1 luglio 2016 La Slovacchia assume la
presidenza di turno dell'Unione Europea.
1° luglio la Corte Costituzionale austriaca, in
accoglimento del ricorso presentato dalla FPÖ, annulla il risultato delle
elezioni presidenziali a causa di molteplici irregolarità verificatesi in
occasione dello scrutinio dei voti per corrispondenza e, vista l'impossibilità
di limitare il numero delle circoscrizioni irregolari, decide di far ripetere
l'elezione in tutta l'Austria
1 luglio 2016 Entra in vigore in
Italia la nuova legge elettorale, battezzata Italicum. E ovviamente pensata per
la sola Camera, alla quale la riforma Boschi affida, in maniera quasi
esclusiva, il potere legislativo. Secondo il premier Renzi ha il merito di
incoronare un vincitore certo. Un premio di maggioranza conferisce il 55 per
cento dei seggi a chi supera il 40 per cento dei consensi. Nel caso ciò non
avvenisse, vi sarebbe un ballottaggio tra i due principali partiti. Tuttavia
molti osservatori sostengono che con la nuova legge elettorale, gli elettori
hanno una contenuta possibilità di scegliere i propri rappresentanti. Il
sistema delle liste bloccate e delle candidature plurime attribuisce ai
capipartito un ampio potere di nomina.
Come osserva Ferruccio de Bortoli “Si riduce il legame fra
elettori ed eletti. Questi ultimi sentiranno di dovere la legittimità del loro
seggio alla scelta di chi li ha nominati, non al voto di chi si è recato alle
urne. E se pensiamo che il nuovo Senato non sarà direttamente elettivo e
composto dai prescelti delle Regioni – presumibilmente le seconde file di una
classe politica non eccelsa – il quadro che ne risulta è tale da suscitare
qualche dubbio sull'evoluzione della democrazia rappresentativa italiana. I
contrappesi al rafforzamento dell'Esecutivo sono la promessa di introdurre un
referendum propositivo e il rilancio delle leggi di iniziativa popolare.
Appaiono bilanciamenti deboli e posticci.”
1 luglio 2016 Un Commando ISIS prende in ostaggio una
trentina di persone in un ristorante frequentato da occidentali a Dacca: dopo
aver separato i musulmani dagli infedeli uccide venti persone fra cui nove
imprenditori italiani. All’alba un blitz delle forze dell’ordine uccide cinque
dei sei autori della strage esponenti della buona borghesia locale del
Bangladesh
1 luglio 2016 È
operativa da venerdì primo luglio la nuova struttura organizzativa della DG CONNECT, che continuerà a essere guidata da Roberto
Viola. Nasce la DG Connect 2.0 che, come scrive lo stesso Viola in un post sul
Blog della Commissione, è stata concepita per rispondere meglio alle sfide del
Digital Single Market. L’ultimo Consiglio europeo del 28 giugno, in pieno
ciclone Brexit, lo ricordiamo, ha adottato un’agenda che richiede progressi
rapidi e decisi verso il raggiungimento del mercato unico, anche ma non solo in
ambito digitale. La Ue intende accelerare sulla portabilità transfrontaliera;
l’eliminazione degli ostacoli al commercio elettronico e quindi anche del
geoblocking; l’eliminazione dei sovrapprezzi del roaming; il raggiungimento
degli obiettivi del piano d’azione per l’eGovernment; le riforme dei quadri
normativi sul diritto d’autore e sugli audiovisivi; la creazione di condizioni
idonee a stimolare nuove opportunità commerciali mediante: la garanzia di una
connettività a banda larga fissa e senza fili ad altissima capacità in tutta
Europa; il riesame del quadro normativo sulle telecomunicazioni; un miglior
coordinamento delle modalità di assegnazione dello spettro in vista del 5G; il
coordinamento delle iniziative dell’UE in materia di calcolo ad alte
prestazioni. La nuova organizzazione della DG Connect, spiega Viola, si
concentrerà quindi sui “servizi online, il copyright e i media. Ma nella nuova
struttura saranno preminenti anche i temi della digitalizzazione
dell’industria, dell’economia data-driven e della guida connessa e
automatizzata”.
1 luglio 2016 SES
che già deteneva il 49,1%, esercita la propria opzione acquisendo per 730
milioni di dollari le quote rimanenti dell’operatore satellitare 03b Network
specializzato nell’accesso a Internet a banda ultra larga e a basso costo
In piena
effervescenza il mercato delle torri in Europa
1 luglio 2016
Anche Deutsche Telekom si starebbe apprestando a vendere le sue torri
mobili, che potenzialmente potrebbero portare in cassa qualcosa come 5 miliardi
di euro. Cifra che verrebbe reinvestita nello sviluppo delle reti sui diversi
mercati europei in cui il gruppo è operativo. La vendita dell’asset sarà
gestita da Goldman Sachs e Morgan Stanley e dovrebbe partire in autunno ma i
dettagli dell’operazione si conosceranno solo dopo l’estate, quando la società
– dopo aver ricevuto i feedback dei potenziali compratori – deciderà se vendere
tutto, una parte o non vendere affatto. Niente insomma è ancora certo sulle
intenzioni dell’operatore storico tedesco, che già nel 2012 decise di cedere le
torri controllate negli Usa a Crown Castle per 2,4 miliardi. La spagnola
Telefonica ha fatto confluire le sue 11.500 torri in una nuova società chiamata
Telxius, nella quale ad aprile sono entrate anche le 2.350 torri della
controllata Telefonica Deutschland. In Italia, Wind ha ceduto le sue torri a
Cellnex, che aveva presentato anche un’offerta per quelle di Inwit.
Telecom Italia però ha al momento deciso di mettere la vendita in stand-by,
dopo aver quotato parte della società a giugno dello scorso anno. Altri asset –
circa 8 mila – potrebbero essere messi in vendita se la fusione tra Wind e 3
Italia sarà approvata dalla Commissione europea. Anche la
stessa Vimpelcom, proprietaria di Wind e controllata dall’oligarca russo
Mikhail Fridman e dalla norvegese Telenor (che però ha messo in vendita la sua
partecipazione) ha annunciato l’intenzione di vendere le sue torri tlc, a
conferma che la vendita delle torri è considerata sempre più una via
privilegiata per liberarsi di un asset costoso e non strategico e concentrarsi
sulle attività principali quali l’estensione delle coperture 4G attraverso l’acquisizione
di nuove frequenze e l’avvio dell’evoluzione verso le reti 5G.
1 luglio 2016 In pieno sviluppo la telefonia 4G in
Francia: l’ìncumbent Orange (già France Télécom possiede il maggior numero di
siti 4G funzionanti nell’Esagono, ben 8 988, precedendo Bouygues Telecom,
che dispone di 8 346 siti 4G. Al terzo posto torna SFR (Altice), con 6828
quasi 7 mila siti precede Free (Iliad), che ne conta 6 571.
1 luglio 2016 Da questa data tutti gli italiani
iniziano a pagare il canone Rai con la bolletta elettrica. In base a quanto
stabilità dalla Legge di Stabilità con l’obiettivo di contrastare la forte
evasione e assicurare nuove risorse che fino al 2018 andranno al Fondo per la
riduzione delle tasse ma poi saranno girate alle casse Rai che potrà così
finanziare la propria produzione. Grazie alle nuove disposizioni, la Rai stima
che l’evasione del canone scenderà dal 27 all’8% mentre le famiglie paganti
saliranno a 23 milioni
1 luglio 2016 Sono stati più di 10mila i cittadini che
hanno partecipato alla prima consultazione pubblica sulla Rai che si è conclusa
ieri. Ben 11.188 coloro che hanno compilato il questionario messo a punto dal
Ministero dello Sviluppo Economico, con la collaborazione tecnica di Istat, di
cui 9156 lo hanno completato. Sul sito www.Cambierai.gov.it per la prima volta gli italiani hanno potuto
esprimere la propria opinione sul servizio pubblico “radiofonico, televisivo e
multimediale” del futuro in vista della nuova Convenzione tra lo Stato e la
Rai, in scadenza nel 2016, e del nuovo Contratto di servizio che durerà 5 anni,
non più 3 come i precedenti.
Inizio luglio 2016 A meno di due settimane dal referendum
sul Brexit Londra sembra precipitata nel caos politico all’Anno Zero. Governo
allo sbando, conservatori senza leader, Labour al collasso e populisti in crisi
dopo le dimissioni del leader dell’UKIP Farage: l’élite britannica è rottamata.
Per gli elettori la consultazione del 23
giugno sull’Europa è stato solo il pretesto per mandare al diavolo sia chi è
maggioranza sia chi è all’opposizione, obbligandoli a mostrare la loro debole
sostanza. Obiettivo centrato. Il re è nudo.
E la crisi si preannuncia come lunga
3 luglio 2016 3 Un'autobomba kamikaze progettata e
rivendicata dall’ISIS esplode a Baghdad, in Iraq nei pressi
di un locale e un centro commerciale provocando la morte di 292 persone persone
e oltre 200 feriti.
4 luglio 2016 L’uscita del Regno Unito non avrà
ripercussioni sul processo di integrazione dei Paesi Balcanici occidentali
nell’Unione Europea. E’ il messaggio a Parigi di Hollande, Merkel e Mogherini
rivolto ai leader di Albania, Bosnia, Kosovo, Macedonia, Montenegro e Serbia da
lui riuniti all’Eliseo
4 luglio 2016 Scontro
cruento alla Direzione del PD tra il segretario Matteo Renzi e la minoranza,
guidata da Gianni Cuperlo. Un ordine del giorno della sinistra Pd, che chiedeva
mani libere sul referendum costituzionale previsto nel mese di ottobre ,
bocciato a grande maggioranza (solo otto sì), anche dopo un intervento deciso
(e contrario) del vicesegretario Lorenzo Guerini («no ad ambiguità, il Pd è per
il sì»).
4 luglio 2016 Ennesimo scandalo per appalti truccati
dei ministeri. Indagato un deputato
centrista Marotta di AP arrestate 24 persone
4 luglio 2016 In Grecia 11 candidati di cui uno solo
estero (cipriota) si presentano alla
gara per l’assegnazione di licenze decennali per quattro reti televisive
private. Fra di essi Star, Skai, Antenna 1 e Mega che avevano peraltro
denunciato la procedura voluta dal governo Tsipras presso il Consiglio di Stato
ellenico accusato di averla pilotata attraverso il segretariato generale
all’informazione, ossia da un’istanza non indipendente dal governo imponendo
altresì un ticket minimo di ingresso di 3 milioni di euro. Per il ministro responsabile per i media Nikos Pappas
dopo 25 anni di anarchia finisce invece la ”collusione fra le emittenti, le
banche e le politiche”. Attualmente sono otto le emittenti televisive private
che trasmettono sul territorio ellenico
4 luglio 2016 Accordo pluriennale stipulato tra Amazon
e PBS Distribution in base al quale Amazon Prime Instant Video per la
distribuzione internazionale di numero serie tv per l’infanzia realizzate da
PBS Kids.
4 luglio 2016 Uno studio dell’UER prevede che
nell’Unione Europea gli abbonati a servizi SVoD
attualmente stimati in 25 milioni pari all’11% delle famiglie,
raddoppieranno raggiungendo la soglia dei 50 milioni entro il 2020. Oggi
Netflix controlla il 52% di questo mercato davanti ad Amazon e a nuovi soggetti
europei come Canalplay (Vivendi), Now Tv (Sky) e Maxdome (ProSiebenSatEins).
4 luglio 2016 Uno studio dell’Osservatorio Europeo
dell’Audiovisivo sul mercato europeo della tv a pagamento evidenzia come esso
sia in mano a sei gruppi. Sky, Vivendi, Liberty Global, Orange, Deutsche
Telekom e Viasat controllano il mercato media paneuropeo. Il rapporto Media
ownership: towards pan-European groups?‘, realizzato sui dati del database
Mavise, indica i principali attori del mercato, la presenza geografica, la loro
posizione sui diversi mercati, le strategie di espansione, le acquisizioni e le
integrazioni verticali. I Sei gruppi
di distribuzione paneuropea e la loro presenza geografica.
15 grandi gruppi di distribuzione audiovisiva
paneuropea servono il 68% delle famiglie abbonate alla pay tv nella Ue. Deutsche
Telekom, Liberty Global, Orange, Sky, Viasat e Vivendi rappresentano il 50%
degli abbonati alla pay tv nell’Ue. I tre broadcaster “multi-country” di questo
rapporto (Central European Media Enterprises, Modern Times Group e RTL Group)
comprendono i player principali (nella top 4 per l’audience) in 17 Paesi
europei. Ci sono 13 broadcaster paneuropei che possiedono (direttamente o
tramite controllate) i principali brand di canali a pagamento e free
disponibili in tutta l’Europa. Nove di questi sono legati ai principali gruppi
americani di produzione cinematografica e televisiva. La ripartizione
geografica dei distributori e le loro sinergie in materia di tecnologia,
l’esistenza di broadcaster multi-country, guida lo sviluppo dei servizi
on-demand a livello regionale. Tra il 2011 e il 2014, evidenzia
l’Osservatorio europeo dell’audiovisivo, abbiamo assistito a una concentrazione
dei mercati nazionali di distribuzione. Oltre al consolidamento a livello
nazionale, il mercato ha visto dei player allargare la loro presenza geografica
o acquisire importanti operatori nazionali ed è stato teatro di una maggiore
convergenza tra operatori tlc e broadcaster. Per quanto riguarda i distributori
radiotv paneuropei, è possibile distinguere quelli che dispongono di una
strategia ‘multi-country’, basata su un grosso numero di canali free-to-air da
quelli che invece puntano su un piano paneuropeo con channel brands molto noti
in tutta l’Europa. In questo Rapporto, l’Osservatorio ne esamina nove. Mentre i
mercati dell’audience televisiva sono stati un po’ meno concentrati tra il 2011
e il 2014, su un campione di 30 Paesi europei, i due principali gruppi radiotv
raccolgono in media il 51% dell’audience e i tre principali gruppi il 64%, con
forti variazioni da Paese a Paese. In questo Report, i tre gruppi broadcast
multi-country includono i maggiori player (nella top 4 dell’audience share) in
17 Paesi europei. I gruppi brand channel paneuropei e i maggiori canali di pay
tv (cinema e sport) appartengono a 13 grandi gruppi e alle loro controllate
(21st Century Fox, AMC Networks, Bonnier, Discovery Communications, NBC
Universal, Scripps Networks, Sony Corporation, Time Warner Inc., United Media
Group, Viacom Inc., Viasat, Vivendi, e Walt Disney Inc.). Nove di queste
società sono filiali di grandi gruppi media americani. Il loro forte sviluppo,
basato sull’integrazione verticale, comprende: l’acquisto di marchi di canali
nazionali gratuiti, la creazione di joint-venture con potenti società di
distribuzione, rafforzamento delle partecipazioni nelle società di produzione
televisiva, accumulo di diritti sportivi e il lancio di servizi on-demand.
I Sei gruppi di distribuzione paneuropea e la loro
presenza geografica
La fusione
tra Wind e 3, che porterà alla nascita del primo operatore mobile in Italia,
sta accelerando
4 luglio 2016. Scade la trattativa in esclusiva con
Iliad, l’operatore francese in mano a Xavier Niel per la cessione di alcuni
asset. Wind-3 lo avevano preferito a Fastweb, che a sua volta aveva presentato
un’offerta. Secondo il Corriere della
Sera Ck Hutchinson e VimpelCom, che controllano rispettivamente 3 e Wind,
nel fine settimana avrebbero siglato un accordo in base al quale Iliad
rileverebbe le frequenze e le torri dei due operatori per circa 1,8 miliardi. La
cessione di alcuni asset era sin dall’inizio la condizione posta dall’Antitrust
Ue per il via libera alla fusione, per consentire la creazione di un quarto
operatore mobile con infrastruttura.
4 luglio 2016 Entra nel vivo il progetto del polo
delle radio di Mediaset. Tutte le attività radiofoniche sono state raggruppate
sotto la controllata RadioMediaset guidata da Paolo Salvaderi che lascia le
altre cariche ricoperte in Mediaset (Ceo di Monradio e Dg della Divisione Radio
di Mediamond). RadioMediaset riunisce le partecipazioni in R101, Radio 105 e
Virgin Radio, le tre emittenti che insieme alla partnership con Radio Monte
Carlo, detenuta da Alberto Hazan, compongono il primo gruppo radio in Italia
per ascolti e raccolta pubblicitaria. La raccolta pubblicitaria di
RadioMediaset è affidata in esclusiva alla concessionaria pubblicitaria
Mediamond – 50% Mediaset e 50% Mondadori – che ha in portafoglio un totale di
otto emittenti: R101, Radio 105, Virgin Radio, Radio Monte Carlo, Radio Italia,
Radio KissKiss, Radio Subasio, Radio Norba.
4 luglio 2016 In considerazione degli obiettivi di
sviluppo di un’offerta multipiattaforma integrata, personalizzabile ed ubiqua,
di integrazione totale dell’offerta digitale nel palinsesto cross-mediale, di
valorizzazione di contenuti proprietari di forte interesse per il pubblico,
viene definita la funzione “Chief Digital Officer” con l’obiettivo di
coordinare e raccordare in modo ancor più efficace l’apporto delle Direzioni
“Digital”, “Teche” nonché della Struttura “Servizi di Pubblica Utilità”. Il
ruolo di Chief Digital Officer è affidato a Gian Paolo Tagliavia.
5 luglio 2016 Un attentato-suicidio in Siria a Hassaké
(rivendicato dallo Stato Islamico) provoca almeno 25 morti e 30 feriti.
5 luglio 2016 la sonda spaziale Juno sviluppata dalla
NASA entra nell'orbita di Giove.
5 luglio 2016 Silvio Berlusconi, dimesso dal San Raffaele
dopo 29 giorni d’ospedale, un intervento a cuore aperto, la sostituzione della valvola
aortica e il rischio di morire che per la prima volta l’ha visto affidarsi
pubblicamente a Dio, annuncia la cessione del Milan
5 luglio 2016 Presentata a Roma la relazione annuale del
Presidente dell’AGCOM Cardani. Avanzano gli OTT ma
la tv in chiaro resiste In leggera flessione i ricavi del settore delle
comunicazioni in Italia. Perde punti il comparto tlc e media, specie la pay tv.
Nel 2015, le risorse economiche del settore delle comunicazioni, in Italia,
ammontano complessivamente a 52,6 miliardi di euro, in leggera flessione (-1%)
rispetto al 2014. Si ravvisa un rallentamento della dinamica di contrazione
delle risorse che ha caratterizzato gli anni precedenti. I comparti tlc e media
registrano una riduzione nel valore dei ricavi: rispettivamente -1,5% e -1,2%.
La pay tv perde l’1,5%.. Il settore delle comunicazioni incide, nel suo
insieme, per oltre il 3% sul PIL, con le telecomunicazioni che pesano per il
2%, i media per lo 0,8%.
La dinamica
dei ricavi. L’Agcom osserva che la
fase recessiva che ha caratterizzato il sistema tradizionale dell’informazione
negli ultimi anni subisce una battuta di arresto. La flessione dell’1,2%
registrata nel corso del 2015 rappresenta una nota positiva se comparata alle
contrazioni degli anni precedenti. I ricavi passano da 14.378 del 2014 a 14.207
del 2015. Si intravede una nuova direzione verso la quale sta evolvendo
l’industria dei media scandita dalle prospettive offerte dai processi di
convergenza media-telco, ora possibili grazie anche alla disponibilità di una
connessione veloce (banda larga e ultralarga). La Tv in chiaro produce tuttora
la parte più consistente degli introiti (4,5 miliardi di euro), anche se il
divario rispetto alla pay Tv è andato riducendosi negli ultimi anni.
La principale fonte di ricavo, sottolinea l’Autorità,
anche per il 2015 è la vendita di spazi pubblicitari all’interno dei programmi
televisivi, pesando per il 41% sulle entrate complessive. Un’incidenza non
molto inferiore (38%) sul totale è esercitata dalle offerte televisive a
pagamento (incluse quelle sul web), mentre più contenuto (21%) è il peso dei
fondi pubblici, che includono il canone per il servizio pubblico televisivo, le
convenzioni con soggetti pubblici e le provvidenze pubbliche erogate alle
emittenti.
Sky,
Mediaset e Rai. Circa il 90% dei
ricavi totali è detenuto da tre operatori principali: Sky, Fininvest/Mediaset e
Rai. Nella televisione in chiaro, sebbene si riscontri una diminuzione delle
quote dei primi due operatori, si conferma il ruolo preponderante di Rai, che
detiene una quota superiore al 48%, seguita da Mediaset, con una quota del 35%.
Nella Tv a pagamento, gli operatori con quote di ricavi rilevanti sono due: il
gruppo Sky, con una quota che nel 2015 è pari a circa il 76%, e
Fininvest/Mediaset, che con Premium possiede una quota di mercato pari a circa
il 19%. L’indice di concentrazione del mercato della televisione a pagamento,
anche se in riduzione, risulta superiore a 6.100 punti.
La radio sta
gestendo meglio la crisi pubblicitaria
Importante focus sulle radio nel momento in cui in Italia si evidenzia una
forte azione di concentrazione portata avanti da Mediaset che ha creato un polo radiofonico che fa capo a RadioMediaset. Per l’Agcom, la radio (che registra nell’ultimo anno
circa 650 milioni di euro di ricavi) sta affrontando la crisi congiunturale del
settore pubblicitario meglio degli altri mezzi a contenuto editoriale. Infatti,
in un contesto di generale contrazione per i mezzi tradizionali, le risorse
pubblicitarie afferenti al settore radiofonico sono aumentate del 12% rispetto
al 2014, dopo una riduzione iniziata nel 2010. A fronte, inoltre, di risorse
pubbliche pressoché stagnanti e sotto attenta revisione da parte del
legislatore, i ricavi pubblicitari delle radio aumentano il loro peso relativo
sul totale delle risorse (78% nel 2015, 70% nel 2014).
La
pubblicità online vale 1,7 miliardi
Complessivamente il valore della raccolta pubblicitaria sul web in Italia, che
include la pubblicità online degli editori e degli operatori radiotelevisivi
tradizionali, ha avuto un andamento sostanzialmente crescente nel tempo con la
sola eccezione della lieve flessione registrata nel 2013, raggiungendo,
pertanto, nel 2015 un valore stimato pari a 1,7 miliardi di euro. Il contributo
più consistente deriva dalla pubblicità di tipo display e video, la cui
incidenza sul totale, a partire dal 2013, è stabilmente superiore al 50%, e ha
presentato un trend dei ricavi in costante crescita; per il 2015, l’incremento
stimato di questi ricavi è del 6%.
Passaggio infine sul diritto d’autore. L’Autorità indica i modi migliori per la
promozione della cultura della legalità nella fruizione di opere digitali: a) Incentivare
iniziative di autoregolamentazione, b) Potenziare l’interlocuzione con gli
stakeholder e le altre Istituzioni coinvolte; c) Promuovere campagne
informative circa il corretto utilizzo della rete internet
d) Favorire l’adozione di migliori modelli di
distribuzione dell’offerta legale onlinee) Proseguire i lavori del Comitato per
lo sviluppo e la tutela dell’offerta legale di opere digitali.
Riassegnazione
banda 700 Mhz Nella sua relazione il
presidente Cardani invita infine l’Italia a non perdere tempo sulla
riassegnazione delle frequenze a 700 Mhz: Urgente un piano d’azione per la
transizione ai servizi broadband mobili anche nell’orizzonte del 2022.
Sollecito al Mise per il bando di gara sui 3.6-3.8 Ghz per il Fixed Wireless a banda larga e ultralarga.
5 luglio 2016 Secondo il settimanale La Lettre de L’Expansion, nelle ultime
settimane ci sarebbero stati diversi incontri tra il presidente di Vivendi
Vincent Bollorè e l’AD di Orange Stephane Richard. Allo studio, uno scambio
azionario che – secondo le valutazioni di analisti citati da Bloomberg –
porterebbe Vivendi a ottenere il 4% di Orange in cambio del 10% di Telecom
Italia. Bollorè manterrebbe così il 15% di Telecom, una quota pari a quella in
mano a Xavier Niel, composta però da opzioni che non conferiscono la
disponibilità dei diritti di voto, e potrebbe così portare a termine
un’operazione di respiro paneuropeo con i piedi in due dei principali operatori
ex monopolisti del continente. Tra i temi sul tavolo, la possibilità di
includere in un solo pacchetto i giochi di Gameloft con quelli dell’operatore
di tlc, un possibile scambio di contenuti di Canal+ sul mercato
africano in cui Orange è ben insediata, in paesi come la Costa d’Avorio,
Senegal, Marocco e il Camerun L’obiettivo è quindi un avvicinamento con lo
scopo di un allargamento ai Paesi del Mediterraneo. Orange conta 7,6 milioni di
famiglie abbonate alla sua pay Tv in Europa, stato agli ultimi dati
forniti dall’Osservatorio europeo dell’audiovisivo. Orange è un altro esempio di un operatore tlc
che si è spostato decisamente verso il settore audiovisivo. Oltre a essere
attivo sul mercato europeo delle tlc (compresa la Moldova), Orange è anche
molto presente in Africa e Medio Oriente. In Francia, è uno dei principali
player con offerte di IPTV e servizi satellitari per 6,4 milioni di case (24%
delle pay -TV homes). Nel 2009 ha anche creato i canali televisivi Orange
Cinéma Séries. Al momento questi sono OCS Max, OCS City (HBO content), OCS Choc
e OCS Géants. I canali sportivi sono stati chiusi nel 2012 dopo che BeIN
Sport ha preso i diritti tv dei maggiori eventi. C’è poi Orange
Studio, creata nel 2007, che si occupa di coproduzione e acquisizioni di film
francesi ed europei. Facile capire che tra Vivendi (13 milioni di pay-TV homes
in Europa) e Orange possono svilupparsi interessanti e potenti sinergie. Bolloré
può mettere in campo Canal+ e Premium oltre al servizio online CanalPlay. Canal+
era presente, oltre che in Francia, anche in Polonia, Scandinavia, Spagna e
Belgio, ma è stata costretta a cedere le attività non francesi (con l’eccezione
della Polonia) durante la crisi finanziari di Vivendi nel 2000. Oggi è molto
presente in Africa e Vietnam. E sembra che sia propri lì che voglia
rafforzarsi, magari aiutata da Orange.
Niel pronto a
vendere le opzioni su Telecom per la rete di Wind-3. Grazie ad un accordo con Hutchinson e
VimpelCom diventerà il quarto operatore di telefonia mobile in Italia
5 luglio 2016 L’imprenditore Xavier Niel si prepara a
entrare come quarto operatore nel mercato italiano della telefonia mobile con
il gruppo Iliad e a disfarsi della propria partecipazione in Telecom Italia. In
una nota ufficiale Iliad, che in Francia controlla il provider di telecomunicazioni
«Free», chiarisce di avere siglato un’intesa con Hutchinson e Vimpelcom, che
controllano rispettivamente 3 e Wind, per acquistare attività in Italia
nell’ambito dei rimedi chiesti dalla Commissione Ue, che ha in esame la fusione
tra i due operatori. Ha anche aggiunto che Niel «non detiene ad oggi
direttamente o indirettamente alcuna partecipazione in diritto di voto o in
capitale di Telecom Italia e non dispone che di un interesse economico
marginale (inferiore a 25 milioni di euro) che sarà ceduto nelle prossime
settimane». L’intesa prevede l’acquisto di un portafoglio di frequenze per 450
milioni, più l’impegno ad acquisire diverse migliaia di antenne, un accordo di
«ran sharing» (cioè la condivisione di tutte le risorse della rete di accesso)
e per l’utilizzo della rete di Wind-3 per un periodo di 5 anni rinnovabile.
Fastweb, che a sua volta aveva presentato un’offerta a Wind-3, chiede che il
piano di Iliad sia «sottoposto alla consultazione del mercato da parte della
Commissione Ue».
6 luglio 2016 "Frontex addio. L'UE si dota di una
propria Guardia costiera e di frontiera che da settembre sarà operativa per
affrontare le mille emergenze legate ai flussi migratori, con una struttura che
si occuperà del controllo e della sicurezza delle frontiere esterne, garantendo
al contempo la libera circolazione delle persone all'interno dello spazio
Schengen". Il Parlamento europeo vota un regolamento che prevede una
revisione completa del mandato di Frontex, la cui struttura sarà inglobata
dalla Guardia costiera europea, attraverso un rafforzamento significativo delle
sue competenze, funzioni, dotazioni in uomini e mezzi Per la prima volta è
introdotto il principio di una gestione europea integrata delle frontiere.
6 luglio 2016 Il governo del Regno Unito sancisce che ITV
e Channel 4 non debbano aspettarsi alcun pagamento da Virgin Media e
Sky per la ritrasmissione dei loro canali. Una decisione che crea un
importante precedente riaprendo il dibattito sulle retransmissions fee che potrebbe avere importanti
ripercussioni anche in Italia dove resta ancora aperta la disputa tra
Mediaset e Sky Italia che aveva portato il 7 settembre 2015 il Biscione, in
assenza di accordo commerciale sul pagamento di tali diritti ad oscurare i
segnali di Canale5, Italia1 e Rete4 che non sono dunque più visibili sui canali
104, 105 e 106 di Sky. Il governo britannico si aspetta quindi che in futuro
non ci saranno più pagamenti da parte degli operatori di piattaforma ai
broadcaster di servizio pubblico per il trasporto dei canali. Diversamente il
governo prenderà in considerazione una modifica legislativa. In uno studio
presentato al Garante britannico delle comunicazioni Ofcom, ITV stimava che le retransmission fee potrebbero valere
circa 121 milioni di sterline mentre Channel 4 parlava di circa 75 milioni.
6 luglio 2016 Si intensificano le voci di un’intesa
fra Vivendi e Orange per un possibile scambio di partecipazioni in Telecom
Italia e per lo sviluppo della pay tv in Africa Secondo indiscrezioni, nelle
ultime settimane ci sarebbe stato un riavvicinamento tra Bolloré e l’Ad di
Orange, Stephane Richard. In ballo anche uno scambio azionario che porterebbe
Vivendi a ottenere il 4% di Orange in cambio del 10% di Telecom Italia. Tra i
temi sul tavolo, la possibilità di includere in un solo pacchetto i giochi di
Gameloft con quelli dell’operatore di tlc, un possibile scambio di contenuti di
Canal+ sul mercato africano in cui Orange è ben insediata, in paesi come la
Costa d’Avorio, Senegal, Marocco e il Camerun.
Rai da
settembre pronta a sfidare gli OTT con Rai Play
6 luglio 2016 Antonio Campo Dall’Orto in un’intervista
rilasciata alla trasmissione ‘Il bianco e il nero’ su Radio 1, facendo il
bilancio dei suoi primi 11 mesi di lavoro a Viale Mazzini, sottolinea come
la trasformazione della Rai in
una Digital Media Company sia già a buon punto. Si tratta di dimenticare
di essere una tv e di avere un palinsesto e di utilizzare tutte le possibilità
e le piattaforme che il digitale e l’innovazione tecnologica ci mettono a
disposizione”. Già oggi il servizio di catch-up tv Rai Replay sta già
spopolando. “La cosa – ha aggiunto
l’Amministratore Delegato della Rai – si concretizzerà in maniera
eclatante a settembre con il lancio della piattaforma Rai Play che darà la
possibilità agli abbonati di fruire dei nostri programmi quando vorranno: gli
spettatori non dovranno più organizzarsi in base alla messa in onda ma potranno
farlo in base ai propri tempi“. La Rai scende così in campo con
gli Over-The-Top essendo la concorrenza nell’audiovisivo è sempre più
spostata sull’offerta di contenuti online. E la Rai pensa già a varcare
confini con questo servizio. Campo Dall’Orto spiega infatti che grazie alla
riforma Ue sul diritto d’autore, “potremo fornire, attraverso un codice,
lo stesso servizio a qualunque abbonato in Europa”.
6 luglio 2016 Xavier Niel ufficializza l’accordo
con VimpelCom e con CK Hutchison finalizzata all’acquisizione delle
frequenze che Wind e 3 dovranno cedere per avere l’ok dalla Ue al merger.
L’imprenditore francese dando vita al quarto operatore mobile conferma la
cessione della quota detenuta in Telecom Italia. L’ingresso nel mercato italiano di Iliad,
società di Xavier Niel, probabilmente non porterà lo scompiglio creato nel 2012
in Francia dal suo operatore low cost Free – che ha scalato il mercato passando
dall’8% conquistato nel primo anno all’attuale 17% (12 milioni di clienti) ma
impedisce il consolidamento del mercato della telefonia mobile atteso dalla
fusione fra Wind e 3.
7 luglio 2016 Manifesto per il 5G nella Ue
sottoscritto 17 operatori europei, i maggiori del Vecchio Continente – fra cui
Vodafone, Deutsche Telekom, BT e Telecom Italia – che si impegnano a
realizzare entro il 2020 una rete 5G in almeno una grande città di tutti i
paesi Ue, a patto però che Bruxelles renda meno stringenti i vincoli regolatori
sulla net neutrality. Lo scrive il Financial Times, aggiungendo che secondo la
industry delle Tlc in Europa le linee guida Ue sulla net neutrality “creano una
forte incertezza sul ritorno degli investimenti nel 5G”. In altre parole,
secondo i maggiori operatori europei gli investimenti in 5G rischiano di essere
procrastinati se le regole in materia di net neutrality che la Ue sta scrivendo
non saranno ammorbidite a vantaggio dell’innovazione (leggi investimenti). In
particolare, le telco chiedono alla Ue di introdurre nuovi vincoli per i
servizi OTT come WhatsApp e Skype, sottoponendoli alle stesse regole delle Tlc.
Il dibattito sulla Net Neutrality è molto sentito nella Ue e le telco chiedono
da tempo un ‘Level Playing Field’ per gli OTT accusati, fra le altre cose, di
occupare la banda con i loro servizi senza però contribuire al finanziamento
delle reti. In questo senso, anche l’Agcom ha da poco pubblicato un’analisi
conoscitiva sui servizi di messaggistica in cui si ipotizza la possibilità di
far pagare gli OTT per l’uso della numerazione cellulare su cui viaggiano i
loro servizi. Con questo appello, le telco Ue mettono le mani avanti rispetto
agli investimenti ingenti necessari per realizzare le nuove reti 5G, il nuovo
standard wireless che aprirà la strada dell’Internet of Things su cui la Ue
vuole giocare un ruolo di punta.
7 luglio 2016 Nasce in Francia SFR Media organizzato
in tre poli: SFR Presse (ex Altice Media Group), SFR RadioTV (NextRadioTv) e
SFR Sport. SFR riunisce il gruppo che fa capo al settimanale L’Express, il quotidiano Libération e NewsCo. Il secondo è
l’editore dei canali televisivi BFM TV, BFM Business Paris, Numéro 23 e RMC
Découverte, e delle radio RMC e BFM Business. Il terzo è l’editore di BFM Sport
RMC Sport, SFR Sport 1, SFR Sport 2, SFR
Sport 3, SFR Sport 4 e SFR Sport 5
8 luglio 2016 L’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo
pubblica uno studio su Diritti sportivi in
televisione e in VoD tra esclusiva e diritto all’informazione. Evidenziando
nell’introduzione le enormi somme versate per acquisire i diritti sportivi in
Europa - 1 000 milioni di £ sono stati pagati per quelli della
Premier League britannica tra il 2013 e il 2016 e il solo bouquet Premier
League di Sky costa attualmente 570 milioni £ all’anno – il Rapporto esamina
nel primo capitolo i quadri normativi (internazionale e europeo) applicabili
alla radiodiffusione sportiva, evidenziando come il modello europeo di gestione
dei diritti sia un sistema duplice, caratterizzato dalla vendita centralizzata
dei diritti - e dalla vendita da parte delle Associazioni calcistiche dei
diritti sportivi per conto dei club sotto forma di offerte raggruppate – e
dall’esclusiva. Nel secondo capitolo dedicato agli effetti in materia esercitati
dal diritto alla concorrenza dell’UE, si osserva come - in forza della regola
del divieto di un unico acquirente - la Direttiva SMAV obblighi i detentori di
diritti sportivi a cedere ad altri radiodiffusori le fasi salienti delle
partite e consenta agli Stati membri di stabilire un lista notificata alla
Commissione Europea degli eventi sportivi che devono beneficiare di una
copertura completa. Segue nel terzo capitolo la disamina dei quadri giuridici
anazionali applicabili alla radiodiffusione sportiva in Germania, Spagna.
Francia, Regno Unito e Italia (e dei relativi accordi stipulati fra le leghe
calcio e gli operatori televisivi a pagamento), nel quarto capitolo l’analisi
dei meccanismi di autoregolazione in vigore nel settore sportivo - Governance
della FIFA, dell’UEFA, delle federazioni nazionali, delle leghe e dei club,
nonché del Movimento Olimpico e del Tribunale arbitrale dello sport (TAS) -.
Infine troviamo nel quinto capitolo il quadro della giurisprudenza europea
nello sport e nel sesto capitolo una disamina sullo stato di avanzamento della
revisione della direttiva SMAV e sui suoi risvolti sulla radiodiffusione di eventi
sportivi
11 luglio 2016 Teresa May viene proclamata nel
pomeriggio leader del Tory nel Regno Unito e come tale successore di David
Cameron alla guida del Regno Unito. Quando il clima volgeva al brutto, lo
stesso che in meno di un mese ha fatto uscire dalla corsa a Downing street
anche l’ex sindaco di Londra Boris Johnson e il ministro della Giustizia
Michael Gove, e dopo i numerosi appelli a fare un passo di lato lasciando campo
libero alla May, la sfidante Andrea Leadsom ritira la propria candidatura alla
guida del Partito Conservatore spianando le porte a Teresa May. perché, ha detto, nove settimane di campagna
sarebbero troppe in momenti così critici per il Paese: «Abbiamo bisogno di un
nuovo primo ministro che entri in carica al più preso». David Cameron conferma
il cambio alla guida del governo del Regno Unito per mercoledì 13 luglio. Parlando da leader Tory Teresa May assicura
che si impegnerà per «il miglior accordo possibile» per l’uscita della Gran
Bretagna dalla Ue perché è convinta che la «Brexit è la Brexit», ma che per la
Gran Bretagna sarà comunque «un successo».
11 luglio 2016 Inizia ufficialmente la piattaforma OTT
francese Molotov Tv. Obiettivo diventare per la tv quello che Spotify è per la
musica e Netflix per il cinema, modernizzando l’accesso ai contenuti e rivoluzionando
il modo di guardare la televisione. La nuova piattaforma disponibile anche su
IoS e Apple TV permette di accedere gratuitamente al 90% dell’offerta
televisiva francese ma solo ai residenti nel territorio francese impendendo per
ora la registrazione dei programmi. Una parte dell’offerta di Canal+,
controllata dal gruppo Vivendi di Bolloré,
sarà presto visibile su questa piattaforma. Molotov, che ha
un’interfaccia visiva ed ergonomica molto simile a quella di Netflix, consente
facilmente di ricercare programmi in diretta o le loro repliche e una serie di
opzioni per personalizzare il servizio. La piattaforma fondata per una parte
sul modello freemium con la proposta di 26 emittenti gratuite e per l’altra
sulla commercializzazione dei canali pay e di alcune opzioni come l’acquisto di
spazio di memoria supplementare e l’aumento del numero dei dispositivi, punta
di svilupparsi successivamente in Italia, Spagna e Germania
11 luglio 2016 L’operatore via cavo britannico Virgin
Media, filiale di Liberty Global (John Malone) conclude un accordo per acquisire
la giovane emittente gratuita UTV Ireland dal gruppo ITV per 10 milioni di
euro. L’operazione interviene ad un anno dall’acquisto sempre da parte di
Liberty Global in Irlanda, della rete concorrente TV3 per 87 milioni di
euro. ITV, di cui Liberty Global detiene il 9,9 %, aveva acquisito nello
scorso febbraio gli attivi audiovisivi di UTV Media, fra i quali UTV Ireland, per
135 milioni di euro. Avviata nel gennaio 2015, quest’emittente
generalista sembrava destinata a raggiungere il proprio punto di equilibrio
finanziario alla fine del primo esercizio per il quale ha invece registrato perdite
per 15,6 milioni di euro. E’ accessibile sulle piattaforme Virgin Media,
eir Vision, Vodafone, Sky e Saorview.
11 luglio 2016 L'autorità indipendente delle comunicazioni
in Afrique del Sud (Icasa) denuncia la decisione del gruppo audiovisivo pubblico
SABC di cessare la diffusione immagini di manifestazioni violente - una scelta
editoriale denunciata come censura dalle forze politiche di opposizione alla
vigilia delle elezioni municipali - invitandola a revocare il provvedimento.
11 luglio 2016 La spagnola Cellnex - che ha già
acquisito le torri di Wind e Atlantia e aveva presentato un’offerta anche per
il 45% di Inwit messo in vendita da Telecom Italia e ora posta da quest’ultima
in stand-by - dopo aver acquisito nel giugno 2016 261 siti di telefonia mobile
dall’olandese Protelindo Netherlands per 109 milioni di euro, chiude un accordo
per l’acquisizione di 230 torri di tlc da Bouygues Telecom, con la previsione
di acquistare fino a 500 torri in una seconda fase. In questa prima fase
dell’operazione Cellnex investirà 80 milioni di euro per ricavi stimati di
circa 6,9 milioni in 12 mesi.
11 luglio 2016 La piattaforma satellitare gratuita
tivùsat si arricchisce della presenza di tre nuovi canali radio del gruppo
RDS.Si tratta di RDS al canale 608 del telecomando tivùsat, Dimensione Suono
Roma al canale 609 e Discoradio al 624. “La scelta del gruppo RDS di aderire a
tivùsat con tutti i suoi canali radio, per avere la più ampia diffusione on air
anche tramite il satellitare, è motivo di grande soddisfazione”, ha dichiarato
Alessandro Picardi, presidente di Tivù, società che gestisce la piattaforma
satellitare tivùsat
12 luglio 2016 Bernie Sanders annuncia il suo appoggio
ufficiale, l’endorsement, a Hillary
Clinton, in un comizio congiunto a Portsmouth, nel New Hampshire, sulla costa
Est degli Stati Uniti
12 luglio 2016 Schianto frontale, probabilmente a
causa di un errore umano, tra due treni in Puglia a Nord di Bari: 23 morti e
una cinquantina di feriti
12 luglio 2016 Vodafone e Liberty Global presentano
alla Commissione Europea una serie di impegni con l’obiettivo di ottenere il
via libera dall’antitrust alla fusione delle loro attività in Olanda . Dalla
fusione potrebbe nascere il secondo operatore tlc del paese e il maggiore
operatore via cavo. L’operazione di
fusione si inserisce nella strategia di convergenza che Vodafone sta portando
avanti nei diversi mercati europei e, se approvata dalla Ue, porterà alla creazione
del secondo operatore tlc del paese e del maggiore operatore via cavo. Liberty
Global possiede e gestisce reti via cavo che offrono servizi televisivi, di
accesso a Internet a banda larga e di telefonia vocale in dodici paesi europei.
Opera nei Paesi Bassi principalmente attraverso Ziggo, acquisito nel 2014 per
10 miliardi di euro, che possiede e gestisce una rete via cavo e presta servizi
digitali e analogici VoIP via cavo e servizi di telefonia mobile in qualità di
operatore virtuale. Ziggo controlla il 44% del mercato della banda larga nei
Paesi Bassi e detiene inoltre una partecipazione azionaria in HBO Nederland,
che fornisce tre canali PayTV HBO e i relativi canali VOD a clienti olandesi.La
joint venture che nascerà dal merger dovrebbe generare sinergie per 2,5
miliardi al netto dei costi di integrazione e potrà contare su una base di 15
milioni di clienti di cui 3,2 milioni di clienti nei servizi a banda larga, 4,2
milioni nei servizi video, 2,6 milioni nella telefonia fissa e 5,3 milioni in
quella mobile, andando a competere direttamente con l’ex monopolista KPN.
Complessivamente, le operazioni olandesi di Liberty Global sono valutate
intorno a 14 miliardi di euro dei quali oltre la metà (7,3 miliardi) è
rappresentata dal debito. Nel 2015 il fatturato si è attestato a 2,5 miliardi.
Le attività olandesi di Vodafone pesano invece 4,7 miliardi di euro e hanno
generato nel 2015 ricavi per 1,93 miliardi di euro.
12 luglio 2016 Il Rapporto OFCOM sull’audiovisivo
pubblico rileva come le elittenti di servizio pubblico britanniche (BBC ITV
Channel 4, Channel 5, STV e UTV) nel loro complesso abbiano investito 2,5
miliardi di sterline in contenuti originali locali britannici. Fra di essi in
forte crescita la fiction cresce in un anno del 12%,mentee inn calo le commedie
e i programmi per bambini
Theresa
May assume l'incarico di primo ministro inglese al posto del
dimissionario David Cameron. Si insedia nel Regno Unito il governo May.
Boris Johnson va agli esteri
13 luglio 2016 Il neo segretario del Conservative
Party Teresa May sostituisce David Cameron diventando Primo Ministro del Regno
Unito. Dovrà negoziare con l’Unione Europea l’uscita del Gran Bretagna dopo la
vittoria dei favorevoli al Brexit al referendum del 24 giugno. Il governo May dovrebbe essere quello con il maggior
numero di donne di sempre, surclassando la squadra di Cameron (che già aveva
raggiunto il record di 7) e con un bilanciamento tra pro e anti Brexit. I primi
nomi arrivano in serata. Ampiamente previsto il passaggio di Philip Hammond
dagli Esteri al Tesoro, dove prende il posto di George Osborne che, accusato di
recente dalla stessa May di non aver portato a termine riforme profonde, esce
di scena dopo sei anni. Agli Esteri va l’ex sindaco di Londra Boris Johnson,
sostenitore della Brexit che sembrava essersi eclissato dopo aver lottato senza
successo per la guida dei Tory, mentre Amber Rudd, la combattiva
sottosegretario uscente all’Energia, va a sostituire la May agli Interni. Liam
Fox ottiene il Commercio internazionale, Michael Fallon viene confermato alla
Difesa e a David Davis, esponente Tory sostenitore del Leave, guiderà il
neonato ministero alla Brexit cui spetterà un ruolo delicato nelle trattative
di uscita dalla Ue. Teresa May rimarrà in
carica sino al …..
13 luglio 2016 La Commissione Ue rende noto che solo
3.056 profughi extracomunitari, sui 160 mila concordati, sono stati ricollocati
dalla Grecia e dall’Italia in altri Paesi Ue. La proposta dell’istituzione
guidata dal lussemburghese Jean-Claude Juncker per far riformare il Trattato di
Dublino, che attualmente attribuisce i rifugiati al Paese di primo sbarco
(penalizzando Italia e Grecia), è praticamente evaporata. Il commissario Ue per
l’Immigrazione, il greco Dimitris Avramopoulos
propone un nuovo regolamento Ue per armonizzare le norme di accoglienza
dei richiedenti asilo tra i Paesi membri dell’Ue. In questo modo si vorrebbe
evitare che i profughi preferiscano trasferirsi uno Stato, abbandonando quello
assegnato, attirati da condizioni migliori. Avramopoulos ha anche proposto ai
governi un contributo Ue di 10 mila euro per ogni rifugiato accettato su base
volontaria. Il piano di ricollocamenti
dalla Grecia e dall’Italia per quote ha irritato numerosi Paesi membri
(soprattutto dell’Est), che hanno rifiutato gli invii. Ungheria e Slovacchia
sono addirittura ricorse alla Corte europea di giustizia di Lussemburgo per
contestare questa imposizione. La Commissione Ue aveva reagito ventilando il
ricorso a sanzioni per convincere ad accettare i migranti. Ma le opposizioni
dure assunte anche dalla Polonia, dalla Repubblica Ceca e da altri Stati membri
hanno convinto Avramopoulos a dichiarare che la Commissione non ha il compito
di «punire», ma di «persuadere». E che, solo se non avesse effetto questa
persuasione a dimostrare solidarietà, si potrebbe pensare di ricorrere a
sanzioni. In ogni caso la Slovacchia,
che dal 1° luglio ricopre la presidenza semestrale dell’Ue, ha mostrato
scetticismo verso la proposta della Commissione: ricordando che, finché la
qualità della vita resta molto diversa tra i Paesi membri, i migranti si
sposteranno verso le aree dell’Ue dove vedono migliori prospettive di
sopravvivenza.
13 luglio 2016 Secondo Le Figaro entro la fine del
2016 Amazon dovrebbe decidere di lanciare
la propria offerta a pagamento in modalità SVoD
simultaneamente in Francia, in Italia e in Spagna.
13 luglio 2016 Dopo il calcio in tv Wanda compra i
cinema europei che dioventano così diventano cinesi. Complice il calo della
sterlina dopo la Brexit, la multinazionale Amc Entertainment Holdings ha
acquisito per 500 milioni di sterline (650 milioni di dollari Usa) la catena di
sale cinematografiche europea Odeon & Uci Cinemas Group, con 472 schermi in
Italia in 47 esercizi. L’accordo, siglato con la società di private-equity
Terra Firma, rappresenta un passo importante per l’azienda statunitense, dal
2012 assorbita dal gigante cinese Dalian Wanda Group con un esborso di 2,6
miliardi di dollari. Si tratta della stessa multinazionale che lo scorso anno
ha acquisito Infront Sports, la società svizzera che gestisce la vendita dei
diritti televisivi dello sport e delle più importanti partite di calcio giocate
nel mondo, Italia compresa. Amc diventa così il maggiore operatore globale del
settore. Ai 385 cinema, con 5.380 sale, già posseduti dal gruppo americano
negli Usa, si vanno dopo l’acquisizione ad aggiungere le 2.236 sale in 242
esercizi di Odeon, presenti in sette Paesi, fra cui Spagna, Italia, Germania e
Regno Unito
13 luglio 2016 Tv di qualità, accordo sulla cultura
tra Rai Com e Arte Il più prestigioso
marchio televisivo della cultura «dopo anni di flirt si fidanza ufficialmente»
con l’azienda di Viale Mazzini, per dirla con Peter Boudgoust, presidente dell’emittente
europea di servizio pubblico creata agli inizi del ‘90 con un impronta franco-tedesca.
L’accordo sottoscritto, di durata biennale, rinnovabile automaticamente,
promette di offrire al pubblico pezzi audiovisivi di altissima qualità
destinati alla distribuzione internazionale e nazionale. La novità è che per
ogni singolo progetto la Rai parteciperà al tavolo di lavoro con Rai Com, il
braccio commerciale dell’azienda, e con Arte imprimendo dunque una personalità
ideativa fin dalle prime fasi. Poco
indicativa la cifra dell’accordo quadro: 200 mila euro all’anno come base,
ferma restando la possibilità di andare oltre in base all’evoluzione dei
programmi. È un numero simbolico e «non ha alcuna relazione con le nostre
ambizioni in un settore così particolare e di forte richiamo».
13 luglio 2016 Il mondo dello spettacolo e della
cultura si mobilita a difesa del diritto d’autore e della Siae. In una lettera
aperta, i 925 firmatari si definiscono
«un presidio per la nostra identità culturale nel mondo digitale e globale» e
rivendicano il ruolo della Siae a fronte di operatori come l’inglese SoundReef
che vorrebbe entrare nel mercato italiano (e ha stretto accordi con Fedez e
Gigi D’Alessio) perché «non si può svendere la creatività in nome di una
liberalizzazione selvaggia o affidandola ad investitori che puntano a fare
profitti sulla intermediazione del nostro lavoro».
Una Strage
terroristica a Nizza rivendicata dall'ISIS, causa 85 morti e oltre 200
feriti.
14 luglio 2016 Nel giorno in cui il Presidente
Hollande aveva annunciato l’imminente fine dello Stato d’emergenza proclamato
dopo gli attentati di Parigi del 2015 la celebrazione della Festa della
Bastiglia è macchiata da un barbaro massacro perpetrato con un camion che si
avventa intorno alle 22h45 sulla folla che festeggia sulla Promenade des
Anglais a Nizza colpendo tante famiglie e tanti bambini presenti per seguire i
fuochi d’artificio. Il celebre hotel Negresco diventa il primo centro d’assistenza
dei feriti. I morti sono almeno 80.
L’omicida, un giovane francese di origine tunisina, dopo due chilometri di
corsa omicida e anche di spari contro i passanti, viene finalmente bloccato e
freddato dalla polizia. Hollande decide naturalmente di mantenere lo stato
d’emergenza
14 luglio 2016 La Commissione Ue mette Google
all’angolo. Dopo le indiscrezioni rilanciate da Key4biz a fine giugno, oggi
arriva la conferma ufficiale: l’Antitrust Ue ha inviato al gruppo americano
altre due Comunicazioni di addebiti per pratiche pubblicitarie e acquisto
comparativo che vanno ad aggiungersi a quella riguardante la ricerca online del
2014 (si parla di una multa da 3 miliardi di euro che dovrebbe essere
comunicata molto presto) e a quella su Android dello scorso aprile. il
Commissario Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager, è stato molto chiaro:
“Google non può arrogarsi il diritto di negare ad altre imprese la possibilità
di competere e di innovare”.Google e Alphabet hanno otto settimane per reagire
agli addebiti della prima comunicazione e dieci settimane di tempo per
rispondere alla seconda. Le repliche dovranno quindi giungere a Bruxelles da
metà e fine settembre.
14 luglio 2016 Il vicepresidente della Commissione
europea per il mercato unico digitale Andrus Ansip, in un’audizione alla Camera fa il punto sulle
strategie dell’Unione europea per il mercato unico digitale. Due giorni prima
in un’intervista all’Ansa ha sottolineato l’importanza, per l’Italia, di
“essere tra i primi a essere coperti dalla rete 5G”. Ma per raggiungere questo
obiettivo è fondamentale liberare la banda 700 Mhz, attualmente utilizzata
dalle Tv per il digitale terrestre e, soprattutto, farlo in tempo per la
scadenza fissata dall’Europa al 30 giugno 2020. Dopo aver ribadito la necessità
di abbattere le frontiere digitali e fatto il punto su quanto finora fatto
dalla Commissione per porre rimedio all’eccessiva frammentazione dell’Europa,
che ostacola le imprese e incrementa la sfiducia dei cittadini nei confronti
dei servizi digitali, Ansip si è soffermato sul tema del 5G e della liberazione
delle frequenze 700 Mhz per la banda larga wireless. La questione del passaggio
dei 700 Mhz dalla Tv digitale al wireless, ha detto Ansip, è “molto complicata
e so che sta molto a cuore all’Italia”. Si tratta però, ha aggiunto, di una
questione “estremamente importante, da cui dipende il 5G e l’Internet delle
Cose” e a cui “è legata la competitività dell’Unione europea e dell’intero
scenario globale”. In Corea, ha ricordato Ansip, useranno il 5G già durante le
Olimpiadi nel 2018 così come faranno in Giappone nel 2020.L’Europa deve quindi
essere preparata. “So che è una cosa complicata accettare quella scadenza
(del 2020, ndr) come un obiettivo”, ha detto ancora Ansip, ma con gli 800 Mhz,
il 5G non sarà mai realtà, anche “se lo chiediamo a gran voce”. E’ quindi
necessario rendere il più fluido possibile il passaggio, anche prevedendo delle
compensazioni per le perdite degli operatori del digitale terrestre.
14 luglio 2016
La cinese Wanda non si ferma più: all’indomani dall’annuncio dell’acquisto
delle sale cinematografiche in Europa del circuito Odeon & Uci Cinemas
Group, la conglomerata che fa capo
all'imprenditore Wang Jianlin è in trattativa per acquistare per 3,5 miliardi
di dollari una partecipazione del 49% nella casa cinematografica statunitense
Paramount Pictures. Ovvero la società di produzione e distribuzione
cinematografica di proprietà del colosso Viacom che può vantare oltre cento
anni di storia
15 luglio 2016 Il
premier francese Valls dichiara: “Dobbiamo imparare a convivere con il
terrorismo e fare prova di sangue freddo”
15 luglio 2016 Urbano Cairo è il nuovo azionista di
controllo di Rcs, il gruppo del «Corriere della Sera». L’offerta pubblica di
scambio (Opas) promossa dall’editore di «La7» ha conquistato il 48,82% del
capitale, secondo i dati non definitivi diffusi da Borsa Italiana, superando di
slancio il 37,7% raccolto dall’Opa proposta dalla cordata del finanziere Andrea
Bonomi con quattro soci storici di Rcs, Diego Della Valle, Mediobanca, Pirelli
e UnipolSai, raccolti nella International Media Holding. Ora, come da piano, i soci Cairo riuniti in sede
straordinaria sono chiamati ad approvare l’aumento di capitale da 70 milioni a
servizio dell’ offerta
Sollevazione
militare contro il presidente Erdogan in Turchia Erdogan via iPhone: «Non
vinceranno, resistete». Poi chiede asilo a Berlino. Berlino non lo accoglie.
«Torna a Istanbul» Il governo turco poi annuncia: golpe già fallito
15-16 luglio 2016. Tentativo colpo di Stato dei militari in Turchia intorno alle
22 di venerdì 15 luglio. Spari ad Ankara, ponti chiusi sul Bosforo a Istanbul. In
un breve comunicato gli insorti annunciano che intendono «ripristinare la
democrazia, le libertà civili, l’autorità del Parlamento». I carri armati
bloccano i due maggiori ponti sul Bosforo a Istanbul. Autoblindo si piazzano
alle entrate dell’aeroporto Atatürk nella città già traumatizzata
dall’attentato di un paio di settimane fa proprio nel suo maggior scalo aereo.
Ma è ad Ankara che i golpisti colpiscono più duro. Allo scalo internazionale
della capitale aprono il fuoco. Poi attaccano il Parlamento. L’aviazione loro
alleata lo colpisce dall’aria. Cercano intanto di raggiungere le televisioni nazionali.
Vorrebbero diffondere i loro appelli alla rivolta al grande pubblico. Ma
falliscono. Il golpe
viene sventato dopo un drammatico appello attraverso il suo cellulare del
presidente turco Erdogan che ne approfitta per lanciare una dura repressione
contro i suoi avversari interni Sin dall’alba di sabato apparo evidente che le
unità dell’esercito in rivolta hanno
perso impeto e motivazione solo poche ore dopo aver cercato di prendere il
controllo di Ankara e Istanbul. Nella serata di sabato 16 luglio Erdogan torna
a ripetere ciò che aveva dichiarato via Twitter e con brevi messaggio video dal
suo iPhone sin dalla mezzanotte di venerdì: «I responsabili pagheranno caro. La
nostra vendetta sarà dura e senza tregua. Non ci sarà grazia per i traditori». E
chiede agli Stati Uniti l’estradizione del magnate turco l’imam Fethullah
Gülen, indicato da Ankara come l’ispiratore dell’atto di tradimento. Saranno tempi duri anche per le opposizioni
non golpiste. L’autocrazia del presidente promette che il pugno di ferro
colpirà i «terroristi» e i «loro fiancheggiatori». Erdogan voleva cambiare la
Costituzione, mirava ad un regime ancora più presidenziale, non esita più da
tempo a perseguitare la libera stampa e i pochi poteri legislativi che ancora
esprimono critiche al suo stile autoritario. Per parte sua la Casa Bianca invita «tutte le parti politiche ad appoggiare
il governo legittimamente eletto della Turchia». Dopo qualche ora di attesa
Barack Obama, con una nota ufficiale, conferma l’appoggio al presidente Recep
Tayyip Erdogan. Gli Stati Uniti osservano con grande preoccupazione gli
sviluppi della situazione in Turchia, Paese fondamentale della Nato e alleato
chiave nel Mediterraneo.
Secondo
Michele Mezza che riprende le teorie del filosofo francese Michel Serres ““Il
pollice della giornalista della CNN turca, che nella notte fra venerdì e sabato
scorso premeva sullo schermo del suo telefonino per mostrare il collegamento
via Skype con il premier turco Erdogan allora fuggiasco, probabilmente ha
scritto una pagina di storia, contribuendo in maniera decisiva al fallimento
del golpe del Bosforo. Sicuramente quel pollice ha simboleggiato una nuova
forma di relazioni sociali e anche geopolitiche, che rendono sempre più
complicato dominare la scena mediatica da parte di chi vuole creare un momento
di silenzio assoluto. Non a caso, mentre i golpisti stavano occupando i locali
della Tv di stato, pensando di chiudere per sempre la possibilità al gruppo del
premier di mobilitare i propri fedeli, Erdogan aggirava ogni strettoia, e con
Skype e il suo smartphone trovava il modo di spingere nelle strade i suoi
supporters. Un effetto amplificato dalle molteplici dirette televisive che
dalle strade di Istanbul e Ankara si offrivano alle televisioni di tutto il
mondo (meno la Rai purtroppo) via Periscope. Pollice più streaming video,
potremmo dire, hanno sconfitto i carri armati, e soprattutto hanno reso non
recintabile una comunità. E’ una lezione che Erdogan dovrebbe aver imparato, e
che potrebbe modificare radicalmente il suo modo di governare.”
Metà luglio 2016 Negli Stati Uniti BitTorrent lancia
una rete all news in videostreaming
16-18 luglio 2016 L’Isis mette la firma sulla strage
di Nizza “A colpire è stato un nostro soldato”. Il governo francese proclama
tre giorni di cordoglio nazionale in Francia per la strage del 14 juillet.
17 luglio 2016 Prosegue la repressione in Turchia
contro i presunti fiancheggiatori del tentativo di golpe. Migliaia di militari
e giudici agli arresti. Pugno di ferro contro la stampa. Erdogan non esclude il
ripristino della pena di morte. Rimane alta la tensione con gli Stati Uniti
accusati da Erdogan di proteggere il cospiratore Guelen
17 luglio 2016 Google, respinge con forza le accuse
secondo le quali l’azienda non pagherebbe sufficienti imposte in Europa. In
un’intervista a Die Welt, Pichai ricorda
che il gruppo ‘investe in modo molto importante’ in Europa. “Siamo un’azienda
globale e in quanto tale siamo soggetti al diritto tributario internazionale“,
ha sottolineato Pichai, aggiungendo: “Paghiamole nostre imposte in linea con il
tasso medio di imposizione dell’OCSE”. “Secondo il diritto fiscale vigente la
maggior parte delle aziende pagano quasi tutte le tasse nel loro paese
d’origine”.
18 luglio 2016 Il
fallito golpe militare in Turchia di venerdì 15 luglio è costato la vita ad
almeno 308 persone, di cui solo un terzo sono militari, mentre più di 500 sono
ancora gravemente ferite. La reazione del presidente Recep Tayyip Erdogan sta
invece cambiando faccia al potere statale turco. Arresti, dimissioni forzate,
sospensioni dal servizio hanno già raggiunto quota 20 mila. Per colmare i vuoti
di organico lo Stato ha cancellato le ferie degli altri. Ci sarà traffico oggi
sulle strade che dal mare riportano alle città. Tre milioni di dipendenti
pubblici sono stati richiamati al lavoro a tempo indeterminato. È uno stato di
emergenza più nervoso che legale perché il presidente appare determinato a
cambiare la Turchia molto velocemente. Tace la comunità internazionale
18 luglio 2016 Il Washington
Post si affida a un (ro)bot per le Olimpiadi Si tratta di un servizio
basato su testo, che consentono agli utenti di completare attività come il
controllo notizie, l’organizzazione di incontri, ordinare cibo o prenotare un
volo tramite l’invio di brevi messaggi. I bot sono generalmente alimentati
da intelligenza artificiale (da qui il nome, come in “robot”), in altre parole
i messaggi sono generati da complessi algoritmi, che – in teoria – dovrebbero
essere in grado di decifrare il linguaggio e fornire risposte pertinenti. La
strategia del Washington Post mira a fornire un’esperienza il meno
possibile robotica. Riportiamo alcune, a nostro avviso, dichiarazioni
interessanti.Il WP ha deciso di lanciare la prima versione del bot totalmente
responsive – letteralmente di risposta per l’utente – cioè l’account bot non
manderà alcun messaggio fino a che non sarà l’utente a chiederlo per primo.
18 luglio 2016 Gli Usa fanno sul serio nella corsa al
primato globale nel 5G. L’amministrazione Obama ha stanziato 400 milioni di
dollari per nuove sperimentazioni sul 5G nell’ambito del nuovo programma
Advanced Wireless Research Initiative. Il progetto di ricerca, aperto al
contributo dei privati, sarà gestito dalla National Science Foundation allo
scopo di testare la nuova tecnologia in quattro città americane, che saranno il
banco di prova del nuovo standard wireless nei prossimi 10 anni. L’annuncio
della Casa Bianca arriva in concomitanza con la decisione votata dalla FCC
(Federal Communication Commission) di destinare 11 Ghz di spettro sulle alte
frequenze sopra i 24 Ghz al 5G. La prima fase di test della National Science
Foundation partirà all’inizio del 2017, mentre la decisione della FCC, nel
dettaglio, riguarda la liberazione di 3.8 Ghz nelle bande 28 Ghz, 37 Ghz e 39
Ghz che saranno in parte assegnate su licenza, in parte destinate a utilizzo in
shared access. Altre frequenze nelle bande 64 Ghz-71 Ghz saranno invece
allocate senza licenza. L’obiettivo della FCC è fornire una dose massiccia di
nuova capacità spettrale per testare le nuove piattaforme tecnologiche del 5G
con approcci diversificati, su licenza e non e con l’apertura all’uso
condiviso, per rispondere alle diverse esigenze del 5G. Il 5G arriverà
presumibilmente in due ondate. La prima utilizzando le frequenze già in uso per
i servizi di banda larga mobile, che generalmente viaggiano sotto i 6 Ghz.
Queste frequenze sono destinate a sostenere la diffusione delle prime reti
commerciali e la messa a punto dei nuovi standard di trasmissione, prevista nel
2020. La seconda ondata del 5G, che viaggerà sulle altissime frequenze sopra i
6 Ghz, è attesa dopo il 2020, con l’identificazione di nuove porzioni di
spettro (onde millimetriche) per il mobile in occasione della prossima
conferenza mondiale delle comunicazioni mobili (World Radiocommunication
Conference – WRC-19) del 2019.
18 luglio 2016 14 broadcaster europei, tra i quali
Mediaset, Canal+ di Vivendi, NBC, RTL e Fox fanno muro contro la Ue. Da
Berlusconi a Bolloré, l’industria dell'audiovisivo europeo scende in campo per
salvare il principio di territorialità per la tv. In una lettera indirizzata
alla Commissione Ue impegnata nella riforma della Direttiva sui servizi media e
del diritto d’autore. lanciano un grido d’allarme alla Ue, chiedendo di salvare
il principio di territorialità per il settore televisivo. I 14 player
sospettano che la Ue voglia mettere in campo, a loro insaputa, le condizioni
che permetterebbero di far sparire le frontiere europee in materia televisiva. Una
mission che, secondo i broadcaster, potrebbe sedurre i grandi sostenitori del
Mercato Unico, ma che significherebbe la fine dell’attuale modello economico e
l’ingresso in una zona sconosciuta che presenta forti rischi per la diversità
culturale tanto quanto per la salute di questa industria. Con dei diritti
d’autore circoscritti ai Paesi, i canali televisivi europei possono, infatti,
vendere a un prezzo alto contenuti acquistati localmente, cosa che permette
loro di finanziare molto bene la produzione cinematografica ma anche i diritti
sportivi. A inquietarli sono due dossier Ue. Il primo riguarda la direzione
alla Concorrenza della Commissione Ue. In corso c’è un contenzioso che
coinvolge Sky che potrebbe determinare profondi mutamenti. Presto, infatti,
potrebbe cadere il divieto per Sky di ‘vendita passiva’ al di fuori del
territorio che è proprio. In altre parole, in futuro Sky potrebbe abbonare
anche clienti che stanno fuori dal mercato nazionale. Una situazione che,
spiega Les Echos, rappresenterebbe un
incentivo per i titolari dei diritti a creare licenze paneuropee. Per settembre
poi Bruxelles sta preparando la proposta di regolamento che punta, tra le altre
cose, a ad estendere ai contenuti digitali il ‘principio del Paese di origine’
per il diritto d’autore, previsto dalla Direttiva ‘Cavo e satellite’ del 1993.
Questo principio permette, per esempio, a un broadcaster spagnolo, che dispone
di una licenza spagnola, di distribuire i propri contenuti in tutta l’Europa.
Conserva, però, la possibilità di limitarlo per alcuni territori in accordo con
i titolari dei diritti. Il caso Sky potrebbe creare un precedente. Il rischio è
che questa libertà contrattuale venga limitata in modo che le vendite passive
di contenuti audiovisivi su internet prodotti in un Paese x non possano più
essere vietati nel Paese Y ed esista un quadro giuridico per questi ultimi. Ciò
che è tecnicamente complesso nel mondo analogico può ormai ottenersi solo con
tre clic. Les Echos osserva che per i
broadcaster il rischio è quindi che l’attuale traiettoria della Commissione Ue
possa far fiorire un mondo nel quale ogni utente che ne faccia richiesta possa
aver accesso a qualunque contenuti audiovisivo messo online in un altro Paese
europeo.
18 luglio 2016 Netflix conosce in Francia una
progressione dei propri abbonati inferiore alle attese La piattaforma OTT
lancia una nuova APP Flixtape che offre la possibilità di costituire
playlist video ei condividerle attraverso una APP ad hoc. Gli abbonati a
Netflix possono compilare una selezione di film o di serie disponibili
nelle loro aree dando vita ad una lista alla quale devono assegnare un titolo
per poi poterla condividere via l'applicazione dedicata. Contrariamente alle
playlist sul sito musicale Spotify, i membri di Netflix non potranno vedere
direttamente il film o la serie a partire dalla playlist, ma accederanno ad un
sunto e una descrizione. Se sono interessati, potranno cliccare su un link
verso la pagine della piattaforma streaming. In questo quadro Netflix propone anche playlist
tematiche predefinite fra le quali « Besties or Frenemies »
« Kiss and Tell » e « Family Reunion ». Contemporaneamente Netflix
ha concluso un accordo con il distributore CBS Studios International per proporre
in esclusiva, salvo negli Stati Uniti e
in Canada, la nuova serie Star
Trek, 24 ore dopo la diffusione nel Nord America. Interessa tutta la serie
sin dal suo avvio nel1966 su CBS, con in totale 727 episodi. Le 5
vecchie serie (Star Trek: The Original
Series, Star Trek: The Next Generation, Star Trek: Deep Space
Nine, Star Trek: Voyager e Star Trek: Enterprise) saranno
disponibili a partire dalla fine del 2016. La produzione della nuova serie debutterà a Toronto nel mese
di settembre e trasmessa a partire dal mese di gennaio 2017.Il programma
pilota sarà diffuso in tv sulla CBS. Gli altri saranno disponibili unicamente
sull’offerta SVOD CBS All Access, avviata dal network storico statunitense alla
fine del 2014 e accessibile unicamente a chi risiede negli Stati Uniti.
18 luglio 2016 Prosegue la crescita della scalata di
Vivendi anche di Ubisoft di cui il
gruppo di Bolloré detiene ormai il 22,8% del capitale. Il gruppo Ubisoft annuncia un fatturato di 139,1 milioni di euro nel primo trimestre
del suo esercizio 2016-2017, in crescita del 44 % rispetto ai 96,6 milioni di
euro del primo trimestre dell’esercizio 2015-2016.
18 luglio 2016 Anche Tivù si orienta verso i contenuti
on-demand. Dopo la fantastica e riuscita esperienza dell’4K per le partite di
Euro 2016, l’allargamento del bouquet delle radio con l’arrivo di tre emittenti
RDS e dei canali televisivi in Alta Definizione, il gruppo decide di spingere
il piede sull’acceleratore sui programmi a richiesta. Per gli utenti della
piattaforma satellitare tivùsat è, infatti, già disponibile il nuovo servizio
tivùon! che viene offerto gratuitamente a tutti coloro che dispongono di un
dispositivo certificato tivùon (Tv o decoder) e di una connessione a banda
larga. Tra le principali funzioni di tivùon: ‘Ultimi 7 giorni’, il
servizio gratuito che permette di rivedere un catalogo di contenuti andati in
onda nei sette giorni precedenti sui canali televisivi. Quando si accede ai
contenuti degli ultimi 7 giorni di un canale si può selezionare uno dei
programmi proposti e, tramite semplici azioni sul telecomando, rivederlo
immediatamente. Un’altra novità di tivùon! è la pagina iniziale
dell’applicazione: una ‘Mini-Guida’ Tv su 3 canali che permette di consultare
la programmazione senza perdere la visione a tutto schermo del programma che si
sta seguendo. Selezionando la freccia a destra dalla ‘Mini-Guida’ si accede
alla Guida ai programmi completa. Il telespettatore può navigare la
programmazione televisiva per fasce orarie e canali, accedendo alle
informazioni di dettaglio su ciascuno dei programmi in palinsesto. tivùon!
consente l’accesso a Tivùlink attraverso il pulsante verde del telecomando.
Tivùlink è l’applicazione di tivùsat per una fruizione semplice e diretta di
tutti i servizi on-demand messi a disposizione da Rai, Mediaset e La7.ù
18 luglio 2016 Dopo essere stato installabile
manualmente tramite l’APK di Niantic Labs, Pokémon GO è ora ufficialmente
disponibile anche in Italia per dispositivi Android e iOS.Il gioco è
disponibile su Google Play e App Store
18-21 luglio 2016 Si svolge la Convention del partito
repubblicano per l’investitura del prorpio candidato alla Casa Bianca. Per la
nomination basta la maggioranza semplice dei delegati che nella prima votazione
devono attenersi al risultato delle primarie vinte dal miliardario Donald Trump
19 luglio 2016 Il Financial
Times anticipa un Documento della Commissione europea contenente nuovi
ambiziosi obiettivi che dovrebbero rientrare nella proposta di revisione delle
norme sulle telecomunicazioni in programma per settembre 2016. Tra questi,
anche l’estensione delle connessioni a 1 Gbps a tutte le scuole e le aziende.
Prevede maggiori incentivi ai coinvestimenti e una
revisione alle regole sugli aiuti di Stato per favorire l’intervento pubblico
nelle infrastrutture ultrabroadband per fare in modo che tutto il Continente
sia coperto dalla banda larga a 100Mbps entro il prossimo decennio. Un
traguardo, quello rappresentato dalla creazione della “gigabit society”, che
potrebbe essere raggiunto più agevolmente anche grazie a una maggiore spesa
pubblica.
19 luglio 2016 Pierre Lescure, tra i fondatori
di Molotov.tv con Jean-David Blanc e Jean-Marc Denoual, annuncia che
a partire da settembre integrerà nella piattaforma OTT l'offerta video
dell'INA che propone gratuitamente l'accesso ad un certo numero di
filmati mentre per altri + richiesto un acquisto all’atto della fruizione,
oltre ad un’offerta a pagamento in modalità SVOD chiamata INA Premium che
consente l’accesso senza limiti all’insieme dei contenuti per 2,99 €
mensili. Pierre Lescure annuncia che anche il sito archive.org, che offre
numerosi film ormai di pubblico dominio, dovrebbe raggiungere presto Molotov
tv.
Inizia il
disimpegno di Iliad da Telecom Italia
19 luglio 2016 Come anticipato in occasione
dell’ufficializzazione dell’accordo con Vimpelcom e Hutchison per
l’acquisizione degli asset che le due società dovranno cedere per ottenere il
via libera della Ue alla fusione che consentirà a Xavier Niel – patron di Iliad
– di creare il quarto operatore mobile operativo sul mercato italiano e placare
in questo modo i timori della Ue circa gli effetti del merger sulla
competitività e sui prezzi praticati ai consumatori., lo stesso Niel comunica
di aver ridotto le sue posizioni lunghe complessive su Telecom Italia dal 15%
al 6,95%. La quota è rappresentata per il 6,887% da una partecipazione
potenziale e per lo 0,067% da altre posizioni lunghe con regolamento in contanti.
20 luglio 2016 FremantleMedia Nordt America (FMNA) acquista Random
House Studio, filiale tv e cinema dell’editore Penguin Random House, a suo
volta detenuto al 53% da Bertelsmann, azionista di riferimento dei gruppi
FremantleMedia e RTL, e al rimanente 47% da Pearson. Contemporaneamente il
gruppo cinese Meridian Entertainment incaricato di sviluppare il settore
cinematografico, mentre i progetti televisivi saranno direttamente
supervisionati dalla filiale americana di FremantleMedia attraverso il
presidente di Random House Studio Peter Gehers
20 luglio 2016 Vectoring. al piano di upgrade della rete in rame
proposto da Deutsche Telekom-. Bruxelles ha accolto una serie di impegni presentati
dall’operatore storico tedesco per venire incontro alle richieste dei
concorrenti, ma ha anche chiesto al regolatore di notificare più in dettaglio i
parametri di alcune misure. Rispetto alla proposta di maggio, DT ha rimosso il
limite di accesso alla rete e si è impegnata a garantire ai rivali la sua
stessa velocità e qualità del servizio.
Per garantire agli utenti maggiori velocità di connessione, l’operatore tedesco intende utilizzare il vectoring, che la stessa Commissione europea definisce come una
“tecnologia in grado di aumentare le velocità della banda larga ed è usata come
tecnologia intermedia di upgrade al posto della fibra ottica”. I competitor di
Deutsche Telekom hanno però lamentato il rischio di effetti distorsivi della
concorrenza e di possibili aumenti dei prezzi praticati ai consumatori. Secondo
Vodafone, che in Germania ha acquisito l’operatore via cavo Kabel Deutschland,
l’utilizzo del vectoring è “fondamentalmente incompatibile” con le norme
europee.
20 luglio 2016 In un rapporto sullo stato della banda
larga nel paese, la commissione Cultura, Media e Sport del Parlamento
sottolinea che BT sta investendo troppo poco in Openreach, la divisione che si
occupa delle infrastrutture. Un deficit stimato in centinaia di milioni di sterline
all’anno. Accuse pesanti quelle che la Commissione rivolge a BT, che avrebbe
sfruttato la sua posizione dominante per prendere decisioni “in favore delle
priorità e degli interessi del gruppo” a scapito degli azionisti e dei
consumatori. Gli investimenti in Openreach sono rimasti invariati dal 2009 e la
qualità dei servizi è scarsa, come scarsa è la trasparenza riguardo le spese e
i piani di sviluppo della divisione, rimarca ancora il rapporto. A BT viene
chiesto di investire molto di più in Openreach e dare alla divisione maggiore
autonomia su dove, come e quanto investire. Se l’ex monopolista non darà le
adeguate garanzie del suo impegno a risolvere le criticità evidenziate dal
rapporto, la Commissione potrebbe raccomandare all’Ofcom di procedere con la
piena separazione di Openreach. Ovviamente, comunque, la colpa del ritardo del
Regno Unito non può essere solo di BT ma va ricercata anche nelle azioni del
governo, del regolatore e – last bur not least – dei consumatori. Perché se,
come dice il rapporto, “Il Regno Unito non sta investendo adeguatamente nelle
infrastrutture critiche” ed è in ritardo rispetto agli standard internazionali
sulla connettività, non può essere completamente colpa di BT. La struttura
dell’industria e le strategie per lo sviluppo della banda larga sono infatti
determinate in larga parte dall’Ofcom e dall’azione di governo, che negli
ultimi anni sembra siano state orientate più dalla quantità che dalla qualità.
Come dire: l’importante è dare la banda larga ai consumatori il prima possibile
e al prezzo più conveniente per salire nelle classifiche relative alla
copertura e livello di utilizzo dei servizi.
20 luglio 2016 La Federazione argentina di football
(AFA) dà vita ad una Superliga, con la
missione di organizzare le competizioni, il che dovrebbe portare alla
cessazione della diffusione in chiaro delle partito del campionato di calcio
argentino. Dal 2009, lo Stato argentino
detiene i diritti TV degli incontri della nazionale e del campionato attraverso
l’iniziativa voluta dal governo dell'ex-presidente Cristina Kirchner
(2007-2015), «Football per tutti» (FPT), che consentiva di vedere gratuitamente le partite,
precedentemente accessibili, fra il 1992
e il 2009 solo sulle pay tv. Con il sostegno del presidente Mauricio Macri, le squadre
argentine di calcio propongono di porre fine all’iniziativa sciogliendo lo
Stato argentino dai suoi obblighi». Un’offerta del gruppo Turner (Time
Warner) dovrebbe giungere presto alla Superliga pari a
3 000 milioni di pesos argentini (181,5 M€). Sinora il governo
sborsava 2 500 milioni di pesos, ovvero 150 M€, per i diritti
televisivi, un importo giudicato ormai insufficiente
22 luglio 2016 Attentato terroristico in un centro
commerciale di Monaco di Baviera. La strage di Monaco è stata una sparatoria di
massa avvenuta nei pressi del centro commerciale Olympia-Einkaufszentrum (OEZ)
di Monaco di Baviera in Germania Il responsabile è stato identificato in Ali
David Sonboly, un cittadino tedesco-iraniano di 18 anni, che dopo aver compiuto
la strage, si è suicidato. Il bilancio della strage è di 9 morti più
l'attentatore e 35 feriti, il che la rende la seconda strage più grave,
avvenuta a Monaco, dopo il massacro del 1972.
22 luglio 2016 Vivendi
decide di chiudere Watch, la piattaforma tedesca di video on-demand.
Vivendi ha avviato la chiusura della piattaforma tedesca di video streaming,
Watchever. Stando a quanto riporta Les Echos, il team di Berlino – 17 persone
in totale – sono stati avvertiti che il servizio verrà sospeso il 31 dicembre
prossimo
25 luglio 2016
Verizon, dopo AOL si prende anche Yahoo per solo 4,8 miliardi di
dollari. Negli anni ’90 Yahoo era la più
potente web company del mondo e all’epoca della bolla delle dot-com era
arrivata a una capitalizzazione di oltre 125 miliardi di dollari. Obiettivo
dell'acquisizione, fondere Yahoo e AOL e creare il 'terzo polo' del digital advertising
dietro Google e Facebook.
Openreach
dovrà diventare un’entità legalmente indipendente rispetto a BT, come proposto dallo stesso
operatore, ma non ci sarà, almeno per il momento, nessuno scorporo della rete. E’ quanto ha
stabilito l’Authority britannica Ofcom, mettendo la parola fine alla lunga saga
che ha visto protagonista l’ex monopolista delle tlc BT, i concorrenti e anche
il Parlamento.
25 luglio 2016 L’Ofcom presenta un’importante riforma
del settore, volta a migliorare la qualità dei servizi a banda larga nel paese.
Nell’ambito di tale riforma è stato dato l’ultimatum a BT, che dovrà
separare giuridicamente la divisione Openreach (creata
nel 2005 per fornire l’accesso alla rete fissa a tutti gli operatori britannici
Retail compresa, a parità di condizioni), ma e renderla indipendente, pena lo
scorporo della rete. Openreach, creata nel 2005 per fornire l’accesso alla rete
fissa a tutti gli operatori britannici, BT mai separata strutturalmente da BT,
dovrà essere dotata di un board indipendente con un nuovo Ceo. Dovrà essere
inoltre completamente indipendente dall’operatore anche a livello di marchio,
con la completa responsabilità della propria situazione patrimoniale, anche se
il budget resterà in mano a BT. Passi necessari, secondo Ofcom, per fare in
modo che Openreach agisca nell’interesse dell’industria e dei consumatori. E se
BT non sarà in grado di garantire la piena indipendenza e imparzialità di
Openreach, allora l’Authority potrà imporre lo scorporo vero e proprio. L’Ofcom
non intende fare sconti all’ex monopolista, reo di non aver garantito un
servizio di qualità adeguata né ai consumatori né ai suoi clienti all’ingrosso,
e la sua gestione ha provocato un cronico ritardo nello sviluppo delle
infrastrutture digitali nel paese. In sostanza, l’accusa – pesante – è che BT
non avrebbe riutilizzato i proventi generati da Openreach (che secondo i
concorrenti ammontano a oltre 6,5 miliardi di sterline in 10 anni) nella
rete o per migliorare la qualità del servizio. Riserve riprese anche dalla
Commissione Cultura, Media e Sport del Parlamento, secondo cui l’incumbent ha
investito troppo poco nelle infrastrutture e avrebbe sfruttato la sua posizione
dominante per prendere decisioni “in favore delle priorità e degli interessi
del gruppo” a scapito degli azionisti e dei consumatori. E senza adeguate
garanzie del suo impegno a risolvere le criticità evidenziate, ha minacciato la
Commissione, il Parlamento raccomanderà all’Ofcom di procedere con la piena
separazione di Openreach. Il Ceo dell’operatore, Gavin Patterson, assicura che
“BT sta per introdurre i cambiamenti necessari a risolvere i nodi evidenziati
da Ofcom e dall’industria. Cambiamenti che renderanno Openreach più
indipendente e trasparente, così come richiesto”.
25 luglio 2016 La Rai vara quella che è considerata
dai più come la grande operazione trasparenza che permetterà a Viale Mazzini di
diventare una casa di vetro ovvero di rendere noti a tuti stipendi di top
manager, consulenze, appalti… La questione degli stipendi di giornalisti e dirigenti
Rai è, intanto, finita davanti alla Corte dei Conti: il Codacons presenta
infatti oggi una denuncia alla magistratura contabile in seguito alla
pubblicazione online degli “abnormi compensi elargiti dalla rete di Stato ai
propri dipendenti”. “È una vergogna nazionale”, ha detto a gran voce
l’associazione, che ora vuole verificare se sussista anche “un danno erariale,
visto che gli stipendi vengono pagati con i soldi del canone”.
25 luglio 2016 Connettere l’Italia: la strategia del
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) Quattro piani di azione con l’obiettivo di
innovare le infrastrutture nazionali, di migliorare la qualità della vita dei
cittadini, di rendere i trasporti più efficienti e sostenibili, di realizzare i
progetti smart city
26 luglio 2016 Vivendi ottiene dall'Autorité des
marchés financiers (AMF) il ritiro obbligatorio della quotazione delle azioni
di Gameloft da essa non detenute. Fa seguito alla rinuncia da parte di Gameloft
del ricorso istruito il 25 marzo 2016 contro la decisione di conformità da
parte dell'AMF sull'OPA ostile lanciata da Vivendi alla fine della quale il gruppo
di Bolloré controlla il 95,93 % del capitale e il 95,8 %
dei diritti di voto..
Bolloré
fa saltare il banco il tanto
atteso accordo con Mediaset chiuso ad aprile dopo oltre un anno di trattative.
Vivendi rinuncia all’acquisto dell’89% di Mediaset Premium che rimane nelle
mani del Biscione Ne dà notizia Mediaset con una nota con la quale annuncia
anche che è fermamente determinata a far valere ogni proprio diritto in tutte
le sedi. L’accaduto affonda il titolo di Mediaset in Borsa che in apertura
perdeva il 14,37% a 2,76 euro.
26 luglio 2016 In mattinata Mediaset informa di aver
ricevuto il 25 luglio una comunicazione da Vivendi contenente la proposta di
uno schema alternativo dell’operazione varata ad aprile. Il gruppo transalpino
conferma lo scambio azionario del 3,5% tra le due aziende ma, ed ecco la
novità, invece di rilevare l’89% della pay tv Mediaset Premium (l’11% è in mano
a Telefonica, ndr), come da intese, propone di acquistarne soltanto il 20% e
salire in tre anni a una quota di circa il 15% in Mediaset attraverso un
prestito obbligazionario convertibile. Incredibile. “Schema (quello proposto da
Vivendi, ndr) che muta la valenza industriale alla base dell’accordo per
incidere significativamente sull’assetto del capitale di Mediaset“, accusano i
Berlusconi. I vertici del gruppo
transalpino hanno poi confermato anche verbalmente di non voler onorare il
contratto stipulato ad aprile.
Il vero
obiettivo di Vivendi secondo alcuni esperti, è sempre stata Mediaset e la mossa
proposta dai francesi farebbe scendere Fininvest sotto la minoranza di blocco
con cui controlla il Biscione (34%). Qualcuno sostiene che dietro questa mossa
ci sia la volontà di Bolloré di ‘colpire’ il premier Renzi che spinge Enel
invece che Telecom Italia (di cui Vivendi è il maggiore azionista con il 24,7%,
ndr) nel dossier della fibra ottica.Sarà così o forse più semplicemente Bolloré
non ha alcuna intenzione di investire in una società come Premium, che da anni
fatica per tenersi a galla, come confermerebbe la più approfondita analisi sui
conti? Senza tralasciare che all’orizzonte ci sono le nuove trattative per i
diritti tv della Champions League che a Mediaset sono costati 700 milioni di
euro circa fino al 2018 e c’è anche da valutare la pesante multa da 51 milioni
di euro comminata dall’Antitrust a Premium per la spartizione dei diritti tv
della Serie A per la quale l’azienda ha già fatto ricorso al TAR. Per Vivendi,
nei conti di Premium ci sarebbero ‘differenze significative’ di valutazionecon
Mediaset Vivendi con una nota di oggi fa sapere che l’amministratore delegato,
con una lettera che porta la data del 21 giugno (come mai la notizia è stata
data dopo oltre un mese?) ha comunicato ai vertici di Mediaset che nell’analisi
dei risultati di Mediaset Premium, per la quale sono in corso le trattative
(l’accordo doveva essere finalizzato per settembre), sono emerse “differenze
significative“.
26 luglio 2016 Il cda del fondo F2i sancisce la
vendita della propria quota del 53,8% di Metroweb a Enel. La partita si
chiuderà però ‘ufficialmente’ il 28 luglio, quando si riunirà il board della
società elettrica. A quel punto la società milanese della fibra passerà nel
perimetro di Enel – che per conquistarla ha messo sul piatto 806 milioni di
euro – e i ranghi per la battaglia della fibra saranno composti. Enel Open
Fiber, la società creata da Enel per la realizzazione della rete che potrebbe
avere nelle sue fila anche Iliad. Il gruppo di Xavier Niel ha siglato un
accordo con i proprietari di Wind e 3 Italia per l’acquisizione di frequenze e
siti che le due società dovranno cedere per ottenere il via libera della
Commissione europea alla fusione e secondo indiscrezioni avrebbe avviato
trattative per un accordo con Enel.
26 luglio 2016 Telecom Italia annuncia una partnership
da 1,2 miliardi con Fastweb per lo sviluppo della fibra ottica in 29 città, che
permette a Telecom di uscire dall’angolo in cui sembrava essere stata stretta
da Enel e dal suo stuolo crescente di partner commerciali. La vera misura della sfida che attende Telecom si avrà a
partire dall’autunno, quando Enel Open Fiber entrerà in forze nel mercato della
fibra e si assisterà a un doppio, con Enel e Metroweb da un lato e Telecom e
Fastweb dall’altro
26 luglio 2016 Utili in picchiata per Tim Brasil. La
controllata brasiliana di Telecom Italia ha chiuso il secondo trimestre con
utili in calo dell’85% a 47,41 milioni di reais (circa 13,1 milioni di euro) su
ricavi netti di 3,82 miliardi di reais (1,06 miliardi di euro circa), in calo
del 12,4% rispetto ai 4,36 miliardi registrati nel corrispondente periodo del
2015. L’Ebitda è sceso del 44% a 1,24 miliardi di reais. Un calo spiega,
tuttavia, la società che si attesterebbe al 6,5% considerando la vendita delle
torri di trasmissione. A pesare sui bilanci della società, secondo operatore
mobile del Paese dopo Vivo (controllata di Telefonica) è soprattutto il
contesto macroeconomico. Il paese è nel pieno di una forte recessione e il
potere d’acquisto dei consumatori è ridotto al minimo. Una crisi che verrà
affrontata per mezzo di un piano industriale ‘rafforzato’ rispetto a quanto
comunicato in precedenza. Entro il 2018, ha comunicato la società, i costi
saranno ridotti di 4,5 miliardi di reais con gli investimenti che nel periodo
si attesteranno a 12,5 miliardi anzich a 14 miliardi di reais come stabilito in
precedenza. Da Vivendi, intanto, arriva la rassicurazione sul fatto che non c’è
intenzione di vendere. L’ad del gruppo francese e vicepresidente di Telecom
Italia ha ribadito che “…non c’è nessun piano di vendita di Tim Brasil in
qualsiasi forma”. Arnaud de Puyfontaine ha però preferito precisare che nulla
può essere definitivo in un “mondo che cambia così velocemente, quindi mai dire
mai”.
26 luglio 2016 Inwit non è più in vendita, anzi
accelera sugli investimenti per 150 milioni di euro. La società delle torri di
Telecom Italia ha chiuso il primo semestre del 2016 con utili per 48,6 milioni
di euro, a fronte di ricavi per 164,9 milioni e un Ebitda di 79,7 milioni. La
performance del secondo trimestre dell’anno è stata in netta crescita rispetto
allo stesso periodo dell’anno precedente, con utili per 25,1 milioni di euro
(+17,6%) e ricavi per 83,2 milioni (+5,4%), a fronte di un Ebitda di 40,8
milioni (+16,7%). L’indebitamento è pari a 82,3 milioni. Visti i numeri, il Cda
delibera un percorso di accelerazione degli investimenti di 150 milioni di euro
per il prossimo biennio, in vista di un incremento dell’Ebitda a due cifre,
superiore a precedenti stime. I fondi saranno destinati a raddoppiare a 500 il
numero di siti da realizzare entro il 2018 per la copertura 4G degli operatori
e ad anticipare di due anni il piano di copertura delle microcelle, che entro
il 2018 saranno 4 mila in vista del 5G. L’obiettivo è essere attrezzati al
prossimo avvento delle nuove reti 5G, che hanno bisogno di microcelle per
garantire una copertura capillare del segnale, soprattutto in ambiente
urbano.Dopo il congelamento delle trattative per la cessione di quote voluto
dal nuovo ad di Telecom Italia Flavio Cattaneo (offerte erano arrivate da
Cellnex e Ei Towers), Inwit punta invece alla costruzione di 500 nuovi siti per
sostenere la maggior domanda da parte di TIM (main contractor) e degli altri
operatori per il completamento della copertura 4G; alla realizzazione di 4 mila
small cell per il 5G e infine all’aggiunta in portafoglio di un nuovo servizio
di backhauling in fibra, con il collegamento di almeno mille torri.
27 luglio 2016 Le
Monde cerca di spiegare le ragioni del fallimento dell’accordo fra Vivendi
e Mediaset sulla cessione della pay tv digitale terrestre: venduta come una Ferrari, Mediaset Premium si è rivelata
una Punto
27 luglio 2016 Il Sottosegretario allo Sviluppo
economico con delega alle comunicazioni Antonello Giacomelli illustra alla
Camera i risultati della consultazione CambieRai, terminata il 30 giugno scorso. “La nuova concessione
a Rai non sarà ripetitiva e banale. Sulla base di queste indicazioni
predisporremo il testo della nuova concessione a Rai che sarà molto più forte
rispetto a un generico indirizzo, con una relazione diretta tra le risorse e
gli obiettivi che la comunità nazionale affida al servizio pubblico e che
guarda a una sua trasformazione profonda”, ha detto Giacomelli.La nuova Rai per
Giacomelli deve strizzare l’occhio all’estero. Avere quindi una dimensione più
internazionale, “non solo attraverso un canale in lingua inglese che promuova
lo stile, la cultura e l’identità italiani, ma anche con produzioni di fiction,
cartoon, documentari e format”. Tra gli obiettivi di questa Rai ‘cambiata’, la
svolta digitale, la nascita di startup dell’audiovisivo, l’offerta di contenuti
per tutte le piattaforme. Alla consultazione online, composta da 36 domande hanno
partecipato 11.188 persone. Per il 50% dei rispondenti, se la riforma del
canone garantisse stabilmente nel tempo più risorse economiche, queste
dovrebbero essere usare per ampliare e migliorare l’offerta di contenuti. Alla
presentazione ha partecipato anche Giorgio Alleva, presidente di Istat, che ha
curato la consultazione insieme con il Mise, secondo il quale “i risultati
della consultazione riflettono l’opinione di quella parte dei cittadini che
volontariamente ha scelto di partecipare e più interessata ai fenomeni di cui
si discute e allo steso tempo consentono di individuare tutte le
caratteristiche di questa popolazione”.. Per Giacomelli i tetti pubblicitari non sono un tabù A fronte “di un significativo aumento del
gettito del canone, perché non ragionare sulla possibilità di liberarsi di una
parte della pubblicità? Non è un tema tabù”, ha detto il Sottosegretario. Il
tema delle risorse, ha continuato il sottosegretario, “è un tema generale che
dobbiamo porci. Un tema che riguarda anche la garanzia del pluralismo“. Giacomelli
ha poi sottolineato: “Con il Sottosegretario Lotti intendiamo convocare un
tavolo con tutti gli attori per provare a dare una risposta complessiva e
integrata in termini di sistema che salvaguardi ciò che è necessario al
servizio pubblico e che sia in grado di dare una risposta equilibrata”.
Giacomelli ha parlato anche della recente polemica riguardante gli stipendi Rai
e l’opportunità di introdurre dei tetti. “Se il Parlamento – ha indicato –
ritiene che vi sia la necessità di correggere la norma generale sulle società
partecipate, è sufficiente una piccola modifica al testo. Da parte mia non c’è
nessuna contrarietà a questa idea. Penso che le forze politiche, a cominciare
dal Pd, nelle prossime ore faranno conoscere la loro opinione e penso anche che
la Presidenza del Consiglio valuterà l’opportunità di intervenire o meno su
questo tema con la Legge di Stabilità. Ma una cosa è certa: ognuno deve
assumersi le proprie responsabilità“. La responsabilità “della politica – ha aggiunto
– è di creare le condizioni e di dare indirizzi. E’ ciò che abbiamo fatto e
continuiamo a fare sulle risorse, sulla governance e sulla trasparenza. Poi c’è
il Cda dell’azienda che ha altre responsabilità. Vorrei però evitare che ogni
atto di gestione diventi un atto su cui interviene nuovamente la politica”. “Se
il governo ritiene che in questa situazione sia preferibile introdurre il
limite precedente ci sono gli strumenti per farlo“, ha proseguito Giacomelli,
sottolineando la necessità di non perdere “il valore di una Rai con una
dimensione aziendale”.
28 luglio 2016 L’Agcom può essere sottoposta a misure
di razionalizzazione della spesa pubblica, purché queste non comportino alcuna
riduzione delle funzionalità dell’autorità, e quindi della sua indipendenza. E’
quanto ha stabilito la Corte Ue intervenendo sul tema dell’indipendenza
finanziaria delle autorità nazionali di regolamentazione dei servizi di
telecomunicazione su richiesta del Consiglio di Stato dopo che il Tar aveva
respinto un ricorso dell’Agcom.
A lungo
rincorsa dai principali protagonisti delle tlc italiane, prima fra tutte
Telecom Italia, Metroweb passa infine sotto il controllo di una società
congiunta formata da Enel e CDP Equity. Il Cda dell’ENEL dà il suo via libera
all’acquisizione della quota del 53,8% di Metroweb in mano al fondo F2i, che ha
dato il suo benestare all’operazione due giorni prima il 26 luglio. E’ l’ultimo
tassello per poter poi procedere fusione tra Enel Open Fiber (EOF) – società
creata da Enel per realizzare la rete in fibra – e Metroweb.
28 luglio 2016 Il CdA di Enel finalmente ratifica l’acquisizione di Metroweb da parte di Enel
Open Fiber per un importo di 814 milioni di euro. Un’operazione che si
svilupperà in tre fasi e il cui closing è previsto per fine novembre.“Con
questa operazione compiamo un ulteriore decisivo passo avanti nella
realizzazione di una infrastruttura importante per il Paese. L’acquisizione di
Metroweb consente infatti di accelerare il nostro piano per lo sviluppo della
banda ultralarga, nonchè di ampliare il perimetro di cablaggio per includere le
più importanti città italiane e contestualmente ridurre il profilo di rischio
di questa iniziativa grazie alla partnership con Cdp e, auspicabilmente, F2i”,
ha dichiarato l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace,
sottolineando come con l’unione delle “competenze di Enel Open Fiber con quelle
di Metroweb, raggiungiamo l’obbiettivo di creare un’azienda con dimensioni,
know-how tecnologico e capacita’ di realizzare il piano ambizioso che abbiamo
per l’Italia”.
Le fasi
dell’operazione Nella prima fase ci
sarà un aumento di capitale da 714 milioni di euro di Enel Open Fiber riservato
a Enel e CDP Equity. L’aumento di capitale sarà equamente ripartito e
permetterà, questa la seconda fase, a EOF di completare l’acquisizione del 100%
di Metroweb, di cui i due soci deterranno una quota paritetica. Prima di questa
acquisizione, comunque, Metroweb dovrà riacquisire le partecipazioni possedute
dalle minoranze nelle controllate Metroweb Milano (il 10% di Swisscom e
dell’1,7% del management) e Metroweb Genova (il 15% è controllato da Aster,
partecipata del comune di Genova).Conclusa questa fase ci sarà un’ulteriore
fase, la terza, che prevede l’incorporazione di Metroweb nella ‘nuova’ EOF (che
avrà ovviamente un nuovo nome). Entro il 15 ottobre, quindi, F2i – che
controllava il 53,8% di Metroweb acquisito da Enel – potrà decidere se
rientrare o meno nella nuova EOF con una quota fino al 30%.
La
governance della nuova EOF L’operazione
fissa l’enterprise value di Metroweb a 814 milioni di euro aggiustato sulla
base della posizione finanziaria netta. La nuova EOF sarà partecipata
pariteticamente (ciascuna col 50%) da Enel e CDP Equity. Nel caso di ingresso
di F2i, le controllanti creeranno una holding di controllo che deterrà il 70%
della nuova entità, con il restante controllato dal Fondo. Se F2i non dovesse
rientrare, non ci sarà bisogno di creare alcuna holding company e la nuova EOF
sarà partecipata soltanto da Enel e CDP Equity. La governance sarà in mano a
Enel e CDP Equity e supponendo che la struttura sia quella della holding con
F2i, il Consiglio della nuova EOF sarà composto da 5 membri: 2 nominati da
Enel, 2 da CDP e 1 da F2i. L’ad per i primi 5 anni sarà nominato da Enel, il
presidente che non avrà funzioni operative sarà nominato da CDP. Dopo i primi 5
anni, le parti si invertiranno. Ci sarà ovviamente – come è prassi in questi
casi – un vincolo di lock up e un impegno delle parti a seguire gli aumenti di
capitale fino a un certo importo per finanziare il piano.
Il piano di
investimenti Il piano volto a cablare
le prime 250 città nelle aree A e B mette a fattor comune il piano originario
di Enel e quello Metroweb e prevede un investimento da circa 3,7 miliardi (dai
precedenti 2,5). EOF mira a connettere 9,5 milioni di unità immobiliari
(compresi 1,2 milioni già connessi da Metroweb) entro i prossimi 6-7 anni,
nell’ambito di un progetto completamente indipendente dal piano di sostituzione
dei contatori, come si era pensato in un primo momento. Questo perché Enel non
è presente in molte delle città incluse nel piano ultrabroadband. Eventuali
future integrazioni saranno valutate su base opportunistica. La cifra
necessaria agli investimenti sarà finanziata al 30% (pari a circa 600 milioni
di euro) in equity e al 70% in debiti. Si
partirà da 10 città entro quest’anno per poi proseguire l’anno prossimo con
altre 40 e si prevede la copertura di tutte e 15 le città situate nel cluster A
– compresa Roma – e un numero significativo di quelle nel Cluster B. Nelle
prime 40-50 città la rete Enel dovrà probabilmente convivere con quella di
Telecom, ma questo non sembra impensierire la società, che rivendica come
Metroweb abbia già cablato 1,2 milioni di unità abitative. I lavori sono
cominciati in tre città, a partire da Perugia con la previsione di coprire il
50% delle unità immobiliari entro gennaio-febbraio del prossimo anno per
completare entro aprile. L’obiettivo, prima di parlare di completamento dei
lavori, è il raggiungimento dell’80% delle unità immobiliari comprese nel
comune. Raggiunto il 50% delle unità coperte, potrà cominciare la fase di
commercializzazione dei servizi da parte dei gestori (Vodafone, Wind, Tiscali e
Go Internet quelli che hanno già siglato accordi con EOF). Enel non si limiterà
a vendere solo fibra spenta ma anche servizi attivi di connettività. Quanto
alle aree C e D, interessate dai bandi Infratel, Enel Open Fiber- insieme a
Fastweb, Metroweb Sviluppo, Tim Agenda digitale, Estra ed E-Via – è stato
prequalificato e parteciperà ai bandi nelle sei Regioni messe a gara dal
Governo Abruzzo e Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto. Enel,
come le altre società a eccezione di Estra, ha manifestato interesse per tutti
e 5 i lotti previsti dal Bando. Lo sviluppo della rete in queste aree sarà
combinato con quello delle aree A e B.
I costi e
l’uso della rete Enel. EOF pensa di
sfruttare al meglio le sinergie con la rete di Enel distribuzione, che
raggiunge 37 milioni di unità abtative – a fronte dei 20 milioni di linee fisse
– e lo farà comunque alle medesime condizioni di qualsiasi altro operatore
sulla base del regolamento recentemente pubblicato da Enel contenente le
condizioni tecniche, operative ed economiche per l’accesso – l’equivalente
dell’offerta pubblica di riferimento di Telecom Italia. Alla luce dei benefici
derivanti dalla capillarità della rete Enel, EOF ritiene di poter utilizzare in
larga misura la rete di Enel distribuzione, pagando allo stesso modo ed
ottenendo i medesimi vantaggi di cui tutti potranno usufruire. Il costo medio
totale per il collegamento delle unità immobiliari al building è di 303 euro
(volume totale dell’investimento diviso il numero di punti da raggiungere) e
vale per chiunque, anche per le case isolate.
28 luglio 2016
Il Cda di Mediaset delibera di respingere la proposta alternativa di
Vivendi. Per Mediaset si tratta di un’offerta “irricevibile perché
incompatibile con il contratto vincolante già firmato”. Mediaset ha deciso di
portare Vivendi in tribunale. Il Biscione non ha gradito il colpo basso dei
francesi che hanno fatto saltare l’accordo di acquisizione di Premium per
proporre un’offerta diversa che prevede l’acquisizione del 20% della pay tv e
l’ingresso in Mediaset con una quota del 15%. Stando a quanto riferito dalla
media company d’oltralpe, il motivo sarebbe la valutazione di Premium non
corrispondente alle aspettative. Il gruppo italiano non è invece d’accordo e pensa
che dietro ci sia l’intenzione di scalare Mediaset.
Contemporaneamente il Cda di Mediaset approva la
relazione sul primo semestre 2016. Si conferma il positivo trend di crescita
dei ricavi in tutte le principali aree di attività del gruppo già manifestatosi
nel corso dei primi tre mesi del 2016. In una nota l’azienda informa che “Pur
in un contesto di persistente volatilità dei mercati e di estrema complessità
del quadro economico, in Italia la raccolta pubblicitaria di Mediaset si è
mantenuta positiva per il quarto trimestre consecutivo. Anche in Spagna è
proseguita la fase di costante espansione dei ricavi pubblicitari di Mediaset
España”. A fronte di tali positivi andamenti, Mediaset sottolinea che i
risultati economici consolidati hanno registrato un miglioramento rispetto al
budget previsionale sia in Italia sia in Spagna. E questo nonostante i previsti
maggiori costi sostenuti a partire dal terzo trimestre 2015 per l’acquisizione
dei diritti televisivi sportivi – inclusa la Champions League – relativi alla
stagione 2015-2016. I ricavi netti ammontano a 1.870,6 milioni di euro in
decisa crescita rispetto ai 1.721,1 milioni del primo semestre 2015. In Italia,
i ricavi hanno raggiunto i 1.349,7 milioni di euro rispetto ai 1.243,7 milioni
di euro dello stesso periodo dell’anno precedente. In Spagna raggiungono 521,6
milioni di euro rispetto ai 478,5 milioni del 2015. Positivo in entrambi i
Paesi l’andamento della raccolta pubblicitaria. In Italia, i ricavi
pubblicitari televisivi lordi hanno raggiunto i 1.048,8 milioni di euro
rispetto ai 1.011,0 milioni di euro dei primi sei mesi 2015 (+3,7%).L’andamento
della raccolta è stato decisamente sostenuto nel secondo trimestre registrando
un aumento pari al 4,6% rispetto allo stesso periodo del 2015. Sulla base degli
ultimi dati disponibili diffusi da Nielsen, nei primi cinque mesi
dell’esercizio la raccolta pubblicitaria di Mediaset è cresciuta del 4,5%
rispetto allo stesso periodo del 2015 a fronte di una crescita complessiva del
mercato pubblicitario del 2,7%. In Spagna, dove la ripresa economica è sempre
decisa, i ricavi pubblicitari televisivi lordi si sono attestati a 508,0
milioni di euro rispetto ai 473,2 milioni dell’esercizio precedente (+7,3%). Nel
secondo trimestre 2016 sono stati sostenuti esborsi di cassa una tantum –
derivanti unicamente dalla firma del contratto con Vivendi – pari a 34,6
milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto è passato dagli 859,4
milioni di euro del 31 dicembre 2015 ai 959,1 milioni di euro del 30 giugno
2016. Sulla variazione ha inciso l’investimento per 91,4 milioni di euro
effettuato nel primo trimestre dell’esercizio per l’incremento della quota di
controllo in Mediaset España attraverso il completamento del piano di
riacquisto di azioni proprie effettuato dalla società. A cui si aggiungono le
uscite per complessivi 106,1 milioni di euro connesse alla distribuzione di
dividendi da parte di Mediaset S.p.A e Mediaset España e il citato esborso di
cassa per l’esecuzione del contratto Vivendi. La generazione di cassa caratteristica
delle attività in Italia e Spagna è stata complessivamente pari a 152,8 milioni
di euro. Nei primi sei mesi del 2016 le reti Mediaset confermano una netta
leadership sul target commerciale sia in Italia sia in Spagna. In Italia,
Mediaset è leader sul pubblico 15-64 anni con il 33,7% di share nelle 24 ore.
Canale 5 è la rete italiana più vista nel target commerciale sia in prima
serata (16,8%) sia nelle 24 ore (16,5%). In Spagna, le reti televisive Mediaset
España confermano la leadership assoluta nelle 24 ore con il 30,5% di share.
Telecinco è la rete spagnola più vista nel totale giornata con il 14,6%. Si
precisa che a seguito all’interruzione del processo di vendita della società
Mediaset Premium e al conseguente venir meno dell’elevata probabilità di
realizzare l’operazione entro dodici mesi, il contributo ai risultati
consolidati di tale società viene ricompreso nella presente Relazione
Semestrale tra le ‘Attività in funzionamento’ in continuità con i bilanci
intermedi e il bilancio annuale del 2015. I risultati di tali attività nel
Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo erano stati invece esposti
separatamente, in quanto sulla base degli accordi vincolanti sottoscritti tra
Mediaset e Vivendi, tali attività risultavano classificabili ai sensi
dell’IFRS5 come “Attività destinate alla vendita”.
28 luglio 2016 Xavier Niel cede la sua partecipazione
in Telecom Italia La dismissione della propria quota del 15%, annunciata
contestualmente all'accordo con Vimpelcom e Hutchison per l'acquisizione degli
asset ridondanti di Wind e 3, è iniziata nella settimana precedente.
29 luglio 2016 Il 53% della popolazione mondiale, pari
a 3,9 miliardi di persone, non utilizza Internet, stando alle stime formulate
dalla International Telecommunication Union. Il prezzo medio di un piano di
base per accedere a Internet a banda larga fissa è più che doppio rispetto a
quello di un profilo a banda larga mobile confrontabile
Nelle Americhe e nei Paesi CIS (Comunità degli Stati
Indipendenti), circa un terzo della popolazione è offline. In Africa, invece,
la percentuale sale al 75%. Offline sono anche il 21% degli europei. Nelle
regioni Asia-Pacifico e Stati Arabi, non utilizzano Internet il 58,1% e il
58,4% delle rispettive popolazioni.
I tassi di penetrazione di Internet sono più alti per
gli uomini rispetto alle donne in tutte le regioni del mondo, prosegue il
rapporto ICT Facts & Figures 2916. In altri termini, a ogni latitudine, è
più alta la percentuale di uomini che usano la Rete rispetto a quella di donne.
Il divario di genere
– evidenzia ITU – è cresciuto dagli 11 punti percentuali del 2013 ai 12 del
2016. Il gap resta ampio negli LDCs, ove la percentuale si attesta al 31%. LDCs
sta per Least Developed Countries e indica i Paesi caratterizzati da povertà
estrema, basso reddito, scarso sviluppo sociale ed economico, e capacità di
crescita quasi nulla.
Capitolo digital divide. In
Europa, l’84% delle famiglie dispone di accesso a Internet, mentre nelle
Americhe la percentuale si attesta al 64,4%. Fanalino di coda è l’Africa, dove
l’84,6% delle famiglie non ha accesso alla Rete.
Spazio ai numeri riguardanti gli abbonamenti a servizi
di accesso a banda larga mobile. La tecnologia 4G LTE (Long Term
Evolution) si è diffusa rapidamente negli ultimi tre anni ed è disponibile per
il 53% della popolazione mondiale. Nei Paesi in via di sviluppo, il numero di
abbonamenti a servizi di mobile broadband continua a crescere a tassi a doppia cifra,
ma la penetrazione della banda larga mobile a livello globale rallenta.
Entro la fine del 2016 – stima ITU – gli abbonamenti
dovrebbero raggiungere quota 3,6 miliardi, contro i 3,2 miliardi registrati a
fine 2015.
Per quanto riguarda gli abbonamenti alla banda larga
fissa, i tassi di penetrazione più elevati si hanno in Europa, nelle Americhe e
nei Paesi CIS. A livello globale, entro la fine del 2016, il 12% della
popolazione dovrebbe essere abbonato a servizi di fixed broadband.
Capitolo velocità, infine,
con ITU a evidenziare che nei primi mesi del 2016, tre abbonamenti a banda
larga fissa su quattro, nei Paesi a economia avanzata, hanno velocità
pubblicizzate di almeno 10 Mbps (in download), mentre in quelli in via di
sviluppo, il rapporto è di due su quattro.
29 luglio 2016 Google annuncia Family Library, una
nuova funzione di Google Play che permetterà a un massimo di sei persone di
condividere gli acquisti dello store tra i loro dispositivi. Un account
familiare può anche registrare una singola opzione di pagamento, in modo che
tutto venga acquistato dalla stessa fonte, ma a fianco di questa nuova opzione resterà
la possibilità di acquistare in maniera individuale. Tutti i tipi di file
saranno condivisibili tra gli account: app, giochi, film, serie TV e libri
potranno essere condivisi su dispositivi Android, mentre quelli video e i libri
saranno accessibili anche da web e su iOS.
1 agosto 2016 Raid americano contro l’ISIS nel Golfo
di Sirte in Libia su richiesta del governo libico presieduto da Serraj riconosciuto
dalla comunità internazionale. La
missione studiata già durante il vertice di Washington del 21 luglio, ha subito
un’accelerazione dopo gli attacchi portati a termine dai fondamentalisti
dell’Isis a partire dal 12 giugno scorso. Ben tredici attentati «strutturati»
che hanno provocato oltre 500 vittime, seminando il terrore in tutto il mondo.
L’obiettivo dichiarato dagli americani è quello di liberare Sirte
dall’occupazione dell’Isis, ma quello strategico è di ben altra portata. Perché
la riconquista della città deve servire a dare legittimità al governo guidato
da Fayez al Serraj, soprattutto a lanciare un messaggio chiaro alla popolazione.
2 agosto 2016 L’Italia risponde alla richiesta formale
del Comando statunitense mettendo a disposizione la base militare di Sigonella
e lo spazio aereo per gli attacchi americani contro l’Isis in Libia.
2 agosto 2016 In un’intervista a Lucia Goracci per
RaiNews24 il presidente turco Erdogan accusa violentemente l’Alto
Rappresentante per la Politica estera dell’Unione Europea Mogherini e il
governo italiano per le critiche al suo operato dopo il tentativo di colpo di
Stato che sarebbe stato perpetrato da un’organizzazione criminale deviata
simile alla nostra P2. Erdogan attacca anche la giustizia italiana, «colpevole» di indagare su suo figlio
e infine l’intero Occidente. «Sostiene il terrorismo e sta dalla parte dei
golpisti. Quelli che avevamo pensato fossero amici stanno invece dalla parte
dei golpisti e dei terroristi», ha detto in un discorso alla nazione
teletrasmesso ad Ankara.
2 agosto 2016 La Comisión Nacional de los Mercados y
la Competencia (CNMC) chiede un cambio nel sistema di finanziamento
della RTVE giudicato «insufficiente e instabile”.
L’organismo di regolazione spagnolo conclude che oltre «ai problemi strutturali
del modello vigente», è necessario che il Parlamento avvii «una revisione in profondità
del sistema di finanziamento e di gestione della RTVE, al fine di garantire la
sua stabilità». La Legge del 2009, che ha soppresso la pubblicità sulle reti
pubbliche e limitato i suoi introiti a contributi da parte dello Stato, degli
operatori di telecomunicazioni
(costretti a devolvere lo 0,9% dei propri introiti), delle televisioni in
chiaro (con il 3%) e di quelle a pagamento (con l’1,5%), ha consentito di raccogliere solo il 30-40%
delle spese annuali stimate.
4 agosto 2016 Il CdA Rai con i voti contrari del
consiglieri espressi dalle opposizioni Carlo Freccero (Sinistra Italiana e M5S)
Giancarlo Mazzuca e Arturo Diaconale (centrodestra), nomina Andrea Montanari
Direttore del Giornale Radio Rai, e dei canali radiofonici Rai Radio 1 e GR Parlamento,
Ida Colucci direttrice del TG2, Luca Mazzà Direttore del TG3 e Nicoletta
Manzione direttore di GR Parlamento.
5-21 agosto 2016 A Rio de Janeiro, in Brasile,
si svolgono i XXXI giochi olimpici estivi. In tale occasione viene attivato Rai
Sport 2 HD che unitamente a Rai Sport 1 HD ed anche a Rai2HD è disponibile in
chiaro anche sulla piattaforma Sky Italia oltre che su quella di TvSat
6-8 agosto 2016 Scoppiano una serie di scontri armati
alla frontiera tra l’Ucraina e la Crimea, annessa dalla Russia nel 2014. Mosca
accusa Kiev di aver inviato dei sabotatori oltre confine. Questi si sarebbero
scontrati prima con uomini dell’Fsb, i servizi segreti interni russi, che
avrebbero lasciato sul campo un morto. Un’altra vittima russa, questa volta dell’esercito,
ci sarebbe stata in un secondo scontro al quale avrebbe partecipato anche
l’artiglieria ucraina. Kiev dice che sono tutte «fantasie». Alcune fonti
affermano che anzi sarebbero stati i servizi segreti russi a orchestrare un
finto attacco ucraino contro la frontiera e a scontrarsi con le loro stesse
truppe di frontiera ignare del piano segreto. Insomma, una «provocazione» per
giustificare poi una reazione ufficiale di Mosca
8 agosto 2016 Via libera della Cassazione al
referendum sulla riforma costituzionale. Da oggi il Governo avrà 60 giorni per
fissare la data della consultazione. Entro dieci giorni eventuali ricorsi, poi
la data del voto. Il voto ci sarà in una domenica tra il 2 ottobre e l'11
dicembre. La Cassazione non ha 'spacchettato' il quesito, che sarà dunque
unico.
8 agosto 20\16 Wal-Mart tenta la sfida ad Amazon nel
2015 l’ecommerce di Wal-Mart ha fatto quasi 14 miliardi di dollari, il 3% del
suo fatturato. Nello stesso periodo le vendite di Amazon hanno raggiunto quota
107 miliardi. Non solo: da un anno ormai il valore di Borsa del colosso di Jeff
Bezos ha superato quello del numero uno mondiale della grande distribuzione,
tempio della spesa retail fondato negli anni 60. Che ha deciso ora di passare
seriamente al contrattacco puntando sull’innovazione tecnologica e comprando la
piattaforma di commercio online Jet.com per una cifra pari a 3,3 miliardi di
dollari. Si tratta di una start-up fondata nel luglio 2014 molto diffusa negli
Stati Uniti e altrettanto amata dai millennials, i nati tra gli anni 80 e i
2000. La piattaforma web, creata da Marc Lore proprio per sfidare Amazon, offre
sconti e prezzi bassi basati sul numero di pezzi acquistati. E tra gli
investitori vanta anche Alibaba e Google Ventures
8 agosto 2016 La Sociedad Estatal de Participaciones
Industriales (SEPI), proprietaria del
95,7% delle azioni della Corporación RTVE giudica obsoleta la struttura del
servizio pubblico statale in Spagna. Per
l’azionista SEPI RTVE sta attraversando un momento con forte críticità che richiede
un piano strategico. Nel nuovo
ecosistema, “RTVE si confronta con una molteplicità di reti", di operatori
legati alle imprese di telecomunicazione (Movistar, Orange, Vodafone) e di
piattaforme digitali fornitrici di contenuti che hanno provocato "una
compulsione" nell’intero settore. E’ altresì sbarcato Nefflix e si
appresta a farlo anche HBO, contribuendo a
"modificare drasticamente, i comportamenti degli utenti tanto nei
loro gusti quanto nella forma in cui essi accedono ai canali e ai
contenuti"
8 agosto 2016
L'Ofcom blocca l'inchiesta sui diritti tv per la trasmissione delle
partite di calcio dal vivo aperta in base ad una denuncia presentata da Virgin
Media
8 agosto 2016
Anche in Francia le emittenti televisive commerciali TF1 e M6 dopo Mediaset
in Italia nei confronti di Sky Italia, si scagliano contro i fornitori di accesso ad Internet chiedendo
di essere meglio retribuite attraverso un fee,
Ma, come Sky in Italia, anche gli operatori transalpini di
telecomunicazioni si rifiutano di pagare per diffondere le due emittenti
8 agosto 2016 Pubblicato da Infratel il secondo bando
per potenziare i servizi d'accesso a Banda ultra larga nelle aree a fallimento
di mercato. Nuova gara per Internet veloce Lavori per 1,25 miliardi. questa
volta le Regioni coinvolte saranno Piemonte, Valle D'Aosta, Liguria, Friuli
Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia e la
Provincia autonoma di Trento, dopo la firma degli accordi di Programma e delle
convenzioni operative tra il Mise e le Regioni interessate. Suddiviso in sei
lotti funzionali, il secondo bando seguirà lo stesso iter del precedente
analogo con aggiudicazione attraverso procedura ristretta e gestita tramite
piattaforma telematica. Sul piatto, per questo secondo atto, risorse pubbliche
per circa 1,25 miliardi (Iva compresa) mentre il termine per la presentazione
delle domande è fissato alle 13 del prossimo 3o settembre. All'appello, mancano
ancora Puglia, Calabria e Sardegna, alle quali sarà riservato un successivo
bando ad hoc da emanare a settembre o al più tardi entro l'autunno. Le
infrastrutture che verranno realizzate con il secondo bando saranno in grado di
coprire una popolazione di oltre 5,5 milioni di abitanti e interesseranno il
territorio di 3.710 Comuni. Con il programma di lavori previste dal bando,
infine, verranno raggiunte circa 3,9 milioni tra unità abitative o aziendali.
8 agosto 2016
Mediobanca ipotizza accordo Mediaset-Vivendi li analisti di Mediobanca
lanciano il progetto Premium plus, il quadro di un ipotetico accordo per uscire
dal pantano del confronto sulla pay tv tra Vivendi e Media-se Gli analisti di
piazzetta Cuccia sono da tempo i più ottimisti sul titolo Mediaset e disegnano
uno scenario preciso in prospettiva un accordo su Premium è dettagliato: 40%
della pay tv a ognuna delle parti, con un possibile 20% a un gruppo Telco.
Telecom Italia si è chiamata subito fuori facendo sapere che non c'è alcun
coinvolgimento su Premium. Un alternativa potrebbe essere la spagnola
Telefonica che ha già 1'11% nel capitale della pay tv del Biscione. Al momento
comunque le posizioni di Vivendi e Mediaset restano lontane anche se le
diplomazie continuano a muoversi per trovare un accordo
9 agosto 2016 Per la nomina del direttore dell'Orf, la
tv pubblica, tutto si è svolto come in passato. I due grandi partiti storici
socialdemocratici e popolari, pur in forte calo elettorale si spartiscono il
potere da sempre all'Orf, anche nell'alternanza. Nel comitato direttivo,
composto da 35 membri, Spö e Ötv hanno 13 rappresentati a testa, a ciascun
partito all'opposizione, solo un rappresentante. Il gioco è stato facile: ha
vinto il rosso Alexander Wrabetz, 56 anni, già in carica dal 1 gennaio 2007,
contro il nero Richard Grasl, 43 anni, il capo delle finanze all'Orf.
9 agosto 2016 Disney investe un miliardo di dollari
nel video online, acquisendo il 33% di
BAMTech società specializzata nel videostreaming costituita dalla Lega
americana di baseball Per accrescere la propria audience Disney punta molto
sullo streaming di contenuti sportivi
9 agosto 2016 Hulu si trasforma in piattaforma solo
SVoD chiudendo il servizio di streaming video gratuito. Stop al servizio di
streaming online supportato dalla pubblicità di Hulu, ma alcuni degli show
prodotti dalla società potranno essere visti ancora su Yahoo. Hulu offrirà
infatti fino a quattro programmi televisivi otto giorni dopo la messa in onda
su Abc, Nbc e Fox. La chiusura del servizio gratuito era attesa: Hulu si è
trasformata per competere con Netflix e Amazon Video, con un servizio a
pagamento senza pubblicità
Nonostante
l'impegno in politica Stefano Parisi non dimentica il suo lato manageriale e la
sua Chili Tv, l'azienda che offre contenuti video on demand a fronte di un
pagamento simile al vecchio noleggio, continua a collezionare successi e ad
interessare tre fra le più importanti majors che fanno il loro ingresso nella
piattaforma italiana
9-10 agosto 2016 Chili TV firma un accordo con
Vodafone Italia grazie al quale porterà il suo catalogo multimediale di oltre 8
mila titoli nella nuovissima Vodafone Tv box. La nuova piattaforma di streaming
video di Vodafone arriverà solo in autunno e permetterà la visione di programmi
televisivi e film attraverso dispositivi mobile e televisioni. Chili e
Vodafone, ieri, hanno così ampliato e consolidato la loro partnership nata
inizialmente per il mondo del mobile. I clienti Vodafone che usufruiranno della
piattaforma Vodafone Tv di potranno acquistare film comodamente dal loro Tv box
e pagarli direttamente attraverso il proprio conto telefonico, in modo facile e
sicuro e senza inserire il numero di carta di credito. Oltre al catalogo
offerto da Chili ai suoi clienti, poi, con Vodafone ci sarà la possibilità di
accedere a promozioni esclusive su diversi titoli e film in prima visione.
L’indomani il Sole 24 ore rivela che . Paramount, Viacom e Warner Bros sono
entrati all’8,67% nel capitale della piattaforma italiana di videostreaming.
Con l’ingresso degli studios il capitale è salito da 53,6 a 58,4 milioni. Al
2019 salirà ancora fino a 61,6 milioni. «Noi operiamo nel Tvod, cioè non
proponiamo abbonamenti, ma si paga per singola transazione». Formula simile
all’home video di un tempo e differente dallo “Svod” che è invece la modalità
scelta da Netflix, Infinity, Timvision, Now Tv (Sky). Una differenza, precisa
l’ad di Chili Tv, che pesa anche sui contenuti: «Come Tvod abbiamo la prima
finestra dopo il cinema. Parliamo di contenuti disponibili 105 giorni dopo
l’uscita in sala, per il noleggio, e un paio di settimane prima per l’acquisto.
Dopo 3-6 mesi arriva la pay tv e poi gli altri». Siamo il secondo distributore
di contenuti online in Tvod dopo iTunes». La piattaforma italiana di
videostreaming si è anche molto impegnata in azioni di comarketing (con almeno
100 accordi, da Esselunga a Uci) e ha messo radici fuori dall’Italia, lanciando
il servizio in Germania, Polonia, Austria, Uk, avviando nei fati un’esperienza
“paneuropea”. L’ultima riga di bilancio resta però in rosso. Nel 2015, a fronte
di ricavi per 6,9 milioni le perdite sono state di 7,6 milioni. «È vero, ma è
normale. Siamo partiti nel 2012 e abbiamo investito». I ricavi sono in effetti
saliti dagli 1,9 milioni del 2013 ai 4 milioni del 2016 fino ai 7 circa del
2015. «Prevediamo di arrivare a 10 milioni di ricavi nel 2016 con Ebitda
positivo nel 2017»
Dopo
l'accordo stretto con Discovery Italia il mese scorso questa volta è stato il
turno di Chili che, in questo modo, si impone sul mercato on demand italiano
offrendo un ampio catalogo di film e anteprime senza richiedere il pagamento di
alcun abbonamento né di un canone mensile ma pagando solo i contenuti
visualizzati. Un noleggio moderno, in salsa 2.0, che punta a diventare il
maggior concorrente delle altre piattaforme on demand. Secondo lo studio di It
Media Consulting “Video on demand in Europe: 2016-2019”. «I ricavi totali del
settore nell’Europa occidentale raggiungeranno 6,549 miliardi nel 2019 con
tasso medio di crescita annuo del 17%». In questo quadro il Tvod, il modello
utilizzato da Chili Tv, non avrà comunque la meglio visto che «con l’entrata
dei broadcaster pay e degli Ott nel business degli abbonamenti è destinato a
ridurre drasticamente la propria quota di mercato passando da quasi la metà del
totale a poco più di 1/4». L’Italia – secondop It Media - si trova nell’area d’Europa meno avanzata da
questo punto di vista, insieme con Spagna, Portogallo e Grecia – dove la quota
di mercato è attesa in crescita dal 3,1% del 2016 al 7,9% del 2019 (sul totale
Europa) balzando da 140 a oltre 500 milioni di euro. Ad avere la meglio saranno
i servizi in abbonamento (Svod)
10 agosto 2016 Conto alla rovescia per l’Isis in Libia. Cade il quartier generale a Sirte
rièpreso dalle truppe governative. Gentiloni confermando la presenza di reparti
speciali italiani a difesa degli 007, annuncia l’imminente riapertura
dell’ambasciata italiana a Tripoli
10 agosto 2016 Entertainment One, produttore
televisivo e cinematografico canadese, proprietario della serie tv animata
Peppa Pig, rifiuta l’offerta da 1,3 miliardi di dollari, circa 236 pence per
azione, avanzata dell’emittente britannica Itv perchè ritenuta bassa. L’accordo
avrebbe aiutato Itv a diversificare l’offerta. Con l’acquisizione di
Entertainment One, l’emittente avrebbe ottenuto l’accesso a più di 40mila tra
programmi tv e film, come Grey’s Anatomy e il film, premio Oscar 2016, Il caso
Sportligh
10 agosto 2016 Facebook annuncia che renderà più
semplice è completo il controllo delle inserzioni da visualizzare da parte
dell'utente. Facebook neutralizza gli ad blocker sulle pagine del social
network: anche gli utenti che fanno uso di questi strumenti che bloccano la
pubblicità vedranno comparire comunque gli annunci sul sito per pc del social
network. Per far questo Facebook userà uno stratagemma: gli ad blocker non
riusciranno a distinguere un annuncio pubblicitario da un normale aggiornamento
nella pagina dell'utente. Si tratta della prima mossa della società di Mark
Zuckerberg in questa direzione, su cui già si sono mossi molti editori online,
10 agosto 2016 In Spagna Vodafone rilancia la guerra
dei prezzi sul calcio in tv. Se sottoscritto fra il 18 e il 31 agosto
proponendo le partite della Liga e di altre competizioni europee per un costo
mensile di 6 euro. Da settembre il costo dale a 18 euro, comunque inferiore a
quello proposto da Orange (19,90 euro) e a quello proposto da Movistar la
filiale di Telefonica che ha riorganizzato la propria offerta calcistica non
più acquistabile separatamente ma in un pacchetto il cui costo compessivo può
arrivare sino a 70 euro per i clienti
connessi sino a 30 Mbs e a 85 euro per quelli che fruiscono di 300 Mbs.
10 agosto 2016 Si alza il velo sul bando Infratel
Prima sfida tra Telecom alleatasi con Fastweb in Flash Fiber e Enel-Metroweb
con Open Fiber per la banda ultralarga in sei Regioni Abruzzo e Molise, Emilia
Romagna, Lombardia, Toscana, Veneto Il termine per le offerte sarà il 17
ottobre - In gara anche Retelit, Eolo, Eds ed Estra Spa, oltre a Fastweb e
Metroweb
10 agosto 2016 Telecom Italia lancia una battaglia
legale contro Sky per la tv sulla fibra L'obiettivo di Cattaneo è ripristinare
l'equità delle condizioni e rivedere al ribasso i minimi garantiti a suo carico
(65 mila clienti all'anno). Ma la pay tv rivendica la legittimità del
contratto. Telecom Italia vuole rivedere il contratto
che lega le due aziende all'offerta sui decorder. L'accordo, siglato dal
predecessore dell'attuale ad Flavio Cattaneo, prevedeva un livello medio di
65mila clienti al mese, ma la media raggiunta ora è di 45mila.Telecom non vuole
pagare la penale da 5,5 milioni e sostiene che l'obiettivo non è stato raggiunto
per la concorrenza di Fastweb che ha un'intesa proprio con Sky
11 agosto 2016 Truppe in allerta: tornano i venti di guerra tra Russia e Ucraina L’ordine
di Poroshenko per i soldati al confine con la Crimea, dopo gli scontri e gli
arresti di «sabotatori» L’Ucraina pone
ufficialmente in stato d’allerta le truppe al confine con la Crimea e sul
fronte del Donbass dove da mesi è in vigore un fragile cessate il fuoco. Nato e
capitali occidentali sono in allarme perché il conflitto potrebbe riesplodere.
E perché magari Vladimir Putin potrebbe approfittare del suo recente rafforzamento
internazionale (ultimo episodio l’intesa con la Turchia) e del fatto che
l’attenzione di tutti è puntata su altri scacchieri per regolare una volta per
tutte i conti con Kiev.
11 agosto 2012 Thailandia è in stato d’allerta dopo
l’esplosione di due bombe ieri in un resort di Hua Hin, località turistica a
sud di Bangkok Turisti stranieri tra i 23 feriti
11 agosto 2016 L'addio di Arianna all'Huffington Post Tagliente come il suo
indelebile accento greco, dispotica e superba come una dea dell'Olimpo, Arianna
Huffington, la regina del giornalismo digitale che aveva imposto il proprio
nome all'informazione, abbandona la propria creatura al suo fato e cerca altri
traguardi. Aveva venduto 5 anni fa la testata per 315 milioni ad Aol ora è
controllata dal colosso Verizon
11 agosto 2016 Sky plc. e Channel 4 investono in una
piattaforma online per i diritti televisivi. Il gruppo Sky e Channel 4 hanno
investito nella piattaforma online per i diritti televisivi The RightsXchange
Ltd. Dial Square 86, proprietaria di RightsXchange, ha dichiarato che le due
emittenti hanno investito nell'ultimo round di finanziamenti, che consentirà di
raccogliere fino a 5,2 milioni di sterline (6 milioni di euro). RightsXchange è
uno strumento online che permette ad acquirenti e venditori di diritti
televisivi di tutto il mondo di mettersi in contatto e completare i loro
accordi via internet
11 agosto 2016 Anche la Federal Anti-Monopoly Service,
l'organo federale antitrust della Russia, decide di comminare una multa a Google
per 6,8 milioni di dollari accusando la controllata di Alphabet di avere
violato leggi a difesa della competizione con Android, il sistema operativo per
dispositivi mobili
11 agosto 2016 Il Resto
del Carlino rivela che Etv Rete 7 sarà venduta dal gruppo Spallanzani al
gruppo fondato dal giornalista Pierluigi Baronio, che nel 1984 aveva fondato
Telecolor, emittente cremonese, che lentamente è diventata leader in Lombardia
acquisendo le tv bresciane Primarete e Brescia Tv e quella milanese
TeleReporter. Ora Baronio si è mostrato interessato ad espandersi anche in
Emilia Romagna, anche se Rete 7 non è più titolare di una frequenza e per
irradiare i suoi programmi deve appoggiarsi ad un altro editore. Nonostante un
passivo importante, la tv risulta comunque in uno stato attivo e non in
liquidazione e questa è comunque una buona notizia per i 32 dipendenti. Nello
scorso aprile la società del gruppo Spallanzani aveva venduto la frequenza 42 a
Comunicare, società di Coop Alleanza 3.0 e proprietaria di Trc, concorrente
della stessa Rete 7 a Bologna e Modena. I termini dell'accordo prevedevano che
nelle casse di Etv entrassero circa 1,6 milioni di euro in diverse tranche e
che la storica emittente continuasse ad utilizzare la frequenza fino alla
scadenza della concessione. Un termine ballerino, dato che secondo la UE nel
2020 tutte le assegnazioni dovranno essere rinnovate, anche se l'Italia sta
cercando di posticipare al 2022. Per il momento, quindi, l'emittente sarà ancora
abbinata al canale numero 10 del televisore.
12 agosto 2016 Tlc o come inciampare tre volte nello
stesso sasso. Acquistando frequenze all’asta, finanziando le offerte per la
telefonia mobile e acquisendo a prezzi sempre più elevati i diritti sportivi
secondo l’Expansion Telefonica Orange
e Vodafone Espana limiterebbero le loro capacità di investire nelle nuove reti
dimostrando una sorprendente capacità di drenare risorse trasferendole a
settori adiacenti Sarebbero cadute a
volte da sole, a causa delle dinamiche competitive che loro stesse hanno creato
, in virtù degli aiuti ricevuti dai regolatori, dello zelo degli Stati nella
raccolta di fondi dalle aste sulle frequenze o della percezione da parte di
altri settori che gli operatori di telecomunicazioni sono mucche da latte che
possono essere munte senza conseguenze.
12 agosto 2016 Avrebbe dovuto essere una data storica
per la pubblica amministrazione in Italia sancendo il passaggio dalla Carta al
digitale E invece slitta di quattro mesi l’obbligo di digitalizzazione di tutti documenti
amministrativi della PA italiana. Entro la fine del 2016 Comuni (più di 8 mila)
ed enti pubblici (circa 4 mila) dovranno quindi mettersi in condizione di
formare tutta la loro documentazione ‘esclusivamente’ e ‘nativamente’ in
modalità digitale. Per ora sono sospese le regole fissate dall’art. 17 del DPCM
13 novembre 2014, che impone alla PA di casa nostra un grande sforzo di
dematerializzazione, che implica non soltanto la digitalizzazione dei
documenti, ma la revisione di procedimenti e processi nel rispetto delle norme
in materia di documenti informatici, protocollo informatico, digitalizzazione
dei procedimenti informatici, conservazione dei documenti in linea con quanto
stabilito dal Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD).
13 agosto 2016 Sky lancia nel Regno Unito un
servizio in Ultra HD accessibile attraverso il suo terminale Sky Q
Silver. Include la Premier League di calcio (124 partite) oltre
70 film di cui 007 Spectre in prima mondiale e The Revenant, documentari di storia
naturale (fra cui la serie David Attenborough's Conquest of the Skies) e serie di fiction (in particolare The
Young Pope con Jude Law e la quarta stagione di Blacklist). A partire dal 2017, offrirà
anche la Formula 1.
Pur essendo
fautore di un sistema aperto nel quale ogni distributore possa rivendere i
contenuti dei propri concorrenti Patrick Drahi acquista i diritti delle partite
della Premier League britannica lanciando un terzo bouquet sportivo SFR Sport
trasmesso de facto in esclusiva sulla propria piattaforma SFR Numericable non
essendo stato raggiunto un accordo di vendita ai suoi concorrenti CanalSat,
Orange, Bouygues Télécom e Free
13 agosto 2016 In un mercato affollato in cui a fianco
di Canal + che diffonde le tre principali partite del campionato francese di
calcio, è già presente una seconda piattaforma beIN Sports, filiale del gruppo
Al Jazeera, che propone le altre partite della Ligue 1 e quelle della Champions
League, nasce per iniziativa di Patrick Drahi un terzo bouquet televisivo
sportivo a pagamento SFR Sport che propone in esclusiva sul primo dei suoi
cinque canali la Premier League britannica ai 6 milioni di abbonati a SFR
Numericable. Anche l’abbonato al servizio di telefonia SFR Mobile dovrebbe
disporre di un accesso preferenziale al bouquet
17 agosto 2016 Il top manager di Amazon, Diego
Picentini, prenderà ufficialmente le sue funzioni di Commissario del digitale
in Italia. Una nomina che quando è stata annunciata, nel febbraio 2016, ha
sollevato un vespaio di polemiche. Un annuncio altisonante mentre l’Italia
annaspa ancora tra tante difficoltà in materia di digitale. E sono in molti a
credere, ecco spiegata la strategia di Amazon, che la nomina di Piacentini non
sia un caso visto che il gruppo è finito nel mirino della Procura milanese dopo
una verifica fiscale condotta dalla Guardia di Finanza.
Fortissimo
terremoto devasta il centro Italia oltre 300 i feriti. Colpite le popolazioni
appenniniche ad Amatrice e nel Piceno
24 agosto 2016 Una forte scossa di terremoto ad Amatrice
causa la morte di 298 persone.
29 agosto 2016 Sky scommette sul cinema annunciando
una nuova società per sfidare Mediaset e Warner. Obiettivo: sostenere e
stimolare il cinema italiano, attraverso un modello innovativo, aperto e
partecipativo. Il cinema italiano si prepara a una grande svolta. Il gruppo che
fa capo a Rupert Murdoch, guidato in Italia da Andrea Zappia, operativo nella
pay tv ma anche in quella free-to-air, ha fatto sapere d’aver raggiunto un
accordo con Cattleya (già corteggiata da Vivendi), Indiana, Italian
International Film, Palomar, Wildside per la realizzazione di una nuova società
di distribuzione cinematografica che sarà costituita nelle prossime settimane.
I 6 gruppi daranno vita a quello che potrebbe essere definito il terzo polo che
concorrerà con Rai Cinema e Medusa ma che soprattutto punta a costruire un
rapporto di “sistema” con il cinema italiano. Un rapporto che vada oltre la
semplice concorrenza alla Rai, con la quale invece Sky sta trattando, ma che
superi l’attuale situazione della distribuzione italiana dove troviamo Warner
in posizione di forza con legami molto stretti con Mediaset. Warner Italia
distribuisce molti titoli italiani, cedendone i diritti tv al Biscione, con il
quale c’è un accordo pluriennale sino al 2020 per trasmettere in esclusiva i
film e le serie della major hollywoodiane.Sky controllerà il 60% della nuova
società, i produttori avranno il restante 40%. Società che insieme producono
circa il 40% degli incassi di film italiani.
30 agosto 2016 A pochi mesi dalle presidenziali il
ministro francese dell’economia Emmanuel Macron rassegna le dimissioni
suscitando polemiche e inquietudine per la sua probabile discesa in campo. Il
socialista Michel Sapin ne acquisisce le competenze riunificando Economia e
finanze. Axelle Lemaire diventa sottosegretario responsabile del Digitale.
30 agosto 2016, Sky Deutschland annuncia il varo di
Sky Ticket una nuova piattaforma streaming OTT in Germania: calcio e
abbonamenti flessibili Vivendi chiude la piattaforma OTT tedesca mentre Sky
rilancia sullo streaming con Sky Ticket. A qualche settimana dall’annuncio a
sorpresa di Vivendi che chiude Watchever, servizio
tedesco di video streaming, Sky Deutschland decide di lanciare una nuova piattaforma
Over-The-Top a pagamento in Germania e Austria,
accessibile anche senza abbonamento. L’offerta includerà le partite della
Bundesliga, Champions League e Uefa, la Formula 1, sport, film, serie tv e
entertainment. Il servizio si chiamerà Sky Ticket che, a differenza del vecchio
Sky Online, garantirà ai clienti di accedere alla piattaforma anche dal web o
dalle app per dispositivi mobili Apple, Android o Windows 10 Mobile, PlayStation
3 e 4, Xbox One, smart TV Samsung e LG, Apple TV, Chromecast e il decoder Roku
scegliendo fra tre formule che assicurano un pass per un giorno una settimana o
un mese su tre tematiche: cinema, intrattenimento o supersport. Per lo sport il
costo del ticket è rispettivamente di 9,99 euro per un giorno, 14,99 per una
settimana e 29,99% per un mese. Col prossimo anno ci sarà poi l’arrivo in
Germania e Austria del decoder Sky Q per i contenuti in Ultra HD. Cresce in
effetti il numero di reti lineari in UHD sia feee sia pay e contemporaneamente
di offerte di film proposte dalle piattaforme OTT Netflix, Amazon e Wuaki.tv.
In Germania ben 2 milioni di televisori sono già in ultra alta definizione 4K
(nel primo semestre 2016 un quarto dei 3,3 milioni di televisori acquistati
sono UHD). Sky Deutschland trasmetterà in Ultra HD le partite della Bundesliga
e della Champions League Ma prima dell’arrivo di questo dispositivo, si partirà
col 4K già dal prossimo autunno. Il nuovo device si chiamerà Sky+ Pro che sarà
UHD-ready, con Wi-Fi integrato e con un hard drive da 1TB. Per la Germania e
l’Austria è già pronto un piano che punta a rafforzare l’offerta di
entertainment per l’intera famiglia e partirà con il lancio dei canali Sky 1 e
Sky Cinema Family il prossimo autunno.
30 agosto 2016 Gli accordi tra Apple e l’Irlanda ‘sono
aiuti di Stato illegali’, è quanto dichiara il Commissario Ue alla Concorrenza,
Margarethe Vestager, annunciando il provvedimento nei confronti del colosso
americano. Apple dovrà restituire 13 miliardi di euro di tasse non pagate per
il periodo dal 2003 al 2014, pari al 27% dei profitti realizzati dal gruppo
nello scorso anno e a 15 milioni di iPhone 6S venduti. L’Irlanda ha già
minacciato il ricorso. Il Ministro delle Finanze di Dublino Michael Noonan si è
detto profondamente in disaccordo con la decisione Ue: “Il nostro sistema
fiscale si basa sulla scrupolosa applicazione della legge e non prevede
eccezioni”. Per la BBC sarà un duro agli investimenti in Irlanda: solo le 700
compagnie americane con sede nel Paese danno lavoro a 140 mila persone. L’accordo
fiscale con l’Irlanda secondo Vestager ha consentito ad Apple di pagare imposte
di appena l’1% sui profitti Ue nel 2003, scese addirittura allo 0,005% nel
2014.
31 agosto 2016 Sessantuno senatori su 80 votano la destituzione
definitiva in Brasile della Presidente Dilma Rousseff.
L’attuale presidente in carica ed ex vice della Roussef Michel Terner
concluderà l’attuale mandato presidenziale rimanendo in c0arica sino al gennaio
2019 essendo previste le elezioni nell’ottobre 2018.
31 agosto 2016 Il governo britannico si riunisce a
Chequers per accelerare sulla Brexit. La premier Theresa May ( nella foto Getty
accanto al ministro degli Esteri Boris Johnson ) ha spiegato che è intenzione
dell’esecutivo portare avanti il progetto con successo. «Non ci sarà un secondo
referendum, non resteremo nella Ue dalla porta di servizio», ha detto la prima
ministra
31 agosto 2016 Il Spagna al primo voto di fiducia il leader
conservatore Rajoy non ottiene la fiducia raccigliendo solo 170 sì mentre i
contrari sono 180 no (serviva la maggioranza assoluta di 176).
31 agosto 2016 Vertice «bilaterale» con la Germania a
Maranello. Angela Merkel assicura a Renzi che non metterà i bastoni tra le
ruote all’Italia quando chiederà alla Commissione europea la flessibilità
necessaria per provvedere alla ricostruzione del dopo-terremoto e alla
realizzazione del progetto di «Casa Italia».
31 agosto-1 settembre 2016 France Info TV, canale
pubblico di informazione nato per un’iniziativa congiunta di France Télévisions
Radio France, France Médias Monde e INA, inizia mercoledì 31 alle 18h00 a
trasmettere in Rete e l’indomani giovedì 1 settembre a partire dalle 20h00, sul
digitale terrestre sul canale 27 e via satellite.
Settembre 2016 A partire da questo momento in base ad
un accordo stipulato nel dicembre 2012, Netflix diventa negli Stati Uniti
detentore esclusivo dei diritti per la prima finestra SVOD delle produzioni del
gruppo Disney e delle sue filiali Mervel, Lucasfilm e Pixar precedentemente
detenuti dalla piattaforma della pay tv Starz. L’accordo riguarda tra gli altri
i film Disney usciti nelle sale all’inizio del 2016
1 settembre 2016 Centinaia
di migliaia di sostenitori dell’opposizione hanno invaso ieri le strade di
Caracas, in Venezuela, per chiedere la fine del governo di Nicolás Maduro.
1 settembre 2016 la secrétaire d’Etat au Numérique
hérite également de l’Innovation Son projet de loi pour une République
numérique a été adopté en juillet dernier à l'Assemblée nationale mais doit
encore faire l'objet d'une lecture définitive au Sénat, prévue pour le
27 septembre.
Dimissioni a
catena al Campidoglio dopo la cacciata del capogabinetto Ranieri mandata via
per un parere dell’Anticorruzione , già
al centro di polemiche per il suo compenso (193 mila euro l’anno), troppo
elevato per il popolo grillino.
1 settembre 2016 Prima crisi per i 5stelle al Comune
di Roma- Cinque dimissioni in 24 ore.
Dopo appena 70 giorni di governo. Trema la giunta di Virginia Raggi, prima
sindaco donna di Roma e prima grillina alla guida del Campidoglio. Lascia
Marcello Minenna, dirigente Consob diventato il super assessore capitolino al
Bilancio con deleghe anche alle Partecipate e al Patrimonio. Poco prima aveva
lasciato Carla Romana Raineri («dimissioni irrevocabili»), magistrato di Corte
d’Appello nominato capo di gabinetto.
1 settembre 2016
L’ex commissario
dell’Emilia-Romagna Vasco Errani incassato la nomina del Consiglio dei ministri
e la fiducia del premier diventa commissario straordinario per le arre
terremotate
1 settembre 2016 L’Unione Europea dà il via libera
alla fusione tra 3 Italia e Wind da 21 miliardi di euro. Con la fusione
nascerà il primo operatore, con oltre 30 milioni di utenti nella terlefonia
mobile e 2,8 milioni nel fisso (di cui 2,2 milioni broadband), e in grado di
realizzare efficienze per un valore di oltre 5 miliardi di euro al netto dei
costi di integrazione. La nuova società, che sarà guidata dall’attuale
amministratore delegato di Wind, Maximo Ibarra, beneficerà di significative
economie di scala e di sinergie che permetteranno di sbloccare investimenti per
7 miliardi di euro in infrastrutture digitali in Italia. Inoltre, si legge in
una nota, il contributo fornito dal nuovo gruppo allo sviluppo della banda
ultra larga mobile giocherà un ruolo importante nel conseguimento degli
obiettivi dell’Agenda Digitale varata dal Governo italiano. L’investimento sarà
anche complementare al progetto Enel Open Fiber, già sostenuto da Wind. Il
Commissario europea alla concorrenza Margrethe Vestager nel corso di una
conferenza stampa indetta appositamente per dare l’annuncio t ha ritenuto
soddisfacenti le misure correttive proposte da Hutchison e da VimpelCom
che “sciolgono tutte le riserve sollevate dalla Commissione sotto il profilo
della concorrenza”. La decisione dà quindi contestualmente il via libera
all’acquisizione da parte di Iliad delle attività cedute dalla futura joint venture
(spettro e antenne) con le quali il gruppo francese potrà creare un nuovo
operatore mobile.“Questa soluzione compensa la perdita di concorrenza e
assicura che l’operazione non penalizzi gli utenti italiani”, ha detto il
Commissario Vestager, sottolineando che “…In questo modo le parti possono
crescere sfruttando i vantaggi della fusione delle rispettive attività, mentre
gli utenti italiani di telefonia mobile continueranno a beneficiare di una
concorrenza effettiva”.
Secondo
S&P, che ha pubblicato un report sull’M&A delle Tlc in Italia,
inizialmente l’aggregazione di Wind e 3 Italia creerà equilibrio tra tre
operatori sostanzialmente equivalenti. Ma dopo due anni, quando sarà operativa
Iliad, la concorrenza si farà sentire. Ma, hanno sottolineato gli esperti
dell’agenzia di rating, Iliad in Italia trova un mercato diverso da quello
francese: la redditività delle telco italiane si attesta attorno a 12 euro al
mese contro i 30 euro al mese offerte dalla Francia nel 2012, quando Iliad è
sbarcata sul mercato.
1 settembre 2016 Dura replica di Apple contro la
Commissione UE. Tim Cook ha aperto alla possibilità che il colosso di Cupertino
rimpatri almeno una parte della liquidità per decine di miliardi di dollari
(circa 215 miliardi tra contante e investimenti liquidi offshore) che la
società detiene fuori dagli Stati Uniti. La decisione della Ue, secondo le
parole utilizzate da Cook in un’intervista al quotidiano The Irish Independent «è esasperante, è deludente, giunge da una
sede politica e non ha alcuna base fattuale o legale». È una «total political
crap», una castroneria totalmente politica. Ai 13 miliardi di euro di arretrati fiscali
che la Commissione Ue ha richiesto a Apple potrebbe aggiungersi un nuovo conto
da 4,8 miliardi di euro per interessi. Lo scrive l’agenzia Bloomberg,
calcolando gli interessi sia sugli anni presi in considerazione dalla
Commissione (2003-2014), che quelli sul biennio 2015-2016, al momento escluso
dall’indagine. Intanto
1 settembre 2016 Matteo Renzi rilancia la proposta di
ridurre ulteri9ormente il canone Rai nel 2017 dai microfoni di RTL 102.5.
“Abbasseremo il canone Rai per il prossimo anno”, ha dichiarato in
collegamento. Poi ha precisato: “Il canone Rai era 113 euro, quest’anno
l’abbiamo portato a 100 e abbasseremo ancora il canone per il prossimo anno”.
1 settembre 2016 Sony va acquérir, via sa filiale indienne de
télévision, le bouquet de chaînes indien Ten Sports, principalement diffusé en
Asie du Sud-Est, pour un montant de 385 millions de dollars (345 M€),
a indiqué le groupe japonais ce jeudi. « L'acquisition de Ten Sports va
renforcer notre offre à destination des téléspectateurs de cricket, football et
sports de combat », a commenté NP Singh, pdg de Sony Pictures Networks
India, dans un communiqué. Ten Sports qui édite cinq chaînes de sport
(Ten 1, Ten 2, Ten 3, Ten Golf HD and Ten 1 HD) est
actuellement la propriété du groupe indien Zee Entertainment Enterprises (ZEE),
qui l'avait racheté il y a un peu moins de dix ans à Taj TV, groupe basé à
Dubaï. Zee avait pris une part de 50 % en 2007, puis de 45 %
supplémentaires en 2010, sans réussir à rendre l'activité profitable, selon des
informations de presse. Sony s'empare ainsi de plusieurs chaînes
« présentes dans divers pays, dont le sous-continent indien, les Maldives,
Singapour, Hong Kong, le Moyen-Orient et les Caraïbes ». Le pdg de Sony,
Kazuo Hirai, artisan du redressement du groupe, insiste régulièrement sur
l'importance des divertissements (cinéma, musique et chaînes de télévision)
pour Sony, aux côtés des jeux vidéo, au moment où l'activité électronique grand
public tend à décliner. Sony avait déjà annoncé à la mi-août l'acquisition du
label britannique Ministry of Sound Recordings. Au printemps, il avait par
ailleurs pris le contrôle de 100 % de Sony/ATV Music Publishing, société
déjà détenue à 50 %. Elle s'occupe de la collecte des droits et de la
distribution des revenus afférents pour le compte de nombreux artistes et de
leurs ayants droit, comme les Beatles, Lady Gaga, Marvin Gaye ou Bob Dylan.
1 settembre 2016 Scatta la ‘cura-Cattaneo’: dalle
Smart Tv al gaming per affrontare la ‘nuova era delle telco’ TIM punta sulla
convergenza e sul quadruple play con un’unica soluzione che include
Internet, servizi di telefonia fissa, mobile e contenuti premium– ma non
solo. Per i clienti che hanno già l’ADSL 7 Mega, TIM prevede l’upgrade alla
massima velocità consentita da questa tecnologia, gratuitamente fino a giugno
2017. Con l’iniziativa Happy Hour, viene offerto ai clienti consumer
ricaricabili di navigare in 4G gratuitamente dal proprio smartphone tre ore al
giorno dalle 19 alle 22, per un mese. “Altre offerte sono allo studio e
sono già state richieste le varie autorizzazioni, ma è chiaro che Tim punterà
fortemente sull’ultrabroadband”, ha spiegato Cattaneo. Presentata una partnership con Samsung per
offrire Smart TV che consentiranno l’accesso all’entertainment digitale di
TIMvision e Premium Online e lanciato un affondo nel settore del gaming con
TIMgames, un’offerta di oltre 100 giochi online fruibili in streaming sulla TV.
Tim sta poi lavorando al nuovo decoder TIMvision, basato sul sistema operativo
Android Tv, in modo da accogliere tutti i contenuti destinati alla famiglia,
video e gaming, direttamente sul televisore di casa.
2 settembre 2016 Anche al secondo voto di fiducia
spagnolo dove occorre la maggioranza semplice (raggiungibile con l’astensione
di almeno 11 deputati dell’opposizione) il premier incaricato Mariano Rajoy non
ottiene l fiducia delle Cortes
L'opération pourrait lui permettre de s'ouvrir une
fenêtre sur le marché hexagonal de l'OTT (accès à des contenus vidéos
directement par le Web). Il ne détaille pas ses intentions mais il pourrait
distribuer une partie de ses programmes directement via Molotov. Il vient de
lancer son propre service OTT, Now, en Espagne et a dit s'intéresser à d'autres
pays européens. Il a aussi investi 45 millions de dollars dans Iflix, un
concurrent de Netflix en Asie. Molotov possède par ailleurs des données sur les
habitudes de consommation de ses utilisateurs, qui pourraient intéresser Sky.
3 settembre 2016 Anche la Rai inizia a sfidare gli
Over-The-Top con il servizio Rai Play, che dà la possibilità agli abbonati di
fruire dei nostri programmi quando vorranno: gli spettatori non dovranno più
organizzarsi in base alla messa in onda ma potranno farlo in base ai propri
tempi“. Ma la sfida più grande per l’AD Campo Dall’Orto sarà andare oltre
l’opera di maquillage per mettere in atto un vero e proprio piano industriale
che trasformi la Rai in una Digital Media Company e soprattutto che, come hanno
chiesto gli italiani con la consultazione CambieRai, le nuove entrate generate
dal canone vegano utilizzate per migliorare l’offerta e finalmente garantire un
servizio pubblico di qualità.
4 settembre 2016 A San Pietro Francesco canonizza
Madre Teresa di Calcutta
7 settembre 2016 Liberty Media compra la formula Uno
7- 8 settembre 2016 Si svolge a Vientiane in Laos il
28e Summit dell'ASEAN Associazione delle Nazionali del Sud-est
asiatico
12 settembre 2016 Con la diffusione alle 20h55 degli
otto episodi di 52 minuti di Braquo
(una produzione Capa Drama di Claude Chelli), Canal UHD inizia a trasmettere i
primi contenuti di creazione originale nativa in ultra alta definizione,
disponibili in esclusiva sul nuovo decoder della TV d'Orange.
13 settembre 2016 Nel suo discorso sullo Stato
dell’Unione il presidente della Commissione Europea annuncia un grande piano
per connettere l’Europa assicurando l’accesso wifi gratuito alla Rete nei punti
nevralgici
14 settembre 2016 Nel suo discorso sullo Stato
dell’Unione il presidente della Commissione Europea annuncia un grande piano
per connettere l’Europa assicurando l’accesso wifi gratuito alla Rete nei punti
nevralgici
14 settembre 2016 Twitter sbarca in Tv con sport e
finanza in live streaming Twitter sbarca in Tv con un’App dedicata per
trasmettere lo sport in live streaming e la finanza in real time. Accordi con
Nfl, National basketball association e National hockey league permetteranno di
seguire lo sport in diretta, mentre partnership con Bloomberg News e Cheddar
daranno accesso al mondo della finanza in tempo reale. L’intesa da 10 milioni
di dollari con Nfl per trasmettere 10 partite del giovedì, con sponsor per 8
milioni di dollari, è il punto saliente del progetto.
Spotify
supera i 40 milioni di abbonati Spotify ha raggiunto 40 milioni di abbonati nel
mondo. L'annuncio è arrivato via Twitter da Daniel Ek, fondatore della
piattaforma di streaming: «I 40 sono i nuovi 30. Milioni» e un emoticon che
ride. Sembra la risposta a Apple Music: alla presentazione del nuovo iPhone 7,
Tim Cook, ad della mela, aveva detto che il servizio aveva raggiunto quota 17
milioni. Gli analisti sottolineano che se nell'estate 2015, durante i primi
mesi dal lancio, Apple Music guadagnava più abbonati di Spotify, da gennaio la
tendenza si è invertita
18
settembre 2016 Prosegue anche alle elezioni regionali a Berlino la crisi della
CDU d0’ Angela Merkel e l’affermazione della destra populista di Alternative
fuer Deutschland.
18
settembre 2016 Si svolgono le elezioni politiche in Russia. Confermando
tutte le previsioni vince il partito del presidente Putin
19 settembre 2016 Il nuovo canale Viceland di
Vice Media (Shane Smith) inizia a trasmettere nel Regno Unito e in Irlanda, sul
bouquet Sky e sulla piattaforma OTT Now TV.
19 settembre 2016 Chiude il secondo canale
sportivo della Rai. Con la chiusura di Rai Sport 2, Rai Sport 1 diventa Rai
Sport, e di conseguenza il canale in alta definizione diventerà Rai Sport HD.
20 settembre 2016 A+E Networks va
lancer le 20 septembre une nouvelle chaîne de divertissement, Blaze, au
Royaume-Uni. Il s'agira de la première chaîne en clair lancée par le groupe
américain sur ce marché. Elle sera disponible sur la TNT (Freeview) et le
satellite (Sky) ainsi que sous la forme d'un service numérique, « TV
Everywhere » (TVE), offrant la chaîne en live streaming et en catch-up sur
mobiles et tablettes (iOS et Android)
21 settembre 2016 Présent depuis
janvier en Pologne, Netflix propose désormais son service entièrement en
polonais (service et paiement en zlotys), depuis ce mercredi à 00h00, a indiqué
l'opérateur SVOD dans un communiqué. Pour le moment, 80 % des programmes
sont sous-titrés et/ou doublés en polonais, précise Netflix Pologne, interrogé
par Satellifax. Un pourcentage qui va continuer à augmenter progressivement. Le
service intègre aussi dorénavant des émissions et des films polonais, en
complément de sa programmation internationale.
Parallèlement, Netflix annonce un partenariat avec un opérateur mobile local, T-Mobile, qui permettra, à terme, aux utilisateurs de payer directement leur facture Netflix via cet opérateur, sur le modèle de ce qui se fait avec Orange en France
Parallèlement, Netflix annonce un partenariat avec un opérateur mobile local, T-Mobile, qui permettra, à terme, aux utilisateurs de payer directement leur facture Netflix via cet opérateur, sur le modèle de ce qui se fait avec Orange en France
21 settembre 2016 A fronte della perdita nel 2015 di
1,2 milioni di abbonati in Francia, il gruppo SFR controllato da Altice
secopndo Les Echos, dopo aver acquistato per 120 milioni di euro all’anno i
diritti in Francia della Premier League britannica, si appresterebbe ad in vestire 6 miliardi di
euro nel triennio 2017-2019
22 settembre 2016 In Germania il gruppo televisivo
commerciale ProSiebenSat.1 lancia una rete di documentari in chiaro ad accesso
libero e gratuito, Kabekl Eins Doku, destinata agli uomini maturi (40-64 anni)ù
24 settembre 2016 Con l’inizio dei campionati inglesi
di calcio e rugby in Francia il gruppo SFR lancia il primo canale sportivo
francese in ultra alta definizione SFR Sport 4K
25 settembre 2016 In Spagna si svolgono le elezioni nelle Comunità
autonome dei Paesi Baschi e di Galizia.
26 settembre 2016 en Colombia, el gobierno y la guerrilla de las FARC-EP firman los acuerdo
de paz en la ciudad
de Cartagena, en un intento de poner fin a un
conflicto de más de 50 años
27 settembre 2016 In materia di regolazione delle
piattaforme OTT il CSA del Belgio chiede alla Commissione di estendere nella
nuova Direttiva SMA l’area del proprio raggio d’azione rafforzando ed
estendendo ad esse le misure di controllo e di applicazione delle norme
previste per gli editori radiotelevisivi tradizionali
27 settembre 2016
BFM Business pubblica la ripartizione degli abbonati a Canal + e a canl
Satellite per operatore alla fine del 2015. Per l’Offerta ammiraglia, gli
abbonamenti a Canal + risultano 1,660 milioni via satellite, 670 sul digitale
terrestre, 530 mila attraverso la piattaforma Orange, 490 mila attraverso Free,
250 mila via SFR, 220 mila attraverso Numericable e 160 mila attraverso
Bouygues. Per quanto riguarda l’offerta multicanale Canal Satellite, gli
abbonamenti satellitare sono 2,2 milioni, seguiti da quelli attraverso la
piattaforma Orange, pari a 390 mila, i 320 mila abbonamenti via Free, i 310
mila attraverso il digitale terrestre, i 170 mila< attraverso SFR e i 110
mila via Bouygues
27 settembre 2016 Il gruppo Canal+ a annoncé ce mardi le lancement d'une nouvelle version (2.0) de son application myCanal, qui permet aux abonnés Canal+/Canalsat d'accéder
à leur offre sur tous leurs écrans et aux non-abonnés de suivre les programmes
en clair de Canal+ et de plusieurs autres chaînes. Et c'est une bonne nouvelle
pour les utilisateurs d'une clé
Chromecast qui,
rappelons-le, permet, en la branchant sur un téléviseur, d'afficher un contenu
multimédia reçu d'un autre appareil connecté à internet (ordinateur,
smartphone, tablette…). Car la diffusion des flux directs des chaînes est désormais possible
29 settembre 2016 Verso una fusione CBS Viacom ? La
famiglia Redstone conferme di voler ricercarla National Amusements Inc. (NAI), la société familiale à
travers laquelle les Redstone contrôlent les groupes Viacom et CBS, a confirmé
ce jeudi avoir envoyé une lettre demandant aux deux conseils d'administrations
de mettre en place des comités indépendants chargés d'examiner une potentielle
fusion (nos informations du 29 septembre). « Nous estimons qu'une
combinaison CBS-Viacom pourrait être source de synergies substantielles et
permettrait à la nouvelle entité de répondre de façon beaucoup plus active et efficace
aux défis posés par les changements des paysages du divertissement et des
médias », argumente NAI dans cette lettre. La transaction se ferait en
actions, préconise la société. Selon les Redstone, la décision finale
appartient aux deux conseils d'administration. La famille ne prendra pas part
aux délibérations, mais elle n'accepterait pas d'éventuelle alternative
consistant à l'acquisition d'une des deux entreprises par une tierce partie. La
plupart des scénarios de rapprochement reposent sur l'espoir que l'actuel
patron de CBS, Leslie Moonves, prenne la tête de la nouvelle entité et puisse
être l'homme providentiel qui mettra fin aux difficultés de Viacom. Mi-septembre,
ce dernier avait assuré qu'il n'y avait « pas de discussions
actives » pour un rapprochement avec Viacom, et que CBS était « très
content de [sa] position actuelle ».
29 settembre 2016 Vivendi
stipula un accordo con Telefónica per la distribuzione di propri contenuti su
terminali mobili in America Latina.
30 settembre 2016 Uno studio di Informitv a Londra
rileva come i primi cento operatori mondiali di tv a pagamento hanno
conquistato 3,45 milioni di nuovi abbonati nel terzo trimestre, ossia lo 0,8%
in più su un totale di 420 milioni di
sottoscrittoriTricolor l’operatore russo conquista 130 mila nuovi abbonati superando la soglia dei 12
milioni totali. Sky ne guadagna 106 mila, di cui quasi 50 mila in Germania e in
Austria. L’Asia è la più dinamica con 2,54 milioni di nuovi abbonati e 14,37
milioni negli ultimi dodici mesi. Le Americhe complessivamente conquistano solo
250 mila nuovi abbonati. Negli Stati Uniti perdono nel terzo trimestre 73 mila
abbonati (quasi 358 mila negli ultimi dodici mesi). L’offerta tripla play su
fibra e ADSL AT&T U verse perde ben 328 mila abbonati compensata dalla
coqnbiuista dio 323 mila abbonati
30 settembre 2016 l'Observatoire des marchés des
communications électroniques en France pour le 3e trimestre 2016 publié par
l'Arcep, les abonnements très haut débit atteignent
le seuil des 5 millions et un peu plus de six sur dix de ces abonnements disposent d'un débit
supérieur ou égal à 100 Mbit/s. Le très haut débit a gagné
1,2 million d'abonnés en un an et représente la totalité de
l'accroissement des abonnements internet, en particulier ceux en fibre optique
de bout en bout (qui atteignent 1,9 million au troisième trimestre 2016,
soit +655 000 en un an) et ceux dont le débit est compris entre 30 et
100 Mbit/s (1,9 million, +445 000 en un an). Au total, le nombre d'abonnements internet est de
27,5 millions, dont sept abonnés sur dix peuvent, dans le cadre de leur forfait, accéder à la télévision, soit
19,1 millions.
30 settembre 2016I dati a settembre dell'Osservatorio
trimestrale sulle comunicazioni dell’Agcom evidenziano come crescono in Italia
le reti ultraveloci Le Linee in fibra raddoppiate in un anno, sfiorano i 2
milioni ma pesano ancora il 12,8%
30 settembre 2016 Netflix guadagna 3,57 milioni di
abbonati (di cui sonio 370 mila negli USA) nel terzo trimestre portando
complessivamente il suo portafoglio a 86,74 milioni di utenti nel mondo. Di
essi ben 39,25 milioni si trovano ormai al di fuori degli Stati Uniti. Con essi cresce del 32% il fatturato a 2,3
miliardi di dollari e del 75% l’utile netto a 52 milioni di dollari.
L’operatore SVoD rinuncia ad espandersi in Cina
30 settembre 2016 Il colosso dei media Usa Time
Warner, che comprende HBO, CNN e Warner Bros, registra un incremento del 41%
degli utili del terzo trimestre a 1,44 miliardi di dollari grazie al buon
andamento di film dello studio Warner Brothers e anche alla copertura delle
elezioni Usa.
I ricavi sono aumentati del 9,2% a 7,2 miliardi di
dollari (6,5 mld di euro), superando le aspettative (6,98 miliardi di dollari)
30 settembre 2016 L’operatore di telecomunicazione
nipponico SoftBank distribuitore in esclusiva di Netflix nel Sole Levante e
azionista al 28% del distributore online cinese Alibaba annuncia nel primo
semestre una crescita dell’80% del proprio utile netto che raggiunge
l’equivalente di 6,7 miliardi di euro
30 settembre 2016 Cresce del 13% il fatturato nel
terzo trimestre del Gruppo Sky a 3,148 miliardi di sterline. In Italia sale del
34% a 610 milioni di sterline, in Germania/Austria del 29% a 434 milioni,
mentre nel Regno Unito e in Irlanda la
crescita è contenuta al 5% a 2,104 miliardi di sterline. Gli abbonati in Europa nell’ultimo semestre crescono di 107
mila unità, di cui 49 mila nell’area germanofona dove ha avviato in video streaming
Sky Ticket e l’offerta del calcio in UHD, e 22 mila in Italia, mentre nelle
isole britanniche il saldo è positivo per 35 mila abbonati ma diminuiscono del
3% gli introiti pubblicitari.
30 settembre 2016 BT conquista 67 mila nuovi abbonati
alla sua piattaforma TV portando a 1,7 million il numero complessivo degli
abbonati. Nel
terzo trimestre 2016 il fatturato del gruppo cresce del 35% a 6 milliardi
di sterline En excluant l'impact de l'acquisition de l'opérateur
mobile EEauprès d'Orange et de Deutsche Telekom, finalisée en janvier pour
12,5 Md£ (14 Md€), la progression du CA est de 1,1 %. Dans son
communiqué, BT ne dévoile pas son bénéfice net, mais indique que son bénéfice
avant impôt a progressé de 5 % à 671 millions de livres
(749 M€). Le groupe a passé dans ses comptes une charge exceptionnelle de
145 M£ (162 M€) à la suite de l'ouverture d'une enquête visant les
pratiques de la direction de BT Italia. Le groupe affiche un gain
de 63 000 abonnés TV sur la période, portant le total à
1,7 million à fin septembre. Son offre de chaînes BT Sport est
portée cette saison par une nouvelle case du samedi soir dédiée au championnat
national de football (Premier League), réalisant des scores supérieurs à l'an
passé
30 settembre 2016 L’operatore britannico Vodafone
chiude il primo semestre coin una perdita netta di 5,13 miliardi di euro per un
forte deprezzamento dei propri asset e ingenti spese per l’acquisto delle
frequenze 4G in India. Il fatturato semestrale scende del 3,9% a 27,054
miliardi di euro
30 settembre 2016 Il gruppo Canal + perde negli ultimi
dodici mesi 542 mila abbonati scendendo a 5,348 milioni di abbonati
individuali. In calo anche Canal Play a 620 mila abbonati ne perde 154 mila).
Le perdite nell’Esagono sono compensate in parte dalla crescita degli abbonati
internazionali- Oltre mezzo milione di abbonati acquisiti in Africa ove salgono
a 2,249 milioni, e in lieve crescita anche in Polonia (2,093 milioni). In
Vietnam (779 mila) e nei Territori d’Oltre Mare (500 mila) per un totale di
5,621 di abbonati all’estero
30 settembre 2016 Il fatturato di Vivendi spinto da
Universal Music e da quello che deinisce il “risveglio di Telecom Italia”
cresce dell’1,3% a 7,712 miliardi nei primi nove mesi del 2016 nonostante il
calo del 3,3% a 3,902 miliardi di euro della filiale Canal + .
30 settembre 2016
Anche l’ex incumbent francese Orange
(ex France Télécom) vede una lieve progressione del proprio
fatturato nel terzo trimestre, salito a
10,32 miliardi di euro
30 settembre 2016 Nel terzo trimestre 2016 Iliad, la
capogruppo dell'operatore telefonico francese Free del magnate Xavier Niel che
si prepara a sbarcare anche in Italia, ha raggiunto un fatturato di 1,18
miliardi di euro, in crescita del 6,5%, spinto dall'aumento di oltre 300mila
nuovi clienti nella telefonia mobile, che ha registrato un progresso del 12,5%
delle vendite a quota 463 milioni ( 2,2% nel fisso a 665 min). I clienti mobili
del gruppo sono ormai 12,38 milioni, con una quota di mercato del 18 per cento
30 settembre 2016 Migliorano nel terzo trimestre i
conti di Telecom Italia con un incremento dei ricavi (+1,4%) che si attestano
a 4,8 miliardi di euro dopo un primo trimestre 2016 in riduzione del 12,1%
rispetto allo stesso periodo del 2015 e un secondo trimestre in riduzione del
7,7% Nei primi nove mesi del 2016 l’utile ha raggiunto i 1,5 miliardi di
euro (rispetto ai 367 milioni di euro dello stesso periodo 2015). Gli
investimenti industriali nei primi nove mesi dell’anno sono stati pari a 3,1
miliardi di euro a livello consolidato mentre in Italia sono stati pari a 2,4
miliardi in gran parte concentrati sullo sviluppo delle nuove tecnologie
ultrabroadband. I ricavi sono ammontati a 13,9 miliardi di euro, in calo del
6,3% rispetto ai primi nove mesi del 2015 (-3,7% in termini organici). La
riduzione di 939 milioni di euro è attribuibile principalmente alla Business Unit Brasile per 777 milioni di euro e alla Business Unit
Domestic per 91 milioni di euro.
30 settembre 2016 A fine settembre 2016, il numero di
clienti a banda larga di Fastweb ha raggiunto 2,3 milioni di unità (di cui 750
mila in fibra ottica sino a casa) , con un incremento di 123.000 unità, pari al
5,7% in più rispetto a settembre 2015. Crescono anche i ricavi – a
1,318 miliardi di euro (+2,5% rispetto allo scorso anno) – e l’Ebitda che
si attesta a 490 milioni di euro (+21% rispetto a 405 milioni di euro di un
anno prima). Al netto dell’impatto di partite straordinarie per 55 milioni di
euro, l’Ebitda adjusted è aumentato del 7,4% a 435 milioni di euro, confermando
come l’efficacia delle scelte commerciali e industriali realizzate abbia
contribuito alla forte crescita della redditività operativa aziendale
per il tredicesimo trimestre consecutivo.
30 settembre 2015 Cairo Communication ha consolidato
Rcs, di cui ha acquisito il controllo la scorsa estate tramite un'Opa, a
partire da settembre. Questo si riflette sui conti dei nove mesi approvati ieri
dal gruppo di Urbano Cairo. Considerando l'intero perimetro, e quindi anche
Rizzoli, i ricavi consolidati sono stati 272,1 milioni, in crescita rispetto ai
185,7 realizzati nello stesso periodo del 2015. L'utile netto scende invece a
6,3 milioni (da 6,6 milioni). E, includendo gli oneri non ricorrenti associati
all'Opa su Rcs, i profitti sono di 5 milioni. Il margine lordo si attesta a
23,8 milioni. Anche a perimetro omogeneo, e quindi senza il contributo Rcs, i
ricavi risultano in crescita a 188,7 milioni, mentre l'utile sarebbe di 4,3
milioni. Nel periodo, la raccolta pubblicitaria lorda sui canali La7 e La7d è
stata pari a 97,6 milioni, in crescita del 2% circa. Mentre il settore
editoria, i periodici che fanno capo a Cairo Editore, pur sostenendo costi di
lancio per complessivi 1,2 milioni, ha continuato a conseguire risultati
positivi. Per parte sua, La7 ha realizzato nel trimestre luglio-settembre un
incremento degli ascolti dell'8% grazie agli investimenti fatti nel palinsesto
per rafforzare la qualità della programmazione estiva
Nessun commento:
Posta un commento