazione europea.
Il referendum
– osserva il Corriere della Sera - segna un solco nel Regno Unito. Ha
spaccato i conservatori e ha spaccato i laburisti. Ha dato fiato all’estremismo
nazionalista. Ha diviso la Scozia e l’Irlanda del Nord (europeiste)
dall’Inghilterra (Brexit). Cameron pensava di uscirne con una facile vittoria.
Ne esce lui a pezzi. Leggerezza imperdonabile. Sotto la cenere covano scontri
fra i tory e scontri fra i laburisti. E sia la questione scozzese sia la
questione nordirlandese torneranno a ruggire.
24 giugno 2016 La sterlina va in picchiata al suo
livello più basso dal 1985, le Borse nel panico sin dalle prime ore del
mattino. Per Nigel Farage si tratta dell’Independence Day chiedendo di
proclamare il 23 giugno festività nazionale
e invitando Cameron a trarne le conseguenze. A metà mattinata Il premier
Cameron annuncia le dimissioni da primo ministro che saranno effettive in
autunno alla conferenza dei Tories con la nomina di un nuovo premier in grado
di gestire il nuovo corso.. In tarda mattinata la premier scozzese annuncia
come possibile un secondo referendum sull’indipendenza della Scozia essendosi
il popolo scozzese chiaramente espresso a favore del rimanere nell’Unione
Europea
24 giugno 2016 Il candidato repubblicano alle
presidenziali americane Donald Trump giudica l’esito del referendum britannico
“una grande cosa”. Il presidente della Commissione Europea Juncker temendo un
effetto domino non solo sui mercati ma anche nelle opinioni pubbliche dei
singoli Paesi Membri a favore degli euroscettici, invita il Regno Unito a fare
presto ossia a negoziare rapidamente le sue condizioni di uscita dall’Unione
Europea.
24 giugno 2016 A Milano Piazza affari crolla a
-10% Londra solo il 4,75% perché le
imprese britanniche potrebbero beneficiare della svalutazione della sterlina.
Impennata del franco svizzero. Renzi interviene per rasserenare i mercati:
“facciamo prevalere ciò che ci unisce su ciò che ci divide”
24 giugno 2016 Grazie al possesso dei diritti di
diffusione delle 51 partite degli europei di calcio beIN Sports annuncia
di avere raggiunto in Francia la soglia dei 3 milioni di abbonati, di cui
circa 200 mila in poco più di un mese.
24 giugno 2016 Canal+ inizia a trasmettere i primi
programmi in UHD in esclusiva sulla TV d’Orange in attesa della disponibilità
nel 20917 di un proprio decoder satellitare in ultra alta definizione. Le
partite degli europei di calcio sono riprese da dodici telecamere UHD
24 giugno 2016 Vincent
Bolloré si appresta a mollare le redini della pay tv francese Canal +. Dopo
aver chiuso l’operazione con Mediaset Premium che permetterà di avviare potenti
sinergie tra le due tv a pagamento sotto il cappello di Vivendi, il finanziere
bretone ha deciso di dedicare più attenzione alla holding che si appresta anche
a lanciare una piattaforma OTT in Italia, Francia, Germania e Spagna. Secondo
alcuni osservatori il suo posto potrebbe essere preso dall’attuale AD di
Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, o dal figlio Yannick.
24 giugno 2016 Sky rilancia in Italia la propria
offerta in rete con Now Tv È online Now Tv, il nuovo brand internazionale della
internet tv di Sky (già Skyonline.it) per l’offerta di contenuti on demand su
piattaforma multicanale. Disponibile anywhere & anytime su pc, Mac, tablet,
smart tv, game console e sulla tv di casa con il Now Tv Box, su www.nowtv.it si
possono guardare film, serie tv, programmi di intrattenimento e seguire il
grande sport. Now Tv dà accesso da
subito a 3 diversi ticket mensili, in prova gratuita per due settimane:
Intrattenimento, Serie Tv o Cinema.Dopo i 14 giorni di prova, i tre ticket
potranno essere confermati tutti insieme a 19,99€ al mese, oppure a 14,99€ se
si scegliesse il bundle di due ticket e a 9,99€ per uno solo; il tutto sempre
rinnovabile di mese in mese, senza vincoli. A completare l’offerta di Now Tv al
lancio, il ticket mensile “Calcio” a 19,99€ al mese, con le fasi finali di
Euro2016, e una grande varietà di eventi sportivi targati Sky acquistabili
singolarmente (calcio, motori, tennis, basket e tanto altro a 4,99€ e 9,99€).
Quello
eseguito da Sky è un restyling corposo dell’interfaccia grafica: più colorata,
più semplice da consultare (da qualsiasi device di connessione alla rete), più
vivace e più diretta nell’informazione all’utente. I canali “Cinema”, “Serie
tv”, “Intrattenimento” e “Sport”, ben visibili sempre nella parte superiore
della prima pagina, conducono il visitatore in una serie di sotto percorsi per
conoscere tutte le novità, i contenuti più visti, i più popolari, i generi,
quelli ‘In onda adesso’ e l’intero archivio
24 giugno 2016 La responsabile per la cultura del PD
Lorenza Bonaccorsi sottolinea come il Governo in questi mesi abbia messo in
campo una azione molto forte sui temi culturali. Ha riportato il bilancio del
MIBACT a sopra i 2 miliardi con la Legge di Stabilita del 2016, ha
iniziato un processo riformatore del ministero stesso, delle sovrintendenze,
dei musei, e in fine è in discussione la nuova legge-quadro su cinema e
audiovisivo e si appresta a discutere quella sullo spettacolo dal vivo. Questo
investimento a tutto campo sui temi della Cultura passa fortemente anche dal
servizio pubblico, mettendo in campo un percorso articolato riformista che si
sviluppa su tre azioni: 1) La legge sulla riforma della governance di
Rai. Per valorizzare il ruolo industriale di Rai serve dotarla di una
guida certa, e responsabilizzata. E serve un Parlamento che svolga la sua piena
funzione di indirizzo, vigilanza e controllo chiara e trasparente. 2) La riforma
del canone per dare più risorse e risorse certe all’azienda. 3) Il rinnovo
della Concessione e il nuovo Contratto di servizio per ridefinire mission e
perimetro, per informare in modo completo e pluralista, per raccontare il
territorio e la realtà contemporanea, per intrattenere tutti gli italiani, per
garantire l’accesso alla conoscenza, per diffondere la cultura e l’inclusione
digitale del Paese, per promuovere l’Italia all’estero. La Rai ha raccontato e
costruito l’identità culturale e sociale del nostro Paese, oggi occorre
fortemente riannodare quei fili. E’ necessario a mio avviso un profondo
rinnovamento editoriale, rafforzando la centralità della generazione dei
contenuti, sviluppando in offerta editoriale di alta qualità e rafforzando le
caratteristiche di servizi pubblico, e occorrerà un grande sforzo per
completare la trasformazione da broadcaster a media company. La Rai deve essere
a capo di una vera e propria cavalcata verso la digitalizzazione del Paese
e deve rappresentare un traino fortissimo. La diffusione di internet,
nonostante la costante crescita nel 2015, ha raggiunto solo il 70% della
popolazione italiana per 41,5 milioni di persone che possono accedere al
web da qualsiasi luogo o dispositivo. Questo risultato pone l’Italia agli
ultimi posti in Europa. La Rai, la più grande azienda culturale italiana, non
può non essere il traino più potente del nostro paese per la crescita digitale
di tutta la popolazione. Infine occorre recuperare tutte le fasce della
popolazione. Ad oggi la fascia 8-34 anni non frequenta per niente la Rai.
26 giugno 2016 Inaugurazione del raddoppio del Canale
di Panama. Si apre una nuova corsia di traffico lungo il Canale attraverso la
costruzione di una nuova serie di chiuse che consentono il passaggio di navi
più grandi , le Panamx lunghe 366 metri e profonde 14.
Smentiti i
sondaggi della vigilia che prevedevano un sorpasso sul PSOE dalla neonata
colizione fra Podemos e Izquerdia Unida, alle elezioni legislative spagnole
avanza il Partido Popular del premier Rajoy, ma non abbastanza per disporre di
una maggioranza in Parlamento. In queste condizioni la Spagna rischia di
rimanere ingovernabile se non attraverso una Grande Coalizione PP PSOE
politicamente impraticabile
26 giugno 2016 Non essendo stato possibile formare una
maggioranza in parlamento, si svolgono a distanza di pochi mesi nuove elezioni
politiche generali in Spagna per il rinnovo dei 350 seggi del Congreso de los Diputados e di 208 su
266 seggi del Senato. Il Partido Popular (PP) del Premier Rajoy vince con
il 33,03% dei voti e 134 seggi (guadagnandone 16) precedendo il PSOE di Pedro Sanchez che sebbene in lieve ascesa al 22,66% scende a 85 seggi perdendone 5. Al terzo
posto in calo con solo il 21,10% e lo stesso numero di seggi 71 raccolti
presentandosi separatamente nel dicembre 2015, la coalizione fra gli indignati
di Podemos di Pabro Iglesias e Izquierdia Unida Unidad Popular che rispetto a
sei mesi fa perde oltre 3 punti percentuali (le due formazioni avevano ottenuto
allora complessivamente il 24,33%), al quarto i Ciudadanos di Albert Rivera sia
pur in lievissimo calo (-0.4%) con il 13,5% perdono 8 seggi, conquistandone
solo 32. Fra le liste regionali in crescita Esquerra Republicana de Catalunyia
che mantiene i suoi 9 deputati precedendo Convergenza democratica di Catalogna che sia pur in lieve calo ne mantiene 8, davanti
al PNV nazionalista basco in calo che perde il seggio conquistato nello scorso
dicembre, ottenendo 5 seggi, mentre la coalizione basca di estrema sinistra Euskal Herria
Bildu, anch’essa in lieve calo, mantiene i suoi due seggi e
Coalizione Canaria, stazionaria, il proprio unico seggio.
26 giugno 2016 YouTube Red la piattaforma SVoD
lanciata da Google, per far fronte ala concorrenza degli operatori via cavo e
delle altre piattaforme OTT quali Netflix, Hulu e Amazon, si lancia nella corsa
ai contenuti originali commissionando una produzione seriale originale al
produttore Lionsgate
27 giugno 2016 Secondo un’indagine trimestrale di
Nielsen la metà delle case americane risulta abbonata a un servizio di video on
line, con una crescita in due anni di 14 punti essendo il 36% alla fine del
2013. Le piattaforme come Netflix (45,7 milioni di abbonati paganti a fine
marzo, Amazon Prime (54 milioni alla fine del 2015), Hulu (12 milioni di abbonati
a fine maggio 2016) competono ormai alla
pari con i servizi di replay e risultano in dotazione nella metà delle case
degli americani
27 giugno 216 La Commissione europea potrebbe
allentare le regole sull’accesso alle reti in fibra ottica, andando
incontro alle richieste degli operatori come Telecom Italia, Orange e Deutsche
Telekom, secondo i quali le tariffe regolamentate per l’accesso all’ingrosso
alle reti non consentirebbero un adeguato ritorno sugli investimenti. Secondo
quanto riportato dalla Reuters, la Ue potrebbe dunque alleggerire le regole di
accesso e puntare sull’obbligo di co-investimento. Anche il Commissario Gunther
Oettinger, nel corso di una recente conferenza, ha spiegato che “progetti di
investimento efficienti, basati su offerte di coinvestimento aperte,
ragionevole e in buona fede affrontano le quetioni che la regolamentazione
normalmente tenta di risolvere e permettono un approccio regolamentare più
leggero per chi si muove prima o insieme”. La strada del coinvestimento è stata
già perseguita in Francia, dove Orange, Numericable SFR e Free hanno avviato
investimenti FTTH condivisi in alcune aree urbane. Nei giorni scorsi, il
regolatore transalpino ha avviato una consultazione pubblica volta proprio a
raccogliere le opinioni degli operatori su un regolamento volto, fra le altre
cose, a favorire il modello del co-investimento. Se la proposta si
concretizzasse, nell’ambito della revisione delle norme sulle telecomunicazioni
in programma per settembre 2016, si tratterebbe di un cambio di direzione non
da poco, visto che finora la regolamentazione del settore si è concentrata
sulla garanzia, per i nuovi entranti, di poter competere ad armi pari con gli
ex monopolisti statali.
27 giugno 2016 Il network radiofonico in Rete Pandora
presente negli Stati Uniti, in Australia e in nuova Zelanda stringe un accordo
con Uber in base al quale tutti gli autisti del servizio Uber beneficeranno di
un abbonamento all’emittente radiofonica
che consente loro di scegliere la musica preferita sul network
attraverso l’applicazione mobile della stessa Uber.
28 giugno 2016 Il Parlamento europeo approva
risoluzione che chiede il rapido avvio delle procedure di uscita del Regno
Unito, attivando quindi il cosiddetto articolo 50 del Trattato di Lisbona. Il
Parlamento invita Londra ad accelerare il processo "per evitare
un'incertezza dannosa per tutti e per proteggere l'integrità dell'Unione".
Il testo è stato adottato con 395 voti a favore, 200 contrari fra cui Ukip, estrema
destra e Cinque stelle, e 71 astenuti.
28 giugno 2016 Il
capo dell’opposizione laburista, Jeremy Corbyn viene ufficialmente sfiduciato
dall’81% dei suoi colleghi parlamentari e di partito, ma nel mezzo della
tempesta che ha travolto i laburisti dopo il referendum ribadisce, a più
riprese, di non volere lasciare.
28 giugno 2016 All’indomani delle scuse ufficiali
della Turchia alla Russia per l’abbattimento dell’aereo russo e del disgelo
delle relazioni diplomatiche della Turchia con la Russia e con Israele,
un’azione di un commando composto da tre kamikaze plausibilmente attribuibile
all’ISIS provoca all’aeroporto di Istanbul la morte di 48 persone e il
ferimento di svariate altre decine di passeggeri nell’area degli arrivi e
dell’attesa dei taxi
28 giugno 2016 Stando a quanto riportano il Wall
Street Journal e Politico, il Commissario Ue alla Concorrenza, Margrethe
Vestager, dopo aver già inviato a Google una Comunicazione di addebiti per la
web search nell’aprile 2014 (si parla di una multa da 3 miliardi di euro che
dovrebbe essere comminata nei prossimi giorni) e una per Android ad aprile 2015,
adesso si prepara a inviarne una terza questa volta per la pubblicità online. Secondo
i due giornali, che citano fonti anonime, la Commissione Ue avrebbe chiesto ai
competitor di Google in questo settore di poter rendere pubbliche le accuse che
hanno formulato nei confronti del gruppo, depositate a Bruxelles in forma
privata. Queste aziende avrebbero una settimana di tempo per produrre nuove
versioni dei loro documenti. Questa procedura lascia intendere che la Ue sia
nella fase finale della preparazione del suo atto di accusa che però, prima
d’essere formulato a Google, deve basarsi su elementi tangibili.
28 giugno 2016 Depositata una sentenza del Tar del
Lazio destinata a “fare storia”, oltre che giurisprudenza, in virtù della quale il cosiddetto “decreto
Nastasi” del luglio 2014, che ha rivoluzionato il sistema di sostegno pubblico
allo spettacolo in Italia, con il suo controverso ‘algoritmo’ della rottamazione
va “annullato” La sentenza del Tar stabilisce che il decreto, che affida ad un
algoritmo, in base a determinati criteri, l’assegnazione delle quote del Fus ai
vari richiedenti, determina una “grave svalutazione della qualità artistica”
dei progetti, mentre, di conseguenza “privilegia irragionevolmente gli indici
quantitativi”. Continua la magistratura amministrativa: “Il passaggio dalla
logica dell’intervento ‘a pioggia’ a una logica maggiormente selettiva è
apprezzabile, ma il passaggio attraverso il ricorso ad indici quantitativi
largamente prevalenti appare irragionevole”. Più specificamente:
“L’Amministrazione invoca i benefici di una maggiore ‘oggettivazione’ dei
parametri di riferimento, che si basa sull’adozione di indici e algoritmi. Ma
il Collegio ritiene che questo sistema finisca con il rappresentare, di fatto,
un’abdicazione al difficile ma ineludibile compito di una valutazione
(percentualmente ma anche sostanzialmente) adeguata del fattore qualitativo,
che solo può giustificare l’intervento finanziario statale in subiecta
materia”. E quindi il Tar sentenzia: “Queste considerazioni conducono a
ritenere l’illegittimità anche “sotto il profilo sostanziale dell’intero
sistema di valutazione stabilito dall’art.5 del Decreto Ministeriale 1 luglio
2014, unitariamente considerato come basato su criteri e fasi tra loro
praticamente inscindibili”. .Le
conseguenze sono devastanti, ai limiti del surreale, se non dell’incredibile:
tutto il sistema dei finanziamenti pubblici allo spettacolo viene bloccato. Il
Ministro Franceschini annuncia: ‘Faremo ricorso, ma nel mentre si bloccano
tutti i finanziamenti allo spettacolo’
28 giugno 2016 Sky lascia la Confindustria accusando
l’associazione di essere rimasta al
Novecento, all’era analogica pre-Over the top. Oggi l’industria deve affrontare
sfide come la tv on demand e lo streaming che cambiano totalmente il campo di
gioco e anche le regole (leggi Netflix, Google, Apple, in futuro Amazon, non
ancora attiva con il servizio in Italia). I motivi più squisitamente
“politici”, poi, sono facilmente ipotizzabili: nonostante gli associati siano
21 la gestione rispecchia ancora quella mentalità duopolistica Rai-Mediaset
che, a tratti, emerge anche in altri settori, come l’Auditel.
29 giugno 2016 Il Premier scozzese Nicola Sturgeon
viene ricevuta dal Presidente della Commissione e del Parlamento Europeo lo
stesso giorno della riunione con Cameron del Consiglio UE in cui il premier
dimissionario britannico David Cameron conferma che non vi sarà un secondo
referendum sul Brexit né sull’indipendenza della Scozia. Ma la premier di Edimburgo non esclude la possibilità di
un nuovo referendum sull’indipendenza della Scozia, in modo da poter iniziare
in modo autonomo la procedura di adesione alla Ue.
29 giugno 2016 Il Consiglio dei capi di Stato e di governo, riunitosi
per la prima volta senza la Gran Bretagna,
appare unito nel rinviare le decisioni sull’uscita di Londra dall’Ue a
un summit straordinario del 16 settembre prossimo a Bratislava. Ma, dal vertice
a Bruxelles, è emersa una divergenza tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e
il premier Matteo Renzi su come affrontare le possibili conseguenze negative di
Brexit sull’economia e i sistemi bancari nazionali, segnalate ai leader Ue dal
presidente della Bce Mario Draghi. In più la Commissione Ue in luglio potrebbe
bocciare i maxi deficit di Spagna e Portogallo. A ottobre va in valutazione il
maxi debito pubblico dell’Italia.
Lo scontro al
Consiglio Europeo fra Roma e Berlino alla fine
della riunione a 27 senza il premier britannico Cameron, è dueo. Sulla
questione degli aiuti alle banche alla sprezzante asserzione della Merkel che
frena le aspettative di salvataggio
sostenendo che non si cambiano le regole sul Bail in approvate solo due
anni or sono il premier Renzi risponde ricordando le decisioni prese nel 2013
per consentire una deroga alla Francia e alla Germania al parametro stabilito a
Maastricht relativo al tetto sul deficit fissato ad un tetto massimo del 3%.
29 giugno 2016
Il Parlamento francese adotta la Loi
relative à la liberté de la création, à l’architecture et au patrimoine con
diverse disposizioni relative all’audiovisivo fra le quali oltre alla
trasparenza dei conti di produzione e di sfruttamento delle opere audiovisive,
l’obbligo per i produttori di monitoraggio dello sfruttamento di un’opera, una
definizione precisa del distributore di programmi nonché misure sulla pirateria
e sulla copia privata
29 giugno 2016 A seguito del successo dell’OPA ostile
lanciata da Vivendi, il gruppo di Vincent Bolloré ottiene 5 rappresentanti nel
Consiglio di Amministrazione di Gameloft di cui detiene ormai il 95,94% del
capitale e il 95,77% dei diritti di voto
29 giugno 2016 In un’intervista a Le Figaro il CEO di Turner John Martin annuncia un investimento annuo
in contenuti di 6,5 miliardi di dollari da parte del gruppo Time Warner – di
cui ben 4 miliardi per la filiale Turner e 2,5 miliardi per HBO - per competere con i giganti del SVoD come
Netflix Hulu e Amazon annunciando a sua volta il lancio entro fine 2016 negli
Stati Uniti e successivamente nel mondo di una propria piattaforma SVoD da
parte del gruppo Time Warner. Per parte sua Londra nonostante il Brexit
dovrebbe rimanere la sede delle attività in Europa del gruppo statunitense
30 giugno 2016Via libera della Commissione UE al piano italiano per lo
sviluppo della banda ultralarga nelle aree a fallimento di mercato. Per
Bruxelles tale strategia porterà l'accesso veloce a internet in aree in cui non
è al momento disponibile, senza falsare indebitamente la concorrenza. Per il
Commissario antitrust Margrethe Vestager, il piano italiano per la
banda ultralarga “porterà internet più veloce a consumatori e imprese.
Aiuterà il paese a dotarsi delle infrastrutture necessarie, contribuendo così
alla creazione di un mercato unico digitale connesso nell’UE. Grazie ad una
buona cooperazione con l’Italia, abbiamo potuto completare l’esame del nuovo
piano con grande rapidità.”
30 giugno 2016 Commissione Europea e Fondo Europeo
d’investimento (FEI) avviano nell’ambito di Europa Creativa un’iniizativa
dotata di 121 milioni di euro per fornire garanzie a Piccole e Medie Imprese
nel settore della cultura e della creatività Il meccanismo consiste nel fornire
a titolo gratuito garanzie e controgaranzie ad alcuni intermediari finanziari
selezionati affinché possano accordare maggiori finanziamenti sotto forma di
prestiti accordati agli operatori del settore
30 giugno 2016 Lo studio indipendente LionsGate
acquista per 4,4 miliardi di dollari il gruppo via cavo statunitense Starz di
proprietà di John Malone che detiene a sua volta una quota di LionsGate Starz
Entertainment è l’editore di 17 emittenti di film via cavo negli Stati Uniti e
della rete di emittenti Premium Encore!. Il nuovo gruppo dovrebbe raggiungere
un fatturato di 4 miliardi di dollari all’anno e disporre di un catalogo di 16
mila film e serie tv
30 giugno 2016 Al via la sperimentazione di Rai 4K Per
la televisione italiana viene avviata un’iniziativa storica. Al teleporto
Parigi-Rambouillet di Eutelsat, dove si trova il cuore dell’infrastruttura
tecnologica della Rai per le trasmissioni live, è tutto pronto per il grande
calcio di inizio in 4K. Stasera alle ore 21.00 si parte su Rai 4K, il nuovo
canale temporaneo varato alla numerazione 210 della piattaforma satellitare
gratuita tivùsat. Il progetto coinvolge l’intero gruppo Rai nell’ambito di
un’intesa strategica siglata con Eutelsat che metterà a disposizione le proprie
risorse satellitari su HOT BIRD unitamente ad una serie di servizi di terra
realizzati in collaborazione con un pull di aziende tecnologiche di caratura
internazionale.
30 giugno 2016 Musica digitale, lo streaming driver
della crescita anche in Italia. Grande sorpasso della musica digitale in Italia
sul fisico. Gli ultimi dati pubblicati da Deloitte per FIMI, relativi al primo
semestre del 2016, certificano lo stacco dello streaming sul prodotto fisico a
livello nazionale. Il segmento digitale rappresenta ormai il 51% del settore,
trascinato dall’imponente crescita dei servizi di streaming, che con un
fatturato salito a 26,3 milioni di euro rappresentano il 40% del mercato totale
e segnano un incremento del +51%. Il fatturato cresce dell’1%, attestandosi a
66,4 milioni di euro al sell in. Tenuto conto della particolare
performance del 2015, i primi sei mesi del 2016 sono oltre il 23% in più del
2014.
30 giugno 2016 Abbonati e ricavi nuovamente in
crescita per Sky Italia dopo cinque anni di perdite nell’esercizio fiscale
chiuso il 30 giugno 2016. L’utile operativo si attesta a 67 milioni di euro. Molto
bene anche il servizio on-demand.Sky Italia fa sapere con una nota che nel
corso dell’anno ci sono stati oltre 200 milioni di download e 500 mila nuove
connessioni. “La base connessa – indica Sky – supera i 2,2 milioni di famiglie
ed è di gran lunga la più ampia platea televisiva connessa a servizi on-demand
in Italia”. Tornano a crescere gli abbonati che a fine giugno sono 4,742
milioni, con un incremento di 17 mila nuovi abbonati nell’anno.
Dopo 5 anni, osserva Sky, si chiude il primo anno con
una crescita netta della base abbonati, grazie a tre trimestri consecutivi di
crescita positiva nel corso dell’anno fiscale. I ricavi crescono del 2% su base
annua toccando i 2.790 milioni di euro (£2,082 milioni*) e del 13% rispetto
allo stesso trimestre dello scorso anno. Il ritorno alla crescita dei ricavi
avviene dopo 2 anni consecutivi di flessione. I profitti operativi, cresciuti
significativamente in nel quarto trimestre, si attestano su base annua a 67
milioni di euro (£ 50 milioni*), con una flessione di 11 milioni rispetto allo
scorso anno fiscale per effetto in particolare degli investimenti per il lancio
di Sky Box Sets.
L’ARPU resta stabile a 42 euro per il quarto trimestre
di fila e il churn nei dodici mesi è stato dell’11,1% in linea con la
performance di Sky in UK. In crescita anche gli ascolti: la migliore stagione
di sempre per Sky Sport anche grazie al grande successo degli Europei e alla
continua crescita della platea televisiva di Moto GP e F1. Risultati eccellenti
anche per la seconda stagione di Gomorra e di X Factor e MasterChef.
Per quanto riguarda i risultati della casa madre, Sky Europe, si registra un aumento del
7% dei ricavi a 11,965 milioni di sterline con un utile operativo rettificato a
+12% per 1,558 milioni di sterline. In crescita del 13% l’utile per azione
rettificato a 63,1p. Quest’anno fiscale è il dodicesimo consecutivo di crescita
per i dividendi a 33,5p. Aumentano gli abbonati: 808 mila nuovi clienti e 3,3
milioni di nuovi prodotti venduti nell’anno. Ottima performance per Regno Unito
e Irlanda dove i ricavi superano gli 8 miliardi di sterline. Bene anche in
Germania e Austria. Il gruppo stima sinergie per 200 milioni di sterline nel
2017 e 400 milioni nel 2020.
Per quanto riguarda i piani dell’azienda da qui al 2017, in Germania sarà lanciato molto
presto MasterChef, il talent-show ormai un cult tra gli appassionati di cucina;
saranno estesi i servizi europei per la distribuzione di contenuti in
streaming: Sky Ticket in Germania, Now Tv in Italia e Now Tv Combo in UK (il
primo pacchetto gratuito triple play del Regno Unito); verranno lanciati nuovi
servizi in Ultra Alta Definizione nel Regno Unito e in Germania; dopo
il successo avuto in UK e Irlanda, l’app Sky Kids sarà portata in tutta Europa.
In particolare dopo il Regno Unito, il servizio Sky Q sarà lanciato nel 2017
anche in Italia, Austria e Germania. Il lancio infine dell’app per la realtà
virtuale rafforzerà la leadership di Sky nella distribuzione di contenuti
innovativi e immersivi.
30 giugno 2016 News Corporation torna in attivo nel
quarto trimestre fiscale grazie alla plusvalenza derivante da un accordo legale
e all'espansione dell'attività digitale ed editoriale. Ancora in frenata,
invece, la raccolta pubblicitaria della carta stampata. Il gruppo dei media che
fa capo al magnate Rupert Murdoch e che controlla tra gli altri Wall Street
Journal e il Times di Londra, ha riportato un utile di 89 milioni di dollari,
rispetto al rosso di 379 milioni dello stesso periodo di un anno fa. In aumento
del 5% anche i ricavi a 2,2 miliardi di dollari, sopra le stime di 2,06
miliardi. In particolare, i ricavi della divisione informazione e notizie, pari
a due terzi del business, sono cresciuti dell' 1% a 1,42 miliardi, sebbene
frenati dal calo del 5% della pubblicità. Escludendo l'impatto delle
fluttuazioni dei cambi e la settimana in più nel trimestre, le entrate
pubblicitarie sono scese del 7%, comunque in miglioramento rispetto al calo a
doppia cifra dei trimestri precedenti. Il contributo del business digitale ai ricavi,
inoltre, è aumentato dal 19% al 23% grazie anche agli abbonati digitali al Wall Street Journal passati da 893.000 a
948.000.
30 giugno 2016 Walt Disney nel suo terzo trimestre
fiscale registra utili netti pari a 2,597 miliardi di dollari, in aumento del
5% sullo stesso periodo dello scorso anno I ricavi sono cresciuti del 9%a
14,277 miliardi, oltre i 14,15 attesi dal mercato. In mostra la divisione
cinematografica, in cui le vendite sono aumentate del 40% a 2,85 miliardi e gli
utili operativi del 62% a 766 milioni; nella divisione delle reti tv, che
include Espn, c'è stato un incremento dei ricavi del 2% a 5,9 miliardi; i
parchi e i resort hanno generato 4,379 miliardi di fatturato ( 6% annuo).
Disney scommette sullo sport in videostreaming annunciando l'acquisto per 1
miliardo di dollari di una quota del 33% in BamTéch. Si tratta di un gruppo
specializzato nella tecnologia video creato dalla Major League Baseball. Con
questa operazione Disney si prepara a far fronte all’ipotesi chei fallisca il
modello di business basato sulla tv via cavo, sempre più snobbata da spettatori
che preferiscono soluzioni via internet e che per questo cancellano i loro
abbonamenti attuando il cosiddetto «cord cutting» tanto temuto dai gruppi
media. In base all'accordo Espn lancerà più avanti nell'anno un nuovo servizio
digitale, diverso da quello offerto con l'abbonamento alla tv tradizionale, che
includerà competizioni sportive che il canale non trasmette: si andrà dal
baseball all'hockey professionistici fino alle sfide sportive dei college
30 giugno 2016 Secondo trimestre record per Facebook,
che ha chiuso il periodo aprile-giugno di quest’anno con un fatturato di 6,44
miliardi di dollari, in aumento del 59% rispetto allo stesso periodo del 2015,
superiore alle stime degli analisti interpellati da Bloomberg di 6,02 miliardi.
L’utile netto è pari a 2,05 miliardi, in aumento del 187% rispetto allo stesso
periodo del 2015. Il numero di utenti attivi mensili è salito del 17% a quota
1,71 miliardi, e il numero di clienti giornalieri è pari a 1,13 miliardi
(+15%). Il social network guadagna quasi tutto dalla pubblicità, i contenuti
sponsorizzati che si vedono nella pagina di ognuno di noi sul Facebook e
Instagram. L’84% dei ricavi pubblicitari arriva da mobile. In media, nel
secondo trimestre ha guadagnato 3,82 dollari per singolo utente a livello
globale. In Europa la media dell’Arpu (Average revenue per user) è leggermente
superiore, pari a 4,72 dollari. Il 90% dei ricavi deriva dalla pubblicità, il
resto da pagamenti e tariffe che arrivano ad esempio dagli sviluppatori di app.
30 giugno 2016 Netflix delude le attese. Gli
abbonamenti alla piattaforma di video streaming, leader nel mondo, cominciano a
crescere a rilento, come aveva già anticipato il gruppo stesso nei mesi scorsi.
Netflix che ha scombussolato il tranquillo quadro audiovisivo, spingendo anche
i broadcaster più tradizionali a innovare e lanciarsi nei servizi online
on-demand, continua a crescere ma non come un tempo Il secondo trimestre ha
così segnato un rallentamento che ha mandato il titolo giù in Borsa. Intorno a
mezzanotte perdeva oltre il 15,09% negli scambi after hours. Il gruppo ha però
escluso che intende lanciarsi nella distribuzione su scala globale di programmi
locali per battere la concorrenza. Netflix menziona l’Italia tra i Paesi
(Brasile, India, Messico, Giappone, Colombia, Corea del Sud, Argentina e
Spagna) in cui sta lavorando a serie originale nella lingua dello stato di
riferimento. Netflix ha annunciato d’aver totalizzato 83,18 milioni di abbonati
a fine giugno, di cui 47,13 milioni negli USA. In altre parole, Netflix ha
registrato 1,68 milioni di abbonati in più, di cui 1,52 milioni fuori dagli USA
in più e 160 mila negli USA. I dati sono inferiori alle attese degli analisti,
che scommettevano su più di 2 milioni di nuovi abbonati fuori dagli Stati Uniti
e 500 mila negli USA. “Cresciamo, ma non così veloce come vorremmo e come
abbiamo fatto” in passato, si legge nella lettera che il vertice ha indirizzato
ai propri azionisti. Ad aprile Netflix aveva già preannunciato che gli
abbonamenti avrebbero subito una frenata in questo trimestre dopo l’aumento
record di 6,74 milioni del primo trimestre quando aveva annunciato il lancio in
130 nuovi Paesi. La stima era di 2,5 milioni di abbonati ma i risultati sono
stati inferiori alle attese della stessa società
30 giugno 2016 Trimestre con il turbo per Alibaba, il
gruppo cinese di e-commerce cinese fondata da Jack Ma, il migliore dalla sua
quotazione a Wall Street nel 2014, un risultato sostenuto dalle vendite
effettuate con il cellulare. Sfidando i timori sul rallentamento dell'economia
cinese e sulla sostenibilità del modello di business, Alibaba ha messo a segno
nel secondo trimestre una crescita del fatturato del 59% rispetto allo stesso
periodo dell'anno scorso, a 4,8 miliardi di dollari al di sopra delle
aspettative degli analisti che si attendevano un giro d'affari di 4,5 miliardi
di dollari. Quanto basta per spingere a Wall Street il titolo che dopo la
pubblicazione dei risultati è balzato del 6% a 92,58 dollari. Tuttavia, a
fronte di un aumento del fatturato, gli utili netti sono scesi del 77% nel
periodo a 1,1 miliardi di dollari, una riduzione ampliata dal fatto che un anno
fa il gruppo aveva beneficiato di un guadagno una tantum proveniente da un investimento finanziario. Il gruppo
cinese, passato alla storia per avere lanciato la più grande Ipo mai vista al
New York Stock Exchange, dalla quotazione il titolo ha accusato una forte
volatilità a causa delle preoccupazioni espresse dagli investitori circa le
prospettive di espansione del gruppo oltre a una mancanza di trasparenza sui
dati. Per rispondere a queste critiche, nell'ultimo trimestre il gruppo ha pubblicato
perla prima volta, i dettagli sui quattro segmenti di business quello online,
cloud computing, mobile media e altro. Nel dettaglio, le vendite effettuate
attraverso la piattaforma di e-commerce, sono state alimentate dai flussi di
acquisto provenienti dai cellulari ( 119%), una divisione che rappresenta il
75% delle vendite sul mercato cinese. La nascente attività di cloud computing,
soluzioni per la condivisione di informazioni per privati e aziende, è stata
sostenuta dall'acquisizione del sito di vendite online Taobao.com che ha
contribuito ai risultati del trimestre con un incremento del fatturato del
156%. Risultato stellare anche per la divisione digital media e business
entertainment che ha incrementato il fatturato del 286 per cento.
30 giugno 2016 Vodafone Italia chiude il primo
trimestre dell’esercizio fiscale al 30 giugno 2016 con numeri in crescita. I
ricavi da servizi sono pari a 1.281 milioni di euro (+1,2% rispetto allo stesso
trimestre dell’anno precedente). Crescono i ricavi da servizi mobili, evidenzia
una nota, a 1.071 milioni di euro (+1,4%), sostenuti dal segmento consumer
prepagato, e dall’aumento del consumo di dati mobili (+53%). I clienti 4G sono
saliti a 6,8 milioni e la copertura 4G raggiunge il 96% della popolazione in
oltre 6.640 comuni (di cui 846 in 4G+). Cresce anche il numero di smartphone su
rete Vodafone a 12,5 milioni (+11,6%). I ricavi da rete fissa sono pari a 210
milioni di euro (+0,1%). Continua la crescita dei clienti di banda larga fissa
(+ 9,3%), che si attestano a 2,016 milioni. Nel trimestre, il 41% dei nuovi
clienti ha scelto servizi in fibra di Vodafone. Al 30 giugno i servizi in fibra
sono disponibili in 328 città italiane e raggiungono 9 milioni di famiglie
e imprese, di cui circa 4 milioni su rete propria. L’estensione del piano in
fibra prosegue attraverso la partnership commerciale con Enel Open Fiber per la
copertura del territorio nazionale fino a 250 città con servizi in fibra fino
alla casa del cliente (FTTH). A Perugia Vodafone ha già attivato i primi
clienti in fibra a 1 Gbps. A livello di gruppo, Vodafone ha realizzato
ricavi da servizi in rialzo del 2,2%. Risultati superiori alle attese degli
analisti. L’Europa, si legge in una nota, rimane stabile e l’area Amap vede una
crescita sostenuta. In Europa Vodafone cresce in Germania dell’1,6%,
in Spagna dell’1,3% e in Italia dell’1,2% mentre nel Regno Unito cala del
3,2%. Il fatturato totale di gruppo è stato di 13,4 miliardi di euro
(-4,5% con un forte impatto dell’effetto cambi).
3» Italia
chiude il semestre in crescita e scandisce il conto alla rovescia in vista
della fusione con Wind, ufficializzata dopo mesi di rumor, già nell'agosto del
2015. L'accordo siglato un anno fa tra le capogruppo, rispettivamente la cinese
Ck Hutchinson e la russa Vimpelcom, sulle società operative italiane, prevede
la formazione di una joint venture paritetica attraverso l'integrazione di «3»
Italia e Wind. Le nozze al momento all'esame dell'Antitrust della Commissione
daranno vita al primo operatore mobile per numero di clienti in Italia
30 giugno 2016 «. «3» Italia svela una semestrale in
miglioramento rispetto al 2015, con un giro d'affari di 906 milioni in aumento
del 3% rispetto allo scorso anno, un margine operativo lordo di 135 milioni (
38%), un utile operativo di 63 milioni ( 62%) e 10,5 milioni di clienti ( 4%).
Più in dettaglio i ricavi generati dalla vendita dei servizi tic si sono
attestati a 752 milioni ( 6%) centrando così «l'ottavo trimestre consecutivo in
miglioramento» come sottolinea una nota societaria. La controllata di Ck
Hutchinson spiega il forte miglioramento in termini di redditività con la
crescita degli abbonamenti (passati dal 51 al 56% sul numero complessivo dei
contratti attivi), che contribuiscono per iCronologia
dei media
Cronologia
della radio e della televisione
Cronologia
Parte Sesta
L’era cross
mediale e l’avvio della competizione fra broadcaster e fornitori di servizi OTT
al di sopra della Rete e aggregatori di contenuti
(2014-2020)
XXIII Verso
l’Internet 3.0 e la compiuta maturazione della convergenza. La grande battaglia
per la banda ultra larga e il riposizionamento strategico degli operatori di
tlc nel mercato dei contenuti. L’Italia crocevia della battaglia per la
convergenza in Europa dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea
(2016-2017)
La televisione oltre la televisione. La battaglia
sulle nuove forme di distribuzione dei contenuti
Negli ultimi
anni abbiamo assistito al lento declino della tv lineare fruita in diretta. I
telespettatori, grazie all’esplosione delle connessioni mobili, sono sempre più
orientati verso un consumo dei contenuti audiovisivi anytime, anywhere e any device. I palinsesti sono morti nel senso più tradizionale del termine. Oggi
gli utenti si costruiscono programmazioni sempre più personalizzate in base ai
loro gusti e alle loro preferenze. Gli introiti pubblicitari sono in lenta
ripresa dopo aver raggiunto il livello minimo nel 2008; il finanziamento
pubblico rimane sotto pressione; mentre la pay tv continua a crescere, i
broadcaster tradizionali hanno cominciato a produrre e distribuire format brevi
sulle piattaforme di video-sharing come YouTube o Dailymotion. Il settore della
distribuzione è profondamente mutato con i provider over-the-top e gli
aggregatori di contenuti. In questo contesto la Commissione Ue ha ben compreso
il grosso fermento del mercato e presentato il mese scorso la proposta di
revisione della Direttiva sui servizi media audiovisivi (SMA),
avviando un nuovo approccio alle piattaforme online per raccogliere le nuove
sfide poste dal digitale in vista della realizzazione del Mercato Unico. Una
revisione necessaria considerata la maggiore offerta di video on-demand che
però arriva su mercati ancora molto frammentati con più canali e servizi VOD
disponibili.
Secondo uno
studio, dell’Osservatorio europeo sull’audiovisivo, nel 2018 Facebook e Google
raggiungeranno una quota del 50% del mercato della pubblicità riferita ai video
on-line. Nel nuovo scenario tecnologico soggetti come Facebook e Google
aggregano informazioni di vario tipo: condivisione di dati personali, scambio
di messaggi, pubblicazione di news o video. Nell’ambito del consumo dei servizi
VOD va comunque evidenziato che i servizi a pagamento crescono più rapidamente
dei servizi free. Sempre secondo l’osservatorio europeo, l’ingresso di
Netflix in Europa ha dato una sferzata al mercato dei servizi VOD che è passato
dal valore di 40 milioni di euro nel 2010 ad un valore di 830 milioni di euro
nel 2014 con una crescita pari quasi al 2.000%. Questo incremento è
ovviamente dovuto solo ai ricavi di Netflix ma soprattutto alla reazione
competitiva dei broadcaster europei che hanno lanciato sul mercato nuovi
prodotti VOD; limitandosi all’Italia possiamo ricordare i prodotti: SKY GO, SKY
On Demand ed Infinity.
L’Italia crocevia della battaglia per la convergenza
Come osserva
Raffaella Natale su Key 4 Biz “L’Italia in questo momento gioca un ruolo
importante, come dimostrano le mosse di Vivendi, di crocevia per quelli che
saranno i nuovi scenari europei. Il nostro Paese è un interessante mercato per
chi vuole investire in contenuti e fibra e da qui si snodano una serie di
possibilità future per operatori tlc e media, da Telecom Italia a Vodafone, da
Sky a Vivendi. In Italia in questo momento è in atto la grande partita della
fibra ottica con tutte le potenzialità che questa comporterà in termini di
nuovi servizi e nuovi clienti. Ma gli operatori tlc sanno bene che per
garantirsi un ruolo chiave dovranno non sono investire nelle infrastrutture ma
anche fare in modo che i contenuti diventino un servizio base così come la
voce. Questa condizione vale ovviamente anche per chi fa televisione che non
può più pensare di innovarsi, trascurando i nuovi modelli imposti dagli
Over-The-Top nella distribuzione dei contenuti. Non è un caso che i massimi
esperti dei media coinvolti nella consultazione sul rinnovo della concessione
del servizio pubblico radiotv, chiedano alla Rai di incarnare i cambiamenti in
atto, andando oltre la tradizionale offerta per diventare piattaforma di
convergenza media-tlc. Il futuro è di chi saprà dare ai propri clienti servizi
quad play vale a dire verso pacchetti unici di servizi di telefonia fissa,
telefonia mobile, Internet e Tv.
Le manovre sul mercato nel Regno Unito. Sky si è già
mossa tempo. A dare il calcio d’avvio non è stata solo la nascita di Sky
Europe, operazione alla quale gli altri broadcaster tentano adesso di
allinearsi, ma anche quella di procedere con una serie di accordi con gli
operatori tlc per garantirsi anche le infrastrutture. In Gran Bretagna Sky ha
annunciato che intende offrire servizi mobili insieme a O2 di Telefonica che, se
le Autorità daranno il loro OK, si fonderà con Hutchison che ha già garantito
che cederà al gruppo di Murdoch un quinto della sua capacità di banda. Sky
sarebbe un nuovo entrante nel mercato inglese del mobile, pronto a rispondere a
British Telecom che ha acquistato l’operatore mobile EE ma anche i diritti Tv
della Champions e della Premier League da trasmettere sulla sua rete a banda
ultralarga.
Le manovre sul mercato in Francia. In Francia i
diritti della Premier sono stati comprati da Altice, spingendo Vivendi
all’accordo commerciale con la pay tv araba BeIN Sport per rilanciare sul
calcio. In Italia si è assicurato i diritti della Champions con l’acquisizione
di Mediaset Premium che li aveva comprati per 700 milioni di euro.
Le manovre sul mercato in Spagna. La presenza
di Mediaset in Spagna è ormai relegata alla tv free-to-air. Ma forse c’è spazio
per alleanze: Vivendi ha per esempio acquistato il 33% della società spagnola
di produzione televisiva Bambù che sta producendo contenuti insieme a Telefonica.
La concorrenza sul mercato della pay tv, e non solo, è in fermento in Spagna.
Telefonica ha comprato la tv a pagamento Digital+ per rafforzarsi nei servizi
offerti ai clienti e sta accelerando anche nella produzione di contenuti
originali. Vodafone ha rilevato l’operatore via cavo Ono e Orange ha acquistato
Jazztel. Lo scorso anno anche Netflix è sbarcato in Spagna. In Spagna e la
battaglia sui diritti tv calcio. Assicurarsi i diritti tv del calcio e dei
principali eventi sportivi è l’altro guanto di sfida. In Spagna si sta
registrando un grande fermento e
Vodafone, Orange e Telefonica stanno giocando una partita importante per puntare a nuovi clienti.Vodafone e Orange sono
in prima linea, forti sul calcio rispetto a Telefonica che non
possiede i diritti di trasmissione delle partite di Champions League. Ma
l’operatore tlc non vuole restare indietro è così ha annunciato che investirà
nella produzione di serie tv originali per rilanciare la propria web
tv a pagamento Movistar. Una mossa che permetterà di guadagnare qualche
punto di vantaggio rispetto a Vodafone e Orange che puntano sul calcio, ma
anche rispetto alle piattaforme di video streaming come Netflix e Hbo.
Le nuove sfide in Italia. In questo
delicato momento l’Italia avrà un ruolo importante perché adesso le manovre di
broadcaster e telco si sono spostate nel nostro Paese. E’ qui che si incrociano
gli interessi di Sky, Vivendi e Vodafone. E’ qui che si disputerà la prossima
sfida che non potrà tralasciare il quad play se si intende puntare a nuovi
clienti che dagli operatore tlc non si aspettano più solo i servizi voce ma
anche quelli internet e tv e dai broadcaster contenuti di qualità multiscreen.
Il percorso di riforma del diritto d’autore da parte
dell’Unione Europea In questo contesto l’Unione Europea ha avviato un percorso di riforma del diritto d’autore e
revisione della Direttiva Ue sui servizi media audiovisivi, proponendo la
portabilità dei contenuti per superare gli attuali sistemi di geoblocking. Obiettivo chiaro è la
costituzione del Digital Single Market che permetterà un’offerta
transfrontaliera di contenuti online, mettendo in campo soluzioni di
enforcement per tutelare l’industria dalla pirateria, creando al contempo una
insieme di regole che possano assicurare per tutti gli operatori un level
playing field come da tempo chiedono a gran voce i broadcaster. L’esplosione
dei servizi di video streaming se, da un lato, ha migliorato l’offerta per i
consumatori, dall’altro ha reso ancora più evidente la necessità di intervenire
con nuove regole su un mercato in continua evoluzione. Tra le proposte al
vaglio, c’è anche la possibilità che Bruxelles imponga anche agli Over-The-Top,
come Netflix e Amazon, che almeno il 20% dei loro cataloghi sia di produzione
Ue. Un vincolo che li avvicinerebbe ai broadcaster, che devono già assicurare
spazi e finanziamenti a produzioni Made in Europe.
Inoltre si starebbe valutando anche
l’opportunità di estendere agli OTT l’obbligo di contribuire al finanziamento
delle opere europee, almeno nei Paesi dove questo è imposto agli altri
operatori. Tre le priorità della Ue: 1) Rafforzare l’industria creativa europea
nell’era digitale; 2) Aumentare la circolazione delle opere europee; 3) Aiutare
il cinema europeo a raggiungere un pubblico più ampio. Nel dicembre 2015 la Ue aveva presentato la
proposta sulla portabilità dei contenuti per consentire agli abbonati ai
servizi online – per i libri, musica, giochi, film, teatro, sport – di potervi
accedere anche quando sono temporaneamente fuori dal proprio Paese. La proposta
di regolamento sulla portabilità transfrontaliera dei servizi di contenuti
online intende combattere tali restrizioni per consentire ai cittadini dell’Ue
che si spostano in un altro Stato membro di continuare ad accedere ai contenuti
digitali che hanno acquistato o per i quali hanno sottoscritto un abbonamento
nel proprio paese di origine. La portabilità è solo il primo step della
prevista riforma del copyright. La Ue è già al lavoro per la seconda fase che
sarà pronta per l’autunno e che riguarderà alcune tematiche specifiche come
appunto le eccezioni al diritto d’autore specie quelle che hanno effetti
transfrontalieri e che dovrebbero essere allineate.
Il riassetto del mercato italiano delle torri di
trasmissione
Già il 2015
era stato un anno di grande fermento per il mercato delle torri di
trasmissione, sia il mercato tlc che quello broadcasting. La seconda parte del
2016 potrebbe avviarne un profondo riassetto. I riflettori sin dall’inizio
dell’anno sono puntati su Inwit, ma anche sulla possibile e attesa unione tra
Rai Way ed Ei Towers, che darebbe vita, finalmente anche nel nostro paese, a un
polo unico delle torri efficiente da punto di vista economico e strategicamente
rilevante.
Le torri di telecomunicazioni
I principali
incumbent del vecchio continente – da Telecom Italia a Telefonica e Deutsche
Telekom – hanno avviato la valorizzazione degli impianti di trasmissione o
stanno pensando di farlo, attraverso la quotazione o la vendita degli asset.
Particolarmente attiva, sul fronte italiano, è la spagnola Cellnex, che
ha acquisito in Italia le torri Wind e Abertis e ha presentato un’offerta per
Inwit, la TowerCo in cui sono confluiti gli apparati di trasmissione radio, per
le telecomunicazioni e la diffusione di segnali televisivi e radiofonici di
Telecom Italia, la cui vendita, al momento, è stata però messa in stand by. La
controllata Mediaset Ei Towers, che ha presentato anche un’offerta per Inwit,
in attesa della decisione di Telecom sul dossier, guarda alla Spagna, ma –
secondo gli analisti – potrebbe essere protagonista anche del consolidamento
nel segmento delle torri broadcasting, realizzando un progetto inseguito da
tempo: quello del polo unico delle torri, che allineerebbe l’Italia alle altre
principali economie europee. Tutto
questo movimento attorno ad asset che fino a poco tempo fa erano considerati
‘strategici’ dagli operatori telefonici, ci dice che anche il mercato
italiano sta acquisendo rilevanza agli occhi degli investitori esteri e si
avvia verso il consolidamento.
Inwit: vendere o non vendere?
Tra i dossier
che l’ad di Telecom Italia Flavio Cattaneo ha ereditato dal suo predecessore
Marco Patuano c’è anche quello della vendita del 45% di Inwit. Il 40% di Inwit
è stato quotato in Borsa a giugno 2015 e la società ha raggiunto a oggi una
capitalizzazione di 2,5 miliardi. Telecom Italia vuole restare nell’azionariato
della società – che gestisce circa 11.000 siti, distribuiti in
maniera capillare su tutto il territorio nazionale – ma mantenendo il controllo
di una piccola quota, pari al 15%. La vendita di Inwit è stata avviata a
febbraio e sono, al momento, due le offerte giunte sul tavolo Telecom: una del
consorzio formato da Cellenx ed F2i (con un’offerta da 4,9 euro per azione
sull’intero 45%) e un’altra avanzata da Ei Towers, che ha offerto 5 euro per
azione ma su una quota del 27,5% e con una contestuale acquisizione da parte di
Inwit di un migliaio di torri dalla controllata Mediaset. Il cda di Telecom ha
però deciso di ‘congelare’ la vendita. Cattaneo ha spiegato che
Telecom sta facendo delle riflessioni sulla strategicità di Inwit, anche al
fine di “valutare l’attività delle reti 5G al fine di essere pronti a
quelle nuove frequenze”. A questo punto, se Telecom decidesse di restare nel
mercato delle torri – in controtendenza con quanto stanno facendo altri
incumbent europei da Telefonica a Deutsche
Telekom – Inwit potrebbe assumere il ruolo di ‘consolidatore’
tenendo anche conto del fatto che se la fusione tra 3 e Wind dovesse andare in
porto alle condizioni messe sul
tavolo della Ue da Hutchison, ci sarebbero in vendita 5.425 siti mobili, ai
quali potrebbero aggiungersene altri 3 mila. Sia Cellnex che Ei Towers
hanno fin da subito chiarito che nel frattempo non sarebbero state con le mani
in mano, in attesa di una decisione su Inwit, ma avrebbero guardato ad altre
opportunità in Europa. E così è stato: Cellnex – che controlla in Europa un
totale di 15.120 torri, tra cui 7.708 in Italia e 7.412 in Spagna – ha
acquistato Protelindo Netherlands, filiale del gruppo indonesiano PT Sarana
Menara Nusantara che gestisce 261 siti di telefonia mobile per 109 milioni di
euro. Ei Towers, secondo quanto riferito a giugno 2016 da Il Sole 24 Ore ha
messo nel mirino Axion, seconda TowerCo spagnola con circa 590 torri tlc e
broadcasting di cui il 70% concentrate in Andalusia, con un’offerta da 150
milioni di euro.
Broadcasting: si va verso il polo unico?
Per quanto
riguarda le torri televisive, l’unione tra Ei Towers e Rai Way – che insieme
controllano l’80% del mercato degli impianti broadcasting – permetterebbe “di
mantenere un’infrastruttura strategica in mano italiana evitando il rischio di
offerte ostili dall’estero e creando un operatore più efficiente” dicono gli
analisti Mediobanca Securities. L’Italia, del resto, è l’unico tra i maggiori
paesi Ue ad avere una doppia infrastruttura nazionale. Più volte si è
sottolineato che un polo unico delle torri con dentro RaiWay, Ei Towers e altri
fondi e magari la Cassa depositi e prestiti (attraverso F2i) sarebbe in linea con
quanto già avviene nei principali Paesi europei e converrebbe sia a livello
strategico che economico. Il matrimonio tra Ei Towers e Rai Way era già stato
tentato nel 2015, ma l’Opas
lanciata da Ei Towers sul 66,7% del capitale di Rai Way (costata
al gruppo 1,6 miliardi di euro, ndr) fallì dopo lo stop di Viale
Mazzini e del Ministero dell’Economia al quale si è poi aggiunto quello
della Consob e dell’Antitrust. Una
situazione spinosa che ha spinto la stessa Ei Towers a
ritirare l’offerta sul 66,7% e anche quella successiva che puntava
invece al 40%. Una rinuncia che ha mai avuto la pretesa di essere irrevocabile
e anche i vertici di RaiWay, del resto, non hanno mai
celato di avere tutto l’interesse a lavorare a un operatore unico delle torri.
Gli analisti
Mediobanca Securities sono fiduciosi che nella seconda metà del 2016, con più
informazioni disponibili sul consolidamento mobile e con la ‘nuova’ Rai a
regime, “le parti troveranno infine un accordo per concludere l’integrazione:
forse un accordo diverso, volto ad aumentare la rilevanza della TV di stato in
qualità di azionista della nuova società, potrebbe rappresentare un’opzione
interessante, così come una governance diversa o una diversa valutazione.
Grazie al coinvolgimento di F2i, lo Stato dovrebbe essere in grado di mantenere
la partecipazione di maggioranza nella newco”.
Che il
Governo voglia dire la sua in questa complessa partita non è un mistero: a
gennaio 2016, il sottosegretario Antonello Giacomelli aveva ribadito che “le
infrastrutture di comunicazione strategiche” devono essere “di proprietà
pubblica o a controllo pubblico, a garanzia della concorrenza, del mercato e
della libera iniziativa. A maggior ragione nel settore delle torri, dove
seguiamo con attenzione quello che sta avvenendo”. All’inizio di maggio 2016,
quindi, anche l’amministratore delegato di Ei Towers, Guido Barbieri, ha detto
che “la potenziale combinazione con RaiWay ha senso in ogni caso. Il
deal ha senso”. Se ci saranno finestre disponibili o “un qualche modo
per fare il deal” la società ci sarà.
La Gran
Bretagna lascia l’Europa I cittadini del Regno
Unito al referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione
europea si esprimono per l'uscita del paese dall'Unione.
23 giugno 2016 Si svolge il referendum per decidere il
mantenimento o l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea (Brexit) dopo una
dura campagna fra sostenitori e oppositori del Brexit. I seggi si chiudono alle
23 e i primi sondaggi di opinione sembrano dare la vittoria ai fautori del
mantenimento dell’Unione Europea
24 giugno 2016 Alle 5.40 la BBC annuncia l’esito del
referendum. Dopo un testa a testa per tutta la notte vincono i favorevoli al Brexit sfiorando il
52% distanziando di 1 milione e 270 mila voti coloro che si pronunciano per il
remain nell’Unione Europea, segnando una tappa decisiva nella difficile storia
dell’integrazione europea.
Il referendum
– osserva il Corriere della Sera - segna un solco nel Regno Unito. Ha
spaccato i conservatori e ha spaccato i laburisti. Ha dato fiato all’estremismo
nazionalista. Ha diviso la Scozia e l’Irlanda del Nord (europeiste)
dall’Inghilterra (Brexit). Cameron pensava di uscirne con una facile vittoria.
Ne esce lui a pezzi. Leggerezza imperdonabile. Sotto la cenere covano scontri
fra i tory e scontri fra i laburisti. E sia la questione scozzese sia la
questione nordirlandese torneranno a ruggire.
24 giugno 2016 La sterlina va in picchiata al suo
livello più basso dal 1985, le Borse nel panico sin dalle prime ore del
mattino. Per Nigel Farage si tratta dell’Independence Day chiedendo di
proclamare il 23 giugno festività nazionale
e invitando Cameron a trarne le conseguenze. A metà mattinata Il premier
Cameron annuncia le dimissioni da primo ministro che saranno effettive in
autunno alla conferenza dei Tories con la nomina di un nuovo premier in grado
di gestire il nuovo corso.. In tarda mattinata la premier scozzese annuncia
come possibile un secondo referendum sull’indipendenza della Scozia essendosi
il popolo scozzese chiaramente espresso a favore del rimanere nell’Unione
Europea
24 giugno 2016 Il candidato repubblicano alle
presidenziali americane Donald Trump giudica l’esito del referendum britannico
“una grande cosa”. Il presidente della Commissione Europea Juncker temendo un
effetto domino non solo sui mercati ma anche nelle opinioni pubbliche dei
singoli Paesi Membri a favore degli euroscettici, invita il Regno Unito a fare
presto ossia a negoziare rapidamente le sue condizioni di uscita dall’Unione
Europea.
24 giugno 2016 A Milano Piazza affari crolla a
-10% Londra solo il 4,75% perché le
imprese britanniche potrebbero beneficiare della svalutazione della sterlina.
Impennata del franco svizzero. Renzi interviene per rasserenare i mercati:
“facciamo prevalere ciò che ci unisce su ciò che ci divide”
24 giugno 2016 Grazie al possesso dei diritti di
diffusione delle 51 partite degli europei di calcio beIN Sports annuncia
di avere raggiunto in Francia la soglia dei 3 milioni di abbonati, di cui
circa 200 mila in poco più di un mese.
24 giugno 2016 Canal+ inizia a trasmettere i primi
programmi in UHD in esclusiva sulla TV d’Orange in attesa della disponibilità
nel 20917 di un proprio decoder satellitare in ultra alta definizione. Le
partite degli europei di calcio sono riprese da dodici telecamere UHD
24 giugno 2016 Vincent
Bolloré si appresta a mollare le redini della pay tv francese Canal +. Dopo
aver chiuso l’operazione con Mediaset Premium che permetterà di avviare potenti
sinergie tra le due tv a pagamento sotto il cappello di Vivendi, il finanziere
bretone ha deciso di dedicare più attenzione alla holding che si appresta anche
a lanciare una piattaforma OTT in Italia, Francia, Germania e Spagna. Secondo
alcuni osservatori il suo posto potrebbe essere preso dall’attuale AD di
Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, o dal figlio Yannick.
24 giugno 2016 Sky rilancia in Italia la propria
offerta in rete con Now Tv È online Now Tv, il nuovo brand internazionale della
internet tv di Sky (già Skyonline.it) per l’offerta di contenuti on demand su
piattaforma multicanale. Disponibile anywhere & anytime su pc, Mac, tablet,
smart tv, game console e sulla tv di casa con il Now Tv Box, su www.nowtv.it si
possono guardare film, serie tv, programmi di intrattenimento e seguire il
grande sport. Now Tv dà accesso da
subito a 3 diversi ticket mensili, in prova gratuita per due settimane:
Intrattenimento, Serie Tv o Cinema.Dopo i 14 giorni di prova, i tre ticket
potranno essere confermati tutti insieme a 19,99€ al mese, oppure a 14,99€ se
si scegliesse il bundle di due ticket e a 9,99€ per uno solo; il tutto sempre
rinnovabile di mese in mese, senza vincoli. A completare l’offerta di Now Tv al
lancio, il ticket mensile “Calcio” a 19,99€ al mese, con le fasi finali di
Euro2016, e una grande varietà di eventi sportivi targati Sky acquistabili
singolarmente (calcio, motori, tennis, basket e tanto altro a 4,99€ e 9,99€).
Quello
eseguito da Sky è un restyling corposo dell’interfaccia grafica: più colorata,
più semplice da consultare (da qualsiasi device di connessione alla rete), più
vivace e più diretta nell’informazione all’utente. I canali “Cinema”, “Serie
tv”, “Intrattenimento” e “Sport”, ben visibili sempre nella parte superiore
della prima pagina, conducono il visitatore in una serie di sotto percorsi per
conoscere tutte le novità, i contenuti più visti, i più popolari, i generi,
quelli ‘In onda adesso’ e l’intero archivio
24 giugno 2016 La responsabile per la cultura del PD
Lorenza Bonaccorsi sottolinea come il Governo in questi mesi abbia messo in
campo una azione molto forte sui temi culturali. Ha riportato il bilancio del
MIBACT a sopra i 2 miliardi con la Legge di Stabilita del 2016, ha
iniziato un processo riformatore del ministero stesso, delle sovrintendenze,
dei musei, e in fine è in discussione la nuova legge-quadro su cinema e
audiovisivo e si appresta a discutere quella sullo spettacolo dal vivo. Questo
investimento a tutto campo sui temi della Cultura passa fortemente anche dal
servizio pubblico, mettendo in campo un percorso articolato riformista che si
sviluppa su tre azioni: 1) La legge sulla riforma della governance di
Rai. Per valorizzare il ruolo industriale di Rai serve dotarla di una
guida certa, e responsabilizzata. E serve un Parlamento che svolga la sua piena
funzione di indirizzo, vigilanza e controllo chiara e trasparente. 2) La riforma
del canone per dare più risorse e risorse certe all’azienda. 3) Il rinnovo
della Concessione e il nuovo Contratto di servizio per ridefinire mission e
perimetro, per informare in modo completo e pluralista, per raccontare il
territorio e la realtà contemporanea, per intrattenere tutti gli italiani, per
garantire l’accesso alla conoscenza, per diffondere la cultura e l’inclusione
digitale del Paese, per promuovere l’Italia all’estero. La Rai ha raccontato e
costruito l’identità culturale e sociale del nostro Paese, oggi occorre
fortemente riannodare quei fili. E’ necessario a mio avviso un profondo
rinnovamento editoriale, rafforzando la centralità della generazione dei
contenuti, sviluppando in offerta editoriale di alta qualità e rafforzando le
caratteristiche di servizi pubblico, e occorrerà un grande sforzo per
completare la trasformazione da broadcaster a media company. La Rai deve essere
a capo di una vera e propria cavalcata verso la digitalizzazione del Paese
e deve rappresentare un traino fortissimo. La diffusione di internet,
nonostante la costante crescita nel 2015, ha raggiunto solo il 70% della
popolazione italiana per 41,5 milioni di persone che possono accedere al
web da qualsiasi luogo o dispositivo. Questo risultato pone l’Italia agli
ultimi posti in Europa. La Rai, la più grande azienda culturale italiana, non
può non essere il traino più potente del nostro paese per la crescita digitale
di tutta la popolazione. Infine occorre recuperare tutte le fasce della
popolazione. Ad oggi la fascia 8-34 anni non frequenta per niente la Rai.
26 giugno 2016 Inaugurazione del raddoppio del Canale
di Panama. Si apre una nuova corsia di traffico lungo il Canale attraverso la
costruzione di una nuova serie di chiuse che consentono il passaggio di navi
più grandi , le Panamx lunghe 366 metri e profonde 14.
Smentiti i
sondaggi della vigilia che prevedevano un sorpasso sul PSOE dalla neonata
colizione fra Podemos e Izquerdia Unida, alle elezioni legislative spagnole
avanza il Partido Popular del premier Rajoy, ma non abbastanza per disporre di
una maggioranza in Parlamento. In queste condizioni la Spagna rischia di
rimanere ingovernabile se non attraverso una Grande Coalizione PP PSOE
politicamente impraticabile
26 giugno 2016 Non essendo stato possibile formare una
maggioranza in parlamento, si svolgono a distanza di pochi mesi nuove elezioni
politiche generali in Spagna per il rinnovo dei 350 seggi del Congreso de los Diputados e di 208 su
266 seggi del Senato. Il Partido Popular (PP) del Premier Rajoy vince con
il 33,03% dei voti e 134 seggi (guadagnandone 16) precedendo il PSOE di Pedro Sanchez che sebbene in lieve ascesa al 22,66% scende a 85 seggi perdendone 5. Al terzo
posto in calo con solo il 21,10% e lo stesso numero di seggi 71 raccolti
presentandosi separatamente nel dicembre 2015, la coalizione fra gli indignati
di Podemos di Pabro Iglesias e Izquierdia Unida Unidad Popular che rispetto a
sei mesi fa perde oltre 3 punti percentuali (le due formazioni avevano ottenuto
allora complessivamente il 24,33%), al quarto i Ciudadanos di Albert Rivera sia
pur in lievissimo calo (-0.4%) con il 13,5% perdono 8 seggi, conquistandone
solo 32. Fra le liste regionali in crescita Esquerra Republicana de Catalunyia
che mantiene i suoi 9 deputati precedendo Convergenza democratica di Catalogna che sia pur in lieve calo ne mantiene 8, davanti
al PNV nazionalista basco in calo che perde il seggio conquistato nello scorso
dicembre, ottenendo 5 seggi, mentre la coalizione basca di estrema sinistra Euskal Herria
Bildu, anch’essa in lieve calo, mantiene i suoi due seggi e
Coalizione Canaria, stazionaria, il proprio unico seggio.
26 giugno 2016 YouTube Red la piattaforma SVoD
lanciata da Google, per far fronte ala concorrenza degli operatori via cavo e
delle altre piattaforme OTT quali Netflix, Hulu e Amazon, si lancia nella corsa
ai contenuti originali commissionando una produzione seriale originale al
produttore Lionsgate
27 giugno 2016 Secondo un’indagine trimestrale di
Nielsen la metà delle case americane risulta abbonata a un servizio di video on
line, con una crescita in due anni di 14 punti essendo il 36% alla fine del
2013. Le piattaforme come Netflix (45,7 milioni di abbonati paganti a fine
marzo, Amazon Prime (54 milioni alla fine del 2015), Hulu (12 milioni di abbonati
a fine maggio 2016) competono ormai alla
pari con i servizi di replay e risultano in dotazione nella metà delle case
degli americani
27 giugno 216 La Commissione europea potrebbe
allentare le regole sull’accesso alle reti in fibra ottica, andando
incontro alle richieste degli operatori come Telecom Italia, Orange e Deutsche
Telekom, secondo i quali le tariffe regolamentate per l’accesso all’ingrosso
alle reti non consentirebbero un adeguato ritorno sugli investimenti. Secondo
quanto riportato dalla Reuters, la Ue potrebbe dunque alleggerire le regole di
accesso e puntare sull’obbligo di co-investimento. Anche il Commissario Gunther
Oettinger, nel corso di una recente conferenza, ha spiegato che “progetti di
investimento efficienti, basati su offerte di coinvestimento aperte,
ragionevole e in buona fede affrontano le quetioni che la regolamentazione
normalmente tenta di risolvere e permettono un approccio regolamentare più
leggero per chi si muove prima o insieme”. La strada del coinvestimento è stata
già perseguita in Francia, dove Orange, Numericable SFR e Free hanno avviato
investimenti FTTH condivisi in alcune aree urbane. Nei giorni scorsi, il
regolatore transalpino ha avviato una consultazione pubblica volta proprio a
raccogliere le opinioni degli operatori su un regolamento volto, fra le altre
cose, a favorire il modello del co-investimento. Se la proposta si
concretizzasse, nell’ambito della revisione delle norme sulle telecomunicazioni
in programma per settembre 2016, si tratterebbe di un cambio di direzione non
da poco, visto che finora la regolamentazione del settore si è concentrata
sulla garanzia, per i nuovi entranti, di poter competere ad armi pari con gli
ex monopolisti statali.
27 giugno 2016 Il network radiofonico in Rete Pandora
presente negli Stati Uniti, in Australia e in nuova Zelanda stringe un accordo
con Uber in base al quale tutti gli autisti del servizio Uber beneficeranno di
un abbonamento all’emittente radiofonica
che consente loro di scegliere la musica preferita sul network
attraverso l’applicazione mobile della stessa Uber.
28 giugno 2016 Il Parlamento europeo approva
risoluzione che chiede il rapido avvio delle procedure di uscita del Regno
Unito, attivando quindi il cosiddetto articolo 50 del Trattato di Lisbona. Il
Parlamento invita Londra ad accelerare il processo "per evitare
un'incertezza dannosa per tutti e per proteggere l'integrità dell'Unione".
Il testo è stato adottato con 395 voti a favore, 200 contrari fra cui Ukip, estrema
destra e Cinque stelle, e 71 astenuti.
28 giugno 2016 Il
capo dell’opposizione laburista, Jeremy Corbyn viene ufficialmente sfiduciato
dall’81% dei suoi colleghi parlamentari e di partito, ma nel mezzo della
tempesta che ha travolto i laburisti dopo il referendum ribadisce, a più
riprese, di non volere lasciare.
28 giugno 2016 All’indomani delle scuse ufficiali
della Turchia alla Russia per l’abbattimento dell’aereo russo e del disgelo
delle relazioni diplomatiche della Turchia con la Russia e con Israele,
un’azione di un commando composto da tre kamikaze plausibilmente attribuibile
all’ISIS provoca all’aeroporto di Istanbul la morte di 48 persone e il
ferimento di svariate altre decine di passeggeri nell’area degli arrivi e
dell’attesa dei taxi
28 giugno 2016 Stando a quanto riportano il Wall
Street Journal e Politico, il Commissario Ue alla Concorrenza, Margrethe
Vestager, dopo aver già inviato a Google una Comunicazione di addebiti per la
web search nell’aprile 2014 (si parla di una multa da 3 miliardi di euro che
dovrebbe essere comminata nei prossimi giorni) e una per Android ad aprile 2015,
adesso si prepara a inviarne una terza questa volta per la pubblicità online. Secondo
i due giornali, che citano fonti anonime, la Commissione Ue avrebbe chiesto ai
competitor di Google in questo settore di poter rendere pubbliche le accuse che
hanno formulato nei confronti del gruppo, depositate a Bruxelles in forma
privata. Queste aziende avrebbero una settimana di tempo per produrre nuove
versioni dei loro documenti. Questa procedura lascia intendere che la Ue sia
nella fase finale della preparazione del suo atto di accusa che però, prima
d’essere formulato a Google, deve basarsi su elementi tangibili.
28 giugno 2016 Depositata una sentenza del Tar del
Lazio destinata a “fare storia”, oltre che giurisprudenza, in virtù della quale il cosiddetto “decreto
Nastasi” del luglio 2014, che ha rivoluzionato il sistema di sostegno pubblico
allo spettacolo in Italia, con il suo controverso ‘algoritmo’ della rottamazione
va “annullato” La sentenza del Tar stabilisce che il decreto, che affida ad un
algoritmo, in base a determinati criteri, l’assegnazione delle quote del Fus ai
vari richiedenti, determina una “grave svalutazione della qualità artistica”
dei progetti, mentre, di conseguenza “privilegia irragionevolmente gli indici
quantitativi”. Continua la magistratura amministrativa: “Il passaggio dalla
logica dell’intervento ‘a pioggia’ a una logica maggiormente selettiva è
apprezzabile, ma il passaggio attraverso il ricorso ad indici quantitativi
largamente prevalenti appare irragionevole”. Più specificamente:
“L’Amministrazione invoca i benefici di una maggiore ‘oggettivazione’ dei
parametri di riferimento, che si basa sull’adozione di indici e algoritmi. Ma
il Collegio ritiene che questo sistema finisca con il rappresentare, di fatto,
un’abdicazione al difficile ma ineludibile compito di una valutazione
(percentualmente ma anche sostanzialmente) adeguata del fattore qualitativo,
che solo può giustificare l’intervento finanziario statale in subiecta
materia”. E quindi il Tar sentenzia: “Queste considerazioni conducono a
ritenere l’illegittimità anche “sotto il profilo sostanziale dell’intero
sistema di valutazione stabilito dall’art.5 del Decreto Ministeriale 1 luglio
2014, unitariamente considerato come basato su criteri e fasi tra loro
praticamente inscindibili”. .Le
conseguenze sono devastanti, ai limiti del surreale, se non dell’incredibile:
tutto il sistema dei finanziamenti pubblici allo spettacolo viene bloccato. Il
Ministro Franceschini annuncia: ‘Faremo ricorso, ma nel mentre si bloccano
tutti i finanziamenti allo spettacolo’
28 giugno 2016 Sky lascia la Confindustria accusando
l’associazione di essere rimasta al
Novecento, all’era analogica pre-Over the top. Oggi l’industria deve affrontare
sfide come la tv on demand e lo streaming che cambiano totalmente il campo di
gioco e anche le regole (leggi Netflix, Google, Apple, in futuro Amazon, non
ancora attiva con il servizio in Italia). I motivi più squisitamente
“politici”, poi, sono facilmente ipotizzabili: nonostante gli associati siano
21 la gestione rispecchia ancora quella mentalità duopolistica Rai-Mediaset
che, a tratti, emerge anche in altri settori, come l’Auditel.
29 giugno 2016 Il Premier scozzese Nicola Sturgeon
viene ricevuta dal Presidente della Commissione e del Parlamento Europeo lo
stesso giorno della riunione con Cameron del Consiglio UE in cui il premier
dimissionario britannico David Cameron conferma che non vi sarà un secondo
referendum sul Brexit né sull’indipendenza della Scozia. Ma la premier di Edimburgo non esclude la possibilità di
un nuovo referendum sull’indipendenza della Scozia, in modo da poter iniziare
in modo autonomo la procedura di adesione alla Ue.
29 giugno 2016 Il Consiglio dei capi di Stato e di governo, riunitosi
per la prima volta senza la Gran Bretagna,
appare unito nel rinviare le decisioni sull’uscita di Londra dall’Ue a
un summit straordinario del 16 settembre prossimo a Bratislava. Ma, dal vertice
a Bruxelles, è emersa una divergenza tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e
il premier Matteo Renzi su come affrontare le possibili conseguenze negative di
Brexit sull’economia e i sistemi bancari nazionali, segnalate ai leader Ue dal
presidente della Bce Mario Draghi. In più la Commissione Ue in luglio potrebbe
bocciare i maxi deficit di Spagna e Portogallo. A ottobre va in valutazione il
maxi debito pubblico dell’Italia.
Lo scontro al
Consiglio Europeo fra Roma e Berlino alla fine
della riunione a 27 senza il premier britannico Cameron, è dueo. Sulla
questione degli aiuti alle banche alla sprezzante asserzione della Merkel che
frena le aspettative di salvataggio
sostenendo che non si cambiano le regole sul Bail in approvate solo due
anni or sono il premier Renzi risponde ricordando le decisioni prese nel 2013
per consentire una deroga alla Francia e alla Germania al parametro stabilito a
Maastricht relativo al tetto sul deficit fissato ad un tetto massimo del 3%.
29 giugno 2016
Il Parlamento francese adotta la Loi
relative à la liberté de la création, à l’architecture et au patrimoine con
diverse disposizioni relative all’audiovisivo fra le quali oltre alla
trasparenza dei conti di produzione e di sfruttamento delle opere audiovisive,
l’obbligo per i produttori di monitoraggio dello sfruttamento di un’opera, una
definizione precisa del distributore di programmi nonché misure sulla pirateria
e sulla copia privata
29 giugno 2016 A seguito del successo dell’OPA ostile
lanciata da Vivendi, il gruppo di Vincent Bolloré ottiene 5 rappresentanti nel
Consiglio di Amministrazione di Gameloft di cui detiene ormai il 95,94% del
capitale e il 95,77% dei diritti di voto
29 giugno 2016 In un’intervista a Le Figaro il CEO di Turner John Martin annuncia un investimento annuo
in contenuti di 6,5 miliardi di dollari da parte del gruppo Time Warner – di
cui ben 4 miliardi per la filiale Turner e 2,5 miliardi per HBO - per competere con i giganti del SVoD come
Netflix Hulu e Amazon annunciando a sua volta il lancio entro fine 2016 negli
Stati Uniti e successivamente nel mondo di una propria piattaforma SVoD da
parte del gruppo Time Warner. Per parte sua Londra nonostante il Brexit
dovrebbe rimanere la sede delle attività in Europa del gruppo statunitense
30 giugno 2016Via libera della Commissione UE al piano italiano per lo
sviluppo della banda ultralarga nelle aree a fallimento di mercato. Per
Bruxelles tale strategia porterà l'accesso veloce a internet in aree in cui non
è al momento disponibile, senza falsare indebitamente la concorrenza. Per il
Commissario antitrust Margrethe Vestager, il piano italiano per la
banda ultralarga “porterà internet più veloce a consumatori e imprese.
Aiuterà il paese a dotarsi delle infrastrutture necessarie, contribuendo così
alla creazione di un mercato unico digitale connesso nell’UE. Grazie ad una
buona cooperazione con l’Italia, abbiamo potuto completare l’esame del nuovo
piano con grande rapidità.”
30 giugno 2016 Commissione Europea e Fondo Europeo
d’investimento (FEI) avviano nell’ambito di Europa Creativa un’iniizativa
dotata di 121 milioni di euro per fornire garanzie a Piccole e Medie Imprese
nel settore della cultura e della creatività Il meccanismo consiste nel fornire
a titolo gratuito garanzie e controgaranzie ad alcuni intermediari finanziari
selezionati affinché possano accordare maggiori finanziamenti sotto forma di
prestiti accordati agli operatori del settore
30 giugno 2016 Lo studio indipendente LionsGate
acquista per 4,4 miliardi di dollari il gruppo via cavo statunitense Starz di
proprietà di John Malone che detiene a sua volta una quota di LionsGate Starz
Entertainment è l’editore di 17 emittenti di film via cavo negli Stati Uniti e
della rete di emittenti Premium Encore!. Il nuovo gruppo dovrebbe raggiungere
un fatturato di 4 miliardi di dollari all’anno e disporre di un catalogo di 16
mila film e serie tv
30 giugno 2016 Al via la sperimentazione di Rai 4K Per
la televisione italiana viene avviata un’iniziativa storica. Al teleporto
Parigi-Rambouillet di Eutelsat, dove si trova il cuore dell’infrastruttura
tecnologica della Rai per le trasmissioni live, è tutto pronto per il grande
calcio di inizio in 4K. Stasera alle ore 21.00 si parte su Rai 4K, il nuovo
canale temporaneo varato alla numerazione 210 della piattaforma satellitare
gratuita tivùsat. Il progetto coinvolge l’intero gruppo Rai nell’ambito di
un’intesa strategica siglata con Eutelsat che metterà a disposizione le proprie
risorse satellitari su HOT BIRD unitamente ad una serie di servizi di terra
realizzati in collaborazione con un pull di aziende tecnologiche di caratura
internazionale.
30 giugno 2016 Musica digitale, lo streaming driver
della crescita anche in Italia. Grande sorpasso della musica digitale in Italia
sul fisico. Gli ultimi dati pubblicati da Deloitte per FIMI, relativi al primo
semestre del 2016, certificano lo stacco dello streaming sul prodotto fisico a
livello nazionale. Il segmento digitale rappresenta ormai il 51% del settore,
trascinato dall’imponente crescita dei servizi di streaming, che con un
fatturato salito a 26,3 milioni di euro rappresentano il 40% del mercato totale
e segnano un incremento del +51%. Il fatturato cresce dell’1%, attestandosi a
66,4 milioni di euro al sell in. Tenuto conto della particolare
performance del 2015, i primi sei mesi del 2016 sono oltre il 23% in più del
2014.
30 giugno 2016 Abbonati e ricavi nuovamente in
crescita per Sky Italia dopo cinque anni di perdite nell’esercizio fiscale
chiuso il 30 giugno 2016. L’utile operativo si attesta a 67 milioni di euro. Molto
bene anche il servizio on-demand.Sky Italia fa sapere con una nota che nel
corso dell’anno ci sono stati oltre 200 milioni di download e 500 mila nuove
connessioni. “La base connessa – indica Sky – supera i 2,2 milioni di famiglie
ed è di gran lunga la più ampia platea televisiva connessa a servizi on-demand
in Italia”. Tornano a crescere gli abbonati che a fine giugno sono 4,742
milioni, con un incremento di 17 mila nuovi abbonati nell’anno.
Dopo 5 anni, osserva Sky, si chiude il primo anno con
una crescita netta della base abbonati, grazie a tre trimestri consecutivi di
crescita positiva nel corso dell’anno fiscale. I ricavi crescono del 2% su base
annua toccando i 2.790 milioni di euro (£2,082 milioni*) e del 13% rispetto
allo stesso trimestre dello scorso anno. Il ritorno alla crescita dei ricavi
avviene dopo 2 anni consecutivi di flessione. I profitti operativi, cresciuti
significativamente in nel quarto trimestre, si attestano su base annua a 67
milioni di euro (£ 50 milioni*), con una flessione di 11 milioni rispetto allo
scorso anno fiscale per effetto in particolare degli investimenti per il lancio
di Sky Box Sets.
L’ARPU resta stabile a 42 euro per il quarto trimestre
di fila e il churn nei dodici mesi è stato dell’11,1% in linea con la
performance di Sky in UK. In crescita anche gli ascolti: la migliore stagione
di sempre per Sky Sport anche grazie al grande successo degli Europei e alla
continua crescita della platea televisiva di Moto GP e F1. Risultati eccellenti
anche per la seconda stagione di Gomorra e di X Factor e MasterChef.
Per quanto riguarda i risultati della casa madre, Sky Europe, si registra un aumento del
7% dei ricavi a 11,965 milioni di sterline con un utile operativo rettificato a
+12% per 1,558 milioni di sterline. In crescita del 13% l’utile per azione
rettificato a 63,1p. Quest’anno fiscale è il dodicesimo consecutivo di crescita
per i dividendi a 33,5p. Aumentano gli abbonati: 808 mila nuovi clienti e 3,3
milioni di nuovi prodotti venduti nell’anno. Ottima performance per Regno Unito
e Irlanda dove i ricavi superano gli 8 miliardi di sterline. Bene anche in
Germania e Austria. Il gruppo stima sinergie per 200 milioni di sterline nel
2017 e 400 milioni nel 2020.
Per quanto riguarda i piani dell’azienda da qui al 2017, in Germania sarà lanciato molto
presto MasterChef, il talent-show ormai un cult tra gli appassionati di cucina;
saranno estesi i servizi europei per la distribuzione di contenuti in
streaming: Sky Ticket in Germania, Now Tv in Italia e Now Tv Combo in UK (il
primo pacchetto gratuito triple play del Regno Unito); verranno lanciati nuovi
servizi in Ultra Alta Definizione nel Regno Unito e in Germania; dopo
il successo avuto in UK e Irlanda, l’app Sky Kids sarà portata in tutta Europa.
In particolare dopo il Regno Unito, il servizio Sky Q sarà lanciato nel 2017
anche in Italia, Austria e Germania. Il lancio infine dell’app per la realtà
virtuale rafforzerà la leadership di Sky nella distribuzione di contenuti
innovativi e immersivi.
30 giugno 2016 News Corporation torna in attivo nel
quarto trimestre fiscale grazie alla plusvalenza derivante da un accordo legale
e all'espansione dell'attività digitale ed editoriale. Ancora in frenata,
invece, la raccolta pubblicitaria della carta stampata. Il gruppo dei media che
fa capo al magnate Rupert Murdoch e che controlla tra gli altri Wall Street
Journal e il Times di Londra, ha riportato un utile di 89 milioni di dollari,
rispetto al rosso di 379 milioni dello stesso periodo di un anno fa. In aumento
del 5% anche i ricavi a 2,2 miliardi di dollari, sopra le stime di 2,06
miliardi. In particolare, i ricavi della divisione informazione e notizie, pari
a due terzi del business, sono cresciuti dell' 1% a 1,42 miliardi, sebbene
frenati dal calo del 5% della pubblicità. Escludendo l'impatto delle
fluttuazioni dei cambi e la settimana in più nel trimestre, le entrate
pubblicitarie sono scese del 7%, comunque in miglioramento rispetto al calo a
doppia cifra dei trimestri precedenti. Il contributo del business digitale ai ricavi,
inoltre, è aumentato dal 19% al 23% grazie anche agli abbonati digitali al Wall Street Journal passati da 893.000 a
948.000.
30 giugno 2016 Walt Disney nel suo terzo trimestre
fiscale registra utili netti pari a 2,597 miliardi di dollari, in aumento del
5% sullo stesso periodo dello scorso anno I ricavi sono cresciuti del 9%a
14,277 miliardi, oltre i 14,15 attesi dal mercato. In mostra la divisione
cinematografica, in cui le vendite sono aumentate del 40% a 2,85 miliardi e gli
utili operativi del 62% a 766 milioni; nella divisione delle reti tv, che
include Espn, c'è stato un incremento dei ricavi del 2% a 5,9 miliardi; i
parchi e i resort hanno generato 4,379 miliardi di fatturato ( 6% annuo).
Disney scommette sullo sport in videostreaming annunciando l'acquisto per 1
miliardo di dollari di una quota del 33% in BamTéch. Si tratta di un gruppo
specializzato nella tecnologia video creato dalla Major League Baseball. Con
questa operazione Disney si prepara a far fronte all’ipotesi chei fallisca il
modello di business basato sulla tv via cavo, sempre più snobbata da spettatori
che preferiscono soluzioni via internet e che per questo cancellano i loro
abbonamenti attuando il cosiddetto «cord cutting» tanto temuto dai gruppi
media. In base all'accordo Espn lancerà più avanti nell'anno un nuovo servizio
digitale, diverso da quello offerto con l'abbonamento alla tv tradizionale, che
includerà competizioni sportive che il canale non trasmette: si andrà dal
baseball all'hockey professionistici fino alle sfide sportive dei college
30 giugno 2016 Secondo trimestre record per Facebook,
che ha chiuso il periodo aprile-giugno di quest’anno con un fatturato di 6,44
miliardi di dollari, in aumento del 59% rispetto allo stesso periodo del 2015,
superiore alle stime degli analisti interpellati da Bloomberg di 6,02 miliardi.
L’utile netto è pari a 2,05 miliardi, in aumento del 187% rispetto allo stesso
periodo del 2015. Il numero di utenti attivi mensili è salito del 17% a quota
1,71 miliardi, e il numero di clienti giornalieri è pari a 1,13 miliardi
(+15%). Il social network guadagna quasi tutto dalla pubblicità, i contenuti
sponsorizzati che si vedono nella pagina di ognuno di noi sul Facebook e
Instagram. L’84% dei ricavi pubblicitari arriva da mobile. In media, nel
secondo trimestre ha guadagnato 3,82 dollari per singolo utente a livello
globale. In Europa la media dell’Arpu (Average revenue per user) è leggermente
superiore, pari a 4,72 dollari. Il 90% dei ricavi deriva dalla pubblicità, il
resto da pagamenti e tariffe che arrivano ad esempio dagli sviluppatori di app.
30 giugno 2016 Netflix delude le attese. Gli
abbonamenti alla piattaforma di video streaming, leader nel mondo, cominciano a
crescere a rilento, come aveva già anticipato il gruppo stesso nei mesi scorsi.
Netflix che ha scombussolato il tranquillo quadro audiovisivo, spingendo anche
i broadcaster più tradizionali a innovare e lanciarsi nei servizi online
on-demand, continua a crescere ma non come un tempo Il secondo trimestre ha
così segnato un rallentamento che ha mandato il titolo giù in Borsa. Intorno a
mezzanotte perdeva oltre il 15,09% negli scambi after hours. Il gruppo ha però
escluso che intende lanciarsi nella distribuzione su scala globale di programmi
locali per battere la concorrenza. Netflix menziona l’Italia tra i Paesi
(Brasile, India, Messico, Giappone, Colombia, Corea del Sud, Argentina e
Spagna) in cui sta lavorando a serie originale nella lingua dello stato di
riferimento. Netflix ha annunciato d’aver totalizzato 83,18 milioni di abbonati
a fine giugno, di cui 47,13 milioni negli USA. In altre parole, Netflix ha
registrato 1,68 milioni di abbonati in più, di cui 1,52 milioni fuori dagli USA
in più e 160 mila negli USA. I dati sono inferiori alle attese degli analisti,
che scommettevano su più di 2 milioni di nuovi abbonati fuori dagli Stati Uniti
e 500 mila negli USA. “Cresciamo, ma non così veloce come vorremmo e come
abbiamo fatto” in passato, si legge nella lettera che il vertice ha indirizzato
ai propri azionisti. Ad aprile Netflix aveva già preannunciato che gli
abbonamenti avrebbero subito una frenata in questo trimestre dopo l’aumento
record di 6,74 milioni del primo trimestre quando aveva annunciato il lancio in
130 nuovi Paesi. La stima era di 2,5 milioni di abbonati ma i risultati sono
stati inferiori alle attese della stessa società
30 giugno 2016 Trimestre con il turbo per Alibaba, il
gruppo cinese di e-commerce cinese fondata da Jack Ma, il migliore dalla sua
quotazione a Wall Street nel 2014, un risultato sostenuto dalle vendite
effettuate con il cellulare. Sfidando i timori sul rallentamento dell'economia
cinese e sulla sostenibilità del modello di business, Alibaba ha messo a segno
nel secondo trimestre una crescita del fatturato del 59% rispetto allo stesso
periodo dell'anno scorso, a 4,8 miliardi di dollari al di sopra delle
aspettative degli analisti che si attendevano un giro d'affari di 4,5 miliardi
di dollari. Quanto basta per spingere a Wall Street il titolo che dopo la
pubblicazione dei risultati è balzato del 6% a 92,58 dollari. Tuttavia, a
fronte di un aumento del fatturato, gli utili netti sono scesi del 77% nel
periodo a 1,1 miliardi di dollari, una riduzione ampliata dal fatto che un anno
fa il gruppo aveva beneficiato di un guadagno una tantum proveniente da un investimento finanziario. Il gruppo
cinese, passato alla storia per avere lanciato la più grande Ipo mai vista al
New York Stock Exchange, dalla quotazione il titolo ha accusato una forte
volatilità a causa delle preoccupazioni espresse dagli investitori circa le
prospettive di espansione del gruppo oltre a una mancanza di trasparenza sui
dati. Per rispondere a queste critiche, nell'ultimo trimestre il gruppo ha pubblicato
perla prima volta, i dettagli sui quattro segmenti di business quello online,
cloud computing, mobile media e altro. Nel dettaglio, le vendite effettuate
attraverso la piattaforma di e-commerce, sono state alimentate dai flussi di
acquisto provenienti dai cellulari ( 119%), una divisione che rappresenta il
75% delle vendite sul mercato cinese. La nascente attività di cloud computing,
soluzioni per la condivisione di informazioni per privati e aziende, è stata
sostenuta dall'acquisizione del sito di vendite online Taobao.com che ha
contribuito ai risultati del trimestre con un incremento del fatturato del
156%. Risultato stellare anche per la divisione digital media e business
entertainment che ha incrementato il fatturato del 286 per cento.
30 giugno 2016 Vodafone Italia chiude il primo
trimestre dell’esercizio fiscale al 30 giugno 2016 con numeri in crescita. I
ricavi da servizi sono pari a 1.281 milioni di euro (+1,2% rispetto allo stesso
trimestre dell’anno precedente). Crescono i ricavi da servizi mobili, evidenzia
una nota, a 1.071 milioni di euro (+1,4%), sostenuti dal segmento consumer
prepagato, e dall’aumento del consumo di dati mobili (+53%). I clienti 4G sono
saliti a 6,8 milioni e la copertura 4G raggiunge il 96% della popolazione in
oltre 6.640 comuni (di cui 846 in 4G+). Cresce anche il numero di smartphone su
rete Vodafone a 12,5 milioni (+11,6%). I ricavi da rete fissa sono pari a 210
milioni di euro (+0,1%). Continua la crescita dei clienti di banda larga fissa
(+ 9,3%), che si attestano a 2,016 milioni. Nel trimestre, il 41% dei nuovi
clienti ha scelto servizi in fibra di Vodafone. Al 30 giugno i servizi in fibra
sono disponibili in 328 città italiane e raggiungono 9 milioni di famiglie
e imprese, di cui circa 4 milioni su rete propria. L’estensione del piano in
fibra prosegue attraverso la partnership commerciale con Enel Open Fiber per la
copertura del territorio nazionale fino a 250 città con servizi in fibra fino
alla casa del cliente (FTTH). A Perugia Vodafone ha già attivato i primi
clienti in fibra a 1 Gbps. A livello di gruppo, Vodafone ha realizzato
ricavi da servizi in rialzo del 2,2%. Risultati superiori alle attese degli
analisti. L’Europa, si legge in una nota, rimane stabile e l’area Amap vede una
crescita sostenuta. In Europa Vodafone cresce in Germania dell’1,6%,
in Spagna dell’1,3% e in Italia dell’1,2% mentre nel Regno Unito cala del
3,2%. Il fatturato totale di gruppo è stato di 13,4 miliardi di euro
(-4,5% con un forte impatto dell’effetto cambi).
3» Italia
chiude il semestre in crescita e scandisce il conto alla rovescia in vista
della fusione con Wind, ufficializzata dopo mesi di rumor, già nell'agosto del
2015. L'accordo siglato un anno fa tra le capogruppo, rispettivamente la cinese
Ck Hutchinson e la russa Vimpelcom, sulle società operative italiane, prevede
la formazione di una joint venture paritetica attraverso l'integrazione di «3»
Italia e Wind. Le nozze al momento all'esame dell'Antitrust della Commissione
daranno vita al primo operatore mobile per numero di clienti in Italia
30 giugno 2016 «. «3» Italia svela una semestrale in
miglioramento rispetto al 2015, con un giro d'affari di 906 milioni in aumento
del 3% rispetto allo scorso anno, un margine operativo lordo di 135 milioni (
38%), un utile operativo di 63 milioni ( 62%) e 10,5 milioni di clienti ( 4%).
Più in dettaglio i ricavi generati dalla vendita dei servizi tic si sono
attestati a 752 milioni ( 6%) centrando così «l'ottavo trimestre consecutivo in
miglioramento» come sottolinea una nota societaria. La controllata di Ck
Hutchinson spiega il forte miglioramento in termini di redditività con la
crescita degli abbonamenti (passati dal 51 al 56% sul numero complessivo dei
contratti attivi), che contribuiscono per il 75% al fatturato del gruppo e
assicurano visibilità nel tempo ai conti societari. «3» Italia non rilascia i
dati relativi alla pozione finanziaria semestrale della società, tra i nodi
tradizionali critici delle società tic che necessitano di forti investimenti
per mantenere il passo con la rapida evoluzione tecnologica del comparto e
spesso nonostante margini di redditività sempre più stretti. A fine 2015
peraltro, come si apprende da fonti finanziarie, i finanziamenti erogati dalla
capogruppo nei confronti della società italiana ammontavano a circa 5 miliardi.
Finora «3» non ha mai dovuto ricorrere ai finanziamenti bancari grazie alla
disponibilità dei soci cinesi di ri-capitalizzare il gruppo con la conversione
del debito in capitale. Dal suo ingresso nel Paese, all'inizio del millennio,
Ck Hutchison ha investito su «3» Italia circa 15
miliardi
Sky Italia,
chiude l’esercizio 2015/2016 con ricavi in crescita dell'1% grazie alla
crescita della pubblicità (grazie a TV8) e della rivendita di contenuti di Sky
Italia alla stessa TV8 che da sola spiega bene come il broadcaster stia
evolvendo verso una media company complessa e articolata in più modelli di
business, Il core business del gruppo
Sky Italia rimane sempre la pay tv, con ricavi da abbonamenti per 2,3 miliardi
che pesano per 1'82,4% sul totale, ma la crescita di 24,5 milioni di euro di
ricavi rispetto al 2015 passa da altri business (pubblicità, i tre canali free
Tv8, Cielo, Sky Tg24, e rivendita di contenuti).
30 giugno 2016 Il
bilancio 2016 di Sky Italia si chiude con ricavi a quota 2,801 miliardi di
euro, in crescita di quasi 1'1% sull'esercizio 2015. Il grosso arriva sempre
dalla voce «abbonamenti residenziali», quelli per la pay tv di casa, che
nell'esercizio valgono 2,309 miliardi di euro di ricavi, in calo del 2,6% sul
2015, anche se in crescita di 17 mila unità. La leggera flessione di 63,3 milioni
di euro (su cui pesa anche il primo anno senza Champions League di calcio) è
però più che compensata dalla crescita di altre voci: la raccolta pubblicitaria
raggiunge i 240,8 milioni di euro (14,5% sul 2015), con il prezioso contributo
di Tv8, che tuttavia si manifesta sostanzialmente solo nei primi sei mesi del
2016. Poi ci sono le rivendite di contenuti, che fanno incassare a Sky Italia
64,6 milioni, quasi due volte e mezza i 19,3 milioni del 2015. Anche in questo
caso vale l'effetto Tv8, che compra contenuti pregiati da Sky: dalla casa
editrice del canale in chiaro, la Nuova società televisiva italiana srl,
arrivano infatti a Sky Italia ricavi per 50,5 milioni di euro. Infine, la voce
«altri ricavi e proventi» si incrementa del 16,1% e raggiunge quota 100 milioni
di euro grazie a nuovi contratti di servizio per la produzione delle partite di
Serie A, nuovi accordi commerciali con partner telefonici, e anche a seguito
della plusvalenza realizzata per la cessione dell'lcn 27 del digitale terrestre
a Viacom Italia.l 75% al fatturato del gruppo e
assicurano visibilità nel tempo ai conti societari. «3» Italia non rilascia i
dati relativi alla pozione finanziaria semestrale della società, tra i nodi
tradizionali critici delle società tic che necessitano di forti investimenti
per mantenere il passo con la rapida evoluzione tecnologica del comparto e
spesso nonostante margini di redditività sempre più stretti. A fine 2015
peraltro, come si apprende da fonti finanziarie, i finanziamenti erogati dalla
capogruppo nei confronti della società italiana ammontavano a circa 5 miliardi.
Finora «3» non ha mai dovuto ricorrere ai finanziamenti bancari grazie alla
disponibilità dei soci cinesi di ri-capitalizzare il gruppo con la conversione
del debito in capitale. Dal suo ingresso nel Paese, all'inizio del millennio,
Ck Hutchison ha investito su «3» Italia circa 15
miliardi
Sky Italia,
chiude l’esercizio 2015/2016 con ricavi in crescita dell'1% grazie alla
crescita della pubblicità (grazie a TV8) e della rivendita di contenuti di Sky
Italia alla stessa TV8 che da sola spiega bene come il broadcaster stia
evolvendo verso una media company complessa e articolata in più modelli di
business, Il core business del gruppo
Sky Italia rimane sempre la pay tv, con ricavi da abbonamenti per 2,3 miliardi
che pesano per 1'82,4% sul totale, ma la crescita di 24,5 milioni di euro di
ricavi rispetto al 2015 passa da altri business (pubblicità, i tre canali free
Tv8, Cielo, Sky Tg24, e rivendita di contenuti).
30 giugno 2016 Il
bilancio 2016 di Sky Italia si chiude con ricavi a quota 2,801 miliardi di
euro, in crescita di quasi 1'1% sull'esercizio 2015. Il grosso arriva sempre
dalla voce «abbonamenti residenziali», quelli per la pay tv di casa, che
nell'esercizio valgono 2,309 miliardi di euro di ricavi, in calo del 2,6% sul
2015, anche se in crescita di 17 mila unità. La leggera flessione di 63,3 milioni
di euro (su cui pesa anche il primo anno senza Champions League di calcio) è
però più che compensata dalla crescita di altre voci: la raccolta pubblicitaria
raggiunge i 240,8 milioni di euro (14,5% sul 2015), con il prezioso contributo
di Tv8, che tuttavia si manifesta sostanzialmente solo nei primi sei mesi del
2016. Poi ci sono le rivendite di contenuti, che fanno incassare a Sky Italia
64,6 milioni, quasi due volte e mezza i 19,3 milioni del 2015. Anche in questo
caso vale l'effetto Tv8, che compra contenuti pregiati da Sky: dalla casa
editrice del canale in chiaro, la Nuova società televisiva italiana srl,
arrivano infatti a Sky Italia ricavi per 50,5 milioni di euro. Infine, la voce
«altri ricavi e proventi» si incrementa del 16,1% e raggiunge quota 100 milioni
di euro grazie a nuovi contratti di servizio per la produzione delle partite di
Serie A, nuovi accordi commerciali con partner telefonici, e anche a seguito
della plusvalenza realizzata per la cessione dell'lcn 27 del digitale terrestre
a Viacom Italia.
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