mercoledì 11 gennaio 2017

XXIII a) Verso l'Internet 3-0

Cronologia dei media
Cronologia della radio e della televisione

Cronologia
Parte Sesta
L’era cross mediale e l’avvio della competizione fra broadcaster e fornitori di servizi OTT al di sopra della Rete e aggregatori di contenuti
(2014-2020)

XXIII Verso l’Internet 3.0 e la compiuta maturazione della convergenza. La grande battaglia per la banda ultra larga e il riposizionamento strategico degli operatori di tlc nel mercato dei contenuti. L’Italia crocevia della battaglia per la convergenza in Europa dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea (2016-2017)


La televisione oltre la televisione. La battaglia sulle nuove forme di distribuzione dei contenuti

Negli ultimi anni abbiamo assistito al lento declino della tv lineare fruita in diretta. I telespettatori, grazie all’esplosione delle connessioni mobili, sono sempre più orientati verso un consumo dei contenuti audiovisivi anytime, anywhere e any device. I palinsesti sono morti nel senso più tradizionale del termine. Oggi gli utenti si costruiscono programmazioni sempre più personalizzate in base ai loro gusti e alle loro preferenze. Gli introiti pubblicitari sono in lenta ripresa dopo aver raggiunto il livello minimo nel 2008; il finanziamento pubblico rimane sotto pressione; mentre la pay tv continua a crescere, i broadcaster tradizionali hanno cominciato a produrre e distribuire format brevi sulle piattaforme di video-sharing come YouTube o Dailymotion. Il settore della distribuzione è profondamente mutato con i provider over-the-top e gli aggregatori di contenuti. In questo contesto la Commissione Ue ha ben compreso il grosso fermento del mercato e presentato il mese scorso la proposta di revisione della Direttiva sui servizi media audiovisivi (SMA), avviando un nuovo approccio alle piattaforme online per raccogliere le nuove sfide poste dal digitale in vista della realizzazione del Mercato Unico. Una revisione necessaria considerata la maggiore offerta di video on-demand che però arriva su mercati ancora molto frammentati con più canali e servizi VOD disponibili.

Secondo uno studio, dell’Osservatorio europeo sull’audiovisivo, nel 2018 Facebook e Google raggiungeranno una quota del 50% del mercato della pubblicità riferita ai video on-line.  Nel nuovo scenario tecnologico soggetti come Facebook e Google aggregano informazioni di vario tipo: condivisione di dati personali, scambio di messaggi, pubblicazione di news o video. Nell’ambito del consumo dei servizi VOD va comunque evidenziato che i servizi a pagamento crescono più rapidamente dei servizi free.  Sempre secondo l’osservatorio europeo, l’ingresso di Netflix in Europa ha dato una sferzata al mercato dei servizi VOD che è passato dal valore di 40 milioni di euro nel 2010 ad un valore di 830 milioni di euro nel 2014 con una crescita pari quasi al 2.000%.  Questo incremento è ovviamente dovuto solo ai ricavi di Netflix ma soprattutto alla reazione competitiva dei broadcaster europei che hanno lanciato sul mercato nuovi prodotti VOD; limitandosi all’Italia possiamo ricordare i prodotti: SKY GO, SKY On Demand ed Infinity.

L’Italia crocevia della battaglia per la convergenza

Come osserva Raffaella Natale su Key 4 Biz “L’Italia in questo momento gioca un ruolo importante, come dimostrano le mosse di Vivendi, di crocevia per quelli che saranno i nuovi scenari europei. Il nostro Paese è un interessante mercato per chi vuole investire in contenuti e fibra e da qui si snodano una serie di possibilità future per operatori tlc e media, da Telecom Italia a Vodafone, da Sky a Vivendi. In Italia in questo momento è in atto la grande partita della fibra ottica con tutte le potenzialità che questa comporterà in termini di nuovi servizi e nuovi clienti. Ma gli operatori tlc sanno bene che per garantirsi un ruolo chiave dovranno non sono investire nelle infrastrutture ma anche fare in modo che i contenuti diventino un servizio base così come la voce. Questa condizione vale ovviamente anche per chi fa televisione che non può più pensare di innovarsi, trascurando i nuovi modelli imposti dagli Over-The-Top nella distribuzione dei contenuti. Non è un caso che i massimi esperti dei media coinvolti nella consultazione sul rinnovo della concessione del servizio pubblico radiotv, chiedano alla Rai di incarnare i cambiamenti in atto, andando oltre la tradizionale offerta per diventare piattaforma di convergenza media-tlc. Il futuro è di chi saprà dare ai propri clienti servizi quad play vale a dire verso pacchetti unici di servizi di telefonia fissa, telefonia mobile, Internet e Tv.

Le manovre sul mercato nel Regno Unito. Sky si è già mossa tempo. A dare il calcio d’avvio non è stata solo la nascita di Sky Europe, operazione alla quale gli altri broadcaster tentano adesso di allinearsi, ma anche quella di procedere con una serie di accordi con gli operatori tlc per garantirsi anche le infrastrutture. In Gran Bretagna Sky ha annunciato che intende offrire servizi mobili insieme a O2 di Telefonica che, se le Autorità daranno il loro OK, si fonderà con Hutchison che ha già garantito che cederà al gruppo di Murdoch un quinto della sua capacità di banda. Sky sarebbe un nuovo entrante nel mercato inglese del mobile, pronto a rispondere a British Telecom che ha acquistato l’operatore mobile EE ma anche i diritti Tv della Champions e della Premier League da trasmettere sulla sua rete a banda ultralarga.

Le manovre sul mercato in Francia. In Francia i diritti della Premier sono stati comprati da Altice, spingendo Vivendi all’accordo commerciale con la pay tv araba BeIN Sport per rilanciare sul calcio. In Italia si è assicurato i diritti della Champions con l’acquisizione di Mediaset Premium che li aveva comprati per 700 milioni di euro.

Le manovre sul mercato in Spagna. La presenza di Mediaset in Spagna è ormai relegata alla tv free-to-air. Ma forse c’è spazio per alleanze: Vivendi ha per esempio acquistato il 33% della società spagnola di produzione televisiva Bambù che sta producendo contenuti insieme a Telefonica. La concorrenza sul mercato della pay tv, e non solo, è in fermento in Spagna. Telefonica ha comprato la tv a pagamento Digital+ per rafforzarsi nei servizi offerti ai clienti e sta accelerando anche nella produzione di contenuti originali. Vodafone ha rilevato l’operatore via cavo Ono e Orange ha acquistato Jazztel. Lo scorso anno anche Netflix è sbarcato in Spagna. In Spagna e la battaglia sui diritti tv calcio. Assicurarsi i diritti tv del calcio e dei principali eventi sportivi è l’altro guanto di sfida. In Spagna si sta registrando un grande fermento e Vodafone, Orange e Telefonica stanno giocando una partita importante per puntare a nuovi clienti.Vodafone e Orange sono in prima linea, forti sul calcio rispetto a Telefonica che non possiede i diritti di trasmissione delle partite di Champions League. Ma l’operatore tlc non vuole restare indietro è così ha annunciato che investirà nella produzione di serie tv originali per rilanciare la propria web tv a pagamento Movistar. Una mossa che permetterà di guadagnare qualche punto di vantaggio rispetto a Vodafone e Orange che puntano sul calcio, ma anche rispetto alle piattaforme di video streaming come Netflix e Hbo.

Le nuove sfide in Italia. In questo delicato momento l’Italia avrà un ruolo importante perché adesso le manovre di broadcaster e telco si sono spostate nel nostro Paese. E’ qui che si incrociano gli interessi di Sky, Vivendi e Vodafone. E’ qui che si disputerà la prossima sfida che non potrà tralasciare il quad play se si intende puntare a nuovi clienti che dagli operatore tlc non si aspettano più solo i servizi voce ma anche quelli internet e tv e dai broadcaster contenuti di qualità multiscreen.

Il percorso di riforma del diritto d’autore da parte dell’Unione Europea In questo contesto l’Unione Europea ha avviato un  percorso di riforma del diritto d’autore e revisione della Direttiva Ue sui servizi media audiovisivi, proponendo la portabilità dei contenuti per superare gli attuali  sistemi di geoblocking. Obiettivo chiaro è la costituzione del Digital Single Market che permetterà un’offerta transfrontaliera di contenuti online, mettendo in campo soluzioni di enforcement per tutelare l’industria dalla pirateria, creando al contempo una insieme di regole che possano assicurare per tutti gli operatori un level playing field come da tempo chiedono a gran voce i broadcaster. L’esplosione dei servizi di video streaming se, da un lato, ha migliorato l’offerta per i consumatori, dall’altro ha reso ancora più evidente la necessità di intervenire con nuove regole su un mercato in continua evoluzione. Tra le proposte al vaglio, c’è anche la possibilità che Bruxelles imponga anche agli Over-The-Top, come Netflix e Amazon, che almeno il 20% dei loro cataloghi sia di produzione Ue. Un vincolo che li avvicinerebbe ai broadcaster, che devono già assicurare spazi e finanziamenti a produzioni Made in Europe.

 Inoltre si starebbe valutando anche l’opportunità di estendere agli OTT l’obbligo di contribuire al finanziamento delle opere europee, almeno nei Paesi dove questo è imposto agli altri operatori. Tre le priorità della Ue: 1) Rafforzare l’industria creativa europea nell’era digitale; 2) Aumentare la circolazione delle opere europee; 3) Aiutare il cinema europeo a raggiungere un pubblico più ampio. Nel  dicembre 2015 la Ue aveva presentato la proposta sulla portabilità dei contenuti per consentire agli abbonati ai servizi online – per i libri, musica, giochi, film, teatro, sport – di potervi accedere anche quando sono temporaneamente fuori dal proprio Paese. La proposta di regolamento sulla portabilità transfrontaliera dei servizi di contenuti online intende combattere tali restrizioni per consentire ai cittadini dell’Ue che si spostano in un altro Stato membro di continuare ad accedere ai contenuti digitali che hanno acquistato o per i quali hanno sottoscritto un abbonamento nel proprio paese di origine. La portabilità è solo il primo step della prevista riforma del copyright. La Ue è già al lavoro per la seconda fase che sarà pronta per l’autunno e che riguarderà alcune tematiche specifiche come appunto le eccezioni al diritto d’autore specie quelle che hanno effetti transfrontalieri e che dovrebbero essere allineate.

Il riassetto del mercato italiano delle torri di trasmissione

Già il 2015 era stato un anno di grande fermento per il mercato delle torri di trasmissione, sia il mercato tlc che quello broadcasting. La seconda parte del 2016 potrebbe avviarne un profondo riassetto. I riflettori sin dall’inizio dell’anno sono puntati su Inwit, ma anche sulla possibile e attesa unione tra Rai Way ed Ei Towers, che darebbe vita, finalmente anche nel nostro paese, a un polo unico delle torri efficiente da punto di vista economico e strategicamente rilevante.

Le torri di telecomunicazioni

I principali incumbent del vecchio continente – da Telecom Italia a Telefonica e Deutsche Telekom – hanno avviato la valorizzazione degli impianti di trasmissione o stanno pensando di farlo, attraverso la quotazione o la vendita degli asset. Particolarmente attiva, sul fronte italiano,  è la spagnola Cellnex, che ha acquisito in Italia le torri Wind e Abertis e ha presentato un’offerta per Inwit, la TowerCo in cui sono confluiti gli apparati di trasmissione radio, per le telecomunicazioni e la diffusione di segnali televisivi e radiofonici di Telecom Italia, la cui vendita, al momento, è stata però messa in stand by. La controllata Mediaset Ei Towers, che ha presentato anche un’offerta per Inwit, in attesa della decisione di Telecom sul dossier, guarda alla Spagna, ma – secondo gli analisti – potrebbe essere protagonista anche del consolidamento nel segmento delle torri broadcasting, realizzando un progetto inseguito da tempo: quello del polo unico delle torri, che allineerebbe l’Italia alle altre principali economie europee.  Tutto questo movimento attorno ad asset che fino a poco tempo fa erano considerati ‘strategici’ dagli operatori telefonici,  ci dice che anche il mercato italiano sta acquisendo rilevanza agli occhi degli investitori esteri e si avvia verso il consolidamento.

Inwit: vendere o non vendere?

Tra i dossier che l’ad di Telecom Italia Flavio Cattaneo ha ereditato dal suo predecessore Marco Patuano c’è anche quello della vendita del 45% di Inwit. Il 40% di Inwit è stato quotato in Borsa a giugno 2015 e la società ha raggiunto a oggi una capitalizzazione di 2,5 miliardi. Telecom Italia vuole restare nell’azionariato della società – che gestisce circa 11.000 siti, distribuiti in maniera capillare su tutto il territorio nazionale – ma mantenendo il controllo di una piccola quota, pari al 15%. La  vendita di Inwit è stata avviata a febbraio e sono, al momento, due le offerte giunte sul tavolo Telecom: una del consorzio formato da Cellenx ed F2i (con un’offerta da 4,9 euro per azione sull’intero 45%) e un’altra avanzata da Ei Towers, che ha offerto 5 euro per azione ma su una quota del 27,5% e con una contestuale acquisizione da parte di Inwit di un migliaio di torri dalla controllata Mediaset. Il cda di Telecom ha però deciso di ‘congelare’ la vendita.  Cattaneo ha spiegato che Telecom sta facendo delle riflessioni sulla strategicità di Inwit, anche al fine di “valutare l’attività delle reti 5G al fine di essere pronti a quelle nuove frequenze”. A questo punto, se Telecom decidesse di restare nel mercato delle torri – in controtendenza con quanto stanno facendo altri incumbent europei da Telefonica a Deutsche Telekom – Inwit potrebbe assumere il ruolo di ‘consolidatore’ tenendo anche conto del fatto che se la fusione tra 3 e Wind dovesse andare in porto alle condizioni messe sul tavolo della Ue da Hutchison, ci sarebbero in vendita 5.425 siti mobili, ai quali potrebbero aggiungersene altri 3 mila. Sia Cellnex che Ei Towers hanno fin da subito chiarito che nel frattempo non sarebbero state con le mani in mano, in attesa di una decisione su Inwit, ma avrebbero guardato ad altre opportunità in Europa. E così è stato: Cellnex – che controlla in Europa un totale di 15.120 torri, tra cui 7.708 in Italia e 7.412 in Spagna – ha acquistato Protelindo Netherlands, filiale del gruppo indonesiano PT Sarana Menara Nusantara che gestisce 261 siti di telefonia mobile per 109 milioni di euro. Ei Towers, secondo quanto riferito a giugno 2016 da Il Sole 24 Ore ha messo nel mirino Axion, seconda TowerCo spagnola con circa 590 torri tlc e broadcasting di cui il 70% concentrate in Andalusia, con un’offerta da 150 milioni di euro.

Broadcasting: si va verso il polo unico?

Per quanto riguarda le torri televisive, l’unione tra Ei Towers e Rai Way – che insieme controllano l’80% del mercato degli impianti broadcasting – permetterebbe “di mantenere un’infrastruttura strategica in mano italiana evitando il rischio di offerte ostili dall’estero e creando un operatore più efficiente” dicono gli analisti Mediobanca Securities. L’Italia, del resto, è l’unico tra i maggiori paesi Ue ad avere una doppia infrastruttura nazionale. Più volte si è sottolineato che un polo unico delle torri con dentro RaiWay, Ei Towers e altri fondi e magari la Cassa depositi e prestiti (attraverso F2i) sarebbe in linea con quanto già avviene nei principali Paesi europei e converrebbe sia a livello strategico che economico. Il matrimonio tra Ei Towers e Rai Way era già stato tentato nel 2015, ma l’Opas lanciata da Ei Towers  sul 66,7% del capitale di Rai Way (costata al gruppo 1,6 miliardi di euro, ndr) fallì dopo lo stop di Viale Mazzini e del Ministero dell’Economia al quale si è poi aggiunto quello della Consob e dell’Antitrust. Una situazione spinosa che ha spinto la stessa Ei Towers a ritirare l’offerta sul 66,7% e anche quella successiva che puntava invece al 40%. Una rinuncia che ha mai avuto la pretesa di essere irrevocabile e anche i vertici di RaiWay, del resto, non hanno mai celato di avere tutto l’interesse a lavorare a un operatore unico delle torri.

Gli analisti Mediobanca Securities sono fiduciosi che nella seconda metà del 2016, con più informazioni disponibili sul consolidamento mobile e con la ‘nuova’ Rai a regime, “le parti troveranno infine un accordo per concludere l’integrazione: forse un accordo diverso, volto ad aumentare la rilevanza della TV di stato in qualità di azionista della nuova società, potrebbe rappresentare un’opzione interessante, così come una governance diversa o una diversa valutazione. Grazie al coinvolgimento di F2i, lo Stato dovrebbe essere in grado di mantenere la partecipazione di maggioranza nella newco”. 

Che il Governo voglia dire la sua in questa complessa partita non è un mistero: a gennaio 2016, il sottosegretario Antonello Giacomelli aveva ribadito che “le infrastrutture di comunicazione strategiche” devono essere “di proprietà pubblica o a controllo pubblico, a garanzia della concorrenza, del mercato e della libera iniziativa. A maggior ragione nel settore delle torri, dove seguiamo con attenzione quello che sta avvenendo”. All’inizio di maggio 2016, quindi, anche l’amministratore delegato di Ei Towers, Guido Barbieri, ha detto che “la potenziale combinazione con RaiWay ha senso in ogni caso. Il deal ha senso”. Se ci saranno finestre disponibili o “un qualche modo per fare il deal” la società ci sarà.

La Gran Bretagna lascia l’Europa  I cittadini del Regno Unito al referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea si esprimono per l'uscita del paese dall'Unione.

23 giugno 2016 Si svolge il referendum per decidere il mantenimento o l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea (Brexit) dopo una dura campagna fra sostenitori e oppositori del Brexit. I seggi si chiudono alle 23 e i primi sondaggi di opinione sembrano dare la vittoria ai fautori del mantenimento dell’Unione Europea

24 giugno 2016 Alle 5.40 la BBC annuncia l’esito del referendum. Dopo un testa a testa per tutta la notte  vincono i favorevoli al Brexit sfiorando il 52% distanziando di 1 milione e 270 mila voti coloro che si pronunciano per il remain nell’Unione Europea, segnando una tappa decisiva nella difficile storia dell’integrazione europea.

Il referendum – osserva il Corriere della Sera - segna un solco nel Regno Unito. Ha spaccato i conservatori e ha spaccato i laburisti. Ha dato fiato all’estremismo nazionalista. Ha diviso la Scozia e l’Irlanda del Nord (europeiste) dall’Inghilterra (Brexit). Cameron pensava di uscirne con una facile vittoria. Ne esce lui a pezzi. Leggerezza imperdonabile. Sotto la cenere covano scontri fra i tory e scontri fra i laburisti. E sia la questione scozzese sia la questione nordirlandese torneranno a ruggire.

24 giugno 2016 La sterlina va in picchiata al suo livello più basso dal 1985, le Borse nel panico sin dalle prime ore del mattino. Per Nigel Farage si tratta dell’Independence Day chiedendo di proclamare il 23 giugno festività nazionale  e invitando Cameron a trarne le conseguenze. A metà mattinata Il premier Cameron annuncia le dimissioni da primo ministro che saranno effettive in autunno alla conferenza dei Tories con la nomina di un nuovo premier in grado di gestire il nuovo corso.. In tarda mattinata la premier scozzese annuncia come possibile un secondo referendum sull’indipendenza della Scozia essendosi il popolo scozzese chiaramente espresso a favore del rimanere nell’Unione Europea

24 giugno 2016 Il candidato repubblicano alle presidenziali americane Donald Trump giudica l’esito del referendum britannico “una grande cosa”. Il presidente della Commissione Europea Juncker temendo un effetto domino non solo sui mercati ma anche nelle opinioni pubbliche dei singoli Paesi Membri a favore degli euroscettici, invita il Regno Unito a fare presto ossia a negoziare rapidamente le sue condizioni di uscita dall’Unione Europea. 
                                           
24 giugno 2016 A Milano Piazza affari crolla a -10%  Londra solo il 4,75% perché le imprese britanniche potrebbero beneficiare della svalutazione della sterlina. Impennata del franco svizzero. Renzi interviene per rasserenare i mercati: “facciamo prevalere ciò che ci unisce su ciò che ci divide” 

24 giugno 2016 Grazie al possesso dei diritti di diffusione delle 51 partite degli europei di calcio beIN Sports annuncia di avere raggiunto in Francia la soglia dei 3 milioni di abbonati, di cui circa 200 mila in poco più di un mese.

24 giugno 2016 Canal+ inizia a trasmettere i primi programmi in UHD in esclusiva sulla TV d’Orange in attesa della disponibilità nel 20917 di un proprio decoder satellitare in ultra alta definizione. Le partite degli europei di calcio sono riprese da dodici telecamere UHD

24 giugno 2016  Vincent Bolloré si appresta a mollare le redini della pay tv francese Canal +. Dopo aver chiuso l’operazione con Mediaset Premium che permetterà di avviare potenti sinergie tra le due tv a pagamento sotto il cappello di Vivendi, il finanziere bretone ha deciso di dedicare più attenzione alla holding che si appresta anche a lanciare una piattaforma OTT in Italia, Francia, Germania e Spagna. Secondo alcuni osservatori il suo posto potrebbe essere preso dall’attuale AD di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, o dal figlio Yannick.

24 giugno 2016 Sky rilancia in Italia la propria offerta in rete con Now Tv È online Now Tv, il nuovo brand internazionale della internet tv di Sky (già Skyonline.it) per l’offerta di contenuti on demand su piattaforma multicanale. Disponibile anywhere & anytime su pc, Mac, tablet, smart tv, game console e sulla tv di casa con il Now Tv Box, su www.nowtv.it si possono guardare film, serie tv, programmi di intrattenimento e seguire il grande sport.  Now Tv dà accesso da subito a 3 diversi ticket mensili, in prova gratuita per due settimane: Intrattenimento, Serie Tv o Cinema.Dopo i 14 giorni di prova, i tre ticket potranno essere confermati tutti insieme a 19,99€ al mese, oppure a 14,99€ se si scegliesse il bundle di due ticket e a 9,99€ per uno solo; il tutto sempre rinnovabile di mese in mese, senza vincoli. A completare l’offerta di Now Tv al lancio, il ticket mensile “Calcio” a 19,99€ al mese, con le fasi finali di Euro2016, e una grande varietà di eventi sportivi targati Sky acquistabili singolarmente (calcio, motori, tennis, basket e tanto altro a 4,99€ e 9,99€).

Quello eseguito da Sky è un restyling corposo dell’interfaccia grafica: più colorata, più semplice da consultare (da qualsiasi device di connessione alla rete), più vivace e più diretta nell’informazione all’utente. I canali “Cinema”, “Serie tv”, “Intrattenimento” e “Sport”, ben visibili sempre nella parte superiore della prima pagina, conducono il visitatore in una serie di sotto percorsi per conoscere tutte le novità, i contenuti più visti, i più popolari, i generi, quelli ‘In onda adesso’ e l’intero archivio

24 giugno 2016 La responsabile per la cultura del PD Lorenza Bonaccorsi sottolinea come il Governo in questi mesi abbia messo in campo una azione molto forte sui temi culturali. Ha riportato il bilancio del MIBACT a sopra i 2 miliardi con la Legge di Stabilita del 2016, ha iniziato un processo riformatore del ministero stesso, delle sovrintendenze, dei musei, e in fine è in discussione la nuova legge-quadro su cinema e audiovisivo e si appresta a discutere quella sullo spettacolo dal vivo. Questo investimento a tutto campo sui temi della Cultura passa fortemente anche dal servizio pubblico, mettendo in campo un percorso articolato riformista che si sviluppa su tre azioni: 1) La legge sulla riforma della governance di Rai.  Per valorizzare il ruolo industriale di Rai serve dotarla di una guida certa, e responsabilizzata. E serve un Parlamento che svolga la sua piena funzione di indirizzo, vigilanza e controllo chiara e trasparente. 2) La riforma del canone per dare più risorse e risorse certe all’azienda. 3) Il rinnovo della Concessione e il nuovo Contratto di servizio per ridefinire mission e perimetro, per informare in modo completo e pluralista, per raccontare il territorio e la realtà contemporanea, per intrattenere tutti gli italiani, per garantire l’accesso alla conoscenza, per diffondere la cultura e l’inclusione digitale del Paese, per promuovere l’Italia all’estero. La Rai ha raccontato e costruito l’identità culturale e sociale del nostro Paese, oggi occorre fortemente riannodare quei fili. E’ necessario a mio avviso un profondo rinnovamento editoriale, rafforzando la centralità della generazione dei contenuti, sviluppando in offerta editoriale di alta qualità e rafforzando le caratteristiche di servizi pubblico, e occorrerà un grande sforzo per completare la trasformazione da broadcaster a media company. La Rai deve essere a capo di una vera e propria cavalcata verso la digitalizzazione del Paese e deve rappresentare un traino fortissimo. La diffusione di internet, nonostante la costante crescita nel 2015, ha raggiunto solo il 70% della popolazione italiana per 41,5 milioni di persone che possono accedere al web da qualsiasi luogo o dispositivo. Questo risultato pone l’Italia agli ultimi posti in Europa. La Rai, la più grande azienda culturale italiana, non può non essere il traino più potente del nostro paese per la crescita digitale di tutta la popolazione. Infine occorre recuperare tutte le fasce della popolazione. Ad oggi la fascia 8-34 anni non frequenta per niente la Rai.

26 giugno 2016 Inaugurazione del raddoppio del Canale di Panama. Si apre una nuova corsia di traffico lungo il Canale attraverso la costruzione di una nuova serie di chiuse che consentono il passaggio di navi più grandi , le Panamx lunghe 366 metri e profonde 14.

Smentiti i sondaggi della vigilia che prevedevano un sorpasso sul PSOE dalla neonata colizione fra Podemos e Izquerdia Unida, alle elezioni legislative spagnole avanza il Partido Popular del premier Rajoy, ma non abbastanza per disporre di una maggioranza in Parlamento. In queste condizioni la Spagna rischia di rimanere ingovernabile se non attraverso una Grande Coalizione PP PSOE politicamente impraticabile

26 giugno 2016 Non essendo stato possibile formare una maggioranza in parlamento, si svolgono a distanza di pochi mesi nuove elezioni politiche generali in Spagna  per il rinnovo dei 350 seggi del Congreso de los Diputados e di 208 su 266 seggi del Senato. Il Partido Popular (PP) del Premier Rajoy vince con il 33,03% dei voti e 134 seggi (guadagnandone  16) precedendo il PSOE di Pedro Sanchez  che sebbene in lieve ascesa al 22,66%  scende a 85 seggi perdendone 5. Al terzo posto in calo con solo il 21,10% e lo stesso numero di seggi 71 raccolti presentandosi separatamente nel dicembre 2015, la coalizione fra gli indignati di Podemos di Pabro Iglesias e Izquierdia Unida Unidad Popular che rispetto a sei mesi fa perde oltre 3 punti percentuali (le due formazioni avevano ottenuto allora complessivamente il 24,33%), al quarto i Ciudadanos di Albert Rivera sia pur in lievissimo calo (-0.4%) con il 13,5% perdono 8 seggi, conquistandone solo 32. Fra le liste regionali in crescita Esquerra Republicana de Catalunyia che mantiene i suoi 9 deputati precedendo Convergenza democratica di Catalogna  che sia pur in lieve calo ne mantiene 8, davanti al PNV nazionalista basco in calo che perde il seggio conquistato nello scorso dicembre, ottenendo 5 seggi, mentre la coalizione basca di estrema sinistra Euskal Herria Bildu, anch’essa in lieve calo, mantiene i suoi due seggi e Coalizione Canaria, stazionaria, il proprio unico seggio.

26 giugno 2016 YouTube Red la piattaforma SVoD lanciata da Google, per far fronte ala concorrenza degli operatori via cavo e delle altre piattaforme OTT quali Netflix, Hulu e Amazon, si lancia nella corsa ai contenuti originali commissionando una produzione seriale originale al produttore Lionsgate

27 giugno 2016 Secondo un’indagine trimestrale di Nielsen la metà delle case americane risulta abbonata a un servizio di video on line, con una crescita in due anni di 14 punti essendo il 36% alla fine del 2013. Le piattaforme come Netflix (45,7 milioni di abbonati paganti a fine marzo, Amazon Prime (54 milioni alla fine del 2015), Hulu (12 milioni di abbonati a fine maggio 2016)  competono ormai alla pari con i servizi di replay e risultano in dotazione nella metà delle case degli americani

27 giugno 216 La Commissione europea potrebbe allentare le regole sull’accesso alle reti in fibra ottica, andando incontro alle richieste degli operatori come Telecom Italia, Orange e Deutsche Telekom, secondo i quali le tariffe regolamentate per l’accesso all’ingrosso alle reti non consentirebbero un adeguato ritorno sugli investimenti. Secondo quanto riportato dalla Reuters, la Ue potrebbe dunque alleggerire le regole di accesso e puntare sull’obbligo di co-investimento. Anche il Commissario Gunther Oettinger, nel corso di una recente conferenza, ha spiegato che “progetti di investimento efficienti, basati su offerte di coinvestimento aperte, ragionevole e in buona fede affrontano le quetioni che la regolamentazione normalmente tenta di risolvere e permettono un approccio regolamentare più leggero per chi si muove prima o insieme”. La strada del coinvestimento è stata già perseguita in Francia, dove Orange, Numericable SFR e Free hanno avviato investimenti FTTH condivisi in alcune aree urbane. Nei giorni scorsi, il regolatore transalpino ha avviato una consultazione pubblica volta proprio a raccogliere le opinioni degli operatori su un regolamento volto, fra le altre cose, a favorire il modello del co-investimento. Se la proposta si concretizzasse, nell’ambito della revisione delle norme sulle telecomunicazioni in programma per settembre 2016, si tratterebbe di un cambio di direzione non da poco, visto che finora la regolamentazione del settore si è concentrata sulla garanzia, per i nuovi entranti, di poter competere ad armi pari con gli ex monopolisti statali.

27 giugno 2016 Il network radiofonico in Rete Pandora presente negli Stati Uniti, in Australia e in nuova Zelanda stringe un accordo con Uber in base al quale tutti gli autisti del servizio Uber beneficeranno di un abbonamento all’emittente radiofonica  che consente loro di scegliere la musica preferita sul network attraverso l’applicazione mobile della stessa Uber.

28 giugno 2016 Il Parlamento europeo approva risoluzione che chiede il rapido avvio delle procedure di uscita del Regno Unito, attivando quindi il cosiddetto articolo 50 del Trattato di Lisbona. Il Parlamento invita Londra ad accelerare il processo "per evitare un'incertezza dannosa per tutti e per proteggere l'integrità dell'Unione". Il testo è stato adottato con 395 voti a favore, 200 contrari fra cui Ukip, estrema destra e Cinque stelle,  e 71 astenuti.

28 giugno 2016 Il capo dell’opposizione laburista, Jeremy Corbyn viene ufficialmente sfiduciato dall’81% dei suoi colleghi parlamentari e di partito, ma nel mezzo della tempesta che ha travolto i laburisti dopo il referendum ribadisce, a più riprese, di non volere lasciare.

28 giugno 2016 All’indomani delle scuse ufficiali della Turchia alla Russia per l’abbattimento dell’aereo russo e del disgelo delle relazioni diplomatiche della Turchia con la Russia e con Israele, un’azione di un commando composto da tre kamikaze plausibilmente attribuibile all’ISIS provoca all’aeroporto di Istanbul la morte di 48 persone e il ferimento di svariate altre decine di passeggeri nell’area degli arrivi e dell’attesa dei taxi

28 giugno 2016 Stando a quanto riportano il Wall Street Journal e Politico, il Commissario Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager, dopo aver già inviato a Google una Comunicazione di addebiti per la web search nell’aprile 2014 (si parla di una multa da 3 miliardi di euro che dovrebbe essere comminata nei prossimi giorni) e una per Android ad aprile 2015, adesso si prepara a inviarne una terza questa volta per la pubblicità online. Secondo i due giornali, che citano fonti anonime, la Commissione Ue avrebbe chiesto ai competitor di Google in questo settore di poter rendere pubbliche le accuse che hanno formulato nei confronti del gruppo, depositate a Bruxelles in forma privata. Queste aziende avrebbero una settimana di tempo per produrre nuove versioni dei loro documenti. Questa procedura lascia intendere che la Ue sia nella fase finale della preparazione del suo atto di accusa che però, prima d’essere formulato a Google, deve basarsi su elementi tangibili.

28 giugno 2016 Depositata una sentenza del Tar del Lazio destinata a “fare storia”, oltre che giurisprudenza,  in virtù della quale il cosiddetto “decreto Nastasi” del luglio 2014, che ha rivoluzionato il sistema di sostegno pubblico allo spettacolo in Italia, con il suo controverso ‘algoritmo’ della rottamazione va “annullato” La sentenza del Tar stabilisce che il decreto, che affida ad un algoritmo, in base a determinati criteri, l’assegnazione delle quote del Fus ai vari richiedenti, determina una “grave svalutazione della qualità artistica” dei progetti, mentre, di conseguenza “privilegia irragionevolmente gli indici quantitativi”. Continua la magistratura amministrativa: “Il passaggio dalla logica dell’intervento ‘a pioggia’ a una logica maggiormente selettiva è apprezzabile, ma il passaggio attraverso il ricorso ad indici quantitativi largamente prevalenti appare irragionevole”. Più specificamente: “L’Amministrazione invoca i benefici di una maggiore ‘oggettivazione’ dei parametri di riferimento, che si basa sull’adozione di indici e algoritmi. Ma il Collegio ritiene che questo sistema finisca con il rappresentare, di fatto, un’abdicazione al difficile ma ineludibile compito di una valutazione (percentualmente ma anche sostanzialmente) adeguata del fattore qualitativo, che solo può giustificare l’intervento finanziario statale in subiecta materia”. E quindi il Tar sentenzia: “Queste considerazioni conducono a ritenere l’illegittimità anche “sotto il profilo sostanziale dell’intero sistema di valutazione stabilito dall’art.5 del Decreto Ministeriale 1 luglio 2014, unitariamente considerato come basato su criteri e fasi tra loro praticamente inscindibili”.  .Le conseguenze sono devastanti, ai limiti del surreale, se non dell’incredibile: tutto il sistema dei finanziamenti pubblici allo spettacolo viene bloccato. Il Ministro Franceschini annuncia: ‘Faremo ricorso, ma nel mentre si bloccano tutti i finanziamenti allo spettacolo’

28 giugno 2016 Sky lascia la Confindustria accusando l’associazione di essere  rimasta al Novecento, all’era analogica pre-Over the top. Oggi l’industria deve affrontare sfide come la tv on demand e lo streaming che cambiano totalmente il campo di gioco e anche le regole (leggi Netflix, Google, Apple, in futuro Amazon, non ancora attiva con il servizio in Italia). I motivi più squisitamente “politici”, poi, sono facilmente ipotizzabili: nonostante gli associati siano 21 la gestione rispecchia ancora quella mentalità duopolistica Rai-Mediaset che, a tratti, emerge anche in altri settori, come l’Auditel.

29 giugno 2016 Il Premier scozzese Nicola Sturgeon viene ricevuta dal Presidente della Commissione e del Parlamento Europeo lo stesso giorno della riunione con Cameron del Consiglio UE in cui il premier dimissionario britannico David Cameron conferma che non vi sarà un secondo referendum sul Brexit né sull’indipendenza della Scozia. Ma la premier di Edimburgo non esclude la possibilità di un nuovo referendum sull’indipendenza della Scozia, in modo da poter iniziare in modo autonomo la procedura di adesione alla Ue.

29 giugno 2016  Il Consiglio dei capi di Stato e di governo, riunitosi per la prima volta senza la Gran Bretagna,  appare unito nel rinviare le decisioni sull’uscita di Londra dall’Ue a un summit straordinario del 16 settembre prossimo a Bratislava. Ma, dal vertice a Bruxelles, è emersa una divergenza tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il premier Matteo Renzi su come affrontare le possibili conseguenze negative di Brexit sull’economia e i sistemi bancari nazionali, segnalate ai leader Ue dal presidente della Bce Mario Draghi. In più la Commissione Ue in luglio potrebbe bocciare i maxi deficit di Spagna e Portogallo. A ottobre va in valutazione il maxi debito pubblico dell’Italia.

Lo scontro al Consiglio Europeo fra Roma e Berlino alla fine  della riunione a 27 senza il premier britannico Cameron, è dueo. Sulla questione degli aiuti alle banche alla sprezzante asserzione della Merkel che frena le aspettative di salvataggio  sostenendo che non si cambiano le regole sul Bail in approvate solo due anni or sono il premier Renzi risponde ricordando le decisioni prese nel 2013 per consentire una deroga alla Francia e alla Germania al parametro stabilito a Maastricht relativo al tetto sul deficit fissato ad un tetto massimo del 3%.

29 giugno 2016  Il Parlamento francese adotta la Loi relative à la liberté de la création, à l’architecture et au patrimoine con diverse disposizioni relative all’audiovisivo fra le quali oltre alla trasparenza dei conti di produzione e di sfruttamento delle opere audiovisive, l’obbligo per i produttori di monitoraggio dello sfruttamento di un’opera, una definizione precisa del distributore di programmi nonché misure sulla pirateria e  sulla copia privata

29 giugno 2016 A seguito del successo dell’OPA ostile lanciata da Vivendi, il gruppo di Vincent Bolloré ottiene 5 rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione di Gameloft di cui detiene ormai il 95,94% del capitale e il 95,77% dei diritti di voto

29 giugno 2016 In un’intervista a Le Figaro il CEO di Turner John Martin annuncia un investimento annuo in contenuti di 6,5 miliardi di dollari da parte del gruppo Time Warner – di cui ben 4 miliardi per la filiale Turner e 2,5 miliardi per HBO -  per competere con i giganti del SVoD come Netflix Hulu e Amazon annunciando a sua volta il lancio entro fine 2016 negli Stati Uniti e successivamente nel mondo di una propria piattaforma SVoD da parte del gruppo Time Warner. Per parte sua Londra nonostante il Brexit dovrebbe rimanere la sede delle attività in Europa del gruppo statunitense

30 giugno 2016Via libera della  Commissione UE al piano italiano per lo sviluppo della banda ultralarga nelle aree a fallimento di mercato. Per Bruxelles tale strategia porterà l'accesso veloce a internet in aree in cui non è al momento disponibile, senza falsare indebitamente la concorrenza. Per il Commissario antitrust Margrethe Vestager, il piano italiano per la banda ultralarga “porterà internet più veloce a consumatori e imprese. Aiuterà il paese a dotarsi delle infrastrutture necessarie, contribuendo così alla creazione di un mercato unico digitale connesso nell’UE. Grazie ad una buona cooperazione con l’Italia, abbiamo potuto completare l’esame del nuovo piano  con grande rapidità.”

30 giugno 2016 Commissione Europea e Fondo Europeo d’investimento (FEI) avviano nell’ambito di Europa Creativa un’iniizativa dotata di 121 milioni di euro per fornire garanzie a Piccole e Medie Imprese nel settore della cultura e della creatività Il meccanismo consiste nel fornire a titolo gratuito garanzie e controgaranzie ad alcuni intermediari finanziari selezionati affinché possano accordare maggiori finanziamenti sotto forma di prestiti accordati agli operatori del settore 

30 giugno 2016 Lo studio indipendente LionsGate acquista per 4,4 miliardi di dollari il gruppo via cavo statunitense Starz di proprietà di John Malone che detiene a sua volta una quota di LionsGate Starz Entertainment è l’editore di 17 emittenti di film via cavo negli Stati Uniti e della rete di emittenti Premium Encore!. Il nuovo gruppo dovrebbe raggiungere un fatturato di 4 miliardi di dollari all’anno e disporre di un catalogo di 16 mila film e serie tv

30 giugno 2016 Al via la sperimentazione di Rai 4K Per la televisione italiana viene avviata un’iniziativa storica. Al teleporto Parigi-Rambouillet di Eutelsat, dove si trova il cuore dell’infrastruttura tecnologica della Rai per le trasmissioni live, è tutto pronto per il grande calcio di inizio in 4K. Stasera alle ore 21.00 si parte su Rai 4K, il nuovo canale temporaneo varato alla numerazione 210 della piattaforma satellitare gratuita tivùsat. Il progetto coinvolge l’intero gruppo Rai nell’ambito di un’intesa strategica siglata con Eutelsat che metterà a disposizione le proprie risorse satellitari su HOT BIRD unitamente ad una serie di servizi di terra realizzati in collaborazione con un pull di aziende tecnologiche di caratura internazionale.

30 giugno 2016 Musica digitale, lo streaming driver della crescita anche in Italia. Grande sorpasso della musica digitale in Italia sul fisico. Gli ultimi dati pubblicati da Deloitte per FIMI, relativi al primo semestre del 2016, certificano lo stacco dello streaming sul prodotto fisico a livello nazionale. Il segmento digitale rappresenta ormai il 51% del settore, trascinato dall’imponente crescita dei servizi di streaming, che con un fatturato salito a 26,3 milioni di euro rappresentano il 40% del mercato totale e segnano un incremento del +51%. Il fatturato cresce dell’1%, attestandosi a 66,4 milioni di euro al sell in.  Tenuto conto della particolare performance del 2015, i primi sei mesi del 2016 sono oltre il 23% in più del 2014.

30 giugno 2016 Abbonati e ricavi nuovamente in crescita per Sky Italia dopo cinque anni di perdite nell’esercizio fiscale chiuso il 30 giugno 2016. L’utile operativo si attesta a 67 milioni di euro. Molto bene anche il servizio on-demand.Sky Italia fa sapere con una nota che nel corso dell’anno ci sono stati oltre 200 milioni di download e 500 mila nuove connessioni. “La base connessa – indica Sky – supera i 2,2 milioni di famiglie ed è di gran lunga la più ampia platea televisiva connessa a servizi on-demand in Italia”. Tornano a crescere gli abbonati che a fine giugno sono 4,742 milioni, con un incremento di 17 mila nuovi abbonati nell’anno.

Dopo 5 anni, osserva Sky, si chiude il primo anno con una crescita netta della base abbonati, grazie a tre trimestri consecutivi di crescita positiva nel corso dell’anno fiscale. I ricavi crescono del 2% su base annua toccando i 2.790 milioni di euro (£2,082 milioni*) e del 13% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Il ritorno alla crescita dei ricavi avviene dopo 2 anni consecutivi di flessione. I profitti operativi, cresciuti significativamente in nel quarto trimestre, si attestano su base annua a 67 milioni di euro (£ 50 milioni*), con una flessione di 11 milioni rispetto allo scorso anno fiscale per effetto in particolare degli investimenti per il lancio di Sky Box Sets.

Sky-INFOGRAFICA-28Lug2016

L’ARPU resta stabile a 42 euro per il quarto trimestre di fila e il churn nei dodici mesi è stato dell’11,1% in linea con la performance di Sky in UK. In crescita anche gli ascolti: la migliore stagione di sempre per Sky Sport anche grazie al grande successo degli Europei e alla continua crescita della platea televisiva di Moto GP e F1. Risultati eccellenti anche per la seconda stagione di Gomorra e di X Factor e MasterChef.

Per quanto riguarda i risultati della casa madre, Sky Europe, si registra un aumento del 7% dei ricavi a 11,965 milioni di sterline con un utile operativo rettificato a +12% per 1,558 milioni di sterline. In crescita del 13% l’utile per azione rettificato a 63,1p. Quest’anno fiscale è il dodicesimo consecutivo di crescita per i dividendi a 33,5p. Aumentano gli abbonati: 808 mila nuovi clienti e 3,3 milioni di nuovi prodotti venduti nell’anno. Ottima performance per Regno Unito e Irlanda dove i ricavi superano gli 8 miliardi di sterline. Bene anche in Germania e Austria. Il gruppo stima sinergie per 200 milioni di sterline nel 2017 e 400 milioni nel 2020.

Per quanto riguarda i piani dell’azienda da qui al 2017, in Germania sarà lanciato molto presto MasterChef, il talent-show ormai un cult tra gli appassionati di cucina; saranno estesi i servizi europei per la distribuzione di contenuti in streaming: Sky Ticket in Germania, Now Tv in Italia e Now Tv Combo in UK (il primo pacchetto gratuito triple play del Regno Unito); verranno lanciati nuovi servizi in Ultra Alta Definizione nel Regno Unito e in Germania; dopo il successo avuto in UK e Irlanda, l’app Sky Kids sarà portata in tutta Europa. In particolare dopo il Regno Unito, il servizio Sky Q sarà lanciato nel 2017 anche in Italia, Austria e Germania. Il lancio infine dell’app per la realtà virtuale rafforzerà la leadership di Sky nella distribuzione di contenuti innovativi e immersivi.

30 giugno 2016 News Corporation torna in attivo nel quarto trimestre fiscale grazie alla plusvalenza derivante da un accordo legale e all'espansione dell'attività digitale ed editoriale. Ancora in frenata, invece, la raccolta pubblicitaria della carta stampata. Il gruppo dei media che fa capo al magnate Rupert Murdoch e che controlla tra gli altri Wall Street Journal e il Times di Londra, ha riportato un utile di 89 milioni di dollari, rispetto al rosso di 379 milioni dello stesso periodo di un anno fa. In aumento del 5% anche i ricavi a 2,2 miliardi di dollari, sopra le stime di 2,06 miliardi. In particolare, i ricavi della divisione informazione e notizie, pari a due terzi del business, sono cresciuti dell' 1% a 1,42 miliardi, sebbene frenati dal calo del 5% della pubblicità. Escludendo l'impatto delle fluttuazioni dei cambi e la settimana in più nel trimestre, le entrate pubblicitarie sono scese del 7%, comunque in miglioramento rispetto al calo a doppia cifra dei trimestri precedenti. Il contributo del business digitale ai ricavi, inoltre, è aumentato dal 19% al 23% grazie anche agli abbonati digitali al Wall Street Journal passati da 893.000 a 948.000.

30 giugno 2016 Walt Disney nel suo terzo trimestre fiscale registra utili netti pari a 2,597 miliardi di dollari, in aumento del 5% sullo stesso periodo dello scorso anno I ricavi sono cresciuti del 9%a 14,277 miliardi, oltre i 14,15 attesi dal mercato. In mostra la divisione cinematografica, in cui le vendite sono aumentate del 40% a 2,85 miliardi e gli utili operativi del 62% a 766 milioni; nella divisione delle reti tv, che include Espn, c'è stato un incremento dei ricavi del 2% a 5,9 miliardi; i parchi e i resort hanno generato 4,379 miliardi di fatturato ( 6% annuo). Disney scommette sullo sport in videostreaming annunciando l'acquisto per 1 miliardo di dollari di una quota del 33% in BamTéch. Si tratta di un gruppo specializzato nella tecnologia video creato dalla Major League Baseball. Con questa operazione Disney si prepara a far fronte all’ipotesi chei fallisca il modello di business basato sulla tv via cavo, sempre più snobbata da spettatori che preferiscono soluzioni via internet e che per questo cancellano i loro abbonamenti attuando il cosiddetto «cord cutting» tanto temuto dai gruppi media. In base all'accordo Espn lancerà più avanti nell'anno un nuovo servizio digitale, diverso da quello offerto con l'abbonamento alla tv tradizionale, che includerà competizioni sportive che il canale non trasmette: si andrà dal baseball all'hockey professionistici fino alle sfide sportive dei college

30 giugno 2016 Secondo trimestre record per Facebook, che ha chiuso il periodo aprile-giugno di quest’anno con un fatturato di 6,44 miliardi di dollari, in aumento del 59% rispetto allo stesso periodo del 2015, superiore alle stime degli analisti interpellati da Bloomberg di 6,02 miliardi. L’utile netto è pari a 2,05 miliardi, in aumento del 187% rispetto allo stesso periodo del 2015. Il numero di utenti attivi mensili è salito del 17% a quota 1,71 miliardi, e il numero di clienti giornalieri è pari a 1,13 miliardi (+15%). Il social network guadagna quasi tutto dalla pubblicità, i contenuti sponsorizzati che si vedono nella pagina di ognuno di noi sul Facebook e Instagram. L’84% dei ricavi pubblicitari arriva da mobile. In media, nel secondo trimestre ha guadagnato 3,82 dollari per singolo utente a livello globale. In Europa la media dell’Arpu (Average revenue per user) è leggermente superiore, pari a 4,72 dollari. Il 90% dei ricavi deriva dalla pubblicità, il resto da pagamenti e tariffe che arrivano ad esempio dagli sviluppatori di app.

30 giugno 2016 Netflix delude le attese. Gli abbonamenti alla piattaforma di video streaming, leader nel mondo, cominciano a crescere a rilento, come aveva già anticipato il gruppo stesso nei mesi scorsi. Netflix che ha scombussolato il tranquillo quadro audiovisivo, spingendo anche i broadcaster più tradizionali a innovare e lanciarsi nei servizi online on-demand, continua a crescere ma non come un tempo Il secondo trimestre ha così segnato un rallentamento che ha mandato il titolo giù in Borsa. Intorno a mezzanotte perdeva oltre il 15,09% negli scambi after hours. Il gruppo ha però escluso che intende lanciarsi nella distribuzione su scala globale di programmi locali per battere la concorrenza. Netflix menziona l’Italia tra i Paesi (Brasile, India, Messico, Giappone, Colombia, Corea del Sud, Argentina e Spagna) in cui sta lavorando a serie originale nella lingua dello stato di riferimento. Netflix ha annunciato d’aver totalizzato 83,18 milioni di abbonati a fine giugno, di cui 47,13 milioni negli USA. In altre parole, Netflix ha registrato 1,68 milioni di abbonati in più, di cui 1,52 milioni fuori dagli USA in più e 160 mila negli USA. I dati sono inferiori alle attese degli analisti, che scommettevano su più di 2 milioni di nuovi abbonati fuori dagli Stati Uniti e 500 mila negli USA. “Cresciamo, ma non così veloce come vorremmo e come abbiamo fatto” in passato, si legge nella lettera che il vertice ha indirizzato ai propri azionisti. Ad aprile Netflix aveva già preannunciato che gli abbonamenti avrebbero subito una frenata in questo trimestre dopo l’aumento record di 6,74 milioni del primo trimestre quando aveva annunciato il lancio in 130 nuovi Paesi. La stima era di 2,5 milioni di abbonati ma i risultati sono stati inferiori alle attese della stessa società

30 giugno 2016 Trimestre con il turbo per Alibaba, il gruppo cinese di e-commerce cinese fondata da Jack Ma, il migliore dalla sua quotazione a Wall Street nel 2014, un risultato sostenuto dalle vendite effettuate con il cellulare. Sfidando i timori sul rallentamento dell'economia cinese e sulla sostenibilità del modello di business, Alibaba ha messo a segno nel secondo trimestre una crescita del fatturato del 59% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, a 4,8 miliardi di dollari al di sopra delle aspettative degli analisti che si attendevano un giro d'affari di 4,5 miliardi di dollari. Quanto basta per spingere a Wall Street il titolo che dopo la pubblicazione dei risultati è balzato del 6% a 92,58 dollari. Tuttavia, a fronte di un aumento del fatturato, gli utili netti sono scesi del 77% nel periodo a 1,1 miliardi di dollari, una riduzione ampliata dal fatto che un anno fa il gruppo aveva beneficiato di un guadagno una tantum proveniente da un investimento finanziario. Il gruppo cinese, passato alla storia per avere lanciato la più grande Ipo mai vista al New York Stock Exchange, dalla quotazione il titolo ha accusato una forte volatilità a causa delle preoccupazioni espresse dagli investitori circa le prospettive di espansione del gruppo oltre a una mancanza di trasparenza sui dati. Per rispondere a queste critiche, nell'ultimo trimestre il gruppo ha pubblicato perla prima volta, i dettagli sui quattro segmenti di business quello online, cloud computing, mobile media e altro. Nel dettaglio, le vendite effettuate attraverso la piattaforma di e-commerce, sono state alimentate dai flussi di acquisto provenienti dai cellulari ( 119%), una divisione che rappresenta il 75% delle vendite sul mercato cinese. La nascente attività di cloud computing, soluzioni per la condivisione di informazioni per privati e aziende, è stata sostenuta dall'acquisizione del sito di vendite online Taobao.com che ha contribuito ai risultati del trimestre con un incremento del fatturato del 156%. Risultato stellare anche per la divisione digital media e business entertainment che ha incrementato il fatturato del 286 per cento.


30 giugno 2016 Vodafone Italia chiude il primo trimestre dell’esercizio fiscale al 30 giugno 2016 con numeri in crescita. I ricavi da servizi sono pari a 1.281 milioni di euro (+1,2% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). Crescono i ricavi da servizi mobili, evidenzia una nota, a 1.071 milioni di euro (+1,4%), sostenuti dal segmento consumer prepagato, e dall’aumento del consumo di dati mobili (+53%). I clienti 4G sono saliti a 6,8 milioni e la copertura 4G raggiunge il 96% della popolazione in oltre 6.640 comuni (di cui 846 in 4G+). Cresce anche il numero di smartphone su rete Vodafone a 12,5 milioni (+11,6%). I ricavi da rete fissa sono pari a 210 milioni di euro (+0,1%). Continua la crescita dei clienti di banda larga fissa (+ 9,3%), che si attestano a 2,016 milioni. Nel trimestre, il 41% dei nuovi clienti ha scelto servizi in fibra di Vodafone. Al 30 giugno i servizi in fibra sono disponibili in 328 città italiane e raggiungono 9 milioni di famiglie e imprese, di cui circa 4 milioni su rete propria. L’estensione del piano in fibra prosegue attraverso la partnership commerciale con Enel Open Fiber per la copertura del territorio nazionale fino a 250 città con servizi in fibra fino alla casa del cliente (FTTH). A Perugia Vodafone ha già attivato i primi clienti in fibra a 1 Gbps. A livello di gruppo, Vodafone ha realizzato ricavi da servizi in rialzo del 2,2%. Risultati superiori alle attese degli analisti. L’Europa, si legge in una nota, rimane stabile e l’area Amap vede una crescita sostenuta. In Europa Vodafone cresce in Germania dell’1,6%, in Spagna dell’1,3% e in Italia dell’1,2% mentre nel Regno Unito cala del 3,2%.  Il fatturato totale di gruppo è stato di 13,4 miliardi di euro (-4,5% con un forte impatto dell’effetto cambi).

3» Italia chiude il semestre in crescita e scandisce il conto alla rovescia in vista della fusione con Wind, ufficializzata dopo mesi di rumor, già nell'agosto del 2015. L'accordo siglato un anno fa tra le capogruppo, rispettivamente la cinese Ck Hutchinson e la russa Vimpelcom, sulle società operative italiane, prevede la formazione di una joint venture paritetica attraverso l'integrazione di «3» Italia e Wind. Le nozze al momento all'esame dell'Antitrust della Commissione daranno vita al primo operatore mobile per numero di clienti in Italia

30 giugno 2016 «. «3» Italia svela una semestrale in miglioramento rispetto al 2015, con un giro d'affari di 906 milioni in aumento del 3% rispetto allo scorso anno, un margine operativo lordo di 135 milioni ( 38%), un utile operativo di 63 milioni ( 62%) e 10,5 milioni di clienti ( 4%). Più in dettaglio i ricavi generati dalla vendita dei servizi tic si sono attestati a 752 milioni ( 6%) centrando così «l'ottavo trimestre consecutivo in miglioramento» come sottolinea una nota societaria. La controllata di Ck Hutchinson spiega il forte miglioramento in termini di redditività con la crescita degli abbonamenti (passati dal 51 al 56% sul numero complessivo dei contratti attivi), che contribuiscono per il 75% al fatturato del gruppo e assicurano visibilità nel tempo ai conti societari. «3» Italia non rilascia i dati relativi alla pozione finanziaria semestrale della società, tra i nodi tradizionali critici delle società tic che necessitano di forti investimenti per mantenere il passo con la rapida evoluzione tecnologica del comparto e spesso nonostante margini di redditività sempre più stretti. A fine 2015 peraltro, come si apprende da fonti finanziarie, i finanziamenti erogati dalla capogruppo nei confronti della società italiana ammontavano a circa 5 miliardi. Finora «3» non ha mai dovuto ricorrere ai finanziamenti bancari grazie alla disponibilità dei soci cinesi di ri-capitalizzare il gruppo con la conversione del debito in capitale. Dal suo ingresso nel Paese, all'inizio del millennio, Ck Hutchison ha investito su «3» Italia circa 15 miliardi

Sky Italia, chiude l’esercizio 2015/2016 con ricavi in crescita dell'1% grazie alla crescita della pubblicità (grazie a TV8) e della rivendita di contenuti di Sky Italia alla stessa TV8 che da sola spiega bene come il broadcaster stia evolvendo verso una media company complessa e articolata in più modelli di business, Il core business del gruppo Sky Italia rimane sempre la pay tv, con ricavi da abbonamenti per 2,3 miliardi che pesano per 1'82,4% sul totale, ma la crescita di 24,5 milioni di euro di ricavi rispetto al 2015 passa da altri business (pubblicità, i tre canali free Tv8, Cielo, Sky Tg24, e rivendita di contenuti).

30 giugno 2016  Il bilancio 2016 di Sky Italia si chiude con ricavi a quota 2,801 miliardi di euro, in crescita di quasi 1'1% sull'esercizio 2015. Il grosso arriva sempre dalla voce «abbonamenti residenziali», quelli per la pay tv di casa, che nell'esercizio valgono 2,309 miliardi di euro di ricavi, in calo del 2,6% sul 2015, anche se in crescita di 17 mila unità. La leggera flessione di 63,3 milioni di euro (su cui pesa anche il primo anno senza Champions League di calcio) è però più che compensata dalla crescita di altre voci: la raccolta pubblicitaria raggiunge i 240,8 milioni di euro (14,5% sul 2015), con il prezioso contributo di Tv8, che tuttavia si manifesta sostanzialmente solo nei primi sei mesi del 2016. Poi ci sono le rivendite di contenuti, che fanno incassare a Sky Italia 64,6 milioni, quasi due volte e mezza i 19,3 milioni del 2015. Anche in questo caso vale l'effetto Tv8, che compra contenuti pregiati da Sky: dalla casa editrice del canale in chiaro, la Nuova società televisiva italiana srl, arrivano infatti a Sky Italia ricavi per 50,5 milioni di euro. Infine, la voce «altri ricavi e proventi» si incrementa del 16,1% e raggiunge quota 100 milioni di euro grazie a nuovi contratti di servizio per la produzione delle partite di Serie A, nuovi accordi commerciali con partner telefonici, e anche a seguito della plusvalenza realizzata per la cessione dell'lcn 27 del digitale terrestre a Viacom Italia.

1 luglio 2016 La Slovacchia assume la presidenza di turno dell'Unione Europea.

1° luglio la Corte Costituzionale austriaca, in accoglimento del ricorso presentato dalla FPÖ, annulla il risultato delle elezioni presidenziali a causa di molteplici irregolarità verificatesi in occasione dello scrutinio dei voti per corrispondenza e, vista l'impossibilità di limitare il numero delle circoscrizioni irregolari, decide di far ripetere l'elezione in tutta l'Austria

1 luglio 2016 Entra in vigore in Italia la nuova legge elettorale, battezzata Italicum. E ovviamente pensata per la sola Camera, alla quale la riforma Boschi affida, in maniera quasi esclusiva, il potere legislativo. Secondo il premier Renzi ha il merito di incoronare un vincitore certo. Un premio di maggioranza conferisce il 55 per cento dei seggi a chi supera il 40 per cento dei consensi. Nel caso ciò non avvenisse, vi sarebbe un ballottaggio tra i due principali partiti. Tuttavia molti osservatori sostengono che con la nuova legge elettorale, gli elettori hanno una contenuta possibilità di scegliere i propri rappresentanti. Il sistema delle liste bloccate e delle candidature plurime attribuisce ai capipartito un ampio potere di nomina.

Come osserva Ferruccio de Bortoli “Si riduce il legame fra elettori ed eletti. Questi ultimi sentiranno di dovere la legittimità del loro seggio alla scelta di chi li ha nominati, non al voto di chi si è recato alle urne. E se pensiamo che il nuovo Senato non sarà direttamente elettivo e composto dai prescelti delle Regioni – presumibilmente le seconde file di una classe politica non eccelsa – il quadro che ne risulta è tale da suscitare qualche dubbio sull'evoluzione della democrazia rappresentativa italiana. I contrappesi al rafforzamento dell'Esecutivo sono la promessa di introdurre un referendum propositivo e il rilancio delle leggi di iniziativa popolare. Appaiono bilanciamenti deboli e posticci.”

1 luglio 2016 Un Commando ISIS prende in ostaggio una trentina di persone in un ristorante frequentato da occidentali a Dacca: dopo aver separato i musulmani dagli infedeli uccide venti persone fra cui nove imprenditori italiani. All’alba un blitz delle forze dell’ordine uccide cinque dei sei autori della strage esponenti della buona borghesia locale del Bangladesh

1 luglio 2016  È operativa da venerdì primo luglio la nuova struttura organizzativa della DG CONNECT, che continuerà a essere guidata da Roberto Viola. Nasce la DG Connect 2.0 che, come scrive lo stesso Viola in un post sul Blog della Commissione, è stata concepita per rispondere meglio alle sfide del Digital Single Market. L’ultimo Consiglio europeo del 28 giugno, in pieno ciclone Brexit, lo ricordiamo, ha adottato un’agenda che richiede progressi rapidi e decisi verso il raggiungimento del mercato unico, anche ma non solo in ambito digitale. La Ue intende accelerare sulla portabilità transfrontaliera; l’eliminazione degli ostacoli al commercio elettronico e quindi anche del geoblocking; l’eliminazione dei sovrapprezzi del roaming; il raggiungimento degli obiettivi del piano d’azione per l’eGovernment; le riforme dei quadri normativi sul diritto d’autore e sugli audiovisivi; la creazione di condizioni idonee a stimolare nuove opportunità commerciali mediante: la garanzia di una connettività a banda larga fissa e senza fili ad altissima capacità in tutta Europa; il riesame del quadro normativo sulle telecomunicazioni; un miglior coordinamento delle modalità di assegnazione dello spettro in vista del 5G; il coordinamento delle iniziative dell’UE in materia di calcolo ad alte prestazioni. La nuova organizzazione della DG Connect, spiega Viola, si concentrerà quindi sui “servizi online, il copyright e i media. Ma nella nuova struttura saranno preminenti anche i temi della digitalizzazione dell’industria, dell’economia data-driven e della guida connessa e automatizzata”.

1 luglio 2016  SES che già deteneva il 49,1%, esercita la propria opzione acquisendo per 730 milioni di dollari le quote rimanenti dell’operatore satellitare 03b Network specializzato nell’accesso a Internet a banda ultra larga e a basso costo

In piena effervescenza il mercato delle torri in Europa

1 luglio 2016   Anche Deutsche Telekom si starebbe apprestando a vendere le sue torri mobili, che potenzialmente potrebbero portare in cassa qualcosa come 5 miliardi di euro. Cifra che verrebbe reinvestita nello sviluppo delle reti sui diversi mercati europei in cui il gruppo è operativo. La vendita dell’asset sarà gestita da Goldman Sachs e Morgan Stanley e dovrebbe partire in autunno ma i dettagli dell’operazione si conosceranno solo dopo l’estate, quando la società – dopo aver ricevuto i feedback dei potenziali compratori – deciderà se vendere tutto, una parte o non vendere affatto. Niente insomma è ancora certo sulle intenzioni dell’operatore storico tedesco, che già nel 2012 decise di cedere le torri controllate negli Usa a Crown Castle per 2,4 miliardi. La spagnola Telefonica ha fatto confluire le sue 11.500 torri in una nuova società chiamata Telxius, nella quale ad aprile sono entrate anche le 2.350 torri della controllata Telefonica Deutschland. In Italia, Wind ha ceduto le sue torri a Cellnex, che aveva presentato anche un’offerta per quelle di  Inwit. Telecom Italia però ha al momento deciso di mettere la vendita in stand-by, dopo aver quotato parte della società a giugno dello scorso anno. Altri asset – circa 8 mila – potrebbero essere messi in vendita se la fusione tra Wind e 3 Italia sarà approvata dalla Commissione europea. Anche la stessa Vimpelcom, proprietaria di Wind e controllata dall’oligarca russo Mikhail Fridman e dalla norvegese Telenor (che però ha messo in vendita la sua partecipazione) ha annunciato l’intenzione di vendere le sue torri tlc, a conferma che la vendita delle torri è considerata sempre più una via privilegiata per liberarsi di un asset costoso e non strategico e concentrarsi sulle attività principali quali l’estensione delle coperture 4G attraverso l’acquisizione di nuove frequenze e l’avvio dell’evoluzione verso le reti 5G.

1 luglio 2016 In pieno sviluppo la telefonia 4G in Francia: l’ìncumbent Orange (già France Télécom possiede il maggior numero di siti 4G funzionanti nell’Esagono, ben 8 988, precedendo Bouygues Telecom, che dispone di 8 346 siti 4G. Al terzo posto torna SFR (Altice), con 6828 quasi 7 mila siti precede Free  (Iliad), che ne conta 6 571.

1 luglio 2016 Da questa data tutti gli italiani iniziano a pagare il canone Rai con la bolletta elettrica. In base a quanto stabilità dalla Legge di Stabilità con l’obiettivo di contrastare la forte evasione e assicurare nuove risorse che fino al 2018 andranno al Fondo per la riduzione delle tasse ma poi saranno girate alle casse Rai che potrà così finanziare la propria produzione. Grazie alle nuove disposizioni, la Rai stima che l’evasione del canone scenderà dal 27 all’8% mentre le famiglie paganti saliranno a 23 milioni

1 luglio 2016 Sono stati più di 10mila i cittadini che hanno partecipato alla prima consultazione pubblica sulla Rai che si è conclusa ieri. Ben 11.188 coloro che hanno compilato il questionario messo a punto dal Ministero dello Sviluppo Economico, con la collaborazione tecnica di Istat, di cui 9156 lo hanno completato. Sul sito www.Cambierai.gov.it per la prima volta gli italiani hanno potuto esprimere la propria opinione sul servizio pubblico “radiofonico, televisivo e multimediale” del futuro in vista della nuova Convenzione tra lo Stato e la Rai, in scadenza nel 2016, e del nuovo Contratto di servizio che durerà 5 anni, non più 3 come i precedenti.

Inizio luglio 2016 A meno di due settimane dal referendum sul Brexit Londra sembra precipitata nel caos politico all’Anno Zero. Governo allo sbando, conservatori senza leader, Labour al collasso e populisti in crisi dopo le dimissioni del leader dell’UKIP Farage: l’élite britannica è rottamata. Per gli elettori la consultazione del 23 giugno sull’Europa è stato solo il pretesto per mandare al diavolo sia chi è maggioranza sia chi è all’opposizione, obbligandoli a mostrare la loro debole sostanza. Obiettivo centrato. Il re è nudo. E la crisi si preannuncia come lunga

3 luglio 2016 3 Un'autobomba kamikaze progettata e rivendicata dall’ISIS esplode a Baghdad, in Iraq nei pressi di un locale e un centro commerciale provocando la morte di 292 persone persone e oltre 200 feriti.

4 luglio 2016 L’uscita del Regno Unito non avrà ripercussioni sul processo di integrazione dei Paesi Balcanici occidentali nell’Unione Europea. E’ il messaggio a Parigi di Hollande, Merkel e Mogherini rivolto ai leader di Albania, Bosnia, Kosovo, Macedonia, Montenegro e Serbia da lui riuniti all’Eliseo

4 luglio 2016 Scontro cruento alla Direzione del PD tra il segretario Matteo Renzi e la minoranza, guidata da Gianni Cuperlo. Un ordine del giorno della sinistra Pd, che chiedeva mani libere sul referendum costituzionale previsto nel mese di ottobre , bocciato a grande maggioranza (solo otto sì), anche dopo un intervento deciso (e contrario) del vicesegretario Lorenzo Guerini («no ad ambiguità, il Pd è per il sì»).

4 luglio 2016 Ennesimo scandalo per appalti truccati dei ministeri. Indagato un  deputato centrista Marotta di AP arrestate 24 persone

4 luglio 2016 In Grecia 11 candidati di cui uno solo estero (cipriota)  si presentano alla gara per l’assegnazione di licenze decennali per quattro reti televisive private. Fra di essi Star, Skai, Antenna 1 e Mega che avevano peraltro denunciato la procedura voluta dal governo Tsipras presso il Consiglio di Stato ellenico accusato di averla pilotata attraverso il segretariato generale all’informazione, ossia da un’istanza non indipendente dal governo imponendo altresì un ticket minimo di ingresso di 3 milioni di euro. Per  il ministro responsabile per i media Nikos Pappas dopo 25 anni di anarchia finisce invece la ”collusione fra le emittenti, le banche e le politiche”. Attualmente sono otto le emittenti televisive private che trasmettono sul territorio ellenico

4 luglio 2016 Accordo pluriennale stipulato tra Amazon e PBS Distribution in base al quale Amazon Prime Instant Video per la distribuzione internazionale di numero serie tv per l’infanzia realizzate da PBS Kids.

4 luglio 2016 Uno studio dell’UER prevede che nell’Unione Europea gli abbonati a servizi SVoD  attualmente stimati in 25 milioni pari all’11% delle famiglie, raddoppieranno raggiungendo la soglia dei 50 milioni entro il 2020. Oggi Netflix controlla il 52% di questo mercato davanti ad Amazon e a nuovi soggetti europei come Canalplay (Vivendi), Now Tv (Sky) e Maxdome (ProSiebenSatEins).

4 luglio 2016 Uno studio dell’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo sul mercato europeo della tv a pagamento evidenzia come esso sia in mano a sei gruppi. Sky, Vivendi, Liberty Global, Orange, Deutsche Telekom e Viasat controllano il mercato media paneuropeo. Il rapporto Media ownership: towards pan-European groups?‘, realizzato sui dati del database Mavise, indica i principali attori del mercato, la presenza geografica, la loro posizione sui diversi mercati, le strategie di espansione, le acquisizioni e le integrazioni verticali. I Sei gruppi di distribuzione paneuropea e la loro presenza geografica.

15 grandi gruppi di distribuzione audiovisiva paneuropea servono il 68% delle famiglie abbonate alla pay tv nella Ue. Deutsche Telekom, Liberty Global, Orange, Sky, Viasat e Vivendi rappresentano il 50% degli abbonati alla pay tv nell’Ue. I tre broadcaster “multi-country” di questo rapporto (Central European Media Enterprises, Modern Times Group e RTL Group) comprendono i player principali (nella top 4 per l’audience) in 17 Paesi europei.  Ci sono 13 broadcaster paneuropei che possiedono (direttamente o tramite controllate) i principali brand di canali a pagamento e free disponibili in tutta l’Europa. Nove di questi sono legati ai principali gruppi americani di produzione cinematografica e televisiva.  La ripartizione geografica dei distributori e le loro sinergie in materia di tecnologia, l’esistenza di broadcaster multi-country, guida lo sviluppo dei servizi on-demand a livello regionale.  Tra il 2011 e il 2014, evidenzia l’Osservatorio europeo dell’audiovisivo, abbiamo assistito a una concentrazione dei mercati nazionali di distribuzione. Oltre al consolidamento a livello nazionale, il mercato ha visto dei player allargare la loro presenza geografica o acquisire importanti operatori nazionali ed è stato teatro di una maggiore convergenza tra operatori tlc e broadcaster. Per quanto riguarda i distributori radiotv paneuropei, è possibile distinguere quelli che dispongono di una strategia ‘multi-country’, basata su un grosso numero di canali free-to-air da quelli che invece puntano su un piano paneuropeo con channel brands molto noti in tutta l’Europa. In questo Rapporto, l’Osservatorio ne esamina nove. Mentre i mercati dell’audience televisiva sono stati un po’ meno concentrati tra il 2011 e il 2014, su un campione di 30 Paesi europei, i due principali gruppi radiotv raccolgono in media il 51% dell’audience e i tre principali gruppi il 64%, con forti variazioni da Paese a Paese. In questo Report, i tre gruppi broadcast multi-country includono i maggiori player (nella top 4 dell’audience share) in 17 Paesi europei. I gruppi brand channel paneuropei e i maggiori canali di pay tv (cinema e sport) appartengono a 13 grandi gruppi e alle loro controllate (21st Century Fox, AMC Networks, Bonnier, Discovery Communications, NBC Universal, Scripps Networks, Sony Corporation, Time Warner Inc., United Media Group, Viacom Inc., Viasat, Vivendi, e Walt Disney Inc.). Nove di queste società sono filiali di grandi gruppi media americani. Il loro forte sviluppo, basato sull’integrazione verticale, comprende: l’acquisto di marchi di canali nazionali gratuiti, la creazione di joint-venture con potenti società di distribuzione, rafforzamento delle partecipazioni nelle società di produzione televisiva, accumulo di diritti sportivi e il lancio di servizi on-demand.
I Sei gruppi di distribuzione paneuropea e la loro presenza geografica

OEA-lug2016

La fusione tra Wind e 3, che porterà alla nascita del primo operatore mobile in Italia, sta accelerando

4 luglio 2016. Scade la trattativa in esclusiva con Iliad, l’operatore francese in mano a Xavier Niel per la cessione di alcuni asset. Wind-3 lo avevano preferito a Fastweb, che a sua volta aveva presentato un’offerta. Secondo il Corriere della Sera Ck Hutchinson e VimpelCom, che controllano rispettivamente 3 e Wind, nel fine settimana avrebbero siglato un accordo in base al quale Iliad rileverebbe le frequenze e le torri dei due operatori per circa 1,8 miliardi. La cessione di alcuni asset era sin dall’inizio la condizione posta dall’Antitrust Ue per il via libera alla fusione, per consentire la creazione di un quarto operatore mobile con infrastruttura.

4 luglio 2016 Entra nel vivo il progetto del polo delle radio di Mediaset. Tutte le attività radiofoniche sono state raggruppate sotto la controllata RadioMediaset guidata da Paolo Salvaderi che lascia le altre cariche ricoperte in Mediaset (Ceo di Monradio e Dg della Divisione Radio di Mediamond). RadioMediaset riunisce le partecipazioni in R101, Radio 105 e Virgin Radio, le tre emittenti che insieme alla partnership con Radio Monte Carlo, detenuta da Alberto Hazan, compongono il primo gruppo radio in Italia per ascolti e raccolta pubblicitaria. La raccolta pubblicitaria di RadioMediaset è affidata in esclusiva alla concessionaria pubblicitaria Mediamond – 50% Mediaset e 50% Mondadori – che ha in portafoglio un totale di otto emittenti: R101, Radio 105, Virgin Radio, Radio Monte Carlo, Radio Italia, Radio KissKiss, Radio Subasio, Radio Norba.

4 luglio 2016 In considerazione degli obiettivi di sviluppo di un’offerta multipiattaforma integrata, personalizzabile ed ubiqua, di integrazione totale dell’offerta digitale nel palinsesto cross-mediale, di valorizzazione di contenuti proprietari di forte interesse per il pubblico, viene definita la funzione “Chief Digital Officer” con l’obiettivo di coordinare e raccordare in modo ancor più efficace l’apporto delle Direzioni “Digital”, “Teche” nonché della Struttura “Servizi di Pubblica Utilità”. Il ruolo di Chief Digital Officer è affidato a Gian Paolo Tagliavia.

5 luglio 2016 Un attentato-suicidio in Siria a Hassaké (rivendicato dallo Stato Islamico) provoca almeno 25 morti e 30 feriti.

5 luglio 2016 la sonda spaziale Juno sviluppata dalla NASA entra nell'orbita di Giove.

5 luglio 2016 Silvio Berlusconi, dimesso dal San Raffaele dopo 29 giorni d’ospedale, un intervento a cuore aperto, la sostituzione della valvola aortica e il rischio di morire che per la prima volta l’ha visto affidarsi pubblicamente a Dio, annuncia la cessione del Milan

5 luglio 2016 Presentata a Roma la relazione annuale del Presidente dell’AGCOM Cardani. Avanzano gli OTT ma la tv in chiaro resiste In leggera flessione i ricavi del settore delle comunicazioni in Italia. Perde punti il comparto tlc e media, specie la pay tv. Nel 2015, le risorse economiche del settore delle comunicazioni, in Italia, ammontano complessivamente a 52,6 miliardi di euro, in leggera flessione (-1%) rispetto al 2014. Si ravvisa un rallentamento della dinamica di contrazione delle risorse che ha caratterizzato gli anni precedenti. I comparti tlc e media registrano una riduzione nel valore dei ricavi: rispettivamente -1,5% e -1,2%. La pay tv perde l’1,5%.. Il settore delle comunicazioni incide, nel suo insieme, per oltre il 3% sul PIL, con le telecomunicazioni che pesano per il 2%, i media per lo 0,8%.

 Agcom1-Lug2016

La dinamica dei ricavi. L’Agcom osserva che la fase recessiva che ha caratterizzato il sistema tradizionale dell’informazione negli ultimi anni subisce una battuta di arresto. La flessione dell’1,2% registrata nel corso del 2015 rappresenta una nota positiva se comparata alle contrazioni degli anni precedenti. I ricavi passano da 14.378 del 2014 a 14.207 del 2015. Si intravede una nuova direzione verso la quale sta evolvendo l’industria dei media scandita dalle prospettive offerte dai processi di convergenza media-telco, ora possibili grazie anche alla disponibilità di una connessione veloce (banda larga e ultralarga). La Tv in chiaro produce tuttora la parte più consistente degli introiti (4,5 miliardi di euro), anche se il divario rispetto alla pay Tv è andato riducendosi negli ultimi anni.

Agcom2-Lug2016

La principale fonte di ricavo, sottolinea l’Autorità, anche per il 2015 è la vendita di spazi pubblicitari all’interno dei programmi televisivi, pesando per il 41% sulle entrate complessive. Un’incidenza non molto inferiore (38%) sul totale è esercitata dalle offerte televisive a pagamento (incluse quelle sul web), mentre più contenuto (21%) è il peso dei fondi pubblici, che includono il canone per il servizio pubblico televisivo, le convenzioni con soggetti pubblici e le provvidenze pubbliche erogate alle emittenti.

Sky, Mediaset e Rai. Circa il 90% dei ricavi totali è detenuto da tre operatori principali: Sky, Fininvest/Mediaset e Rai. Nella televisione in chiaro, sebbene si riscontri una diminuzione delle quote dei primi due operatori, si conferma il ruolo preponderante di Rai, che detiene una quota superiore al 48%, seguita da Mediaset, con una quota del 35%. Nella Tv a pagamento, gli operatori con quote di ricavi rilevanti sono due: il gruppo Sky, con una quota che nel 2015 è pari a circa il 76%, e Fininvest/Mediaset, che con Premium possiede una quota di mercato pari a circa il 19%. L’indice di concentrazione del mercato della televisione a pagamento, anche se in riduzione, risulta superiore a 6.100 punti.

La radio sta gestendo meglio la crisi pubblicitaria Importante focus sulle radio nel momento in cui in Italia si evidenzia una forte azione di concentrazione portata avanti da Mediaset che ha creato un polo radiofonico che fa capo a RadioMediaset. Per l’Agcom, la radio (che registra nell’ultimo anno circa 650 milioni di euro di ricavi) sta affrontando la crisi congiunturale del settore pubblicitario meglio degli altri mezzi a contenuto editoriale. Infatti, in un contesto di generale contrazione per i mezzi tradizionali, le risorse pubblicitarie afferenti al settore radiofonico sono aumentate del 12% rispetto al 2014, dopo una riduzione iniziata nel 2010. A fronte, inoltre, di risorse pubbliche pressoché stagnanti e sotto attenta revisione da parte del legislatore, i ricavi pubblicitari delle radio aumentano il loro peso relativo sul totale delle risorse (78% nel 2015, 70% nel 2014).

La pubblicità online vale 1,7 miliardi Complessivamente il valore della raccolta pubblicitaria sul web in Italia, che include la pubblicità online degli editori e degli operatori radiotelevisivi tradizionali, ha avuto un andamento sostanzialmente crescente nel tempo con la sola eccezione della lieve flessione registrata nel 2013, raggiungendo, pertanto, nel 2015 un valore stimato pari a 1,7 miliardi di euro. Il contributo più consistente deriva dalla pubblicità di tipo display e video, la cui incidenza sul totale, a partire dal 2013, è stabilmente superiore al 50%, e ha presentato un trend dei ricavi in costante crescita; per il 2015, l’incremento stimato di questi ricavi è del 6%.
Agcom3-Lug2016

Passaggio infine sul diritto d’autore. L’Autorità indica i modi migliori per la promozione della cultura della legalità nella fruizione di opere digitali: a) Incentivare iniziative di autoregolamentazione, b) Potenziare l’interlocuzione con gli stakeholder e le altre Istituzioni coinvolte; c) Promuovere campagne informative circa il corretto utilizzo della rete internet
d) Favorire l’adozione di migliori modelli di distribuzione dell’offerta legale onlinee) Proseguire i lavori del Comitato per lo sviluppo e la tutela dell’offerta legale di opere digitali.

Riassegnazione banda 700 Mhz Nella sua relazione il presidente Cardani invita infine l’Italia a non perdere tempo sulla riassegnazione delle frequenze a 700 Mhz: Urgente un piano d’azione per la transizione ai servizi broadband mobili anche nell’orizzonte del 2022. Sollecito al Mise per il bando di gara sui 3.6-3.8 Ghz per il Fixed Wireless a banda larga e ultralarga.

5 luglio 2016 Secondo il settimanale La Lettre de L’Expansion, nelle ultime settimane ci sarebbero stati diversi incontri tra il presidente di Vivendi Vincent Bollorè e l’AD di Orange Stephane Richard. Allo studio, uno scambio azionario che – secondo le valutazioni di analisti citati da Bloomberg – porterebbe Vivendi a ottenere il 4% di Orange in cambio del 10% di Telecom Italia. Bollorè manterrebbe così il 15% di Telecom, una quota pari a quella in mano a Xavier Niel, composta però da opzioni che non conferiscono la disponibilità dei diritti di voto, e potrebbe così portare a termine un’operazione di respiro paneuropeo con i piedi in due dei principali operatori ex monopolisti del continente. Tra i temi sul tavolo, la possibilità di includere in un solo pacchetto i giochi di Gameloft con quelli dell’operatore di tlc, un possibile scambio di contenuti di Canal+ sul mercato africano in cui Orange è ben insediata, in paesi come la Costa d’Avorio, Senegal, Marocco e il Camerun L’obiettivo è quindi un avvicinamento con lo scopo di un allargamento ai Paesi del Mediterraneo. Orange conta 7,6 milioni di famiglie abbonate alla sua pay Tv in Europa, stato agli ultimi dati forniti dall’Osservatorio europeo dell’audiovisivo.  Orange è un altro esempio di un operatore tlc che si è spostato decisamente verso il settore audiovisivo. Oltre a essere attivo sul mercato europeo delle tlc (compresa la Moldova), Orange è anche molto presente in Africa e Medio Oriente. In Francia, è uno dei principali player con offerte di IPTV e servizi satellitari per 6,4 milioni di case (24% delle pay -TV homes). Nel 2009 ha anche creato i canali televisivi Orange Cinéma Séries. Al momento questi sono OCS Max, OCS City (HBO content), OCS Choc e OCS Géants. I canali sportivi sono stati chiusi nel 2012 dopo che BeIN Sport ha preso i diritti tv dei maggiori eventi. C’è poi Orange Studio, creata nel 2007, che si occupa di coproduzione e acquisizioni di film francesi ed europei. Facile capire che tra Vivendi (13 milioni di pay-TV homes in Europa) e Orange possono svilupparsi interessanti e potenti sinergie. Bolloré può mettere in campo Canal+ e Premium oltre al servizio online CanalPlay. Canal+ era presente, oltre che in Francia, anche in Polonia, Scandinavia, Spagna e Belgio, ma è stata costretta a cedere le attività non francesi (con l’eccezione della Polonia) durante la crisi finanziari di Vivendi nel 2000. Oggi è molto presente in Africa e Vietnam. E sembra che sia propri lì che voglia rafforzarsi, magari aiutata da Orange.

Niel pronto a vendere le opzioni su Telecom per la rete di Wind-3.  Grazie ad un accordo con Hutchinson e VimpelCom diventerà il quarto operatore di telefonia mobile in Italia

5 luglio 2016 L’imprenditore Xavier Niel si prepara a entrare come quarto operatore nel mercato italiano della telefonia mobile con il gruppo Iliad e a disfarsi della propria partecipazione in Telecom Italia. In una nota ufficiale Iliad, che in Francia controlla il provider di telecomunicazioni «Free», chiarisce di avere siglato un’intesa con Hutchinson e Vimpelcom, che controllano rispettivamente 3 e Wind, per acquistare attività in Italia nell’ambito dei rimedi chiesti dalla Commissione Ue, che ha in esame la fusione tra i due operatori. Ha anche aggiunto che Niel «non detiene ad oggi direttamente o indirettamente alcuna partecipazione in diritto di voto o in capitale di Telecom Italia e non dispone che di un interesse economico marginale (inferiore a 25 milioni di euro) che sarà ceduto nelle prossime settimane». L’intesa prevede l’acquisto di un portafoglio di frequenze per 450 milioni, più l’impegno ad acquisire diverse migliaia di antenne, un accordo di «ran sharing» (cioè la condivisione di tutte le risorse della rete di accesso) e per l’utilizzo della rete di Wind-3 per un periodo di 5 anni rinnovabile. Fastweb, che a sua volta aveva presentato un’offerta a Wind-3, chiede che il piano di Iliad sia «sottoposto alla consultazione del mercato da parte della Commissione Ue».

6 luglio 2016 "Frontex addio. L'UE si dota di una propria Guardia costiera e di frontiera che da settembre sarà operativa per affrontare le mille emergenze legate ai flussi migratori, con una struttura che si occuperà del controllo e della sicurezza delle frontiere esterne, garantendo al contempo la libera circolazione delle persone all'interno dello spazio Schengen". Il Parlamento europeo vota un regolamento che prevede una revisione completa del mandato di Frontex, la cui struttura sarà inglobata dalla Guardia costiera europea, attraverso un rafforzamento significativo delle sue competenze, funzioni, dotazioni in uomini e mezzi Per la prima volta è introdotto il principio di una gestione europea integrata delle frontiere.

6 luglio 2016 Il governo del Regno Unito sancisce che ITV e Channel 4 non debbano aspettarsi alcun pagamento da Virgin Media e Sky per la ritrasmissione dei loro canali. Una decisione che crea un importante precedente riaprendo il dibattito sulle retransmissions fee  che potrebbe avere importanti ripercussioni anche in Italia dove resta ancora aperta la disputa tra Mediaset e Sky Italia che aveva portato il 7 settembre 2015 il Biscione, in assenza di accordo commerciale sul pagamento di tali diritti ad oscurare i segnali di Canale5, Italia1 e Rete4 che non sono dunque più visibili sui canali 104, 105 e 106 di Sky. Il governo britannico si aspetta quindi che in futuro non ci saranno più pagamenti da parte degli operatori di piattaforma ai broadcaster di servizio pubblico per il trasporto dei canali. Diversamente il governo prenderà in considerazione una modifica legislativa. In uno studio presentato al Garante britannico delle comunicazioni Ofcom, ITV stimava che le retransmission fee potrebbero valere circa 121 milioni di sterline mentre Channel 4 parlava di circa 75 milioni.

6 luglio 2016 Si intensificano le voci di un’intesa fra Vivendi e Orange per un possibile scambio di partecipazioni in Telecom Italia e per lo sviluppo della pay tv in Africa Secondo indiscrezioni, nelle ultime settimane ci sarebbe stato un riavvicinamento tra Bolloré e l’Ad di Orange, Stephane Richard. In ballo anche uno scambio azionario che porterebbe Vivendi a ottenere il 4% di Orange in cambio del 10% di Telecom Italia. Tra i temi sul tavolo, la possibilità di includere in un solo pacchetto i giochi di Gameloft con quelli dell’operatore di tlc, un possibile scambio di contenuti di Canal+ sul mercato africano in cui Orange è ben insediata, in paesi come la Costa d’Avorio, Senegal, Marocco e il Camerun.

Rai da settembre pronta a sfidare gli OTT con Rai Play

6 luglio 2016 Antonio Campo Dall’Orto in un’intervista rilasciata alla trasmissione ‘Il bianco e il nero’ su Radio 1, facendo il bilancio dei suoi primi 11 mesi di lavoro a Viale Mazzini, sottolinea come la  trasformazione della Rai in una Digital Media Company sia già a buon punto. Si tratta di dimenticare di essere una tv e di avere un palinsesto e di utilizzare tutte le possibilità e le piattaforme che il digitale e l’innovazione tecnologica ci mettono a disposizione”. Già oggi il servizio di catch-up tv Rai Replay sta già spopolando.  “La cosa – ha aggiunto l’Amministratore Delegato della Rai – si concretizzerà in maniera eclatante a settembre con il lancio della piattaforma Rai Play che darà la possibilità agli abbonati di fruire dei nostri programmi quando vorranno: gli spettatori non dovranno più organizzarsi in base alla messa in onda ma potranno farlo in base ai propri tempi“. La Rai scende così in campo con gli Over-The-Top essendo la concorrenza nell’audiovisivo è sempre più spostata sull’offerta di contenuti online. E la Rai pensa già a varcare confini con questo servizio. Campo Dall’Orto spiega infatti che grazie alla riforma Ue sul diritto d’autore, “potremo fornire, attraverso un codice, lo stesso servizio a qualunque abbonato in Europa”.

6 luglio 2016 Xavier Niel ufficializza l’accordo con VimpelCom e con CK Hutchison finalizzata all’acquisizione delle frequenze che Wind e 3 dovranno cedere per avere l’ok dalla Ue al merger. L’imprenditore francese dando vita al quarto operatore mobile conferma la cessione della quota detenuta in Telecom Italia.  L’ingresso nel mercato italiano di Iliad, società di Xavier Niel, probabilmente non porterà lo scompiglio creato nel 2012 in Francia dal suo operatore low cost Free – che ha scalato il mercato passando dall’8% conquistato nel primo anno all’attuale 17% (12 milioni di clienti) ma impedisce il consolidamento del mercato della telefonia mobile atteso dalla fusione fra Wind e 3.

7 luglio 2016 Manifesto per il 5G nella Ue sottoscritto 17 operatori europei, i maggiori del Vecchio Continente – fra cui Vodafone, Deutsche Telekom, BT e Telecom Italia –  che si impegnano a realizzare entro il 2020 una rete 5G in almeno una grande città di tutti i paesi Ue, a patto però che Bruxelles renda meno stringenti i vincoli regolatori sulla net neutrality. Lo scrive il Financial Times, aggiungendo che secondo la industry delle Tlc in Europa le linee guida Ue sulla net neutrality “creano una forte incertezza sul ritorno degli investimenti nel 5G”. In altre parole, secondo i maggiori operatori europei gli investimenti in 5G rischiano di essere procrastinati se le regole in materia di net neutrality che la Ue sta scrivendo non saranno ammorbidite a vantaggio dell’innovazione (leggi investimenti). In particolare, le telco chiedono alla Ue di introdurre nuovi vincoli per i servizi OTT come WhatsApp e Skype, sottoponendoli alle stesse regole delle Tlc. Il dibattito sulla Net Neutrality è molto sentito nella Ue e le telco chiedono da tempo un ‘Level Playing Field’ per gli OTT accusati, fra le altre cose, di occupare la banda con i loro servizi senza però contribuire al finanziamento delle reti. In questo senso, anche l’Agcom ha da poco pubblicato un’analisi conoscitiva sui servizi di messaggistica in cui si ipotizza la possibilità di far pagare gli OTT per l’uso della numerazione cellulare su cui viaggiano i loro servizi. Con questo appello, le telco Ue mettono le mani avanti rispetto agli investimenti ingenti necessari per realizzare le nuove reti 5G, il nuovo standard wireless che aprirà la strada dell’Internet of Things su cui la Ue vuole giocare un ruolo di punta.

7 luglio 2016 Nasce in Francia SFR Media organizzato in tre poli: SFR Presse (ex Altice Media Group), SFR RadioTV (NextRadioTv) e SFR Sport. SFR riunisce il gruppo che fa capo al settimanale L’Express, il quotidiano Libération e NewsCo. Il secondo è l’editore dei canali televisivi BFM TV, BFM Business Paris, Numéro 23 e RMC Découverte, e delle radio RMC e BFM Business. Il terzo è l’editore di BFM Sport RMC Sport, SFR Sport 1,  SFR Sport 2, SFR Sport 3, SFR Sport 4 e SFR Sport 5

8 luglio 2016 L’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo pubblica uno studio su Diritti sportivi in televisione e in VoD tra esclusiva e diritto all’informazione. Evidenziando nell’introduzione le enormi somme versate per acquisire i diritti sportivi in Europa - 1 000 milioni di £ sono stati pagati per quelli della Premier League britannica tra il 2013 e il 2016 e il solo bouquet Premier League di Sky costa attualmente 570 milioni £ all’anno – il Rapporto esamina nel primo capitolo i quadri normativi (internazionale e europeo) applicabili alla radiodiffusione sportiva, evidenziando come il modello europeo di gestione dei diritti sia un sistema duplice, caratterizzato dalla vendita centralizzata dei diritti - e dalla vendita da parte delle Associazioni calcistiche dei diritti sportivi per conto dei club sotto forma di offerte raggruppate – e dall’esclusiva. Nel secondo capitolo dedicato agli effetti in materia esercitati dal diritto alla concorrenza dell’UE, si osserva come - in forza della regola del divieto di un unico acquirente - la Direttiva SMAV obblighi i detentori di diritti sportivi a cedere ad altri radiodiffusori le fasi salienti delle partite e consenta agli Stati membri di stabilire un lista notificata alla Commissione Europea degli eventi sportivi che devono beneficiare di una copertura completa. Segue nel terzo capitolo la disamina dei quadri giuridici anazionali applicabili alla radiodiffusione sportiva in Germania, Spagna. Francia, Regno Unito e Italia (e dei relativi accordi stipulati fra le leghe calcio e gli operatori televisivi a pagamento), nel quarto capitolo l’analisi dei meccanismi di autoregolazione in vigore nel settore sportivo - Governance della FIFA, dell’UEFA, delle federazioni nazionali, delle leghe e dei club, nonché del Movimento Olimpico e del Tribunale arbitrale dello sport (TAS) -. Infine troviamo nel quinto capitolo il quadro della giurisprudenza europea nello sport e nel sesto capitolo una disamina sullo stato di avanzamento della revisione della direttiva SMAV e sui  suoi risvolti sulla radiodiffusione di eventi sportivi

11 luglio 2016 Teresa May viene proclamata nel pomeriggio leader del Tory nel Regno Unito e come tale successore di David Cameron alla guida del Regno Unito. Quando il clima volgeva al brutto, lo stesso che in meno di un mese ha fatto uscire dalla corsa a Downing street anche l’ex sindaco di Londra Boris Johnson e il ministro della Giustizia Michael Gove, e dopo i numerosi appelli a fare un passo di lato lasciando campo libero alla May, la sfidante Andrea Leadsom ritira la propria candidatura alla guida del Partito Conservatore spianando le porte a Teresa May.  perché, ha detto, nove settimane di campagna sarebbero troppe in momenti così critici per il Paese: «Abbiamo bisogno di un nuovo primo ministro che entri in carica al più preso». David Cameron conferma il cambio alla guida del governo del Regno Unito per mercoledì 13 luglio.  Parlando da leader Tory Teresa May assicura che si impegnerà per «il miglior accordo possibile» per l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue perché è convinta che la «Brexit è la Brexit», ma che per la Gran Bretagna sarà comunque «un successo».

11 luglio 2016 Inizia ufficialmente la piattaforma OTT francese Molotov Tv. Obiettivo diventare per la tv quello che Spotify è per la musica e Netflix per il cinema, modernizzando l’accesso ai contenuti e rivoluzionando il modo di guardare la televisione. La nuova piattaforma disponibile anche su IoS e Apple TV permette di accedere gratuitamente al 90% dell’offerta televisiva francese ma solo ai residenti nel territorio francese impendendo per ora la registrazione dei programmi. Una parte dell’offerta di Canal+, controllata dal gruppo Vivendi di Bolloré,  sarà presto visibile su questa piattaforma. Molotov, che ha un’interfaccia visiva ed ergonomica molto simile a quella di Netflix, consente facilmente di ricercare programmi in diretta o le loro repliche e una serie di opzioni per personalizzare il servizio. La piattaforma fondata per una parte sul modello freemium con la proposta di 26 emittenti gratuite e per l’altra sulla commercializzazione dei canali pay e di alcune opzioni come l’acquisto di spazio di memoria supplementare e l’aumento del numero dei dispositivi, punta di svilupparsi successivamente in Italia, Spagna e Germania

11 luglio 2016 L’operatore via cavo britannico Virgin Media, filiale di Liberty Global (John Malone) conclude un accordo per acquisire la giovane emittente gratuita UTV Ireland dal gruppo ITV per 10 milioni di euro. L’operazione interviene ad un anno dall’acquisto sempre da parte di Liberty Global in Irlanda, della rete concorrente TV3 per 87  milioni di euro. ITV, di cui Liberty Global detiene il 9,9 %, aveva acquisito nello scorso febbraio gli attivi audiovisivi di UTV Media, fra i quali UTV Ireland, per 135 milioni di euro. Avviata nel gennaio 2015, quest’emittente generalista sembrava destinata a raggiungere il proprio punto di equilibrio finanziario alla fine del primo esercizio per il quale ha invece registrato perdite per 15,6 milioni di euro. E’ accessibile sulle piattaforme Virgin Media, eir Vision, Vodafone, Sky e Saorview.

11 luglio 2016 L'autorità indipendente delle comunicazioni in Afrique del Sud (Icasa) denuncia la decisione del gruppo audiovisivo pubblico SABC di cessare la diffusione immagini di manifestazioni violente - una scelta editoriale denunciata come censura dalle forze politiche di opposizione alla vigilia delle elezioni municipali - invitandola a revocare il provvedimento.

11 luglio 2016 La spagnola Cellnex - che ha già acquisito le torri di Wind e Atlantia e aveva presentato un’offerta anche per il 45% di Inwit messo in vendita da Telecom Italia e ora posta da quest’ultima in stand-by - dopo aver acquisito nel giugno 2016 261 siti di telefonia mobile dall’olandese Protelindo Netherlands per 109 milioni di euro, chiude un accordo per l’acquisizione di 230 torri di tlc da Bouygues Telecom, con la previsione di acquistare fino a 500 torri in una seconda fase. In questa prima fase dell’operazione Cellnex investirà 80 milioni di euro per ricavi stimati di circa 6,9 milioni in 12 mesi.

11 luglio 2016 La piattaforma satellitare gratuita tivùsat si arricchisce della presenza di tre nuovi canali radio del gruppo RDS.Si tratta di RDS al canale 608 del telecomando tivùsat, Dimensione Suono Roma al canale 609 e Discoradio al 624. “La scelta del gruppo RDS di aderire a tivùsat con tutti i suoi canali radio, per avere la più ampia diffusione on air anche tramite il satellitare, è motivo di grande soddisfazione”, ha dichiarato Alessandro Picardi, presidente di Tivù, società che gestisce la piattaforma satellitare tivùsat

12 luglio 2016 Bernie Sanders annuncia il suo appoggio ufficiale, l’endorsement, a Hillary Clinton, in un comizio congiunto a Portsmouth, nel New Hampshire, sulla costa Est degli Stati Uniti

12 luglio 2016 Schianto frontale, probabilmente a causa di un errore umano, tra due treni in Puglia a Nord di Bari: 23 morti e una cinquantina  di feriti

12 luglio 2016 Vodafone e Liberty Global presentano alla Commissione Europea una serie di impegni con l’obiettivo di ottenere il via libera dall’antitrust alla fusione delle loro attività in Olanda . Dalla fusione potrebbe nascere il secondo operatore tlc del paese e il maggiore operatore via cavo.  L’operazione di fusione si inserisce nella strategia di convergenza che Vodafone sta portando avanti nei diversi mercati europei e, se approvata dalla Ue, porterà alla creazione del secondo operatore tlc del paese e del maggiore operatore via cavo. Liberty Global possiede e gestisce reti via cavo che offrono servizi televisivi, di accesso a Internet a banda larga e di telefonia vocale in dodici paesi europei. Opera nei Paesi Bassi principalmente attraverso Ziggo, acquisito nel 2014 per 10 miliardi di euro, che possiede e gestisce una rete via cavo e presta servizi digitali e analogici VoIP via cavo e servizi di telefonia mobile in qualità di operatore virtuale. Ziggo controlla il 44% del mercato della banda larga nei Paesi Bassi e detiene inoltre una partecipazione azionaria in HBO Nederland, che fornisce tre canali PayTV HBO e i relativi canali VOD a clienti olandesi.La joint venture che nascerà dal merger dovrebbe generare sinergie per 2,5 miliardi al netto dei costi di integrazione e potrà contare su una base di 15 milioni di clienti di cui 3,2 milioni di clienti nei servizi a banda larga, 4,2 milioni nei servizi video, 2,6 milioni nella telefonia fissa e 5,3 milioni in quella mobile, andando a competere direttamente con l’ex monopolista KPN. Complessivamente, le operazioni olandesi di Liberty Global sono valutate intorno a 14 miliardi di euro dei quali oltre la metà (7,3 miliardi) è rappresentata dal debito. Nel 2015 il fatturato si è attestato a 2,5 miliardi. Le attività olandesi di Vodafone pesano invece 4,7 miliardi di euro e hanno generato nel 2015 ricavi per 1,93 miliardi di euro.

12 luglio 2016 Il Rapporto OFCOM sull’audiovisivo pubblico rileva come le elittenti di servizio pubblico britanniche (BBC ITV Channel 4, Channel 5, STV e UTV) nel loro complesso abbiano investito 2,5 miliardi di sterline in contenuti originali locali britannici. Fra di essi in forte crescita la fiction cresce in un anno del 12%,mentee inn calo le commedie e i programmi per bambini

Theresa May assume l'incarico di primo ministro inglese al posto del dimissionario David Cameron. Si insedia nel Regno Unito il governo May. Boris Johnson va agli esteri

13 luglio 2016 Il neo segretario del Conservative Party Teresa May sostituisce David Cameron diventando Primo Ministro del Regno Unito. Dovrà negoziare con l’Unione Europea l’uscita del Gran Bretagna dopo la vittoria dei favorevoli al Brexit al referendum del 24 giugno. Il governo May dovrebbe essere quello con il maggior numero di donne di sempre, surclassando la squadra di Cameron (che già aveva raggiunto il record di 7) e con un bilanciamento tra pro e anti Brexit. I primi nomi arrivano in serata. Ampiamente previsto il passaggio di Philip Hammond dagli Esteri al Tesoro, dove prende il posto di George Osborne che, accusato di recente dalla stessa May di non aver portato a termine riforme profonde, esce di scena dopo sei anni. Agli Esteri va l’ex sindaco di Londra Boris Johnson, sostenitore della Brexit che sembrava essersi eclissato dopo aver lottato senza successo per la guida dei Tory, mentre Amber Rudd, la combattiva sottosegretario uscente all’Energia, va a sostituire la May agli Interni. Liam Fox ottiene il Commercio internazionale, Michael Fallon viene confermato alla Difesa e a David Davis, esponente Tory sostenitore del Leave, guiderà il neonato ministero alla Brexit cui spetterà un ruolo delicato nelle trattative di uscita dalla Ue. Teresa May rimarrà in carica sino al …..

13 luglio 2016 La Commissione Ue rende noto che solo 3.056 profughi extracomunitari, sui 160 mila concordati, sono stati ricollocati dalla Grecia e dall’Italia in altri Paesi Ue. La proposta dell’istituzione guidata dal lussemburghese Jean-Claude Juncker per far riformare il Trattato di Dublino, che attualmente attribuisce i rifugiati al Paese di primo sbarco (penalizzando Italia e Grecia), è praticamente evaporata. Il commissario Ue per l’Immigrazione, il greco Dimitris Avramopoulos  propone un nuovo regolamento Ue per armonizzare le norme di accoglienza dei richiedenti asilo tra i Paesi membri dell’Ue. In questo modo si vorrebbe evitare che i profughi preferiscano trasferirsi uno Stato, abbandonando quello assegnato, attirati da condizioni migliori. Avramopoulos ha anche proposto ai governi un contributo Ue di 10 mila euro per ogni rifugiato accettato su base volontaria.  Il piano di ricollocamenti dalla Grecia e dall’Italia per quote ha irritato numerosi Paesi membri (soprattutto dell’Est), che hanno rifiutato gli invii. Ungheria e Slovacchia sono addirittura ricorse alla Corte europea di giustizia di Lussemburgo per contestare questa imposizione. La Commissione Ue aveva reagito ventilando il ricorso a sanzioni per convincere ad accettare i migranti. Ma le opposizioni dure assunte anche dalla Polonia, dalla Repubblica Ceca e da altri Stati membri hanno convinto Avramopoulos a dichiarare che la Commissione non ha il compito di «punire», ma di «persuadere». E che, solo se non avesse effetto questa persuasione a dimostrare solidarietà, si potrebbe pensare di ricorrere a sanzioni.  In ogni caso la Slovacchia, che dal 1° luglio ricopre la presidenza semestrale dell’Ue, ha mostrato scetticismo verso la proposta della Commissione: ricordando che, finché la qualità della vita resta molto diversa tra i Paesi membri, i migranti si sposteranno verso le aree dell’Ue dove vedono migliori prospettive di sopravvivenza.

13 luglio 2016 Secondo Le Figaro entro la fine  del 2016 Amazon dovrebbe decidere  di lanciare la propria offerta a pagamento in modalità SVoD  simultaneamente in Francia, in Italia e in Spagna.

13 luglio 2016 Dopo il calcio in tv Wanda compra i cinema europei che dioventano così diventano cinesi. Complice il calo della sterlina dopo la Brexit, la multinazionale Amc Entertainment Holdings ha acquisito per 500 milioni di sterline (650 milioni di dollari Usa) la catena di sale cinematografiche europea Odeon & Uci Cinemas Group, con 472 schermi in Italia in 47 esercizi. L’accordo, siglato con la società di private-equity Terra Firma, rappresenta un passo importante per l’azienda statunitense, dal 2012 assorbita dal gigante cinese Dalian Wanda Group con un esborso di 2,6 miliardi di dollari. Si tratta della stessa multinazionale che lo scorso anno ha acquisito Infront Sports, la società svizzera che gestisce la vendita dei diritti televisivi dello sport e delle più importanti partite di calcio giocate nel mondo, Italia compresa. Amc diventa così il maggiore operatore globale del settore. Ai 385 cinema, con 5.380 sale, già posseduti dal gruppo americano negli Usa, si vanno dopo l’acquisizione ad aggiungere le 2.236 sale in 242 esercizi di Odeon, presenti in sette Paesi, fra cui Spagna, Italia, Germania e Regno Unito

13 luglio 2016 Tv di qualità, accordo sulla cultura tra Rai Com e Arte  Il più prestigioso marchio televisivo della cultura «dopo anni di flirt si fidanza ufficialmente» con l’azienda di Viale Mazzini, per dirla con Peter Boudgoust, presidente dell’emittente europea di servizio pubblico creata agli inizi del ‘90 con un impronta franco-tedesca. L’accordo sottoscritto, di durata biennale, rinnovabile automaticamente, promette di offrire al pubblico pezzi audiovisivi di altissima qualità destinati alla distribuzione internazionale e nazionale. La novità è che per ogni singolo progetto la Rai parteciperà al tavolo di lavoro con Rai Com, il braccio commerciale dell’azienda, e con Arte imprimendo dunque una personalità ideativa fin dalle prime fasi.  Poco indicativa la cifra dell’accordo quadro: 200 mila euro all’anno come base, ferma restando la possibilità di andare oltre in base all’evoluzione dei programmi. È un numero simbolico e «non ha alcuna relazione con le nostre ambizioni in un settore così particolare e di forte richiamo».

13 luglio 2016 Il mondo dello spettacolo e della cultura si mobilita a difesa del diritto d’autore e della Siae. In una lettera aperta, i 925 firmatari  si definiscono «un presidio per la nostra identità culturale nel mondo digitale e globale» e rivendicano il ruolo della Siae a fronte di operatori come l’inglese SoundReef che vorrebbe entrare nel mercato italiano (e ha stretto accordi con Fedez e Gigi D’Alessio) perché «non si può svendere la creatività in nome di una liberalizzazione selvaggia o affidandola ad investitori che puntano a fare profitti sulla intermediazione del nostro lavoro».

Una Strage terroristica a Nizza rivendicata dall'ISIS, causa 85 morti e oltre 200 feriti.

14 luglio 2016 Nel giorno in cui il Presidente Hollande aveva annunciato l’imminente fine dello Stato d’emergenza proclamato dopo gli attentati di Parigi del 2015 la celebrazione della Festa della Bastiglia è macchiata da un barbaro massacro perpetrato con un camion che si avventa intorno alle 22h45 sulla folla che festeggia sulla Promenade des Anglais a Nizza colpendo tante famiglie e tanti bambini presenti per seguire i fuochi d’artificio. Il celebre hotel Negresco diventa il primo centro d’assistenza dei feriti. I morti sono  almeno 80. L’omicida, un giovane francese di origine tunisina, dopo due chilometri di corsa omicida e anche di spari contro i passanti, viene finalmente bloccato e freddato dalla polizia. Hollande decide naturalmente di mantenere lo stato d’emergenza

14 luglio 2016 La Commissione Ue mette Google all’angolo. Dopo le indiscrezioni rilanciate da Key4biz a fine giugno, oggi arriva la conferma ufficiale: l’Antitrust Ue ha inviato al gruppo americano altre due Comunicazioni di addebiti per pratiche pubblicitarie e acquisto comparativo che vanno ad aggiungersi a quella riguardante la ricerca online del 2014 (si parla di una multa da 3 miliardi di euro che dovrebbe essere comunicata molto presto) e a quella su Android dello scorso aprile. il Commissario Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager, è stato molto chiaro: “Google non può arrogarsi il diritto di negare ad altre imprese la possibilità di competere e di innovare”.Google e Alphabet hanno otto settimane per reagire agli addebiti della prima comunicazione e dieci settimane di tempo per rispondere alla seconda. Le repliche dovranno quindi giungere a Bruxelles da metà e fine settembre.

14 luglio 2016 Il vicepresidente della Commissione europea per il mercato unico digitale Andrus Ansip,  in un’audizione alla Camera fa il punto sulle strategie dell’Unione europea per il mercato unico digitale. Due giorni prima in un’intervista all’Ansa ha sottolineato l’importanza, per l’Italia, di “essere tra i primi a essere coperti dalla rete 5G”. Ma per raggiungere questo obiettivo è fondamentale liberare la banda 700 Mhz, attualmente utilizzata dalle Tv per il digitale terrestre e, soprattutto, farlo in tempo per la scadenza fissata dall’Europa al 30 giugno 2020. Dopo aver ribadito la necessità di abbattere le frontiere digitali e fatto il punto su quanto finora fatto dalla Commissione per porre rimedio all’eccessiva frammentazione dell’Europa, che ostacola le imprese e incrementa la sfiducia dei cittadini nei confronti dei servizi digitali, Ansip si è soffermato sul tema del 5G e della liberazione delle frequenze 700 Mhz per la banda larga wireless. La questione del passaggio dei 700 Mhz dalla Tv digitale al wireless, ha detto Ansip, è “molto complicata e so che sta molto a cuore all’Italia”. Si tratta però, ha aggiunto, di una questione “estremamente importante, da cui dipende il 5G e l’Internet delle Cose” e a cui “è legata la competitività dell’Unione europea e dell’intero scenario globale”. In Corea, ha ricordato Ansip, useranno il 5G già durante le Olimpiadi nel 2018 così come faranno in Giappone nel 2020.L’Europa deve quindi essere preparata.  “So che è una cosa complicata accettare quella scadenza (del 2020, ndr) come un obiettivo”, ha detto ancora Ansip, ma con gli 800 Mhz, il 5G non sarà mai realtà, anche “se lo chiediamo a gran voce”. E’ quindi necessario rendere il più fluido possibile il passaggio, anche prevedendo delle compensazioni per le perdite degli operatori del digitale terrestre.

14 luglio 2016  La cinese Wanda non si ferma più: all’indomani dall’annuncio dell’acquisto delle sale cinematografiche in Europa del circuito Odeon & Uci Cinemas Group,  la conglomerata che fa capo all'imprenditore Wang Jianlin è in trattativa per acquistare per 3,5 miliardi di dollari una partecipazione del 49% nella casa cinematografica statunitense Paramount Pictures. Ovvero la società di produzione e distribuzione cinematografica di proprietà del colosso Viacom che può vantare oltre cento anni di storia

15 luglio 2016  Il premier francese Valls dichiara: “Dobbiamo imparare a convivere con il terrorismo e fare prova di sangue freddo”

15 luglio 2016  Urbano Cairo è il nuovo azionista di controllo di Rcs, il gruppo del «Corriere della Sera». L’offerta pubblica di scambio (Opas) promossa dall’editore di «La7» ha conquistato il 48,82% del capitale, secondo i dati non definitivi diffusi da Borsa Italiana, superando di slancio il 37,7% raccolto dall’Opa proposta dalla cordata del finanziere Andrea Bonomi con quattro soci storici di Rcs, Diego Della Valle, Mediobanca, Pirelli e UnipolSai, raccolti nella International Media Holding. Ora, come da piano, i soci Cairo riuniti in sede straordinaria sono chiamati ad approvare l’aumento di capitale da 70 milioni a servizio dell’ offerta

Sollevazione militare contro il presidente Erdogan in Turchia Erdogan via iPhone: «Non vinceranno, resistete». Poi chiede asilo a Berlino. Berlino non lo accoglie. «Torna a Istanbul» Il governo turco poi annuncia: golpe già fallito

15-16 luglio 2016. Tentativo colpo di Stato dei militari in Turchia intorno alle 22 di venerdì 15 luglio. Spari ad Ankara, ponti chiusi sul Bosforo a Istanbul. In un breve comunicato gli insorti annunciano che intendono «ripristinare la democrazia, le libertà civili, l’autorità del Parlamento». I carri armati bloccano i due maggiori ponti sul Bosforo a Istanbul. Autoblindo si piazzano alle entrate dell’aeroporto Atatürk nella città già traumatizzata dall’attentato di un paio di settimane fa proprio nel suo maggior scalo aereo. Ma è ad Ankara che i golpisti colpiscono più duro. Allo scalo internazionale della capitale aprono il fuoco. Poi attaccano il Parlamento. L’aviazione loro alleata lo colpisce dall’aria. Cercano intanto di raggiungere le televisioni nazionali. Vorrebbero diffondere i loro appelli alla rivolta al grande pubblico. Ma falliscono. Il golpe viene sventato dopo un drammatico appello attraverso il suo cellulare del presidente turco Erdogan che ne approfitta per lanciare una dura repressione contro i suoi avversari interni Sin dall’alba di sabato apparo evidente che le unità dell’esercito in rivolta  hanno perso impeto e motivazione solo poche ore dopo aver cercato di prendere il controllo di Ankara e Istanbul. Nella serata di sabato 16 luglio Erdogan torna a ripetere ciò che aveva dichiarato via Twitter e con brevi messaggio video dal suo iPhone sin dalla mezzanotte di venerdì: «I responsabili pagheranno caro. La nostra vendetta sarà dura e senza tregua. Non ci sarà grazia per i traditori». E chiede agli Stati Uniti l’estradizione del magnate turco l’imam Fethullah Gülen, indicato da Ankara come l’ispiratore dell’atto di tradimento.  Saranno tempi duri anche per le opposizioni non golpiste. L’autocrazia del presidente promette che il pugno di ferro colpirà i «terroristi» e i «loro fiancheggiatori». Erdogan voleva cambiare la Costituzione, mirava ad un regime ancora più presidenziale, non esita più da tempo a perseguitare la libera stampa e i pochi poteri legislativi che ancora esprimono critiche al suo stile autoritario.  Per parte sua la Casa Bianca invita «tutte le parti politiche ad appoggiare il governo legittimamente eletto della Turchia». Dopo qualche ora di attesa Barack Obama, con una nota ufficiale, conferma l’appoggio al presidente Recep Tayyip Erdogan. Gli Stati Uniti osservano con grande preoccupazione gli sviluppi della situazione in Turchia, Paese fondamentale della Nato e alleato chiave nel Mediterraneo.

Secondo Michele Mezza che riprende le teorie del filosofo francese Michel Serres ““Il pollice della giornalista della CNN turca, che nella notte fra venerdì e sabato scorso premeva sullo schermo del suo telefonino per mostrare il collegamento via Skype con il premier turco Erdogan allora fuggiasco, probabilmente ha scritto una pagina di storia, contribuendo in maniera decisiva al fallimento del golpe del Bosforo. Sicuramente quel pollice ha simboleggiato una nuova forma di relazioni sociali e anche geopolitiche, che rendono sempre più complicato dominare la scena mediatica da parte di chi vuole creare un momento di silenzio assoluto. Non a caso, mentre i golpisti stavano occupando i locali della Tv di stato, pensando di chiudere per sempre la possibilità al gruppo del premier di mobilitare i propri fedeli, Erdogan aggirava ogni strettoia, e con Skype e il suo smartphone trovava il modo di spingere nelle strade i suoi supporters. Un effetto amplificato dalle molteplici dirette televisive che dalle strade di Istanbul e Ankara si offrivano alle televisioni di tutto il mondo (meno la Rai purtroppo) via Periscope. Pollice più streaming video, potremmo dire, hanno sconfitto i carri armati, e soprattutto hanno reso non recintabile una comunità. E’ una lezione che Erdogan dovrebbe aver imparato, e che potrebbe modificare radicalmente il suo modo di governare.”

Metà luglio 2016 Negli Stati Uniti BitTorrent lancia una rete all news in videostreaming

16-18 luglio 2016 L’Isis mette la firma sulla strage di Nizza “A colpire è stato un nostro soldato”. Il governo francese proclama tre giorni di cordoglio nazionale in Francia per la strage del 14 juillet.

17 luglio 2016 Prosegue la repressione in Turchia contro i presunti fiancheggiatori del tentativo di golpe. Migliaia di militari e giudici agli arresti. Pugno di ferro contro la stampa. Erdogan non esclude il ripristino della pena di morte. Rimane alta la tensione con gli Stati Uniti accusati da Erdogan di proteggere il cospiratore Guelen

17 luglio 2016 Google, respinge con forza le accuse secondo le quali l’azienda non pagherebbe sufficienti imposte in Europa. In un’intervista a  Die Welt, Pichai ricorda che il gruppo ‘investe in modo molto importante’ in Europa. “Siamo un’azienda globale e in quanto tale siamo soggetti al diritto tributario internazionale“, ha sottolineato Pichai, aggiungendo: “Paghiamole nostre imposte in linea con il tasso medio di imposizione dell’OCSE”. “Secondo il diritto fiscale vigente la maggior parte delle aziende pagano quasi tutte le tasse nel loro paese d’origine”.

18 luglio 2016 Il fallito golpe militare in Turchia di venerdì 15 luglio è costato la vita ad almeno 308 persone, di cui solo un terzo sono militari, mentre più di 500 sono ancora gravemente ferite. La reazione del presidente Recep Tayyip Erdogan sta invece cambiando faccia al potere statale turco. Arresti, dimissioni forzate, sospensioni dal servizio hanno già raggiunto quota 20 mila. Per colmare i vuoti di organico lo Stato ha cancellato le ferie degli altri. Ci sarà traffico oggi sulle strade che dal mare riportano alle città. Tre milioni di dipendenti pubblici sono stati richiamati al lavoro a tempo indeterminato. È uno stato di emergenza più nervoso che legale perché il presidente appare determinato a cambiare la Turchia molto velocemente. Tace la comunità internazionale

18 luglio 2016 Il Washington Post si affida a un (ro)bot per le Olimpiadi Si tratta di un servizio basato su testo, che consentono agli utenti di completare attività come il controllo notizie, l’organizzazione di incontri, ordinare cibo o prenotare un volo tramite l’invio di brevi messaggi. I bot sono generalmente alimentati da intelligenza artificiale (da qui il nome, come in “robot”), in altre parole i messaggi sono generati da complessi algoritmi, che – in teoria – dovrebbero essere in grado di decifrare il linguaggio e fornire risposte pertinenti. La strategia del Washington Post mira a fornire un’esperienza il meno possibile robotica. Riportiamo alcune, a nostro avviso, dichiarazioni interessanti.Il WP ha deciso di lanciare la prima versione del bot totalmente responsive – letteralmente di risposta per l’utente – cioè l’account bot non manderà alcun messaggio fino a che non sarà l’utente a chiederlo per primo.

18 luglio 2016 Gli Usa fanno sul serio nella corsa al primato globale nel 5G. L’amministrazione Obama ha stanziato 400 milioni di dollari per nuove sperimentazioni sul 5G nell’ambito del nuovo programma Advanced Wireless Research Initiative. Il progetto di ricerca, aperto al contributo dei privati, sarà gestito dalla National Science Foundation allo scopo di testare la nuova tecnologia in quattro città americane, che saranno il banco di prova del nuovo standard wireless nei prossimi 10 anni. L’annuncio della Casa Bianca arriva in concomitanza con la decisione votata dalla FCC (Federal Communication Commission) di destinare 11 Ghz di spettro sulle alte frequenze sopra i 24 Ghz al 5G. La prima fase di test della National Science Foundation partirà all’inizio del 2017, mentre la decisione della FCC, nel dettaglio, riguarda la liberazione di 3.8 Ghz nelle bande 28 Ghz, 37 Ghz e 39 Ghz che saranno in parte assegnate su licenza, in parte destinate a utilizzo in shared access. Altre frequenze nelle bande 64 Ghz-71 Ghz saranno invece allocate senza licenza. L’obiettivo della FCC è fornire una dose massiccia di nuova capacità spettrale per testare le nuove piattaforme tecnologiche del 5G con approcci diversificati, su licenza e non e con l’apertura all’uso condiviso, per rispondere alle diverse esigenze del 5G. Il 5G arriverà presumibilmente in due ondate. La prima utilizzando le frequenze già in uso per i servizi di banda larga mobile, che generalmente viaggiano sotto i 6 Ghz. Queste frequenze sono destinate a sostenere la diffusione delle prime reti commerciali e la messa a punto dei nuovi standard di trasmissione, prevista nel 2020. La seconda ondata del 5G, che viaggerà sulle altissime frequenze sopra i 6 Ghz, è attesa dopo il 2020, con l’identificazione di nuove porzioni di spettro (onde millimetriche) per il mobile in occasione della prossima conferenza mondiale delle comunicazioni mobili (World Radiocommunication Conference – WRC-19) del 2019.

18 luglio 2016 14 broadcaster europei, tra i quali Mediaset, Canal+ di Vivendi, NBC, RTL e Fox fanno muro contro la Ue. Da Berlusconi a Bolloré, l’industria dell'audiovisivo europeo scende in campo per salvare il principio di territorialità per la tv. In una lettera indirizzata alla Commissione Ue impegnata nella riforma della Direttiva sui servizi media e del diritto d’autore. lanciano un grido d’allarme alla Ue, chiedendo di salvare il principio di territorialità per il settore televisivo. I 14 player sospettano che la Ue voglia mettere in campo, a loro insaputa, le condizioni che permetterebbero di far sparire le frontiere europee in materia televisiva. Una mission che, secondo i broadcaster, potrebbe sedurre i grandi sostenitori del Mercato Unico, ma che significherebbe la fine dell’attuale modello economico e l’ingresso in una zona sconosciuta che presenta forti rischi per la diversità culturale tanto quanto per la salute di questa industria. Con dei diritti d’autore circoscritti ai Paesi, i canali televisivi europei possono, infatti, vendere a un prezzo alto contenuti acquistati localmente, cosa che permette loro di finanziare molto bene la produzione cinematografica ma anche i diritti sportivi. A inquietarli sono due dossier Ue. Il primo riguarda la direzione alla Concorrenza della Commissione Ue. In corso c’è un contenzioso che coinvolge Sky che potrebbe determinare profondi mutamenti. Presto, infatti, potrebbe cadere il divieto per Sky di ‘vendita passiva’ al di fuori del territorio che è proprio. In altre parole, in futuro Sky potrebbe abbonare anche clienti che stanno fuori dal mercato nazionale. Una situazione che, spiega Les Echos, rappresenterebbe un incentivo per i titolari dei diritti a creare licenze paneuropee. Per settembre poi Bruxelles sta preparando la proposta di regolamento che punta, tra le altre cose, a ad estendere ai contenuti digitali il ‘principio del Paese di origine’ per il diritto d’autore, previsto dalla Direttiva ‘Cavo e satellite’ del 1993. Questo principio permette, per esempio, a un broadcaster spagnolo, che dispone di una licenza spagnola, di distribuire i propri contenuti in tutta l’Europa. Conserva, però, la possibilità di limitarlo per alcuni territori in accordo con i titolari dei diritti. Il caso Sky potrebbe creare un precedente. Il rischio è che questa libertà contrattuale venga limitata in modo che le vendite passive di contenuti audiovisivi su internet prodotti in un Paese x non possano più essere vietati nel Paese Y ed esista un quadro giuridico per questi ultimi. Ciò che è tecnicamente complesso nel mondo analogico può ormai ottenersi solo con tre clic. Les Echos osserva che per i broadcaster il rischio è quindi che l’attuale traiettoria della Commissione Ue possa far fiorire un mondo nel quale ogni utente che ne faccia richiesta possa aver accesso a qualunque contenuti audiovisivo messo online in un altro Paese europeo.

18 luglio 2016 Netflix conosce in Francia una progressione dei propri abbonati inferiore alle attese La piattaforma OTT lancia una nuova APP Flixtape che offre la possibilità di costituire playlist video ei condividerle attraverso una APP ad hoc. Gli abbonati a Netflix possono compilare una selezione di film o di serie disponibili nelle loro aree dando vita ad una lista alla quale devono assegnare un titolo per poi poterla condividere via l'applicazione dedicata. Contrariamente alle playlist sul sito musicale Spotify, i membri di Netflix non potranno vedere direttamente il film o la serie a partire dalla playlist, ma accederanno ad un sunto e una descrizione. Se sono interessati, potranno cliccare su un link verso la pagine della piattaforma streaming.  In questo quadro Netflix propone anche playlist tematiche predefinite fra le quali « Besties or Frenemies » « Kiss and Tell » e « Family Reunion ». Contemporaneamente Netflix ha concluso un accordo con il distributore CBS Studios International per proporre in esclusiva,  salvo negli Stati Uniti e in  Canada, la nuova serie Star Trek, 24  ore dopo la diffusione nel Nord America. Interessa tutta la serie sin dal suo avvio nel1966 su CBS, con in totale 727 episodi. Le 5 vecchie serie  (Star Trek: The Original Series, Star Trek: The Next Generation, Star Trek: Deep Space Nine, Star Trek: Voyager e Star Trek: Enterprise) saranno disponibili a partire dalla fine del 2016. La produzione  della nuova serie debutterà a Toronto nel mese di settembre e trasmessa a partire dal mese di gennaio  2017.Il programma pilota sarà diffuso in tv sulla CBS. Gli altri saranno disponibili unicamente sull’offerta SVOD CBS All Access, avviata dal network storico statunitense alla fine del 2014 e accessibile unicamente a chi risiede negli Stati Uniti.

18 luglio 2016 Prosegue la crescita della scalata di Vivendi anche di Ubisoft  di cui il gruppo di Bolloré detiene ormai il 22,8% del capitale. Il gruppo Ubisoft annuncia un fatturato di 139,1 milioni di euro nel primo trimestre del suo esercizio 2016-2017, in crescita del 44 % rispetto ai 96,6 milioni di euro del primo trimestre dell’esercizio 2015-2016.

18 luglio 2016 Anche Tivù si orienta verso i contenuti on-demand. Dopo la fantastica e riuscita esperienza dell’4K per le partite di Euro 2016, l’allargamento del bouquet delle radio con l’arrivo di tre emittenti RDS e dei canali televisivi in Alta Definizione, il gruppo decide di spingere il piede sull’acceleratore sui programmi a richiesta. Per gli utenti della piattaforma satellitare tivùsat è, infatti, già disponibile il nuovo servizio tivùon! che viene offerto gratuitamente a tutti coloro che dispongono di un dispositivo certificato tivùon (Tv o decoder) e di una connessione a banda larga. Tra le principali funzioni di tivùon: ‘Ultimi 7 giorni’, il servizio gratuito che permette di rivedere un catalogo di contenuti andati in onda nei sette giorni precedenti sui canali televisivi. Quando si accede ai contenuti degli ultimi 7 giorni di un canale si può selezionare uno dei programmi proposti e, tramite semplici azioni sul telecomando, rivederlo immediatamente. Un’altra novità di tivùon! è la pagina iniziale dell’applicazione: una ‘Mini-Guida’ Tv su 3 canali che permette di consultare la programmazione senza perdere la visione a tutto schermo del programma che si sta seguendo. Selezionando la freccia a destra dalla ‘Mini-Guida’ si accede alla Guida ai programmi completa. Il telespettatore può navigare la programmazione televisiva per fasce orarie e canali, accedendo alle informazioni di dettaglio su ciascuno dei programmi in palinsesto. tivùon! consente l’accesso a Tivùlink attraverso il pulsante verde del telecomando. Tivùlink è l’applicazione di tivùsat per una fruizione semplice e diretta di tutti i servizi on-demand messi a disposizione da Rai, Mediaset e La7.ù

18 luglio 2016 Dopo essere stato installabile manualmente tramite l’APK di Niantic Labs, Pokémon GO è ora ufficialmente disponibile anche in Italia per dispositivi Android e iOS.Il gioco è disponibile su Google Play e App Store

18-21 luglio 2016 Si svolge la Convention del partito repubblicano per l’investitura del prorpio candidato alla Casa Bianca. Per la nomination basta la maggioranza semplice dei delegati che nella prima votazione devono attenersi al risultato delle primarie vinte dal miliardario Donald Trump

19 luglio 2016 Il Financial Times anticipa un Documento della Commissione europea contenente nuovi ambiziosi obiettivi che dovrebbero rientrare nella proposta di revisione delle norme sulle telecomunicazioni in programma per settembre 2016. Tra questi, anche l’estensione delle connessioni a 1 Gbps a tutte le scuole e le aziende. Prevede maggiori incentivi ai coinvestimenti e una revisione alle regole sugli aiuti di Stato per favorire l’intervento pubblico nelle infrastrutture ultrabroadband per fare in modo che tutto il Continente sia coperto dalla banda larga a 100Mbps entro il prossimo decennio. Un traguardo, quello rappresentato dalla creazione della “gigabit society”, che potrebbe essere raggiunto più agevolmente anche grazie a una maggiore spesa pubblica.

19 luglio 2016 Pierre Lescure, tra i fondatori di Molotov.tv con Jean-David Blanc e Jean-Marc Denoual, annuncia che a partire da settembre integrerà nella piattaforma OTT l'offerta video dell'INA  che propone gratuitamente l'accesso ad un certo numero di filmati mentre per altri + richiesto un acquisto all’atto della fruizione, oltre ad un’offerta a pagamento in modalità SVOD chiamata INA Premium che consente l’accesso senza limiti all’insieme dei contenuti per 2,99 € mensili. Pierre Lescure annuncia che anche il sito archive.org, che offre numerosi film ormai di pubblico dominio, dovrebbe raggiungere presto Molotov tv.

Inizia il disimpegno di Iliad da Telecom Italia

19 luglio 2016 Come anticipato in occasione dell’ufficializzazione dell’accordo con Vimpelcom e Hutchison per l’acquisizione degli asset che le due società dovranno cedere per ottenere il via libera della Ue alla fusione che consentirà a Xavier Niel – patron di Iliad – di creare il quarto operatore mobile operativo sul mercato italiano e placare in questo modo i timori della Ue circa gli effetti del merger sulla competitività e sui prezzi praticati ai consumatori., lo stesso Niel comunica di aver ridotto le sue posizioni lunghe complessive su Telecom Italia dal 15% al 6,95%. La quota è rappresentata per il 6,887% da una partecipazione potenziale e per lo 0,067% da altre posizioni lunghe con regolamento in contanti.

20 luglio 2016 FremantleMedia Nordt America (FMNA) acquista Random House Studio, filiale tv e cinema dell’editore Penguin Random House, a suo volta detenuto al 53% da Bertelsmann, azionista di riferimento dei gruppi FremantleMedia e RTL, e al rimanente 47% da Pearson. Contemporaneamente il gruppo cinese Meridian Entertainment incaricato di sviluppare il settore cinematografico, mentre i progetti televisivi saranno direttamente supervisionati dalla filiale americana di FremantleMedia attraverso il presidente di Random House Studio Peter Gehers

20 luglio 2016 Vectoring. al piano di upgrade della rete in rame proposto da Deutsche Telekom-. Bruxelles ha accolto una serie di impegni presentati dall’operatore storico tedesco per venire incontro alle richieste dei concorrenti, ma ha anche chiesto al regolatore di notificare più in dettaglio i parametri di alcune misure. Rispetto alla proposta di maggio, DT ha rimosso il limite di accesso alla rete e si è impegnata a garantire ai rivali la sua stessa velocità e qualità del servizio.  Per garantire agli utenti maggiori velocità di connessione, l’operatore tedesco intende utilizzare il vectoring, che la stessa Commissione europea definisce come una “tecnologia in grado di aumentare le velocità della banda larga ed è usata come tecnologia intermedia di upgrade al posto della fibra ottica”. I competitor di Deutsche Telekom hanno però lamentato il rischio di effetti distorsivi della concorrenza e di possibili aumenti dei prezzi praticati ai consumatori. Secondo Vodafone, che in Germania ha acquisito l’operatore via cavo Kabel Deutschland, l’utilizzo del vectoring è “fondamentalmente incompatibile” con le norme europee.

20 luglio 2016 In un rapporto sullo stato della banda larga nel paese, la commissione Cultura, Media e Sport del Parlamento sottolinea che BT sta investendo troppo poco in Openreach, la divisione che si occupa delle infrastrutture. Un deficit stimato in centinaia di milioni di sterline all’anno. Accuse pesanti quelle che la Commissione rivolge a BT, che avrebbe sfruttato la sua posizione dominante per prendere decisioni “in favore delle priorità e degli interessi del gruppo” a scapito degli azionisti e dei consumatori. Gli investimenti in Openreach sono rimasti invariati dal 2009 e la qualità dei servizi è scarsa, come scarsa è la trasparenza riguardo le spese e i piani di sviluppo della divisione, rimarca ancora il rapporto. A BT viene chiesto di investire molto di più in Openreach e dare alla divisione maggiore autonomia su dove, come e quanto investire. Se l’ex monopolista non darà le adeguate garanzie del suo impegno a risolvere le criticità evidenziate dal rapporto, la Commissione potrebbe raccomandare all’Ofcom di procedere con la piena separazione di Openreach. Ovviamente, comunque, la colpa del ritardo del Regno Unito non può essere solo di BT ma va ricercata anche nelle azioni del governo, del regolatore e – last bur not least – dei consumatori. Perché se, come dice il rapporto, “Il Regno Unito non sta investendo adeguatamente nelle infrastrutture critiche” ed è in ritardo rispetto agli standard internazionali sulla connettività, non può essere completamente colpa di BT. La struttura dell’industria e le strategie per lo sviluppo della banda larga sono infatti determinate in larga parte dall’Ofcom e dall’azione di governo, che negli ultimi anni sembra siano state orientate più dalla quantità che dalla qualità. Come dire: l’importante è dare la banda larga ai consumatori il prima possibile e al prezzo più conveniente per salire nelle classifiche relative alla copertura e livello di utilizzo dei servizi.

20 luglio 2016 La Federazione argentina di football (AFA) dà vita ad una Superliga, con la  missione di organizzare le competizioni, il che dovrebbe portare alla cessazione della diffusione in chiaro delle partito del campionato di calcio argentino.  Dal 2009, lo Stato argentino detiene i diritti TV degli incontri della nazionale e del campionato attraverso l’iniziativa voluta dal governo dell'ex-presidente Cristina Kirchner (2007-2015), «Football per tutti» (FPT), che consentiva  di vedere gratuitamente le partite, precedentemente accessibili, fra il 1992  e il 2009 solo sulle pay tv. Con il sostegno del  presidente Mauricio Macri, le squadre argentine di calcio propongono di porre fine all’iniziativa sciogliendo lo Stato argentino dai suoi obblighi». Un’offerta del gruppo Turner (Time Warner) dovrebbe giungere presto alla Superliga pari a 3 000 milioni di pesos argentini (181,5 M€). Sinora il governo sborsava 2 500 milioni di pesos, ovvero 150 M€, per i diritti televisivi, un importo giudicato ormai insufficiente

22 luglio 2016 Attentato terroristico in un centro commerciale di Monaco di Baviera. La strage di Monaco è stata una sparatoria di massa avvenuta nei pressi del centro commerciale Olympia-Einkaufszentrum (OEZ) di Monaco di Baviera in Germania Il responsabile è stato identificato in Ali David Sonboly, un cittadino tedesco-iraniano di 18 anni, che dopo aver compiuto la strage, si è suicidato. Il bilancio della strage è di 9 morti più l'attentatore e 35 feriti, il che la rende la seconda strage più grave, avvenuta a Monaco, dopo il massacro del 1972.

22 luglio 2016 Vivendi  decide di chiudere Watch, la piattaforma tedesca di video on-demand. Vivendi ha avviato la chiusura della piattaforma tedesca di video streaming, Watchever. Stando a quanto riporta Les Echos, il team di Berlino – 17 persone in totale – sono stati avvertiti che il servizio verrà sospeso il 31 dicembre prossimo

25 luglio 2016  Verizon, dopo AOL si prende anche Yahoo per solo 4,8 miliardi di dollari.  Negli anni ’90 Yahoo era la più potente web company del mondo e all’epoca della bolla delle dot-com era arrivata a una capitalizzazione di oltre 125 miliardi di dollari. Obiettivo dell'acquisizione, fondere Yahoo e AOL e creare il 'terzo polo' del digital advertising dietro Google e Facebook.

Openreach dovrà diventare un’entità legalmente indipendente rispetto a BT, come proposto dallo stesso operatore, ma non ci sarà, almeno per il momento, nessuno scorporo della rete. E’ quanto ha stabilito l’Authority britannica Ofcom, mettendo la parola fine alla lunga saga che ha visto protagonista l’ex monopolista delle tlc BT, i concorrenti e anche il Parlamento.

25 luglio 2016 L’Ofcom presenta un’importante riforma del settore, volta a migliorare la qualità dei servizi a banda larga nel paese. Nell’ambito di tale riforma è stato dato l’ultimatum a BT, che dovrà separare giuridicamente la divisione Openreach (creata nel 2005 per fornire l’accesso alla rete fissa a tutti gli operatori britannici Retail compresa, a parità di condizioni), ma e renderla indipendente, pena lo scorporo della rete. Openreach, creata nel 2005 per fornire l’accesso alla rete fissa a tutti gli operatori britannici, BT mai separata strutturalmente da BT, dovrà essere dotata di un board indipendente con un nuovo Ceo. Dovrà essere inoltre completamente indipendente dall’operatore anche a livello di marchio, con la completa responsabilità della propria situazione patrimoniale, anche se il budget resterà in mano a BT. Passi necessari, secondo Ofcom, per fare in modo che Openreach agisca nell’interesse dell’industria e dei consumatori. E se BT non sarà in grado di garantire la piena indipendenza e imparzialità di Openreach, allora l’Authority potrà imporre lo scorporo vero e proprio. L’Ofcom non intende fare sconti all’ex monopolista, reo  di non aver garantito un servizio di qualità adeguata né ai consumatori né ai suoi clienti all’ingrosso, e la sua gestione ha provocato un cronico ritardo nello sviluppo delle infrastrutture digitali nel paese. In sostanza, l’accusa – pesante – è che BT non avrebbe riutilizzato i proventi generati da Openreach (che secondo i concorrenti ammontano a oltre  6,5 miliardi di sterline in 10 anni) nella rete o per migliorare la qualità del servizio. Riserve riprese anche dalla Commissione Cultura, Media e Sport del Parlamento, secondo cui l’incumbent ha investito troppo poco nelle infrastrutture e avrebbe sfruttato la sua posizione dominante per prendere decisioni “in favore delle priorità e degli interessi del gruppo” a scapito degli azionisti e dei consumatori. E senza adeguate garanzie del suo impegno a risolvere le criticità evidenziate, ha minacciato la Commissione, il Parlamento raccomanderà all’Ofcom di procedere con la piena separazione di Openreach. Il Ceo dell’operatore, Gavin Patterson, assicura che “BT sta per introdurre i cambiamenti necessari a risolvere i nodi evidenziati da Ofcom e dall’industria. Cambiamenti che renderanno Openreach più indipendente e trasparente, così come richiesto”.

25 luglio 2016 La Rai vara quella che è considerata dai più come la grande operazione trasparenza che permetterà a Viale Mazzini di diventare una casa di vetro ovvero di rendere noti a tuti stipendi di top manager, consulenze, appalti… La questione degli stipendi di giornalisti e dirigenti Rai è, intanto, finita davanti alla Corte dei Conti: il Codacons presenta infatti oggi una denuncia alla magistratura contabile in seguito alla pubblicazione online degli “abnormi compensi elargiti dalla rete di Stato ai propri dipendenti”. “È una vergogna nazionale”, ha detto a gran voce l’associazione, che ora vuole verificare se sussista anche “un danno erariale, visto che gli stipendi vengono pagati con i soldi del canone”.

25 luglio 2016 Connettere l’Italia: la strategia del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit)  Quattro piani di azione con l’obiettivo di innovare le infrastrutture nazionali, di migliorare la qualità della vita dei cittadini, di rendere i trasporti più efficienti e sostenibili, di realizzare i progetti smart city

26 luglio 2016 Vivendi ottiene dall'Autorité des marchés financiers (AMF) il ritiro obbligatorio della quotazione delle azioni di Gameloft da essa non detenute. Fa seguito alla rinuncia da parte di Gameloft del ricorso istruito il 25 marzo 2016 contro la decisione di conformità da parte dell'AMF sull'OPA ostile lanciata da Vivendi alla fine della quale il gruppo di Bolloré controlla il 95,93 % del capitale e il 95,8 % dei diritti di voto..

Bolloré fa saltare il banco il tanto atteso accordo con Mediaset chiuso ad aprile dopo oltre un anno di trattative. Vivendi rinuncia all’acquisto dell’89% di Mediaset Premium che rimane nelle mani del Biscione Ne dà notizia Mediaset con una nota con la quale annuncia anche che è fermamente determinata a far valere ogni proprio diritto in tutte le sedi. L’accaduto affonda il titolo di Mediaset in Borsa che in apertura perdeva il 14,37% a 2,76 euro.

26 luglio 2016 In mattinata Mediaset informa di aver ricevuto il 25 luglio una comunicazione da Vivendi contenente la proposta di uno schema alternativo dell’operazione varata ad aprile. Il gruppo transalpino conferma lo scambio azionario del 3,5% tra le due aziende ma, ed ecco la novità, invece di rilevare l’89% della pay tv Mediaset Premium (l’11% è in mano a Telefonica, ndr), come da intese, propone di acquistarne soltanto il 20% e salire in tre anni a una quota di circa il 15% in Mediaset attraverso un prestito obbligazionario convertibile. Incredibile. “Schema (quello proposto da Vivendi, ndr) che muta la valenza industriale alla base dell’accordo per incidere significativamente sull’assetto del capitale di Mediaset“, accusano i Berlusconi.  I vertici del gruppo transalpino hanno poi confermato anche verbalmente di non voler onorare il contratto stipulato ad aprile.

Il vero obiettivo di Vivendi secondo alcuni esperti, è sempre stata Mediaset e la mossa proposta dai francesi farebbe scendere Fininvest sotto la minoranza di blocco con cui controlla il Biscione (34%). Qualcuno sostiene che dietro questa mossa ci sia la volontà di Bolloré di ‘colpire’ il premier Renzi che spinge Enel invece che Telecom Italia (di cui Vivendi è il maggiore azionista con il 24,7%, ndr) nel dossier della fibra ottica.Sarà così o forse più semplicemente Bolloré non ha alcuna intenzione di investire in una società come Premium, che da anni fatica per tenersi a galla, come confermerebbe la più approfondita analisi sui conti? Senza tralasciare che all’orizzonte ci sono le nuove trattative per i diritti tv della Champions League che a Mediaset sono costati 700 milioni di euro circa fino al 2018 e c’è anche da valutare la pesante multa da 51 milioni di euro comminata dall’Antitrust a Premium per la spartizione dei diritti tv della Serie A per la quale l’azienda ha già fatto ricorso al TAR. Per Vivendi, nei conti di Premium ci sarebbero ‘differenze significative’ di valutazionecon Mediaset Vivendi con una nota di oggi fa sapere che l’amministratore delegato, con una lettera che porta la data del 21 giugno (come mai la notizia è stata data dopo oltre un mese?) ha comunicato ai vertici di Mediaset che nell’analisi dei risultati di Mediaset Premium, per la quale sono in corso le trattative (l’accordo doveva essere finalizzato per settembre), sono emerse “differenze significative“.

26 luglio 2016 Il cda del fondo F2i sancisce la vendita della propria quota del 53,8% di Metroweb a Enel. La partita si chiuderà però ‘ufficialmente’ il 28 luglio, quando si riunirà il board della società elettrica. A quel punto la società milanese della fibra passerà nel perimetro di Enel – che per conquistarla ha messo sul piatto 806 milioni di euro – e i ranghi per la battaglia della fibra saranno composti. Enel Open Fiber, la società creata da Enel per la realizzazione della rete che potrebbe avere nelle sue fila anche Iliad. Il gruppo di Xavier Niel ha siglato un accordo con i proprietari di Wind e 3 Italia per l’acquisizione di frequenze e siti che le due società dovranno cedere per ottenere il via libera della Commissione europea alla fusione e secondo indiscrezioni avrebbe avviato trattative per un accordo con  Enel.

26 luglio 2016 Telecom Italia annuncia una partnership da 1,2 miliardi con Fastweb per lo sviluppo della fibra ottica in 29 città, che permette a Telecom di uscire dall’angolo in cui sembrava essere stata stretta da Enel e dal suo stuolo crescente di partner commerciali. La vera misura della sfida che attende Telecom si avrà a partire dall’autunno, quando Enel Open Fiber entrerà in forze nel mercato della fibra e si assisterà a un doppio, con Enel e Metroweb da un lato e Telecom e Fastweb dall’altro

26 luglio 2016 Utili in picchiata per Tim Brasil. La controllata brasiliana di Telecom Italia ha chiuso il secondo trimestre con utili in calo dell’85% a 47,41 milioni di reais (circa 13,1 milioni di euro) su ricavi netti di 3,82 miliardi di reais (1,06 miliardi di euro circa), in calo del 12,4% rispetto ai 4,36 miliardi registrati nel corrispondente periodo del 2015. L’Ebitda è sceso del 44% a 1,24 miliardi di reais. Un calo spiega, tuttavia, la società che si attesterebbe al 6,5% considerando la vendita delle torri di trasmissione. A pesare sui bilanci della società, secondo operatore mobile del Paese dopo Vivo (controllata di Telefonica) è soprattutto il contesto macroeconomico. Il paese è nel pieno di una forte recessione e il potere d’acquisto dei consumatori è ridotto al minimo. Una crisi che verrà affrontata per mezzo di un piano industriale ‘rafforzato’ rispetto a quanto comunicato in precedenza. Entro il 2018, ha comunicato la società, i costi saranno ridotti di 4,5 miliardi di reais con gli investimenti che nel periodo si attesteranno a 12,5 miliardi anzich a 14 miliardi di reais come stabilito in precedenza. Da Vivendi, intanto, arriva la rassicurazione sul fatto che non c’è intenzione di vendere. L’ad del gruppo francese e vicepresidente di Telecom Italia ha ribadito che “…non c’è nessun piano di vendita di Tim Brasil in qualsiasi forma”. Arnaud de Puyfontaine ha però preferito precisare che nulla può essere definitivo in un “mondo che cambia così velocemente, quindi mai dire mai”.

26 luglio 2016 Inwit non è più in vendita, anzi accelera sugli investimenti per 150 milioni di euro. La società delle torri di Telecom Italia ha chiuso il primo semestre del 2016 con utili per 48,6 milioni di euro, a fronte di ricavi per 164,9 milioni e un Ebitda di 79,7 milioni. La performance del secondo trimestre dell’anno è stata in netta crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con utili per 25,1 milioni di euro (+17,6%) e ricavi per 83,2 milioni (+5,4%), a fronte di un Ebitda di 40,8 milioni (+16,7%). L’indebitamento è pari a 82,3 milioni. Visti i numeri, il Cda delibera un percorso di accelerazione degli investimenti di 150 milioni di euro per il prossimo biennio, in vista di un incremento dell’Ebitda a due cifre, superiore a precedenti stime. I fondi saranno destinati a raddoppiare a 500 il numero di siti da realizzare entro il 2018 per la copertura 4G degli operatori e ad anticipare di due anni il piano di copertura delle microcelle, che entro il 2018 saranno 4 mila in vista del 5G. L’obiettivo è essere attrezzati al prossimo avvento delle nuove reti 5G, che hanno bisogno di microcelle per garantire una copertura capillare del segnale, soprattutto in ambiente urbano.Dopo il congelamento delle trattative per la cessione di quote voluto dal nuovo ad di Telecom Italia Flavio Cattaneo (offerte erano arrivate da Cellnex e Ei Towers), Inwit punta invece alla costruzione di 500 nuovi siti per sostenere la maggior domanda da parte di TIM (main contractor) e degli altri operatori per il completamento della copertura 4G; alla realizzazione di 4 mila small cell per il 5G e infine all’aggiunta in portafoglio di un nuovo servizio di backhauling in fibra, con il collegamento di almeno mille torri.

27 luglio 2016 Le Monde cerca di spiegare le ragioni del fallimento dell’accordo fra Vivendi e Mediaset sulla cessione della pay tv digitale terrestre: venduta come una Ferrari, Mediaset Premium si è rivelata una Punto

27 luglio 2016 Il Sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle comunicazioni Antonello Giacomelli illustra alla Camera i risultati della consultazione CambieRai, terminata il 30 giugno scorso. “La nuova concessione a Rai non sarà ripetitiva e banale. Sulla base di queste indicazioni predisporremo il testo della nuova concessione a Rai che sarà molto più forte rispetto a un generico indirizzo, con una relazione diretta tra le risorse e gli obiettivi che la comunità nazionale affida al servizio pubblico e che guarda a una sua trasformazione profonda”, ha detto Giacomelli.La nuova Rai per Giacomelli deve strizzare l’occhio all’estero. Avere quindi una dimensione più internazionale, “non solo attraverso un canale in lingua inglese che promuova lo stile, la cultura e l’identità italiani, ma anche con produzioni di fiction, cartoon, documentari e format”. Tra gli obiettivi di questa Rai ‘cambiata’, la svolta digitale, la nascita di startup dell’audiovisivo, l’offerta di contenuti per tutte le piattaforme. Alla consultazione online, composta da 36 domande hanno partecipato 11.188 persone. Per il 50% dei rispondenti, se la riforma del canone garantisse stabilmente nel tempo più risorse economiche, queste dovrebbero essere usare per ampliare e migliorare l’offerta di contenuti. Alla presentazione ha partecipato anche Giorgio Alleva, presidente di Istat, che ha curato la consultazione insieme con il Mise, secondo il quale “i risultati della consultazione riflettono l’opinione di quella parte dei cittadini che volontariamente ha scelto di partecipare e più interessata ai fenomeni di cui si discute e allo steso tempo consentono di individuare tutte le caratteristiche di questa popolazione”.. Per Giacomelli i  tetti pubblicitari non sono un tabù  A fronte “di un significativo aumento del gettito del canone, perché non ragionare sulla possibilità di liberarsi di una parte della pubblicità? Non è un tema tabù”, ha detto il Sottosegretario. Il tema delle risorse, ha continuato il sottosegretario, “è un tema generale che dobbiamo porci. Un tema che riguarda anche la garanzia del pluralismo“. Giacomelli ha poi sottolineato: “Con il Sottosegretario Lotti intendiamo convocare un tavolo con tutti gli attori per provare a dare una risposta complessiva e integrata in termini di sistema che salvaguardi ciò che è necessario al servizio pubblico e che sia in grado di dare una risposta equilibrata”. Giacomelli ha parlato anche della recente polemica riguardante gli stipendi Rai e l’opportunità di introdurre dei tetti. “Se il Parlamento – ha indicato – ritiene che vi sia la necessità di correggere la norma generale sulle società partecipate, è sufficiente una piccola modifica al testo. Da parte mia non c’è nessuna contrarietà a questa idea. Penso che le forze politiche, a cominciare dal Pd, nelle prossime ore faranno conoscere la loro opinione e penso anche che la Presidenza del Consiglio valuterà l’opportunità di intervenire o meno su questo tema con la Legge di Stabilità. Ma una cosa è certa: ognuno deve assumersi le proprie responsabilità“. La responsabilità “della politica – ha aggiunto – è di creare le condizioni e di dare indirizzi. E’ ciò che abbiamo fatto e continuiamo a fare sulle risorse, sulla governance e sulla trasparenza. Poi c’è il Cda dell’azienda che ha altre responsabilità. Vorrei però evitare che ogni atto di gestione diventi un atto su cui interviene nuovamente la politica”. “Se il governo ritiene che in questa situazione sia preferibile introdurre il limite precedente ci sono gli strumenti per farlo“, ha proseguito Giacomelli, sottolineando la necessità di non perdere “il valore di una Rai con una dimensione aziendale”.

28 luglio 2016 L’Agcom può essere sottoposta a misure di razionalizzazione della spesa pubblica, purché queste non comportino alcuna riduzione delle funzionalità dell’autorità, e quindi della sua indipendenza. E’ quanto ha stabilito la Corte Ue intervenendo sul tema dell’indipendenza finanziaria delle autorità nazionali di regolamentazione dei servizi di telecomunicazione su richiesta del Consiglio di Stato dopo che il Tar aveva respinto un ricorso dell’Agcom.

A lungo rincorsa dai principali protagonisti delle tlc italiane, prima fra tutte Telecom Italia, Metroweb passa infine sotto il controllo di una società congiunta formata da Enel e CDP Equity. Il Cda dell’ENEL dà il suo via libera all’acquisizione della quota del 53,8% di Metroweb in mano al fondo F2i, che ha dato il suo benestare all’operazione due giorni prima il 26 luglio. E’ l’ultimo tassello per poter poi procedere fusione tra Enel Open Fiber (EOF) – società creata da Enel per realizzare la rete in fibra – e Metroweb.

28 luglio 2016 Il CdA di Enel finalmente ratifica  l’acquisizione di Metroweb da parte di Enel Open Fiber per un importo di 814 milioni di euro. Un’operazione che si svilupperà in tre fasi e il cui closing è previsto per fine novembre.“Con questa operazione compiamo un ulteriore decisivo passo avanti nella realizzazione di una infrastruttura importante per il Paese. L’acquisizione di Metroweb consente infatti di accelerare il nostro piano per lo sviluppo della banda ultralarga, nonchè di ampliare il perimetro di cablaggio per includere le più importanti città italiane e contestualmente ridurre il profilo di rischio di questa iniziativa grazie alla partnership con Cdp e, auspicabilmente, F2i”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, sottolineando come con l’unione delle “competenze di Enel Open Fiber con quelle di Metroweb, raggiungiamo l’obbiettivo di creare un’azienda con dimensioni, know-how tecnologico e capacita’ di realizzare il piano ambizioso che abbiamo per l’Italia”.

Le fasi dell’operazione Nella prima fase ci sarà un aumento di capitale da 714 milioni di euro di Enel Open Fiber riservato a Enel e CDP Equity. L’aumento di capitale sarà equamente ripartito e permetterà, questa la seconda fase, a EOF di completare l’acquisizione del 100% di Metroweb, di cui i due soci deterranno una quota paritetica. Prima di questa acquisizione, comunque, Metroweb dovrà riacquisire le partecipazioni possedute dalle minoranze nelle controllate Metroweb Milano (il 10% di Swisscom e dell’1,7% del management) e Metroweb Genova (il 15% è controllato da Aster, partecipata del comune di Genova).Conclusa questa fase ci sarà un’ulteriore fase, la terza, che prevede l’incorporazione di Metroweb nella ‘nuova’ EOF (che avrà ovviamente un nuovo nome). Entro il 15 ottobre, quindi, F2i – che controllava il 53,8% di Metroweb acquisito da Enel – potrà decidere se rientrare o meno nella nuova EOF con una quota fino al 30%.

La governance della nuova EOF L’operazione fissa l’enterprise value di Metroweb a 814 milioni di euro aggiustato sulla base della posizione finanziaria netta. La nuova EOF sarà partecipata pariteticamente (ciascuna col 50%) da Enel e CDP Equity. Nel caso di ingresso di F2i, le controllanti creeranno una holding di controllo che deterrà il 70% della nuova entità, con il restante controllato dal Fondo. Se F2i non dovesse rientrare, non ci sarà bisogno di creare alcuna holding company e la nuova EOF sarà partecipata soltanto da Enel e CDP Equity. La governance sarà in mano a Enel e CDP Equity e supponendo che la struttura sia quella della holding con F2i, il Consiglio della nuova EOF sarà composto da 5 membri: 2 nominati da Enel, 2 da CDP e 1 da F2i. L’ad per i primi 5 anni sarà nominato da Enel, il presidente che non avrà funzioni operative sarà nominato da CDP. Dopo i primi 5 anni, le parti si invertiranno. Ci sarà ovviamente – come è prassi in questi casi – un vincolo di lock up e un impegno delle parti a seguire gli aumenti di capitale fino a un certo importo per finanziare il piano.

Il piano di investimenti Il piano volto a cablare le prime 250 città nelle aree A e B mette a fattor comune il piano originario di Enel e quello Metroweb e prevede un investimento da circa 3,7 miliardi (dai precedenti 2,5). EOF mira a connettere 9,5 milioni di unità immobiliari (compresi 1,2 milioni già connessi da Metroweb) entro i prossimi 6-7 anni, nell’ambito di un progetto completamente indipendente dal piano di sostituzione dei contatori, come si era pensato in un primo momento. Questo perché Enel non è presente in molte delle città incluse nel piano ultrabroadband. Eventuali future integrazioni saranno valutate su base opportunistica. La cifra necessaria agli investimenti sarà finanziata al 30% (pari a circa 600 milioni di euro) in equity e al 70% in debiti. Si partirà da 10 città entro quest’anno per poi proseguire l’anno prossimo con altre 40 e si prevede la copertura di tutte e 15 le città situate nel cluster A – compresa Roma – e un numero significativo di quelle nel Cluster B. Nelle prime 40-50 città la rete Enel dovrà probabilmente convivere con quella di Telecom, ma questo non sembra impensierire la società, che rivendica come Metroweb abbia già cablato 1,2 milioni di unità abitative. I lavori sono cominciati in tre città, a partire da Perugia con la previsione di coprire il 50% delle unità immobiliari entro gennaio-febbraio del prossimo anno per completare entro aprile. L’obiettivo, prima di parlare di completamento dei lavori, è il raggiungimento dell’80% delle unità immobiliari comprese nel comune. Raggiunto il 50% delle unità coperte, potrà cominciare la fase di commercializzazione dei servizi da parte dei gestori (Vodafone, Wind, Tiscali e Go Internet quelli che hanno già siglato accordi con EOF). Enel non si limiterà a vendere solo fibra spenta ma anche servizi attivi di connettività. Quanto alle aree C e D, interessate dai bandi Infratel, Enel Open Fiber- insieme a Fastweb, Metroweb Sviluppo, Tim Agenda digitale, Estra ed  E-Via – è stato prequalificato e parteciperà ai bandi nelle sei Regioni messe a gara dal Governo Abruzzo e Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto. Enel, come le altre società a eccezione di Estra, ha manifestato interesse per tutti e 5 i lotti previsti dal Bando. Lo sviluppo della rete in queste aree sarà combinato con quello delle aree A e B.

I costi e l’uso della rete Enel. EOF pensa di sfruttare al meglio le sinergie con la rete di Enel distribuzione, che raggiunge 37 milioni di unità abtative – a fronte dei 20 milioni di linee fisse – e lo farà comunque alle medesime condizioni di qualsiasi altro operatore sulla base del regolamento recentemente pubblicato da Enel contenente le condizioni tecniche, operative ed economiche per l’accesso – l’equivalente dell’offerta pubblica di riferimento di Telecom Italia. Alla luce dei benefici derivanti dalla capillarità della rete Enel, EOF ritiene di poter utilizzare in larga misura la rete di Enel distribuzione, pagando allo stesso modo ed ottenendo i medesimi vantaggi di cui tutti potranno usufruire. Il costo medio totale per il collegamento delle unità immobiliari al building è di 303 euro (volume totale dell’investimento diviso il numero di punti da raggiungere) e vale per chiunque, anche per le case isolate.

28 luglio 2016  Il Cda di Mediaset delibera di respingere la proposta alternativa di Vivendi. Per Mediaset si tratta di un’offerta “irricevibile perché incompatibile con il contratto vincolante già firmato”. Mediaset ha deciso di portare Vivendi in tribunale. Il Biscione non ha gradito il colpo basso dei francesi che hanno fatto saltare l’accordo di acquisizione di Premium per proporre un’offerta diversa che prevede l’acquisizione del 20% della pay tv e l’ingresso in Mediaset con una quota del 15%. Stando a quanto riferito dalla media company d’oltralpe, il motivo sarebbe la valutazione di Premium non corrispondente alle aspettative. Il gruppo italiano non è invece d’accordo e pensa che dietro ci sia l’intenzione di scalare Mediaset.
Contemporaneamente il Cda di Mediaset approva la relazione sul primo semestre 2016. Si conferma il positivo trend di crescita dei ricavi in tutte le principali aree di attività del gruppo già manifestatosi nel corso dei primi tre mesi del 2016. In una nota l’azienda informa che “Pur in un contesto di persistente volatilità dei mercati e di estrema complessità del quadro economico, in Italia la raccolta pubblicitaria di Mediaset si è mantenuta positiva per il quarto trimestre consecutivo. Anche in Spagna è proseguita la fase di costante espansione dei ricavi pubblicitari di Mediaset España”. A fronte di tali positivi andamenti, Mediaset sottolinea che i risultati economici consolidati hanno registrato un miglioramento rispetto al budget previsionale sia in Italia sia in Spagna. E questo nonostante i previsti maggiori costi sostenuti a partire dal terzo trimestre 2015 per l’acquisizione dei diritti televisivi sportivi – inclusa la Champions League – relativi alla stagione 2015-2016. I ricavi netti ammontano a 1.870,6 milioni di euro in decisa crescita rispetto ai 1.721,1 milioni del primo semestre 2015. In Italia, i ricavi hanno raggiunto i 1.349,7 milioni di euro rispetto ai 1.243,7 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente. In Spagna raggiungono 521,6 milioni di euro rispetto ai 478,5 milioni del 2015. Positivo in entrambi i Paesi l’andamento della raccolta pubblicitaria. In Italia, i ricavi pubblicitari televisivi lordi hanno raggiunto i 1.048,8 milioni di euro rispetto ai 1.011,0 milioni di euro dei primi sei mesi 2015 (+3,7%).L’andamento della raccolta è stato decisamente sostenuto nel secondo trimestre registrando un aumento pari al 4,6% rispetto allo stesso periodo del 2015. Sulla base degli ultimi dati disponibili diffusi da Nielsen, nei primi cinque mesi dell’esercizio la raccolta pubblicitaria di Mediaset è cresciuta del 4,5% rispetto allo stesso periodo del 2015 a fronte di una crescita complessiva del mercato pubblicitario del 2,7%. In Spagna, dove la ripresa economica è sempre decisa, i ricavi pubblicitari televisivi lordi si sono attestati a 508,0 milioni di euro rispetto ai 473,2 milioni dell’esercizio precedente (+7,3%). Nel secondo trimestre 2016 sono stati sostenuti esborsi di cassa una tantum – derivanti unicamente dalla firma del contratto con Vivendi – pari a 34,6 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto è passato dagli 859,4 milioni di euro del 31 dicembre 2015 ai 959,1 milioni di euro del 30 giugno 2016. Sulla variazione ha inciso l’investimento per 91,4 milioni di euro effettuato nel primo trimestre dell’esercizio per l’incremento della quota di controllo in Mediaset España attraverso il completamento del piano di riacquisto di azioni proprie effettuato dalla società. A cui si aggiungono le uscite per complessivi 106,1 milioni di euro connesse alla distribuzione di dividendi da parte di Mediaset S.p.A e Mediaset España e il citato esborso di cassa per l’esecuzione del contratto Vivendi. La generazione di cassa caratteristica delle attività in Italia e Spagna è stata complessivamente pari a 152,8 milioni di euro. Nei primi sei mesi del 2016 le reti Mediaset confermano una netta leadership sul target commerciale sia in Italia sia in Spagna. In Italia, Mediaset è leader sul pubblico 15-64 anni con il 33,7% di share nelle 24 ore. Canale 5 è la rete italiana più vista nel target commerciale sia in prima serata (16,8%) sia nelle 24 ore (16,5%). In Spagna, le reti televisive Mediaset España confermano la leadership assoluta nelle 24 ore con il 30,5% di share. Telecinco è la rete spagnola più vista nel totale giornata con il 14,6%. Si precisa che a seguito all’interruzione del processo di vendita della società Mediaset Premium e al conseguente venir meno dell’elevata probabilità di realizzare l’operazione entro dodici mesi, il contributo ai risultati consolidati di tale società viene ricompreso nella presente Relazione Semestrale tra le ‘Attività in funzionamento’ in continuità con i bilanci intermedi e il bilancio annuale del 2015. I risultati di tali attività nel Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo erano stati invece esposti separatamente, in quanto sulla base degli accordi vincolanti sottoscritti tra Mediaset e Vivendi, tali attività risultavano classificabili ai sensi dell’IFRS5 come “Attività destinate alla vendita”.

28 luglio 2016 Xavier Niel cede la sua partecipazione in Telecom Italia La dismissione della propria quota del 15%, annunciata contestualmente all'accordo con Vimpelcom e Hutchison per l'acquisizione degli asset ridondanti di Wind e 3, è iniziata nella settimana precedente.

29 luglio 2016 Il 53% della popolazione mondiale, pari a 3,9 miliardi di persone, non utilizza Internet, stando alle stime formulate dalla International Telecommunication Union. Il prezzo medio di un piano di base per accedere a Internet a banda larga fissa è più che doppio rispetto a quello di un profilo a banda larga mobile confrontabile

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Nelle Americhe e nei Paesi CIS (Comunità degli Stati Indipendenti), circa un terzo della popolazione è offline. In Africa, invece, la percentuale sale al 75%. Offline sono anche il 21% degli europei. Nelle regioni Asia-Pacifico e Stati Arabi, non utilizzano Internet il 58,1% e il 58,4% delle rispettive popolazioni.

I tassi di penetrazione di Internet sono più alti per gli uomini rispetto alle donne in tutte le regioni del mondo, prosegue il rapporto ICT Facts & Figures 2916. In altri termini, a ogni latitudine, è più alta la percentuale di uomini che usano la Rete rispetto a quella di donne.

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Il divario di genere – evidenzia ITU – è cresciuto dagli 11 punti percentuali del 2013 ai 12 del 2016. Il gap resta ampio negli LDCs, ove la percentuale si attesta al 31%. LDCs sta per Least Developed Countries e indica i Paesi caratterizzati da povertà estrema, basso reddito, scarso sviluppo sociale ed economico, e capacità di crescita quasi nulla.
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Capitolo digital divide. In Europa, l’84% delle famiglie dispone di accesso a Internet, mentre nelle Americhe la percentuale si attesta al 64,4%. Fanalino di coda è l’Africa, dove l’84,6% delle famiglie non ha accesso alla Rete.

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Spazio ai numeri riguardanti gli abbonamenti a servizi di accesso a banda larga mobile. La tecnologia 4G LTE (Long Term Evolution) si è diffusa rapidamente negli ultimi tre anni ed è disponibile per il 53% della popolazione mondiale. Nei Paesi in via di sviluppo, il numero di abbonamenti a servizi di mobile broadband continua a crescere a tassi a doppia cifra, ma la penetrazione della banda larga mobile a livello globale rallenta.
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Entro la fine del 2016 – stima ITU – gli abbonamenti dovrebbero raggiungere quota 3,6 miliardi, contro i 3,2 miliardi registrati a fine 2015.

Per quanto riguarda gli abbonamenti alla banda larga fissa, i tassi di penetrazione più elevati si hanno in Europa, nelle Americhe e nei Paesi CIS. A livello globale, entro la fine del 2016, il 12% della popolazione dovrebbe essere abbonato a servizi di fixed broadband.

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Capitolo velocità, infine, con ITU a evidenziare che nei primi mesi del 2016, tre abbonamenti a banda larga fissa su quattro, nei Paesi a economia avanzata, hanno velocità pubblicizzate di almeno 10 Mbps (in download), mentre in quelli in via di sviluppo, il rapporto è di due su quattro.

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29 luglio 2016 Google annuncia Family Library, una nuova funzione di Google Play che permetterà a un massimo di sei persone di condividere gli acquisti dello store tra i loro dispositivi. Un account familiare può anche registrare una singola opzione di pagamento, in modo che tutto venga acquistato dalla stessa fonte, ma a fianco di questa nuova opzione resterà la possibilità di acquistare in maniera individuale. Tutti i tipi di file saranno condivisibili tra gli account: app, giochi, film, serie TV e libri potranno essere condivisi su dispositivi Android, mentre quelli video e i libri saranno accessibili anche da web e su iOS.

1 agosto 2016 Raid americano contro l’ISIS nel Golfo di Sirte in Libia su richiesta del governo libico presieduto da Serraj riconosciuto dalla comunità internazionale. La missione studiata già durante il vertice di Washington del 21 luglio, ha subito un’accelerazione dopo gli attacchi portati a termine dai fondamentalisti dell’Isis a partire dal 12 giugno scorso. Ben tredici attentati «strutturati» che hanno provocato oltre 500 vittime, seminando il terrore in tutto il mondo. L’obiettivo dichiarato dagli americani è quello di liberare Sirte dall’occupazione dell’Isis, ma quello strategico è di ben altra portata. Perché la riconquista della città deve servire a dare legittimità al governo guidato da Fayez al Serraj, soprattutto a lanciare un messaggio chiaro alla popolazione.

2 agosto 2016  L’Italia risponde alla richiesta formale del Comando statunitense mettendo a disposizione la base militare di Sigonella e lo spazio aereo per gli attacchi americani contro l’Isis in Libia.

2 agosto 2016 In un’intervista a Lucia Goracci per RaiNews24 il presidente turco Erdogan accusa violentemente l’Alto Rappresentante per la Politica estera dell’Unione Europea Mogherini e il governo italiano per le critiche al suo operato dopo il tentativo di colpo di Stato che sarebbe stato perpetrato da un’organizzazione criminale deviata simile alla nostra P2. Erdogan attacca anche la giustizia italiana, «colpevole» di indagare su suo figlio e infine l’intero Occidente. «Sostiene il terrorismo e sta dalla parte dei golpisti. Quelli che avevamo pensato fossero amici stanno invece dalla parte dei golpisti e dei terroristi», ha detto in un discorso alla nazione teletrasmesso ad Ankara.

2 agosto 2016 La Comisión Nacional de los Mercados y la Competencia  (CNMC)  chiede un cambio nel sistema di finanziamento  della RTVE giudicato «insufficiente e instabile”. L’organismo di regolazione spagnolo conclude che oltre «ai problemi strutturali del modello vigente», è necessario che il Parlamento avvii «una revisione in profondità del sistema di finanziamento e di gestione della RTVE, al fine di garantire la sua stabilità». La Legge del 2009, che ha soppresso la pubblicità sulle reti pubbliche e limitato i suoi introiti a contributi da parte dello Stato, degli operatori di  telecomunicazioni (costretti a devolvere lo 0,9% dei propri introiti), delle televisioni in chiaro (con il 3%) e di quelle a pagamento (con l’1,5%),  ha consentito di raccogliere solo il 30-40% delle spese annuali stimate.

4 agosto 2016 Il CdA Rai con i voti contrari del consiglieri espressi dalle opposizioni Carlo Freccero (Sinistra Italiana e M5S) Giancarlo Mazzuca e Arturo Diaconale (centrodestra), nomina Andrea Montanari Direttore del Giornale Radio Rai, e dei canali radiofonici Rai Radio 1 e GR Parlamento, Ida Colucci direttrice del TG2, Luca Mazzà Direttore del TG3 e Nicoletta Manzione direttore di GR Parlamento.    

5-21 agosto 2016 A Rio de Janeiro, in Brasile, si svolgono i XXXI giochi olimpici estivi. In tale occasione viene attivato Rai Sport 2 HD che unitamente a Rai Sport 1 HD ed anche a Rai2HD è disponibile in chiaro anche sulla piattaforma Sky Italia oltre che su quella di TvSat

6-8 agosto 2016 Scoppiano una serie di scontri armati alla frontiera tra l’Ucraina e la Crimea, annessa dalla Russia nel 2014. Mosca accusa Kiev di aver inviato dei sabotatori oltre confine. Questi si sarebbero scontrati prima con uomini dell’Fsb, i servizi segreti interni russi, che avrebbero lasciato sul campo un morto. Un’altra vittima russa, questa volta dell’esercito, ci sarebbe stata in un secondo scontro al quale avrebbe partecipato anche l’artiglieria ucraina. Kiev dice che sono tutte «fantasie». Alcune fonti affermano che anzi sarebbero stati i servizi segreti russi a orchestrare un finto attacco ucraino contro la frontiera e a scontrarsi con le loro stesse truppe di frontiera ignare del piano segreto. Insomma, una «provocazione» per giustificare poi una reazione ufficiale di Mosca

8 agosto 2016 Via libera della Cassazione al referendum sulla riforma costituzionale. Da oggi il Governo avrà 60 giorni per fissare la data della consultazione. Entro dieci giorni eventuali ricorsi, poi la data del voto. Il voto ci sarà in una domenica tra il 2 ottobre e l'11 dicembre. La Cassazione non ha 'spacchettato' il quesito, che sarà dunque unico.

8 agosto 20\16 Wal-Mart tenta la sfida ad Amazon nel 2015 l’ecommerce di Wal-Mart ha fatto quasi 14 miliardi di dollari, il 3% del suo fatturato. Nello stesso periodo le vendite di Amazon hanno raggiunto quota 107 miliardi. Non solo: da un anno ormai il valore di Borsa del colosso di Jeff Bezos ha superato quello del numero uno mondiale della grande distribuzione, tempio della spesa retail fondato negli anni 60. Che ha deciso ora di passare seriamente al contrattacco puntando sull’innovazione tecnologica e comprando la piattaforma di commercio online Jet.com per una cifra pari a 3,3 miliardi di dollari. Si tratta di una start-up fondata nel luglio 2014 molto diffusa negli Stati Uniti e altrettanto amata dai millennials, i nati tra gli anni 80 e i 2000. La piattaforma web, creata da Marc Lore proprio per sfidare Amazon, offre sconti e prezzi bassi basati sul numero di pezzi acquistati. E tra gli investitori vanta anche Alibaba e Google Ventures

8 agosto 2016 La Sociedad Estatal de Participaciones Industriales (SEPI),  proprietaria del 95,7% delle azioni della Corporación RTVE giudica obsoleta la struttura del servizio pubblico statale in  Spagna. Per l’azionista SEPI RTVE sta attraversando un momento con forte críticità che richiede un  piano strategico. Nel nuovo ecosistema, “RTVE si confronta con una molteplicità di reti", di operatori legati alle imprese di telecomunicazione (Movistar, Orange, Vodafone) e di piattaforme digitali fornitrici di contenuti che hanno provocato "una compulsione" nell’intero settore. E’ altresì sbarcato Nefflix e si appresta a farlo anche HBO, contribuendo a  "modificare drasticamente, i comportamenti degli utenti tanto nei loro gusti quanto nella forma in cui essi accedono ai canali e ai contenuti"

8 agosto 2016  L'Ofcom blocca l'inchiesta sui diritti tv per la trasmissione delle partite di calcio dal vivo aperta in base ad una denuncia presentata da Virgin Media

8 agosto 2016  Anche in Francia le emittenti televisive commerciali TF1 e M6 dopo Mediaset in Italia nei confronti di Sky Italia, si scagliano contro  i fornitori di accesso ad Internet chiedendo di essere meglio retribuite attraverso un fee,  Ma, come Sky in Italia, anche gli operatori transalpini di telecomunicazioni si rifiutano di pagare per diffondere le due emittenti

8 agosto 2016 Pubblicato da Infratel il secondo bando per potenziare i servizi d'accesso a Banda ultra larga nelle aree a fallimento di mercato. Nuova gara per Internet veloce Lavori per 1,25 miliardi. questa volta le Regioni coinvolte saranno Piemonte, Valle D'Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia e la Provincia autonoma di Trento, dopo la firma degli accordi di Programma e delle convenzioni operative tra il Mise e le Regioni interessate. Suddiviso in sei lotti funzionali, il secondo bando seguirà lo stesso iter del precedente analogo con aggiudicazione attraverso procedura ristretta e gestita tramite piattaforma telematica. Sul piatto, per questo secondo atto, risorse pubbliche per circa 1,25 miliardi (Iva compresa) mentre il termine per la presentazione delle domande è fissato alle 13 del prossimo 3o settembre. All'appello, mancano ancora Puglia, Calabria e Sardegna, alle quali sarà riservato un successivo bando ad hoc da emanare a settembre o al più tardi entro l'autunno. Le infrastrutture che verranno realizzate con il secondo bando saranno in grado di coprire una popolazione di oltre 5,5 milioni di abitanti e interesseranno il territorio di 3.710 Comuni. Con il programma di lavori previste dal bando, infine, verranno raggiunte circa 3,9 milioni tra unità abitative o aziendali.

8 agosto 2016  Mediobanca ipotizza accordo Mediaset-Vivendi li analisti di Mediobanca lanciano il progetto Premium plus, il quadro di un ipotetico accordo per uscire dal pantano del confronto sulla pay tv tra Vivendi e Media-se Gli analisti di piazzetta Cuccia sono da tempo i più ottimisti sul titolo Mediaset e disegnano uno scenario preciso in prospettiva un accordo su Premium è dettagliato: 40% della pay tv a ognuna delle parti, con un possibile 20% a un gruppo Telco. Telecom Italia si è chiamata subito fuori facendo sapere che non c'è alcun coinvolgimento su Premium. Un alternativa potrebbe essere la spagnola Telefonica che ha già 1'11% nel capitale della pay tv del Biscione. Al momento comunque le posizioni di Vivendi e Mediaset restano lontane anche se le diplomazie continuano a muoversi per trovare un accordo

9 agosto 2016 Per la nomina del direttore dell'Orf, la tv pubblica, tutto si è svolto come in passato. I due grandi partiti storici socialdemocratici e popolari, pur in forte calo elettorale si spartiscono il potere da sempre all'Orf, anche nell'alternanza. Nel comitato direttivo, composto da 35 membri, Spö e Ötv hanno 13 rappresentati a testa, a ciascun partito all'opposizione, solo un rappresentante. Il gioco è stato facile: ha vinto il rosso Alexander Wrabetz, 56 anni, già in carica dal 1 gennaio 2007, contro il nero Richard Grasl, 43 anni, il capo delle finanze all'Orf.

9 agosto 2016 Disney investe un miliardo di dollari nel video online,  acquisendo il 33% di BAMTech società specializzata nel videostreaming costituita dalla Lega americana di baseball Per accrescere la propria audience Disney punta molto sullo streaming di contenuti sportivi 

9 agosto 2016 Hulu si trasforma in piattaforma solo SVoD chiudendo il servizio di streaming video gratuito. Stop al servizio di streaming online supportato dalla pubblicità di Hulu, ma alcuni degli show prodotti dalla società potranno essere visti ancora su Yahoo. Hulu offrirà infatti fino a quattro programmi televisivi otto giorni dopo la messa in onda su Abc, Nbc e Fox. La chiusura del servizio gratuito era attesa: Hulu si è trasformata per competere con Netflix e Amazon Video, con un servizio a pagamento senza pubblicità

Nonostante l'impegno in politica Stefano Parisi non dimentica il suo lato manageriale e la sua Chili Tv, l'azienda che offre contenuti video on demand a fronte di un pagamento simile al vecchio noleggio, continua a collezionare successi e ad interessare tre fra le più importanti majors che fanno il loro ingresso nella piattaforma italiana

9-10 agosto 2016 Chili TV firma un accordo con Vodafone Italia grazie al quale porterà il suo catalogo multimediale di oltre 8 mila titoli nella nuovissima Vodafone Tv box. La nuova piattaforma di streaming video di Vodafone arriverà solo in autunno e permetterà la visione di programmi televisivi e film attraverso dispositivi mobile e televisioni. Chili e Vodafone, ieri, hanno così ampliato e consolidato la loro partnership nata inizialmente per il mondo del mobile. I clienti Vodafone che usufruiranno della piattaforma Vodafone Tv di potranno acquistare film comodamente dal loro Tv box e pagarli direttamente attraverso il proprio conto telefonico, in modo facile e sicuro e senza inserire il numero di carta di credito. Oltre al catalogo offerto da Chili ai suoi clienti, poi, con Vodafone ci sarà la possibilità di accedere a promozioni esclusive su diversi titoli e film in prima visione. L’indomani il Sole 24 ore rivela che . Paramount, Viacom e Warner Bros sono entrati all’8,67% nel capitale della piattaforma italiana di videostreaming. Con l’ingresso degli studios il capitale è salito da 53,6 a 58,4 milioni. Al 2019 salirà ancora fino a 61,6 milioni. «Noi operiamo nel Tvod, cioè non proponiamo abbonamenti, ma si paga per singola transazione». Formula simile all’home video di un tempo e differente dallo “Svod” che è invece la modalità scelta da Netflix, Infinity, Timvision, Now Tv (Sky). Una differenza, precisa l’ad di Chili Tv, che pesa anche sui contenuti: «Come Tvod abbiamo la prima finestra dopo il cinema. Parliamo di contenuti disponibili 105 giorni dopo l’uscita in sala, per il noleggio, e un paio di settimane prima per l’acquisto. Dopo 3-6 mesi arriva la pay tv e poi gli altri». Siamo il secondo distributore di contenuti online in Tvod dopo iTunes». La piattaforma italiana di videostreaming si è anche molto impegnata in azioni di comarketing (con almeno 100 accordi, da Esselunga a Uci) e ha messo radici fuori dall’Italia, lanciando il servizio in Germania, Polonia, Austria, Uk, avviando nei fati un’esperienza “paneuropea”. L’ultima riga di bilancio resta però in rosso. Nel 2015, a fronte di ricavi per 6,9 milioni le perdite sono state di 7,6 milioni. «È vero, ma è normale. Siamo partiti nel 2012 e abbiamo investito». I ricavi sono in effetti saliti dagli 1,9 milioni del 2013 ai 4 milioni del 2016 fino ai 7 circa del 2015. «Prevediamo di arrivare a 10 milioni di ricavi nel 2016 con Ebitda positivo nel 2017»

Dopo l'accordo stretto con Discovery Italia il mese scorso questa volta è stato il turno di Chili che, in questo modo, si impone sul mercato on demand italiano offrendo un ampio catalogo di film e anteprime senza richiedere il pagamento di alcun abbonamento né di un canone mensile ma pagando solo i contenuti visualizzati. Un noleggio moderno, in salsa 2.0, che punta a diventare il maggior concorrente delle altre piattaforme on demand. Secondo lo studio di It Media Consulting “Video on demand in Europe: 2016-2019”. «I ricavi totali del settore nell’Europa occidentale raggiungeranno 6,549 miliardi nel 2019 con tasso medio di crescita annuo del 17%». In questo quadro il Tvod, il modello utilizzato da Chili Tv, non avrà comunque la meglio visto che «con l’entrata dei broadcaster pay e degli Ott nel business degli abbonamenti è destinato a ridurre drasticamente la propria quota di mercato passando da quasi la metà del totale a poco più di 1/4». L’Italia – secondop It Media -  si trova nell’area d’Europa meno avanzata da questo punto di vista, insieme con Spagna, Portogallo e Grecia – dove la quota di mercato è attesa in crescita dal 3,1% del 2016 al 7,9% del 2019 (sul totale Europa) balzando da 140 a oltre 500 milioni di euro. Ad avere la meglio saranno i servizi in abbonamento (Svod)

10 agosto 2016 Conto alla rovescia per l’Isis in  Libia. Cade il quartier generale a Sirte rièpreso dalle truppe governative. Gentiloni confermando la presenza di reparti speciali italiani a difesa degli 007, annuncia l’imminente riapertura dell’ambasciata italiana a Tripoli

10 agosto 2016 Entertainment One, produttore televisivo e cinematografico canadese, proprietario della serie tv animata Peppa Pig, rifiuta l’offerta da 1,3 miliardi di dollari, circa 236 pence per azione, avanzata dell’emittente britannica Itv perchè ritenuta bassa. L’accordo avrebbe aiutato Itv a diversificare l’offerta. Con l’acquisizione di Entertainment One, l’emittente avrebbe ottenuto l’accesso a più di 40mila tra programmi tv e film, come Grey’s Anatomy e il film, premio Oscar 2016, Il caso Sportligh

10 agosto 2016 Facebook annuncia che renderà più semplice è completo il controllo delle inserzioni da visualizzare da parte dell'utente. Facebook neutralizza gli ad blocker sulle pagine del social network: anche gli utenti che fanno uso di questi strumenti che bloccano la pubblicità vedranno comparire comunque gli annunci sul sito per pc del social network. Per far questo Facebook userà uno stratagemma: gli ad blocker non riusciranno a distinguere un annuncio pubblicitario da un normale aggiornamento nella pagina dell'utente. Si tratta della prima mossa della società di Mark Zuckerberg in questa direzione, su cui già si sono mossi molti editori online,

10 agosto 2016 In Spagna Vodafone rilancia la guerra dei prezzi sul calcio in tv. Se sottoscritto fra il 18 e il 31 agosto proponendo le partite della Liga e di altre competizioni europee per un costo mensile di 6 euro. Da settembre il costo dale a 18 euro, comunque inferiore a quello proposto da Orange (19,90 euro) e a quello proposto da Movistar la filiale di Telefonica che ha riorganizzato la propria offerta calcistica non più acquistabile separatamente ma in un pacchetto il cui costo compessivo può arrivare sino a 70 euro  per i clienti connessi sino a 30 Mbs e a 85 euro per quelli che fruiscono di 300 Mbs. 

10 agosto 2016 Si alza il velo sul bando Infratel Prima sfida tra Telecom alleatasi con Fastweb in Flash Fiber e Enel-Metroweb con Open Fiber per la banda ultralarga in sei Regioni Abruzzo e Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Veneto Il termine per le offerte sarà il 17 ottobre - In gara anche Retelit, Eolo, Eds ed Estra Spa, oltre a Fastweb e Metroweb

10 agosto 2016 Telecom Italia lancia una battaglia legale contro Sky per la tv sulla fibra L'obiettivo di Cattaneo è ripristinare l'equità delle condizioni e rivedere al ribasso i minimi garantiti a suo carico (65 mila clienti all'anno). Ma la pay tv rivendica la legittimità del contratto. Telecom Italia vuole rivedere il contratto che lega le due aziende all'offerta sui decorder. L'accordo, siglato dal predecessore dell'attuale ad Flavio Cattaneo, prevedeva un livello medio di 65mila clienti al mese, ma la media raggiunta ora è di 45mila.Telecom non vuole pagare la penale da 5,5 milioni e sostiene che l'obiettivo non è stato raggiunto per la concorrenza di Fastweb che ha un'intesa proprio con Sky

11 agosto 2016 Truppe in allerta: tornano i  venti di guerra tra Russia e Ucraina L’ordine di Poroshenko per i soldati al confine con la Crimea, dopo gli scontri e gli arresti di «sabotatori»  L’Ucraina pone ufficialmente in stato d’allerta le truppe al confine con la Crimea e sul fronte del Donbass dove da mesi è in vigore un fragile cessate il fuoco. Nato e capitali occidentali sono in allarme perché il conflitto potrebbe riesplodere. E perché magari Vladimir Putin potrebbe approfittare del suo recente rafforzamento internazionale (ultimo episodio l’intesa con la Turchia) e del fatto che l’attenzione di tutti è puntata su altri scacchieri per regolare una volta per tutte i conti con Kiev.

11 agosto 2012 Thailandia è in stato d’allerta dopo l’esplosione di due bombe ieri in un resort di Hua Hin, località turistica a sud di Bangkok Turisti stranieri tra i 23 feriti

11 agosto 2016  L'addio di Arianna all'Huffington Post Tagliente come il suo indelebile accento greco, dispotica e superba come una dea dell'Olimpo, Arianna Huffington, la regina del giornalismo digitale che aveva imposto il proprio nome all'informazione, abbandona la propria creatura al suo fato e cerca altri traguardi. Aveva venduto 5 anni fa la testata per 315 milioni ad Aol ora è controllata dal colosso Verizon

11 agosto 2016 Sky plc. e Channel 4 investono in una piattaforma online per i diritti televisivi. Il gruppo Sky e Channel 4 hanno investito nella piattaforma online per i diritti televisivi The RightsXchange Ltd. Dial Square 86, proprietaria di RightsXchange, ha dichiarato che le due emittenti hanno investito nell'ultimo round di finanziamenti, che consentirà di raccogliere fino a 5,2 milioni di sterline (6 milioni di euro). RightsXchange è uno strumento online che permette ad acquirenti e venditori di diritti televisivi di tutto il mondo di mettersi in contatto e completare i loro accordi via internet

11 agosto 2016 Anche la Federal Anti-Monopoly Service, l'organo federale antitrust della Russia, decide di comminare una multa a Google per 6,8 milioni di dollari accusando la controllata di Alphabet di avere violato leggi a difesa della competizione con Android, il sistema operativo per dispositivi mobili

11 agosto 2016 Il Resto del Carlino rivela che Etv Rete 7 sarà venduta dal gruppo Spallanzani al gruppo fondato dal giornalista Pierluigi Baronio, che nel 1984 aveva fondato Telecolor, emittente cremonese, che lentamente è diventata leader in Lombardia acquisendo le tv bresciane Primarete e Brescia Tv e quella milanese TeleReporter. Ora Baronio si è mostrato interessato ad espandersi anche in Emilia Romagna, anche se Rete 7 non è più titolare di una frequenza e per irradiare i suoi programmi deve appoggiarsi ad un altro editore. Nonostante un passivo importante, la tv risulta comunque in uno stato attivo e non in liquidazione e questa è comunque una buona notizia per i 32 dipendenti. Nello scorso aprile la società del gruppo Spallanzani aveva venduto la frequenza 42 a Comunicare, società di Coop Alleanza 3.0 e proprietaria di Trc, concorrente della stessa Rete 7 a Bologna e Modena. I termini dell'accordo prevedevano che nelle casse di Etv entrassero circa 1,6 milioni di euro in diverse tranche e che la storica emittente continuasse ad utilizzare la frequenza fino alla scadenza della concessione. Un termine ballerino, dato che secondo la UE nel 2020 tutte le assegnazioni dovranno essere rinnovate, anche se l'Italia sta cercando di posticipare al 2022. Per il momento, quindi, l'emittente sarà ancora abbinata al canale numero 10 del televisore.

12 agosto 2016 Tlc o come inciampare tre volte nello stesso sasso. Acquistando frequenze all’asta, finanziando le offerte per la telefonia mobile e acquisendo a prezzi sempre più elevati i diritti sportivi secondo l’Expansion Telefonica Orange e Vodafone Espana limiterebbero le loro capacità di investire nelle nuove reti dimostrando una sorprendente capacità di drenare risorse trasferendole a settori adiacenti  Sarebbero cadute a volte da sole, a causa delle dinamiche competitive che loro stesse hanno creato , in virtù degli aiuti ricevuti dai regolatori, dello zelo degli Stati nella raccolta di fondi dalle aste sulle frequenze o della percezione da parte di altri settori che gli operatori di telecomunicazioni sono mucche da latte che possono essere munte senza conseguenze.

12 agosto 2016 Avrebbe dovuto essere una data storica per la pubblica amministrazione in Italia sancendo il passaggio dalla Carta al digitale E invece  slitta di quattro mesi l’obbligo di digitalizzazione di tutti documenti amministrativi della PA italiana. Entro la fine del 2016 Comuni (più di 8 mila) ed enti pubblici (circa 4 mila) dovranno quindi mettersi in condizione di formare tutta la loro documentazione ‘esclusivamente’ e ‘nativamente’ in modalità digitale. Per ora sono sospese le regole fissate dall’art. 17 del DPCM 13 novembre 2014, che impone alla PA di casa nostra un grande sforzo di dematerializzazione, che implica non soltanto la digitalizzazione dei documenti, ma la revisione di procedimenti e processi nel rispetto delle norme in materia di documenti informatici, protocollo informatico, digitalizzazione dei procedimenti informatici, conservazione dei documenti in linea con quanto stabilito dal Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD).

13 agosto 2016 Sky lancia nel Regno Unito un servizio in Ultra HD accessibile attraverso il suo terminale Sky Q Silver. Include la Premier League di calcio (124 partite) oltre 70 film di cui 007 Spectre in prima mondiale e The Revenant, documentari di storia naturale (fra cui la serie David Attenborough's Conquest of the Skies) e serie di fiction (in particolare The Young Pope con Jude Law e la  quarta stagione di Blacklist). A partire dal 2017, offrirà anche la Formula 1.

Pur essendo fautore di un sistema aperto nel quale ogni distributore possa rivendere i contenuti dei propri concorrenti Patrick Drahi acquista i diritti delle partite della Premier League britannica lanciando un terzo bouquet sportivo SFR Sport trasmesso de facto in esclusiva sulla propria piattaforma SFR Numericable non essendo stato raggiunto un accordo di vendita ai suoi concorrenti CanalSat, Orange, Bouygues Télécom e Free

13 agosto 2016 In un mercato affollato in cui a fianco di Canal + che diffonde le tre principali partite del campionato francese di calcio, è già presente una seconda piattaforma beIN Sports, filiale del gruppo Al Jazeera, che propone le altre partite della Ligue 1 e quelle della Champions League, nasce per iniziativa di Patrick Drahi un terzo bouquet televisivo sportivo a pagamento SFR Sport che propone in esclusiva sul primo dei suoi cinque canali la Premier League britannica ai 6 milioni di abbonati a SFR Numericable. Anche l’abbonato al servizio di telefonia SFR Mobile dovrebbe disporre di un accesso preferenziale al bouquet

17 agosto 2016 Il top manager di Amazon, Diego Picentini, prenderà ufficialmente le sue funzioni di Commissario del digitale in Italia. Una nomina che quando è stata annunciata, nel febbraio 2016, ha sollevato un vespaio di polemiche. Un annuncio altisonante mentre l’Italia annaspa ancora tra tante difficoltà in materia di digitale. E sono in molti a credere, ecco spiegata la strategia di Amazon, che la nomina di Piacentini non sia un caso visto che il gruppo è finito nel mirino della Procura milanese dopo una verifica fiscale condotta dalla Guardia di Finanza.

Fortissimo terremoto devasta il centro Italia oltre 300 i feriti. Colpite le popolazioni appenniniche ad Amatrice e nel Piceno

24 agosto 2016 Una forte scossa di terremoto ad Amatrice causa la morte di 298 persone.

29 agosto 2016 Sky scommette sul cinema annunciando una nuova società per sfidare Mediaset e Warner. Obiettivo: sostenere e stimolare il cinema italiano, attraverso un modello innovativo, aperto e partecipativo. Il cinema italiano si prepara a una grande svolta. Il gruppo che fa capo a Rupert Murdoch, guidato in Italia da Andrea Zappia, operativo nella pay tv ma anche in quella free-to-air, ha fatto sapere d’aver raggiunto un accordo con Cattleya (già corteggiata da Vivendi), Indiana, Italian International Film, Palomar, Wildside per la realizzazione di una nuova società di distribuzione cinematografica che sarà costituita nelle prossime settimane. I 6 gruppi daranno vita a quello che potrebbe essere definito il terzo polo che concorrerà con Rai Cinema e Medusa ma che soprattutto punta a costruire un rapporto di “sistema” con il cinema italiano. Un rapporto che vada oltre la semplice concorrenza alla Rai, con la quale invece Sky sta trattando, ma che superi l’attuale situazione della distribuzione italiana dove troviamo Warner in posizione di forza con legami molto stretti con Mediaset. Warner Italia distribuisce molti titoli italiani, cedendone i diritti tv al Biscione, con il quale c’è un accordo pluriennale sino al 2020 per trasmettere in esclusiva i film e le serie della major hollywoodiane.Sky controllerà il 60% della nuova società, i produttori avranno il restante 40%. Società che insieme producono circa il 40% degli incassi di film italiani.

30 agosto 2016 A pochi mesi dalle presidenziali il ministro francese dell’economia Emmanuel Macron rassegna le dimissioni suscitando polemiche e inquietudine per la sua probabile discesa in campo. Il socialista Michel Sapin ne acquisisce le competenze riunificando Economia e finanze. Axelle Lemaire diventa sottosegretario responsabile del Digitale.

30 agosto 2016, Sky Deutschland annuncia il varo di Sky Ticket una nuova piattaforma streaming OTT in Germania: calcio e abbonamenti flessibili Vivendi chiude la piattaforma OTT tedesca mentre Sky rilancia sullo streaming con Sky Ticket.  A qualche settimana dall’annuncio a sorpresa di Vivendi che chiude Watchever, servizio tedesco di video streaming, Sky Deutschland decide di lanciare una nuova piattaforma Over-The-Top a pagamento in Germania e Austria, accessibile anche senza abbonamento. L’offerta includerà le partite della Bundesliga, Champions League e Uefa, la Formula 1, sport, film, serie tv e entertainment. Il servizio si chiamerà Sky Ticket che, a differenza del vecchio Sky Online, garantirà ai clienti di accedere alla piattaforma anche dal web o dalle app per dispositivi mobili Apple, Android o Windows 10 Mobile, PlayStation 3 e 4, Xbox One, smart TV Samsung e LG, Apple TV, Chromecast e il decoder Roku scegliendo fra tre formule che assicurano un pass per un giorno una settimana o un mese su tre tematiche: cinema, intrattenimento o supersport. Per lo sport il costo del ticket è rispettivamente di 9,99 euro per un giorno, 14,99 per una settimana e 29,99% per un mese. Col prossimo anno ci sarà poi l’arrivo in Germania e Austria del decoder Sky Q per i contenuti in Ultra HD. Cresce in effetti il numero di reti lineari in UHD sia feee sia pay e contemporaneamente di offerte di film proposte dalle piattaforme OTT Netflix, Amazon e Wuaki.tv. In Germania ben 2 milioni di televisori sono già in ultra alta definizione 4K (nel primo semestre 2016 un quarto dei 3,3 milioni di televisori acquistati sono UHD). Sky Deutschland trasmetterà in Ultra HD le partite della Bundesliga e della Champions League Ma prima dell’arrivo di questo dispositivo, si partirà col 4K già dal prossimo autunno. Il nuovo device si chiamerà Sky+ Pro che sarà UHD-ready, con Wi-Fi integrato e con un hard drive da 1TB. Per la Germania e l’Austria è già pronto un piano che punta a rafforzare l’offerta di entertainment per l’intera famiglia e partirà con il lancio dei canali Sky 1 e Sky Cinema Family il prossimo autunno.

30 agosto 2016 Gli accordi tra Apple e l’Irlanda ‘sono aiuti di Stato illegali’, è quanto dichiara il Commissario Ue alla Concorrenza, Margarethe Vestager, annunciando il provvedimento nei confronti del colosso americano. Apple dovrà restituire 13 miliardi di euro di tasse non pagate per il periodo dal 2003 al 2014, pari al 27% dei profitti realizzati dal gruppo nello scorso anno e a 15 milioni di iPhone 6S venduti. L’Irlanda ha già minacciato il ricorso. Il Ministro delle Finanze di Dublino Michael Noonan si è detto profondamente in disaccordo con la decisione Ue: “Il nostro sistema fiscale si basa sulla scrupolosa applicazione della legge e non prevede eccezioni”. Per la BBC sarà un duro agli investimenti in Irlanda: solo le 700 compagnie americane con sede nel Paese danno lavoro a 140 mila persone. L’accordo fiscale con l’Irlanda secondo Vestager ha consentito ad Apple di pagare imposte di appena l’1% sui profitti Ue nel 2003, scese addirittura allo 0,005% nel 2014.

31 agosto 2016 Sessantuno senatori su 80 votano la destituzione definitiva in Brasile della Presidente Dilma Rousseff. L’attuale presidente in carica ed ex vice della Roussef Michel Terner concluderà l’attuale mandato presidenziale rimanendo in c0arica sino al gennaio 2019 essendo previste le elezioni nell’ottobre 2018.

31 agosto 2016 Il governo britannico si riunisce a Chequers per accelerare sulla Brexit. La premier Theresa May ( nella foto Getty accanto al ministro degli Esteri Boris Johnson ) ha spiegato che è intenzione dell’esecutivo portare avanti il progetto con successo. «Non ci sarà un secondo referendum, non resteremo nella Ue dalla porta di servizio», ha detto la prima ministra

31 agosto 2016 Il  Spagna al primo voto di fiducia il leader conservatore Rajoy non ottiene la fiducia raccigliendo solo 170 sì mentre i contrari sono 180 no (serviva la maggioranza assoluta di 176).

31 agosto 2016 Vertice «bilaterale» con la Germania a Maranello. Angela Merkel assicura a Renzi che non metterà i bastoni tra le ruote all’Italia quando chiederà alla Commissione europea la flessibilità necessaria per provvedere alla ricostruzione del dopo-terremoto e alla realizzazione del progetto di «Casa Italia».

31 agosto-1 settembre 2016 France Info TV, canale pubblico di informazione nato per un’iniziativa congiunta di France Télévisions Radio France, France Médias Monde e INA, inizia mercoledì 31 alle 18h00 a trasmettere in Rete e l’indomani giovedì 1 settembre a partire dalle 20h00, sul digitale terrestre sul canale 27 e via satellite.

Settembre 2016 A partire da questo momento in base ad un accordo stipulato nel dicembre 2012, Netflix diventa negli Stati Uniti detentore esclusivo dei diritti per la prima finestra SVOD delle produzioni del gruppo Disney e delle sue filiali Mervel, Lucasfilm e Pixar precedentemente detenuti dalla piattaforma della pay tv Starz. L’accordo riguarda tra gli altri i film Disney usciti nelle sale all’inizio del 2016

1 settembre 2016 Centinaia di migliaia di sostenitori dell’opposizione hanno invaso ieri le strade di Caracas, in Venezuela, per chiedere la fine del governo di Nicolás Maduro.

1 settembre 2016 la secrétaire d’Etat au Numérique hérite également de l’Innovation Son projet de loi pour une République numérique a été adopté en juillet dernier à l'Assemblée nationale mais doit encore faire l'objet d'une lecture définitive au Sénat, prévue pour le 27 septembre.

Dimissioni a catena al Campidoglio dopo la cacciata del capogabinetto Ranieri mandata via per un  parere dell’Anticorruzione , già al centro di polemiche per il suo compenso (193 mila euro l’anno), troppo elevato per il popolo grillino.

1 settembre 2016 Prima crisi per i 5stelle al Comune di Roma- Cinque dimissioni in 24 ore. Dopo appena 70 giorni di governo. Trema la giunta di Virginia Raggi, prima sindaco donna di Roma e prima grillina alla guida del Campidoglio. Lascia Marcello Minenna, dirigente Consob diventato il super assessore capitolino al Bilancio con deleghe anche alle Partecipate e al Patrimonio. Poco prima aveva lasciato Carla Romana Raineri («dimissioni irrevocabili»), magistrato di Corte d’Appello nominato capo di gabinetto.

1 settembre 2016  L’ex commissario dell’Emilia-Romagna Vasco Errani incassato la nomina del Consiglio dei ministri e la fiducia del premier diventa commissario straordinario per le arre terremotate

1 settembre 2016 L’Unione Europea dà il via libera alla fusione tra 3 Italia e Wind da 21 miliardi di euro. Con la fusione nascerà il primo operatore, con oltre 30 milioni di utenti nella terlefonia mobile e 2,8 milioni nel fisso (di cui 2,2 milioni broadband), e in grado di realizzare efficienze per un valore di oltre 5 miliardi di euro al netto dei costi di integrazione. La nuova società, che sarà guidata dall’attuale amministratore delegato di Wind, Maximo Ibarra, beneficerà di significative economie di scala e di sinergie che permetteranno di sbloccare investimenti per 7 miliardi di euro in infrastrutture digitali in Italia. Inoltre, si legge in una nota, il contributo fornito dal nuovo gruppo allo sviluppo della banda ultra larga mobile giocherà un ruolo importante nel conseguimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale varata dal Governo italiano. L’investimento sarà anche complementare al progetto Enel Open Fiber, già sostenuto da Wind. Il Commissario europea alla concorrenza Margrethe Vestager nel corso di una conferenza stampa indetta appositamente per dare l’annuncio t ha ritenuto soddisfacenti le misure correttive proposte da Hutchison e da VimpelCom  che “sciolgono tutte le riserve sollevate dalla Commissione sotto il profilo della concorrenza”. La decisione dà quindi contestualmente il via libera all’acquisizione da parte di Iliad delle attività cedute dalla futura joint venture (spettro e antenne) con le quali il gruppo francese potrà creare un nuovo operatore mobile.“Questa soluzione compensa la perdita di concorrenza e assicura che l’operazione non penalizzi gli utenti italiani”, ha detto il Commissario Vestager, sottolineando che “…In questo modo le parti possono crescere sfruttando i vantaggi della fusione delle rispettive attività, mentre gli utenti italiani di telefonia mobile continueranno a beneficiare di una concorrenza effettiva”.

Secondo S&P, che ha pubblicato un report sull’M&A delle Tlc in Italia, inizialmente l’aggregazione di Wind e 3 Italia creerà equilibrio tra tre operatori sostanzialmente equivalenti. Ma dopo due anni, quando sarà operativa Iliad, la concorrenza si farà sentire. Ma, hanno sottolineato gli esperti dell’agenzia di rating, Iliad in Italia trova un mercato diverso da quello francese: la redditività delle telco italiane si attesta attorno a 12 euro al mese contro i 30 euro al mese offerte dalla Francia nel 2012, quando Iliad è sbarcata sul mercato.

1 settembre 2016 Dura replica di Apple contro la Commissione UE. Tim Cook ha aperto alla possibilità che il colosso di Cupertino rimpatri almeno una parte della liquidità per decine di miliardi di dollari (circa 215 miliardi tra contante e investimenti liquidi offshore) che la società detiene fuori dagli Stati Uniti. La decisione della Ue, secondo le parole utilizzate da Cook in un’intervista al quotidiano The Irish Independent «è esasperante, è deludente, giunge da una sede politica e non ha alcuna base fattuale o legale». È una «total political crap», una castroneria totalmente politica.  Ai 13 miliardi di euro di arretrati fiscali che la Commissione Ue ha richiesto a Apple potrebbe aggiungersi un nuovo conto da 4,8 miliardi di euro per interessi. Lo scrive l’agenzia Bloomberg, calcolando gli interessi sia sugli anni presi in considerazione dalla Commissione (2003-2014), che quelli sul biennio 2015-2016, al momento escluso dall’indagine. Intanto

1 settembre 2016 Matteo Renzi rilancia la proposta di ridurre ulteri9ormente il canone Rai nel 2017 dai microfoni di RTL 102.5. “Abbasseremo il canone Rai per il prossimo anno”, ha dichiarato in collegamento. Poi ha precisato: “Il canone Rai era 113 euro, quest’anno l’abbiamo portato a 100 e abbasseremo ancora il canone per il prossimo anno”.

1 settembre 2016  Sony va acquérir, via sa filiale indienne de télévision, le bouquet de chaînes indien Ten Sports, principalement diffusé en Asie du Sud-Est, pour un montant de 385 millions de dollars (345 M€), a indiqué le groupe japonais ce jeudi. « L'acquisition de Ten Sports va renforcer notre offre à destination des téléspectateurs de cricket, football et sports de combat », a commenté NP Singh, pdg de Sony Pictures Networks India, dans un communiqué. Ten Sports qui édite cinq chaînes de sport (Ten 1, Ten 2, Ten 3, Ten Golf HD and Ten 1 HD) est actuellement la propriété du groupe indien Zee Entertainment Enterprises (ZEE), qui l'avait racheté il y a un peu moins de dix ans à Taj TV, groupe basé à Dubaï. Zee avait pris une part de 50 % en 2007, puis de 45 % supplémentaires en 2010, sans réussir à rendre l'activité profitable, selon des informations de presse. Sony s'empare ainsi de plusieurs chaînes « présentes dans divers pays, dont le sous-continent indien, les Maldives, Singapour, Hong Kong, le Moyen-Orient et les Caraïbes ». Le pdg de Sony, Kazuo Hirai, artisan du redressement du groupe, insiste régulièrement sur l'importance des divertissements (cinéma, musique et chaînes de télévision) pour Sony, aux côtés des jeux vidéo, au moment où l'activité électronique grand public tend à décliner. Sony avait déjà annoncé à la mi-août l'acquisition du label britannique Ministry of Sound Recordings. Au printemps, il avait par ailleurs pris le contrôle de 100 % de Sony/ATV Music Publishing, société déjà détenue à 50 %. Elle s'occupe de la collecte des droits et de la distribution des revenus afférents pour le compte de nombreux artistes et de leurs ayants droit, comme les Beatles, Lady Gaga, Marvin Gaye ou Bob Dylan.



1 settembre 2016 Scatta la ‘cura-Cattaneo’: dalle Smart Tv al gaming per affrontare la ‘nuova era delle telco’ TIM punta sulla convergenza e sul quadruple play con un’unica soluzione che include  Internet, servizi di telefonia fissa, mobile e  contenuti premium– ma non solo. Per i clienti che hanno già l’ADSL 7 Mega, TIM prevede l’upgrade alla massima velocità consentita da questa tecnologia, gratuitamente fino a giugno 2017. Con l’iniziativa Happy Hour, viene offerto ai clienti consumer ricaricabili di navigare in 4G gratuitamente dal proprio smartphone tre ore al giorno dalle 19 alle 22, per un mese. “Altre offerte sono allo studio e sono già state richieste le varie autorizzazioni, ma è chiaro che Tim punterà fortemente sull’ultrabroadband”, ha spiegato Cattaneo.  Presentata una partnership con Samsung per offrire Smart TV che consentiranno l’accesso all’entertainment digitale di TIMvision e Premium Online e lanciato un affondo nel settore del gaming con TIMgames, un’offerta di oltre 100 giochi online fruibili in streaming sulla TV. Tim sta poi lavorando al nuovo decoder TIMvision, basato sul sistema operativo Android Tv, in modo da accogliere tutti i contenuti destinati alla famiglia, video e gaming, direttamente sul televisore di casa.

2 settembre 2016 Anche al secondo voto di fiducia spagnolo dove occorre la maggioranza semplice (raggiungibile con l’astensione di almeno 11 deputati dell’opposizione) il premier incaricato Mariano Rajoy non ottiene l fiducia delle Cortes


L'opération pourrait lui permettre de s'ouvrir une fenêtre sur le marché hexagonal de l'OTT (accès à des contenus vidéos directement par le Web). Il ne détaille pas ses intentions mais il pourrait distribuer une partie de ses programmes directement via Molotov. Il vient de lancer son propre service OTT, Now, en Espagne et a dit s'intéresser à d'autres pays européens. Il a aussi investi 45 millions de dollars dans Iflix, un concurrent de Netflix en Asie. Molotov possède par ailleurs des données sur les habitudes de consommation de ses utilisateurs, qui pourraient intéresser Sky.

3 settembre 2016 Anche la Rai inizia a sfidare gli Over-The-Top con il servizio Rai Play, che dà la possibilità agli abbonati di fruire dei nostri programmi quando vorranno: gli spettatori non dovranno più organizzarsi in base alla messa in onda ma potranno farlo in base ai propri tempi“. Ma la sfida più grande per l’AD Campo Dall’Orto sarà andare oltre l’opera di maquillage per mettere in atto un vero e proprio piano industriale che trasformi la Rai in una Digital Media Company e soprattutto che, come hanno chiesto gli italiani con la consultazione CambieRai, le nuove entrate generate dal canone vegano utilizzate per migliorare l’offerta e finalmente garantire un servizio pubblico di qualità.


4 settembre 2016 A San Pietro Francesco canonizza Madre Teresa di Calcutta

7 settembre 2016 Liberty Media compra la formula Uno

7- 8 settembre 2016 Si svolge a Vientiane in Laos il 28e Summit dell'ASEAN Associazione delle Nazionali del Sud-est asiatico

12 settembre 2016 Con la diffusione alle 20h55 degli otto episodi di 52 minuti di Braquo (una produzione Capa Drama di Claude Chelli), Canal UHD inizia a trasmettere i primi contenuti di creazione originale nativa in ultra alta definizione, disponibili in esclusiva sul nuovo decoder della TV d'Orange.

13 settembre 2016 Nel suo discorso sullo Stato dell’Unione il presidente della Commissione Europea annuncia un grande piano per connettere l’Europa assicurando l’accesso wifi gratuito alla Rete nei punti nevralgici

14 settembre 2016 Nel suo discorso sullo Stato dell’Unione il presidente della Commissione Europea annuncia un grande piano per connettere l’Europa assicurando l’accesso wifi gratuito alla Rete nei punti nevralgici

14 settembre 2016 Twitter sbarca in Tv con sport e finanza in live streaming Twitter sbarca in Tv con un’App dedicata per trasmettere lo sport in live streaming e la finanza in real time. Accordi con Nfl, National basketball association e National hockey league permetteranno di seguire lo sport in diretta, mentre partnership con Bloomberg News e Cheddar daranno accesso al mondo della finanza in tempo reale. L’intesa da 10 milioni di dollari con Nfl per trasmettere 10 partite del giovedì, con sponsor per 8 milioni di dollari, è il punto saliente del progetto.

Spotify supera i 40 milioni di abbonati Spotify ha raggiunto 40 milioni di abbonati nel mondo. L'annuncio è arrivato via Twitter da Daniel Ek, fondatore della piattaforma di streaming: «I 40 sono i nuovi 30. Milioni» e un emoticon che ride. Sembra la risposta a Apple Music: alla presentazione del nuovo iPhone 7, Tim Cook, ad della mela, aveva detto che il servizio aveva raggiunto quota 17 milioni. Gli analisti sottolineano che se nell'estate 2015, durante i primi mesi dal lancio, Apple Music guadagnava più abbonati di Spotify, da gennaio la tendenza si è invertita

18 settembre 2016 Prosegue anche alle elezioni regionali a Berlino la crisi della CDU d0’ Angela Merkel e l’affermazione della destra populista di Alternative fuer Deutschland.

18 settembre 2016 Si svolgono le elezioni politiche in Russia. Confermando tutte le previsioni vince il partito del presidente Putin

19 settembre 2016 Il nuovo canale Viceland di Vice Media (Shane Smith) inizia a trasmettere nel Regno Unito e in Irlanda, sul bouquet Sky e sulla piattaforma OTT Now TV.

19 settembre 2016 Chiude il secondo canale sportivo della Rai. Con la chiusura di Rai Sport 2, Rai Sport 1 diventa Rai Sport, e di conseguenza il canale in alta definizione diventerà Rai Sport HD.

20 settembre 2016 A+E Networks va lancer le 20 septembre une nouvelle chaîne de divertissement, Blaze, au Royaume-Uni. Il s'agira de la première chaîne en clair lancée par le groupe américain sur ce marché. Elle sera disponible sur la TNT (Freeview) et le satellite (Sky) ainsi que sous la forme d'un service numérique, « TV Everywhere » (TVE), offrant la chaîne en live streaming et en catch-up sur mobiles et tablettes (iOS et Android)

21 settembre 2016 Présent depuis janvier en Pologne, Netflix propose désormais son service entièrement en polonais (service et paiement en zlotys), depuis ce mercredi à 00h00, a indiqué l'opérateur SVOD dans un communiqué. Pour le moment, 80 % des programmes sont sous-titrés et/ou doublés en polonais, précise Netflix Pologne, interrogé par Satellifax. Un pourcentage qui va continuer à augmenter progressivement. Le service intègre aussi dorénavant des émissions et des films polonais, en complément de sa programmation internationale.
Parallèlement, Netflix annonce un partenariat avec un opérateur mobile local, T-Mobile, qui permettra, à terme, aux utilisateurs de payer directement leur facture Netflix via cet opérateur, sur le modèle de ce qui se fait avec Orange en France

21 settembre 2016 A fronte della perdita nel 2015 di 1,2 milioni di abbonati in Francia, il gruppo SFR controllato da Altice secopndo Les Echos, dopo aver acquistato per 120 milioni di euro all’anno i diritti in Francia della Premier League britannica,  si appresterebbe ad in vestire 6 miliardi di euro nel triennio 2017-2019

22 settembre 2016 In Germania il gruppo televisivo commerciale ProSiebenSat.1 lancia una rete di documentari in chiaro ad accesso libero e gratuito, Kabekl Eins Doku, destinata agli uomini maturi (40-64 anni)ù

24 settembre 2016 Con l’inizio dei campionati inglesi di calcio e rugby in Francia il gruppo SFR lancia il primo canale sportivo francese in ultra alta definizione SFR Sport 4K

25 settembre 2016 In Spagna si svolgono le elezioni nelle Comunità autonome dei Paesi Baschi e di Galizia.

26 settembre 2016 en Colombia, el gobierno y la guerrilla de las FARC-EP firman los acuerdo de paz en la ciudad de Cartagena, en un intento de poner fin a un conflicto de más de 50 años

27 settembre 2016 In materia di regolazione delle piattaforme OTT il CSA del Belgio chiede alla Commissione di estendere nella nuova Direttiva SMA l’area del proprio raggio d’azione rafforzando ed estendendo ad esse le misure di controllo e di applicazione delle norme previste per gli editori radiotelevisivi tradizionali


27 settembre 2016  BFM Business pubblica la ripartizione degli abbonati a Canal + e a canl Satellite per operatore alla fine del 2015. Per l’Offerta ammiraglia, gli abbonamenti a Canal + risultano 1,660 milioni via satellite, 670 sul digitale terrestre, 530 mila attraverso la piattaforma Orange, 490 mila attraverso Free, 250 mila via SFR, 220 mila attraverso Numericable e 160 mila attraverso Bouygues. Per quanto riguarda l’offerta multicanale Canal Satellite, gli abbonamenti satellitare sono 2,2 milioni, seguiti da quelli attraverso la piattaforma Orange, pari a 390 mila, i 320 mila abbonamenti via Free, i 310 mila attraverso il digitale terrestre, i 170 mila< attraverso SFR e i 110 mila via Bouygues  

27 settembre 2016  Il gruppo Canal+ a annoncé ce mardi le lancement d'une nouvelle version (2.0) de son application myCanal, qui permet aux abonnés Canal+/Canalsat d'accéder à leur offre sur tous leurs écrans et aux non-abonnés de suivre les programmes en clair de Canal+ et de plusieurs autres chaînes. Et c'est une bonne nouvelle pour les utilisateurs d'une clé Chromecast qui, rappelons-le, permet, en la branchant sur un téléviseur, d'afficher un contenu multimédia reçu d'un autre appareil connecté à internet (ordinateur, smartphone, tablette…). Car la diffusion des flux directs des chaînes est désormais possible


29 settembre 2016 Verso una fusione CBS Viacom ? La famiglia Redstone conferme di voler ricercarla  National Amusements Inc. (NAI), la société familiale à travers laquelle les Redstone contrôlent les groupes Viacom et CBS, a confirmé ce jeudi avoir envoyé une lettre demandant aux deux conseils d'administrations de mettre en place des comités indépendants chargés d'examiner une potentielle fusion (nos informations du 29 septembre). « Nous estimons qu'une combinaison CBS-Viacom pourrait être source de synergies substantielles et permettrait à la nouvelle entité de répondre de façon beaucoup plus active et efficace aux défis posés par les changements des paysages du divertissement et des médias », argumente NAI dans cette lettre. La transaction se ferait en actions, préconise la société. Selon les Redstone, la décision finale appartient aux deux conseils d'administration. La famille ne prendra pas part aux délibérations, mais elle n'accepterait pas d'éventuelle alternative consistant à l'acquisition d'une des deux entreprises par une tierce partie. La plupart des scénarios de rapprochement reposent sur l'espoir que l'actuel patron de CBS, Leslie Moonves, prenne la tête de la nouvelle entité et puisse être l'homme providentiel qui mettra fin aux difficultés de Viacom. Mi-septembre, ce dernier avait assuré qu'il n'y avait « pas de discussions actives » pour un rapprochement avec Viacom, et que CBS était « très content de [sa] position actuelle ».


30 settembre 2016 Uno studio di Informitv a Londra rileva come i primi cento operatori mondiali di tv a pagamento hanno conquistato 3,45 milioni di nuovi abbonati nel terzo trimestre, ossia lo 0,8% in più su un  totale di 420 milioni di sottoscrittoriTricolor l’operatore russo conquista 130 mila  nuovi abbonati superando la soglia dei 12 milioni totali. Sky ne guadagna 106 mila, di cui quasi 50 mila in Germania e in Austria. L’Asia è la più dinamica con 2,54 milioni di nuovi abbonati e 14,37 milioni negli ultimi dodici mesi. Le Americhe complessivamente conquistano solo 250 mila nuovi abbonati. Negli Stati Uniti perdono nel terzo trimestre 73 mila abbonati (quasi 358 mila negli ultimi dodici mesi). L’offerta tripla play su fibra e ADSL AT&T U verse perde ben 328 mila abbonati compensata dalla coqnbiuista dio 323 mila abbonati

30 settembre 2016 l'Observatoire des marchés des communications électroniques en France pour le 3e trimestre 2016 publié par l'Arcep, les abonnements très haut débit atteignent le seuil des 5 millions et un peu plus de six sur dix de ces abonnements disposent d'un débit supérieur ou égal à 100 Mbit/s. Le très haut débit a gagné 1,2 million d'abonnés en un an et représente la totalité de l'accroissement des abonnements internet, en particulier ceux en fibre optique de bout en bout (qui atteignent 1,9 million au troisième trimestre 2016, soit +655 000 en un an) et ceux dont le débit est compris entre 30 et 100 Mbit/s (1,9 million, +445 000 en un an). Au total, le nombre d'abonnements internet est de 27,5 millions, dont sept abonnés sur dix peuvent, dans le cadre de leur forfait, accéder à la télévision, soit 19,1 millions.

30 settembre 2016I dati a settembre dell'Osservatorio trimestrale sulle comunicazioni dell’Agcom evidenziano come crescono in Italia le reti ultraveloci Le Linee in fibra raddoppiate in un anno, sfiorano i 2 milioni ma pesano ancora il 12,8%

30 settembre 2016 Netflix guadagna 3,57 milioni di abbonati (di cui sonio 370 mila negli USA) nel terzo trimestre portando complessivamente il suo portafoglio a 86,74 milioni di utenti nel mondo. Di essi ben 39,25 milioni si trovano ormai al di fuori degli Stati Uniti.  Con essi cresce del 32% il fatturato a 2,3 miliardi di dollari e del 75% l’utile netto a 52 milioni di dollari. L’operatore SVoD rinuncia ad espandersi in Cina

30 settembre 2016 Il colosso dei media Usa Time Warner, che comprende HBO, CNN e Warner Bros, registra un incremento del 41% degli utili del terzo trimestre a 1,44 miliardi di dollari grazie al buon andamento di film dello studio Warner Brothers e anche alla copertura delle elezioni Usa.
I ricavi sono aumentati del 9,2% a 7,2 miliardi di dollari (6,5 mld di euro), superando le aspettative (6,98 miliardi di dollari)

30 settembre 2016 L’operatore di telecomunicazione nipponico SoftBank distribuitore in esclusiva di Netflix nel Sole Levante e azionista al 28% del distributore online cinese Alibaba annuncia nel primo semestre una crescita dell’80% del proprio utile netto che raggiunge l’equivalente di 6,7 miliardi di euro

30 settembre 2016 Cresce del 13% il fatturato nel terzo trimestre del Gruppo Sky a 3,148 miliardi di sterline. In Italia sale del 34% a 610 milioni di sterline, in Germania/Austria del 29% a 434 milioni, mentre nel Regno Unito e in  Irlanda la crescita è contenuta al 5% a 2,104 miliardi di sterline. Gli abbonati in  Europa nell’ultimo semestre crescono di 107 mila unità, di cui 49 mila nell’area germanofona dove ha avviato in video streaming Sky Ticket e l’offerta del calcio in UHD, e 22 mila in Italia, mentre nelle isole britanniche il saldo è positivo per 35 mila abbonati ma diminuiscono del 3% gli introiti pubblicitari. 

30 settembre 2016 BT conquista 67 mila nuovi abbonati alla sua piattaforma TV portando a 1,7 million il numero complessivo degli abbonati. Nel terzo trimestre 2016 il fatturato del gruppo cresce del 35% a 6 milliardi di sterline En excluant l'impact de l'acquisition de l'opérateur mobile EEauprès d'Orange et de Deutsche Telekom, finalisée en janvier pour 12,5 Md£ (14 Md€), la progression du CA est de 1,1 %. Dans son communiqué, BT ne dévoile pas son bénéfice net, mais indique que son bénéfice avant impôt a progressé de 5 % à 671 millions de livres (749 M€). Le groupe a passé dans ses comptes une charge exceptionnelle de 145 M£ (162 M€) à la suite de l'ouverture d'une enquête visant les pratiques de la direction de BT Italia. Le groupe affiche un gain de 63 000 abonnés TV sur la période, portant le total à 1,7 million à fin septembre. Son offre de chaînes BT Sport est portée cette saison par une nouvelle case du samedi soir dédiée au championnat national de football (Premier League), réalisant des scores supérieurs à l'an passé

30 settembre 2016 L’operatore britannico Vodafone chiude il primo semestre coin una perdita netta di 5,13 miliardi di euro per un forte deprezzamento dei propri asset e ingenti spese per l’acquisto delle frequenze 4G in India. Il fatturato semestrale scende del 3,9% a 27,054 miliardi di euro

30 settembre 2016 Il gruppo Canal + perde negli ultimi dodici mesi 542 mila abbonati scendendo a 5,348 milioni di abbonati individuali. In calo anche Canal Play a 620 mila abbonati ne perde 154 mila). Le perdite nell’Esagono sono compensate in parte dalla crescita degli abbonati internazionali- Oltre mezzo milione di abbonati acquisiti in Africa ove salgono a 2,249 milioni, e in lieve crescita anche in Polonia (2,093 milioni). In Vietnam (779 mila) e nei Territori d’Oltre Mare (500 mila) per un totale di 5,621 di abbonati all’estero

30 settembre 2016 Il fatturato di Vivendi spinto da Universal Music e da quello che deinisce il “risveglio di Telecom Italia” cresce dell’1,3% a 7,712 miliardi nei primi nove mesi del 2016 nonostante il calo del 3,3% a 3,902 miliardi di euro della filiale Canal + .

30 settembre 2016  Anche l’ex incumbent francese Orange  (ex France Télécom) vede una lieve progressione del proprio fatturato  nel terzo trimestre, salito a 10,32 miliardi di euro

30 settembre 2016 Nel terzo trimestre 2016 Iliad, la capogruppo dell'operatore telefonico francese Free del magnate Xavier Niel che si prepara a sbarcare anche in Italia, ha raggiunto un fatturato di 1,18 miliardi di euro, in crescita del 6,5%, spinto dall'aumento di oltre 300mila nuovi clienti nella telefonia mobile, che ha registrato un progresso del 12,5% delle vendite a quota 463 milioni ( 2,2% nel fisso a 665 min). I clienti mobili del gruppo sono ormai 12,38 milioni, con una quota di mercato del 18 per cento

30 settembre 2016 Migliorano nel terzo trimestre i conti di Telecom Italia con un incremento dei ricavi (+1,4%) che si attestano a 4,8 miliardi di euro dopo un primo trimestre 2016 in riduzione del 12,1% rispetto allo stesso periodo del 2015 e un secondo trimestre in riduzione del 7,7%  Nei primi nove mesi del 2016 l’utile ha raggiunto i 1,5 miliardi di euro (rispetto ai 367 milioni di euro dello stesso periodo 2015). Gli investimenti industriali nei primi nove mesi dell’anno sono stati pari a 3,1 miliardi di euro a livello consolidato mentre in Italia sono stati pari a 2,4 miliardi in gran parte concentrati sullo sviluppo delle nuove tecnologie ultrabroadband. I ricavi sono ammontati a 13,9 miliardi di euro, in calo del 6,3% rispetto ai primi nove mesi del 2015 (-3,7% in termini organici). La riduzione di 939 milioni di euro è attribuibile principalmente alla Business Unit Brasile per 777 milioni di euro e alla Business Unit Domestic per 91 milioni di euro.

30 settembre 2016 A fine settembre 2016, il numero di clienti a banda larga di Fastweb ha raggiunto 2,3 milioni di unità (di cui 750 mila in fibra ottica sino a casa) , con un incremento di 123.000 unità, pari al 5,7% in più rispetto a settembre 2015. Crescono anche i ricavi – a 1,318 miliardi di euro (+2,5% rispetto allo scorso anno) – e l’Ebitda che si attesta a 490 milioni di euro (+21% rispetto a 405 milioni di euro di un anno prima). Al netto dell’impatto di partite straordinarie per 55 milioni di euro, l’Ebitda adjusted è aumentato del 7,4% a 435 milioni di euro, confermando come l’efficacia  delle scelte commerciali e industriali realizzate abbia contribuito alla forte crescita della redditività operativa aziendale per il tredicesimo trimestre consecutivo.

30 settembre 2015 Cairo Communication ha consolidato Rcs, di cui ha acquisito il controllo la scorsa estate tramite un'Opa, a partire da settembre. Questo si riflette sui conti dei nove mesi approvati ieri dal gruppo di Urbano Cairo. Considerando l'intero perimetro, e quindi anche Rizzoli, i ricavi consolidati sono stati 272,1 milioni, in crescita rispetto ai 185,7 realizzati nello stesso periodo del 2015. L'utile netto scende invece a 6,3 milioni (da 6,6 milioni). E, includendo gli oneri non ricorrenti associati all'Opa su Rcs, i profitti sono di 5 milioni. Il margine lordo si attesta a 23,8 milioni. Anche a perimetro omogeneo, e quindi senza il contributo Rcs, i ricavi risultano in crescita a 188,7 milioni, mentre l'utile sarebbe di 4,3 milioni. Nel periodo, la raccolta pubblicitaria lorda sui canali La7 e La7d è stata pari a 97,6 milioni, in crescita del 2% circa. Mentre il settore editoria, i periodici che fanno capo a Cairo Editore, pur sostenendo costi di lancio per complessivi 1,2 milioni, ha continuato a conseguire risultati positivi. Per parte sua, La7 ha realizzato nel trimestre luglio-settembre un incremento degli ascolti dell'8% grazie agli investimenti fatti nel palinsesto per rafforzare la qualità della programmazione estiva

Settembre-ottobre 2016 Vivendi prevede di lanciare Studio + un’offerta internazionale di contenuti premium destinata a 20 mercati in sei lingue, concepita esclusivamente per i terminali mobili

Autunno 2016 Il gruppo scandinavo Modern Times Group MTG lancia sulla propria piattaforma Viasat, il canale Viasat Ultra HD prima emittente sportiva in 4K trasmessa via satellite in Svezia Norvegia, Danimarca e Finlandia

1 ottobre 2016 Seguendo l’esempio di BBC Three ARD e ZDF lanciano un canale per giovani nella fascia 14-29 anni fruibile esclusivamente via Internet su piattaforme appartenenti a soggetti terzi e alcuni social network quali YouTube, Facebook, Instagram o Snapchat. Obiettivo portare il canale “laddove si trovano i nostri utenti”. Parallelamente i due servizi pubblici chiudono i propri due canali EinsPlus (ARD) e ZDF Kultur 

2 ottobre 2016 Pur raggiungendo una percentuale del 95% di si il referendum contro le quote di migranti assegnati all’Ungheria dall’Unione Europea voluto dal premier magiaro Orban non raggiunge la soglia del 50% di partecipazione e quindi viene dichiarato nullo.

4 ottobre 2016 Orange (ex France Télécom) diversifica le proprie attività nel settore bancario est entré au capital de Groupama Banque à hauteur de 65 % après avoir obtenu l'aval des autorités réglementaires et prudentielles françaises, a annoncé ce mardi l'opérateur télécoms. L'établissement bancaire sera rebaptisé Orange Bank en janvier 2017 et proposera une offre de banque 100 % mobile disponible au premier semestre de l'année. L'ambition d'Orange Bank est de compter à terme plus de 2 millions de clients en France.

4 ottobre 2016 Cdiscount il sito di e commerce lancia un’offerta streaming che combina SVOD (Cstream Video), musica (Cstream Music), libri e magazine (Cstream Books), commercializzata a  9,99 € mensili senza impegno temporale

4 ottobre 2016 Via Libera definitivo della Camera dei Deputati alla riforma dell’editoria.  Le novità più significative riguardano il fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione, finanziato anche con il canone tv e il tetto agli stipendi in Rai a 240 mila euro annui, oltre alla delega assegnata al governo per la ridefinizione della disciplina sui contributi pubblici, le norme sui prepensionamenti dei giornalisti e sul Consiglio dell'Ordine dei giornalisti. Ora l'attenzione si sposta sulle mosse del governo, che dovrà approvare entro sei mesi i decreti attuativi. La legge introduce una nuova disciplina dei contributi diretti, che andranno alle tv locali, alle cooperative giornalistiche, agli enti senza fini di lucro e non più ai giornali di partito.

5 ottobre 2016 In Francia l’Autorità sui Mercati Finanziari respinge l’Offerta Pubblica di Scambio lanciata dal gruppo Altice su SFR

5 ottobre 2016 Su richiesta del governo turco Eutelsat sospende la diffusione dell’emittente curda Med-Nûçe TV  

6 ottobre 2016 La UE indice la corsa per i 63 milioni su media e cultura per progetti nel settore della cultura e dell’audiovisivo nell’ambito del programma quadro «Europa creativa». Il primo dei quattro inviti nel mese di novembre


6 ottobre 2016 Monica Maggioni, presidente della Rai durante l’audizione di ieri in commissione di Vigilanza sottolinea che «La decisione dell’Istat di inserire la Rai nell’elenco delle amministrazioni pubbliche è di una gravità straordinaria e taglierebbe l’azienda fuori da qualsiasi possibilità operativa reale». Aggiunge Antonio Campo Dall’Orto, direttore generale: «La Rai ha meno di tre mesi per affrontare l’equiparazione alla Pa, che va in direzione antitetica al fatto di essere competitivi rispetto ad altri soggetti».  L’azienda ha deciso di reagire su una doppia “linea”. Da una parte, il ricorso alle sezioni unite della Corte dei Conti contro l’inclusione nella lista Istat. Dall’altra, un’azione per trovare soluzioni politiche e legislative alle conseguenze di tale inclusione. Non è un caso, forse, se all’ultimo cda è stata consegnata una nota sulla riorganizzazione e il rafforzamento delle Relazioni Istituzionali, promosse a Direzione aziendale. L’Istat, in ogni caso, non ha effettuato alcuna scelta, ha applicato le direttive di Eurostat, che interpretano un Regolamento Europeo.

8 ottobre 2016 Promulgata in Francia la Loi pour une République numérique. Recepisce nel diritto francese le Direttive europee sulla neutralità della rete affidando all’Arcep il compito di vigilare sul rispetto di tale principio e di diffida in tale evenienza

12 ottobre 2016 La banca britannica Natwest come riportato dal sito di RT UK, annuncia la chiusura dei conti bancari del Regno Unito della rete all news filogovernativa dell’agenza russa Novosti. Secondo la portavoce del ministero degli esteri russo,  “sembrerebbe che Londra, decidendo di lasciare l’Unione Europea, abbia lasciato all’Europa tutti i suoi obblighi in materia di libertà di espressione”.  La chiusura potrebbe essere legate alle sanzionik decise contro la Russia da Stati Uniti e Gran Bretagna, in seguito ai bombardamenti russi contro i ribelli siriani assediati ad Aleppo   


13 ottobre 2015 Si completa l’offerta proposta dal bouquet SFR Sport di Patrick Drahi con un quinto canale trasmesso in UHD 4 K

14 ottobre 2016 Il gruppo Altice di Patrick Drahi, dopo aver lanciato un’offerta pubblica di scambio sul 22,25% del capitale rimanente del gruppo SFR,  ne acqista fuori mercato il 5,21%  delle azioni portando il proprio controllo al 82,94%  del capitale

16-17 ottobre 2016 Inizia la battaglia di Mossul nell’ambito della seconda guerra civile irachena. Vede opporsi l'esercito regolare iracheno, i  peshmerga curdi, e alcune milizie sunnite, sciite e cristiane da un lato e le forze della coalizione jihadista dell’Isis, dall’altro.

17 ottobre 2016  La realtà virtuale? «È una nuova frontiera dalle incredibili capacità: stiamo lavorando su tutto l'intrattenimento, oltre i game». Kazuo Hirai, presidente e amministratore delegato di Sony Corporation, ha lanciato la sua sfida il 17 ottobre dal Palais du Cinéma di Cannes aprendo il Mipcom, il più grande mercato mondiale di contenuti digitali per i media. E con la sponsorizzazione di Sony il Mipcom ha dedicato, prima volta, due giornate di conferenze alla realtà virtuale: produzioni, modelli di business e alleanze per i video a 360 gradi. «La Playstation Vr sarà il nuovo standard», assicura Hirai, che spera di aprire un mercato di massa.

18 ottobre 2016 In Brasile l’offerta premium di serie tv di Vivendi, Studio +, viene avviata in partnership con Vivo (Telefonica Brasil) ai suoi 100 milioni di abbonati in Brasile. La mdesima offerta verrà estesa ad altri paesi latino americani e successivamente anche in Europa (Francia, Italia Russia), negli Stati Uniti e in Asia. Il servizio utilizzerà una APP sviluppata da Watchever per l’offerta SVoD sul mercato tedesco

19 ottobre 2016 Negli Stati Uniti Turner avvia la piattaforma videostreaming OTT FilmStruck, nata da Turner Classic Movies in collaborazione con il distributore Criterion Collection. Propone, in concorrenza con altre piattaforme di distribuzione del cinema indipendente,  per 6,99 dollari mensili l’accesso ad un vasto catalogo di film e per 10,99 dollari l’accesso anche a The Criterion Channel

19 ottobre 2016 Al MipCom YouTube annuncia il varo di tre nuove produzioni seriali originali per accelerare lo sviluppo del proprio servizio di video in abbonamento TouTube Red

19 ottobre 2016 In un comunicato Vivendi attribuisce a Mediaset il mancato acquisto di Mediaset Premium in quanto il business plan della piattaforma dtt italiana che prevede il raggiungimento dell’equilibrio di gestione nel 2018 “si fonda su ipotesi giudicate irrealiste” per cui “Vivendi si considera libera dalla propria volontà di raggiungere un’intesa amichevole e si riserva il diritto di condurre qualsiasi azione che miri a difendere i propri interessi e quelli dei suoi azionisti”

23 ottobre 2016 Nozze dell’anno fra due colossi americani: AT&T (147 miliardi di dollari di fatturato) e Time Warner (28 miliardi). Il principale operatore di telefonia statunitense acquisisce il gruppo media più importante del mondo per 85,4 miliardi di dollari. L’accordo prevede che AT&T paghi 107,5 dollari per azione, metà cash e metà in azioni, ed è destinato a trasformare la telco in un conglomerato dei media e delle reti tlc, grazie all’unione con il gruppo proprietario di network televisivi come la Cnn e Hbo, e degli studios di Hollywood, Warner Bros. Si tratta di un accordo di fondamentale importanza che avrà ripercussioni su scala globale e che conferma la necessità degli operatori tlc di poter controllare diritti tv e contenuti per restare sulla cresta dell’onda.

24 ottobre 2016 2 In Francia il canale all news del gruppo Canal + 'iTELE viene ribattezzato CNews

24 ottobre 2016 Siglato al Mercato Internazionale dell’Audiovisivo (MIA) di Roma l’ingresso dell’Italia nel programma di coproduzione dei paesi latino-americani e iberici. Accordo tra Indigo Film e Film Tank per Casi Paraiso di Gary Alazrak. L’Italia diventa un membro del Programma pan-regionale Ibermedia, lanciato nel 1996 e finanziato da 18 membri e osservatori della Conferencia de Autoridades Cinematográficas de Iberoamérica (CACI) e nato con l’intento di promuovere lo sviluppo e la coproduzione di film originari dei territori membri all’interno dei propri mercati e a livello internazionale.

25 ottobre 2016 SFR inizia a proporre in UHD SFR :tutta la serie dedicata a Les Médicis : maîtres de Florence

Un terzo delle famiglie italiane ormai vede la tv lineare via satellite

25 ottobre 2016 Eutelsat Communications ha presentato oggi i nuovi dati sulle tendenze del panorama televisivo in Italia, dove la visione dei contenuti lineari risulta la più alta dell’Europa occidentale, con una media di visione di 4 ore e 40 minuti per utente al giorno*. L’Osservatorio TV 2016, realizzato per Eutelsat dall’istituto di ricerca Kantar TNS, rileva che la ricezione satellitare continua a consolidare il suo ruolo in Italia raggiungendo 8,4 milioni di case, con una crescita del 3% rispetto all’ultimo sondaggio pubblicato da Eutelsat nel 2013. I satelliti HOTBIRD, colonne portanti della pay-TV e dei canali in chiaro in Italia, servono 7,4 milioni di case. Altre 763.000 sono equipaggiate per ricevere canali internazionali attraverso altre posizioni Eutelsat, principalmente da EUTELSAT 16A, EUTELSAT 9B ed EUTELSAT 7 West A. Il 95% delle abitazioni satellitari in Italia è servito da un satellite Eutelsat. HOTBIRD: hub italiano per i canali in Alta Definizione e prima piattaforma per l’Ultra HD. I satelliti Eutelsat HOTBIRD, già sede di 345 canali italiani, si confermano la piattaforma preferita per i canali premium free-to-air e pay. Si configurano inoltre come il principale hub in Italia per la diffusione dell’HD, con un centinaio di canali, e la prima infrastruttura per i contenuti Ultra HD. La piattaforma Sky Italia conta una base di 4,76 milioni di abbonati su HOTBIRD e sta guidando la transizione all’HD, con 3 utenti su 4 in grado di ricevere 65 canali HD. Sono oltre 2,8 milioni le abitazioni attrezzate per la ricezione DTH della piattaforma satellitare gratuita Tivùsat che oggi offre ai telespettatori 14 canali HDe Rai 4K, il primo canale Ultra HD in Italia che in questi giorni trasmette la prestigiosa fiction 'I Medici: Masters of Florence'. Nel complesso, l’universo della TV satellitare in Italia continua ad espandersi. Attualmente risulta la seconda piattaformaper la ricezione televisiva multi-canale. In particolare, su una base nazionale di 25 milioni di abitazioni TV, una su tre ha optato per la ricezione satellitare. Le abitazioni che ricevono la TV esclusivamente tramite la rete terrestre sono 16 milioni, mentre la base IPTV nei distretti urbani è lentamente avanzata fino a 430.000 case rispetto alle 240.000 del 2013

28 ottobre 2016 Nuovo doppio fronte aperto, in Italia  e nella Ue sulla controversa cessione dei dati di WhatsApp alla casa madre Facebook. Dopo l’apertura dell’istruttoria del Garante Privacy italiano a fine settembre, anche L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato due procedimenti istruttori nei confronti della piattaforma di messaggistica istantanea per presunte violazioni del Codice del Consumo. Un primo procedimento dell’AGCM è diretto ad accertare se WhatsApp abbia di fatto costretto gli utenti di WhatsApp Messenger ad accettare integralmente i nuovi Termini contrattuali, in particolare la condivisione dei propri dati personali con Facebook, facendo loro credere, con un messaggio visibile all’apertura dell’applicazione, che sarebbe stato, altrimenti, impossibile proseguire nell’uso dell’applicazione medesima. L’effetto di condizionamento sarebbe stato, peraltro, rafforzato dalla prespuntatura apposta sull’opzione “Facebook” in una schermata di secondo livello alla quale l’utente accedeva, dal messaggio principale, tramite apposito link. L’altro procedimento istruttorio è diretto ad accertare la vessatorietà di alcune clausole inserite nei “Termini di utilizzo” di WhatsApp Messenger riguardanti, in particolare, la facoltà di modifiche unilaterali del contratto da parte della società, il diritto di recesso stabilito unicamente per il Professionista, le esclusioni e le limitazioni di responsabilità a suo favore, le interruzioni ingiustificate del servizio, la scelta del Foro competente sulle controversie che ad oggi è stabilito esclusivamente presso Tribunali americani. Nel frattempo in Europa l’Article 29 Working Group, che raccoglie i Garanti Privacy europei con una lettera ufficiale blocca la condivisione dei dati in attesa di chiudere la sua indagine per approfondire i risvolti in materia di protezione dati legato alla nuova policy sulla privacy di WhatsApp.

28 ottobre 2016 Il Governo italiano autorizza il cambio di tecnologia (da Gsm/Umts a Lte) dei diritti d’uso delle frequenze in banda 900 e 1800 Mhz. La misura è prevista nella bozza della Legge di Bilancio 2017 (Articolo 78) relativo al rinnovo forfettario dei diritti d’uso dei 900 e 1800 Mhz, da cui prevede di incassare più di 2 miliardi di euro (per l’esattezza 2.010 miliardi) di maggiori introiti per il 2017. Si tratta di circa 200 milioni in più rispetto a quanto previsto in una precedente bozza di bilancio inviata una decina di giorni fa a Bruxelles.

29 ottobre 2016 In Spagna, Mariano Rajoy è nuovamente incaricato fi formare un governo dopo 10 mesi di stallo dei negoziati grazie all’astensione decisa dai socialisti del PSOE dopo le dimissioni del loro leader Sanchez.

30 ottobre 2016 Superato il veto della Vallonia a Bruxelles viene Accordo Economico e Commerciale Globale (CETA - Comprehensive Economic and Trade Agreement) è un trattato di libero scambio tra Canada e Unione europea. Se definitivamente approvato, entrerà in vigore dall'inizio del 2017, con la soppressione di circa il 98% delle barriere tariffarie tra le parti.

30 ottobre 2016 Una fortissima scossa pari al 65,5 della scala Mercali colpisce le popolazioni d’Italia centrale già duramente provate dalle scosse dei giorni precedenti e da quelle del 24 agosto. E’ il terremoto più importante degli ultimi 36 anni pari a quello che colpì nel 1980 l’Irpinia. Macerie e terrore in cento comuni, 40 mila gli sfollati. Paura anche a Roma diocve chiude a tutolo precauzionale la metropolitana

31 ottobre 2016 Scelta ecumenica per ricordare Lutero. Papa Francesco si reca a Lund in Svezia per una cerimonia congiunta fra cattolici e protestanti che inaugura le commemorazioni dei 500 anni della pubblicazione delle 95 tesi che danno vita alla Riforma di Lutero il 31 ottobre 2017

31 ottobre 2016, pagina 35 Un terzo delle famiglie italiane ormai vede la iv via satellite II modellino di un satellite Hotbird, il più utilizzato per le trasmissioni verso l'Italia Vengono raggiunte 8,4 milioni di case. L'alta definizione verso i canali locali La ricezione satellitare continua ad aumentare in Italia, raggiungendo 8,4 milioni di case, il 34% delle famiglie italiane, con una crescita de13%, secondo i dati presentati a Roma dell'Osservatorio tv Eutelsat 2016 sulle tendenze del panorama televisivo in Italia: la visione dei contenuti risulta la più alta dell'Europa occidentale, con una media di 4 ore e 40 minuti per utente al giorno. «Ora - ha spiegato l'amministratore delegato di Eutelsat Italia Renato G. Farina - la nuova frontiera è il 4K». La ricerca si basa su 2.000 interviste (di persona) con i consumatori, realizzate da Kantar Tns: il 98% delle famiglie italiane ha un televisore, per una platea di 25 milioni di persone. Di questi 1'81% ha uno schermo hd. Nel 2014-2015 sono stati venduti 17,2 milioni di schermi hd ready e full hd. E altre 500 mila famiglie vogliono equipaggiarsi con questa tecnologia in futuro. Attualmente in un terzo delle case si guarda la tv attraverso il satellite. Della platea satellitare, 1'83% utilizza i satelliti Eutelsat Hotbird, che con 345 canali italiani si confermano la piattaforma preferita per i canali premium free-to-air e pay. Si configurano inoltre come il principale hub in Italia per la diffusione dell'hd, con un centinaio di canali, e la prima infrastruttura per i contenuti Ultra hd. Sky Italia conta una base di 4,76 milioni di abbonati su Hotbird e sta guidando la transizione all'hd, con 3 utenti su 4 in grado diricevere 65 canali in alta definizione. Sono oltre 2,8 milioni le abitazioni attrezzate per la ricezione Dth della piattaforma satellitare gratuita Tivùsat che oggi offre ai telespettatori 14 canali hd e Rai 4K, il primo canale Ultra hd in Italia che in questi giorni trasmette la fiction «I Medici: Masters of Florence». Sempre in 4K sarà possibile vedere la chiusura della Porta Santa alla fine del Giubileo. Per Farina è molto importante «favorire anche il passaggio delle tv regionali e tematiche all'hd, per questo obiettivo ho intenzione di collaborare con Confindustria tv. L'hd non fa acquistare spettatori ma permette di mantenerli. Aparità di contenuti l'ascoltatore guarda dove vede meglio»

31 ottobre 2016 Il fornitore di telefonia locale in fibra ottica per il segmento business CenturyLink, nel tentativo di competere con giganti come At&t e Verizon Communications, annuncia l'acquisizione di Level 3 Communications, un service provider cui fa capo una delle principali dorsali di rete del mondo,  per circa 25 miliardi di dollari in contante e azioni. Lo riferisce il Wall Street Journal. Il matrimonio che comporta anche l'acquisizione del debito (il che porterebbe la cifra a 34 miliardi di dollari) torna a movimentare il panorama delle tlc made in Usa.

Ottobre 2016 L’uso di internet da dispositivi mobili e tablet avrebbe superato per la prima volta l’uso da Pc fisso ne mese di ottobre, secondo una rilevazione della società di web analytics StatCounter. Dispositivi mobili e tablet hanno rappresentato il 51,3% dell’uso di internet a livello mondiale, contro il 48,7% rappresentato dal desktop. Nonostante la rapida crescita dei dispositivi mobili, il desktop resta lo strumento di accesso primario in molti mercati maturi, Italia compresa. In Italia, l’accesso da mobile rappresenta il 30,03% contro il 64,32 del desktop e il 5,6% dei tablet.

Novembre 2016 Si sveglia l'Antitrust Usa: vuole vederci chiaro nel fatto che Facebook si sia presa i dati personali degli utenti della propria controllata WhatsApp. E che Atet, comprando Time Warner, non solo voglia realizzare una forte sinergia tra le proprie reti, che portano internet a decine e decine di milioni di clienti, per consegnargli anche contenuti ma voglia anche, attraverso la distribuzione di questi contenuti, sapere sui clienti stessi, molte più cose per poi vendergli più roba.

1 novembre 2016 Twitter si lancia nella diretta anche al di fuori degli Stati Uniti. Dall’Austrralia diffonde live la corsa ippica molto popolare Melbourne Cup che vuole trasformare in un evemto mondiale

1 novembre 2016 La piattaforma OTT Hulu che conta 11 milioni di abbonati negli Stati Uniti, allarga la propria offerta anche al du fuori dei contenuti on demand. Dopo aver raggiunto nell’agosto 2016 un’intesa con Time Warner per le reti delle filiali TNT e HBO, stipula un accordo con Disney-ABC Television Group  e Fox (21st Century Fox)  per la ripresa delle emittenti del circuito Fox Sports sia nazionali sia regionali, di Fox News, Fox Business, FX, FXX, FXM, National Geographic e Nat Geo Wild da un lato, Disney Channel, Disney XD e Disney Junior dall’altro nell’offerta TV del gruppo in modalità differita. Manca ancora l’accordo con Comcast per distribuire le reti di NBC/Universal. Alla stregua di Netflix e di Amazon Hulu aveva annunciato nel maggio 2016 l’intenzione di lanciarsi nella produzione di contenuti originali.

2 novembre 2016 Il francese CSA pur riconoscendo progressi nella proposta di riforma della Direttiva SMA elaborata dalla Commissione Europea auspica che l’obbligo di contributo al finanziamento della creazione audiovisiva europea e alla loro promozione sia esteso anche ai servizi SMAD ovvero ai servizi audiovisivi on demand (ivi compresi servizi del tipo YouTube e DailyMotion attualmente non considerati come tali SMAD), per i quali nel testo è solo chiesto l’obbligo di diffondere il 20% di opere europee, percentuale che l’autorità francese chiede di estendere al 50% alla stregua di quanto imposto per i servizi lineari

2 novembre 2016 Slitta per motivi di sicurezza l’asta per i 700 Mhz in Svezia. Il Governo di Stoccolma mette in stand by la gara per il passaggio al mobile, e in prospettiva al 5G, della banda perché vuole prima individuare nuove frequenze per servizi wireless da destinare a servizi di ordine pubblico e pubblica sicurezza sicurezza. Però l’ex incumbent Telia non ci sta: così si ritarda la digitalizzazione del paese. Il regolatore svedese che si occupa dei servizi postali e Tlc (PTS) ha reso noto che il Governo di Stoccolma ha deciso di rimandare la gara e di mantenere la banda 694-790 a disposizione del digitale terrestre televisivo fino al 31 maggio 2018. In precedenza, l’asta per i 700 Mhz per servizi di banda larga mobile in Svezia era in programma a partire dal primo dicembre 2016 e il passaggio dello spettro al mobile era stato fissato entro il primo aprile 2017.


2 novembre 2016 La piattaforma televisaiva a pagamento via satellite DirecTV e la< sua casa madre AT&T sono accusate di aver orchestrato un’intesa illecita con alcuni concorrenti  in occasione dei negoziati per la ritrasmissione dell’emittente della squadra di baseball dei LA Dodgers.Il Dipartimento di Giustizia (DoJ) in una querela accusa DirecTV, AT&T, e i cavoi peratori Cox e Charter di scqambi di informazioni confidenziali e di coordinamento illecito nei loro negoziati con la spocietà detentrice dei diritti di quasi tutte le partite della squadra, la SportsNet LA. 

2 novembre 2016  A due mesi dal suo lancio in difficoltà Franceinfo si prepara a modificare il proprio palinsesto dato il suo basso share televisivo (intorno allo 0,2%) mentre invece con 1,3 milioni di visitatori quotidiani, ovvero il 10% in più rispetto a quelli dei due siti precedenti di France Télévisions e Radio France,, il sito si impone al quarto posto fra i siti informativi più seguiti nell’Esagono   

Turner lancia FilmStruck, il Netflix dei film cult, indipendenti e stranieri

2 novembre 2016 Arriva negli Usa anche il Netflix dedicato agli appassionati di cinema, quelli che non si accontentano delle pellicole che sbancano il botteghino. Lo ha lanciato Turner, si chiama FilmStruck (struck in inglese significa colpito da un fulmine) e ospiterà cinema indipendente, titoli cult e classici, comprese produzioni non made in Usa. Il prezzo è simile a servizi del genere: 7 dollari al mese (circa 6,3 euro) per il servizio streaming on demand che arrivano a 11 dollari al mese (9,9 euro) se si aggiunge anche il catalogo Criterion Channel che lino a ora aveva un accordo di esclusiva con Hulu e d'ora in poi sarà visibile solo su FilmStruck

2 novembre 2016 Tre emittenti National Geographic Channel, Nat Geo Wild e Voyage, già presenti su diverse piattaforme in Africa francofona fra le quali Canal+ Afrique, Malivision, Net Dream, Delta Net, Canal Holding e Neerwaya, proseguono il loro dispiegamento in Africa francofona. A partire dal 2 novembre sono distribuite anche nell’offerta basic dell’operatore StarTimes in Africa subsahariana francofona come annunciato dalla casa madre Fox Networks Group.

2 novembre 2016 Banda ultralarga, Acea in campo. Anche la utility romana partecipa alle gare Infratel Acea entra nella partita della banda ultralarga La partecipazione di un'altra utility, come Enel fuori sinora dal business delle tlc e della fibra ottica, è senz'altro la novità principale per ciò che concerne la gara da 1,25 miliardi di euro con cui il Governo, attraverso il Mise e la sua società in house Infratel, punta a far realizzare la rete a banda ultralarga nelle "areebianche", quelle cioè a fallimento di mercato, in io regioni (Piemonte, V alle D'Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia) e nella Provincia autonoma di Trento.

3 novembre 2016 Google risponde alle accuse della Commissione Europea Non è vero che Google danneggia la concorrenza. II colosso del Web replica all'Antitrust Ue, che lo accusa di abuso di posizione dominante in relazione al mercato delle pubblicità e degli acquisti online. Kent Walker, a capo dell'ufficio legale di Google, in un post del blog aziendale afferma che, al contrario di quanto sostiene la Commissione Europea, "Google shopping" cerca sempre di trovare il modo migliore per connettere gli utenti con le informazioni che interessano loro. E dunque non riduce la concorrenza né danneggia i competitor più piccoli, come invece sostiene la Commissione

3 novembre 2016 Secondo il quotidiano britannico The Times il 40% dei 14 milioni di abbonati ad una piattaforma SVoD, ossia a Netflix o ad Amazon, dichiara di guardare solo raramente la tv tradizionale

3 novembre 2016 Il gruppo cinese Wanda dopo aver comprato nel 2012 la rete di film AMC e lo Studio Legendary Entertainment per 3,5 miliardi di dollari nel gennaio 2016,  acquisisce la società americana Dick Clark Productions produttrice dei Golden Globes, di Miss America e degli American Music Awards

3 novembre 2016 Il gruppo Ymagis acquista da Eutelsat Communications il 50,2% di DSat Cinéma. La società che assicura la consegna elettronica via satellite nelle sale cinematografiche dei lungometraggi

3 novembre 2016 Il gruppo ProSiebenSat.1 procede ad un piano di investimenti sotto forma di azioni per 515 milioni di euro per finanziare il proprio programma di espansione e in particolare quello della filiale produttiva e distributiva Red Arrow Entertainment. Nei primi nove mesi il fatturato è salito da 2,174 miliardi di euro a 2,545 miliardi grazie ad una forte crescita del mercato digitale  che sale da 521 a 787 milioni di euro a fronte di una crescita di quello televisivo da 1,470 a 1,506 miliardi

Approvata definitivamente in Italia dalla Camera dei Deputati la legge sul cinema Dopo 103 viene abolita la censura di Stato Nasce il Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e l'audiovisivo

3 novembre 2016 Il ddl sul cinema che istituisce un fondo unico dotato di 400 milioni di euro annui per lo sviluppo del settore. Ieri il provvedimento è passato alla camera senza modifiche con 281 voti a favore, 97 contrari (Sel e M5S) e 17 astenuti (Fdi e Lega): dovrebbe entrare in vigore già con i decreti attuativi dal prossimo gennaio. Nel provvedimento sono previsti anche meccanismi automatici per l'accesso agli incentivi e l'addio alla censura in Italia dopo 103 anni. Il Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e l'audiovisivo è la principale novità della legge, che riunisce le risorse dedicate al settore prima suddivise fra Fus Cinema (Fondo unico per lo spettacolo) e tax credit, ovvero la possibilità di compensare i debiti fiscali con il credito maturato a seguito di un investimento nel settore cinematografico. Grazie al provvedimento le risorse complessive aumentano del 60%, ovvero 150 milioni in più all'anno. Il fondo si alimenterà con un meccanismo di autofinanziamento del settore, senza nuove tasse: 1'11% di Ires e Iva che arrivano allo stato da programmazione tv, distribuzione e proiezione cinematografica, servizi di accesso a Internet da parte delle tic, saranno destinati a questo scopo. Un modello ispirato a quello francese dove un autofinanziamento del genere esiste già. Per quanto riguarda i beneficiari dei finanziamenti, la valutazione del merito non sarà più affidata a commissioni ministeriali che fino a ora valutavano l'«interesse culturale delle opere», rendendo in qualche modo opaca la decisione, ma ci saranno automatismi che dipendono dai premi ricevuti e dal successo in sala, ovvero dai meriti artistici e dai risultati economici. Quote prestabilite del fondo saranno poi riservate a scopi specifici. Il 18%, ovvero 72 milioni su 400, sarà destinato a opere prime e seconde, piccole sale, festival e rassegne di qualità. Il 3%, invece alle scuole, «al potenziamento delle competenze cinematografiche ed audiovisive degli studenti». Inoltre saranno potenziati i tax credit, con incentivi fino al 30% dell'investimento, quota che aumenta fino al 40% per i produttori indipendenti. Attenzione particolare, poi, per gli esercenti cinematografici, con 120 milioni in cinque anni per riattivare le sale chiuse o aprirne di nuove. Le legge cancella anche la censura di stato: non ci saranno più commissioni ministeriali a valutare i film, ma saranno gli stessi produttori e distributori a classificare i propri prodotti mentre lo stato interverrà con sanzioni nel caso di abusi. Per questo il governo dovrà definire un sistema di classificazione sui contenuti. La censura in Italia era presente dal 1913, un controllo preventivo contro spettacoli osceni, contrari al decoro, al prestigio delle istituzioni, che poi è stato confermato in periodo fascista e successivamente, dalla legge base del 1962 e le modifiche del 1998.

Il gruppo francese Iliad avvia i primi contatti preliminari con Enel sulla possibilità di utilizzare la rete in fibra ottica che sta progettando Enel Open Fiber

3 novembre 2016 Niel vuole la fibra Enel per aggredire Telecom I1 derby francese Bolloré-Niel in Italia sarà davvero a tutto campo. Lo suggerisce Francesco Starace, ad di Enel, ammette di aver in corso «contatti preliminari'. con Iliad per l'utilizzo della rete in fibra ottica che l'ex monopolista elettrico sta realizzando in tutta Italia. In Francia Niel, attraverso il marchio Free, ha abbastanza rivoluzionato il mercato transalpino con i pacchetti "tutto compreso" a prezzi bassi. Collegamenti internet, telefonia cellulare e abbonamenti pay Tv tutto a meno di 20 euro al mese. In Italia, grazie alle frequenze acquistate da Wind e 3, sembrava che lo sbarco di Niel si limitasse al mobile, invece l'abboccamento con Enel Fiber alza decisamente le aspettative. Lo scontro con Telecom Italia, controllata da Vivendi, sembra inevitabile. Con i nuovi arrivati che sperano di sfruttare lo stallo derivante dalla causa legale di Bolloré con Mediaset per il pasticcio Premium. 

3 novembre 2016  L'Italia recupera parzialmente il ritardo dall'Europa nell'offerta di reti e infrastrutture di comunicazione. Resta ampio, invece, il gap rispetto alle «competenze digitali» dei cittadini italiani. Il mercato dei media, a sua volta, subisce gli squilibri di questo «vortice», che coinvolge anche gli stessi «distruttori» delle posizioni consolidate, ovvero le piattaforme dei video online. Sono i dati principali del Rapporto Icom 2016 su reti e servizi di nuova generazione, presentato ieri a Roma. Il dato delle abitazioni europee connesse alla banda larga, fissa e mobile, vede il Lussemburgo in testa, nel 2o15, con il 95% del totale, davanti all'Olanda, che ha raggiunto i194% delle abitazioni. L'Italia è al 74% di case connesse, sotto la media europea (80%), ma con una buona crescita rispetto al 68% del 2013. Il tasso di crescita annuo delle abitazioni connesse, dal 2009 al 2015, è per il nostro paese dell'u,3%; quasi doppio rispetto alla media europea del 5,8 per cento. La provincia autonoma di Trento ha l'8o% delle abitazioni connesse, seguita dalla quella di Bolzano e dal Friuli, entrambi al 79% mentre Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna sono al 78 per cento. Persiste il digital divide nazionale: Calabria e Sicilia sono al 65%. La Campania, però, cresce di sei punti percentuali in un anno.  Per quanto riguarda il mercato SVoD in Italia, dai 700 mila utenti di inizio anno, I-Com stima che a fine 2016 gli abbonati a una piattaforma di servizi video on demand supereranno i 2 milioni. I ricavi del comparto si attesteranno su una cifra compresa tra i 50 e i 95 milioni di euro.

Quanto alla rete mobile in 4G, l'Italia, in due anni, è passata dal 39% all'89,7%, sopra la media europea. La fibra ottica , sul totale degli abbonamenti in banda larga da noi è ancora al 2,5%, rispetto al 60% della Lettonia e al 48,9% della Svezia e dell'Estonia. Capitolo terminali: gli smartphone, nel 2016, rappresentano l'8o% dei cellulari venduti nel mondo. Fatte, o quasi, le reti, bisogna «digitalizzare» gli italiani. Nel 2015, il 28% della popolazione non ha usato Internet a fronte di un 16% di media europea. Sull'accesso alla Rete, il gap con l'Europa si accentua con il crescere dell'età. Per quanto riguarda l'Internet banking, secondo il rapporto I-com solo il 28% degli italiani l'utilizzano, a fronte di una media europea del 46 per cento. E solo il 26% degli individui ha fatto acquisti online nel 2015. La media europea è de153 per cento. Sul mercato dei media, la pubblicità su internet, nel 2016, supererà, a livello mondiale, quella della tv. Le piattaforme di streaming on demand, Netflix in testa, seguita da Amazon, tolgono abbonati alle tv via cavo e satellite, che negli Stati Uniti hanno perso 658mila abbonati nel 2015. Il mercato europeo va meglio: gli 82 milioni di abbonati ai 66 operatori di pay tv saranno 93 milioni nel 2020. In Italia, secondo Antonio Sassano, intervenuto alla presentazione del Rapporto, la banda riservata al digitale terrestre «verrà drasticamente ridotta per essere assegnata alle reti 5G». Saranno 28 i canali che resteranno alle tv dopo i12o22, di cui 15 utilizzabili dall'Italia, « con una forte riduzione della capacita competitiva di questa piattaforma nei confronti di quelle concorrenti: satellite e banda larga fissa e mobile.

3 novembre 2016 Canone Rai in bolletta, incassi per 1,4 miliardi. Smentite le previsioni Il governo si attendeva 1,7 miliardi di euro di gettito, ma sommando i dati l’incasso è stato di 1,4 miliardi: 300 milioni in meno.

4 novembre 2016 Dopo un mese di test, Netflix è disponibile attraverso il decoder dell’operatore via cavo Comcast. Secondo i termini stabiliti nell'accordo, i contenuti Netflix saranno integrati sotto forma di applicazione nella piattaforma Xfinity On Demand, che consente agli abbonati Comcast dotati del box X1 che hanno sottoscritto un abbonamento a Netflix, l’accesso ai suoi contenuti.  La piattaforma X1 dovrebbe interessare la metà degli abbonati a Comcast entro la fine del 2016.

4 novembre 2016 Netflix inizia a proporre The Crown, fiction dedicata alla vita della giovane regina Elisabetta, imponendosi come piattaforma produttrice di creazioni originali con  6 miliardi di dollari investiti nel 2016 e l’obiettivo di realizzare 1000 ore di contenuti propri nel 2017

4 novembre 2016 Per soddisfare una delle condizioni richieste dalla Commissione Europea per la fusione delle sue attività olandesi con Liberty Global Vodafone annuncia la cessione a T-Mobile Netherlands (Deutsche Telekom) di Vodafone Thuis, il suo servizio di telefonia fissa nei Paesi Bassi  L’impresa comune fra Vodafone e Liberty Global favorirà la nascita del secondo gruppo di tlc olandese con 15 milioni di clienti dietro all’incumbent KPN, .Liberty Global dal 2014 detiene l’operatore via cavo Ziggo, acquistato per10 miliardi di dollari.

4 novembre 2016 L’Unione Europea esige dall’Ungheria una modifica della «super-tassa» sulla pubblicità imposta dal governo magiaro nel 2014 che colpisce in primis il gruppo RTL (Bertelsmann)  giudicandola incompatibile con le regole in materia di aiuti di stato

4 novembre 2016 Arte firma un contratto di associazione con la RTE servizio pubblico irlandese per un impegno di almeno 250 mila euro in coproduzioni

6 novembre 2016 In Nicaragua si svolgono le elezioni presidenziali e quelle legislative Secondo i risultati parziali il presidente in carica ed ex leader della guerriglia marxista Daniel Ortega ha ottenuto il 71,3 per cento dei voti e potrebbe essere eletto per un terzo mandato consecutivo. Secondo l’opposizione, che aveva chiesto agli elettori di boicottare le urne, le elezioni non sono valide perché c’è stata un’astensione del 70-80 per cento..

6-13 novembre 2016 Alle elezioni presidenziali bulgare viene sconfitta la rappresentante del partito conservatore Cittadini per lo Sviluppo Europeo della Bulgaria, Tsetska Tsacheva designata dal partito dopo la rinuncia del presiodemr uscente Rossen Plevneliev. Già in testa con oltre il 26,4% al primo turno con io 25,45%, il candidato filo russo del partito socialista bulgaro generale Roumen Radev si impone al secondo turno con il 59,35% dei suffragi espressi   

7 novembre 2016 SFR Médias e NextRadioTv lanciano sul canale 30 del DTT, via cavo, via internet e con una app per i terminali mobili una rete di informazione locale per i 12 milioni di abitanti nell’Ile de France, BFM Paris. I 37 giornalisti utilizzeranno principalmente un IPhone6S dotato di microfono e illuminatore per realizzare i propri servizi inviati attraverso una rete mobile 4G

7 novembre 2016  Vivendi accresce ad oltre il 24% la propria partecipazione azionaria in Ubisoft

7 novembre 2016  La Commissione Europea autorizza perché compatibili con le regole UE sulla concorrenza il Piano France Très Haut Débit di investimenti per 13 miliardi di euro da parte di operatori privati, enti locali e Stato francese per la copertura integrale dell’Esagono entro il 2022 in  banda ultra larga attraverso la fibra ottica ma anche grazie al satellite e alla crescita di banda delle reti ADSL e al 4 G nelle zone di meno facile accesso. Il piano prevede di raggiungere i 50% delle famiglie entro la fine del 2017

Dalla fusione fra Wind e 3 Italia nasce il primo operatore mobile italiano con oltre 3q milioni di abbonati mobili ai quali si aggiungono 2,7 milioni di utenti di telefonia fissa. Ila nuova entità controllata dalle società CK Hutchisnon (Hong Kong) e VimpelCom (Russia) in collaborazione con Enel Open Fiber punta a posizionarsi nel mercato italiano come operatore integrato

7 novembre 2016 Completata la fusione di Wind e 3 Italia. Ck Hutchison Holdings, azionista di 3 Italia, e VimpelCom, azionista di Wind Telecomunicazioni, annunciano di aver completato la transazione per l'integrazione delle loro attività in Italia e, da oggi, le due società sono entrambe controllate dalla joint-venture di CK Hutchison e VimpelCom. Ck Hutchison e VimpelCom confermano inoltre che Maximo Ibarra, attuale Chief Executive Officer di Wind, guiderà la joint venture, supportato da Dina Ravera, nel ruolo di Merger Integration Officer, e da Stefano Invernizzi, nel ruolo di Chief Financial Officer. Vincenzo Novari, Ceo di 3 Italia, assumerà invece l'incarico di Special Adviser di Ck Hutchison.

7-8 novembre 2016 Un nouveau plan de service Canal+/Canalsat sera mis en œuvre dans la nuit du 7 au 8 novembre. Parmi les principales nouveautés, la fusion des services de replay Canal+ à la demande et Canalsat à la demande qui deviennent Canal à la demande, une évolution logique avec la disparition de la dénomination Canalsat à partir du 15 novembre.

7-18. novembre 2016 Conferenza delle Nazioni Unite sul clima a Marrakech in Marocco

7 novembre 2016 Carolyn Gibson, sinora responsabile della pubblicità di BBC World Wide, assume la direzione commerciale di Euronews in previsione di una riconversione del modello di business dell’emittente ed una alleanza strategica con NBC News Pur non competendo ad armi pari con BBC World e CNN International Euronews è ricevuta da 426 milioni di case in 158 paesi, al primo posto nell’Area EMEA (Europa-Medio Oriente-Africa), con 299 milioni di utenze domestiche precedendo France 24 (251 milioni), CNN International (189) e BBC World News (151) secondo il suo presidente sarebbe la "prima rete di informazione in Europa" con 3,9 milioni di telespettatori al giorno, peraltro in calo dal 2012 e con un modello "low cost" disponendo di un  budget annuale, prima dell’acquisto per 35 milioni di euro del 53% delle azioni nel giugno 2015 dell’egiziano Sawiris, di solo 60 milioni di euro formato al 60% dalla pubblicità raccolta, al 25 % dal contributo della Commissione europea e al rimanente 15% da quello ricevuto dalle 21 emittenti pubbliche nazionali che ne compongono l’azionariato

Contravvenendo ogni pronostico il miliardario protezionista Donald Trump vince le elezioni presidenziali degli Stati Uniti d'America

8 novembre 2016 Smentendo la stragrande maggioranza delle previsioni e dei sondaggi della vigilia, il candidato repubblicano Donald Trump conquista gli stati in bilico raccogliendo con il 47,16% dei suffragi ben 306 grandi elettori imponendosi pur con mezzo milionio di voti in  meno sulla candidata democratica Hillary Clinton che non va oltre i 236 grandi elettori pur raccogliendo il 47,89% dei suffragi. Per la quinta volta nella storia degli Stati Uniti e per la seconda volta dal 2000 il candidato più votato non coincide quindi con il vincitore delle elezioni.

8 novembre 2016 Elezioni generali a Portorico

8 novembre 2016 l’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo presenta dati sui servizi audivovisivi a richiesta: il 61% di essi in Europa sono dedicati a film e a produzioni seriali. Dei 723 principali servizi a riochiesta a pagamento attivi in Europa oltre il 60% sono disponibioli on line mentre il rimanete 40% sono gestiti dai principali distribuitori di programmi televisivi attraverso le loro piattaforme. Sempre fra questi 723 servizi a pagamento, ben 416 offrono servizi transazionali TVOD, mentre i rimanti 307 propongono servizi SVOD in abbonamento  

9 novembre 2016 Il bouquet di Orange OCS Orange Cinema e Serie che conta 2,5 milioni di abbonati attraverso quasi tutte le piattaforme cavo, satellite e in OTT attraverso PlayStation, è disponibile in distribuzione diretta OTT su www.ocs.fr a 7.99 euro nei primi sei mesi poi a 9,99 euro  mensili su pc tablet e cellulare e a 11,99 euro mensili anche sul televisore attraverso la chiave Chromecast

10 novembre 2016 Via libera della Commissione Industria del Parlamento Europeo alla proposta della Commissione di riallocare la banda 700 MHz utilizzata per la televisione difgitrale terrestre a servizi mobili 5G di quinta generazione entro il 30 giugno 2020,  da 10 a 100 volte pià veloci dei servizi  di telefonia mobile 4G di quarta generazione. La televisione digitale terrestre aveva già dovuto abbandonare definitivamente la banda 800 MHz dal 31 marzo 2015

Euronews avvia negoziati in esclusiva con NBC News (gruuppo NBCUniversal/Comcast per un suo ingresso nel capitale con una quota dal 15% al 30%

10 novembre 2016La Nbc, emittente Usa che arriva nelle case di 112 milioni di  famiglie, sta trattando in esclusiva l’ingresso nel capitale di Euronews, al fianco di Naguib Sawiris (che resterà al 53%) ma anche dei soci storici come Rai (21,54%) e France Télévisions (23,93%).Secondo fonti vicine alla direzione di Euronews – scrive oggi il Corriere della Sera –  le tv di Stato, tra le altre anche quelle turca e svizzera, «resteranno a garanzia del dna della società». Ma è evidente che verranno diluite. Nascerà dunque la Euronews-Nbc (o Nbc-Euronews) con un nuovo canale anche in inglese. Una sorta di «Nato» delle tv.

11 novembre 2016 La Cina attraverso una propria società statale China Intercontinental Communication Center  lancia un fondo di investimento di 300 milioni di dollari con la media company Image Nation Abu Dhabi, al fine di investire in film e programmi televisivi a Ilollywoocl, negli Emirati Arabi Uniti e in Cina.

11 novembre 2016 Ben Ammar diventa socio di Criscitiello Prima Tv rileva il 50% della società che gestisce Sportitalia. %. L'operazione è avvenuta tramite un aumento di capitale di 100 mila euro, portando il capitale di Italia Sport communication a quota 200 mila euro. Prima Tv non ha conferito denaro alla società, ma i marchi Sportitalia, Si live 24, Si solo calcio, Si, Si-Sport Italia, sportitalia, e il dominio www sportitalia.com, che deteneva attraverso la controllata Europa network, e che concedeva in sub licenza d'uso a Italia sport communication negli ultimi anni. Il valore dei marchi conferiti da Tarak Ben Ammar è stato stimato in 545.466 euro. . Prima Tv, presieduta dallo stesso Ben Ammar, è una società che in Italia svolge sostanzialmente l'attività di operatore di rete, gestendo il multiplex Dfree del digitale terrestre che diffonde il segnale dei canali tv Premium Cinema Hd, Premium calcio Hd e di Sportitalia (Disney channel, invece, da novembre ha cessato di essere trasmesso sulla piattaforma Premium), con ricavi per 24,2 milioni di euro nel 2015 e di 25 milioni previsti nel 2016. In pancia ha però numerose partecipazioni (valore complessivo di 125,5 milioni di euro), tra cui quelle nelle società di distribuzione cinematografica Eagle pictures e Quinta communication sa, nella società di produzione Lux Vide, nelle tv nordafricane Nessma e Hawa, e nel polo televisivo Giglio group

14-15 novembre 2016 In Francia è promulgata dal Presidente della Repubblica e pubblicata nel Journal Officiel la La loi du 14 novembre 2016 visant à renforcer la liberté, l'indépendance et le pluralisme des médias, adottata in via definitiva dal Parlazmento il 6 ottobre. Contiene vari misure relative all'audiovisivo, rafforzando le missioni del CSA allo scopo di garantire  «l'onestà, l'indipendenza, il pluralismo dell'informazione e dei programmi che vi concorrono»,  nella fattispecie «rispetto agli interessi economici degli azionisti» delle reti e a quelli « dei loro inserzionisti». Sotto la vigilanza del CSA che vegliuerà all’applicazione di tali principi, le imprese di comunicazione audiovisiva e di stampa, dovranno  realizzare una Carta déontologica e dotarsi altresì di un Comité etico composto da personalità indipendenti

15 novembre 2016 L’Italia gela Bruxelles ponendo il veto sul bilancio dell’Unione Europea. Per il premier Renzi sarebbero stati traditi i patti

15 novembre 2016 Un produtttore di cavo in rame cinese  Anhui Xinke New Materials Company acquista per diversificare le propeie attività, la casa di produzione statuinitense Volktage Pictures per l’equivalente di 325 milioni di euro

15 novembre 2016 Viacom conferma l’acquisto da Telefonica per 345 milioni di dollari del gruppo audiovisivo argentino Telefe editore di Televisión Federal leader negli ascolti della televisione in chiaro con il 34% di share alla pari con Canal 13, del gruppo editore del quotidiano Clarín

15 novembre 2016 Secondo indiscrezioni nel momento in  cui  France Télévisons sta esaminando vari modelli di offerta editoriale per la costituenda piattaforma SvoD, proseguono le sinergie fra Radio Framce e France TèLèvisions Dopo il canale al news lavorerebbero a nuovi progetti editoriali comuni nel campodella cultura e dell’infanzia  Dopo il canale al news lavorerebbero a nuovi progetti editoriali comuni nel campo della cultura e dell’infanzia  

15 novembre 2016 Il tribunale di Commercio di Parigi ordina a Eutelsat di ristabilire la diffusione della rete curda Newroz TV sospesa su richiesta dell’ autorità turca dell’Audiovisvo RTUK  l’11 ottobre  in quanto sarebbe legata all’”organizzazione terrorista” PKK. Il canale è trasmesso dalla periferie di Stoccolma dalla società svedese Stiftelsen Kurdisch Media SKM

15 novembre 2016 . Canal Plus che, nell’ultimo anno avrebbe perso 540 mila abbonati scendendo a 5,4 milioni alla fine del terzo trimestre, avvia offerte commerciali più flessibili con abbonamenti forfettari a partire da 20 euro mensili, costruiti facendo perno sul  proprio canale di base Canal+ al quale possono aggiungere vari pacchetti tematici. Anche per fare fronte alla concorrenza di SFR di Patrick Drahi,. Il gruppo francese controllato da Vivendi cessa di distribuire i propri contenuti in esclusiva sulla propria piattaforma. D’ora in avanti i contenuti di Canal + verranno distribuiti anche dalle piattaforme di due operatori di tlc Orange e Free. Sino a febbraio l’offerta integrale è proposta a tutti, ivi compresi gli attuali abbonati, a 59,90 mensili con un impegno minimo di 24 mesi. E’ composta dalle 6 emittenti esclusive Canal+,; da 17 grandi canali sportivi, 17 grandi canali  di cinema e fiction seriale 16 canali per i giovani fra i quali tutti quelli di Disney in esclusiva, 18 reti di seriali e intrattenimento di cui   8 in esclusiva, 13 reti di viaggi e documentari di cui 6 in esclusiva, 9 reti musicali e lifestyle e le rimanenti reti proposte in , ossia l’opzione adulti (9 emittenti) l’opzione sport (Multisports, beIN…), l’opzione Musique (dJAZZ, Melody, Mezzo, Brava), l’opzione Afrique (A+, Trace Africa, Nollywood) e l’opzione Nature (Seasons, Chasse et pêche).

15 novembre 2016 SFR Media propone il bouquet delle proprie reti sportive SFR Sport1,2,3 e 5 con le partite della Premier League britannica in modalità OTT a 9,99 euro mensili. L’offerta stand alone accessibile su mobile, tablet pc e televisore via Chromecast (Google) e Airpaly (Apple)  di questi canali cessa di essere fornita in esclusiva agli abbonati SFR ex Numéricable in fibra o FTTB Manca all’appello solo il canale SFR Sport4 che propone eventi in 4K che richiedono un apposito decoder

15 novembre 2016  Mediaset cede a Sky l'esclusiva delle prime visioni dei film Medusa Segnale di disimpegno da pay tv Nuovo segnale di progressivo disimpegno di Mediaset sulla pay tv, dopo l'accordo (poi fallito, con conseguente contenzioso legale con Vivendi) di cessione di Premium. Il gruppo del Biscione (nella foto Pier Silvio Berlusconi, presidente di Rti) ha infatti raggiunto un accordo con Sky Italia che consentirà a quest'ultima di trasmettere in esclusiva sulla propria piattaforma pay le prime visioni dei film italiani di Medusa, riguardo al listino 2016-2017. Medusa conferma che film di grande successo «come "Quo Vado" e "Perfetti sconosciuti" saranno visibili prima sulla pay tv di Sky e successivamente in chiaro su Canale 5". Fino alla passata stagione i primi passaggi dei film andavano sia su Sky sia sulla pay tv Premium di Mediaset. L'accordo potrebbe rappresentare un nuovo segno del disimpegno di Mediaset nei confronti della pay tv Premium, naturale sbocco per la produzione di Medusa, dopo la mancata conclusione della vendita a Vivendi e il conseguente contenzioso legale in corso

15 novembre 2016  Parte su National Geographic Channel la miniserie in sei episodi Mars di Ron Howard, un viaggio fra fiction e realtà il cosiddettto “mocumentary” ovvia alternanza di fiction e documentaristica

16 novembre 2016 Bruxelles riprende l’Italia e altri 5 Paesi denunciando un buco da 5 miliardi nella manovra del governo italiano. La Commissione sottolinea il mancato rispetto del Patto di stabilità da parte dell’Italia ma le concede maggiore flessibilità rinviando il verdetto finale al 2017: il deficit potrà salire a causa dei migranti e dei terremoti. Nel frattempo Renzi annuncia un pacchetto da 730 milioni di sgravi fiscali per chi assume al sud.

16 novembre 2016 Dopo 31 giorni di sciopero finisce la protesta a i-Télé, la tv francese all news del gruppo Canal, proprietà di Bolloré Un terzo della redazione ha dato le dimissioni. II governo evita lo scontro

Dopo Facebook e Twitter, un altro social network Snapchat, si prepara a sbarcare alla Borsa di Wall Street.

16 novembre 2016 Il gruppo Snapchat, fondato nel 2012 da Evan Spiegel, Bobby Murphy e Reggie Brown, ha depositato alla Sec, ossia la Consob statunitense, la documentazione per la quotazione (Ipo), operazione nell'ambito della quale viene valutata fino a 25 miliardi di dollari.  L'applicazione per cellulari consente di scambiarsi messaggi, foto, spesso ritoccate in chiave umoristica, e brevi video (della durata massima di 10 secondi) che vengono cancellati automaticamente al termine della visualizzazione. Il punto di forza di Snapchat, molto in voga tra i ragazzi più giovani, sembra essere proprio questa capacità di cancellare ogni traccia dopo che è avvenuta la condivisione

16 novembre 2016 In una conferenza stampa Mediaset smentisce accordi con Sky. La piattaforma Mediaset Premium - stretta dalla co-gestione con Parigi, finita il 25 ottobre – si conferma indietro rispetto alle previsioni «di 200 mila abbonati, 100 mila classici interni e 100 mila dell'accordo con Telecom» annunciando di navigare attorno a 2 milioni. L'anno si chiuderà in perdita attorno ai 200 milioni di euro.

17 novembre 2016 i24News, l’emittente all news dii Tel Aviv di Patrice Drahi, si espande negli Usa per parlare di Medio oriente agli americani originari dell'area i24News aprirà una redazione della sua i24News negli Stati Uniti. a partire dalle prime settimane del 2017, a New York City (Nyc) con una trentina di giornalisti stabili e, in parallelo, a Washington con altre cinque firme. Obiettivo: produrre almeno quattro ore di diretta dagli Usa, in prima serata, per il canale all news che trasmette in inglese, francese e arabo. Drahi è già presente negli Stati Uniti con il network tv via cavo Altice e raggiunge circa 5 milioni di famiglie, ma con lo sviluppo di i24News punta a offrire più contenuti originali e ad attirare il pubblico tv di origine mediorientale. Il resto del palinsesto di i24News continuerà a essere confezionato, principalmente, nella sede centrale di Tel Aviv (precisamente a Giaffa

17 novembre 2016 Vivendi rende noto con una nota di aver collocato obbligazioni della durata di sette anni per un valore di 600 milioni di euro, per «beneficiare delle condizioni di mercato ancora favorevoli in un contesto volatile

17 novembre 2018 Secondo l’AD di Vodafone Colao, lì'accordo siglato in agosto con Liberty Global (tv via cavo e banca larga) in Europa, in particolare per il mercato olandese (uno dei più dinamici sia dal punto di vista tecnologico sia da quello infrastrutturale), potrebbe essere la base di partenza per un ampliamento dell'intesa anti-incumbent su scala europea e come tale potrebbe dunque essere replicato in altri mercati. Rimangono allo studio eventuali intese con Sky Plc, con la stessa Eurosport e in Italia eventualmente anche con Mediaset Premium

17 novembre 2016 Sospesa la condivisione dei dati fra Facebook e WhatsApp, l'applicazione di messaggistica di proprietà di Menlo Park,come richiesto da ventotto autorità comunitarie in una lettera aperta inviata al numero uno dell'app in attesa di verifiche ulteriori da ambo le parti

17 novembre 2016 Tempesta in AGCOM (dove si consuma  una frattura che non ha precedenti in questa consiliatura. Dopo una infuocata riunione di Consiglio, viene diramato alle 17.30 un comunicato stampa che, nel rendere di pubblico dominio i dati di “monitoraggio” relativi alle due settimane del periodo di campagna referendaria (dal 31 ottobre al 13 novembre 2016), segnala che l’Autorità ha “ordinato” alla Rai di aumentare i tempi di trasmissione dedicati alla trattazione dell’argomento e ha “invitato” a far altrettanto a Mediaset e Sky ed ha “richiamato” specificamente il Tg4 a riequilibrare entro la settimana il tempo di parola a favore del “No”… Il comunicato precisa che “…tutte le decisioni sono state assunte a maggioranza”. Inoltre, “…in relazione agli esposti riguardanti la presenza del Presidente del Consiglio alla trasmissione “Che tempo che fa”, il Consiglio ha ordinato alla Rai di far pervenire entro 24 ore la lista dei prossimi ospiti per poter valutare il rispetto delle condizioni di parità di trattamento ai sensi dell’art. 8 del Regolamento della Commissione di Vigilanza in materia di par condicio referendaria, riservandosi la facoltà di adottare misure d’urgenza”. Si tratta di decisioni che appaiono discretamente forti, se si osserva la storia – recente o meno – dell’Agcom.A distanza di mezz’ora (ore 18.03), lo stesso ufficio stampa dell’Agcom dirama una nota del Commissario Antonio Martusciello, che annuncia che non parteciperà più a riunioni del Consiglio in materia di “par condicio”.

17-18 novembre 2016 In occasione del discorso annuale sui diritti fondamentali, che quest'anno a Bruxelles è stato dedicato al pluralismo nei media, i1 primo vicepresidente della Commissione europea, l'olandese Frans Timmermans, e la presidenza di turno dell'Unione europea, attraverso il ministro della Cultura slovacco Marek Madaric, hanno lanciato un allarme sull'attendibilità dell'informazione in Europa sostenendo che si è scesi a un punto tale da poter «rappresentare un problema per la democrazia». L'occasione è stata. Un problema fondamentale è stato individuato nelle pesanti pressioni attuate su giornali, radio e televisioni da poteri politici ed economici. «Vediamo una pressione crescente sui mezzi d'informazione da parte di interessi pubblici e privati. E quando questi interessi coincidono ci troviamo in una situazione delicata».

18 novembre 2016 Amazon ha cominciato per la prima volta a vendere auto online dopo l’accordo siglato con Fiat Chrysler Automobiles (FCA) valido solo per l’Italia, con prezzi super scontati fino al 28% sull’acquisto dei tre modelli 500, 500L e Panda.L’offerta con il super sconto online sarà valida sei mesi, fino al 18 aprile 2017

18 novembre 2016 Il Chief executive officer di Google, Sundar Pichai, incontra a Bruxelles il commissario Antitrust Ue Margrethe Vestager e il commissario per l'Economia digitale, Guenter Oettinger, al termine di un piccolo tour europeo che tocca anche Londra e Berlino. Google deve far fronte a inchieste aperte su diversi fronti a Bruxelles. La principale riguarda l’accusa di «abuso di posizione dominante» per il sistema operativo mobile Android. L'altro caso aperto riguarda l'accusa di «limitazione della concorrenza» per le ricerche in Google Shopping.

18 novembre 2016 Il diffusore cinese via Internet PPTV di proprietà dello stesso gruppo Suning che aveva acquisto il 70% delle azioni dell’Interne nel giugno 2016, conclude un accordo con la Premier League britannica per l’acquisizione per 650 milioni di euro dei diritti delle partite per u triennio a partire dalla stagione 2019-2020

20 novembre 2016 Angela Merkel annuncia che brigherà per un quarto mandato alla Cancelleria. “Scendo di nuovo in campo contro l’odio e per la democrazia”.

A sorpresa il cattolico thatcheriano Fillon vince il primo turno delle primarie della destra e del centro in Francia

20 novembre 2016 Oltre 4 milioni di transalpini si esprimono al primo turno delle primarie per scegliere il candidato della destra e del centro alle elezioni presidenziali in Francia. A sorpresa l’ex presidente Nicolas Sarkozy, rimane escluso dal ballottaggio, giungendo solo terzo con il 20,6%  preceduto non solo dal favorito dei sondaggi, il gollista chiracchiano Alain Juppé, che non va peraltro oltre il 28,6% dei voti ma anche dal suo ex primo ministro, il cattolico conservatore ed ultraliberale in economia Francois Fillon che a sorpresa giunge in testa con oltre il 44%

20 novembre 2016 Chiusura del Giubileo della Misericordia in Vaticano.

20 novembre 2016 20 Il derby di Milan-Inter sarà trasmesso da San Siro con un realismo mai visto prima in tv d Mediaset Premium in 4K. Sarà la prima partita del campionato di Serie A in onda in 4K, con riprese diverse ed esclusive rispetto a quelle tradizionali e una qualità visiva quattro volte superiore.

21 novembre 2016 Il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi esorta i governi a intervenire «con un insieme di politiche di bilancio più orientate alla crescita per favorire la ripresa», per esempio con «una composizione delle politiche fiscali più amica della crescita» perché non ci si può affidare solo agli interventi di politica monetaria della sua istituzione. Draghi, durante il dibattito nell’Europarlamento di Strasburgo sull’attività della Bce, ha rassicurato sulla capacità dei mercati finanziari di assorbire gli effetti di risultati elettorali apparentemente traumatici, facendo riferimento all’elezione a presidente degli Stati Uniti di Donald Trump e al precedente del referendum britannico sulla Brexit. «Le politiche di bilancio devono sostenere la ripresa economica, rispettando i vincoli dell’Unione Europea», ha affermato il presidente della Bce, che ha sollecitato i governi a un «uso migliore» del coordinamento comunitario affinché le raccomandazioni «siano prese davvero in considerazione e attuate effettivamente». Ha poi garantito la continuazione degli interventi straordinari della Bce fino al marzo prossimo «e anche oltre, se necessario».

21 novembre 2016 In occasione della giornata mondiale della televisione i brooadcaster   europei, asiatici, canadesi, americani e australiani sono invitati a diffondere un video  di 30 secondi réalisée à la demande de plusieurs organisations de radiodiffuseurs, selon un communiqué de l'UER. Il s'agira de montrer l'impact de la télévision sur la cohésion de la société européenne et dans le fonctionnement de la démocratie. La vidéo met en lumière le fait que 600 000 personnes en Europe créent des programmes qui touchent 610 millions de téléspectateurs sur l'ensemble du continent. Chaque jour, les Européens regardent en moyenne la télévision pendant 3h55. Les 5 463 chaînes européennes diffusent quotidiennement quelque 60 000 heures de divertissement. Les téléspectateurs sont encouragés à s'exprimer sur les réseaux sociaux via les hashtags #WeloveTV et #WorldTVDay.

21 novembre 2016 In Canada il Consiglio della Radiodiffusione e delle Telecomunicazioni Canadesi CRTC riduce drasticamente da sette anni ad un solo anno la durata delle licenze assegnate ai fornitori di servizi di televisione via cavo o via satellite allo scopo di costringerle ad offrire abbonamenti a prezzi più abbordabili nella fattispecie eal servizio di base

21 novembre 2016 Secondo il Wall Street Journal  Amazon starebbe valutando di entrare nel business dello sport in tv Attraverso Amazon Prime Video, che sarà presto disponibile in 200 paesi o territori, proporrà ai propri abbonati reti lineari e in particolare canali sportivi in diretta a differenza di Netflix, che pur avendo fatto qualche incursione nei programmi di flusso (giochi, intrattenimento ..), propone programmi seriali ef ilm. Dotato di una maggiore forza finanziaria Amazon si prepara dunque ad una concorrenza frontale con gli operatori della televisione a pagamento aprendo negoziati con la National Basket Association (NBA), la Major League Baseball (MLB) e la National Football League (NFL), per acquisirne i diritti delle partite in diretta, ma anche con spoort meno popolari negli USA come il surf e il calcio (« soccer »).

21 novembre 2016 Instagram la piattaforma di condivisione delle foto di Facebook proporrò d’ora in poi flussi video in diretta alla stregua di Periscope o di Facebook Live, nonché lo scambio di foto e  e video neo corso delle conversazioni private con altri utenti

21 novembre 2016 SFR Média secondo Le Figaro starebbe predisponendo l'assorbimento del settimanale economico L'Expansion da parte del L'Express di cui assicurerebbe le pagine economiche

21 novembre 2016 Ad un anno dallo sbarco in Italia l'offerta di Netflix si è triplicata. Come sottolinea  Yann Lafargue a Repubblica, “abbiamo offerto da subito contenuti italiani ma ci siamo impegnati nel produrre contenuti originali. Abbiamo da poco annunciato il nostro primo prodotto italiano, Suburra, e daremo notizie tra breve sul cast e su quando inizieranno le riprese. E inizieremo subito anche a lavorare ad altri progetti. Noi creiamo contenuti originali, non siamo lo Spotify del video. La nostra ambizione è quella di essere la prima televisione globale Internet. Cerchiamo di superare il problema comprando licenze globali, ma ogni casa di produzione vende in mercati singoli, non hanno nessuno che copra il ruolo di venditore globale. Ci vorrà tempo per cambiare l'industria: il sistema delle licenze è assai complesso e questo rende le cose difficili per noi. Lavoriamo sulle esclusive e stiamo lavorando per passare dalle 600 ore odierne alle 1000 ore di contenuto originale nel 2017 disponibile in tutto il mondo. L'obiettivo è creare contenuti globali ma anche avere eccellenti prodotti locali che possono essere interessanti nel resto del mondo». 

21 novembre 2016 Si infittiscono le voci di una ripresa delle trattative di Mediaset con Sky per la vendita della piattaforma Premium. In ballo i diritti della Champions. Il Biscione rinuncia a chiedere ai tribunali la messa sotto sequestro del 3,5% del capitale di Vivendi, ovvero la parte che avrebbe dovuto spettarle in base al protocollo di accordo di partecipazioni incrociate intorno alla piattaforma Mediaset Premium.  Mediaset punterebbe a un accordo extragiudiziale con Vivendi per poi aprire un tavolo ufficiale con Murdoch

21 novembre 2016 Distribuzione dal Basso nata nell’aprile 2013 si trasforma in Open Ddb, una piattaforma online, in tre lingue diverse, per distribuire e vendere film, libri e dischi indipendenti. lanciata da tre ragazzi a Bologna con un catalogo 120 titoli di ottanta autori diversi.

22 novembre 2016 Schäuble attacca la Commissione Ue: «Più controlli sui bilanci dei singoli Paesi» Ma Renzi: «Inizi dai conti della Germania». La polemica sull’utilizzo del surplus tedesco

22 novembre 2016 Il Tribunale di commercio di La Coruna condanna Rojadirecta, il sito che che offre i link che consentono di visinare gratuitamente gli eventi sportivi live, colpevole di violazione della proprietà intellettuale e come tale condannata all’indennizzo dei detentori dei diritti di tali eventi

22 novembre 2016 NBC Universal filiale del gruppo Comcast raddoppia il proprio investimento di 200 milioni di dollari  nel sito di informazione online BuzzFeed che rivendica 500 milioni di utenti in tutto il mondo. BuzzFeed fra le altre cose collaborerà alla produzione e distribuzione sui social network di video pubblicitari di breve durata e formattati per le piattaforme online di NBCUniversal Content Studio

Ad un anno dalla decisione di Cameron di azzerare il contributo pubblico del Foreign Office al Bbc World  Service che trasmette in 29 lingue straniere (tra cui il coreano e il farsi, la lingua persiana, e certe parlate del subcontinente indiano) il governo britannico dopo Brexit decide di rilanciarlo con un finanziamento aggiuntivo (per tre anni) di 289 milioni di sterline (335 milioni di euro), che si sommano al budget ordinario di 265 milioni di sterline (307 milioni di euro), insieme con un messaggio preciso da parte del governo: raddoppiare l'audience dai 246 milioni di oggi al mezzo miliardo atteso per il 2022, data del centenario della Bbc.

22 novembre 2016 BBC pianifica di dar vita ad una piattaforma OTT per tutti i propri servizi audio, quella che il suo DG Tony Hall ha chiamato una “Netflix of audio' globale, che consenta in modalità catch-up di assicurare l’accesso di tutti i contenuti audioa tutti gli ascoltatori al di fuori del Regno Unito  in tutto il mondo alla stregua dei servizi lineari diffusi dal proprio World Service L’espansione dei servizi audio della BBC include l’accesso all’archivio passata la finestra di 30 giorni attrvaerso il servizio iPlayer,per consentire agli ascoltatori cinesi ad esempio di ascoltare contenuti che correntemente non riescono a reperire

22 novembre 2016 Canal Plus da oggi è disponibile con l’'applicazione myCanal su Apple TV. Consentendo l’accesso a tutte le reti ad eccezione di quelle per adulti. L'applicazione permette l'accesso in HD sia live sia  replay, quella start-over che consente di rivedere le ultime 8 ore di programmazione, alla stregua di quanto offerto sul web attraverso il Cube S e l'utilizzo di una Zaplista che consente di cambiare  rapidamente canale senza abbandonare il flusso live.

22 novembre 2016 Cdiscount parte all’assalto del mercato low cost della telefonia mobile in Francia proposta senza impegno temporale a partiore da 2 euro, sino a 16 euro se si sottoscrive le due opzioni con 5Gigabyte di acesso a Internet e sms e mms illimitati

22 novembre 2016 Francesco Starace illustra a Londra il nuovo piano strategico di Enel per gli anni 2017–2019. Previsti investimenti complessivi per 20,9 miliardi di euro. la digitalizzazione degli asset genererà una crescita degli investimenti nei settori delle reti e del retail, che riguarderà principalmente i contatori intelligenti, il controllo da remoto, la connettività dei sistemi, così come gli investimenti nella digitalizzazione del cliente e la promozione di una forza lavoro più digitalizzata.

22 novembre 2016 Il mercato delle telecomunicazioni in fermento dopo l’arrivo di u quarto operatore low cost Iliad nella telefonia mobile. Secondo Raffaele Barberio  il vecchio modello di business fondato sulla vendita di accesso alla rete non regge più. Gli operatori di telecomunicazioni devono cambiare pelle e quelli italiani dovrebbero farlo più in fretta degli altri se si considera che i margini italiani sono ben più risicati rispetto a quelli di quasi tutti gli altri operatori europei. In sostanza, più che posizionarsi solo in relazione ai diretti competitor, le tlc italiane dovrebbero uscire fuori dal recinto industriale in cui hanno vissuto negli ultimi 50 anni e confrontarsi con il resto dell’economia digitale e dei suoi servizi. In un futuro, che non sappiamo quanto prossimo, forse non ci sarà più bisogno neanche di operatori di tlc  e allora sarebbe meglio guardare con mente aperta, con creatività industriale e con accortezza regolatoria agli scenari inediti che l’innovazione delle infrastrutture e dei servizi potrebbe imporci, più che offrirci.

23 novembre 2016 La maggioranza dell’Europarlamento, formata dagli europopolari del Ppe e dagli eurosocialisti di S & D, ha fatto approvare una risoluzione per lanciare l’allarme sulle interferenze e la propaganda della Russia contro l’Unione Europea. Nel mirino sono finiti anche i finanziamenti russi ad alcuni movimenti populisti dichiaratamente euroscettici. Da Mosca hanno replicato con durezza. «L’aver preso questa decisione — ha detto il presidente russo Vladimir Putin — significa che siamo testimoni di un evidente degrado, in senso politico, della democrazia nei Paesi occidentali». Ha aggiunto di volersi «complimentare» con «i giornalisti» di Stato russi, che hanno indotto l’Europarlamento ad approvare la risoluzione. Il ministero degli Esteri di Mosca ha parlato addirittura di «crimine» perché «l’attenzione della comunità internazionale viene distolta dalle minacce reali del terrorismo, fondamentalismo, nazionalismo e xenofobia». La risoluzione, passata a Strasburgo con 304 si, 179 no e 208 astensioni, segnala l’urgenza di contrastare le campagne di disinformazione e di propaganda anti Ue della Russia. Eguale necessità viene evocata solo per i terroristi islamici, appesantendo di fatto le accuse al Cremlino. L’obiettivo di Mosca sarebbe distorcere la verità, provocare dubbi, dividere l’Europa nell’alleanza con gli Stati Uniti, screditare le istituzioni Ue, paralizzare il processo decisionale e diffondere paura e incertezza tra i cittadini europei. Mosca utilizzerebbe «centri studi, reti televisive in molte lingue (come Russia Today ), pseudo-agenzie di notizie e servizi multimediali (come Sputnik ), social media e la rete di Internet». Il Cremlino è accusato di aver lanciato questa propaganda anti Ue dopo l’annessione della Crimea e la crisi in Ucraina, che ha generato sanzioni europee anche contro il «cerchio magico» di Putin. Il Fronte Nazionale della francese Marine Le Pen, la Lega Nord di Matteo Salvini, il M5S di Beppe Grillo insieme ai separatisti britannici dell’Ukip di Nigel Farage, che Ppe e S & D considerano tra i partiti più in sintonia con la linea del Cremlino, hanno votato contro. Il Fronte Nazionale, che ha ottenuto prestiti da una banca russa per la sua attività politica, ha definito la risoluzione «propaganda bugiarda europea». L’eurodeputato del M5S Fabio Castaldo ha giudicato «vergognosa questa manipolazione interessata e mistificatrice della realtà» perché «non è colpa della Russia se è crollata la fiducia in questa Europa e nei suoi incapaci dirigenti». L’Ukip ha parlato di «preoccupanti reminiscenze della Guerra fredda». Per l’eurodeputato della Lega Nord Lorenzo Fontana «la Russia deve essere un partner importante e non un nemico». Vari deputati della maggioranza non hanno seguito la disciplina di partito e si sono astenuti o hanno votato contro.

23 novembre 2016 Accusata di aver influenzato l’esito delle elezioni presidenziali statunitensi  consentendo il massiccio propagarsi di informazioni non veritiere, Facebook, dopo aver negato inizialmente il problema che assume un ruolo cruciale per le nostre democrazie, annuncia misure per meglio distinguere il «vero» dal « falso».

23 novembre 2016 Secondo Handelsblatt l’offensiva di Amazon nel campo della diffusione in diretta degli eventi sportivi attraverso la propria piattaforma OTT riguarderebbe anche le partuite di calcio della Bundesliga

23 novembre 2016 CdA Rai spacccato sulla par condicio. Tre consiglieri d'opposizione Rai, Arturo Diaconale, Giancarlo Mazzuca e Carlo Freccero denunciando uno “squilibrio schiacciante” a favore del si al referendum costituzionale del 4 dicembre nei programmi d'informazione della tv pubblica, chiedono una convocazione immediata del cda La presidente Monica Maggioni sottolinea nella lettera di risposta come in azienda ci sia «un lavoro costante che mira al massimo rispetto del pluralismo e dell'equilibrio tra le differenti posizioni» e «questo lavoro è accompagnato da un puntuale monitoraggio». Secondo i firmatari, però, al di là dei dati, la faziosità dell'informazione Rai è nei fatti. «I tg sono posizionati sulla propaganda per il sì» e verrebbe cavalcato l'allarmismo in caso di vittoria del no, attacca Freccero. «La richiesta non può essere elusa - aggiunge Diaconale -, bisogna fare chiarezza e imporre il rispetto delle regole della par condicio»

23 novembre 2016 Iniziano in Francia le trasmissioni di Viceland, emittente televisiva lineare del gruppo americano Vice Media diretto da Shane Smith, ,proposta in esclusiva nelle diverse offerte di Canal + su qualsiasi supporto, televisione, myCanal e Canal à la demand unitamente a «Essentiel famille», Panorama, TV by Canal Panorama presso Free e Famille by Canal presso Orange.


23 novembre 2016 Il giudice civile di Milano Vincenzo Perroziello dispone con un’ordinanza blocca il ricorso d'urgenza «Non doversi procedere» in merito al ricorso d'urgenza presentato da Mediaset contro Vivendi, nello scontro ni atto dallo scorso luglio per la cessione di Mediaset Premium.

24 novembre 2016 Espn il gruppo di emittenti sportive affiliate a Disney continua a perdere abbonati nell’ultimo anno 2 milioni. In pochi anni i suoi clienti scendono da 100 a 90 milioni

24 novembre 2016 In un’intervista al Corriere della Sera Veltroni invita La Rai a non pensare solo all’Auditel  “Il dovere della Rai è restituire qualità». Ossia «L’innovazione dei linguaggi. La diversificazione. La Rai non può scambiare la qualità con la quantità. I dirigenti di viale Mazzini sono abituati ad attendere con ansia alle 10 del mattino i dati dell’Auditel. Non conta più se un programma sia bello o brutto. L’esclusivo metro di valutazione è lo 0,4% in più o in meno di share. Grandi programmi che cambiarono la tv italiana ebbero ascolti non di decine di milioni: Quelli della notte , Blitz , 16 e 35 di Beniamino Placido. Eppure sono rimasti nella cultura di massa». «Credo sia arrivato il momento di ripristinare, come propone da tempo Arbore, l’Indice di Qualità.

24 novembre 2016 Sawiris cede ad un imprenditore albanese Wind International Services l'italiana Wis, la divisione di telefonia internazionale (il traffico delle chiamate e di internet all'estero, l'ultimo pezzo che rimaneva dell'eredità di Wind.

25 novembre 2016 Canal propose à partir de ce vendredi une offre inédite, combinant le remboursement de l'Apple TV 32 Go (valeur 179 euros sur l'Apple Store) à tout nouvel abonnement à l'offre « Intégrale ». Le prix de l'abonnement est de 59,90 € au lieu de 99,90 € (avec engagement 24 mois). L'offre « Intégrale » comporte toutes les chaînes et toutes les options proposées par l'opérateur y compris, sur demande, les chaînes adultes.

25 novembre 2016 Vivendi avvia in Francia Studio +, l'offerta di serie televisive per cellulari e tablet proposta  à 4,99 euro mensili

26 novembre 2016 Muore Fidel Castro. Proclamati otto giorno di lutto a Cuba sino ai funerali.

28 novembre 2016 Parte la piattaforma SVoD OTT di HBO in Spagna con un catalogo di oltre 3 mila ore di contenuti in HD, in concorrenza diretta con Netflix al prezzo di 7,99 euro mensili per i clienti di Vodafone Tv accessibile su PC, Mac, tablet, mobili e attraverso Apple Tv e Google Chromecast

28 novembre 2016 Finisce la gratuità integrale di tutti gli eventi dei Giochi Olimpici in Germania sinora trasmessi sulle reti pubbliche. Liberty Media attraverso Eurosport acquista i diritti dei Giochi Olimpici dal 2018 al 2024. Parte degli eventi rimarranno  gratuiti su Eurosport 1, integrati da ulteriori programmazioni su altri canali del gruppo Discovery e in particolare su DMAX,. Sul canale televisivo a pagamento Eurosport 2 saranno presenti contenuti esclusivi. I negoziati avviati con ARD e ZDF sono rimasti senza successo. Il prezzo di sub-licenze è stato giudicato da ARD e ZDF troppo alto

Vivendi, Studio+ sbarca in Italia Il gruppo vara con Tim l'app di serie ty per mobile e avvia senza Mediaset il polo Ue di contenuti Vivendi

28 novembre 2016 Il gruppo Vivendi presenta a Milano Studio + , il nuovo servizio di Vivendi che mette a disposizione serie fruibili esclusivamente da mobile disponibile in Francia dal 25 novembre. Studio + sarà operativo in Italia dal 4 dicembre, tramite un abbonamento sottoscrivibile attraverso  TIM, con dieci nuove serie di 5-10 minuti a episodio, prodotte esclusivamente per mobile. Studio + sarà dotata di un budget di 35 milioni l'anno per lanciare un titolo ogni settimana

29 novembre 2016 Un Volo LaMia Airlines 2933 partito dall'aeroporto Viru Viru di Santa Cruz de la Sierra (Bolivia) e diretto a Medellín precipita sul fianco di una montagna a La Unión causando 71 vittime tra cui molti giocatori della squadra di calcio brasiliana Chapecoense.

29 novembre 2016 CNN acquisita  Beme,  l'applicazione  capace di registrare video senza revisione o conferma di pubblicazione con l'obiettivo di lanciare un nuovo mediaum. Casey Neistat e il suo team di 11 persone che fino ad oggi si sono occupate dello sviluppo della popolare app saranno dunque coinvolti in un nuovo progetto che nascerà proprio dalle ceneri dell’applicazione, prossima ad essere definitivamente rimossa dal Play Store e dall’App Store. Lo youtuber avrà il compito di realizzare per conto della CNN una serie di nuovi video in cui verranno affrontati diversi argomenti di interesse generale. Il progetto rimarrà ad ogni modo separato dagli attuali canali social della CNN, al fine di dare a Neistat il massimo dell’autonomia per ricreare al più presto un audience di grandi proporzioni, esattamente come fino ad oggi avvenuto su YouTube.

29 novembre 2016  l'Autorità per le tlc britannica Ofcom chiede lo scorporo della rete di BT. L'incumbent dovrà separare legalmente Openreach, la divisione che gestisce le reti di BT.

30 novembre 2016 AT&T sfida Netflix dando vita ad una propria piattaforma SVoD OTT Direct Tv Now rivolta a quei circa 20 milioni di famiglie mai o non più abbonate a servizi via cavo e via satellite proponendo loro per 35 dollari mensuile fra 60 e 120  canali e in opzione per altri 5 dollari HBO su un televisore attraverso un box Apple Tv o il Fire TV di Amazon, su un pc, un tablet o uno smartphone .

La nouvelle offre d'AT&T inquiète les partisans de la neutralité du Net Les clients de l'opérateur qui souscriront au service de télévision en ligne seront avantagés En lançantce nouveau service de télévision en ligne, l'opérateur américain ATeT a ravivé les craintes des partisans de la neutralité du Net. Ce principe, qui assure une égalité de traitement entre tous les acteurs du Web, est considéré comme un fondement d'Internet. Mais aux Etats-Unis, son avenir s'inscrit en pointillé depuis l'élection de Donald Trump.  Elle constitue une rupture par rapport au modèle traditionnel, qui requiert un abonnement auprès d'un càblo-opérateur fournissant à la fois l'accès à Internet et la télévision et dont le montant peut rapidement dépasser les lot) dollars (94 euros) par mois. DirecTV Now est proposé à partir de 35 dollars. ATeT met en avant un deuxième atout: les données consommées pour regarder ces chaînes ne seront pas décomptées du forfait de ses 130 millions de clients mobiles. «Cela représente une distorsion de concurrence», estime Ernesto Falcon de l'Electronic Frontier Foundation, une association américaine de défense des libertés numériques.

30 novembre 2016 Netflix  apre al download dei contenuti. La società ha deciso di consentire ai suoi clienti di scaricare programmi e film sui loro device per vederli offline sull’ultima versione dell’APP smartphone e tablet IOS e Android, andando così incontro ad una richiesta montante da parte degli abbonati, che da tempo spingevano per ottenere una fruizione più semplice dei contenuti non soltanto in streaming.

30 novembre 2016 Altice USA quarto cavo-operatore oltre Oceano, annuncia un piano di investimento su larga scala per portare la fibra ottica in casa in modalità FTH consentendo una velocità di accesso a Internet sino al 10 Gigabit al secondo

Sky plc lancia nel Regno Unito Sky Mobile operatore telefonico virtuale di rete mobile MVNO

30 novembre 2016 Sky plc. il broadcaster che fa capo a Rupert Murdoch entra nel mercato delle telefonia mobile. Un ulteriore segno del processo di convergenza tra gli operatori delle Tic nel loro complesso, cioè tra chi era nella telefonia e in Internet come Telecom Italia, che offre anche contenuti, e chi invece fa il percorso inverso. Il gruppo della pay-Tv ha presentato «Sky Mobile», un operatore virtuale di rete mobile (mobile virtual network operator o «Mvno» come sono chiamati dagli addetti ai lavori), cioè un fornitore di servizi di telefonia mobile che non possiede alcuna licenza per il relativo spettro radio né ha le infrastrutture necessarie per fornire i servizi. Infatti Sky userà la rete di 02 (Telefonica). Con questa operazione il gruppo trasforma Sky a pieno titolo in un «quadruple play provider», in grado quindi di offrire agli abbonati quattro servizi: banda larga e pay-tv con offerta legata al telefono fisso e ora anche il servizio di telefonia mobile

30 novembre 2016 Nei primi due mesi dopo il lancio del nuovo sito e delle nuove app per smartphone e tablet dall'1 ottobre al 30 novembre 2016, l’offerta RaiPlay registra quasi 75,5 milioni di visualizzazioni da 15 milioni di dispositivi differenti. I contenuti che hanno ricevuto una maggiore apprezzamento da parte degli utenti sono state le fiction come «Un Medico in famiglia», che ha registrato più di 6 milioni di visualizzazioni, «L’allieva» e «Braccialetti rossi» che hanno registrato, ciascuno, oltre 5 milioni di visualizzazioni.

Novembre 2016 Dplay, il servizio over the top gratuito di Discovery Italia, fa segnare un novembre record superando i 2 milioni di utenti unici: 25% rispetto allo stesso mese dello scorso anno e 40% rispetto a ottobre 2016. Su Dplay si trovano i principali programmi di Real Time, Dmax, Nove, Giallo, Focus, K2 e Frisbee, i 7 canali free to air di Discovery Italia, sia attraverso il sito it.dplay.com sia con l'app dedicata. A trainare il novembre record ha contribuito il successo di Untraditional, la fiction di Fabio Volo firmata Dplay Original, il brand che racchiude le produzioni nate per Dplay

Dicembre 2016 Con una massiccia campagna pubblicitaria, Premium  lancia un canale dedicato ai film d'animazione (Premium Animation), nuovi contenuti per cinema, serie tv e calcio. Al bouquet con il calcio internazionale si aggiungeranno i campionati di Argentina e Brasile, l'Arsenal tv e il Barca tv e gli highlight delle partite di B. Contemporaneamente esordisce l'offerta di Premium Play in 4K. Si allarga l'offerta degli approfondimenti calcistici, ma anche quella di serie e film (come Batman vs Superman, Suicide Squad, Black Mass) in 4K, nonostante Medusa, la casa di produzione del Biscione, abbia scelto di cedere a Sky alcuni film che renderanno il carnet natalizio delle reti di Murdoch più sostanzioso del previsto. ll servizio di streaming on demand, inoltre, propone agli abbonati Premium tutta la produzione cinematografica girata in Ultra HD presente in catalogo, compresi film appena usciti dalle sale cinematografiche.

1 dicembre 2016 La Commissione Ue presenta un pacchetto di proposte per semplificare la vendita online di beni e servizi nel Digital Single Market. Via libera al taglio dell’Iva su eBook e giornali online allo stesso livello dei libri e giornali di carta. 

1 dicembre 2016 In Italia il gruppo Fox che trasmette i canali satellitari pay in esclusiva Sky: Fox Sports, FOX, FoxLife, FoxCrime, Fox Comedy, Fox Animation, National Geographic Channel, Nat Geo People, Nat Geo Wild, Baby Tv generando ascolti suiperiori all’1,1% non esclude l’ipotesi di sbarcare nella televisione free seguendo quanto ha fatto Sky Italia con TV8, Cielo e Sky Tg 24

Amazon Prime Video si assicurta le reti HBO nella battaglia contro Netflix

2 dicembre 2016 Negli Stati Uniti sulla piattaforma videostreaming SVod Amazon Prime Video arrivano in modalità OTT i canal HBO e Cinemax. HBO è proposto a 14,99 dollari (14 €) al mese, ovvero alla stessa tariffa del servizio di streaming HBO Now.  L'aboaemento a Cinemax  è proposto a 9,99 dollari (9,38 €) al mese. Anche le reti Showtime e Starz risultano accessibili su Amazone Prime Video, ognuna a 8,99 $ (8,44 €) al mese.

4 dicembre  2016 Ripetizione del ballottaggio in Austria, risulta nuovamente vincitore il verde europeista Alexander Van der Bellen con il 51,7% dei voti. Questa volta il candidato dell’estrema destra populista Norbert Hofer che non va oltre il 48,3%,  ammette la sconfitta

Secca sconfitta dl Renzi. La valanga di no ben 19 milioni e 419 507 contro 13 milioni 432 108 al Referendum costituzionale del 2016 in Italia superiore al 59,1% lo costringe a rassegnare le dimissioni da premier. . I sondaggi, questa volta, non hanno sbagliato, sull’esito. Ma, appunto, sulle “misure”. Infatti, tutti i principali istituti demoscopici avevano previsto il successo del No, segnalando, però, un’ampia area di incerti, che avrebbe potuto rendere possibile perfino il sorpasso del Sì. Invece, il No si è imposto nettamente. E ha prodotto conseguenze immediate, anzitutto sul governo. D’altronde, 6 italiani su 10 hanno votato contro la riforma, ma, anzitutto, contro Renzi. Troppi per non provocare le dimissioni immediate del Premier. 

4 dicembre 2016 Si svolge in Italia il referendum costituzionale del 2016 per confermare o respingere la cosiddetta riforma Renzi-Boschi. contenuta nella legge costituzionale approvata dal Parlamento il 12 aprile 2016, recante «disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione». I risultati vedono un'elevata affluenza che in Italia raggiunge il 68,48% in controtendenza rispetto alle consultazioni precedenti e una netta prevalenza dei voti contrari, che hanno superato il 59% delle preferenze espresse. Solo Trentino Alto Adige Toscana e di stretta misura Emilia Romagna votano per il si. Al Sud il no è ovunque superiore al 65%. Fra i cittadini residenti all’estero il si raggiunge il 65,7% ma la partecipazione non va oltre il 30,74%

Le conseguenze della sconfitta del tentativo renziano di riforma costituzionale e di formazione di una democrazia governante e lo spettro di ritorno alla Repubblica dei Partiti nell’era delle fake news incontrollabili e non smentibili alimentate sui social network e dell’accelerazione della frammentazione e divaricazione della società italiana (2017-2018)

4 dicembre 2016 Parte in Italia l’offerta per i telefonini della filiale di Canal +, Studio + . E’ disponibile via la  app di Vivendi a 4,99 euro al mese e 1,8 euro a settimana e per i clienti Tim a 3,99 euro al mese più uno gratuito o 1,49 a settimana con sette giorni gratis, escluso in entrambi i casi il costo dell'utilizzo dati. Le mini-serie fanno parte anche dell'offerta Tim «Supergiga 10 e lode». Al momento il catalogo delle serie è composto da 15 stagioni complete, a cui si aggiungono cortometraggi per oltre 200 video. Le serie tv provengono da tutto il mondo (disponibili in lingua con sottotitoli o in italiano) perché il progetto Studio , ha respiro internazionale

5 dicembre 2016 D’intesa con il Presidente della Repubblica Hollande, il primo Ministro Manuel Valls rassegna le dimissioni per presentarsi alle primarie per la scelta del candidato della gauche francese per le elezioni presidenziali

5 dicembre 2016 Mattarella chiede a Renzi di congelare le dimissioni sino all’approvazione della Legge di stabilità. Cresce anche fra le forze politiche di maggioranza che paventano il rischio di un ulteriore logoramento, la richiesta di andare rapidamente ad elezioni anticipate

5 dicembre 2016 Il DG di TV5 Monde Yves Bigot invita le reti partner di Francia Svizzera, Belgio Canada ad «Unire le forze per lanciare une piattaforma SVOD francofona» per combattere la pirateria informatica e trovare un’alternativa a Netflix.

5 dicembre 2016 Fastweb compra da Tiscali ramo business e frequenze.  La società della fibra rileverà per 45 milioni i clienti del servizio top client Tiscali Business e il contratto per la connettività alla pubblica amministrazione. Intesa da 12,5 milioni per le frequenze da 3.5 Ghz dell'azienda sarda

5 dicembre 2016 Si sblocca il contributo a Chili ty di stefano Parisi LA delibera regionale che assegna un finanziamento di oltre un milione di euro a Chili tv, la società che fa capo a Stefano Parisi, era ferma da mesi, dopo il veto della Lega, che aveva minacciato di non votarla.. Il bando vinto da Chili tv prevede un contributo regionale di 1.167.034,00 euro e l'impegno da parte della società di Parisi a realizzare investimenti in ricerca e sviluppo pari a 3,2 milioni, già sostenuti in proprio dall'aprile 2015 e l'impegno ad assumere venti figure qualificate. In caso contrario, Chili aveva minacciato di fare causa alla Regione.

6 dicembre 2016 Il Presidente della Repubblica francese Francois Holland nomina Bernard Cazeneuve Primo Ministro in sostituzione del dimissionario Manuel Valls. Pochi i rimpasti dei portafogli. Al ministero dell’Interno Cazeneuve è sostituito da Bruno Le Roux Audrey Azoulay rimane ministro della Cultura e della Comunicazione. Il Governo Cazeneuve rimarrà in carica sino al …….2017.

6 dicembre 2016 l’UDC dopo il massiccio no alla Legge Costituzionale decide di uscire da Alleanza Popolare lasciando solo il NCD di Angelino Alfano

6 dicembre 2016 Via libera dell’antitrust Ue all’acquisizione da parte di Microsoft del social network per professionisti LinkedIn. L'operazione da 26 miliardi di dollari potrebbe ora essere perfezionata nel giro di pochi giorni  Microsoft scommette sull'integrazione della tradizionale forza nel software con i servizi su Internet offre da LinkedIn alle aziende e alle fasce più qualificate del mercato del lavoro, che oggi generano 3 miliardi di dollari di entrate l'anno e soprattutto una quantità di dati di valore inestimabile. In cambio del via libera, il Commissario alla concorrenza di Bruxelles, Margarethe Vestager, ha imposto a Microsoft di garantire identico accesso al suo programma Office ad altre società di servizi in rete per professionisti nei prossimi 5 anni. Office permetterà, tra l'altro, che siti concorrenti compaiano all'interno di funzioni quali il calendario degli appuntamenti. La Ue ha anche ordinato a Microsoft di consentire ai produttori di computer di non installare automaticamente connessioni a LinkedIn sui desktop.

6 dicembre 2016 Mediaset secondo Satellifax sarebbe alla ricerca di una partnership anche con TF1, per realizzare il suo progetto di piattaforma paneuropea, dopo il fallimento dell’intesa con Vivendi

6 dicembre 2016 Prosegue la crescita delle quote azionarie acquisite da Vivendi che ora controlla il 24,19% delle azioni di Telecom Italia.

6 dicembre 2016 In Italia i clienti con My Sky connesso e con l'opzione Hd possono vedere in Hd anche quasi tutti contenuti on demand.

6 dicembre 2016 Fastweb lancia la connessione in fibra a 1 Giga. Entro il 2020 nuova rete mobile 5GL, ossia la prossima generazione per la comunicazione mobile, che permetterà velocità di trasferimento altissime e nuovi modi di sfruttare il traffico dati, connettendo più persone e più dispositivi. Fastweb realizzerà una propria infrastruttura 5G basata su «small cells» (piccole celle). Perché dispone già di una capillare infrastruttura di rete fissa basata sulla fibra ottica. Ha oltre 20 mila «cabinet» (armadi) in tutta Italia, che diventeranno 50 mila entro il 2020 a seguito di un massiccio piano di investimenti Le «cabinet» ospiteranno le small cells. Sfruttando le frequenze 3,5 Gigahertz, retaggio dell'accordo con Tiscali che le ha ceduto la divisione «business» per 45 milioni e affittato per 12,5 milioni in cinque anni le sue frequenze mobili. La sperimentazione della rete ultra-performante, chiamata «5G ready», partirà l'anno prossimo per «arrivare a coprire il 20% della popolazione nelle grandi città nel 2020».

7 dicembre 2016 Finisce l’assedio di Aleppo con la fuga dei miliziani dellì’Isis, ma prosegue il combattimento delle truppe governative contro i ribelli assediati nella città nonostante il coridoi umanitario

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi rassegna le dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

7 dicembre 2016 Mattarella frena sull’ipotesi di elezioni anticipate in giorno in cui Matteo Renzi dopo aver fatto approvare dal Senato la legge di stabilità e convocato la Direzione del PD, sale al Quirinale e rassegna le elezioni 

7 dicembre 2016  Vivendi supera la soglia del 25 % delle azioni di Ubisoft

8 dicembre 2016   Gli azionisti del gruppo Starz accettano l’acquisizione della loro pay tv da parte dello Studio The Hunger Games Lionsgate per 4,4 miliardi di dollari


8 dicembre 2016 Il Presidente di Orange Stéphane Richard dichiara che in caso di vendita da pèarte di Vivendi, l’ex incumbent francese nelle telecomunicazioni sarebbe interessata ad un eventuale acquisto del gruppo Canal+

8 dicembre 2017 RT (ex-Russia Today) avvierà una versione francofona nel corso dekl 2017

8 dicembre 2016  Vivendi annuncia il lancio imminente a inizio 2017 in Francia del proprio servizio di video musicali

8 dicembre 2016 La BBC effettua una sperimentazione di diffusione video in 4K in modalità HDR (High Dynamic Range) e HLG (Hybrid Log-Gamma) sulla propria piattaforma di streaming iPlayer trasmettendo come test 4 minuti di una serie documentaristica Pianeta Terra II accessibili attraverso i televisori  connessi compatibili Il formato HLG è una norma sviluppata da BBC R&D e dalla nipponica NHK per rispondere alle esigenze dei diffusori ed è stata recentemente integrata nello standard HDR-TV dell'UIT

8-10 dicembre 2016 In seguito all’apertura formale della crisi il Presidente della Repubblica Mattarella procede alle consultazioni alla fine delle quali il presidente insiste su un governo con pieni poteri. Polemiche del centrodestra per le consultazioni parallele compiute da Renzi a Palazzo Chigi per individuare il nome da suggerire al Capo dello Stato

9 dicembre 2016  La 21st Century Fox lancia un'offerta per il 51% di azioni di Sky che ancora non possiede per arrivare al controllo della pay tv europea. Si tratta del secondo tentativo in tal sens dopo quello del 2011. Questa volta Murdoch ha messo sul piatto 10,75 sterline per azione (12,8 euro), il 36% in più sulla chiusura delle azioni della vigilia  L’annuncio avvioene in un contesto in cui con l'attuale debolezza della sterlina  i titoli britannici del settore dei media come Itv diventano oggetto di acquisizioni da parte di società statunitensi.

9 dicembre 2016 Vivendi annuncia che avvierà nel 2017 Watchmusic in Francia dans l'Hexagone son service de vidéos musicales pour mobiles, qu'il teste déjà au Brésil. Vivendi va lancer début 2017 en France son service de vidéos musicales pour mobiles WatchMusic, qu'il teste déjà au Brésil,  

9-10 dicembre 2016 Le truppe Isis fuggite da Aleppo a sorpresa riconquistano la città di Palmira nonostante le resistenze di militi russi

10 dicembre 2016 Terrore a Istanbul Un autobomba con un kamikaze appartenente ai Falchi della libertà del Kurdistan, organizzazione paramilitare curda, esplode davanti allo stadio Stadio BJK İnönü del Besiktas dopo una partita provocando la morte di 38 persone e 155 feriti.

11 dicembre 2016 Una bomba nella Basilica copta di San Marco al Cairo provoca una strage di cristiani durante la messa uccidendo 25 fedeli tra cui sei bambini e procurando 30 feriti

11 dicembre 2016 Mattarella conferisce l’incarico esplorativo al Ministero degli Esteri Paolo Gentiloni Silveri

12 dicembre 2016 Il presidente incaricato Gentiloni svolge consultazioni  con le forze politiche ad eccezione di Lega e Movimento 5 Stelle sciogliendo la riserva dopo aver incontrato a seguito della riunione della sua Direzione in presenza del segretario Renzi, la delegazione del Partito Democratico, presentando infine al Capo dello Stato il proprio governo che procede in serata al giuramento dei ministri. Angelino Alfano diventa Ministro degli Esteri Marco Minitti Ministro degli Interni,  Maria Elena Boschi diventa Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Anna Finocchiaro Ministro dei Rapporti con il Parlamento. De Vincenti diventa Ministro per il Mezzogiorno e della coesione territoriale. Luca Lotti Ministro dello sport. Valeria Fedeli Ministro della Pubblica Istruzione. Nonostante i cinque nuovi ministri l’opposizione crtica il “governo fotocopia”

12 dicembre 2016 Negli Stati Uniti Viacom rinuncia alla fusione con la CBS. Dopo avere chiesto a Cbs e Viacom, di cui vanta la maggioranza delle azioni con diritto di voto, di esplorare possibili nozze, la holding del magnate 93enne Sumner Redstone e della figlia Shari ha deciso che per i due gruppi è preferibile una vita su strade parallele.

12 dicembre 2016 La Commissione Europea e la Banca Europea per gli Investimenti (Bei) hanno resentato ieri in Lussemburgo il progetto di un fondo per le infrastrutture legate alla banda larga che sia in grado di attrarre capitali privati e pubblici, con la partecipazione di tre grandi banche nazionali di promozione dello sviluppo: la tedesca Kf W Bankengruppe, l'italiana Cassa Depositi e Prestiti e la francese Caisse des Depots et Consignations. Il fondo, denominato Connecting Europe Broadband Fund, dovrebbe raccogliere inizialmente 500 milioni di euro di provenienti da investitori pubblici e privati, inclusi i fondi di Bei e Commissione Ue (che ha già messo sul piatto 100 milioni). Ciascun investimento del fondo sarà compreso tra 1 milione e 30 milioni di euro, mentre nel complesso sono previsti investimenti tra 1 miliardo e 1,7 miliardi di euro per la diffusione della banda larga nelle zone svantaggiate, ossia quelle ancora non coperte dalle reti ad altissima capacità. Obiettivo del nuovo veicolo sarà investire in classi di investimento equity o quasi equity, includendo debito mezzanino e subordinato, a un ritmo di 7-12 progetti l'anno dal 2017 al 2021.

12 dicembre 2016 Mediaset è sotto attacco a causa dui una OPA ostile lanciata da Vivendi. Il gigante francese della tv, del cinema e dei videogame compra un pezzo importante di Mediaset. E minaccia di salire ancora nell'azionariato del gruppo milanese che Berlusconi controlla attraverso la Fininvest. L'annuncio di Vivendi arriva improvviso alle 19 e 52: «Abbiamo il 3,01 di Mediaset» e questo - attenzione - non è che l'antipasto. La Vivendi di Vincent Bolloré punta a diventare il secondo azionista del Biscione «con una quota che oscillerà tra i1 10 e i1 20 per cento» delle azioni. Secondo La Stampa “il finanziere bretone ha un sogno Creare un campione dei media Una grande alleanza che comprenda Orange e Telecom Italia”

Emerge apertamente quanto paventato al momento della rottura su Premium: l’interesse di Bolloré è per Mediaset un gruppo che, a fine 2015, ha una quota di ascolto superiore a un terzo di quella totale (32,23% nel giorno medio) e una quota, ben superiore a quella di ascolto negli investimenti pubblicitari della tv nazionale (56,1%), con oltre due miliardi di fatturato pubblicitario stimati da Nielsen, comprensivi della quota di agenzia (1,7 netti a bilancio). Canale5, da solo, si stima valga un miliardo di pubblicità, circa la metà degli introiti pubblicitari del gruppo

12 dicembre 2016 In Italia i 2,3 milioni di abbonati Sky connessi dispongono di una vera e propria home page visualizzata sullo schermo tv, a integrare in un unico ambiente tutti i contenuti nelle varie modalità di fruizione (live, registrati, on demand). Il decoder My Sky mette a disposizione pure un motore di ricerca evoluto (ad esempio si possono cercare film digitando il nome di uno degli attori, o programmi di intrattenimento digitando il nome di uno dei conduttori) e anche un sistema di raccomandazione (che occupa la metà inferiore dello schermo) in grado di suggerire allo spettatore una serie di contenuti (circa 30 al giorno), tenendo conto pure delle preferenze e delle abitudini di visione

13 dicembre 2016  Il Governo Gentiloni ottiene la fiducia della Camera dei Deputati  con 368 sì (dieci in meno di quanti ne aveva incassati Renzi) e 105 no. Come previsto, in Aula, va in scena l’Aventino di grillini, leghisti e di Ala. Banchi vuoti per le tre formazioni, che non partecipano al primo voto di fiducia del governo

13 dicembre 2016  Il Parlamento europeo adotta il Rapporto Ehler-Morgano per una “politica comunitaria coerente nei settori della cultura e della creazione (SCC) e lo sviluppo di un “quadro di politica industriale completo”. Il testo preconizza che “ gli autori, i creatori, gli interpreti e i titolari dei diritti siano correttamente remunerati per le loro opere” chiedendo alla Commissione di mettere in opera attraverso una vasta riforma del diritto d’autore  il “diritto ad una giusta remunerazione e alla protezione giuridica degli autori”

13 dicembre 2016  Vivendi accelera la sua scalata al capitale di Mediaset salendo al 12,32%. Per parte sua la Fininvest di Silvio Berlusconi rilancia annunciando che tra azioni e diritti prenotati per il 14 dicembre è già salita al 39,77% dei diritti di voto (azioni proprie escluse) e contemporaneamente denuncia alla Procura di Milano e alla Consob i presunti abusi di mercato di Bolloré presentando un esposto contro Vivendi “per manipolazione di mercato”. Il titolo mediaset balza del 31,8% 

13 dicembre 2016 La BBC, via BBC Worldwide, si unisce ad ITV per apprestarsi a lanciare nel primo tirimestre 2017 unitamente a AMC Networks, un servizio on demand stile Netflix negli Stati Uniti all’inizio del 2017.- BritBox che prevede di svilupparsi nel resto del mondo non sostituirà BBC iPlayer né ITV Player nel Regno Unito. Non sono stati rilevati né il prezzo dell’abbonamento né stime sui ricavi attesi per un servizio che offrirà contenuti senza interruzioni pubblicitarie.

13 dicembre 2016  In Germania finisce l’esclusiva dei canali di Eurosport sulla piattaforma sat/cavo  Sky Deutschland, ormai disponibili anche sulla piattaforma via cavo e IPTV Vodafone Deutschland

13 dicembre 2016  Il gruppo televisivo Mètropole 6 annuncia l’acquisto del polo radiofonico del gruppo RTL in Francia formato da RTL, RTL2 e Fun Radio, oltre ai siti Internet e le concessionarie, per 216 milioni di euro. Le due società con in comune l’azionista  RTL Group (controllato al 75 % dal gruppo tedesco Bertelsmann), che deteneva sin qui il 48,3 % di M6 (e il 34 % dei diritti di voto) e la totalità del polo radiofonico RTL in France. L’investimento di M6 frutto di un negoziato con il proprio azionista di riferimento, verrà finanziati al 100 % attraverso indebitamento ovvero apporti di capitale contratti attraverso debiti di finanziamento nei confronti di terzi

13 dicembre 2016 beIN Sports, la piattaforma francese con circa 3 milioni di abbonati  accusa oltre 1 miliardo di euro di perdite in Francia dal suo lancio nel 2012 e più precisamente secondo la newsletter Satellifax,  262,5 milioni di euro nel 2012, 292 milioni nel 2013, 336 nel 2014 (su 15 mesi sino al 31 marzo 2016) e 142 milioni nel 20\15 (sui nove mesi successivi). Il fatturato cumulato in 24 mesi nel 2014 e 2015 ammonterebbe a 440 milioni di euro di cui il 93% provenienti dagli abbinamenti a fronte di 640 milioni di euro investiti nell’acquisizione dei diritti

13-14 dicembre 2016 Prove tecniche di pace con i Gafa. Trump chiama la Silicon Valley per rilanciare l'economia Usa Il presidente cerca di sfruttare il potere dell'innovazione Dopo aver parlato con Bill Gates al telefono il 13 dicembre Trump ha incontrato  nella sua Torre a New York i Ceo di numerose società hi tech americane. Fra loro Tim Cook di Apple, Larry Page di Alphabet (Google), Satya Nadella di Microsoft, Jeff Bezos (Amazon), Ginny Rom-mety (Ibm), Sheryl Sandberg (Facebook) Eric Schmidt (Alpha-bet/Google), Elon Musk (Tesla) Chuck Robbins (Cisco).

14 dicembre 2016 Anche il Senato con 169 favorevoli e 9 contrari dà la fiducia al Governo Gentiloni. Presenti 269 senatori per una maggioranza di 135. Assenti Lega, M5S e Ala che come alla Camera non hanno partecipato al voto.

14 dicembre 2016 Parlamento Europeo e Consiglio raggiungono un accordo informale sulla banda a 700Mhz. Le frequenze saranno assegnati a servizi 5G entro il 2020 consentendo di passare all’internet mobile di quinta generazione. L’accordo dovrà essere ratificato dal Parlamento nel suo insieme e dai governi nazionali. Peraltro ogni Stato membro avrà la facoltà di rinviare di due anni la data limite  “per ragioni chiaramente giustificate” dal momento che i servizi di radiodiffusione televisiva, che attualmente usano la banda 700 Mhz rimarranno prioritari sulle bande di frequenza inferiori “almeno sino al 2030”

Il governo italiano giudica inappropriata la scalata di Mediaset da parte di Vincent Bolloré. La reazione del Governo contro la scalata di Vivendi è stata immediata. Una difesa in qualche modo scontata ma che rafforza quel clima dialogante tra Pd e Forza Italia che già si respira in Parlamento. 

14 dicembre 2016  Prosegue la scalata di Mediaset da parte di Vivendi che sale al 20% delle azioni e come tale dovrebbe poter sedere nel Consiglio di Amministrazione del Biscione, mentre la Fininvest di Silvio Belrusocni si porta al 38,3%, soglia massima che può raggiungere al momento senza incorrere nell’obbligo di OPA. Per parte sua i governo vigila giuicando la scalata inappropriata. Secondo il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, dichiara che quello di Vivendi non è «il modo più appropriato di procedere per rafforzare la propria presenza in Italia. Il governo monitorerà con attenzione l’evolversi della situazione”

Così commenta il Corriere della Sera: “Un polo francoitaliano che metta insieme Orange e Canal+, Telecom Italia e Mediaset. Cioè i due ex monopolisti con la pay-tv di Vivendi e il gruppo di Silvio Berlusconi. Sotto la regia di Vivendi, per dar vita a un grande gruppo multimediale del Sud Europa e competere con un colosso come At&T e Time Warner. Vincent Bolloré sarebbe il king maker e il primo socio privato, accanto allo Stato francese. Lo scenario, in fondo, era stato anticipato da Vivendi nel giorno in cui a fine giugno 2015, annunciava di essere salita fino al 14,9% in Telecom (oggi sfiora il 25%). La settimana scorsa il ceo di Orange, Stéphane Richard, ha dichiarato di essere interessato a Canal+. Il mondo è tornato a credere alla convergenza tra contenuti e telecom”

Ma questa interpretazione viene messa in discussione da Il Sole 24 Ore secondo il quale al di là dell’aver puntato ad una base negoziale su Mediaset Premium Bolloré avrebbe in mente un secondo scenario: le nozze nella pay tv sarebbero state un pretesto per puntare duirettamente alla parte ghiotta ovvero a Mediaset nel dopo Berlusconi

Amazon sfida Netflix anche in Italia. A  differenza di Netflix e altri operatori, Amazon può contare sulla forza del suo marchio e su una nutrita base di sottoscrittori: il servizio è automaticamente garantito a chi è già abbonato all'offerta «Prime», mentre per i nuovi abbonati i prezzi sono molto competitivi.

14 dicembre 2016 Ponendosi in concorrenza diretta con Netflix con una copertura mondiale, Amazon estende il proprio servizio VoD Amazon Prime Video, in 200 paesi, fra cui la Francia, il Belgio, la Spagna, l’Italia, il Canada e l’India  Finora solo i clienti negli Usa, in Germania, Austria, Gran Bretagna e Giappone potevano avvalersi di questa offerta. In questi sei paesi il servizio non è accessibile direttamente ma attraverso la sottoscrizione di un abbinamento annuale di 49 euro a Amazone Premium/Prime che propone servizi addizionali di consegna e tariffe preferenziale per la consegna o il prestito di e book. Negli altri Paesi sarà disponibile la biblioteca video di Amazon per i primi sei mesi al prezzo di 2,99 euro, che saliranno successivamente a 5,99 euro. II servizio Video à disponibile su pc, smartphone e iPod e su alcune tv connesse direttamente a Internet (Smart Tv). Analogamente a Netflix, Amazon negli ultimi anni ha cercato di proporre servizi esclusivi sul canale streaming, investendo in produzioni di serie originali,

Per il Sole 24 Ore si tratta di una “Cambiamento epocale. Nei video online a pagamento tre player (Netflix, Apple e Amazon) hanno già il 6(% del mercato globale e vedono la loro quota crescere La «rivoluzione copernicana» nel mercato video”

14 dicembre 2016 Le groupe Altice (Patrick Drahi) a renforcé sa présence au capital de SFR Group, qu'il détient dorénavant à 84 %, et a franchi le seuil de 90 % des droits de votes, à 90,31 %, selon un avis publié par l'AMF mercredi 13 décembre. La grande majorité des actions est détenue par Altice France (77,69 %, 86,50 % des droits de votes), le reste par la maison mère Altice NV (6,27 %, 3,79 % des droits de vote), cotée aux Pays-Bas, et, pour un maigre 0,04 % (0,02 % des droits de vote) par la SARL Altice France bis

14 dicembre 2016 La app RaiPlay, avviata nel mese di settembre al posto di Rai.tv che aveva mpliato le funzioni  sia di streaming in diretta, portando a 14 il numero dei canali Rai visibili, sia di replay,  sbarca nel mondo televisori connessi alla Rete Il servizio pubblico lancia il servizio anche sugli apparecchi tv, dopo il varo per smartphone e tablet. Tra le funzioni, un motore di ricerca interno che permette di individuare le trasmissioni recenti (già andate in onda) ma anche i contenuti d'archivio delle Teche. Rinnovata anche la GuidaTv: in una sola schermata, l'utente può rivedere i programmi andati in onda negli ultimi sette giorni o consultare il palinsesto della settimana

Allarme del CdA Rai La decisione di far scendere l'importo del canone da 100 a 90 euro ne 2017 avrà un impatto negativo con perdita di esercizio e crescita dell'indebitamento

14 dicembre 2016 Il CdA Rai presenta i conti 2016 in nero ma profondo rosso sui conti dei 2017: l'ultima previsione dell'esercizio 2016 vede un piccolo utile di sette milioni rispetto a un'analoga perdita del budget 2016. Questo grazie a un aumento dei ricavi e a quaranta milioni di minori accantonamenti e svalutazioni. L'esercizio è gravato dai 143 milioni di costi dei diritti per gli Europei di calcio e le Olimpiadi brasiliane. L'operazione canone in bolletta ha portato quasi 225 milioni di maggiori introiti rispetto al 2015. Nel 2017, però, la riduzione dell'importo del canone da cento a novanta euro porta a una ipotesi di riduzione dei ricavi complessivi del gruppo Rai di quasi duecento milioni, imputabili in gran parte agli introiti previsti per il canone: quello ordinario pagato dalle famiglie nelle bollette della luce scende, nelle previsioni Rai, da 1,756 miliardi di euro dell'ultima riprevisione 2016 a 1,511 miliardi (cifra a cui aggiungere i canoni speciali e altri recuperi). Si tratta di ricavi al netto di quanto spetta allo Stato sull'introito lordo. Per questa ragione il CdA chiede un'assemblea straordinaria al ministero dell'Economia anche per verificare se il prossimo anno l'azienda dovrà attuare un significativo contenimento degli investimenti per far fronte alla riduzione degli incassi

15 dicembre 2016 Fra cecchini e terrore inizia sotto la vigilanza delle truppe filogovernative di Assad protette dalla Russia il grande esodo da Aleppo dei miliziani. Ma la guerra non è finita

15 dicembre 2016 Un miliardo di account di Yahoo sono stati compromessi da attacchi di pirati informatici. E 150 mila di questi non sono utenti qualunque, bensì funzionari dell'amministrazione americana, Casa Bianca compresa, e persino dell'intelligence. È il bilancio, davvero drammatico e da record negativo, dell'offensiva di hacker non ancora identificati contro Yahoo scattata con successo nell'agosto del 2013 e venuta alla luce solo ora Un'offensiva che minaccia di costare la sopravvivenza stessa dell'azienda e potrebbe aver messo a rischio informazioni di sicurezza nazionale, se i dati rubati sono finiti in mano a servizi segreti stranieri Tra i "derubati" ci sono agenti dell’Fbi e della Nsa, l'agenzia addetta allo spionaggio elettronico, oltre a militari

15 dicembre 2016 Nulla di fatto al Consiglio Europeo di Bruxelles: il neo premier Gentiloni ammonisce:  “Sui migranti servono risultati concreti”

15 dicembre 2016 Giro di vite di Facebook sulle false notizie

15 dicembre 2016 Instagram, l’APP detenuta da Facebook  annuncia di aver raggiunto i 600 milioni di utenti attivi ogni mese

15 dicembre 2016 Dopo Facebook, anche Twitter annuncia che le sue applicazioni mobili per Android e iOS assicurano d’ora in avanti la diffusione di video in modalità live. Un tasto « in diretta » è apparso a fianco di foto e video. Gli utenti Twitter possono lanciare una diretta twittando direttamente senza dover passare attraverso Periscope, l’APP acquistatata da Twitter

15 dicembre 2016 Si rafforza anche in Francia l’offerta di Discovery con il lancio di Inverstigation Discovery (ID) a fianco di Discovery Channel e Discovery Science e dei canali Eurosport

Dopo il governo che in un clima quasi bipartisan sembra alzare il tono contro l’assalto di Vincent Bolloré ad un asset considerato di interesse strategico nazionale come Mediaset, criticato in questo solo dal Movimento5Stelle,  anche AGCOM frena ponendo paletti alla scalata di Vivendi su Mediaset essendo moto stringenti le regole sugli incroci tra tv e società di telecomunicazioni.

15 dicembre 2015 L’Autorità italiana Agcom in un comunicato avvisa Vivendi «che operazioni volte a concentrare il controllo delle due società potrebbero essere vietate». Sulla base dei dati del 2015 Telecom Italia risulta il principale operatore nel mercato delle comunicazioni elettroniche, detenendo il 44,796 della quota nel mercato prevalente delle telecomunicazioni. Mediaset — ha spiegato l'AgCom —, società operante nel settore dei media e dell'editoria, il cui azionista di maggioranza è il gruppo Fininvest con il 34,7%, raggiunge nei 2015 una quota dei 13,396 del SIC (il Sistema integrato delle comunicazioni)». E un solo soggetto non può avere il controllo di entrambe.

15 dicembre 2016 Il gruppo statunitense 21st Century Fox, che già controlla il 39% delle azioni  presenta una formale offerta di acquisto del rimanete 61% per 11,7 miliardi di sterline per acquisire il 100% delle azioni di Sky plc con importanti effetti sull’industria britannica dei media. Con l’operazione il colosso dei media detenuto da Murdoch conquista l’Europa. Murdoch potrà creare un circolo virtuoso tra contenuti Fox, contenuti Sky e distribuzione sulle piattaforme Fox, Sky e Star Tv, ma pure su molte altre, esterne al gruppo, da Virgin a Vodafone o Fastweb. Il business, in sostanza, rimane in confini delimitati, senza fare passi troppo lunghi e coinvolgere società di telecomunicazioni come invece nel caso della recente operazione di novembre con cui la telefonica AT&T ha comprato Time Warner per 85,4 miliardi di dollari (82,1 miliardi di euro)

Se Oltreoceano si è in attesa di capire i tempi e le modalità del mega deal da 85 miliardi di dollari AT&T-Time Warner, ecco che nel Regno unito si muovono le armate di Rupert Murdoch. Da tempo, il tycoon australiano sognava di ricomprarsi tutta Sky Plc (leader europeo nel business della pay tv con più di 21 milioni di clienti tra Inghilterra, Irlanda, Germania, Austria e Italia). Ma il magnate dei media potrebbe non fermarsi qua. Anche perché, operando principalmente dagli States, sa che la convergenza media-tic è inevitabile. Per contrastare i colossi del web (Google con YouTube), i player digitali quali Apple e Amazon, con le loro tv in streaming, e gli over-the-top quali Netflix. che negli Usa ha provocato un terremoto. Fox-Sky in Europa potrebbe ritrovarsi a dover fronteggiare la concorrenza del potenziale asse Orange Vivendi-Canal -Mediaset-Telecom-Telefonica? L'unica soluzione è convolare a nozze con una compagnia telefonica. ll partner ideale non può che essere il numero 1 mondiale del mobile, Vodafone. Ma esiste per Murdoch un p           iano B. Il deus ex machina di 21st Century Fox potrebbe optare per un piano-B e valutare l'acquisto della compagnia telefonica inglese 02, di proprietà della spagnola Telefonica che ha 25,4 milioni di clienti.

15 dicembre 2016  France 3 annuncia un rafforzamento dell’offerta regionale France 3 intende raddoppiare il palinsesto  regionale da qui al 2020, riorganizzando la propria rete attualmente organizzata intorno a quattro poli, nelle 13 regioni (12 in Francia Metropolitana più la Corsica). Nascono 7 nuove direzioni regionali: France 3 Auvergne Rhone Alpes, France 3 Bourgogne Franche-Comté, France 3 Grand Est, France 3 Hauts de France, France 3 Nouvelle Acquitaine, France 3 Occitanie e  France 3 Provence-Alpes-Cote d’Azur. Ad esse si aggiungono le attuali direzioni regionali  France 3 Bretagne Nord Ouest, France 3 Pays de la Loire, France 3 Centre Val-de-Loire, France 3 Haute e Basse Normandie, France 3 Paris Ile de France e France 3 Corse. Le 24 redazioni regionali mantengono la loro informazione regionale di prossimità

15 dicembre 2016 HBO, alleata in Spagna con Vodafone, annuncia l’intenzione di produrre in Spagna fiction seriale destinata ad essere fruita in tutto il mondo

Vodafone  scende in campo contro Tim anche sul fronte dei contenuti. Tutto  è davvero tutto pronto per il debutto in Italia della Vodafone Tv. L'offerta televisiva della multinazionale britannica delle ticè pronta a partire nei prossimi giorni nel nostro Paese.

15 dicembre 2018 Vodafone Italia e Sky Italia hanno siglato una partnership per integrare l'offerta Now Tv, la Internet Tv di Sky, all'interno della Vodafone Tv in vista del suo lancio imminente. Grazie a questo accordo - informa una nota - tutti i clienti Vodafone Tv potranno vedere una selezione dei migliori canali di intrattenimento. I clienti della Vodafone TV potranno inoltre ampliare facilmente la propria offerta e accedere a tutti gli altri contenuti disponibili su NOW TV, dalle serie TV di Sky Atlantic ai migliori Box Sets e al grande cinema, anche in HD. Sarà anche possibile acquistare i ticket Sport con soluzioni molto flessibili..Con questa iniziativa, le due aziende sviluppano una collaborazione per veicolare contenuti sulla rete attraverso l’integrazione delle rispettive piattaforme tecnologiche, ampliando così le opportunità di scelta offerte ai consumatori.

15 dicembre 2016 Amazon investe a Vercelli 65 milioni. La multinazionale dell’E-commerce formalizza l'avvio di un nuovo investimento da 65 milioni per un centro logistico a Vercelli

15-16 dicembre 2016 I sindaci di Milano e Roma nell’occhio del ciclone. A Milano il sindaco Beppe Sala, indagato per il maxi appalto dell’Expo si autosospende dall’incarico. A Roma irrompe la polizia al Campidoglio per i documenti sulle nomine della Raggi e l’indomani sono arrestati il capo del personale del Campidoglio Raffaele Marra, uno dei fedelissimi della sindaca grillina Raggi e il costruttore Scarpellini che gli avrebbe messo a disposizione i soldi per comparare una casa Enasarco.

16 dicembre 2016  Summer Redstone, presidente onorario del gruppo, non avrà più diritto di voto in seno al CdA del gruppo Viacom da lui fondato. Di fatto si conclude il trasferimento dei poteri a favore della figlia Shari

16 dicembre 2016 France Musique lancia 7 webradio con flussi tematici, accessibili dal suo sito  www.francemusique.fr: Classique Easy, Classique Plus, Concerts Radio France, La Jazz, La Contemporaine, Musiques du monde Ocora e un canale di eventi. Le feste una webradio Classique Kids invita alla scoperta di opere del grande repertorio intorno al Natale. Con queste webradio, France Musique vuole « rispondere alle nuove attese dio ascolto degli ascoltatori» con un’offerta « di qualità che rifletta la diversità della programmazione ».

Tim annuncia il rafforzamento della sua strategia quad paly con il lancio di contenuti premium per i propri abbionati a Tim Vision

16 dicembre 2016 Tim Vision il canale a pagamento on demand di Telecom Italia che avrebbe già superato oltre 800mila abbonati, grazie al pacchetto di nuove offerte lanciato a settembre, verrà  scorporata per fare contenuti premium. Telecom Italia si prepara a conferire in una società a parte tutte le attività di Tim Vision. L'operazione, punta a dare visibilità alla nuova piattaforma dei contenuti, che verrà dotata di una sua struttura e verosimilmente anche di nuove risorse. Non è escluso infatti, che come già capita all'estero ,e Tim Vision possa finanziare la produzione di contenuti premium da distribuire poi sulla sua piattaforma.

Dietro a quest’azione potrebbe nascondersi una grande operazione industriale che riporterebbe a galla un vecchio progetto, fino a oggi sempre accantonato (e smentito dalle società coinvolte): fare convergere le strade di Mediaset e Telecom Italia-Tim, così da creare quel campione nazionale in grado di unire le telecomunicazioni con i contenuti e in grado di competere ad armi pari con i grandi gruppi internazionali.

16-17 dicembre 2016 Cresce la preoccupazione per la scalata di Mediaset da parte di Vivendi che attraverso Guy de Puifontaine cerca di rassicurare sottolineando che non si tratta di un’OPA ostile. Per parte sua Telecom Italia a fronte dei moniti dell’AgCom precisa le sue  mosse- II film di Telecom Italia dichiara Cattaneo “Essere leader del web veloce senza sposare Mediaset”

16-18 dicembre 2016 Tre giorni di proteste a Varsavia contro le restrizioni imposte ai media dal governo a difesa della libertà di stampa I dimostranti protestano contro il piano del governo di limitare la possibilità dei giornalisti di avere accesso ai parlamentari. La dimostrazione ha avuto luogo davanti al Parlamento, mentre Andrzej Duda, il presidente vicino alle posizioni del governo conservatore, si è offerto di mediare incontrando i leader dell'opposizione.

16 e 19 dicembre 2016 Perfezionato e poi reso noto l’accordo per la cessione di FPS Towers secondo operatore francese dopo TDF istituito nel 2012 unitamente a Bouygues Telecom poi disimpegnatosi da parte dei fondi Antin Infrastructure Partners all’operatore americano American Tower Corporation (ATC) e al fondo pensionistico olandese PGGN  per circa 697 milioni di euro. L’operazione verrà realizzata attraverso ATC Europa co detenuta rispettivamente al 51% dal gruppo americano e al 49” dal fondo olandese.

18 dicembre 2016 All’Assemblea nazionale del PD Matteo Renzi imputa la sconfitta al referendum a un errato presidio del Web, «lasciato ai diffusori di falsità».

18 dicembre 2016 Dopo il calcio Patrick Drahi attraverso SFR vuole sfidare Canal Plus nelle produzioni seriali e nel cinema

18 dicembre 2016 La Rai manda in soffitta il segnale orario Il digitale terrestre manda in pensione il Segnale orario Rai: il trillo che per anni ha preceduto l'annuncio dell'ora esatta smetterà di risuonare nelle case degli italiani dal 31 dicembre. Dopo 37 anni la televisione pubblica ha infatti deciso di sospendere la collaborazione con l'Istituto di Ricerca Meteorologica

19 dicembre 2016 Un poliziotto islamico turco uccide l’ambasciatore russo ad Ankara Andrey Karlov

19 dicembre 2016 A Berlino seguendo lo schema di quanto avvenuto il 14 luglio a Nizza, un camion compie una strage contro un mercatino di Natale in pieno centro della capitale tedesca uccidendo 12 persone e provocando 48 feriti. Dopo aver scarcerato un pakistano la polizia tedesca è ella ricerca di un giovane islamista tunisino proveniente già arrestato e condannato in Italia

19 dicembre 2016 Si inasprisce lo scontro fra Bolloré e Berlusconi. Vivendi prosegue l’assalto a Mediaset annunciando di voler ottenere il 30% delle azioni del biscione, mentre  Finivest si rivolge alla Consob per farsi tutelare contro la scalata dei francesi ritenuta ostile presentando un esposto per manipolazione del mercato e abuso di informazioni privilegiate nei confronti di Vivendi Per arrivare a quasi il 30% Vivendi metterebbe sul piatto quindi oltre 1,6 miliardi di euro. Ai prezzi odierni il valore del 100% di Mediaset sfiora i 5 miliardi di euro, in crescita di oltre 1,6 miliardi rispetto al giorno prima della comunicazione di Vivendi di detenere il 3% del gruppo controllato da Fininvest.

19 dicembre 2016 Il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli interviene sulla vicenda, “il tema non é la difesa dell’italianità di Mediaset” ma “gli interessi strategici del paese su reti e infrastrutture di comunicazione. Il governo Renzi ha compiuto due scelte chiave sia bloccando una Opas sulle torri di Raiway e affermando in norma la necessità della maggioranza pubblica in un’eventuale fusione, sia avviando la realizzazione di una rete in fibra di proprietà pubblica in 7300 comuni italiani su 8mila. La mia opinione è  che si debba andare addirittura oltre in questa direzione, superando l’errore compiuto dal centrosinistra vent’anni fa di privatizzare la rete Telecom”. “Non c’è davvero alcun limite al trasferimento a realtà estere di pezzi importanti del sistema industriale e finanziario italiano? – chiede Giacomelli in un intervento su Affari e Finanza di Repubblica – Non c’è nessun confine oltre il quale si toccano interessi vitali, l’identità stessa del paese, il suo essere comunità nazionale? Non c’è nessun limite, superato il quale si debba trovare una risposta, non del governo, non di singoli partiti politici, ma del cosiddetto sistema paese? Per quanto ci riguarda valgono le parole di Paolo Gentiloni nel suo discorso di insediamento (“il nostro Paese non è territorio di scorribande”) che confermano la linea tenuta nei tre anni precedenti dal premier Renzi. Ma servono risposte anche da soggetti diversi da quelli politici o istituzionali. E le risposte non sono neutre da molti punti di vista”.

19 dicembre 2016 Audrey Aroulay, ministro della Cultura e Delphine Ernone, Presidente di France Télévisions, firmano il Contrat d'objectifs et de moyens (COM) per il periodo 2016-2020., un sorta di road map con tre grandi missioni assegnate dallo Stato francese a France Télévisions unitamente alle risorse necessarie per realizzarle. L'azionista e l'impresa concessionaria si accordano su tre assi strategici prioritari. In primis l'investimento nella creazione e nella fattispecie nella fiction francese nella quale FT investirà 420 milioni di euro all’anno (sinora erano 400 milioni). Secondo obiettivo il rafforzamento del radicamento digitale del gruppo che riorganizzerà a partire dal 2 maggio 2017 il servizio replay «Pluzz» mentre contemporaneamente da settembre partirà una nuova offerta a pagamento SVoD. Infine, come terzo asse prioritario, proseguirà lo sviluppo dell’offerta informativa. Dopo  il varo di Franceinfo  France .3 rafforzerà l'offerta informativa regionale grazie ad una crescita di 38 milioni del proprio budget: complessivamente per mettere a posto i conti di France Télévisions lo Stato francese sborserà 215 milioni di euro

19 dicembre 2016 Sony acquisisce per 3 milioni di euro il 5% di Chili, la società di streaming video on demand fondata nel 2011 da Stefano Parisi e guidata  a Milano dall'a.d. Giorgio Tacchia. Non è la prima volta che una major cinematografica (Sony probabilmente entrerà con Sony Pictures) decide di investire su Chili, attiva in Italia, Regno Unito, Polonia, Germania e Austria. Già Paramount, Warner e Viacom detengono infatti il 14% della società che come modello ha l'on demand dei film, ovvero nessun abbonamento mensile ma pagamento su singolo titolo, il che consente di avere pellicole a un'uscita più ravvicinata rispetto a quella del cinema. Secondo Bloomberg il valore di Chili Tv sarebbe di 65 milioni di euro a fronte di un fatturato che dovrebbe fruttare nel 2016 circa 10 milioni di euro

Parte Vodafone Tv suggellando l’alleanza fra Vodafone e Sky in Italia nell'intrattenimento via Internet L’offerta comprende il pacchetto intrattenimento di Now Tv di Sky, 8 film di Chili, di cui due prime visioni, e sei mesi di Netflix

19 dicembre 2016 Vodafone Tv debutta in Italia disponibile per il momento in 33 negozi in tutta Italia, Vodafone Tv mette a disposizione dei clienti dell'operatore con una connessione a internet in fibra ottica una serie di contenuti per l'intrattenimento in forma semplice e intuitiva. Vodafone Tv è infatti basata su un set top box proprietario da collegare a interne[ e alla tv che permette di fruire di contenuti digitali provenienti da diversi canali con un'esperienza priva di complicazioni di carattere tecnologico. L'interfaccia di Vodafone Tv, gestibile con un telecomando, permette di accedere ai contenuti scelti dall'operatore e parte del pacchetto, che costa 10 euro ogni quattro settimane. In particolare, Vodafone include otto film al mese attraverso la piattaforma Chili (di cui due prime visioni) oltre a Now Tv, la internet tv di Sky con gli show di Sky Uno (per esempio, X Factor e MasterChef), le serie di Fox Life, i contenuti di Mtv, Disney Channel, Disney Junior, Nick Jr, Sky Tg 24, Sky Sport 24, Fox Animation, History Channel, Nat Geo Wild, Eurosport 1 ed Eurosport 2. Per i canali Nove, Real Time, DMax, Giallo, Focus, K2 e Frisbee di Discovery Italia e per il canale Super! di De Agostini Editore i clienti Vodafone Tv potranno rivedere i programmi della settimana precedente e registrare i contenuti preferiti. Per i primi sei mesi è inoltre compreso nel canone anche il pacchetto Standard di Netflix, che potrà poi essere confermato e pagato attraverso la fattura Vodafone alla fine del periodo di prova. Grazie alla Vodafone Tv App è inoltre possibile fruire dei contenuti offerti anche tramite smartphone e tablet. Presto saranno disponibili anche promozioni esclusive per i clienti Vodafone Tv sui pacchetti Now Tv Cinema, Serie e Sport, che potranno essere acquistati con la massima flessibilità, senza vincoli e penali, su base mensile. e addebitati in fattura Vodafone

20 dicembre 2016 Mentre rientra a Milano l’autosospensione del sindaco Sala a Roma la giunta Raggia subisce l’ennesimo schiaffo con la bocciatura del bilancio triennale da parte dell’OREF l’organismo comunale di revisione contabile. Bloccate tutte le spese per la città. Rischio commissario

20 dicembre 2016 Negli Stati Uniti le changement de majorité pourrait rouvrir le débat sur la neutralité du net Le président démocrate de la Federal Communications Commission (FCC) Tom Wheeler quittera son siège le 20 janvier 2017 à la faveur de la prise de fonction de Donald Trump à la présidence des Etats-Unis. Une autre démocrate membre de la FCC, Jessica Rosenworcel, quittera elle aussi ses fonctions à la fin de l'année. Leurs remplaçants seront nommés par Donald Trump et la majorité de l'instance de régulation deviendra alors républicaine. Tom Wheeler et les démocrates ont défendu et fait reconnaître en 2015, avec l'appui des grands fournisseurs de contenus internet comme Netflix ou Google et celui du Président Barack Obama, la neutralité du net, qui oblige à réserver un traitement équivalent à tous les contenus sur le réseau. A l'inverse, les Républicains se sont opposés sans succès à cette règle, déniant à la FCC le droit d'intervenir dans ce domaine, avec le soutien des grands opérateurs de télécommunications comme Comcast et Verizon qui veulent pouvoir gérer au mieux le trafic internet. Désormais majoritaires au Congrès, à la FCC et à la Maison-Blanche, les Républicains pourraient rouvrir le débat

La Commissione UE accusa Facebook di  informazioni errate su WhatsApp

20 dicembre 2016 Facebook rischia una multa fino all’1% del suo fatturato annuo da parte dell’Antitrust Ue dopo l’accusa formulata dalla Commissione di aver fornito “informazioni fuorvianti” durante l’indagine preliminare sull’acquisizione di WhatsApp, approvata senza condizioni da Bruxelles nel 2014. Oggi la Commissione ha inviato un corposo dossier di obiezioni a sostegno della sua tesi, secondo cui il social media avrebbe fornito alle autorità europee informazioni incomplete e non corrette durante l’indagine preventiva sul takeover da 19 miliardi di dollari di WhatsApp conclusa nel 2014. Di fatto Facebook rischia una multa di 179 milioni di dollari in base ai ricavi del 2015. Il social network di Mark Zuckerberg ha tempo fino al 31 gennaio per rispondere alle contestazioni della Commissione, al centro delle quali c’è soprattutto il matching delle identità digitali e degli account degli utenti che fanno parte di entrambe le piattaforme. Un tema che prima del merger, secondo le autorità europee, non era stato sufficientemente chiarito dal Facebook, ma che già all’epoca, secondo l’accusa, era un elemento ben presente fra le motivazioni del deal e a questo punto sottaciuto volontariamente o per negligenza dall’azienda

20 dicembre 2016 BBC Studios, la divisione Produzione della BBC, potrà produrre contenuti per soggetti terzi diventando a tutti gli effetti un ramo commerciale

20 dicembre 2016 Il rotocalco Radio Times fondato nel 1923 dalla divisione BBC Magazines e che conta ancora 660 mila copie su carta, dopo essere stato acquistato nel 2011 da Immediate Media per 121 milioni di sterline, dovrebbe essere ceduto da quest’ultimo gruppo all’editore tedesco Hubert Burda

20 dicembre 2016 La battaglia per Mediaset tra Vivendi e i Berlusconi giunge al bivio decisivo. I francesi sono saliti al 25,75% delle tv di Cologno e puntano decisi al 30%. Fininvest è arroccata al 38,26% e non può più comprare azioni. Mentre il titola vola in Borsa entrano in campo governo, autorità di controllo e magistratura. Mediaset chiede in particolare l’intervento dell’Agcom L'Authority valuta se, in base al collegamento con Telecom, già allo stato attuale Vivendi è in posizione illegittima

Enel e Cassa Depositi e Presiti perfezionano l'acquisizione dell'intero capitale sociale di Metroweb Italia. Costo dell’operazione 714 milioni di euro. Nasce OpEn Fiber che punta alla borsa

20 dicembre 2016 Si conclude positivamente l'operazione tra Enel e Metroweb, che darà vita a una nuova società della fibra denominata OpEn Fiber, nata dalla fusione tra Enel Open Fiber (controllata del colosso energetico) e appunto Metroweb, rilevata per 714 milioni. Pochi giorni prima era arrivato il via libera da parte dell'Antitrust europeo all'acquisizione del controllo congiunto da parte di Enel e Cassa Depositi e Prestiti sulla nuova società risultante dalla fusione tra Enel Open Fiber e Metroweb Italia. L'Authority ha approvato l'operazione in base al regolamento sulle fusioni, arrivando alla conclusione che questa non solleva problemi di concorrenza in quanto ci sono solo limitate sovrapposizioni tra le attività di Enel Open Fiber e Metroweb, oltre al fatto che resta presente sul mercato un certo numero di concorrenti. Inoltre, sottolinea Bruxelles, Enel e Cassa Depositi e Prestiti non sono attive in mercati correlati e non sono impegnate in attività commerciali sui mercati in cui operano Enel Open Fiber e Metroweb. A questo punto resta da capire se F2i (precedentemente azionista di Metro-web) considererà l'eventualità di re-investire nella nuova società, ma ovviamente i vertici del fondo infrastrutturale aspetteranno la presentazione di un piano industriale prima di valutare le mosse future. Il veicolo di investimento utilizzato da F2i sarà il secondo fondo (nel cui capitale sono presenti anche i cinesi di Cic e il fondo pensione sudcoreano) mentre la governance prevede cinque consiglieri, due a testa per i soci di controllo (Enel e Cdp legati nell'investimento da una joint venture paritetica) e uno per il fondo guidato da Renato Ravanelli

20 dicembre 2016 Cinema, intesa fra Sky Italia e produttori — È stata costituita Vision Distribution. L'azienda che si occuperà di distribuzione cinematografica è frutto dell'accordo tra il Gruppo Sky Italia e cinque tra le principali società di produzione indipendenti italiane: Cattleya, Indiana, Lucisano Media Group, Palomar, Wildside. Il cda della società - composto da Andrea Scrosati (presidente), Margherita Amedei, Luisa Borella, Carlo Degli Esposti, Mario Gia-nani, Benedetto Habib, Domenico Labianca, Federica Lucisano, Nicola Maccanico, Luca Sanfilippo, Riccardo Tozzi - nella sua prima seduta ha nominato amministratore delegato Nicola Maccanico

21 dicembre 2016 Via libera della Commissione Ue all'acquisizione di Yahoo da parte del colosso delle tic Verizon per 4,8 miliardi di dollari. Per Bruxelles l'operazione non solleva problemi di concorrenza. E nessun problema neanche per la concentrazione di dati. Peccato però che, nonostante l'ok Ue , la mega MeA rischi di saltare. Voci di mercato parlano di un ripensamento da parte di Verizon di fronte ai troppi problemi di Yahoo - l'ultimo quello dei dati hackerati. Possibile che il deal alla fine si chiuda, a fronte di un taglio del prezzo

21 dicembre 2016 Ubisoft diversifica nel cinema Uno dei videogiohi più famosi e preferiti dagli appassionati sbarca sul grande schermo, Ubisoft si sta giocando il titolo più importante che ha in catalogo proprio mentre Vincent Bolloré è riuscito ad arrivare al 25% del capitale, nonostante la contrarietà e la strenua difesa alla sua scalata da parte della famiglia Guillemot, azionisti di riferimento. L'obiettivo è consolidarsi ulteriormente e tentare di sganciarsi dalla morsa del finanziere bretone. Dall'altra parte, lo sbarco cinematografico conferma l'occhio lungo di Bolloré che in Ubisoft ha visto un gioiellino degno di essere scalato. Non a caso la diversificazione di Ubisoft segna proprio il crescente appeal dei produttori di contenuti, trasversalmente al loro settori di origine. Al di là che provengano da videogiochi, tv o telecomunicazioni. Intanto a Ubisoft s'è già accostata per la distribuzione Fox

21 dicembre 2016 L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, anche a seguito di un esposto presentato da Mediaset, delibera all'unanimità di aprire un'istruttoria sulla scalata di Vivendi al gruppo italiano. L'inchiesta sarà finalizzata ad accertare se un'impresa, Telecom Italia, che abbia sul mercato delle comunicazioni elettroniche una quota superiore al 40% possa conseguire più del 10% del Sistema integrato delle comunicazioni (Sic), anche attraverso «società controllate o collegate». Nell'istruttoria, l'Agcom dovrà verificare e accertare tre situazioni. La prima è la quota di Telecom Italia sul mercato delle comunicazioni elettroniche. La seconda riguarda il controllo di Telecom da parte di Vivendi. Il terzo accertamento riguarda il collegamento di Vivendi con Mediaset

Vivendi vicina alla soglia dell'Opa su Mediaset Appello di Berlusconi agii altri azionisti per raggiungere il 51% dei voti

21 dicembre 2016 La famiglia Berlusconi fa quadrato contro la scalata di Vivendi, ormai prossimo al 29,9%, a Mediaset e dopo l’esposto depositato la vigilia in Agcom, che decide di aprire un’istruttoria, si prepara alla resa dei conti. Secondo radio mercato, c’è aria di Opa (Offerta pubblica di acquisto) sull’intero capitale di Cologno Monzese da parte del gruppo presieduto da Vincent Bollorè. Tanto più che il gruppo ha una liquidità di 2 miliardi. Berlusconi dichiara: «Siamo vittime di un'estorsione, ma possiamo resistere» convinto che i fondi di investimento decideranno la partita

21 dicembre 2016 La direttrice dell’Agenzia delle entrate conferma l’ottimo risultato dell’operazione canone in bolletta elettrica, un successo anche nella lotta all'evasione: di quei 6-7 milioni di famiglie che non pagavano il canone, solo poco più di 800mila hanno dichiarato di avere i titoli per non farlo (perché esenti o perché non possiedono televisori). L'operazione ideata da Matteo Renzi e gestita dal sottosegretario allo Sviluppo, Antonello Giacomelli ha funzionato, nonostante la riduzione della quota da 113,5o euro a l00, che scenderanno a 90 nel 2017 portando a 2,27 miliardi di euro di introiti. 

21 dicembre 2016  Quasi un terzo delle famiglie non ha ancora accesso a Internet da casa: questo è il dato che fa più scalpore dal rapporto ISTAT Cittadini, imprese e Ict anno 2016. Nonostante questo digital divide, rispetto al 2015 è aumentata dal 66,2% al 69,2% la quota di famiglie che dispone di un accesso a Internet da casa. E sono anche aumentati le case con una connessione a banda larga passando dal 64,4% al 67,4%: le Regioni con il minor tasso di diffusione della banda larga tra le famiglie sono Calabria e Sicilia.

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L’altro aspetto positivo di quest’indagine ISTAT è leggere che il 63,2% delle persone di 6 anni e più si è connesso alla Rete negli ultimi 12 mesi (60,2% nel 2015) e circa il 45% accede tutti i giorni. Nell’uso di Internet l’età è ancora il principale fattore discriminante: sono i giovani a utilizzarlo di più (oltre il 91% dei 15-24enni) ma la crescita è significativa anche tra i 60-64enni (da 45,9% a 52,2%). Fra le persone che hanno usato Internet negli ultimi 3 mesi, l’85,8% ha fruito di contenuti culturali, il 57,8% ha utilizzato un social network e quasi un terzo ha pubblicato sul web contenuti di propria creazione.

22 dicembre 2016 La polizia tedesca identifica infine il responsabile della strage ai mercatini natalizi: è un tunisino sbarcato a Lampedusa e già condannato a quattro anni di prigione in Italia per alcune sommosse nei centri di raccolta dei profughi

22 de diciembre: el gobierno sirio anuncia que la ciudad de Alepo esta totalmente bajo su control, concluyendo la Batalla de Alepo que duro 4 años[116

22 dicembre 2016 Rispettando quanto annunciato il Ministro per le Infrastrutture Grazuano Del Rio inaugura il completamento dell’autostrada Salerno Reggio Calabria, ribattezzata Autostrada del Mezzogiorno. Il cantiere era stato inaugurato nel 1962 da Amintore Fanfani

22 dicembre 2016 L’ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni condannat6o a sei anni per corruzione e alla confisca di 6,6 milioni di euro. Sarebbe stato a libro paga di un’associazione criminale alla quale in cambio di regali e vacanze faraoniche , avrebbe garantito una protezione globale che avrebbe fatto affluire un fiume di fondi reginali all’Ospedale San Raffaele di Milano e alla Clinica Maugeri di Pavia

22 dicembre 2016 Altice, il gruppo di Patrick Drahi cede le proprie attività nel Benelux

22 dicembre 2016 Continua imperterrita la scalata di Vivendi su Mediaset di cui nella giornata arriva ad acquisire il 28,80% del capitale e il 29,94$ dei diritti di voto

Carlo Verdelli, direttore editoriale per l'Offerta informativa, sottopone il 22 dicembre al giudizio dei consiglieri di amministrazione il nuovo assetto della televisione pubblica. Per cambiare la sua informazione regionale, la Rai pensa ad un telegiornale "meridionale e meridionalista", in onda da Napoli e visibile in tutta Italia. Pensa a dislocare almeno un cronista - con forti capacità multimediali - in ognuno dei 118 capoluoghi di provincia. E pensa di creare dei super governatori. Cinque, per la precisione. Saranno manager dai grandi poteri che controlleranno le cinque macro aree in cui la tv di Stato divide l’Italia

22 dicembre 2016 Il consiglio di amministrazione della Rai "ha cominciato la discussione relativa alla proposta di Piano dell'Offerta Informativa elaborato dal direttore Carlo Verdelli […] dopo un'attenta disamina del progetto, il cda ha deciso di riprendere l'analisi del Piano nelle sedute informali previste nei primi giorni di gennaio in modo tale da approfondire sia gli aspetti strategici legati all'articolazione dell'offerta informativa sia quelli legati alla valorizzazione economica del progetto". Secondo quanto è stato riferito, il piano Verdelli è stato fortemente criticato dalla maggior parte dei consiglieri che hanno rinviato al nuovo anno la decisione in merito, fissando ancora due nuove riunioni di confronto come quella odierna subito prima e subito dopo l'Epifania. Il Piano non si limita a tratteggiare la riorganizzazione delle news nazionali ed anche locali, introducendo anche il riassetto intorno a 5 macro aree guidate da 5 super governatori, che avranno voce in capitolo su tutte le strutture, le attrezzature e le persone impiegate nei loro territori, sia per lo spettacolo sia per l'informazione. In questo nuovo schema, le 21 storiche sedi regionali resteranno in piedi (anche perché sono previste dalla legge Gasparri). Avranno però un peso molto minore. Scenderanno di un gradino, al punto che non saranno più guidate da un direttore di sede, ma da un dirigente con mere funzioni di coordinatore     L'area Nord Ovest comprenderà la Liguria, la Valle D'Aosta, il Piemonte e - a sorpresa - la Sardegna (con Torino come Centro di produzione di riferimento). L'area Nord Est avrà sotto di sé il Friuli, il Trentino, il Veneto e la Lombardia (Centro di produzione Milano). L'area Centro Nord raggrupperà Emilia, Marche, Umbria e Toscana (Centro di produzione Bologna). Nell'area Centro Sud ci saranno Lazio, Abruzzo, Molise e la lontanissima Puglia (Roma il Centro di produzione di riferimento). Chiude l'elenco l'area Sud che unirà Sicilia, Calabria, Basilicata e Campania (nel Centro di produzione di Napoli sarà assemblato un "Tg Sud" che andrà in onda sulla Terza Rete, in tutto il Paese, dopo le 14:20).

Rai, nel nuovo piano cinque super-Regioni. Nasce il Tg Sud

Il Piano dice che ogni macro area "riorganizza e concentra la burocrazia amministrativa e la gestione dei mezzi pesanti di produzione". Sono previsti, poi, "accorpamenti degli uffici anche nell'ottica della razionalizzazione del personale che supporta" i singoli telegiornali regionali. La testata giornalistica TgR - che oggi confeziona tutti i telegiornali regionali - confluirà nel nuovo contenitore Newsroom Italia. Dentro questo contenitore ci saranno anche il canale RaiNews24 e infine Rai Italy. È un canale informativo in lingua inglese, nuovo di zecca. Qui, tra le altre cose, saranno lavorati tutti i contenuti della tv di Stato che potranno interessare all'estero. Il Piano cita lo scoop dell'intervista al presidente turco Erdogan (a giugno 2016) come un'occasione mancata, nel senso che era "troppo italiana" per essere venduta a emittenti straniere.Il contenitore generale Newsroom Italia avrà un mega direttore giornalistico, che seguirà in prima battuta RaiNews24. Sotto di lui, opererà un condirettore o un vicedirettore "in prima" (sistemato a capo delle news regionali, della nuova TgR). L'intera informazione delle cinque macro area verrà affidata a cinque vice direttori (strada già tentata nel 1994 dalla Rai dei Professori). Nelle 21 sedi regionali il comando sarà nelle mani di un capo redattore. Ogni sede regionale avrà almeno 15 giornalisti. Una parte di questi sarà schierata nei capoluoghi di provincia come "redattore multimediale territoriale". La Sardegna - per fare un esempio - avrà sette redattori territoriali (ad Olbia, Nuoro, Oristano, Tortolì, più tre a Sassari). In Emilia queste sentinelle locali presidieranno Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Ravenna e Forlì. Oltre alle 21 sedi regionali, resteranno in vita "alcune sedi distaccate" come Sassari, Catania e Udine, considerate strategiche. Ma in una logica di contenimento delle spese, sarà chiusa l'edizione della mezzanotte di tutti i  telegiornali regionali che costa molto anche come straordinari (risparmio stimato 3 milioni di euro).

Schiaffo di Obama a Israele condannata per le colonie in Cisgiordania

23 dicembre 2016 Il Consiglio di sicurezza dell’Onu con l’astensione degli Stati Uniti e 14 voti favorevoli fra cui la Francia approva la Risoluzione 2334 che condanna come “illegali” gli insediamenti israeliani in Cisgiordania nei territori occupati a partoire dal 1967

23 dicembre 2016 Appena rientrato in Italia in treno attraverso la Francia, l’autore della strage di Berlino, il tunisino Anis Amri dopo aver ferito un agente italiano nel corso di un controllo di fronte alla Stazione di Sesti San Giovanni viene ucciso. La Cancelliera tedesca Angela Merkel ringrazia l’Italia

23 dicembre 2016 Fallita la ricapitalizzazione del Monte dei Paschi di Siena sul mercato ad opera di privati, Mattarella firma un decreto che autorizza lo Stato italiano a sottoscrivere o acquistare azioni entro il 31 dicembre 2017. Lo Stato garantirà un rafforzamento patrimoniale del Monte dei Paschi con un investimento massimo di circa 7 miliardi di euro

23 dicembre 2016 In Spagna La Comisión Nacional de los Mercados y la Competencia (CNMC) sanziona multe a Atresmedia (per 18.175 euro) e a Mediaset (per 63.705 euro) avendo trasmesso un eccesso di pubblicità nei primi mesi del 2016, oltrepassando i limiti temporali legali di 12 minuti orari imposti agli spazi pubblicitari dalla Ley General de Comunicación Audiovisual. Limiti superati fra gennaio e maggio 2016 da 4 emittenti di Mediaset: Telecinco, Cuatro, Divinity e Energy, e per  Atresmedia, da Antena 3.  

23 dicembre 2016 La piattaforma OTT Wuaki tv fondata a Barcellona nel 2009 e detenuta dal 2012 dal gruppo tecnologico giapponese Rakuten, con 4 milioni di utenti in 12 paesi europei stipula un accordo con la squadra di calcio della capitale catalana El Barçam, in base al quale per quattro stagioni a partire dal 2017-18, sulle maglie dei giocatori apparirà il nome del gruppo Rakuten.

23 dicembre 2016 Il Ceo di Vivendi Arnaud de Puyfontaine viene sentito in Consob dopo l’esposto presentato il 20 dicembre da parte di Fininvest per manipolazione del mercato e abuso di informazioni privilegiate da parte di Vivendi.

24 dicembre 2016 Due giornalisti tedeschi della Süddeutsche Zeitung Till Krause e Hannes Grassegger hanno accesso ai documenti interni dei moderatori di Facebook e li pubblicano spiegando quali sono i criteri che decidono la cancellazione di certi post e non di altri. Sinora Facebook si era sempre rifiutato di rendere pubbliche le regole di cancellazione dei contenuti scorretti pubblicati sulla sua piattaforma. I documenti trapelati contengono criteri basati sul buon senso e su una definizione certosina delle categorie da proteggere. I moderatori di Facebook, a volte dipendenti di aziende appaltatrici, devono vigilare e garantire che il social network creato da Mark Zuckerberg rimanga un luogo conviviale, sereno e adatto al business. Più le persone pubblicano notizie, foto e informazioni che suscitano dibattito e aumentano i "like", più costa la pubblicità sul sito e maggiori sono gli introiti della piattaforma di condivisione. Perciò è compito dei moderatori scoraggiare comportamenti che fanno scappare gli utenti.

Commenta Sergio Valzania Fa paura un mondo nel quale notizie false circolano a stormi come uccelli migratori. Nessuno si sente sicuro di quello che il web va dicendo, fonti irraggiungibili distribuiscono informazioni incontrollate e spesso create consapevolmente senza collegamento con la realtà. E allora? Quanta paura fa piuttosto un mondo nel quale Facebook e Google assoldano uno stormo di giornalisti prezzolati con il compito di controllare ciò che ò vero e ciò che è falso. Una ufficio censura planetario posto in mano a gigantesche multinazionali che non rispondono a nessuno se non al proprio interesse. Il Grande Fratello impallidirebbe di vergogna al confronto, per la pochezza dei propri mezzi

24 dicembre 2016 Partenza sprint per la stagione televisiva 20162017 delle reti Mediaset. Secondo gli ascolti Auditel registrati tra settembre e dicembre 2016 (dal 4 settembre al 24 dicembre), Canale 5 è la rete più vista nel totale giornata sia sul target commerciale 15-64 anni (16,7%) sia su tutto il pubblico italiano con il 16,4%. Il totale delle reti del Biscione registra nelle 24 ore il 32,8% di share, in crescita di 1,1 punti rispetto allo stesso periodo del 2015. Nel target tra 15 e 64 anni Mediaset ottiene il 34,7%( 1 punto), con Italia 1 che nelle 24 ore si conferma terza rete italiana con il 7,1% e quasi 1 punto di vantaggio sulla quarta (6,2%).

24-25 dicembre 2016 Nella notte precipita nel Mar Nero un Tupolev russo con a bordo 64 mebri del Coro dell’Armata Rossa diretto in Siria per un concerto alle truppe russe: 92 morti. Nessan traccia di esplosivo. Si delinea l’ipotesi di un guasto del velivolo

25 dicembre 2016 Nel giorno di Natale Netanyahu convoca gli ambasciatori dei paesi favorevolui alla risoluzione dell’Onu annunciando ritorsioni: cancellate le visite del premier uscraino e del ministro degli esteri senegalese a Gerusalemme. Il governo israeliano accusa Obama di aver orchestrato il complotto

26 dicembre 2016 A 25 anni esatti dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica non si sono realizzate nessuna delle tre ipotesi allora ipotizzata: a) non  esiste un equilibrio mondiale intorno ad un unico polo con gli Stati Uniti garanti di una sorta di pace perpetua; b) democrazia rappresentativa e libero scambio non si sono diffusi come modello ovunque a cominciare dall’ex impero comunista; c) l’Europa infine non ha proseguito verso la propria unificazione  

26 dicembre 2016 Sale il contro per salvare Monte Paschi di Siena. L’autorità di vigilanza presso la BCE in una lettera chiede per la banca senese un aumento di capitale di 8,8 miliardi di euro a carico dello Stato e degli obbligazionisti. Il presidente della Bundesbank Weidmann esprime dubbi sul piano di salvataggio italiano

Nel suo ulòtimo spot Tim. Just Some Motion — una delle star del web in Germania, che pub contare 35 milioni di visualizzazioni al suo attivo — fa ballare il popolo di Tim, il più grande in Italia, felice di potere usufruire, con un unico operatore, dell'ultra-broadband fisso e mobile, del cinema, del calcio, dei cartoni animati, delle serie tv, ma anche dei servizi in cloud

26 dicembre 2016 Va in onda la nuova campagna di Tim sulle principali reti nazionali. Il film (ideato da Havas Milan, con la produzione di Nonpanic) è una lunga sequenza di ballo che vede coinvolti i milioni e milioni di utenti che fanno uso, ogni giorno, della comunicazione e dei media targati. Lo spot è costruito con apparente semplicità: una serie di «quadri umani», in rapida successione, che ballano nei luoghi più diversi: in una cameretta, in riva al mare, su una montagna innevata, nel fondo di una piscina, su un sottomarino, a scuola, su un tram... Dalle persone comuni, si passa così ai personaggi del grande cinema, dell'animazione, delle serie tv. Su tutto domina, infine, il claim: «È bello avere tutto». Il nuovo format, inaugurato durante le feste di Natale, ribadisce la strategia di Tim basata sulla centralità del cliente, sulle offerte convergenti e sulle opportunità di avere «tutto in uno» (quadruple play, ovvero: fisso, mobile, dati, media). Di nuovo Tim ritaglia per se stesso il ruolo di «abilitatore alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione»: un'azienda che accompagna l'Italia verso il traguardo della piena digitalizzazione, grazie alla realizzazione delle infrastrutture di rete di banda larga veloce e alla diffusione dei servizi di ultima generazione

26 -27 dicembre 2016 Barack Obama e Shinzo Abe scrivono un nuovo capitolo di Storia. Dopo la visita a Hiroshima del presidente americano, il premier giapponese vola da Obama alle Hawaii, a Pearl Harbor, teatro dell’attacco a sorpresa in cui 75 anni fa persero la vita 2.400 americani e che decretò la discesa in campo degli Usa nella Seconda guerra mondiale.

27 dicembre 2016 Secondo Il Sole 24 Ore  Sony Pictures Television starebbe trattando in Italia con il gruppo Television Broadcasting System (cui fa capo anche ReteCapri) per sbarcare nel digitale terrestre in Italia sui canali 45 e 55 del digitale terrestre che attualmente ospitano Neko Tv e Capri Gourmet.

27 dicembre 2016 14 milioni di persone vedono alle 21 in prima serata su Raiuno, «Stanotte a San Pietro» di e con Alberto Angela, con un ascolto medio di 6 milioni di persone e uno share di oltre il 25%. Era dal 2003, sottolineano a viale Mazzini, che un programma di divulgazione culturale non otteneva un successo clamoroso come questo

28 dicembre 2016 Parole dure contro il governo israeliano pronunciate da John Kerry. «L’agenda dei coloni sta definendo il futuro di Israele. Chiedono uno Stato solo, più grande», ha detto il Segretario di Stato in un discorso pubblico nel suo ministero a Washington. La giornata segna il punto più basso nelle relazioni tra Stati Uniti e Israele ma, probabilmente, senza conseguenze, visto che ormai si avvicina il passaggio di consegne alla Casa Bianca. Donald Trump si smarca polemicamente con i suoi tweet e un nuovo appello dal sapore biblico: «Sii forte Israele, il 20 gennaio si avvicina».

29 dicembre 2016 In un articolo, analizzando lo scontro BT –Sky sui diritti, il Times osserva come le pay tv subiscono un colpo dai vertici degli sport che antepongono gli spettatori al denaro

29 dicembre 2016 Il giorno in cui passa il decreto mille proroghe, si delinea una nuova proroga della vecchia concessione Rai in scadenza il 31 gennaio 2017 il cui rinnovo deve essere approvato dal governo con un documento prima approvato dal consiglio dei ministri e poi trasmesso alla Commissione Bicamerale di Vigilanza che ha 30 giorni per esprimere il proprio parere

29 dicembre 2016  Titolo  Mediaset in calo a Piazza Affari (-0,73% a 4,09 euro), ma passa di mano un altro 1,5% Mediaset, Secondo il Sole 24 ore il mercato non crede più all’OPA di Vivendi su Mediaset: a Piazza Affari: si raffreddano le attese di un'offerta imminente L'articolo 43 del Tusmar consentirebbe all'Agcom di inibire la scalata di Vivendi Sotto esame anche la posizione attuale dei francesi, mentre l'eventuale ingresso nel board potrebbe far scattare le violazioni L'impressione è che si vada verso una guerra di posizione con Vivendi, da una parte, e Fininvest, dall'altra. In mezzo Mediaset che deve barcamenarsela col 70% del capitale in lite. In un'assemblea ordinaria probabilmente la spunterebbe l'azionista storico, che è in vantaggio con quasi il 4o% dei diritti di voto, in un'adunanza straordinaria è invece probabile che lo sfidante, con quasi il 30% dei diritti di voto, riuscirebbe a esercitare la minoranza di blocco, impedendo operazioni strategiche sgradite. Sempre secondo il quotidiano finanziario milanese potrebbe riprendere la trattativa con Sky in merito al futuro di Mediaset Premium

29 dicembre 2016 Entra in vigore dalla mezzanotte la tregua della guerra civile in Siria grazie all’accordo a quattro sotto l’egida di Putin     

29-30 dicembre 2016 Profumo di guerra fredda. Scattano le ritosioni di Obama agli attacchi informatici orchestrati dai servizi segreti e dal controspionaggio russo durante la campagna per le presidenziali oltre Oceano. Espulsi 35 agenti russi da New York e San Francisco. A sorpresa il leader del Cremlino decide di non dar seguito alla richiesta di espellere a sua volta i 35 diplomatici americani espressa dal suo,ministro degli esteri Lavrov 

30 dicembre 2016 Di prima mattina il Consiglio dei ministri, approva il decreto Milleproroghe e soprattutto completa la squadra di governo, , nominando 45 fra sottosegretari e viceministri, in gran parte conferme del governo uscente, senza l’ingresso della pattuglia dei verdiniani


30 dicembre 2016 Con la publicazione in Gazzetta Ufficiale entra in vigore il Decreto Legge 30 dicembre 2016, n. 244 Proroga e definizione di termini. Che conferma lo slittamento del rinnovo della Concessione Rai. “Più precisamente – scrive Angelo Zaccone Teodosi in un commento per Key4Biz -il cosiddetto “Mille Proroghe” ha previsto in verità, nei suoi 15 articoli, decine e decine di differimenti temporali (per l’esattezza, sono 103): in particolare, l’articolo 6, al comma 3, prevede una proroga di ulteriori tre mesi dell’attuale concessione della Rai, che la Legge sull’Editoria aveva già prorogato al 31 gennaio 2017: la scadenza diviene quindi il 30 aprile 2017. Il termine iniziale di 3 mesi è stato trasformato in 6 mesi. Per amor di precisione, il decreto-legge 30 dicembre 2016 n. 244, all’articolo 6, comma 3, recita: “Al comma 1-sexies dell’art. 49 del Decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, le parole: “novanta giorni” sono sostituite dalle seguenti: “centottanta giorni””. Traduzione: si tratta del comma che ha introdotto la Legge sull’Editoria lo scorso ottobre (anzi, novembre, visto il ritardo con cui è stata pubblicata), ovvero la Legge 26 ottobre 2016, n. 198, che all’art. 9, comma 1, ha determinato alcune modifiche dell’articolo 49 del “Testo Unico della Radiotelevisione” cioè, appunto, il Dlgs. n. 177/2005, decreto legislativo emanato dal Governo Berlusconi II in virtù di legge delega, ovvero la legge 3 maggio 2004 n. 112 (la cosiddetta “Legge Gasparri”, ed in particolare dell’art. 16), tra le quali anche la proroga di 3 mesi (90 giorni) rispetto alla data del 31 ottobre 2016. Ora questi 3 mesi sono diventati 6, e quindi si andrà al 30 aprile 2017, anziché il 31 gennaio. Da ricordare che la data del 31 ottobre 2016 era già una proroga rispetto a quella del 6 maggio 2016 (che aveva introdotto il Testo Unico, e nota da 10 anni), che era stata inserita nel nuovo Codice degli Appalti (all’art. 216, comma 24, del Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50). Siamo, in pratica, alla terza proroga, e la data del 30 aprile 2017 arriva ad un anno di distanza rispetto alla prima del 6 maggio 2016!. Il successivo comma 4, sempre dell’articolo 6, differisce al 1° gennaio 2018 gli effetti della “spending review” per la Rai, che viene così sostanzialmente esclusa dal “perimetro Istat” della Pubblica Amministrazione. Sostanzialmente, per un anno ancora, la Rai è libera da ulteriori vincoli particolari su appalti, acquisti, assunzioni, ovvero – esemplificativamente –non deve mettere in atto concorsi pubblici per le assunzioni né fare riferimento a Consip per acquistare beni e servizi. Il comma 4 dell’articolo 5 sposta al 1° gennaio 2018 “gli effetti delle norme finalizzate al contenimento di spesa pubblica in materia di gestione, organizzazione, contabilità, finanza, investimenti e disinvestimenti”: ciò “al fine di assicurare il pieno ed efficace svolgimento del ruolo istituzionale e societario attribuito” alla Rai. Da segnalare – en passant – che il “Mille Proroghe” prevede, sempre all’articolo 6, anche altri due provvedimenti in materia di comunicazione: proroga al 31 dicembre 2017, ovvero di un anno, il divieto di proprietà incrociata tra chi ha più di una rete televisiva nazionale e quotidiani nazionali (comma 1), e stanzia altri 10 milioni di euro per l’anomalo caso di un servizio privato/pubblico qual è Radio Radicale (comma 2)… “

30 dicembre 2016 In un’intervista al Financial Times il presidente dell’autorità antitrust Pitruzzella propone una rete di agenzie pubbliche dei Paesi UE contro le “bufale online” La post verità è un dei motori del populismo  e un minaccia per le democrazie”. Grilllo replica denunciando la volontà di realizzare un nuovo Tribunale dell’inquisizione del web”. “ Ma non ci fermeranno”

31 dicembre 2016 Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite votazione una risoluzione per approvare l’accordo di cessate il fuoco in Siria mediato da Russia e Turchia e per ribadire il supporto a una tabella di marcia per la pace che inizi con un governo di transizione. La risoluzione promossa dalla Russia chiede anche «un rapido, sicuro e senza ostacoli» accesso per fornire aiuti umanitari in tutto il Paese. E guarda a un incontro a fine gennaio tra il governo siriano e l’opposizione nella capitale kazaka Astana «come una parte importante del processo politico siriano facilitato dalle Nazioni unite».

31 dicembre 2016 Al via Wind Tre: investirà 7 miliardi in infrastrutture per lo sviluppo digitale: la nuova Wind Tre è la più grande realtà nazionale di telefonia mobile con oltre 31 milioni di clienti e 2,7 milioni nel fisso, nata dalla fusione delle due società operative H3G e Wind Telecomunicazioni a seguito della joint-venture paritetica creata da CK Hutchison e VimpelCom. La nuova società è da questa data operativa sul mercato con i tre storici marchi, Wind e 3 per il mobile e Infostrada per il fisso.

Abbonati a servizi televisaivi a pagamento

31 dicembre 2016 In Spagna Movistar, que revolucionó el sector con la compra de Digital , lidera el mercado con 3.771.091 suscriptores, Vodafone acumula 1.114.818 y Orange completa el podio con 385.876, el doble que hace un año. Los operadores de cable Euskaltel y Telecable cuentan con 264.270 y 129.746, respectivamente. Por tecnología, la 1PTV (a través de banda ancha) suma 3.205.999 suscriptores; el cable acumula 1.449.928 y el satélite apenas supera ya el millón (1.005.337). El pujante «streaming» aún se limita a 187.253 seguidores. La llegada a España de grandes plataformas internacionales de contenidos podría comprometer la posición privilegiada de las telecos, una batalla intersectorial que se replica a nivel mundial y que tuvo su episodio más sonado con la compra de Time Warner por ATeT por casi 100.000 millones. En España, Netflix, que aterrizó a finales de 2015 y ahora forma parte de la oferta de Orange, ya registra el 1,8% de abono en los hogares españoles con Internet (216.000 suscriptores); Yomvi (Mo-vistar ) representa el 7,8% (928.000 abonados); Wuaki, e11,1% (127.000); y otras como Filmin, Tucut, Nubeox superan los 90.000 suscriptores en su conjunto. El reciente advenimiento de HBO, en alianza inicial con Vodafone, y de Amazon Video introduce aún más competencia

Ascolti televisivi

31 dicembre 2016 Secondo la francese Médiamat 2016 in termini di ascolti risulterebbero in calo TF1, France 2, France 3 e Canal+ ai loro minimi storici Fra le reti generaliste solo  M6 risulterebbe in crescita. Le emittenti digitali terrestri della TNT HD  raccoglierebbero complessivamente il 7,8 % di share

31 dicembre 2016 In Spagna Telecinco rimane nel 2016 al primo posto in termini di ascolti con uno share del 14,4% davanti ad Antena 3 seconda con il 12,8% (ma in testa nel mese di dicembre)  e alla prima rete pubblica di TVE La 1 terza che con il 10,1%, riesce a superare la soglia del 10% risultando  l’unica fra le grandi emittenti in chiaro in crescita rispetto al 2015

31 dicembre 2016 Per Aldo Grasso la cosa più bella fatta dalla Rai di Campo Dall'Orto - e paradossalmente la meno pubblicizzata  è stata Rai Play, il servizio per rivedere i programmi sul tablet o il pc. Che ha una qualità superiore ai concorrenti.

1 gennaio 2017 Da oggi l’Onu avrà un nuovo Segretario generale come . successore di Ban ki-moon: Si insedia alla guida delle Nazioni Unite Antonio Guterres, 67 anni, socialista, primo ministro portoghese dal 1995 al 2002 e per dieci anni, dal 2005 al 2015, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati. Guterres resterà in carica cinque anni sino al 31 dicembre 2021

1 gennaio 2017 Malta assume da oggi la presidenza, a rotazione, del Consiglio dell’Ue. Uno dei più piccoli Paesi europei (nella foto, la capitale La Valletta) si troverà così alla guida dell’Unione in un semestre assai delicato. Che vedrà, ad esempio, l’avvio (a marzo) delle procedure, e relativi negoziati, per la Brexit (nella quale Malta sarebbe con ogni probabilità rimasta coinvolta se, nel 1956, gli inglesi non avessero detto no all’integrazione dell’isola mediterranea nel Regno Unito) e, tra aprile e maggio, l’elezione del nuovo presidente francese

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Il 2016 sembra segnare non solo la fine del governo Renzi, ma con la secca sconfitta referendaria della riforma costituzionale mirata al superamento del bicameralismo perfetto, quella definitiva della Seconda Repubblica Come scritto da Antonio Polito nel Corriere della Sera “Rifiutandosi di entrare nella Terra Promessa da Renzi, gli elettori hanno forse scritto la parola fine sulla Seconda Repubblica. Il referendum costituzionale può assumere il valore storico che ebbe quello sul divorzio nel 1974: la chiusura di un’era. Per la verità gli italiani ci avevano provato già nelle elezioni politiche del 2013, mandando in frantumi il bipolarismo. Ma Renzi si inserì abilmente e velocemente nel vuoto di potere. Così illuse se stesso e tutti noi che fosse possibile riesumare, stavolta con un volto più giovane, la salma di un sistema politico che aveva fatto il suo tempo.  La Seconda Repubblica ha avuto infatti quattro tratti distintivi: era fondata sul leaderismo, tenuta in piedi dal maggioritario, ingessata in due coalizioni, nutrita dallo strapotere della tv. Nessuno di questi pilastri ha resistito allo tsunami della crisi. Il primo comandamento dell’epoca politica iniziata nel 1994 era il leaderismo, e diceva che il capo della coalizione di maggioranza, il cui nome venne scritto sulla scheda elettorale, è automaticamente il capo del governo, perché quest’ultimo non si elegge più nel Parlamento ma direttamente nelle urne. Così è stato tre volte con Berlusconi e due volte con Prodi. Dopo la pausa di Monti e Letta, Renzi ha tentato di ripristinare il dogma pur senza passare per il voto popolare. È finita invece come ai tempi della Dc: Gentiloni a Palazzo Chigi nel ruolo di un Goria, un governo balneare a Natale che tiene il posto al prossimo, mentre il potere e la lotta per acquisirlo si spostano nel partito.  Il secondo comandamento era il maggioritario, condizione essenziale del leaderismo. Ma il maggioritario non esiste più nella versione del Porcellum, perché lo ha raso al suolo la Consulta per la sua incostituzionalità; non esiste ancora nella versione dell’Italicum, né forse esisterà mai perché ripudiato già da tutti e sub iudice; e non facilmente potrà risorgere nella versione del Mattarellum, che per tornare avrebbe bisogno di coalizioni che non ci sono più. Erano appunto le coalizioni il terzo comandamento: tutti insieme contro il nemico comune. Ma da quando ci sono su piazza i Cinque Stelle il nemico non è più comune per nessuno, ciascuno ne ha almeno due, e dunque ognuno per sé. È per questo che la prossima legge elettorale rischia di essere, in ogni caso, più proporzionale di tutte le precedenti. È per questo che il centrodestra è diviso in tre tronconi al momento inconciliabili. Ed è per questo che il Pd è rimasto solo, senza uno straccio di alleati. Infine il quarto comandamento: se occupi le tv e sei un buon comunicatore, vinci le elezioni. Con Berlusconi funzionò, anche perché lui era padrone della materia. Con Renzi ha funzionato per un po’. Al referendum ha invece funzionato a rovescio. L’occupazione militare delle tv da parte del premier ha generato fastidio, intolleranza e rigetto. Mentre i social hanno dato il mood alla campagna, definendo l’umore del Paese e alimentandolo. Cosa analoga a quella che è successa in America, dove la vittoria dell’outsider Trump è stata cucinata sul web
Per la televisione italiana quello che va a chiudersi è sostanzialmente un buon anno. La querelle fra Vivendi e Mediaset ha tenuto (e tiene) banco, ma il sistema televisivo nel suo complesso - complici anche gli eventi sportivi (Europei di calcio e Olimpiadi) e il maggior gettito del canone Rai - a fine 2016 metterà a bilancio 404 milioni di euro di ricavi in più, arrivando a sfiorare gli 8 miliardi di euro. A evidenziarlo è il Rapporto annuale di ITMedia Consulting che, nei fatti, mette nero su bianco le prime cifre si sintesi sull'anno dell'universo tv (chiamarlo piccolo schermo è ormai riduttivo) andando anche sulle previsioni per il 2017 e 2018. Previsioni, lo specifica il report, da prendere cum grano salis considerando la situazione attuale che vede protagonista Mediaset con Premium. Ma allo stato delle cose, le analisi econometriche dicono che ci sarà crescita, anche se molto inferiore al 6% messo a segno per il 2016. A conti fatti si parla di un 0,6%, indicativo più di una calma piatta che di altro. Ma tant'è. La notizia positiva è che nel 2016 i ricavi pubblicitari in primo luogo hanno mostrato un trend positivo con un incremento attorno al 6 per cento. Recessione e stagnazione sembrano dunque messi alle spalle da eventi sportivi, ma anche da una tv free in cui lo sbarco in grande stile di Sky (con Tv8, ma anche Cielo e Sky Tg 24) e di Discovery (Nove) ha portato acqua al mulino della raccolta pubblicitaria. Attenzione però: Mediaset fa la parte del leone e continuerà a farla pur scendendo, secondo le previsioni del Rapporto It Media Consulting, dal 57 al 5500 fra 2016 e 2018. Ma gli altri player crescono. E la pubblicità ha raggiunto nel 2016, in generale, il 4o% dei ricavi complessivi del sistema tv italiano. Come detto, però, è aumentato anche il gettito del canone, nonostante la riduzione della quota da 113,50 euro alno come previsto dalla legge di Bilancio dello scorso anno, compensata comunque ampiamente dal taglio all'evasione con il pagamento in bolletta elettrica. Nel complesso la crescita del canone è stata superiore al 9%, portando questa voce a rappresentare oltre il 22% del totale dei ricavi. Ulteriore notizia positiva è il 2% dei ricavi da servizi a pagamento. Un miglioramento, questo, frutto prevalentemente della crescita della broadband Tv e della presenza di nuovi servizi on demand, che siano in abbonamento (Svod) o pagati a seguito delle singole transazioni (Tvod). Entro il 2018 il servizio dovrebbe "conquistare" 1,6 milioni di famiglie. In questo quadro la piattaforma broadband raggiungerà, in termini di penetrazione, il 20% nel 2018 da112% del 2016. Per quanto riguarda la pay tv la fetta di gran lunga più consistente di ricavi continua a essere raccolta dalla piattaforma satellitare (77% nel 2016). A ogni modo la Tv free continuerà a essere prevalente. E anche se gli altri operatori cresceranno, per ora Sky, Rai e Mediaset continueranno a valere il 93% del totale mercato, con la media company di casa Murdoch primo player per risorse complessive, considerando abbonamenti, pubblicità e canone.
Come osserva Augusto Preta “Le famiglie italiane, oggi, guardano la nuova televisione in digitale con una maggiore consapevolezza dell’offerta tematica e dei nuovi servizi non lineari su larga banda. Il terrestre si conferma la prima piattaforma di fruizione, ma il modello di TV tradizionale, pur rimanendo prevalente, avverte ormai la presenza incombente e molto dinamica dei canali tematici, dove si stanno concentrando le strategie di alcuni importanti operatori internazionali e delle nuove modalità di fruizione di contenuti non lineari (TVoD, SVoD) nella broadband TV: per i broadcaster che avevano dominato nel mondo analogico diviene evidente la necessità di fornire un’offerta complementare e ulteriore rispetto a quella tradizionale. In questo contesto di grande trasformazione, nel corso del 2016 si è assistito a numerosi eventi che stanno riconfigurando l’intero assetto televisivo: dalle politiche pubbliche alle grandi manovre in corso che coinvolgono un gran numero di attori, ciò che emerge è un grande processo di ristrutturazione e sviluppo di business model, destinati a trasformare e riconfigurare nei prossimi anni l’intera industria nazionale. Il mercato televisivo mostra nel 2016 decisi segnali di ripresa, che sembrano chiudere definitivamente il periodo di profonda crisi strutturale del settore: i ricavi totali aumentano significativamente rispetto all’anno precedente.  Nel 2016 il mercato è cresciuto complessivamente di € 404 mln, a un tasso superiore al 5% rispetto al 2015. Cresce in particolare la pubblicità, attorno al 6% se si considerano anche i ricavi online, consentendo a questa risorsa di raggiungere quasi il 40% dei ricavi complessivi. Si assiste pertanto nel 2016 al sorpasso della pubblicità sulla pay-TV. Si tratta però di una ripresa stabile o legata a fattori congiunturali (canone) e a rimbalzi derivanti da situazioni particolarmente critiche in passato? La risposta secondo ITMedia Consulting non è molto incoraggiante, anche se nell’introduzione allo studio è espressamente indicato come le previsioni si limitano all’analisi dello status quo e non possono tenere conto di variabili di natura commerciale quali possibili cessioni di azienda o rami d’azienda (vedi Mediaset-Vivendi), normative e regolamentari non presenti alla data di chiusura del rapporto, tali peraltro da modificare le attuali dinamiche del mercato. L’unico evento previsto, in quanto ampiamente annunciato, è l’ingresso di Amazon nell’offerta di servizi di video on demand. Nei successivi due anni dunque la crescita media annua sarà di appena lo 0,6%, penalizzando soprattutto gli operatori che si basano su modelli di business consolidati: la crescita premierà soprattutto i nuovi entranti capaci  di sfruttare meglio le opportunità offerte dall’evoluzione tecnologica e dalle mutate esigenze della domanda, traducendole in un’offerta appetibile al pubblico, sempre più orientato verso una fruizione personalizzata, multipiattaforma, multischermo, anche in mobilità.Nonostante il Free To Air continuerà ad essere la modalità di accesso primaria ai contenuti per 2/3 delle famiglie italiane, tuttavia la pay-TV, grazie al broadband, appare destinata nel tempo ad aumentare sensibilmente la penetrazione., raggiungendo in breve una quota del 20% ed erodendo quote di mercato a tutte le altre piattaforme. Il satellite DTH rimane infatti la prima piattaforma, ma in decisa contrazione (dal 55% al 50%), come pure la quota del digitale terrestre. Sky si conferma il principale attore riuscendo a mantenere la sua quota nel periodo considerato attorno al 33%. In leggera flessione invece Mediaset e Rai che scendendo al 29% nel 2018. Chi cresce sono gli Altri Operatori, che raggiungono il 9% del mercato totale a fine 2018.Relativamente a quest’ultimi, la loro crescita è superiore al 14%, confermando un trend manifestatosi anche negli anni precedenti. La buona performance è sostenuta sia dalla componente pubblicitaria (Discovery, MTV, ecc..), sia dalla parte pay che attraverso l’offerta di Subscription Video on Demand (SVoD) e la presenza di operatori globali come Netflix e Amazon rappresentano il vero forte stimolo alla crescita nei prossimi anni.
Si delinea infine lo scenario degli attori nel piano di cablatura a banda ulktra larga dell’Italia con la nascite di OpEn Fiber Considerando il digital divide di base superato in quasi tutta Europa (vale a dire la banda larga per tutti i cittadini, raggiunta grazie a un mix di tecnologie tra cui il satellitare), la strategia italiana per la banda ultralarga, in linea con gli obiettivi posti dall’Agenda digitale europea, prevede entro il 2020:
·        Copertura ad almeno 30 Mbps per tutti i cittadini italiani.
·        Copertura ad almeno 100 Mbps per il 50% della popolazione.Un piano ambizioso che intende rimediare rapidamente alla carenza infrastrutturale che ci caratterizza, concentrandosi soprattutto sulla realizzazione delle reti a 100 Mbps. La declinazione degli obiettivi europei sul nostro territorio prevede infatti di portare all’85% della popolazione 100 Mbps entro il 2020, privilegiando in primis le aree di interesse economico e ad elevata concentrazione demografica, le scuole, le sedi di PA, ospedali e aree industriali. Per le aree più remote invece resta l’obiettivo di portare una velocità di connessione di almeno 30 Mbps

 Il piano industriale di OpEn Fiber Sul sito di OpEn Fiber si legge: “Trasformiamo una necessità in un’opportunità di sviluppo per l’Italia e in un’occasione di mercato per tutti gli attori che vorranno partecipare al processo di digitalizzazione e innovazione del Paese”. La tecnologia con la quale OpEn Fiber sta portando nelle case degli italiani la connessione ultraveloce si chiama FTTH, Fiber to the Home, letteralmente “fibra fino a casa”.

Il piano industriale di Tim Ma OpEn Fiber non gioca da sola. La concorrenza è agguerrita. TIM ha già fatto e continua a investire milioni di euro per cablare milioni di abitazioni (ad oggi 11,4 milioni), ma al momento solo poche centinaia di cittadini hanno la fibra ottica in casa. Uno dei motivi è il costo mensile, molto più alto dell’abbonamento ADSL.Nel suo ultimo piano industriale, TIM ha confermato il suo impegno per recuperare il gap digitale del Paese con investimenti fino a 12 miliardi in tre anni (2016-2018), dei quali oltre 4,5 saranno dedicati allo sviluppo della Banda Ultra Larga fissa e mobile.

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Il piano industriale di Fastweb Alberto Calcagno, amministratore delegato di Fastweb ha dichiarato: “Nel 2020 Fastweb raggiungerà, con i servizi a banda ultralarga (Fiber to the home e Fiber to the cabinet), 13 milioni di famiglie e imprese italiane (50% di copertura nazionale), rispetto ai 7,5 milioni a fine 2016 (30% di copertura nazionale)”.In particolare, entro il 2020, grazie anche a Flash Fiber, la joint venture creata insieme a Tim, Fastweb raggiungerà 5 milioni di famiglie con tecnologia Fiber to the Home. L’operatore di Tlc vuole raggiungere in banda ultralarga anche i distretti industriali e le città di medie dimensioni coprendo 8 milioni di famiglie e imprese entro il 2020 con tecnologia Fiber to the Cabinet e con velocità fino a 200 Megabit per secondo.



 Cronologia dei media
Cronologia della radio e della televisione

Cronologia
Parte Sesta
L’era cross mediale e l’avvio della competizione fra broadcaster e fornitori di servizi OTT al di sopra della Rete e aggregatori di contenuti
(2014-2020)

XXIII Verso l’Internet 3.0 e la compiuta maturazione della convergenza. La grande battaglia per la banda ultra larga e il riposizionamento strategico degli operatori di tlc nel mercato dei contenuti. L’Italia crocevia della battaglia per la convergenza in Europa dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea (2016-2017)


La televisione oltre la televisione. La battaglia sulle nuove forme di distribuzione dei contenuti

Negli ultimi anni abbiamo assistito al lento declino della tv lineare fruita in diretta. I telespettatori, grazie all’esplosione delle connessioni mobili, sono sempre più orientati verso un consumo dei contenuti audiovisivi anytime, anywhere e any device. I palinsesti sono morti nel senso più tradizionale del termine. Oggi gli utenti si costruiscono programmazioni sempre più personalizzate in base ai loro gusti e alle loro preferenze. Gli introiti pubblicitari sono in lenta ripresa dopo aver raggiunto il livello minimo nel 2008; il finanziamento pubblico rimane sotto pressione; mentre la pay tv continua a crescere, i broadcaster tradizionali hanno cominciato a produrre e distribuire format brevi sulle piattaforme di video-sharing come YouTube o Dailymotion. Il settore della distribuzione è profondamente mutato con i provider over-the-top e gli aggregatori di contenuti. In questo contesto la Commissione Ue ha ben compreso il grosso fermento del mercato e presentato il mese scorso la proposta di revisione della Direttiva sui servizi media audiovisivi (SMA), avviando un nuovo approccio alle piattaforme online per raccogliere le nuove sfide poste dal digitale in vista della realizzazione del Mercato Unico. Una revisione necessaria considerata la maggiore offerta di video on-demand che però arriva su mercati ancora molto frammentati con più canali e servizi VOD disponibili.

Secondo uno studio, dell’Osservatorio europeo sull’audiovisivo, nel 2018 Facebook e Google raggiungeranno una quota del 50% del mercato della pubblicità riferita ai video on-line.  Nel nuovo scenario tecnologico soggetti come Facebook e Google aggregano informazioni di vario tipo: condivisione di dati personali, scambio di messaggi, pubblicazione di news o video. Nell’ambito del consumo dei servizi VOD va comunque evidenziato che i servizi a pagamento crescono più rapidamente dei servizi free.  Sempre secondo l’osservatorio europeo, l’ingresso di Netflix in Europa ha dato una sferzata al mercato dei servizi VOD che è passato dal valore di 40 milioni di euro nel 2010 ad un valore di 830 milioni di euro nel 2014 con una crescita pari quasi al 2.000%.  Questo incremento è ovviamente dovuto solo ai ricavi di Netflix ma soprattutto alla reazione competitiva dei broadcaster europei che hanno lanciato sul mercato nuovi prodotti VOD; limitandosi all’Italia possiamo ricordare i prodotti: SKY GO, SKY On Demand ed Infinity.

L’Italia crocevia della battaglia per la convergenza

Come osserva Raffaella Natale su Key 4 Biz “L’Italia in questo momento gioca un ruolo importante, come dimostrano le mosse di Vivendi, di crocevia per quelli che saranno i nuovi scenari europei. Il nostro Paese è un interessante mercato per chi vuole investire in contenuti e fibra e da qui si snodano una serie di possibilità future per operatori tlc e media, da Telecom Italia a Vodafone, da Sky a Vivendi. In Italia in questo momento è in atto la grande partita della fibra ottica con tutte le potenzialità che questa comporterà in termini di nuovi servizi e nuovi clienti. Ma gli operatori tlc sanno bene che per garantirsi un ruolo chiave dovranno non sono investire nelle infrastrutture ma anche fare in modo che i contenuti diventino un servizio base così come la voce. Questa condizione vale ovviamente anche per chi fa televisione che non può più pensare di innovarsi, trascurando i nuovi modelli imposti dagli Over-The-Top nella distribuzione dei contenuti. Non è un caso che i massimi esperti dei media coinvolti nella consultazione sul rinnovo della concessione del servizio pubblico radiotv, chiedano alla Rai di incarnare i cambiamenti in atto, andando oltre la tradizionale offerta per diventare piattaforma di convergenza media-tlc. Il futuro è di chi saprà dare ai propri clienti servizi quad play vale a dire verso pacchetti unici di servizi di telefonia fissa, telefonia mobile, Internet e Tv.

Le manovre sul mercato nel Regno Unito. Sky si è già mossa tempo. A dare il calcio d’avvio non è stata solo la nascita di Sky Europe, operazione alla quale gli altri broadcaster tentano adesso di allinearsi, ma anche quella di procedere con una serie di accordi con gli operatori tlc per garantirsi anche le infrastrutture. In Gran Bretagna Sky ha annunciato che intende offrire servizi mobili insieme a O2 di Telefonica che, se le Autorità daranno il loro OK, si fonderà con Hutchison che ha già garantito che cederà al gruppo di Murdoch un quinto della sua capacità di banda. Sky sarebbe un nuovo entrante nel mercato inglese del mobile, pronto a rispondere a British Telecom che ha acquistato l’operatore mobile EE ma anche i diritti Tv della Champions e della Premier League da trasmettere sulla sua rete a banda ultralarga.

Le manovre sul mercato in Francia. In Francia i diritti della Premier sono stati comprati da Altice, spingendo Vivendi all’accordo commerciale con la pay tv araba BeIN Sport per rilanciare sul calcio. In Italia si è assicurato i diritti della Champions con l’acquisizione di Mediaset Premium che li aveva comprati per 700 milioni di euro.

Le manovre sul mercato in Spagna. La presenza di Mediaset in Spagna è ormai relegata alla tv free-to-air. Ma forse c’è spazio per alleanze: Vivendi ha per esempio acquistato il 33% della società spagnola di produzione televisiva Bambù che sta producendo contenuti insieme a Telefonica. La concorrenza sul mercato della pay tv, e non solo, è in fermento in Spagna. Telefonica ha comprato la tv a pagamento Digital+ per rafforzarsi nei servizi offerti ai clienti e sta accelerando anche nella produzione di contenuti originali. Vodafone ha rilevato l’operatore via cavo Ono e Orange ha acquistato Jazztel. Lo scorso anno anche Netflix è sbarcato in Spagna. In Spagna e la battaglia sui diritti tv calcio. Assicurarsi i diritti tv del calcio e dei principali eventi sportivi è l’altro guanto di sfida. In Spagna si sta registrando un grande fermento e Vodafone, Orange e Telefonica stanno giocando una partita importante per puntare a nuovi clienti.Vodafone e Orange sono in prima linea, forti sul calcio rispetto a Telefonica che non possiede i diritti di trasmissione delle partite di Champions League. Ma l’operatore tlc non vuole restare indietro è così ha annunciato che investirà nella produzione di serie tv originali per rilanciare la propria web tv a pagamento Movistar. Una mossa che permetterà di guadagnare qualche punto di vantaggio rispetto a Vodafone e Orange che puntano sul calcio, ma anche rispetto alle piattaforme di video streaming come Netflix e Hbo.

Le nuove sfide in Italia. In questo delicato momento l’Italia avrà un ruolo importante perché adesso le manovre di broadcaster e telco si sono spostate nel nostro Paese. E’ qui che si incrociano gli interessi di Sky, Vivendi e Vodafone. E’ qui che si disputerà la prossima sfida che non potrà tralasciare il quad play se si intende puntare a nuovi clienti che dagli operatore tlc non si aspettano più solo i servizi voce ma anche quelli internet e tv e dai broadcaster contenuti di qualità multiscreen.

Il percorso di riforma del diritto d’autore da parte dell’Unione Europea In questo contesto l’Unione Europea ha avviato un  percorso di riforma del diritto d’autore e revisione della Direttiva Ue sui servizi media audiovisivi, proponendo la portabilità dei contenuti per superare gli attuali  sistemi di geoblocking. Obiettivo chiaro è la costituzione del Digital Single Market che permetterà un’offerta transfrontaliera di contenuti online, mettendo in campo soluzioni di enforcement per tutelare l’industria dalla pirateria, creando al contempo una insieme di regole che possano assicurare per tutti gli operatori un level playing field come da tempo chiedono a gran voce i broadcaster. L’esplosione dei servizi di video streaming se, da un lato, ha migliorato l’offerta per i consumatori, dall’altro ha reso ancora più evidente la necessità di intervenire con nuove regole su un mercato in continua evoluzione. Tra le proposte al vaglio, c’è anche la possibilità che Bruxelles imponga anche agli Over-The-Top, come Netflix e Amazon, che almeno il 20% dei loro cataloghi sia di produzione Ue. Un vincolo che li avvicinerebbe ai broadcaster, che devono già assicurare spazi e finanziamenti a produzioni Made in Europe.

 Inoltre si starebbe valutando anche l’opportunità di estendere agli OTT l’obbligo di contribuire al finanziamento delle opere europee, almeno nei Paesi dove questo è imposto agli altri operatori. Tre le priorità della Ue: 1) Rafforzare l’industria creativa europea nell’era digitale; 2) Aumentare la circolazione delle opere europee; 3) Aiutare il cinema europeo a raggiungere un pubblico più ampio. Nel  dicembre 2015 la Ue aveva presentato la proposta sulla portabilità dei contenuti per consentire agli abbonati ai servizi online – per i libri, musica, giochi, film, teatro, sport – di potervi accedere anche quando sono temporaneamente fuori dal proprio Paese. La proposta di regolamento sulla portabilità transfrontaliera dei servizi di contenuti online intende combattere tali restrizioni per consentire ai cittadini dell’Ue che si spostano in un altro Stato membro di continuare ad accedere ai contenuti digitali che hanno acquistato o per i quali hanno sottoscritto un abbonamento nel proprio paese di origine. La portabilità è solo il primo step della prevista riforma del copyright. La Ue è già al lavoro per la seconda fase che sarà pronta per l’autunno e che riguarderà alcune tematiche specifiche come appunto le eccezioni al diritto d’autore specie quelle che hanno effetti transfrontalieri e che dovrebbero essere allineate.

Il riassetto del mercato italiano delle torri di trasmissione

Già il 2015 era stato un anno di grande fermento per il mercato delle torri di trasmissione, sia il mercato tlc che quello broadcasting. La seconda parte del 2016 potrebbe avviarne un profondo riassetto. I riflettori sin dall’inizio dell’anno sono puntati su Inwit, ma anche sulla possibile e attesa unione tra Rai Way ed Ei Towers, che darebbe vita, finalmente anche nel nostro paese, a un polo unico delle torri efficiente da punto di vista economico e strategicamente rilevante.

Le torri di telecomunicazioni

I principali incumbent del vecchio continente – da Telecom Italia a Telefonica e Deutsche Telekom – hanno avviato la valorizzazione degli impianti di trasmissione o stanno pensando di farlo, attraverso la quotazione o la vendita degli asset. Particolarmente attiva, sul fronte italiano,  è la spagnola Cellnex, che ha acquisito in Italia le torri Wind e Abertis e ha presentato un’offerta per Inwit, la TowerCo in cui sono confluiti gli apparati di trasmissione radio, per le telecomunicazioni e la diffusione di segnali televisivi e radiofonici di Telecom Italia, la cui vendita, al momento, è stata però messa in stand by. La controllata Mediaset Ei Towers, che ha presentato anche un’offerta per Inwit, in attesa della decisione di Telecom sul dossier, guarda alla Spagna, ma – secondo gli analisti – potrebbe essere protagonista anche del consolidamento nel segmento delle torri broadcasting, realizzando un progetto inseguito da tempo: quello del polo unico delle torri, che allineerebbe l’Italia alle altre principali economie europee.  Tutto questo movimento attorno ad asset che fino a poco tempo fa erano considerati ‘strategici’ dagli operatori telefonici,  ci dice che anche il mercato italiano sta acquisendo rilevanza agli occhi degli investitori esteri e si avvia verso il consolidamento.

Inwit: vendere o non vendere?

Tra i dossier che l’ad di Telecom Italia Flavio Cattaneo ha ereditato dal suo predecessore Marco Patuano c’è anche quello della vendita del 45% di Inwit. Il 40% di Inwit è stato quotato in Borsa a giugno 2015 e la società ha raggiunto a oggi una capitalizzazione di 2,5 miliardi. Telecom Italia vuole restare nell’azionariato della società – che gestisce circa 11.000 siti, distribuiti in maniera capillare su tutto il territorio nazionale – ma mantenendo il controllo di una piccola quota, pari al 15%. La  vendita di Inwit è stata avviata a febbraio e sono, al momento, due le offerte giunte sul tavolo Telecom: una del consorzio formato da Cellenx ed F2i (con un’offerta da 4,9 euro per azione sull’intero 45%) e un’altra avanzata da Ei Towers, che ha offerto 5 euro per azione ma su una quota del 27,5% e con una contestuale acquisizione da parte di Inwit di un migliaio di torri dalla controllata Mediaset. Il cda di Telecom ha però deciso di ‘congelare’ la vendita.  Cattaneo ha spiegato che Telecom sta facendo delle riflessioni sulla strategicità di Inwit, anche al fine di “valutare l’attività delle reti 5G al fine di essere pronti a quelle nuove frequenze”. A questo punto, se Telecom decidesse di restare nel mercato delle torri – in controtendenza con quanto stanno facendo altri incumbent europei da Telefonica a Deutsche Telekom – Inwit potrebbe assumere il ruolo di ‘consolidatore’ tenendo anche conto del fatto che se la fusione tra 3 e Wind dovesse andare in porto alle condizioni messe sul tavolo della Ue da Hutchison, ci sarebbero in vendita 5.425 siti mobili, ai quali potrebbero aggiungersene altri 3 mila. Sia Cellnex che Ei Towers hanno fin da subito chiarito che nel frattempo non sarebbero state con le mani in mano, in attesa di una decisione su Inwit, ma avrebbero guardato ad altre opportunità in Europa. E così è stato: Cellnex – che controlla in Europa un totale di 15.120 torri, tra cui 7.708 in Italia e 7.412 in Spagna – ha acquistato Protelindo Netherlands, filiale del gruppo indonesiano PT Sarana Menara Nusantara che gestisce 261 siti di telefonia mobile per 109 milioni di euro. Ei Towers, secondo quanto riferito a giugno 2016 da Il Sole 24 Ore ha messo nel mirino Axion, seconda TowerCo spagnola con circa 590 torri tlc e broadcasting di cui il 70% concentrate in Andalusia, con un’offerta da 150 milioni di euro.

Broadcasting: si va verso il polo unico?

Per quanto riguarda le torri televisive, l’unione tra Ei Towers e Rai Way – che insieme controllano l’80% del mercato degli impianti broadcasting – permetterebbe “di mantenere un’infrastruttura strategica in mano italiana evitando il rischio di offerte ostili dall’estero e creando un operatore più efficiente” dicono gli analisti Mediobanca Securities. L’Italia, del resto, è l’unico tra i maggiori paesi Ue ad avere una doppia infrastruttura nazionale. Più volte si è sottolineato che un polo unico delle torri con dentro RaiWay, Ei Towers e altri fondi e magari la Cassa depositi e prestiti (attraverso F2i) sarebbe in linea con quanto già avviene nei principali Paesi europei e converrebbe sia a livello strategico che economico. Il matrimonio tra Ei Towers e Rai Way era già stato tentato nel 2015, ma l’Opas lanciata da Ei Towers  sul 66,7% del capitale di Rai Way (costata al gruppo 1,6 miliardi di euro, ndr) fallì dopo lo stop di Viale Mazzini e del Ministero dell’Economia al quale si è poi aggiunto quello della Consob e dell’Antitrust. Una situazione spinosa che ha spinto la stessa Ei Towers a ritirare l’offerta sul 66,7% e anche quella successiva che puntava invece al 40%. Una rinuncia che ha mai avuto la pretesa di essere irrevocabile e anche i vertici di RaiWay, del resto, non hanno mai celato di avere tutto l’interesse a lavorare a un operatore unico delle torri.

Gli analisti Mediobanca Securities sono fiduciosi che nella seconda metà del 2016, con più informazioni disponibili sul consolidamento mobile e con la ‘nuova’ Rai a regime, “le parti troveranno infine un accordo per concludere l’integrazione: forse un accordo diverso, volto ad aumentare la rilevanza della TV di stato in qualità di azionista della nuova società, potrebbe rappresentare un’opzione interessante, così come una governance diversa o una diversa valutazione. Grazie al coinvolgimento di F2i, lo Stato dovrebbe essere in grado di mantenere la partecipazione di maggioranza nella newco”. 

Che il Governo voglia dire la sua in questa complessa partita non è un mistero: a gennaio 2016, il sottosegretario Antonello Giacomelli aveva ribadito che “le infrastrutture di comunicazione strategiche” devono essere “di proprietà pubblica o a controllo pubblico, a garanzia della concorrenza, del mercato e della libera iniziativa. A maggior ragione nel settore delle torri, dove seguiamo con attenzione quello che sta avvenendo”. All’inizio di maggio 2016, quindi, anche l’amministratore delegato di Ei Towers, Guido Barbieri, ha detto che “la potenziale combinazione con RaiWay ha senso in ogni caso. Il deal ha senso”. Se ci saranno finestre disponibili o “un qualche modo per fare il deal” la società ci sarà.

La Gran Bretagna lascia l’Europa  I cittadini del Regno Unito al referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea si esprimono per l'uscita del paese dall'Unione.

23 giugno 2016 Si svolge il referendum per decidere il mantenimento o l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea (Brexit) dopo una dura campagna fra sostenitori e oppositori del Brexit. I seggi si chiudono alle 23 e i primi sondaggi di opinione sembrano dare la vittoria ai fautori del mantenimento dell’Unione Europea

24 giugno 2016 Alle 5.40 la BBC annuncia l’esito del referendum. Dopo un testa a testa per tutta la notte  vincono i favorevoli al Brexit sfiorando il 52% distanziando di 1 milione e 270 mila voti coloro che si pronunciano per il remain nell’Unione Europea, segnando una tappa decisiva nella difficile storia dell’integrazione europea.

Il referendum – osserva il Corriere della Sera - segna un solco nel Regno Unito. Ha spaccato i conservatori e ha spaccato i laburisti. Ha dato fiato all’estremismo nazionalista. Ha diviso la Scozia e l’Irlanda del Nord (europeiste) dall’Inghilterra (Brexit). Cameron pensava di uscirne con una facile vittoria. Ne esce lui a pezzi. Leggerezza imperdonabile. Sotto la cenere covano scontri fra i tory e scontri fra i laburisti. E sia la questione scozzese sia la questione nordirlandese torneranno a ruggire.

24 giugno 2016 La sterlina va in picchiata al suo livello più basso dal 1985, le Borse nel panico sin dalle prime ore del mattino. Per Nigel Farage si tratta dell’Independence Day chiedendo di proclamare il 23 giugno festività nazionale  e invitando Cameron a trarne le conseguenze. A metà mattinata Il premier Cameron annuncia le dimissioni da primo ministro che saranno effettive in autunno alla conferenza dei Tories con la nomina di un nuovo premier in grado di gestire il nuovo corso.. In tarda mattinata la premier scozzese annuncia come possibile un secondo referendum sull’indipendenza della Scozia essendosi il popolo scozzese chiaramente espresso a favore del rimanere nell’Unione Europea

24 giugno 2016 Il candidato repubblicano alle presidenziali americane Donald Trump giudica l’esito del referendum britannico “una grande cosa”. Il presidente della Commissione Europea Juncker temendo un effetto domino non solo sui mercati ma anche nelle opinioni pubbliche dei singoli Paesi Membri a favore degli euroscettici, invita il Regno Unito a fare presto ossia a negoziare rapidamente le sue condizioni di uscita dall’Unione Europea. 
                                           
24 giugno 2016 A Milano Piazza affari crolla a -10%  Londra solo il 4,75% perché le imprese britanniche potrebbero beneficiare della svalutazione della sterlina. Impennata del franco svizzero. Renzi interviene per rasserenare i mercati: “facciamo prevalere ciò che ci unisce su ciò che ci divide” 

24 giugno 2016 Grazie al possesso dei diritti di diffusione delle 51 partite degli europei di calcio beIN Sports annuncia di avere raggiunto in Francia la soglia dei 3 milioni di abbonati, di cui circa 200 mila in poco più di un mese.

24 giugno 2016 Canal+ inizia a trasmettere i primi programmi in UHD in esclusiva sulla TV d’Orange in attesa della disponibilità nel 20917 di un proprio decoder satellitare in ultra alta definizione. Le partite degli europei di calcio sono riprese da dodici telecamere UHD

24 giugno 2016  Vincent Bolloré si appresta a mollare le redini della pay tv francese Canal +. Dopo aver chiuso l’operazione con Mediaset Premium che permetterà di avviare potenti sinergie tra le due tv a pagamento sotto il cappello di Vivendi, il finanziere bretone ha deciso di dedicare più attenzione alla holding che si appresta anche a lanciare una piattaforma OTT in Italia, Francia, Germania e Spagna. Secondo alcuni osservatori il suo posto potrebbe essere preso dall’attuale AD di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, o dal figlio Yannick.

24 giugno 2016 Sky rilancia in Italia la propria offerta in rete con Now Tv È online Now Tv, il nuovo brand internazionale della internet tv di Sky (già Skyonline.it) per l’offerta di contenuti on demand su piattaforma multicanale. Disponibile anywhere & anytime su pc, Mac, tablet, smart tv, game console e sulla tv di casa con il Now Tv Box, su www.nowtv.it si possono guardare film, serie tv, programmi di intrattenimento e seguire il grande sport.  Now Tv dà accesso da subito a 3 diversi ticket mensili, in prova gratuita per due settimane: Intrattenimento, Serie Tv o Cinema.Dopo i 14 giorni di prova, i tre ticket potranno essere confermati tutti insieme a 19,99€ al mese, oppure a 14,99€ se si scegliesse il bundle di due ticket e a 9,99€ per uno solo; il tutto sempre rinnovabile di mese in mese, senza vincoli. A completare l’offerta di Now Tv al lancio, il ticket mensile “Calcio” a 19,99€ al mese, con le fasi finali di Euro2016, e una grande varietà di eventi sportivi targati Sky acquistabili singolarmente (calcio, motori, tennis, basket e tanto altro a 4,99€ e 9,99€).

Quello eseguito da Sky è un restyling corposo dell’interfaccia grafica: più colorata, più semplice da consultare (da qualsiasi device di connessione alla rete), più vivace e più diretta nell’informazione all’utente. I canali “Cinema”, “Serie tv”, “Intrattenimento” e “Sport”, ben visibili sempre nella parte superiore della prima pagina, conducono il visitatore in una serie di sotto percorsi per conoscere tutte le novità, i contenuti più visti, i più popolari, i generi, quelli ‘In onda adesso’ e l’intero archivio

24 giugno 2016 La responsabile per la cultura del PD Lorenza Bonaccorsi sottolinea come il Governo in questi mesi abbia messo in campo una azione molto forte sui temi culturali. Ha riportato il bilancio del MIBACT a sopra i 2 miliardi con la Legge di Stabilita del 2016, ha iniziato un processo riformatore del ministero stesso, delle sovrintendenze, dei musei, e in fine è in discussione la nuova legge-quadro su cinema e audiovisivo e si appresta a discutere quella sullo spettacolo dal vivo. Questo investimento a tutto campo sui temi della Cultura passa fortemente anche dal servizio pubblico, mettendo in campo un percorso articolato riformista che si sviluppa su tre azioni: 1) La legge sulla riforma della governance di Rai.  Per valorizzare il ruolo industriale di Rai serve dotarla di una guida certa, e responsabilizzata. E serve un Parlamento che svolga la sua piena funzione di indirizzo, vigilanza e controllo chiara e trasparente. 2) La riforma del canone per dare più risorse e risorse certe all’azienda. 3) Il rinnovo della Concessione e il nuovo Contratto di servizio per ridefinire mission e perimetro, per informare in modo completo e pluralista, per raccontare il territorio e la realtà contemporanea, per intrattenere tutti gli italiani, per garantire l’accesso alla conoscenza, per diffondere la cultura e l’inclusione digitale del Paese, per promuovere l’Italia all’estero. La Rai ha raccontato e costruito l’identità culturale e sociale del nostro Paese, oggi occorre fortemente riannodare quei fili. E’ necessario a mio avviso un profondo rinnovamento editoriale, rafforzando la centralità della generazione dei contenuti, sviluppando in offerta editoriale di alta qualità e rafforzando le caratteristiche di servizi pubblico, e occorrerà un grande sforzo per completare la trasformazione da broadcaster a media company. La Rai deve essere a capo di una vera e propria cavalcata verso la digitalizzazione del Paese e deve rappresentare un traino fortissimo. La diffusione di internet, nonostante la costante crescita nel 2015, ha raggiunto solo il 70% della popolazione italiana per 41,5 milioni di persone che possono accedere al web da qualsiasi luogo o dispositivo. Questo risultato pone l’Italia agli ultimi posti in Europa. La Rai, la più grande azienda culturale italiana, non può non essere il traino più potente del nostro paese per la crescita digitale di tutta la popolazione. Infine occorre recuperare tutte le fasce della popolazione. Ad oggi la fascia 8-34 anni non frequenta per niente la Rai.

26 giugno 2016 Inaugurazione del raddoppio del Canale di Panama. Si apre una nuova corsia di traffico lungo il Canale attraverso la costruzione di una nuova serie di chiuse che consentono il passaggio di navi più grandi , le Panamx lunghe 366 metri e profonde 14.

Smentiti i sondaggi della vigilia che prevedevano un sorpasso sul PSOE dalla neonata colizione fra Podemos e Izquerdia Unida, alle elezioni legislative spagnole avanza il Partido Popular del premier Rajoy, ma non abbastanza per disporre di una maggioranza in Parlamento. In queste condizioni la Spagna rischia di rimanere ingovernabile se non attraverso una Grande Coalizione PP PSOE politicamente impraticabile

26 giugno 2016 Non essendo stato possibile formare una maggioranza in parlamento, si svolgono a distanza di pochi mesi nuove elezioni politiche generali in Spagna  per il rinnovo dei 350 seggi del Congreso de los Diputados e di 208 su 266 seggi del Senato. Il Partido Popular (PP) del Premier Rajoy vince con il 33,03% dei voti e 134 seggi (guadagnandone  16) precedendo il PSOE di Pedro Sanchez  che sebbene in lieve ascesa al 22,66%  scende a 85 seggi perdendone 5. Al terzo posto in calo con solo il 21,10% e lo stesso numero di seggi 71 raccolti presentandosi separatamente nel dicembre 2015, la coalizione fra gli indignati di Podemos di Pabro Iglesias e Izquierdia Unida Unidad Popular che rispetto a sei mesi fa perde oltre 3 punti percentuali (le due formazioni avevano ottenuto allora complessivamente il 24,33%), al quarto i Ciudadanos di Albert Rivera sia pur in lievissimo calo (-0.4%) con il 13,5% perdono 8 seggi, conquistandone solo 32. Fra le liste regionali in crescita Esquerra Republicana de Catalunyia che mantiene i suoi 9 deputati precedendo Convergenza democratica di Catalogna  che sia pur in lieve calo ne mantiene 8, davanti al PNV nazionalista basco in calo che perde il seggio conquistato nello scorso dicembre, ottenendo 5 seggi, mentre la coalizione basca di estrema sinistra Euskal Herria Bildu, anch’essa in lieve calo, mantiene i suoi due seggi e Coalizione Canaria, stazionaria, il proprio unico seggio.

26 giugno 2016 YouTube Red la piattaforma SVoD lanciata da Google, per far fronte ala concorrenza degli operatori via cavo e delle altre piattaforme OTT quali Netflix, Hulu e Amazon, si lancia nella corsa ai contenuti originali commissionando una produzione seriale originale al produttore Lionsgate

27 giugno 2016 Secondo un’indagine trimestrale di Nielsen la metà delle case americane risulta abbonata a un servizio di video on line, con una crescita in due anni di 14 punti essendo il 36% alla fine del 2013. Le piattaforme come Netflix (45,7 milioni di abbonati paganti a fine marzo, Amazon Prime (54 milioni alla fine del 2015), Hulu (12 milioni di abbonati a fine maggio 2016)  competono ormai alla pari con i servizi di replay e risultano in dotazione nella metà delle case degli americani

27 giugno 216 La Commissione europea potrebbe allentare le regole sull’accesso alle reti in fibra ottica, andando incontro alle richieste degli operatori come Telecom Italia, Orange e Deutsche Telekom, secondo i quali le tariffe regolamentate per l’accesso all’ingrosso alle reti non consentirebbero un adeguato ritorno sugli investimenti. Secondo quanto riportato dalla Reuters, la Ue potrebbe dunque alleggerire le regole di accesso e puntare sull’obbligo di co-investimento. Anche il Commissario Gunther Oettinger, nel corso di una recente conferenza, ha spiegato che “progetti di investimento efficienti, basati su offerte di coinvestimento aperte, ragionevole e in buona fede affrontano le quetioni che la regolamentazione normalmente tenta di risolvere e permettono un approccio regolamentare più leggero per chi si muove prima o insieme”. La strada del coinvestimento è stata già perseguita in Francia, dove Orange, Numericable SFR e Free hanno avviato investimenti FTTH condivisi in alcune aree urbane. Nei giorni scorsi, il regolatore transalpino ha avviato una consultazione pubblica volta proprio a raccogliere le opinioni degli operatori su un regolamento volto, fra le altre cose, a favorire il modello del co-investimento. Se la proposta si concretizzasse, nell’ambito della revisione delle norme sulle telecomunicazioni in programma per settembre 2016, si tratterebbe di un cambio di direzione non da poco, visto che finora la regolamentazione del settore si è concentrata sulla garanzia, per i nuovi entranti, di poter competere ad armi pari con gli ex monopolisti statali.

27 giugno 2016 Il network radiofonico in Rete Pandora presente negli Stati Uniti, in Australia e in nuova Zelanda stringe un accordo con Uber in base al quale tutti gli autisti del servizio Uber beneficeranno di un abbonamento all’emittente radiofonica  che consente loro di scegliere la musica preferita sul network attraverso l’applicazione mobile della stessa Uber.

28 giugno 2016 Il Parlamento europeo approva risoluzione che chiede il rapido avvio delle procedure di uscita del Regno Unito, attivando quindi il cosiddetto articolo 50 del Trattato di Lisbona. Il Parlamento invita Londra ad accelerare il processo "per evitare un'incertezza dannosa per tutti e per proteggere l'integrità dell'Unione". Il testo è stato adottato con 395 voti a favore, 200 contrari fra cui Ukip, estrema destra e Cinque stelle,  e 71 astenuti.

28 giugno 2016 Il capo dell’opposizione laburista, Jeremy Corbyn viene ufficialmente sfiduciato dall’81% dei suoi colleghi parlamentari e di partito, ma nel mezzo della tempesta che ha travolto i laburisti dopo il referendum ribadisce, a più riprese, di non volere lasciare.

28 giugno 2016 All’indomani delle scuse ufficiali della Turchia alla Russia per l’abbattimento dell’aereo russo e del disgelo delle relazioni diplomatiche della Turchia con la Russia e con Israele, un’azione di un commando composto da tre kamikaze plausibilmente attribuibile all’ISIS provoca all’aeroporto di Istanbul la morte di 48 persone e il ferimento di svariate altre decine di passeggeri nell’area degli arrivi e dell’attesa dei taxi

28 giugno 2016 Stando a quanto riportano il Wall Street Journal e Politico, il Commissario Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager, dopo aver già inviato a Google una Comunicazione di addebiti per la web search nell’aprile 2014 (si parla di una multa da 3 miliardi di euro che dovrebbe essere comminata nei prossimi giorni) e una per Android ad aprile 2015, adesso si prepara a inviarne una terza questa volta per la pubblicità online. Secondo i due giornali, che citano fonti anonime, la Commissione Ue avrebbe chiesto ai competitor di Google in questo settore di poter rendere pubbliche le accuse che hanno formulato nei confronti del gruppo, depositate a Bruxelles in forma privata. Queste aziende avrebbero una settimana di tempo per produrre nuove versioni dei loro documenti. Questa procedura lascia intendere che la Ue sia nella fase finale della preparazione del suo atto di accusa che però, prima d’essere formulato a Google, deve basarsi su elementi tangibili.

28 giugno 2016 Depositata una sentenza del Tar del Lazio destinata a “fare storia”, oltre che giurisprudenza,  in virtù della quale il cosiddetto “decreto Nastasi” del luglio 2014, che ha rivoluzionato il sistema di sostegno pubblico allo spettacolo in Italia, con il suo controverso ‘algoritmo’ della rottamazione va “annullato” La sentenza del Tar stabilisce che il decreto, che affida ad un algoritmo, in base a determinati criteri, l’assegnazione delle quote del Fus ai vari richiedenti, determina una “grave svalutazione della qualità artistica” dei progetti, mentre, di conseguenza “privilegia irragionevolmente gli indici quantitativi”. Continua la magistratura amministrativa: “Il passaggio dalla logica dell’intervento ‘a pioggia’ a una logica maggiormente selettiva è apprezzabile, ma il passaggio attraverso il ricorso ad indici quantitativi largamente prevalenti appare irragionevole”. Più specificamente: “L’Amministrazione invoca i benefici di una maggiore ‘oggettivazione’ dei parametri di riferimento, che si basa sull’adozione di indici e algoritmi. Ma il Collegio ritiene che questo sistema finisca con il rappresentare, di fatto, un’abdicazione al difficile ma ineludibile compito di una valutazione (percentualmente ma anche sostanzialmente) adeguata del fattore qualitativo, che solo può giustificare l’intervento finanziario statale in subiecta materia”. E quindi il Tar sentenzia: “Queste considerazioni conducono a ritenere l’illegittimità anche “sotto il profilo sostanziale dell’intero sistema di valutazione stabilito dall’art.5 del Decreto Ministeriale 1 luglio 2014, unitariamente considerato come basato su criteri e fasi tra loro praticamente inscindibili”.  .Le conseguenze sono devastanti, ai limiti del surreale, se non dell’incredibile: tutto il sistema dei finanziamenti pubblici allo spettacolo viene bloccato. Il Ministro Franceschini annuncia: ‘Faremo ricorso, ma nel mentre si bloccano tutti i finanziamenti allo spettacolo’

28 giugno 2016 Sky lascia la Confindustria accusando l’associazione di essere  rimasta al Novecento, all’era analogica pre-Over the top. Oggi l’industria deve affrontare sfide come la tv on demand e lo streaming che cambiano totalmente il campo di gioco e anche le regole (leggi Netflix, Google, Apple, in futuro Amazon, non ancora attiva con il servizio in Italia). I motivi più squisitamente “politici”, poi, sono facilmente ipotizzabili: nonostante gli associati siano 21 la gestione rispecchia ancora quella mentalità duopolistica Rai-Mediaset che, a tratti, emerge anche in altri settori, come l’Auditel.

29 giugno 2016 Il Premier scozzese Nicola Sturgeon viene ricevuta dal Presidente della Commissione e del Parlamento Europeo lo stesso giorno della riunione con Cameron del Consiglio UE in cui il premier dimissionario britannico David Cameron conferma che non vi sarà un secondo referendum sul Brexit né sull’indipendenza della Scozia. Ma la premier di Edimburgo non esclude la possibilità di un nuovo referendum sull’indipendenza della Scozia, in modo da poter iniziare in modo autonomo la procedura di adesione alla Ue.

29 giugno 2016  Il Consiglio dei capi di Stato e di governo, riunitosi per la prima volta senza la Gran Bretagna,  appare unito nel rinviare le decisioni sull’uscita di Londra dall’Ue a un summit straordinario del 16 settembre prossimo a Bratislava. Ma, dal vertice a Bruxelles, è emersa una divergenza tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il premier Matteo Renzi su come affrontare le possibili conseguenze negative di Brexit sull’economia e i sistemi bancari nazionali, segnalate ai leader Ue dal presidente della Bce Mario Draghi. In più la Commissione Ue in luglio potrebbe bocciare i maxi deficit di Spagna e Portogallo. A ottobre va in valutazione il maxi debito pubblico dell’Italia.

Lo scontro al Consiglio Europeo fra Roma e Berlino alla fine  della riunione a 27 senza il premier britannico Cameron, è dueo. Sulla questione degli aiuti alle banche alla sprezzante asserzione della Merkel che frena le aspettative di salvataggio  sostenendo che non si cambiano le regole sul Bail in approvate solo due anni or sono il premier Renzi risponde ricordando le decisioni prese nel 2013 per consentire una deroga alla Francia e alla Germania al parametro stabilito a Maastricht relativo al tetto sul deficit fissato ad un tetto massimo del 3%.

29 giugno 2016  Il Parlamento francese adotta la Loi relative à la liberté de la création, à l’architecture et au patrimoine con diverse disposizioni relative all’audiovisivo fra le quali oltre alla trasparenza dei conti di produzione e di sfruttamento delle opere audiovisive, l’obbligo per i produttori di monitoraggio dello sfruttamento di un’opera, una definizione precisa del distributore di programmi nonché misure sulla pirateria e  sulla copia privata

29 giugno 2016 A seguito del successo dell’OPA ostile lanciata da Vivendi, il gruppo di Vincent Bolloré ottiene 5 rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione di Gameloft di cui detiene ormai il 95,94% del capitale e il 95,77% dei diritti di voto

29 giugno 2016 In un’intervista a Le Figaro il CEO di Turner John Martin annuncia un investimento annuo in contenuti di 6,5 miliardi di dollari da parte del gruppo Time Warner – di cui ben 4 miliardi per la filiale Turner e 2,5 miliardi per HBO -  per competere con i giganti del SVoD come Netflix Hulu e Amazon annunciando a sua volta il lancio entro fine 2016 negli Stati Uniti e successivamente nel mondo di una propria piattaforma SVoD da parte del gruppo Time Warner. Per parte sua Londra nonostante il Brexit dovrebbe rimanere la sede delle attività in Europa del gruppo statunitense

30 giugno 2016Via libera della  Commissione UE al piano italiano per lo sviluppo della banda ultralarga nelle aree a fallimento di mercato. Per Bruxelles tale strategia porterà l'accesso veloce a internet in aree in cui non è al momento disponibile, senza falsare indebitamente la concorrenza. Per il Commissario antitrust Margrethe Vestager, il piano italiano per la banda ultralarga “porterà internet più veloce a consumatori e imprese. Aiuterà il paese a dotarsi delle infrastrutture necessarie, contribuendo così alla creazione di un mercato unico digitale connesso nell’UE. Grazie ad una buona cooperazione con l’Italia, abbiamo potuto completare l’esame del nuovo piano  con grande rapidità.”

30 giugno 2016 Commissione Europea e Fondo Europeo d’investimento (FEI) avviano nell’ambito di Europa Creativa un’iniizativa dotata di 121 milioni di euro per fornire garanzie a Piccole e Medie Imprese nel settore della cultura e della creatività Il meccanismo consiste nel fornire a titolo gratuito garanzie e controgaranzie ad alcuni intermediari finanziari selezionati affinché possano accordare maggiori finanziamenti sotto forma di prestiti accordati agli operatori del settore 

30 giugno 2016 Lo studio indipendente LionsGate acquista per 4,4 miliardi di dollari il gruppo via cavo statunitense Starz di proprietà di John Malone che detiene a sua volta una quota di LionsGate Starz Entertainment è l’editore di 17 emittenti di film via cavo negli Stati Uniti e della rete di emittenti Premium Encore!. Il nuovo gruppo dovrebbe raggiungere un fatturato di 4 miliardi di dollari all’anno e disporre di un catalogo di 16 mila film e serie tv

30 giugno 2016 Al via la sperimentazione di Rai 4K Per la televisione italiana viene avviata un’iniziativa storica. Al teleporto Parigi-Rambouillet di Eutelsat, dove si trova il cuore dell’infrastruttura tecnologica della Rai per le trasmissioni live, è tutto pronto per il grande calcio di inizio in 4K. Stasera alle ore 21.00 si parte su Rai 4K, il nuovo canale temporaneo varato alla numerazione 210 della piattaforma satellitare gratuita tivùsat. Il progetto coinvolge l’intero gruppo Rai nell’ambito di un’intesa strategica siglata con Eutelsat che metterà a disposizione le proprie risorse satellitari su HOT BIRD unitamente ad una serie di servizi di terra realizzati in collaborazione con un pull di aziende tecnologiche di caratura internazionale.

30 giugno 2016 Musica digitale, lo streaming driver della crescita anche in Italia. Grande sorpasso della musica digitale in Italia sul fisico. Gli ultimi dati pubblicati da Deloitte per FIMI, relativi al primo semestre del 2016, certificano lo stacco dello streaming sul prodotto fisico a livello nazionale. Il segmento digitale rappresenta ormai il 51% del settore, trascinato dall’imponente crescita dei servizi di streaming, che con un fatturato salito a 26,3 milioni di euro rappresentano il 40% del mercato totale e segnano un incremento del +51%. Il fatturato cresce dell’1%, attestandosi a 66,4 milioni di euro al sell in.  Tenuto conto della particolare performance del 2015, i primi sei mesi del 2016 sono oltre il 23% in più del 2014.

30 giugno 2016 Abbonati e ricavi nuovamente in crescita per Sky Italia dopo cinque anni di perdite nell’esercizio fiscale chiuso il 30 giugno 2016. L’utile operativo si attesta a 67 milioni di euro. Molto bene anche il servizio on-demand.Sky Italia fa sapere con una nota che nel corso dell’anno ci sono stati oltre 200 milioni di download e 500 mila nuove connessioni. “La base connessa – indica Sky – supera i 2,2 milioni di famiglie ed è di gran lunga la più ampia platea televisiva connessa a servizi on-demand in Italia”. Tornano a crescere gli abbonati che a fine giugno sono 4,742 milioni, con un incremento di 17 mila nuovi abbonati nell’anno.

Dopo 5 anni, osserva Sky, si chiude il primo anno con una crescita netta della base abbonati, grazie a tre trimestri consecutivi di crescita positiva nel corso dell’anno fiscale. I ricavi crescono del 2% su base annua toccando i 2.790 milioni di euro (£2,082 milioni*) e del 13% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Il ritorno alla crescita dei ricavi avviene dopo 2 anni consecutivi di flessione. I profitti operativi, cresciuti significativamente in nel quarto trimestre, si attestano su base annua a 67 milioni di euro (£ 50 milioni*), con una flessione di 11 milioni rispetto allo scorso anno fiscale per effetto in particolare degli investimenti per il lancio di Sky Box Sets.

Sky-INFOGRAFICA-28Lug2016

L’ARPU resta stabile a 42 euro per il quarto trimestre di fila e il churn nei dodici mesi è stato dell’11,1% in linea con la performance di Sky in UK. In crescita anche gli ascolti: la migliore stagione di sempre per Sky Sport anche grazie al grande successo degli Europei e alla continua crescita della platea televisiva di Moto GP e F1. Risultati eccellenti anche per la seconda stagione di Gomorra e di X Factor e MasterChef.

Per quanto riguarda i risultati della casa madre, Sky Europe, si registra un aumento del 7% dei ricavi a 11,965 milioni di sterline con un utile operativo rettificato a +12% per 1,558 milioni di sterline. In crescita del 13% l’utile per azione rettificato a 63,1p. Quest’anno fiscale è il dodicesimo consecutivo di crescita per i dividendi a 33,5p. Aumentano gli abbonati: 808 mila nuovi clienti e 3,3 milioni di nuovi prodotti venduti nell’anno. Ottima performance per Regno Unito e Irlanda dove i ricavi superano gli 8 miliardi di sterline. Bene anche in Germania e Austria. Il gruppo stima sinergie per 200 milioni di sterline nel 2017 e 400 milioni nel 2020.

Per quanto riguarda i piani dell’azienda da qui al 2017, in Germania sarà lanciato molto presto MasterChef, il talent-show ormai un cult tra gli appassionati di cucina; saranno estesi i servizi europei per la distribuzione di contenuti in streaming: Sky Ticket in Germania, Now Tv in Italia e Now Tv Combo in UK (il primo pacchetto gratuito triple play del Regno Unito); verranno lanciati nuovi servizi in Ultra Alta Definizione nel Regno Unito e in Germania; dopo il successo avuto in UK e Irlanda, l’app Sky Kids sarà portata in tutta Europa. In particolare dopo il Regno Unito, il servizio Sky Q sarà lanciato nel 2017 anche in Italia, Austria e Germania. Il lancio infine dell’app per la realtà virtuale rafforzerà la leadership di Sky nella distribuzione di contenuti innovativi e immersivi.

30 giugno 2016 News Corporation torna in attivo nel quarto trimestre fiscale grazie alla plusvalenza derivante da un accordo legale e all'espansione dell'attività digitale ed editoriale. Ancora in frenata, invece, la raccolta pubblicitaria della carta stampata. Il gruppo dei media che fa capo al magnate Rupert Murdoch e che controlla tra gli altri Wall Street Journal e il Times di Londra, ha riportato un utile di 89 milioni di dollari, rispetto al rosso di 379 milioni dello stesso periodo di un anno fa. In aumento del 5% anche i ricavi a 2,2 miliardi di dollari, sopra le stime di 2,06 miliardi. In particolare, i ricavi della divisione informazione e notizie, pari a due terzi del business, sono cresciuti dell' 1% a 1,42 miliardi, sebbene frenati dal calo del 5% della pubblicità. Escludendo l'impatto delle fluttuazioni dei cambi e la settimana in più nel trimestre, le entrate pubblicitarie sono scese del 7%, comunque in miglioramento rispetto al calo a doppia cifra dei trimestri precedenti. Il contributo del business digitale ai ricavi, inoltre, è aumentato dal 19% al 23% grazie anche agli abbonati digitali al Wall Street Journal passati da 893.000 a 948.000.

30 giugno 2016 Walt Disney nel suo terzo trimestre fiscale registra utili netti pari a 2,597 miliardi di dollari, in aumento del 5% sullo stesso periodo dello scorso anno I ricavi sono cresciuti del 9%a 14,277 miliardi, oltre i 14,15 attesi dal mercato. In mostra la divisione cinematografica, in cui le vendite sono aumentate del 40% a 2,85 miliardi e gli utili operativi del 62% a 766 milioni; nella divisione delle reti tv, che include Espn, c'è stato un incremento dei ricavi del 2% a 5,9 miliardi; i parchi e i resort hanno generato 4,379 miliardi di fatturato ( 6% annuo). Disney scommette sullo sport in videostreaming annunciando l'acquisto per 1 miliardo di dollari di una quota del 33% in BamTéch. Si tratta di un gruppo specializzato nella tecnologia video creato dalla Major League Baseball. Con questa operazione Disney si prepara a far fronte all’ipotesi chei fallisca il modello di business basato sulla tv via cavo, sempre più snobbata da spettatori che preferiscono soluzioni via internet e che per questo cancellano i loro abbonamenti attuando il cosiddetto «cord cutting» tanto temuto dai gruppi media. In base all'accordo Espn lancerà più avanti nell'anno un nuovo servizio digitale, diverso da quello offerto con l'abbonamento alla tv tradizionale, che includerà competizioni sportive che il canale non trasmette: si andrà dal baseball all'hockey professionistici fino alle sfide sportive dei college

30 giugno 2016 Secondo trimestre record per Facebook, che ha chiuso il periodo aprile-giugno di quest’anno con un fatturato di 6,44 miliardi di dollari, in aumento del 59% rispetto allo stesso periodo del 2015, superiore alle stime degli analisti interpellati da Bloomberg di 6,02 miliardi. L’utile netto è pari a 2,05 miliardi, in aumento del 187% rispetto allo stesso periodo del 2015. Il numero di utenti attivi mensili è salito del 17% a quota 1,71 miliardi, e il numero di clienti giornalieri è pari a 1,13 miliardi (+15%). Il social network guadagna quasi tutto dalla pubblicità, i contenuti sponsorizzati che si vedono nella pagina di ognuno di noi sul Facebook e Instagram. L’84% dei ricavi pubblicitari arriva da mobile. In media, nel secondo trimestre ha guadagnato 3,82 dollari per singolo utente a livello globale. In Europa la media dell’Arpu (Average revenue per user) è leggermente superiore, pari a 4,72 dollari. Il 90% dei ricavi deriva dalla pubblicità, il resto da pagamenti e tariffe che arrivano ad esempio dagli sviluppatori di app.

30 giugno 2016 Netflix delude le attese. Gli abbonamenti alla piattaforma di video streaming, leader nel mondo, cominciano a crescere a rilento, come aveva già anticipato il gruppo stesso nei mesi scorsi. Netflix che ha scombussolato il tranquillo quadro audiovisivo, spingendo anche i broadcaster più tradizionali a innovare e lanciarsi nei servizi online on-demand, continua a crescere ma non come un tempo Il secondo trimestre ha così segnato un rallentamento che ha mandato il titolo giù in Borsa. Intorno a mezzanotte perdeva oltre il 15,09% negli scambi after hours. Il gruppo ha però escluso che intende lanciarsi nella distribuzione su scala globale di programmi locali per battere la concorrenza. Netflix menziona l’Italia tra i Paesi (Brasile, India, Messico, Giappone, Colombia, Corea del Sud, Argentina e Spagna) in cui sta lavorando a serie originale nella lingua dello stato di riferimento. Netflix ha annunciato d’aver totalizzato 83,18 milioni di abbonati a fine giugno, di cui 47,13 milioni negli USA. In altre parole, Netflix ha registrato 1,68 milioni di abbonati in più, di cui 1,52 milioni fuori dagli USA in più e 160 mila negli USA. I dati sono inferiori alle attese degli analisti, che scommettevano su più di 2 milioni di nuovi abbonati fuori dagli Stati Uniti e 500 mila negli USA. “Cresciamo, ma non così veloce come vorremmo e come abbiamo fatto” in passato, si legge nella lettera che il vertice ha indirizzato ai propri azionisti. Ad aprile Netflix aveva già preannunciato che gli abbonamenti avrebbero subito una frenata in questo trimestre dopo l’aumento record di 6,74 milioni del primo trimestre quando aveva annunciato il lancio in 130 nuovi Paesi. La stima era di 2,5 milioni di abbonati ma i risultati sono stati inferiori alle attese della stessa società

30 giugno 2016 Trimestre con il turbo per Alibaba, il gruppo cinese di e-commerce cinese fondata da Jack Ma, il migliore dalla sua quotazione a Wall Street nel 2014, un risultato sostenuto dalle vendite effettuate con il cellulare. Sfidando i timori sul rallentamento dell'economia cinese e sulla sostenibilità del modello di business, Alibaba ha messo a segno nel secondo trimestre una crescita del fatturato del 59% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, a 4,8 miliardi di dollari al di sopra delle aspettative degli analisti che si attendevano un giro d'affari di 4,5 miliardi di dollari. Quanto basta per spingere a Wall Street il titolo che dopo la pubblicazione dei risultati è balzato del 6% a 92,58 dollari. Tuttavia, a fronte di un aumento del fatturato, gli utili netti sono scesi del 77% nel periodo a 1,1 miliardi di dollari, una riduzione ampliata dal fatto che un anno fa il gruppo aveva beneficiato di un guadagno una tantum proveniente da un investimento finanziario. Il gruppo cinese, passato alla storia per avere lanciato la più grande Ipo mai vista al New York Stock Exchange, dalla quotazione il titolo ha accusato una forte volatilità a causa delle preoccupazioni espresse dagli investitori circa le prospettive di espansione del gruppo oltre a una mancanza di trasparenza sui dati. Per rispondere a queste critiche, nell'ultimo trimestre il gruppo ha pubblicato perla prima volta, i dettagli sui quattro segmenti di business quello online, cloud computing, mobile media e altro. Nel dettaglio, le vendite effettuate attraverso la piattaforma di e-commerce, sono state alimentate dai flussi di acquisto provenienti dai cellulari ( 119%), una divisione che rappresenta il 75% delle vendite sul mercato cinese. La nascente attività di cloud computing, soluzioni per la condivisione di informazioni per privati e aziende, è stata sostenuta dall'acquisizione del sito di vendite online Taobao.com che ha contribuito ai risultati del trimestre con un incremento del fatturato del 156%. Risultato stellare anche per la divisione digital media e business entertainment che ha incrementato il fatturato del 286 per cento.


30 giugno 2016 Vodafone Italia chiude il primo trimestre dell’esercizio fiscale al 30 giugno 2016 con numeri in crescita. I ricavi da servizi sono pari a 1.281 milioni di euro (+1,2% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). Crescono i ricavi da servizi mobili, evidenzia una nota, a 1.071 milioni di euro (+1,4%), sostenuti dal segmento consumer prepagato, e dall’aumento del consumo di dati mobili (+53%). I clienti 4G sono saliti a 6,8 milioni e la copertura 4G raggiunge il 96% della popolazione in oltre 6.640 comuni (di cui 846 in 4G+). Cresce anche il numero di smartphone su rete Vodafone a 12,5 milioni (+11,6%). I ricavi da rete fissa sono pari a 210 milioni di euro (+0,1%). Continua la crescita dei clienti di banda larga fissa (+ 9,3%), che si attestano a 2,016 milioni. Nel trimestre, il 41% dei nuovi clienti ha scelto servizi in fibra di Vodafone. Al 30 giugno i servizi in fibra sono disponibili in 328 città italiane e raggiungono 9 milioni di famiglie e imprese, di cui circa 4 milioni su rete propria. L’estensione del piano in fibra prosegue attraverso la partnership commerciale con Enel Open Fiber per la copertura del territorio nazionale fino a 250 città con servizi in fibra fino alla casa del cliente (FTTH). A Perugia Vodafone ha già attivato i primi clienti in fibra a 1 Gbps. A livello di gruppo, Vodafone ha realizzato ricavi da servizi in rialzo del 2,2%. Risultati superiori alle attese degli analisti. L’Europa, si legge in una nota, rimane stabile e l’area Amap vede una crescita sostenuta. In Europa Vodafone cresce in Germania dell’1,6%, in Spagna dell’1,3% e in Italia dell’1,2% mentre nel Regno Unito cala del 3,2%.  Il fatturato totale di gruppo è stato di 13,4 miliardi di euro (-4,5% con un forte impatto dell’effetto cambi).

3» Italia chiude il semestre in crescita e scandisce il conto alla rovescia in vista della fusione con Wind, ufficializzata dopo mesi di rumor, già nell'agosto del 2015. L'accordo siglato un anno fa tra le capogruppo, rispettivamente la cinese Ck Hutchinson e la russa Vimpelcom, sulle società operative italiane, prevede la formazione di una joint venture paritetica attraverso l'integrazione di «3» Italia e Wind. Le nozze al momento all'esame dell'Antitrust della Commissione daranno vita al primo operatore mobile per numero di clienti in Italia

30 giugno 2016 «. «3» Italia svela una semestrale in miglioramento rispetto al 2015, con un giro d'affari di 906 milioni in aumento del 3% rispetto allo scorso anno, un margine operativo lordo di 135 milioni ( 38%), un utile operativo di 63 milioni ( 62%) e 10,5 milioni di clienti ( 4%). Più in dettaglio i ricavi generati dalla vendita dei servizi tic si sono attestati a 752 milioni ( 6%) centrando così «l'ottavo trimestre consecutivo in miglioramento» come sottolinea una nota societaria. La controllata di Ck Hutchinson spiega il forte miglioramento in termini di redditività con la crescita degli abbonamenti (passati dal 51 al 56% sul numero complessivo dei contratti attivi), che contribuiscono per iCronologia dei media
Cronologia della radio e della televisione

Cronologia
Parte Sesta
L’era cross mediale e l’avvio della competizione fra broadcaster e fornitori di servizi OTT al di sopra della Rete e aggregatori di contenuti
(2014-2020)

XXIII Verso l’Internet 3.0 e la compiuta maturazione della convergenza. La grande battaglia per la banda ultra larga e il riposizionamento strategico degli operatori di tlc nel mercato dei contenuti. L’Italia crocevia della battaglia per la convergenza in Europa dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea (2016-2017)


La televisione oltre la televisione. La battaglia sulle nuove forme di distribuzione dei contenuti

Negli ultimi anni abbiamo assistito al lento declino della tv lineare fruita in diretta. I telespettatori, grazie all’esplosione delle connessioni mobili, sono sempre più orientati verso un consumo dei contenuti audiovisivi anytime, anywhere e any device. I palinsesti sono morti nel senso più tradizionale del termine. Oggi gli utenti si costruiscono programmazioni sempre più personalizzate in base ai loro gusti e alle loro preferenze. Gli introiti pubblicitari sono in lenta ripresa dopo aver raggiunto il livello minimo nel 2008; il finanziamento pubblico rimane sotto pressione; mentre la pay tv continua a crescere, i broadcaster tradizionali hanno cominciato a produrre e distribuire format brevi sulle piattaforme di video-sharing come YouTube o Dailymotion. Il settore della distribuzione è profondamente mutato con i provider over-the-top e gli aggregatori di contenuti. In questo contesto la Commissione Ue ha ben compreso il grosso fermento del mercato e presentato il mese scorso la proposta di revisione della Direttiva sui servizi media audiovisivi (SMA), avviando un nuovo approccio alle piattaforme online per raccogliere le nuove sfide poste dal digitale in vista della realizzazione del Mercato Unico. Una revisione necessaria considerata la maggiore offerta di video on-demand che però arriva su mercati ancora molto frammentati con più canali e servizi VOD disponibili.

Secondo uno studio, dell’Osservatorio europeo sull’audiovisivo, nel 2018 Facebook e Google raggiungeranno una quota del 50% del mercato della pubblicità riferita ai video on-line.  Nel nuovo scenario tecnologico soggetti come Facebook e Google aggregano informazioni di vario tipo: condivisione di dati personali, scambio di messaggi, pubblicazione di news o video. Nell’ambito del consumo dei servizi VOD va comunque evidenziato che i servizi a pagamento crescono più rapidamente dei servizi free.  Sempre secondo l’osservatorio europeo, l’ingresso di Netflix in Europa ha dato una sferzata al mercato dei servizi VOD che è passato dal valore di 40 milioni di euro nel 2010 ad un valore di 830 milioni di euro nel 2014 con una crescita pari quasi al 2.000%.  Questo incremento è ovviamente dovuto solo ai ricavi di Netflix ma soprattutto alla reazione competitiva dei broadcaster europei che hanno lanciato sul mercato nuovi prodotti VOD; limitandosi all’Italia possiamo ricordare i prodotti: SKY GO, SKY On Demand ed Infinity.

L’Italia crocevia della battaglia per la convergenza

Come osserva Raffaella Natale su Key 4 Biz “L’Italia in questo momento gioca un ruolo importante, come dimostrano le mosse di Vivendi, di crocevia per quelli che saranno i nuovi scenari europei. Il nostro Paese è un interessante mercato per chi vuole investire in contenuti e fibra e da qui si snodano una serie di possibilità future per operatori tlc e media, da Telecom Italia a Vodafone, da Sky a Vivendi. In Italia in questo momento è in atto la grande partita della fibra ottica con tutte le potenzialità che questa comporterà in termini di nuovi servizi e nuovi clienti. Ma gli operatori tlc sanno bene che per garantirsi un ruolo chiave dovranno non sono investire nelle infrastrutture ma anche fare in modo che i contenuti diventino un servizio base così come la voce. Questa condizione vale ovviamente anche per chi fa televisione che non può più pensare di innovarsi, trascurando i nuovi modelli imposti dagli Over-The-Top nella distribuzione dei contenuti. Non è un caso che i massimi esperti dei media coinvolti nella consultazione sul rinnovo della concessione del servizio pubblico radiotv, chiedano alla Rai di incarnare i cambiamenti in atto, andando oltre la tradizionale offerta per diventare piattaforma di convergenza media-tlc. Il futuro è di chi saprà dare ai propri clienti servizi quad play vale a dire verso pacchetti unici di servizi di telefonia fissa, telefonia mobile, Internet e Tv.

Le manovre sul mercato nel Regno Unito. Sky si è già mossa tempo. A dare il calcio d’avvio non è stata solo la nascita di Sky Europe, operazione alla quale gli altri broadcaster tentano adesso di allinearsi, ma anche quella di procedere con una serie di accordi con gli operatori tlc per garantirsi anche le infrastrutture. In Gran Bretagna Sky ha annunciato che intende offrire servizi mobili insieme a O2 di Telefonica che, se le Autorità daranno il loro OK, si fonderà con Hutchison che ha già garantito che cederà al gruppo di Murdoch un quinto della sua capacità di banda. Sky sarebbe un nuovo entrante nel mercato inglese del mobile, pronto a rispondere a British Telecom che ha acquistato l’operatore mobile EE ma anche i diritti Tv della Champions e della Premier League da trasmettere sulla sua rete a banda ultralarga.

Le manovre sul mercato in Francia. In Francia i diritti della Premier sono stati comprati da Altice, spingendo Vivendi all’accordo commerciale con la pay tv araba BeIN Sport per rilanciare sul calcio. In Italia si è assicurato i diritti della Champions con l’acquisizione di Mediaset Premium che li aveva comprati per 700 milioni di euro.

Le manovre sul mercato in Spagna. La presenza di Mediaset in Spagna è ormai relegata alla tv free-to-air. Ma forse c’è spazio per alleanze: Vivendi ha per esempio acquistato il 33% della società spagnola di produzione televisiva Bambù che sta producendo contenuti insieme a Telefonica. La concorrenza sul mercato della pay tv, e non solo, è in fermento in Spagna. Telefonica ha comprato la tv a pagamento Digital+ per rafforzarsi nei servizi offerti ai clienti e sta accelerando anche nella produzione di contenuti originali. Vodafone ha rilevato l’operatore via cavo Ono e Orange ha acquistato Jazztel. Lo scorso anno anche Netflix è sbarcato in Spagna. In Spagna e la battaglia sui diritti tv calcio. Assicurarsi i diritti tv del calcio e dei principali eventi sportivi è l’altro guanto di sfida. In Spagna si sta registrando un grande fermento e Vodafone, Orange e Telefonica stanno giocando una partita importante per puntare a nuovi clienti.Vodafone e Orange sono in prima linea, forti sul calcio rispetto a Telefonica che non possiede i diritti di trasmissione delle partite di Champions League. Ma l’operatore tlc non vuole restare indietro è così ha annunciato che investirà nella produzione di serie tv originali per rilanciare la propria web tv a pagamento Movistar. Una mossa che permetterà di guadagnare qualche punto di vantaggio rispetto a Vodafone e Orange che puntano sul calcio, ma anche rispetto alle piattaforme di video streaming come Netflix e Hbo.

Le nuove sfide in Italia. In questo delicato momento l’Italia avrà un ruolo importante perché adesso le manovre di broadcaster e telco si sono spostate nel nostro Paese. E’ qui che si incrociano gli interessi di Sky, Vivendi e Vodafone. E’ qui che si disputerà la prossima sfida che non potrà tralasciare il quad play se si intende puntare a nuovi clienti che dagli operatore tlc non si aspettano più solo i servizi voce ma anche quelli internet e tv e dai broadcaster contenuti di qualità multiscreen.

Il percorso di riforma del diritto d’autore da parte dell’Unione Europea In questo contesto l’Unione Europea ha avviato un  percorso di riforma del diritto d’autore e revisione della Direttiva Ue sui servizi media audiovisivi, proponendo la portabilità dei contenuti per superare gli attuali  sistemi di geoblocking. Obiettivo chiaro è la costituzione del Digital Single Market che permetterà un’offerta transfrontaliera di contenuti online, mettendo in campo soluzioni di enforcement per tutelare l’industria dalla pirateria, creando al contempo una insieme di regole che possano assicurare per tutti gli operatori un level playing field come da tempo chiedono a gran voce i broadcaster. L’esplosione dei servizi di video streaming se, da un lato, ha migliorato l’offerta per i consumatori, dall’altro ha reso ancora più evidente la necessità di intervenire con nuove regole su un mercato in continua evoluzione. Tra le proposte al vaglio, c’è anche la possibilità che Bruxelles imponga anche agli Over-The-Top, come Netflix e Amazon, che almeno il 20% dei loro cataloghi sia di produzione Ue. Un vincolo che li avvicinerebbe ai broadcaster, che devono già assicurare spazi e finanziamenti a produzioni Made in Europe.

 Inoltre si starebbe valutando anche l’opportunità di estendere agli OTT l’obbligo di contribuire al finanziamento delle opere europee, almeno nei Paesi dove questo è imposto agli altri operatori. Tre le priorità della Ue: 1) Rafforzare l’industria creativa europea nell’era digitale; 2) Aumentare la circolazione delle opere europee; 3) Aiutare il cinema europeo a raggiungere un pubblico più ampio. Nel  dicembre 2015 la Ue aveva presentato la proposta sulla portabilità dei contenuti per consentire agli abbonati ai servizi online – per i libri, musica, giochi, film, teatro, sport – di potervi accedere anche quando sono temporaneamente fuori dal proprio Paese. La proposta di regolamento sulla portabilità transfrontaliera dei servizi di contenuti online intende combattere tali restrizioni per consentire ai cittadini dell’Ue che si spostano in un altro Stato membro di continuare ad accedere ai contenuti digitali che hanno acquistato o per i quali hanno sottoscritto un abbonamento nel proprio paese di origine. La portabilità è solo il primo step della prevista riforma del copyright. La Ue è già al lavoro per la seconda fase che sarà pronta per l’autunno e che riguarderà alcune tematiche specifiche come appunto le eccezioni al diritto d’autore specie quelle che hanno effetti transfrontalieri e che dovrebbero essere allineate.

Il riassetto del mercato italiano delle torri di trasmissione

Già il 2015 era stato un anno di grande fermento per il mercato delle torri di trasmissione, sia il mercato tlc che quello broadcasting. La seconda parte del 2016 potrebbe avviarne un profondo riassetto. I riflettori sin dall’inizio dell’anno sono puntati su Inwit, ma anche sulla possibile e attesa unione tra Rai Way ed Ei Towers, che darebbe vita, finalmente anche nel nostro paese, a un polo unico delle torri efficiente da punto di vista economico e strategicamente rilevante.

Le torri di telecomunicazioni

I principali incumbent del vecchio continente – da Telecom Italia a Telefonica e Deutsche Telekom – hanno avviato la valorizzazione degli impianti di trasmissione o stanno pensando di farlo, attraverso la quotazione o la vendita degli asset. Particolarmente attiva, sul fronte italiano,  è la spagnola Cellnex, che ha acquisito in Italia le torri Wind e Abertis e ha presentato un’offerta per Inwit, la TowerCo in cui sono confluiti gli apparati di trasmissione radio, per le telecomunicazioni e la diffusione di segnali televisivi e radiofonici di Telecom Italia, la cui vendita, al momento, è stata però messa in stand by. La controllata Mediaset Ei Towers, che ha presentato anche un’offerta per Inwit, in attesa della decisione di Telecom sul dossier, guarda alla Spagna, ma – secondo gli analisti – potrebbe essere protagonista anche del consolidamento nel segmento delle torri broadcasting, realizzando un progetto inseguito da tempo: quello del polo unico delle torri, che allineerebbe l’Italia alle altre principali economie europee.  Tutto questo movimento attorno ad asset che fino a poco tempo fa erano considerati ‘strategici’ dagli operatori telefonici,  ci dice che anche il mercato italiano sta acquisendo rilevanza agli occhi degli investitori esteri e si avvia verso il consolidamento.

Inwit: vendere o non vendere?

Tra i dossier che l’ad di Telecom Italia Flavio Cattaneo ha ereditato dal suo predecessore Marco Patuano c’è anche quello della vendita del 45% di Inwit. Il 40% di Inwit è stato quotato in Borsa a giugno 2015 e la società ha raggiunto a oggi una capitalizzazione di 2,5 miliardi. Telecom Italia vuole restare nell’azionariato della società – che gestisce circa 11.000 siti, distribuiti in maniera capillare su tutto il territorio nazionale – ma mantenendo il controllo di una piccola quota, pari al 15%. La  vendita di Inwit è stata avviata a febbraio e sono, al momento, due le offerte giunte sul tavolo Telecom: una del consorzio formato da Cellenx ed F2i (con un’offerta da 4,9 euro per azione sull’intero 45%) e un’altra avanzata da Ei Towers, che ha offerto 5 euro per azione ma su una quota del 27,5% e con una contestuale acquisizione da parte di Inwit di un migliaio di torri dalla controllata Mediaset. Il cda di Telecom ha però deciso di ‘congelare’ la vendita.  Cattaneo ha spiegato che Telecom sta facendo delle riflessioni sulla strategicità di Inwit, anche al fine di “valutare l’attività delle reti 5G al fine di essere pronti a quelle nuove frequenze”. A questo punto, se Telecom decidesse di restare nel mercato delle torri – in controtendenza con quanto stanno facendo altri incumbent europei da Telefonica a Deutsche Telekom – Inwit potrebbe assumere il ruolo di ‘consolidatore’ tenendo anche conto del fatto che se la fusione tra 3 e Wind dovesse andare in porto alle condizioni messe sul tavolo della Ue da Hutchison, ci sarebbero in vendita 5.425 siti mobili, ai quali potrebbero aggiungersene altri 3 mila. Sia Cellnex che Ei Towers hanno fin da subito chiarito che nel frattempo non sarebbero state con le mani in mano, in attesa di una decisione su Inwit, ma avrebbero guardato ad altre opportunità in Europa. E così è stato: Cellnex – che controlla in Europa un totale di 15.120 torri, tra cui 7.708 in Italia e 7.412 in Spagna – ha acquistato Protelindo Netherlands, filiale del gruppo indonesiano PT Sarana Menara Nusantara che gestisce 261 siti di telefonia mobile per 109 milioni di euro. Ei Towers, secondo quanto riferito a giugno 2016 da Il Sole 24 Ore ha messo nel mirino Axion, seconda TowerCo spagnola con circa 590 torri tlc e broadcasting di cui il 70% concentrate in Andalusia, con un’offerta da 150 milioni di euro.

Broadcasting: si va verso il polo unico?

Per quanto riguarda le torri televisive, l’unione tra Ei Towers e Rai Way – che insieme controllano l’80% del mercato degli impianti broadcasting – permetterebbe “di mantenere un’infrastruttura strategica in mano italiana evitando il rischio di offerte ostili dall’estero e creando un operatore più efficiente” dicono gli analisti Mediobanca Securities. L’Italia, del resto, è l’unico tra i maggiori paesi Ue ad avere una doppia infrastruttura nazionale. Più volte si è sottolineato che un polo unico delle torri con dentro RaiWay, Ei Towers e altri fondi e magari la Cassa depositi e prestiti (attraverso F2i) sarebbe in linea con quanto già avviene nei principali Paesi europei e converrebbe sia a livello strategico che economico. Il matrimonio tra Ei Towers e Rai Way era già stato tentato nel 2015, ma l’Opas lanciata da Ei Towers  sul 66,7% del capitale di Rai Way (costata al gruppo 1,6 miliardi di euro, ndr) fallì dopo lo stop di Viale Mazzini e del Ministero dell’Economia al quale si è poi aggiunto quello della Consob e dell’Antitrust. Una situazione spinosa che ha spinto la stessa Ei Towers a ritirare l’offerta sul 66,7% e anche quella successiva che puntava invece al 40%. Una rinuncia che ha mai avuto la pretesa di essere irrevocabile e anche i vertici di RaiWay, del resto, non hanno mai celato di avere tutto l’interesse a lavorare a un operatore unico delle torri.

Gli analisti Mediobanca Securities sono fiduciosi che nella seconda metà del 2016, con più informazioni disponibili sul consolidamento mobile e con la ‘nuova’ Rai a regime, “le parti troveranno infine un accordo per concludere l’integrazione: forse un accordo diverso, volto ad aumentare la rilevanza della TV di stato in qualità di azionista della nuova società, potrebbe rappresentare un’opzione interessante, così come una governance diversa o una diversa valutazione. Grazie al coinvolgimento di F2i, lo Stato dovrebbe essere in grado di mantenere la partecipazione di maggioranza nella newco”. 

Che il Governo voglia dire la sua in questa complessa partita non è un mistero: a gennaio 2016, il sottosegretario Antonello Giacomelli aveva ribadito che “le infrastrutture di comunicazione strategiche” devono essere “di proprietà pubblica o a controllo pubblico, a garanzia della concorrenza, del mercato e della libera iniziativa. A maggior ragione nel settore delle torri, dove seguiamo con attenzione quello che sta avvenendo”. All’inizio di maggio 2016, quindi, anche l’amministratore delegato di Ei Towers, Guido Barbieri, ha detto che “la potenziale combinazione con RaiWay ha senso in ogni caso. Il deal ha senso”. Se ci saranno finestre disponibili o “un qualche modo per fare il deal” la società ci sarà.

La Gran Bretagna lascia l’Europa  I cittadini del Regno Unito al referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea si esprimono per l'uscita del paese dall'Unione.

23 giugno 2016 Si svolge il referendum per decidere il mantenimento o l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea (Brexit) dopo una dura campagna fra sostenitori e oppositori del Brexit. I seggi si chiudono alle 23 e i primi sondaggi di opinione sembrano dare la vittoria ai fautori del mantenimento dell’Unione Europea

24 giugno 2016 Alle 5.40 la BBC annuncia l’esito del referendum. Dopo un testa a testa per tutta la notte  vincono i favorevoli al Brexit sfiorando il 52% distanziando di 1 milione e 270 mila voti coloro che si pronunciano per il remain nell’Unione Europea, segnando una tappa decisiva nella difficile storia dell’integrazione europea.

Il referendum – osserva il Corriere della Sera - segna un solco nel Regno Unito. Ha spaccato i conservatori e ha spaccato i laburisti. Ha dato fiato all’estremismo nazionalista. Ha diviso la Scozia e l’Irlanda del Nord (europeiste) dall’Inghilterra (Brexit). Cameron pensava di uscirne con una facile vittoria. Ne esce lui a pezzi. Leggerezza imperdonabile. Sotto la cenere covano scontri fra i tory e scontri fra i laburisti. E sia la questione scozzese sia la questione nordirlandese torneranno a ruggire.

24 giugno 2016 La sterlina va in picchiata al suo livello più basso dal 1985, le Borse nel panico sin dalle prime ore del mattino. Per Nigel Farage si tratta dell’Independence Day chiedendo di proclamare il 23 giugno festività nazionale  e invitando Cameron a trarne le conseguenze. A metà mattinata Il premier Cameron annuncia le dimissioni da primo ministro che saranno effettive in autunno alla conferenza dei Tories con la nomina di un nuovo premier in grado di gestire il nuovo corso.. In tarda mattinata la premier scozzese annuncia come possibile un secondo referendum sull’indipendenza della Scozia essendosi il popolo scozzese chiaramente espresso a favore del rimanere nell’Unione Europea

24 giugno 2016 Il candidato repubblicano alle presidenziali americane Donald Trump giudica l’esito del referendum britannico “una grande cosa”. Il presidente della Commissione Europea Juncker temendo un effetto domino non solo sui mercati ma anche nelle opinioni pubbliche dei singoli Paesi Membri a favore degli euroscettici, invita il Regno Unito a fare presto ossia a negoziare rapidamente le sue condizioni di uscita dall’Unione Europea. 
                                           
24 giugno 2016 A Milano Piazza affari crolla a -10%  Londra solo il 4,75% perché le imprese britanniche potrebbero beneficiare della svalutazione della sterlina. Impennata del franco svizzero. Renzi interviene per rasserenare i mercati: “facciamo prevalere ciò che ci unisce su ciò che ci divide” 

24 giugno 2016 Grazie al possesso dei diritti di diffusione delle 51 partite degli europei di calcio beIN Sports annuncia di avere raggiunto in Francia la soglia dei 3 milioni di abbonati, di cui circa 200 mila in poco più di un mese.

24 giugno 2016 Canal+ inizia a trasmettere i primi programmi in UHD in esclusiva sulla TV d’Orange in attesa della disponibilità nel 20917 di un proprio decoder satellitare in ultra alta definizione. Le partite degli europei di calcio sono riprese da dodici telecamere UHD

24 giugno 2016  Vincent Bolloré si appresta a mollare le redini della pay tv francese Canal +. Dopo aver chiuso l’operazione con Mediaset Premium che permetterà di avviare potenti sinergie tra le due tv a pagamento sotto il cappello di Vivendi, il finanziere bretone ha deciso di dedicare più attenzione alla holding che si appresta anche a lanciare una piattaforma OTT in Italia, Francia, Germania e Spagna. Secondo alcuni osservatori il suo posto potrebbe essere preso dall’attuale AD di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, o dal figlio Yannick.

24 giugno 2016 Sky rilancia in Italia la propria offerta in rete con Now Tv È online Now Tv, il nuovo brand internazionale della internet tv di Sky (già Skyonline.it) per l’offerta di contenuti on demand su piattaforma multicanale. Disponibile anywhere & anytime su pc, Mac, tablet, smart tv, game console e sulla tv di casa con il Now Tv Box, su www.nowtv.it si possono guardare film, serie tv, programmi di intrattenimento e seguire il grande sport.  Now Tv dà accesso da subito a 3 diversi ticket mensili, in prova gratuita per due settimane: Intrattenimento, Serie Tv o Cinema.Dopo i 14 giorni di prova, i tre ticket potranno essere confermati tutti insieme a 19,99€ al mese, oppure a 14,99€ se si scegliesse il bundle di due ticket e a 9,99€ per uno solo; il tutto sempre rinnovabile di mese in mese, senza vincoli. A completare l’offerta di Now Tv al lancio, il ticket mensile “Calcio” a 19,99€ al mese, con le fasi finali di Euro2016, e una grande varietà di eventi sportivi targati Sky acquistabili singolarmente (calcio, motori, tennis, basket e tanto altro a 4,99€ e 9,99€).

Quello eseguito da Sky è un restyling corposo dell’interfaccia grafica: più colorata, più semplice da consultare (da qualsiasi device di connessione alla rete), più vivace e più diretta nell’informazione all’utente. I canali “Cinema”, “Serie tv”, “Intrattenimento” e “Sport”, ben visibili sempre nella parte superiore della prima pagina, conducono il visitatore in una serie di sotto percorsi per conoscere tutte le novità, i contenuti più visti, i più popolari, i generi, quelli ‘In onda adesso’ e l’intero archivio

24 giugno 2016 La responsabile per la cultura del PD Lorenza Bonaccorsi sottolinea come il Governo in questi mesi abbia messo in campo una azione molto forte sui temi culturali. Ha riportato il bilancio del MIBACT a sopra i 2 miliardi con la Legge di Stabilita del 2016, ha iniziato un processo riformatore del ministero stesso, delle sovrintendenze, dei musei, e in fine è in discussione la nuova legge-quadro su cinema e audiovisivo e si appresta a discutere quella sullo spettacolo dal vivo. Questo investimento a tutto campo sui temi della Cultura passa fortemente anche dal servizio pubblico, mettendo in campo un percorso articolato riformista che si sviluppa su tre azioni: 1) La legge sulla riforma della governance di Rai.  Per valorizzare il ruolo industriale di Rai serve dotarla di una guida certa, e responsabilizzata. E serve un Parlamento che svolga la sua piena funzione di indirizzo, vigilanza e controllo chiara e trasparente. 2) La riforma del canone per dare più risorse e risorse certe all’azienda. 3) Il rinnovo della Concessione e il nuovo Contratto di servizio per ridefinire mission e perimetro, per informare in modo completo e pluralista, per raccontare il territorio e la realtà contemporanea, per intrattenere tutti gli italiani, per garantire l’accesso alla conoscenza, per diffondere la cultura e l’inclusione digitale del Paese, per promuovere l’Italia all’estero. La Rai ha raccontato e costruito l’identità culturale e sociale del nostro Paese, oggi occorre fortemente riannodare quei fili. E’ necessario a mio avviso un profondo rinnovamento editoriale, rafforzando la centralità della generazione dei contenuti, sviluppando in offerta editoriale di alta qualità e rafforzando le caratteristiche di servizi pubblico, e occorrerà un grande sforzo per completare la trasformazione da broadcaster a media company. La Rai deve essere a capo di una vera e propria cavalcata verso la digitalizzazione del Paese e deve rappresentare un traino fortissimo. La diffusione di internet, nonostante la costante crescita nel 2015, ha raggiunto solo il 70% della popolazione italiana per 41,5 milioni di persone che possono accedere al web da qualsiasi luogo o dispositivo. Questo risultato pone l’Italia agli ultimi posti in Europa. La Rai, la più grande azienda culturale italiana, non può non essere il traino più potente del nostro paese per la crescita digitale di tutta la popolazione. Infine occorre recuperare tutte le fasce della popolazione. Ad oggi la fascia 8-34 anni non frequenta per niente la Rai.

26 giugno 2016 Inaugurazione del raddoppio del Canale di Panama. Si apre una nuova corsia di traffico lungo il Canale attraverso la costruzione di una nuova serie di chiuse che consentono il passaggio di navi più grandi , le Panamx lunghe 366 metri e profonde 14.

Smentiti i sondaggi della vigilia che prevedevano un sorpasso sul PSOE dalla neonata colizione fra Podemos e Izquerdia Unida, alle elezioni legislative spagnole avanza il Partido Popular del premier Rajoy, ma non abbastanza per disporre di una maggioranza in Parlamento. In queste condizioni la Spagna rischia di rimanere ingovernabile se non attraverso una Grande Coalizione PP PSOE politicamente impraticabile

26 giugno 2016 Non essendo stato possibile formare una maggioranza in parlamento, si svolgono a distanza di pochi mesi nuove elezioni politiche generali in Spagna  per il rinnovo dei 350 seggi del Congreso de los Diputados e di 208 su 266 seggi del Senato. Il Partido Popular (PP) del Premier Rajoy vince con il 33,03% dei voti e 134 seggi (guadagnandone  16) precedendo il PSOE di Pedro Sanchez  che sebbene in lieve ascesa al 22,66%  scende a 85 seggi perdendone 5. Al terzo posto in calo con solo il 21,10% e lo stesso numero di seggi 71 raccolti presentandosi separatamente nel dicembre 2015, la coalizione fra gli indignati di Podemos di Pabro Iglesias e Izquierdia Unida Unidad Popular che rispetto a sei mesi fa perde oltre 3 punti percentuali (le due formazioni avevano ottenuto allora complessivamente il 24,33%), al quarto i Ciudadanos di Albert Rivera sia pur in lievissimo calo (-0.4%) con il 13,5% perdono 8 seggi, conquistandone solo 32. Fra le liste regionali in crescita Esquerra Republicana de Catalunyia che mantiene i suoi 9 deputati precedendo Convergenza democratica di Catalogna  che sia pur in lieve calo ne mantiene 8, davanti al PNV nazionalista basco in calo che perde il seggio conquistato nello scorso dicembre, ottenendo 5 seggi, mentre la coalizione basca di estrema sinistra Euskal Herria Bildu, anch’essa in lieve calo, mantiene i suoi due seggi e Coalizione Canaria, stazionaria, il proprio unico seggio.

26 giugno 2016 YouTube Red la piattaforma SVoD lanciata da Google, per far fronte ala concorrenza degli operatori via cavo e delle altre piattaforme OTT quali Netflix, Hulu e Amazon, si lancia nella corsa ai contenuti originali commissionando una produzione seriale originale al produttore Lionsgate

27 giugno 2016 Secondo un’indagine trimestrale di Nielsen la metà delle case americane risulta abbonata a un servizio di video on line, con una crescita in due anni di 14 punti essendo il 36% alla fine del 2013. Le piattaforme come Netflix (45,7 milioni di abbonati paganti a fine marzo, Amazon Prime (54 milioni alla fine del 2015), Hulu (12 milioni di abbonati a fine maggio 2016)  competono ormai alla pari con i servizi di replay e risultano in dotazione nella metà delle case degli americani

27 giugno 216 La Commissione europea potrebbe allentare le regole sull’accesso alle reti in fibra ottica, andando incontro alle richieste degli operatori come Telecom Italia, Orange e Deutsche Telekom, secondo i quali le tariffe regolamentate per l’accesso all’ingrosso alle reti non consentirebbero un adeguato ritorno sugli investimenti. Secondo quanto riportato dalla Reuters, la Ue potrebbe dunque alleggerire le regole di accesso e puntare sull’obbligo di co-investimento. Anche il Commissario Gunther Oettinger, nel corso di una recente conferenza, ha spiegato che “progetti di investimento efficienti, basati su offerte di coinvestimento aperte, ragionevole e in buona fede affrontano le quetioni che la regolamentazione normalmente tenta di risolvere e permettono un approccio regolamentare più leggero per chi si muove prima o insieme”. La strada del coinvestimento è stata già perseguita in Francia, dove Orange, Numericable SFR e Free hanno avviato investimenti FTTH condivisi in alcune aree urbane. Nei giorni scorsi, il regolatore transalpino ha avviato una consultazione pubblica volta proprio a raccogliere le opinioni degli operatori su un regolamento volto, fra le altre cose, a favorire il modello del co-investimento. Se la proposta si concretizzasse, nell’ambito della revisione delle norme sulle telecomunicazioni in programma per settembre 2016, si tratterebbe di un cambio di direzione non da poco, visto che finora la regolamentazione del settore si è concentrata sulla garanzia, per i nuovi entranti, di poter competere ad armi pari con gli ex monopolisti statali.

27 giugno 2016 Il network radiofonico in Rete Pandora presente negli Stati Uniti, in Australia e in nuova Zelanda stringe un accordo con Uber in base al quale tutti gli autisti del servizio Uber beneficeranno di un abbonamento all’emittente radiofonica  che consente loro di scegliere la musica preferita sul network attraverso l’applicazione mobile della stessa Uber.

28 giugno 2016 Il Parlamento europeo approva risoluzione che chiede il rapido avvio delle procedure di uscita del Regno Unito, attivando quindi il cosiddetto articolo 50 del Trattato di Lisbona. Il Parlamento invita Londra ad accelerare il processo "per evitare un'incertezza dannosa per tutti e per proteggere l'integrità dell'Unione". Il testo è stato adottato con 395 voti a favore, 200 contrari fra cui Ukip, estrema destra e Cinque stelle,  e 71 astenuti.

28 giugno 2016 Il capo dell’opposizione laburista, Jeremy Corbyn viene ufficialmente sfiduciato dall’81% dei suoi colleghi parlamentari e di partito, ma nel mezzo della tempesta che ha travolto i laburisti dopo il referendum ribadisce, a più riprese, di non volere lasciare.

28 giugno 2016 All’indomani delle scuse ufficiali della Turchia alla Russia per l’abbattimento dell’aereo russo e del disgelo delle relazioni diplomatiche della Turchia con la Russia e con Israele, un’azione di un commando composto da tre kamikaze plausibilmente attribuibile all’ISIS provoca all’aeroporto di Istanbul la morte di 48 persone e il ferimento di svariate altre decine di passeggeri nell’area degli arrivi e dell’attesa dei taxi

28 giugno 2016 Stando a quanto riportano il Wall Street Journal e Politico, il Commissario Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager, dopo aver già inviato a Google una Comunicazione di addebiti per la web search nell’aprile 2014 (si parla di una multa da 3 miliardi di euro che dovrebbe essere comminata nei prossimi giorni) e una per Android ad aprile 2015, adesso si prepara a inviarne una terza questa volta per la pubblicità online. Secondo i due giornali, che citano fonti anonime, la Commissione Ue avrebbe chiesto ai competitor di Google in questo settore di poter rendere pubbliche le accuse che hanno formulato nei confronti del gruppo, depositate a Bruxelles in forma privata. Queste aziende avrebbero una settimana di tempo per produrre nuove versioni dei loro documenti. Questa procedura lascia intendere che la Ue sia nella fase finale della preparazione del suo atto di accusa che però, prima d’essere formulato a Google, deve basarsi su elementi tangibili.

28 giugno 2016 Depositata una sentenza del Tar del Lazio destinata a “fare storia”, oltre che giurisprudenza,  in virtù della quale il cosiddetto “decreto Nastasi” del luglio 2014, che ha rivoluzionato il sistema di sostegno pubblico allo spettacolo in Italia, con il suo controverso ‘algoritmo’ della rottamazione va “annullato” La sentenza del Tar stabilisce che il decreto, che affida ad un algoritmo, in base a determinati criteri, l’assegnazione delle quote del Fus ai vari richiedenti, determina una “grave svalutazione della qualità artistica” dei progetti, mentre, di conseguenza “privilegia irragionevolmente gli indici quantitativi”. Continua la magistratura amministrativa: “Il passaggio dalla logica dell’intervento ‘a pioggia’ a una logica maggiormente selettiva è apprezzabile, ma il passaggio attraverso il ricorso ad indici quantitativi largamente prevalenti appare irragionevole”. Più specificamente: “L’Amministrazione invoca i benefici di una maggiore ‘oggettivazione’ dei parametri di riferimento, che si basa sull’adozione di indici e algoritmi. Ma il Collegio ritiene che questo sistema finisca con il rappresentare, di fatto, un’abdicazione al difficile ma ineludibile compito di una valutazione (percentualmente ma anche sostanzialmente) adeguata del fattore qualitativo, che solo può giustificare l’intervento finanziario statale in subiecta materia”. E quindi il Tar sentenzia: “Queste considerazioni conducono a ritenere l’illegittimità anche “sotto il profilo sostanziale dell’intero sistema di valutazione stabilito dall’art.5 del Decreto Ministeriale 1 luglio 2014, unitariamente considerato come basato su criteri e fasi tra loro praticamente inscindibili”.  .Le conseguenze sono devastanti, ai limiti del surreale, se non dell’incredibile: tutto il sistema dei finanziamenti pubblici allo spettacolo viene bloccato. Il Ministro Franceschini annuncia: ‘Faremo ricorso, ma nel mentre si bloccano tutti i finanziamenti allo spettacolo’

28 giugno 2016 Sky lascia la Confindustria accusando l’associazione di essere  rimasta al Novecento, all’era analogica pre-Over the top. Oggi l’industria deve affrontare sfide come la tv on demand e lo streaming che cambiano totalmente il campo di gioco e anche le regole (leggi Netflix, Google, Apple, in futuro Amazon, non ancora attiva con il servizio in Italia). I motivi più squisitamente “politici”, poi, sono facilmente ipotizzabili: nonostante gli associati siano 21 la gestione rispecchia ancora quella mentalità duopolistica Rai-Mediaset che, a tratti, emerge anche in altri settori, come l’Auditel.

29 giugno 2016 Il Premier scozzese Nicola Sturgeon viene ricevuta dal Presidente della Commissione e del Parlamento Europeo lo stesso giorno della riunione con Cameron del Consiglio UE in cui il premier dimissionario britannico David Cameron conferma che non vi sarà un secondo referendum sul Brexit né sull’indipendenza della Scozia. Ma la premier di Edimburgo non esclude la possibilità di un nuovo referendum sull’indipendenza della Scozia, in modo da poter iniziare in modo autonomo la procedura di adesione alla Ue.

29 giugno 2016  Il Consiglio dei capi di Stato e di governo, riunitosi per la prima volta senza la Gran Bretagna,  appare unito nel rinviare le decisioni sull’uscita di Londra dall’Ue a un summit straordinario del 16 settembre prossimo a Bratislava. Ma, dal vertice a Bruxelles, è emersa una divergenza tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il premier Matteo Renzi su come affrontare le possibili conseguenze negative di Brexit sull’economia e i sistemi bancari nazionali, segnalate ai leader Ue dal presidente della Bce Mario Draghi. In più la Commissione Ue in luglio potrebbe bocciare i maxi deficit di Spagna e Portogallo. A ottobre va in valutazione il maxi debito pubblico dell’Italia.

Lo scontro al Consiglio Europeo fra Roma e Berlino alla fine  della riunione a 27 senza il premier britannico Cameron, è dueo. Sulla questione degli aiuti alle banche alla sprezzante asserzione della Merkel che frena le aspettative di salvataggio  sostenendo che non si cambiano le regole sul Bail in approvate solo due anni or sono il premier Renzi risponde ricordando le decisioni prese nel 2013 per consentire una deroga alla Francia e alla Germania al parametro stabilito a Maastricht relativo al tetto sul deficit fissato ad un tetto massimo del 3%.

29 giugno 2016  Il Parlamento francese adotta la Loi relative à la liberté de la création, à l’architecture et au patrimoine con diverse disposizioni relative all’audiovisivo fra le quali oltre alla trasparenza dei conti di produzione e di sfruttamento delle opere audiovisive, l’obbligo per i produttori di monitoraggio dello sfruttamento di un’opera, una definizione precisa del distributore di programmi nonché misure sulla pirateria e  sulla copia privata

29 giugno 2016 A seguito del successo dell’OPA ostile lanciata da Vivendi, il gruppo di Vincent Bolloré ottiene 5 rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione di Gameloft di cui detiene ormai il 95,94% del capitale e il 95,77% dei diritti di voto

29 giugno 2016 In un’intervista a Le Figaro il CEO di Turner John Martin annuncia un investimento annuo in contenuti di 6,5 miliardi di dollari da parte del gruppo Time Warner – di cui ben 4 miliardi per la filiale Turner e 2,5 miliardi per HBO -  per competere con i giganti del SVoD come Netflix Hulu e Amazon annunciando a sua volta il lancio entro fine 2016 negli Stati Uniti e successivamente nel mondo di una propria piattaforma SVoD da parte del gruppo Time Warner. Per parte sua Londra nonostante il Brexit dovrebbe rimanere la sede delle attività in Europa del gruppo statunitense

30 giugno 2016Via libera della  Commissione UE al piano italiano per lo sviluppo della banda ultralarga nelle aree a fallimento di mercato. Per Bruxelles tale strategia porterà l'accesso veloce a internet in aree in cui non è al momento disponibile, senza falsare indebitamente la concorrenza. Per il Commissario antitrust Margrethe Vestager, il piano italiano per la banda ultralarga “porterà internet più veloce a consumatori e imprese. Aiuterà il paese a dotarsi delle infrastrutture necessarie, contribuendo così alla creazione di un mercato unico digitale connesso nell’UE. Grazie ad una buona cooperazione con l’Italia, abbiamo potuto completare l’esame del nuovo piano  con grande rapidità.”

30 giugno 2016 Commissione Europea e Fondo Europeo d’investimento (FEI) avviano nell’ambito di Europa Creativa un’iniizativa dotata di 121 milioni di euro per fornire garanzie a Piccole e Medie Imprese nel settore della cultura e della creatività Il meccanismo consiste nel fornire a titolo gratuito garanzie e controgaranzie ad alcuni intermediari finanziari selezionati affinché possano accordare maggiori finanziamenti sotto forma di prestiti accordati agli operatori del settore 

30 giugno 2016 Lo studio indipendente LionsGate acquista per 4,4 miliardi di dollari il gruppo via cavo statunitense Starz di proprietà di John Malone che detiene a sua volta una quota di LionsGate Starz Entertainment è l’editore di 17 emittenti di film via cavo negli Stati Uniti e della rete di emittenti Premium Encore!. Il nuovo gruppo dovrebbe raggiungere un fatturato di 4 miliardi di dollari all’anno e disporre di un catalogo di 16 mila film e serie tv

30 giugno 2016 Al via la sperimentazione di Rai 4K Per la televisione italiana viene avviata un’iniziativa storica. Al teleporto Parigi-Rambouillet di Eutelsat, dove si trova il cuore dell’infrastruttura tecnologica della Rai per le trasmissioni live, è tutto pronto per il grande calcio di inizio in 4K. Stasera alle ore 21.00 si parte su Rai 4K, il nuovo canale temporaneo varato alla numerazione 210 della piattaforma satellitare gratuita tivùsat. Il progetto coinvolge l’intero gruppo Rai nell’ambito di un’intesa strategica siglata con Eutelsat che metterà a disposizione le proprie risorse satellitari su HOT BIRD unitamente ad una serie di servizi di terra realizzati in collaborazione con un pull di aziende tecnologiche di caratura internazionale.

30 giugno 2016 Musica digitale, lo streaming driver della crescita anche in Italia. Grande sorpasso della musica digitale in Italia sul fisico. Gli ultimi dati pubblicati da Deloitte per FIMI, relativi al primo semestre del 2016, certificano lo stacco dello streaming sul prodotto fisico a livello nazionale. Il segmento digitale rappresenta ormai il 51% del settore, trascinato dall’imponente crescita dei servizi di streaming, che con un fatturato salito a 26,3 milioni di euro rappresentano il 40% del mercato totale e segnano un incremento del +51%. Il fatturato cresce dell’1%, attestandosi a 66,4 milioni di euro al sell in.  Tenuto conto della particolare performance del 2015, i primi sei mesi del 2016 sono oltre il 23% in più del 2014.

30 giugno 2016 Abbonati e ricavi nuovamente in crescita per Sky Italia dopo cinque anni di perdite nell’esercizio fiscale chiuso il 30 giugno 2016. L’utile operativo si attesta a 67 milioni di euro. Molto bene anche il servizio on-demand.Sky Italia fa sapere con una nota che nel corso dell’anno ci sono stati oltre 200 milioni di download e 500 mila nuove connessioni. “La base connessa – indica Sky – supera i 2,2 milioni di famiglie ed è di gran lunga la più ampia platea televisiva connessa a servizi on-demand in Italia”. Tornano a crescere gli abbonati che a fine giugno sono 4,742 milioni, con un incremento di 17 mila nuovi abbonati nell’anno.

Dopo 5 anni, osserva Sky, si chiude il primo anno con una crescita netta della base abbonati, grazie a tre trimestri consecutivi di crescita positiva nel corso dell’anno fiscale. I ricavi crescono del 2% su base annua toccando i 2.790 milioni di euro (£2,082 milioni*) e del 13% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Il ritorno alla crescita dei ricavi avviene dopo 2 anni consecutivi di flessione. I profitti operativi, cresciuti significativamente in nel quarto trimestre, si attestano su base annua a 67 milioni di euro (£ 50 milioni*), con una flessione di 11 milioni rispetto allo scorso anno fiscale per effetto in particolare degli investimenti per il lancio di Sky Box Sets.

Sky-INFOGRAFICA-28Lug2016

L’ARPU resta stabile a 42 euro per il quarto trimestre di fila e il churn nei dodici mesi è stato dell’11,1% in linea con la performance di Sky in UK. In crescita anche gli ascolti: la migliore stagione di sempre per Sky Sport anche grazie al grande successo degli Europei e alla continua crescita della platea televisiva di Moto GP e F1. Risultati eccellenti anche per la seconda stagione di Gomorra e di X Factor e MasterChef.

Per quanto riguarda i risultati della casa madre, Sky Europe, si registra un aumento del 7% dei ricavi a 11,965 milioni di sterline con un utile operativo rettificato a +12% per 1,558 milioni di sterline. In crescita del 13% l’utile per azione rettificato a 63,1p. Quest’anno fiscale è il dodicesimo consecutivo di crescita per i dividendi a 33,5p. Aumentano gli abbonati: 808 mila nuovi clienti e 3,3 milioni di nuovi prodotti venduti nell’anno. Ottima performance per Regno Unito e Irlanda dove i ricavi superano gli 8 miliardi di sterline. Bene anche in Germania e Austria. Il gruppo stima sinergie per 200 milioni di sterline nel 2017 e 400 milioni nel 2020.

Per quanto riguarda i piani dell’azienda da qui al 2017, in Germania sarà lanciato molto presto MasterChef, il talent-show ormai un cult tra gli appassionati di cucina; saranno estesi i servizi europei per la distribuzione di contenuti in streaming: Sky Ticket in Germania, Now Tv in Italia e Now Tv Combo in UK (il primo pacchetto gratuito triple play del Regno Unito); verranno lanciati nuovi servizi in Ultra Alta Definizione nel Regno Unito e in Germania; dopo il successo avuto in UK e Irlanda, l’app Sky Kids sarà portata in tutta Europa. In particolare dopo il Regno Unito, il servizio Sky Q sarà lanciato nel 2017 anche in Italia, Austria e Germania. Il lancio infine dell’app per la realtà virtuale rafforzerà la leadership di Sky nella distribuzione di contenuti innovativi e immersivi.

30 giugno 2016 News Corporation torna in attivo nel quarto trimestre fiscale grazie alla plusvalenza derivante da un accordo legale e all'espansione dell'attività digitale ed editoriale. Ancora in frenata, invece, la raccolta pubblicitaria della carta stampata. Il gruppo dei media che fa capo al magnate Rupert Murdoch e che controlla tra gli altri Wall Street Journal e il Times di Londra, ha riportato un utile di 89 milioni di dollari, rispetto al rosso di 379 milioni dello stesso periodo di un anno fa. In aumento del 5% anche i ricavi a 2,2 miliardi di dollari, sopra le stime di 2,06 miliardi. In particolare, i ricavi della divisione informazione e notizie, pari a due terzi del business, sono cresciuti dell' 1% a 1,42 miliardi, sebbene frenati dal calo del 5% della pubblicità. Escludendo l'impatto delle fluttuazioni dei cambi e la settimana in più nel trimestre, le entrate pubblicitarie sono scese del 7%, comunque in miglioramento rispetto al calo a doppia cifra dei trimestri precedenti. Il contributo del business digitale ai ricavi, inoltre, è aumentato dal 19% al 23% grazie anche agli abbonati digitali al Wall Street Journal passati da 893.000 a 948.000.

30 giugno 2016 Walt Disney nel suo terzo trimestre fiscale registra utili netti pari a 2,597 miliardi di dollari, in aumento del 5% sullo stesso periodo dello scorso anno I ricavi sono cresciuti del 9%a 14,277 miliardi, oltre i 14,15 attesi dal mercato. In mostra la divisione cinematografica, in cui le vendite sono aumentate del 40% a 2,85 miliardi e gli utili operativi del 62% a 766 milioni; nella divisione delle reti tv, che include Espn, c'è stato un incremento dei ricavi del 2% a 5,9 miliardi; i parchi e i resort hanno generato 4,379 miliardi di fatturato ( 6% annuo). Disney scommette sullo sport in videostreaming annunciando l'acquisto per 1 miliardo di dollari di una quota del 33% in BamTéch. Si tratta di un gruppo specializzato nella tecnologia video creato dalla Major League Baseball. Con questa operazione Disney si prepara a far fronte all’ipotesi chei fallisca il modello di business basato sulla tv via cavo, sempre più snobbata da spettatori che preferiscono soluzioni via internet e che per questo cancellano i loro abbonamenti attuando il cosiddetto «cord cutting» tanto temuto dai gruppi media. In base all'accordo Espn lancerà più avanti nell'anno un nuovo servizio digitale, diverso da quello offerto con l'abbonamento alla tv tradizionale, che includerà competizioni sportive che il canale non trasmette: si andrà dal baseball all'hockey professionistici fino alle sfide sportive dei college

30 giugno 2016 Secondo trimestre record per Facebook, che ha chiuso il periodo aprile-giugno di quest’anno con un fatturato di 6,44 miliardi di dollari, in aumento del 59% rispetto allo stesso periodo del 2015, superiore alle stime degli analisti interpellati da Bloomberg di 6,02 miliardi. L’utile netto è pari a 2,05 miliardi, in aumento del 187% rispetto allo stesso periodo del 2015. Il numero di utenti attivi mensili è salito del 17% a quota 1,71 miliardi, e il numero di clienti giornalieri è pari a 1,13 miliardi (+15%). Il social network guadagna quasi tutto dalla pubblicità, i contenuti sponsorizzati che si vedono nella pagina di ognuno di noi sul Facebook e Instagram. L’84% dei ricavi pubblicitari arriva da mobile. In media, nel secondo trimestre ha guadagnato 3,82 dollari per singolo utente a livello globale. In Europa la media dell’Arpu (Average revenue per user) è leggermente superiore, pari a 4,72 dollari. Il 90% dei ricavi deriva dalla pubblicità, il resto da pagamenti e tariffe che arrivano ad esempio dagli sviluppatori di app.

30 giugno 2016 Netflix delude le attese. Gli abbonamenti alla piattaforma di video streaming, leader nel mondo, cominciano a crescere a rilento, come aveva già anticipato il gruppo stesso nei mesi scorsi. Netflix che ha scombussolato il tranquillo quadro audiovisivo, spingendo anche i broadcaster più tradizionali a innovare e lanciarsi nei servizi online on-demand, continua a crescere ma non come un tempo Il secondo trimestre ha così segnato un rallentamento che ha mandato il titolo giù in Borsa. Intorno a mezzanotte perdeva oltre il 15,09% negli scambi after hours. Il gruppo ha però escluso che intende lanciarsi nella distribuzione su scala globale di programmi locali per battere la concorrenza. Netflix menziona l’Italia tra i Paesi (Brasile, India, Messico, Giappone, Colombia, Corea del Sud, Argentina e Spagna) in cui sta lavorando a serie originale nella lingua dello stato di riferimento. Netflix ha annunciato d’aver totalizzato 83,18 milioni di abbonati a fine giugno, di cui 47,13 milioni negli USA. In altre parole, Netflix ha registrato 1,68 milioni di abbonati in più, di cui 1,52 milioni fuori dagli USA in più e 160 mila negli USA. I dati sono inferiori alle attese degli analisti, che scommettevano su più di 2 milioni di nuovi abbonati fuori dagli Stati Uniti e 500 mila negli USA. “Cresciamo, ma non così veloce come vorremmo e come abbiamo fatto” in passato, si legge nella lettera che il vertice ha indirizzato ai propri azionisti. Ad aprile Netflix aveva già preannunciato che gli abbonamenti avrebbero subito una frenata in questo trimestre dopo l’aumento record di 6,74 milioni del primo trimestre quando aveva annunciato il lancio in 130 nuovi Paesi. La stima era di 2,5 milioni di abbonati ma i risultati sono stati inferiori alle attese della stessa società

30 giugno 2016 Trimestre con il turbo per Alibaba, il gruppo cinese di e-commerce cinese fondata da Jack Ma, il migliore dalla sua quotazione a Wall Street nel 2014, un risultato sostenuto dalle vendite effettuate con il cellulare. Sfidando i timori sul rallentamento dell'economia cinese e sulla sostenibilità del modello di business, Alibaba ha messo a segno nel secondo trimestre una crescita del fatturato del 59% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, a 4,8 miliardi di dollari al di sopra delle aspettative degli analisti che si attendevano un giro d'affari di 4,5 miliardi di dollari. Quanto basta per spingere a Wall Street il titolo che dopo la pubblicazione dei risultati è balzato del 6% a 92,58 dollari. Tuttavia, a fronte di un aumento del fatturato, gli utili netti sono scesi del 77% nel periodo a 1,1 miliardi di dollari, una riduzione ampliata dal fatto che un anno fa il gruppo aveva beneficiato di un guadagno una tantum proveniente da un investimento finanziario. Il gruppo cinese, passato alla storia per avere lanciato la più grande Ipo mai vista al New York Stock Exchange, dalla quotazione il titolo ha accusato una forte volatilità a causa delle preoccupazioni espresse dagli investitori circa le prospettive di espansione del gruppo oltre a una mancanza di trasparenza sui dati. Per rispondere a queste critiche, nell'ultimo trimestre il gruppo ha pubblicato perla prima volta, i dettagli sui quattro segmenti di business quello online, cloud computing, mobile media e altro. Nel dettaglio, le vendite effettuate attraverso la piattaforma di e-commerce, sono state alimentate dai flussi di acquisto provenienti dai cellulari ( 119%), una divisione che rappresenta il 75% delle vendite sul mercato cinese. La nascente attività di cloud computing, soluzioni per la condivisione di informazioni per privati e aziende, è stata sostenuta dall'acquisizione del sito di vendite online Taobao.com che ha contribuito ai risultati del trimestre con un incremento del fatturato del 156%. Risultato stellare anche per la divisione digital media e business entertainment che ha incrementato il fatturato del 286 per cento.


30 giugno 2016 Vodafone Italia chiude il primo trimestre dell’esercizio fiscale al 30 giugno 2016 con numeri in crescita. I ricavi da servizi sono pari a 1.281 milioni di euro (+1,2% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). Crescono i ricavi da servizi mobili, evidenzia una nota, a 1.071 milioni di euro (+1,4%), sostenuti dal segmento consumer prepagato, e dall’aumento del consumo di dati mobili (+53%). I clienti 4G sono saliti a 6,8 milioni e la copertura 4G raggiunge il 96% della popolazione in oltre 6.640 comuni (di cui 846 in 4G+). Cresce anche il numero di smartphone su rete Vodafone a 12,5 milioni (+11,6%). I ricavi da rete fissa sono pari a 210 milioni di euro (+0,1%). Continua la crescita dei clienti di banda larga fissa (+ 9,3%), che si attestano a 2,016 milioni. Nel trimestre, il 41% dei nuovi clienti ha scelto servizi in fibra di Vodafone. Al 30 giugno i servizi in fibra sono disponibili in 328 città italiane e raggiungono 9 milioni di famiglie e imprese, di cui circa 4 milioni su rete propria. L’estensione del piano in fibra prosegue attraverso la partnership commerciale con Enel Open Fiber per la copertura del territorio nazionale fino a 250 città con servizi in fibra fino alla casa del cliente (FTTH). A Perugia Vodafone ha già attivato i primi clienti in fibra a 1 Gbps. A livello di gruppo, Vodafone ha realizzato ricavi da servizi in rialzo del 2,2%. Risultati superiori alle attese degli analisti. L’Europa, si legge in una nota, rimane stabile e l’area Amap vede una crescita sostenuta. In Europa Vodafone cresce in Germania dell’1,6%, in Spagna dell’1,3% e in Italia dell’1,2% mentre nel Regno Unito cala del 3,2%.  Il fatturato totale di gruppo è stato di 13,4 miliardi di euro (-4,5% con un forte impatto dell’effetto cambi).

3» Italia chiude il semestre in crescita e scandisce il conto alla rovescia in vista della fusione con Wind, ufficializzata dopo mesi di rumor, già nell'agosto del 2015. L'accordo siglato un anno fa tra le capogruppo, rispettivamente la cinese Ck Hutchinson e la russa Vimpelcom, sulle società operative italiane, prevede la formazione di una joint venture paritetica attraverso l'integrazione di «3» Italia e Wind. Le nozze al momento all'esame dell'Antitrust della Commissione daranno vita al primo operatore mobile per numero di clienti in Italia

30 giugno 2016 «. «3» Italia svela una semestrale in miglioramento rispetto al 2015, con un giro d'affari di 906 milioni in aumento del 3% rispetto allo scorso anno, un margine operativo lordo di 135 milioni ( 38%), un utile operativo di 63 milioni ( 62%) e 10,5 milioni di clienti ( 4%). Più in dettaglio i ricavi generati dalla vendita dei servizi tic si sono attestati a 752 milioni ( 6%) centrando così «l'ottavo trimestre consecutivo in miglioramento» come sottolinea una nota societaria. La controllata di Ck Hutchinson spiega il forte miglioramento in termini di redditività con la crescita degli abbonamenti (passati dal 51 al 56% sul numero complessivo dei contratti attivi), che contribuiscono per il 75% al fatturato del gruppo e assicurano visibilità nel tempo ai conti societari. «3» Italia non rilascia i dati relativi alla pozione finanziaria semestrale della società, tra i nodi tradizionali critici delle società tic che necessitano di forti investimenti per mantenere il passo con la rapida evoluzione tecnologica del comparto e spesso nonostante margini di redditività sempre più stretti. A fine 2015 peraltro, come si apprende da fonti finanziarie, i finanziamenti erogati dalla capogruppo nei confronti della società italiana ammontavano a circa 5 miliardi. Finora «3» non ha mai dovuto ricorrere ai finanziamenti bancari grazie alla disponibilità dei soci cinesi di ri-capitalizzare il gruppo con la conversione del debito in capitale. Dal suo ingresso nel Paese, all'inizio del millennio, Ck Hutchison ha investito su «3» Italia circa 15 miliardi

Sky Italia, chiude l’esercizio 2015/2016 con ricavi in crescita dell'1% grazie alla crescita della pubblicità (grazie a TV8) e della rivendita di contenuti di Sky Italia alla stessa TV8 che da sola spiega bene come il broadcaster stia evolvendo verso una media company complessa e articolata in più modelli di business, Il core business del gruppo Sky Italia rimane sempre la pay tv, con ricavi da abbonamenti per 2,3 miliardi che pesano per 1'82,4% sul totale, ma la crescita di 24,5 milioni di euro di ricavi rispetto al 2015 passa da altri business (pubblicità, i tre canali free Tv8, Cielo, Sky Tg24, e rivendita di contenuti).

30 giugno 2016  Il bilancio 2016 di Sky Italia si chiude con ricavi a quota 2,801 miliardi di euro, in crescita di quasi 1'1% sull'esercizio 2015. Il grosso arriva sempre dalla voce «abbonamenti residenziali», quelli per la pay tv di casa, che nell'esercizio valgono 2,309 miliardi di euro di ricavi, in calo del 2,6% sul 2015, anche se in crescita di 17 mila unità. La leggera flessione di 63,3 milioni di euro (su cui pesa anche il primo anno senza Champions League di calcio) è però più che compensata dalla crescita di altre voci: la raccolta pubblicitaria raggiunge i 240,8 milioni di euro (14,5% sul 2015), con il prezioso contributo di Tv8, che tuttavia si manifesta sostanzialmente solo nei primi sei mesi del 2016. Poi ci sono le rivendite di contenuti, che fanno incassare a Sky Italia 64,6 milioni, quasi due volte e mezza i 19,3 milioni del 2015. Anche in questo caso vale l'effetto Tv8, che compra contenuti pregiati da Sky: dalla casa editrice del canale in chiaro, la Nuova società televisiva italiana srl, arrivano infatti a Sky Italia ricavi per 50,5 milioni di euro. Infine, la voce «altri ricavi e proventi» si incrementa del 16,1% e raggiunge quota 100 milioni di euro grazie a nuovi contratti di servizio per la produzione delle partite di Serie A, nuovi accordi commerciali con partner telefonici, e anche a seguito della plusvalenza realizzata per la cessione dell'lcn 27 del digitale terrestre a Viacom Italia.l 75% al fatturato del gruppo e assicurano visibilità nel tempo ai conti societari. «3» Italia non rilascia i dati relativi alla pozione finanziaria semestrale della società, tra i nodi tradizionali critici delle società tic che necessitano di forti investimenti per mantenere il passo con la rapida evoluzione tecnologica del comparto e spesso nonostante margini di redditività sempre più stretti. A fine 2015 peraltro, come si apprende da fonti finanziarie, i finanziamenti erogati dalla capogruppo nei confronti della società italiana ammontavano a circa 5 miliardi. Finora «3» non ha mai dovuto ricorrere ai finanziamenti bancari grazie alla disponibilità dei soci cinesi di ri-capitalizzare il gruppo con la conversione del debito in capitale. Dal suo ingresso nel Paese, all'inizio del millennio, Ck Hutchison ha investito su «3» Italia circa 15 miliardi

Sky Italia, chiude l’esercizio 2015/2016 con ricavi in crescita dell'1% grazie alla crescita della pubblicità (grazie a TV8) e della rivendita di contenuti di Sky Italia alla stessa TV8 che da sola spiega bene come il broadcaster stia evolvendo verso una media company complessa e articolata in più modelli di business, Il core business del gruppo Sky Italia rimane sempre la pay tv, con ricavi da abbonamenti per 2,3 miliardi che pesano per 1'82,4% sul totale, ma la crescita di 24,5 milioni di euro di ricavi rispetto al 2015 passa da altri business (pubblicità, i tre canali free Tv8, Cielo, Sky Tg24, e rivendita di contenuti).

30 giugno 2016  Il bilancio 2016 di Sky Italia si chiude con ricavi a quota 2,801 miliardi di euro, in crescita di quasi 1'1% sull'esercizio 2015. Il grosso arriva sempre dalla voce «abbonamenti residenziali», quelli per la pay tv di casa, che nell'esercizio valgono 2,309 miliardi di euro di ricavi, in calo del 2,6% sul 2015, anche se in crescita di 17 mila unità. La leggera flessione di 63,3 milioni di euro (su cui pesa anche il primo anno senza Champions League di calcio) è però più che compensata dalla crescita di altre voci: la raccolta pubblicitaria raggiunge i 240,8 milioni di euro (14,5% sul 2015), con il prezioso contributo di Tv8, che tuttavia si manifesta sostanzialmente solo nei primi sei mesi del 2016. Poi ci sono le rivendite di contenuti, che fanno incassare a Sky Italia 64,6 milioni, quasi due volte e mezza i 19,3 milioni del 2015. Anche in questo caso vale l'effetto Tv8, che compra contenuti pregiati da Sky: dalla casa editrice del canale in chiaro, la Nuova società televisiva italiana srl, arrivano infatti a Sky Italia ricavi per 50,5 milioni di euro. Infine, la voce «altri ricavi e proventi» si incrementa del 16,1% e raggiunge quota 100 milioni di euro grazie a nuovi contratti di servizio per la produzione delle partite di Serie A, nuovi accordi commerciali con partner telefonici, e anche a seguito della plusvalenza realizzata per la cessione dell'lcn 27 del digitale terrestre a Viacom Italia. 

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