martedì 31 maggio 2016

XXII c) Oltre il triopolio. Netflix e l’avvio della transizione dall’offerta lineare all’offerta ibrida di video servizi in rete in chiaro e a pagamento (2015-2016)

1 marzo 2016 Da un’inchiesta del Corriere della Sera emerge come Tripoli sia ormai una capitale difesa dalle forze speciali americane, inglese e francesi: “E’ il primo segnale dell’offensiva contro l’Isis sotto il comando promesso all’Italia dal governo USA” dopo il via libera al decollo dei Predator armati dalla base di Sigonella

1 marzo 2016 Supermartedì di primarie in 12 Stati nella corsa verso l’investitura per le elezioni presidenziali americane: Hillary Clinton e Donald Trump vincono in 7 Stati (Alabama, Georgia, Tennessee, Virginia, Massachussets, Arkansas, e la Clinton in Texas, Trmp nel Vermont) accreditandosi come i più probabili sfidanti al voto nel prossimo novembre. La Clinton dispone già di 1034 delegati sui 2383 necessari per ottenere l’investitura mentre Bernie Sanders vincitore negli altri 4 Stati (Minnesota, Colorado, Oklahoma oltre al suo Vermont), ne ha sinora solo 408. Per parte sua Trump vincitre in dispone di 319 delegati sui 1237 necessari per la nomination. Precede Ted Cruz, vincitore in  Oklahoma, Texas e Alaska, che ne ha 226, e Marco Rubio vincitore in Minnesota, che ne dispone di 110. Solo un’intesa fra Cruz e Rubio potrebbe bloccare la nomination dell’eccentrico miliardario newyorchese.

1 marzo 2016 Pur non disponendo di una maggioranza, Sanchez presenta alle Cortes il suo programma chiudendo la propria investitura alla guida del governo spagnolo

1 marzo 2016 Nuove rivelazioni dal Cairo poi smentite dal Governo egiziano: secondo il dipartimento di medicina forense Giulio Regeni sarebbe stato torturati più volte per sette giorni

1 marzo 2016 Dopo tre anni torna la crescita in Italia. Il PIL sale dello 0,8%. Gli occupati nel 2015 sono 300 mila in più. L’Agenzia delle Entrate recupera 15 miliardi di evasione

1 marzo 2016 NBC Universal lancia nelle Isole Britanniche e in Australia Hayu un servizio SVOD che propone 3 mila episodi di reality show

1 marzo 2016 Dopo aver venduto le proprie partecipazioni in Russia il gruppo scandinavo Modern Times Group MTG firma un accordo di cessione di cessione della propria piattaforma Viasat Ucraina con l’operatore locale 1+1 Media, con base a Kiev

1° marzo 2016 Chiude i battenti Discovery World  lasciando la piattaforma pay dtt Mediaset Premium

2 marzo 2016 Confermato l’invio di 3 mila militari italiani in Libia se sarà decisa una spedizione di imposizione di pace in  Libia nell’ambito di una “missione militare di supporto  su richiesta delle autorità libiche”. Sarà l’Aise il nostro servizio segreto a dirigere le operazioni delle nostre unità speciali. Sarà comunque i Premier Renzi a dare il via. 

2 marzo 2016 L’intelligence italiana avverte che il pericolo attentati è sempre dietro l’angolo. Le partite della nazionale italiana oltre che quella della nazionale francese agli europei di calcio previsti nell’Esagono potrebbero essere giocate a porte chiuse

2 marzo 2016 'Giulio ucciso dai terroristi'. Il Cairo cambia versione, consegnati i primi verbali. “La presidenza egiziana: vogliono dividerci dall'Italia. Cento pagine in arabo alla Farnesina: 'Troppo poco'

2 marzo 2016 Il ministro della cultura britannico John Whittingdale annuncia un intervento per colmare il vuoto giuridico relativo alla piattaforma catch-up i-Player, accessibile gratuitamente e che costa 150 milioni di sterline all’anno alla BBC non escludendo il ricorso nel 2017 un’estensione del canone alla piattaforma attraverso una modifica legislativa.

La famiglia Agnelli esce dai quotidiani rinunciando ad influire sulla vita politica italiana. De Benedetti a capo di un gruppo editoriale che incorpora La Stampa e Il Secolo XIX

2 marzo 2016 Annunciata la fusione tra il gruppo Espresso Repubblica e Itedi editore de La Stampa e Il Secolo XIX attraverso l’incorporazione del gruppo Itedi di Perrone nel gruppo Espresso Repubblica. CIR FCA (Agnelli) e Ital Press Hoplding firmano un Memorandum d0Intesa per dar vita ad un grande gruppo editoriale italiano entro il 30 giugno 2016 controllato al 43% dalla famiglia De Benedetti al 16% dagli Agnelli e al 5% da Perrone. Per parte sua la famiglia Agnelli, primo azionista detentore del 16,7% delle azioni di RCS Corriere della Sera, uscirà dal gruppo distribuendo le azioni ai propri soci, il primo dei quali , la holding della famiglia Agnelli Exor con il 30% riceverà dunque il 5%  circa. Partecipazione che Exor a sua volta dismetterà  sul mercato 

2 marzo 2016 Sale ancora la quota di Vivendi in Telecom Italia al 23,8%, sempre più vicina, quindi, al 24,9% del gruppo telefonico, soglia oltre la quale scatterebbe l’obbligo di Opa. Tra il 22 e il 29 febbraio, il gruppo di Vincent Bollorè ha rastrellato 135 milioni di azioni, si legge in un documento depositato alla sec, l’Autorità americana di controllo sulla Borsa

3 marzo 2016 PBS annuncia il lancio entro la fine del 2016 negli Stati Uniti di una rete educativa per la gioventù proposta anche in streaming PBS kids

2-3 marzo 2016 Nella notte il gruppo del Quatar beIN Media Group che controlla i canali sportivi a pagamento beIN Sports acquista il 100% lo studio indipendete Miramax attraverso il fondo sovrano Qatar Investment Authority che già controlla la squadra di calcio del Paris Saint Germain

3 marzo 2016 Dalla Grecia, esclusa dall’area di Schengen perché sommersa di migranti, il presidente del Consiglio Europeo Tusk invita “a non venire in Europa Non credete ai trafficanti. Non rischiate vita e soldi. Sarebbe inutile” perché l’Europa vi rispedirà indietro.  

3 marzo 2016 Due dei quattro italiani rapiti nel luglio 2015 e caduti nelle mani di una banda fondamentalista (e non come si pensava dell’Isis), Fausto Piano e Salvatore Failla, sono uccisi durante un blitz in Libia

Pronta l’offerta vincolante spagnola per l’acquisto delle torri di Telecom Italia.

3 marzo 2016 Cellnex, il gruppo spagnolo che ha già rilevato le torri di Wind e Atlantia, non molla la presa su Inwit, la società in cui sono confluite le torri di Telecom Italia. Secondo indiscrezioni riportate dal quotidiano La Repubblica, Cellnex, in tandem col fondo F2i è pronto a presentare un’offerta migliorata rispetto a quella non vincolante da 4,5 euro per azione presentata prima di Natale sull’intero pacchetto del 45% messo in vendita da Telecom. Il gruppo guidato da Marco Patuano e Giuseppe Recchi attualmente detiene il 60% della società delle torri, di cui però vuole mantenere solo una quota di minoranza. L’offerta di Cellnex e F2i prevede che Cellnex e F2i diventino soci rispettivamente con il 75% e il 25% di un nuovo veicolo, Cellnex Italia, che raggrupperà tutte le attività italiane del gruppo spagnolo (in totale circa 7.700 siti). Nella nuova società confluiranno il 100% di TowerCo, ovvero le torri rilevate nel 2014 da Atlantia, e anche il 90% di Galata, società delle torri di Wind rilevata lo scorso anno di cui il gruppo telefonico controlla il restante 10%. ai quali si aggiungerebbero quelli di Inwit

3 marzo 2016 Ennesimo ostacolo, non di poco conto, sulla strada del canone Rai in bolletta e riguarda l’Anagrafe Unica della Popolazione Residente (Anpr), uno dei tre pilastri della digitalizzazione della PA insieme allo Spid (Sistema pubblico di identità digitale) e ai pagamenti elettronici (PagoPA).Perché il canone in bolletta possa funzionare, è necessario che i Comuni trasmettano all’Agenzia delle Entrate i dati relativi alle famiglie anagrafiche. E non saranno pronti entro luglio. Il canone è dovuto una volta soltanto in base a tutte le residenze e dimore della famiglia anagrafica, che è l’insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora occasionale nello stesso comune.

4 marzo 2016 In Libia gli altri due italiani rapiti nel luglio 2015 Filippo Calcagno e Gino Pollicardo, riescono a liberarsi in circostanze poco chiare dalla loro prigionia. Renzi respinge il pressing degli alleati per un intervento militare in assenza di un governo unitario mentre l’Isis avanza in Nord Africa autoproclamando sotto il Califfato ormai quattro province libiche: Barqua (Cirenaica), Fezzan (Libia settentrionale),la provincia di Tripoli  e quella di Sirte, diventata la roccaforte dello stato islamico 

4 marzo 2016 Anche la Svizzera, in adempimento del referendum del 2014 con il quale è stato deciso un freno alla libera circolazione tra Svizzera e Unione Europea, decide  di introdurre dal 2017 un tetto all’immigrazione. Berna stabilirà le quote per gli stranieri, compresi cittadini appartenenti all’Unione Europea suscitando le critiche della Farnesina.
 
4 marzo 2016 Pedro Sanchez con 131 voti favorevoli (PSOE, Ciudadanos e Coalicion Canaria) e 219 contrari non ottiene la fiducia del Parlamento In Spagna il presidente socialista della Camera il basco Patxi Lôpez comunica al Re il fallimento del processo di investitura non avendo ottenuto – nonostante l’accordo di governo stipulato dal PSOE con i centristi di Ciudadanos - la fiducia del Parlamento il presidente incaricato Pedro Sanchez nemmeno nella seconda votazione in cui è sufficiente che il numero dei voti favorevoli sorpassi quelli contrari, a causa della bocciatura sulla sua destra dei popolari di Rajoy e dell’intransigenza all’estrema sinistra dei movimentisti di Podemos

4 marzo 2016  La polizia anti sommosse irrompe brutalmente nella sede del quotidiano d’opposizione Zaman commissariando il gruppo cui fa capo i giornale. Niente internet computer spenti licenziato in tronco il direttore della testata Abulhamit Bilici . Lacrimogeni sulla gente scesa in piazza davanti alla redazione che urla “La libertà di stampa non sarà messa a tacere”

4 marzo 2016 In Brasile scoppiano scontri di piazza fra sostenitori e avversari dell’ex presidente Lula, dopo che l’ex capo dello stato viene bruscamente tirato giù dal leto e porato dalla polizia in un aeroporto per essere interrogato dai giudici che lo accusano di aver intascato tangenti  dalla compagnia petrolifera di stato Petrobas

4 marzo 2016 Via libera dell’Enacom, l’Autorità argentina per le comunicazioni, alla vendita del pacchetto di controllo di Telecom Argentina (che con quasi 20 milioni di clienti controlla 32% del mercato mobile argentino, dietro Claro di Carlos Slim ma davanti a Movistar (Telefonica) al fondo Fintech del messicano David Martinez. Fintech, che ha già in mano il 17% di Sophora – la holding che controlla il gruppo telefonico – ne deve corrispondere ancora 550, dopo le due tranche già versate, la prima da 113,7 milioni a novembre 2013 e la seconda da 125,7 a ottobre 2015. Il via libera dell’Authority sblocca la cessione del restante 51% in mano a Telecom Italia  (il restante è della famiglia Werthein). A tre anni dall’avvio e dopo diversi stop and go si chiude così la travagliata operazione che porta nelle casse di Telecom Italia complessivi 960 milioni di dollari.

4 marzo 2016 Dopo lo scoppio del caso Google, anche Facebook decide di invertire la marcia e accogliere la richiesta di dichiarare nel Regno Unito i ricavi pubblicitari fatturati grazie ai clienti britannici. Il social network chiarisce che dal mese di aprile le revenue non saranno più traghettate in Irlanda, come accadeva finora, per avvantaggiarsi di una tassazione molto più soft (12,5% circa l’imposta sulle società contro il 20% previsto nel Regno Unito).

4 e 5 marzo 2016 Francia e Germania si riavvicinano sulla questione dei rifugiati. Linea comune anche con l’Italia dopo una telefonata di disgelo tra Merkel e Renzi: ora un sistema comune di asilo e di rimpatri firmano in una lettera comune i ministri Alfano e de Maizière
 
5 marzo 2016 Ore di attesa e voi cancellati per il rimpatrio in Italia dei tecnici italiani liberati in Libia e delle salme degli altri due uccisi due giorni,  al centro di un braccio di ferro interno tra le città di Tripoli e Sabratha. Renzi conferma la necessità di un’approvazione del Parlamento prima di un’eventuale azione sul territorio libico

6 marzo 2016 Dopo un’estenuante attesa rientrano finalmente all’alba i due tecnici italiani liberati in Libia. Erano stati rapiti da una banda fondamentalista che voleva proporsi a sostegno dell’Isis e confermano di essere riusciti a liberarsi da soli confermando l’analisi dei servizi segreti

Si profila difficile la formazione di un governo in Slovacchia, alla vigilia della sua presidenza di turno dell’Unione Europea, dopo la sconfitta del premier socialdemocratico Robert Fico

 6 marzo 2016 In Slovacchia si svolgono le elezioni legislative. Punita la sinistra mentre entra in parlamento l’ultradestra antisemita. I socialdemocratici di Robert Fico rimangono in testa ma precipitano dal 44% ottenuto nel 2012 al 28,3%  perdendo la maggioranza assoluta in parlamento  e ben 34 seggi conquistandone solo 46. Precedono i liberali di centrodestra di Libertà e solidarietà che con il 12,1% conquistano 21 seggi guadagnandone 10 davanti ai conservatori di Gente Comune che con l’11,03% ne conquistano 19 guadagnandone 3.  Al quarto posto i nazionalisti del Partito Nazonale Slovacco con l’8,64% conquistano 15 seggi precedendo di poco gli ultranazionalisti dell’ultradestra antisemita del Partito del Popolo nostra Slovacchia dell’attuale governatore regionale Marian Kotleba, che con l’8,04% conquista 14 seggi. Precedendo un’altra formazione xenofoba Noi siamo una famiglia che con il 6,66% conquista 11 seggi come i liberal conservatori della minoranza ungherese Most–Híd  in calo al 6,5% e che perde due seggi e i social conservatori de La Rete che superano la soglia di sbarramento del 5% conquistando 10 seggi al contrario del Movimento cristiano democratico che sfiora ma non supera la soglia perdendo i suoi precedenti 16 seggi e del Partito della Coalizione Ungherese che non va oltre il 4,05%.

Preoccupa gli osservatori il successo di Nostra Slovacchia  formazione già bandita nel 2006 e nota per le parate che si ispirano alla Guardia di Hlinka, il gruppo paramilitare che gestì la sicurezza interna sotto il regime filonazista di Jozef Tiso.

 6 marzo 2016 Vincono i candidati lanciati da Renzi alle primarie del PD, il radicale Giacchetti che travolge Morassut  a Roma dove votano solo in 45 mila e Valeria Valente a Napoli che supera d’un soffio Bassolino. Sul voto pesano la scarsa affluenza, quasi un flop,  da un lato e a Napoli l’ombra di brogli denunciata dallo sconfitto.

7 marzo 2016 Nella città di Ben Guerdan in Tunisia, non lontana dai confini con la Libia, sospetti terroristi dello Stato islamico provenienti dal vicino paese attaccano una stazione di polizia e caserma provocando la morte di 19 persone, oltre a quella di 36 fra gli assalitori. Fonti della sicurezza interna tunisina riferiscono che alcuni degli assalitori riescono a fuggire. Ma più tardi alcuni di loro verranno a loro volta uccisi

7 marzo 2016 Per evitare che l’Austria diventi una sorta di camera d’attesa per i profughi diretti verso la Germania rallentati alla frontiera fra i due paesi il cancelliere socialdemocratico Faymann realiza una stretta; l’Austria accetterà diu dare asilo a solo 80 profughi al giorno e ne lascerà transitare diretti in Germania non più di 3200

7 marzo 2016 Nel corso di un vertice a Bruxelles con l’nion e Europea la Turchia chiede all’Europa più soldi e garanzie politiche per consentire all’UE di bloccare i maxi-flussi di prfughi siriani, iracheni e arghani diretti principalmente verso la Germania. Renzi respnge il ricatto minacciando d’intesa con Angela Merkel il proprio veto: “libertà di stampa in Turchia o non firmo”

7 marzo 2016 Monito dell’Eurogruppo all’Italia: il suo troppo alto debito rimane moivo di preoccupazione.”In base alle previsioni d’inverno, l’Italia non rispetterà la regola del debito  nel 2015 e 2016. In questo contesto attendiamo in primavera la nuova valutazione della Commissione”

7 marzo 2016 Rai ed Eutelsat avviano un’importante collaborazione per la sperimentazione dell’Ultra Alta Definizione (4K) via satellite. In una nota la Rai spiega che “La ricerca di standard tecnici sempre più elevati ha nel satellite una piattaforma di diffusione privilegiata, un percorso che nella strategia di Rai già prevede il passaggio all’alta definizione dell’intera programmazione da satellite”. La cooperazione con Eutelsat, aggiunge la tv pubblica, “crea le premesse per un ulteriore avanzamento della qualità televisiva, introducendo per gli spettatori italiani anche il nuovo standard Ultra HD”.

7 marzo 2016 La piattaforma satellitare gratuita tivùsat che conta 9 canali in HD di cui 5 della Rai (Raio 1 Rai 2 Rai 3, Rai Sport 1 e Rai 4), inizia la trasmissione  in HD di Paramount Channel il canale di Viacom dedicato a cinema e serie tv.

7-8 marzo 2016 Scontro nel PD per il caos venutosi a creare in seguito alle primarie del 6 marzo per decidere i candidati ai comuni. La procura di Napoli apre un’inchiesta su presunti brogli mentre il candidato sconfitto Bassolino presenta un ricorso. Bersani sferra un attacco aiu vertici del partito sottolinenado il disagio dei nostri elettori definito un “problema politico gravissimo”.

8 marzo 2016 Al’indomani delle conclusioni dell’Eurogruppo, l’Ecofin dei 28 ministri delle finanze richiama i paesi con alto debito fra cui l’Italia che rimane sorvegliata speciale. Ma la Commissione non apre una procedura contro l’Italia limitandosi ad una lettera  in cui sottolinea che la legge di bilancio 2016 è a rischio di deviazione dagli obiettivi di aggiustamento del deficit  in termini strutturali Renzi replica “L’Italia nn ha alcuna difficoltà a mnatenere gli obiettivi” per cui non ci sarà nessuna manovra correttiva sui conti, ossia un intervento di tasse e tagli

8 e 11 marzo 2016 Conclusa dopo tre anni di stop and go, non smette ancora di riservare nuove sorprese la cessione di Telecom Argentina al fondo Fintech. L’operazione è stata conclusa per un montante complessivo di 960 milioni di dollari, ma Telecom avrebbe potuto incassarne molti di più, visto che l’imprenditore argentino Carlos Newbery aveva messo sul piatto 1,5 miliardi. In un’intervista al settimanale L’Espresso, Newbery – presentato come un “veterano delle telecomunicazioni in Sudamerica e compagno di università del neo presidente Mauricio Macrì” – sottolinea  che i suoi tentativi di contattare l’ad di Telecom Italia, Marco Patuano, per proporgli un’offerta di gran lunga più appetibile di quella dell’imprenditore messicano David Martinez, sono sempre caduti nel vuoto.

9 marzo 2016 Marcelo Rebelo de Sousa,esponente del centrodestra vincitore al primo turno delle elezioni presidenziali dello scorso 24 gennaio si insedia come Presidente della Repubblica al posto di Aníbal António Cavaco Silva, rimastro in carica per dieci anni dal 9 marzo 2006

9 marzo 2016 Dopo lo stop di Slovenia Serbia e Croazia, anche la Macedonia chiude i confini. Bloccata ufficialmente a sud la rotta balcanica

9 marzo 2016 IL PD proclama la Valente vincitrice delle primarie a Napoli respingendo il ricorso di Bassolino che annuncia di voler fare appello

9 marzo 2016 Mentre in Italia tiene banco la possibile fusione tra Orange e Telecom Italia, non esclusa dal premier Renzi né dal presidente Hollande, la Germania fa pressing in Europa per ottenere meno vincoli dalla Ue e andare così incontro alle richieste del campione nazionale Deutsche Telekom, che da tempo sta spingendo per un alleggerimento delle norme in cambio di un’accelerazione sugli investimenti. Secondo quanto si può leggere in un documento anticipato dal sito Euractiv, il Governo tedesco chiede norme ‘light’ per accelerare gli investimenti nel settore delle telecomunicazioni e una chiara divisione delle regole per dare maggiore autonomia ai regolatori nazionali. Nel position paper, Berlino ribadisce la necessità di “una riduzione della portata e della complessità della regolamentazione telecom” e chiede di incentivare gli investimenti, abbandonando la regolamentazione ex-ante in favore di norme specifiche per il settore e di un sistema di valutazione ex-post. La Germania, inoltre, non ritiene più necessario che Bruxelles debba esaminare ogni singola misura di ciascuno dei 28 regolatori nazionali.

10 marzo 2016 Gestione di internet: ICANN finalmente verso l’indipendenza? Dopo due anni di negoziati, 800 ore di lavoro e circa 600 riunioni dedicate alla questione, l’ICANN sembra finalmente deciso a tagliare il cordone ombelicale che lo lega al Governo degli Stati Uniti. L’ente non profit che si occupa della gestione di molte delle operazioni che consentono il funzionamento del web adotta un piano di transizione elaborato dalla comunità internazionale, che, se approvato dal Governo degli Stati Uniti, porterà alla gestione globale di alcune delle funzioni tecniche chiave di Internet. Ma l’ultima parola spetta sempre e comunque al Governo americano, a cui il piano è stato inviato e che dovrà valutare il rispetto di determinati criteri. Se il giudizio sarà positivo, “avremo raggiunto un traguardo memorabile nella storia di internet”, ha affermato il presidente del Board Icann, Stephen D. Crocker. Il nuovo piano fornisce un pacchetto completo per la transizione della gestione delle funzioni tecniche in capo allo IANA e per accelerare la trasformazione di ICANN in organizzazione totalmente indipendente, in cui il consiglio di amministrazione sarà riequilibrato da una sorta di assemblea generale che rappresenterà la diversità delle parti interessate: società civile, governi, associazioni, imprese e ricercatori.

10 marzo 2016 Il New York Times lancia Watching, dapprima newsletter e dall’estate 2016 sito web che fornirà agli internauti suggerimenti e raccomandazioni di contenuti in streaming selezionati nel web, relativi al cinema e alla televisione   

10 marzo 2016 In Francia l’ultimo rilevamento di Médiametrie evidenza come prosegue la tendenza al calo della ricezione via satellite e della TV via ADSL che fra fine agosto 2015 e metà febbraio 2016 avrebbe perso quasi 800 mila telespettatori la prima e 214 miula la seconda interessando rispettivamente 15,234 milioni e 28,469 milioni di individui mentre cresce di 400 mila unità quella via cavo che interessa 5,342 milioni di individui. Il totale degli abbonati ad un’offerta a pagamento scende nello stesso periodo da 12,603 milioni a 12,098 di cui 9,172 milioni (contro i precedenti 3,345 milioni )abbonati a Canalsat via satellite o via ADSL e 3,054 milioni ad un’offerta a pagamento analogica o digitale via cavo (erano 3,372 milioni). 

L’Italia chiede alla Ue di ritardare fino al 2022 la migrazione dei broadcaster dalla banda 700 Mhz a favore della banda larga mobile e del 5G.

10 marzo 2016 l’Italia in una nota ufficiale inviata a Bruxelles prende posizione e chiede più tempo (due anni) rispetto all’accelerazione impressa dalla Commissione Ue, che spinge gli Stati membri ad anticipare appunto di due anni, al 2020, il processo di liberazione della banda da parte dei broadcaster a favore della banda larga mobile 4G e in prospettiva del 5G

10 marzo 2016 Rai News 24 è da oggi disponibile in chiaro anche attraverso Astra a 19,2 gradi est rivolgendosi a 2 milioni di italiani all’estero e in particolare a 720 mila residenti in Germania, 595 mila in Svizzera, 380 mila in Francia, 269 in Belgio e 149 mila in Spagna. Si aggiunge alle versioni HD dei tre canali generalisti trasmessi in codice.

10 marzo 2016  Secondo fonti estere tra cui Reuters Proseguono le trattative tra Vivendi e Mediaset sulla pay tv Premium. L’obiettivo dei francesi sarebbe quello di acquistare l’intera partecipazione di Mediaset in Premium, vale a dire l’89% della pay tv, mentre il restante 11% resterebbe nelle mani di Telefonica. L’informazione non è però stata confermata da Vivendi che ha declinato ogni commento. Non si tralascia però neanche l’ipotesi joint venture.

10 marzo 2016  Diritti Tv Serie A, imminente la decisione dell’Antitrust Nessuna intesa lesiva della concorrenza. E’ quanto emerge nell’audizione finale del procedimento sul presunto accordo per la spartizione dei diritti televisivi 2015-2018 delle squadre di calcio di Serie A tra Sky e Mediaset che si è tenuta ieri a porte chiuse. All’incontro erano presenti tutte le parti interessate, i due gruppi televisivi, la Lega Calcio e l’advisor Infront. Secondo indiscrezioni riportate dall’Ansa, i consulenti hanno sostenuto che l’indagine non ci sarebbe mai stata se l’Antitrust avesse fatto il suo dovere nelle giuste tempistiche. Secondo la Lega, i contrasti tra Sky e Mediaset erano noti a tutti e l’Antitrust sarebbe dovuta intervenire preventivamente, assumendosi così la piena responsabilità della propria missione istituzionale. Infront, da parte sua, ha assicurato di aver fatto solo gli interessi della Lega Calcio.

10 marzo 2016 Contrasti in corso tra Telecom Italia e Mediaset Premium. A mettere l’uno contro l’altro i due operatori è un caso di pirateria diritti tv. Al centro della querelle c’è il sito Rojadirecta, che offriva illegalmente le partite in streaming della Serie A e della Champions League e per il quale lo scorso novembre il Tribunale di Milano ha imposto l’oscuramento. Un problema molto spinoso per Mediaset che ha pagato 700 milioni di euro per assicurarsi i diritti tv della Champions per la stagione 2015-2018. I giudici di Milano non solo hanno dato ragione a Mediaset ma hanno anche chiesto a Fastweb e a Telecom Italia di inibire l’accesso al sito pirata che viola i diritti tv di Mediaset, pena una pesante sanzione. La magistratura ha inoltre vincolato l’Isp all’immediata rimozione di tutti i siti con nome “rojadirecta”, indipendentemente dal paese in cui sono registrati. Il Tribunale di Milano ha quindi chiesto a Fastweb di intervenire per stoppare il sito pirata bloccando l’Ip e non solo i Dns. Successivamente gli altri fornitori di connettività si erano adeguati. Ma non lo ha fatto Telecom Italia. Per tanto, su segnalazione del titolare dei diritti e accogliendo il ricorso di Mediaset, il Tribunale di Milano, con provvedimento del 10 marzo, ha ora ordinato all’operatore tlc la disabilitazione dell’accesso ai Dns presenti e futuri e anche ‘l’inibizione all’accesso agli indirizzi Ip associati’

 11 marzo 2016 In caso di Brexit, Martin Mc Guiness, vice primo ministro di Belfast e deputato dello Sin Fein l’ex braccio politico dell’IRA, presente sia nel sud sia nel nord dell’isola dichiara “E’ un imperativo democraitco garantire ai cittadini irlandesi  di votare in un referenduim di confine sulla riunificazione dell’isola. Dopo la Scozia, anche l’Ulster potrebbe staccarsi dal  Regno Unito. In Ulster solo gli unionisti democratici sono a favore del Brexit. Contrari oltre allo Sinn  Fein anche gli unionisti  dell’Ulster e i nazionalisti del Social Democratic and Labour Party (SDLP).

11 marzo 2016 Riunione in Umbria della minoranza dem. Separati in casa, Bersani, e Speranza si propongono di logorare Renzi no senza escludere un addio al PD. Per Renzi si trratta di un’azione di guerriglia ispirata da D’Alema per spingerli alla scissione.   

11 marzo 2016 Cresce ancora dal 23,8% al 24,9% la partecipazione di Vivendi:  i francesi stringono ancora la presa su Telecom Italia e si portano appena sotto la soglia del 25%, cioè il livello di partecipazione oltre il quale è obbligatorio lanciare un'Offerta Pubblica di Acquisto sull'intero capitale.

13 marzo 2016 Sconfitta della Grosse Koalition sia della CDU di Angela Merkel sia dei socialdemocratici del SPD alle elezioni regionali che si svolgono in tre Laender: Sassonia-Anhalt, Renania-.Palatinato e Baden Wuerttemberg. Sfonda la destra radicale xenofoba di Alternative fuer Deutschland (AFD) - guidata dall’imprenditrice di Dresda Frauke Petry - che fa il suo ingresso in tutti i Laender.

·        La CDU perde quasi tredici punti scendendo al 27% nel suo bastione nel Baden Wuerttenberg dove vincono i verdi del premier regionale uscente che conquistano il 30,3% guadagnando oltre sei punti, alla stregua dei socialdemocratici partner di minoranza del governo regionale uscente, che crollano al 12,7% perdendo oltre 10 punti (dieci anni fa avevano il 33,3%), al quarto posto preceduti dalla AFD che supera i risultati delle attese arrivando al 15,1%, Bel balzo in avanti dell’FDP che arriva all’8,3%, mentre la Linke resta anche stavolta fuori dal Parlamento regionale.
·        L’SPD si consola vincendo in Renania Palatinato il duello con la CDU grazie all’affermazione della sua presidente uscente  Malu Dreyer che conquista il 36,2% staccando di  oltre quattro punti la candidata cristianodemocratica Julia Klochner ferma al 31,8%, con la AFD che ottiene un lusinghero 12,6% che, al terzo posto precede i liberali che rientrano in parlamento con il 6,2% e i verdi che perdono dieci punti, superando di un soffio, con il 5,3% la soglia di sbarramento. Di poco sotto il 3%, e quindi fuori dai giochi, la Linke.
·        All’est nel piccolo Stato della Sassonia Anhalt la destra xenofoba di AFD conquista, con il 24,3%, quasi un elettore su quattro non troppo distante dalla CDU del governatore uscente Reiner Haseloff, che perde 2,7 punti percentuali e scende al 29,8. Resta solido il consenso anche per la Linke, che pur perdendo 7.4 punti percentuali resta alta al 16,3%:  Va male anche qui, come in Baden-Württemberg, l’SPD, quarto partito che dimezza i suoi consensi scendendo al 10,6%. I verdi infine, pour perdendo quasi 2 punti percentuali, superano di poco con il 5,2% la soglia di ingresso nel parlamento, al contrario dei liberali la cui crescita si rivela insufficente, fermandosi al 4,9%.

13 marzo 2016 Un attentato terroristico in tre resort in Costa d’Avorio provoca 16 morti Gli assalitori sparano ai turisti in spiaggia

13 marzo 2016 Nuovo terrore per le strade di Ankara, in Turchia. Un'autobomba è esplosa vicino a una fermata dei bus nel centro della capitale: almeno 34 morti  (tra cui due kamikaze) e 125 feriti, secondo fonti della sicurezza

13 marzo 2016 Proteste antigovernative in Brasile. Oltre tre milioni di persone chiedono la destituzione della Presidente Roussef

14 marzo 2016 Nonostante il flop alle elezioni regionali Angela Merkel non cambia la sua posizione sui profughi. Ma gli alleati bavaresi della CSU criticano la sua politica di apertura

14 marzo 2016 Missione compiuta secondo Putin. La Russia annuncia a sorpresa la propria intenzione di porre fine al suo intervento miilitare in Siria avendo centrato gli obiettivi che si era proposta

14 marzo 2016 Banda 700 Mhz: dopo Francia e Germania anche il Regno Unito punta ad anticipare di due anni la migrazione alla banda larga mobile nel secondo trimestre 2020. L’Ofcom ha aperto una consultazione in questo senso, in linea con la roadmap indicata dalla Commissione Ue che chiede agli stati membri di anticipare la migrazione dei 700 Mhz al mobile, in vista dell’avvento del 5G. La proposta della Commissione Ue dovrà passare al vaglio del Parlamento e del Consiglio europeo, ma l’accelerazione del Regno Unito rischia di lasciare isolata l’Italia, che nei giorni scorsi ha chiesto al Parlamento europeo più tempo, fino al 2022, per la migrazione dei 700 Mhz alla banda larga mobile.

14 marzo 2016 Secondo The Guardian a otto anni dal primo progetto Kangaroo bocciato nel 2009 dalla Competition Commission, ITV e BBC riprendono i negoziati per dar vita insieme a NBCUniversal ad una nuova piattaforma SVoD sul modello di Netflix per sfruttare a pagamento i propri contenuti trascorsi i 30 giorni in cui rimangono accessibii gratuitamente su ITV Huib e su BBC I Player (in alcuni casi dallo scorso novembre tali contenuti sono già proposti a pagamento su BBC Store gestito dalla fuiliale BBC Worldwide). Obiettivo comune impedire a Netflix (che dal 2012 ha attirato oltre 5 milioni di utenti) e ad altre piattaforme di soggetti terzi (UKTV) di beneficiare esclusivamente dello sfruttamento SVdD dei contenuti dei due principali player televisivi storici britannici

14 marzo 2016 Il bouquet televisivo OTT PlayStation Vue accessibile attraverso l’omonima consolle della Sony, ad un anno dal suo lancio a New York Los Angeles, Chicago e Filadelfia, è ormai disponibile in tutto il territorio degli Stati Uniti

14 marzo 2016  Dopo oltre due mesi di discussioni in vista di una possibile fusione, Orange e Bouygues Telecom sembrano a un punto di svolta: secondo il quotidiano Les Echos, potrebbe infatti esserci l’accordo con i concorrenti SFR e Free, necessario per ottenere il via libera dell’antitrust.

14 marzo 2016. Scadono  i termini per l’invio delle offerte vincolanti per una quota di Inwit, la società delle torri di Telecom Italia, mentre da quanto si apprende, anche l’operatore tedesco Deutsche Telekom starebbe pensando di monetizzare l’asset. L’incumbent tedesco, secondo Bloomberg, avrebbe già scelto gli advisor per avviare lo spinoff o l’IPO delle sue torri, incluse quelle mobili, incanalandosi in un trend già intrapreso oltre che da Telecom Italia, anche dalla spagnola Telefonica, che farà confluire le sue infrastrutture in una nuova società chiamata Telxius, con l’obiettivo di vendere o quotare la nuova divisione.

15 marzo 2015 Inizia il ritiro della maggior parte delle forze russe dalla Siria

15 marzo 2015  Bruxelles blindata e paralizzata per ore. Nell’ambito delle indagini sugli attentati di Parigi Le forze speciali irrompono in un covo ritenuto disabitato nel quartiere di Forrest ma i presunti terroristi rispondopno al fuoco e due di essi riescono a fuggire. Un terzo verra invece ucciso in un successivo scontro a fuoco. Sotto assedio due asili. Nella capitale belga sotto choc è caccia all’uomo
15 marzo 2016 Secondo grande supermartedì di primarie negli Stati Uniti. Trump conquista la Florida, rocccaforte del suo rivale repubblicano Marco Rubio che, privo del sostegno della famiglia Bush, abbandona la gara, vincendo anche in Missouri, Illinois e i Nord Carolina, ma perdendo nell’Ohio dove vince John Kasich. Negli stessi cinque Stati per i democratici vince la Clinton, trionfando in Florida e Ohio
15 mars : élection présidentielle (par le parlement) en Birmanie : Htin Kyaw est élu.

15 marzo 2015 Il deputato europeo liberaldemocratico Jean Marie Cavada giornalista e conduttore di programmi di successo sulla televisione francese viene eletto relatore sulla portabilità transfrontaliera. “La posta in gioco è rilevante si tratta di consentire ai viaggiatori detentori di beni e servizi regolarmente acquisiti nel proprio paese d’origine, di poterne fruire anche quando si trovano al di fuori delle proiprie frontiere nazionali nell’era in cui la rete e il digitale diventano lo strumento principale di consumo dio contenuti culturali”   

15 marzo 2015 Discovery Communications che in  Europa detiene attraverso Eurospost i diritti dei Giochi Olimpici dal 2018 al 2024 dà vita ad una nuova divisione internazionale per la vendita degli spazi pubblicitari in 220 mercati, One Discovery World

15-16 marzo 2016 Si tirano le somme dopo i due giorni di audizione presso la Commissione speciale del Parlamento Ue sul tax ruling dove si è discusso di come intervenire sui sistemi di ottimizzazione fiscale che finora hanno permesso a tante multinazionali di traghettare i profitti nei Paesi con le tasse più vantaggiose. Google ed Apple si sono dette favorevoli a sistemi più chiari e trasparenti ma hanno dimostrato preoccupazione, così come Ikea e McDonald, per i costi di adeguamento alle nuove disposizioni. Le multinazionali accettano invece più difficilmente la richiesta di rendere pubblici i loro dati fiscali. Diversi deputati europei hanno criticato Google perché paga poche tasse nei Paesi Ue e ritengono che l’accordo stretto dal gruppo nel Regno Unito, che prevede il versamento di 172 milioni di euro per sanare la propria posizione contributiva, dimostra la condotta poco etica dell’azienda di Mountain View. Google ha serie riserve circa il piano Ue per la base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società (CCCTB) che aumenterebbe i costi in quanto richiederebbe una stabile organizzazione in tutti i Paesi Ue.

16 marzo 2016 In Brasile la presidente Dilma Roussef nomina Lula super ministro per sfuggire alle inchieste giudiziarie. Ora il Brasile ha due 'presidenti”. L’ex presidente guiderà la politica economica. L'opposizione: così Lula avrà l'immunità” sul caso Petrobras

16 marzo 2016 Crisi nel centrodestra. Salta definitivamente una candidatura unitaria nel centrodestra per le elezioni comunali da Roma a Torino. Giorgia Meloni sostenuta dalla Legga di Salvini, scende in campo a Roma nonostante l’invito di Berlusconi a sostenere Bertolaso. Salvini boccia anche il forzista Napoli a Torino. Marcello Sorgi su La Stampa scrive che si tratterà di una “prova generale per le elezioni politiche”: il ballottaggio a Roma sarà tra il candidato Pd Giachetti e Virginia Raggi del M5S, con un vantaggio di partenza per quest'ultima, “estranea al pasticcio consociativo-affaristico-mafioso incombente sul centrosinistra e sul centrodestra, che potrebbe rivelarsi determinante al secondo passaggio”. Se infatti Giachetti dovrà impegnarsi a sottrarre voti alla concorrenza della sinistra radicale che schiera Stefano Fassina, ai nostalgici dell'ex sindaco Ignazio Marino che forse schiera se stesso e alla probabile astensione di parte della minoranza Pd che guarda a D'Alema, “Raggi, che ha già dimostrato di godere di simpatie del centrodestra”, potrebbe offrire l'occasione per un voto anti-renziano e anti-tutto a un pezzo dell'elettorato escluso dalla scelta del sindaco.

16 marzo 2016 La CBS uno dei primncipali attori del mercato radiofonico startunitense con 70 milioni di ascoltatori settimanali su 117 stazioni radiofoniche potrebbe lasciare il settore radio che sta attraversando una grave cirsi orltre Oceano

16 marzo 2016 Orange annuncia l’uscita di un nuovo Livebox dotato di un superwifi e associuato a un decoder Ultra HD dotato di un hard disk di 500 giga pòer acquisire immagini in formato 4k e compatibile con la tecnologia HDR. L’ex incumbent Francese nelle tlc ha stipulato un accordo con TF1 e M6 codiffuori delle partire dei prossimi Campionati Europei di calcio per trasmettere 10 partite in esclusifva nel nuovo formato (apertura, quarti di finale, semifinale e finale). Tra le altre applicazioni un assistente vocale integrato alla TV d’Orange, un servizio di riconoscimento facciale dei personaggi visualizzati nei programmi sullo schermo, un’applicazione che consentirà la condivisione sui social network di alcuni loro estratti, e un’applicazione OCD VR ossia di accesso ad un programma fruibile attraverso un casco di realtà virtuale disopoinibile a partire dal terzo e quarto trimestre sulle consolle VR di Samsung e Sony

16 marzo 2016 Dopo Recchi anche l’amministratore delegato di Orange Stéphane Rkichard smentisce le voci di una fusione fra i due incumbent Non ho alcun piano su Telecom Italia, Orange non ha alcun piano su Telecom Italia. Per me sono dei colleghi. Punto e basta”.

16 marzo 2016 Canone Rai in bolletta, è scontro su riscossione e rimborsi Le imprese elettriche vogliono che se ne occupi l’Agenzia delle Entrate che però ha risposto picche anche perché sarebbe intenzionata ad occuparsi della riscossione anche perché, come avrebbe evidenziato la Ragioneria dello Stato nel corso di una riunione, rischia di dover far fronte ad un numero consistenti di ricorsi e di eventuali rimborsi

16 marzo 2016  Usare i prossimi Campionati Europei di calcio del 2020, che si giocheranno in 13 diversi paesi dell’Unione con formula itinerante, come primo grande banco di prova per il 5G nella Ue. E’ questo l’obiettivo di Gunther Oettinger, commissario europeo per l’Economia Digitale che in un’intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ)  ha fissato la tabella di marcia per sfidare nella corsa al 5G altri paesi come Cina, Corea e Giappone che intendono usare il nuovo standard alle Olimpiadi del 2020. I Campionati Europei di calcio del 2020 si terranno per la prima volta in diversi paesi della Ue, una formula diffusa per celebrare il 60° anniversario del torneo continentale. Per l’esattezza, saranno 13 gli stati che ospiteranno le partite: Azerbaigian (Baku); Belgio (Bruxelles); Danimarca (Copenhagen); Germania (Monaco di Baviera); Inghilterra (Londra); Irlanda (Dublino); Italia (Roma); Paesi Bassi (Amsterdam); Romania (Bucarest); Russia (San Pietroburgo); Scozia (Glasgow); Spagna (Bilbao); Ungheria (Budapest). All’Olimpico di Roma è previsto lo svolgimento di un quarto di finale e di tre partite a gironi, semifinali e finale si giocheranno a Wembley, tempio londinese del calcio. Ma perché il 5G possa funzionare a livello transfrontaliero, garantendo il corretto flusso di dati fra diversi paesi dell’Unione, è necessario che per il 2020 siano fissati i nuovi standard e che la banda 700, che in prospettiva sarà destinata al 5G, sia libera e coordinata in tutti i paesi che ospiteranno il torneo.

17 marzo 2016 Intervenendo al Consiglio dei 28 capi di governo UE il presidente della BCE Draghi chiede ai governi “chiarezza sul futuro dell’unione monetaria” la quale, pur essendo stata l’unica politica che ha guidato la ripresa degli ultimi anni, per poter affrontare alcune debolezze strutturali di base, richiede “riforme per aumentare la domanda,  investimenti e abbassare le tasse” da parte degli esecutivi per difendere il futuro dell’Eurozona

Proclamata la nascita del Kurdistan siriano primo passo per la creazione di uno Stato federale in Siria. Decisivi i successi militari e gli aiuti di Usa e Russia. Per Assad è incostituzionale.

17 marzo 2016 Una “Federazione della Siria del Nord” è stata proclamata ieri dalle principali forze politiche locali, guidate dall'Unione democratica curda, il Pyd. Centocinquanta delegati curdi e alleati arabi hanno quindi deciso di rompere gli indugi e creare una regione autonoma unificata, sul modello del Kurdistan iracheno. E' il primo passo verso una Siria divisa fra curdi, alawiti e sunniti.

Continua la crisi brasiliana, una sorta di mani pulite versione carioca

17 marzo 2016. Il Brasile precipia nel caos istituzionale Da Rio a San Paolo, il Brasile è in piazza. Il giorno in cui l’ex presidente Lula da Silva si insedia come ministro del presidente Dilma Roussef, un giudice lo sospende. Crescono le proteste di piazza. Il Parlamento nomina la commissione per l'impeachment di Roussef”.

17 marzo 2016 Rispondendo al presidente egiziano Al Sisi che sconsigliava un intervento in Libia e suggeriva all’Italia il sostegno al generale Haftar, uomo forte del governo di Tobruk, e al suo Esercito nazionale libico il ministro degli esteri  Gentiloni  sottolinea che sulla Libia “c'è bisogno di una soluzione unitaria che riconcili le diverse componenti e anime del Paese, e la soluzione di riconciliazione non può essere messa nelle mani di Haftar

17 marzo 2017 Il Tribunale di Roma ha condannato ieri Denis Verdini a due anni per concorso in corruzione nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti per la ristrutturazione della scuola Marescialli a Firenze.. Dire le reazioni politiche dopo il sostegno dei verdinaini di Ala al governo. I 5 Stelle: Renzi governa con un pregiudicato. Accuse dalla Lega. La minoranza pd: situazione imbarazzante”.

17 marzo 2017 Ribaltando la prima sentenza assolutoria del 2014 la Corte d’appello del processo Mediatrade condanna a 1 anno e 2 mesi il vice Presidente di Mediaset Piersilvio Berlusconi e il Presidente Federico Confalonieri

17 marzo 2016 Gli ordini commissionati da Netflix assicurano una forte spinta ai produttori indipendenti di fiction in Gran Bretagna. Le cinque prime case indipendenti del Regno Unito registrano un fatturato complessivo di 322,8 milioni di sterline nel 2015 in crescita del 33,2% (nel 2014 raccoglievano complessivamente 242,2 miliardi di sterline, secondo uno studio pubblicato da Broadcast. Si tratta di Carnival (NBCUniversal), Left Bank (Sony Pictures Television), Kudos (Endemol Shine Group), Neal Street (All3Media) et Bentley Productions. Al contrario le cinque prime case televisive indipendenti produttrici di programmi di flusso (IMG, Avalon, Thames, Lime et Sunset + Vine) crescono solo dell’3,8 % a 468,8 miliardi di sterline.

17 marzo 2016 ARD-ZDF annunciano il lancio in Germania di una rete destinata ai giovani disponibile solo su Internet dal 1 ottobre 2016

17 marzo 2016 Sky Italia sarebbe in trattative per entrare nella distribuzione cinematografica italiana. Una bella mossa che ha come obiettivo il superamento dell’attuale duopolio Rai-Medusa per ritagliarsi uno spazio al sole in un panorama finora molto piatto. Stando a indiscrezioni riportate da Il Sole24Ore, Sky avrebbe già avviato colloqui con una serie di produttori nazionali, tra questi ci sarebbero Cattleya, Lucisano Group, Wildside, Palomar e Indiana Production. Secondo il quotidiano ci sarebbero trattative anche con Lucky Red di Andrea Occhipinti e la Indigo Film di Nicola Giuliano. Cattleya, che ha prodotto diversi film e serie di successo negli ultimi anni, come Romanzo Criminale o Gomorra, è corteggiata anche da Vivendi. L’operazione Sky è di ampio respiro perché punta a costruire un rapporto di “sistema” con il cinema italiano. Un rapporto che vada oltre la semplice concorrenza alla Rai, con la quale invece Sky sta trattando, ma che superi l’attuale situazione della distribuzione italiana dove troviamo Warner in posizione di forza con legami molto stretti con Mediaset. Warner Italia distribuisce molti titoli italiani, cedendone i diritti tv al Biscione, con il quale c’è un accordo pluriennale sino al 2020 per trasmettere in esclusiva i film e le serie della major hollywoodiane. L’amministratore delegato di Sky, Andrea Zappia, e quello della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, si sono visti più volte. Sky, secondo IlSole24Ore, “ha offerto al servizio pubblico i diritti per il passaggio nella televisione gratuita che saranno prodotti o acquisiti dalla nuova entità, quando si formerà. Quanto ai diritti pay, Sky propone il suo modello chiamato “escalator”, per il quale il prezzo si basa sull’incasso nelle sale di ciascun titolo”

17 marzo 2016 Si chiude con un nulla di fatto la vendita delle torri di Telecom Italia che avrebbe dovutio essere decisa nel cda di oggi. A chi andrà la gestione delle 11.500 torri Telecom? Al tandem Cellnex-F2io a Ei Towers? Entrambe le offerte presentano il rischio di un intervento delle autorità di regolazione. La prima perchè Cellnex – che si proprone per l’intero 45% in vendita e dovrebbe poi fare un’Opa – ha già inglobato le torri di Wind e sarebbe sicuramente interessata anche a rilevare una parte di quelle che Wind e 3 Italia potrebbero cedere se la loro fusione fosse approvata dai regolatori. L’offerta di Ei Towers è invece solo sul 29% della quota. Successivamente, la controllata Mediaset salirebbe nel capitale, conferendo 1.000 torri tlc in pancia alla controllata TowerTel, per un valore di 200 milioni di euro. L’operazione, però, potrebbe scontrarsi con i paletti di Consob.

17 marzo 2016 Slitta a fine 2016  la conclusione da parte della Commissione europea dell’iter di valutazione della fusione tra Wind e 3 Italia.

17 marzo 2016 Sempre di più risultano gli italiani che usano la tv on-demand e cresce in modo esponenziale anche nel nostro Paese l’esigenza di costruirsi palinsesti su misura dei propri gusti e delle proprie preferenze. La conferma arriva dalla ricerca Global Video-on-Demand Survey di Nielsen, eseguita su un campione di oltre 30 mila individui in 61 Paesi, tra cui l’Italia, secondo la quale il 36% dei telespettatori italiani guarda la tv on-demand a pagamento e la metà vi accede almeno tre volte alla settimana, anche se la percentuale italiana resta inferiore a quella europea che è del 50% e di quella mondiale che è del 65%. Attualmente, in Italia solo il 5% utilizza fornitori di servizi streaming alternativi come Netflix per accedere a contenuti on-demand, mentre a livello europeo la percentuale sale all’11% e su scala globale al 26%.

17-18 marzo 2016 Il vertice UE di Bruxelles oltre a discutere le proposte di Draghi discute la proposta di un’intesa con la Turchia sui migranti nonostante le critiche esprese sull’accordo di principio da UNHCR e varie organizzazioni non governative. Dal 20 marzo i migranti irregolari verranno rimandati in Turchia. Per ogni migrante ripreso sul proprio territorio, la Turchia invierà dai propri campi profughi un rifugiato legale avente diritto all’asilo da ricollocare in uno dei paesi UE. In cambio l’Unione Europea concede alla Turchia 6 miliardi di aiuti e la liberalizzazione dei visti nell’UE per i propri concittadini

17-18 marzo 2016 Visita a Roma del commissario europeo per l’Economia Digitale Gunther Oettinger. Due giorni di incontri istituzionali a Roma per parlare di Digital Single Market, banda ultralarga, Industria 4.0 e frequenze 700 Mhz per le reti di quinta generazione. L’Internet delle Cose sarà uno dei pilastri attorno a cui ruota l’evoluzione del 5G. La tecnologia mobile di prossima generazione dovrebbe essere pronta per la fase commerciale entro il 2020 e gli operatori si stanno preparando a svolgere l’importante ruolo di ‘abilitatori’ di una connettività che non sarà esclusiva delle persone, ma coinvolgerà device e sensori. Tutto, dalle auto agli elettrodomestici, sarà infatti connesso alla rete: si calcola che già entro il 2020 gli oggetti connessi saranno circa 50 miliardi in tutto il mondo. Agli operatori, l’onere di sviluppare nuove soluzioni di connessione che abilitino l’interazione di oggetti ed applicazioni attraverso internet

18 marzo 2016 Catturato in un blitz delle teste di cuoio a Molenbeck a Bruxelles Salah Abdeslam l’ultimo killer della strage di Parigi al Bataclan dopo quattro mesi di fuga. Era sfuggito tre giorni prima ad un’irruzione della polizia belga 

18 marzo 2016 La francese Autorité des marchés financiers AMF autorizza l’OPA di Vivendi su Gameloft giudicandola conforme alla regolamentazione borsistica

19 marzo 2016 L’AD di Telecom Italia Marco Patuano, ostile alla dismissione da Tim Participacoes in Brasile, rassegna le dimissioni per divergenza con il nuovo azionista di riferimento Vivendi,  favorevole ad un disimpegno del gruppo dal Brasile  

19-20 marzo 2016 A causa di un colpo di sonno dell’autista del pulmann che le riportava nelle loro residenze dopo una festa muoiono in Catalonia 13 studentesse Erasmus tra le quali ben 7 ragazze italiane.

20 marzo 2016 Dalla mezzanotte scatta in Grecia l’operazione rimpatri per tutti i nuovi migranti irregolari che dalla Turchia giungono nelle isole greche. Il costo delle operazioni di rinvio sarà a carico dell’UE. Contemporaneamente le richieste di asilo saranno vagliate individualmente ma per la Grecia esaminare quasi due mila casi al giorno si rivela una prova impossibile. Servono 60 giudici 1800 poliziotti e 20 mila pasti letto. Papa Francesco chiede giustizia per i profughi denunciando “l’indifferenza di quanti non vogliono assumersi la responsabilità del loro destino”  
20-22  marzo 2016 Dopo 88 anni un presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, effettua una visita storica a Cuba, un anno dopo la riapertura dell’Ambasciata e il ristabilimento delle relazioni diplomatiche con il regime castrista: “Sono qui a seppellire l’ultima guerra fredda”. Nell’occasione arrestati 50 dissidenti.

22 marzo 2016 Europa sotto attacco. Dopo Londra, Madrid e Parigi, anche Bruxelles colpita da simpatizzanti dell’Isis Perpetrata una serie di attacchi terroristici kamikaze all'Aeroporto di Bruxelles-National e bombe all'interno di una stazione della metropolitana nelle vicinanze delle istituzioni dell’Unione Europea provocano la mort di 31 persone e molti feriti. L’Isis rivendica l’attentato mentre la capitale belga rimane paralizzata per ore

22 marzo 2016 Vodafone Spagna lancia un box TV compatibile 4K (UHD) per i propri clienti ADSL e in fibra ottica, il primo ricevitore per la televisone ad ultra alta definizione.dove saranno avviati prossimamente quattro nuove emittenti 4K : la rete musicale Festival 4K (già disponibile in Francia nella piattaforma Free), FunBox 4K (già in onda in Potogallo dal luglio 2015) del gruppo SPI International, che propone documentari, sport estremi,  films e serie tv, Show Channel (paesaggi e svago) e infine Insight TV (documentari, sport, intrattenimento, film, serie tv). Il decoder contiene a bordo tutte le funzioni classiche (suggerimenti, catch-up per 7 giorni e accesso a servizi tipo Netflix (fra cui l’accesso a contenuti OTT 4K in modalità SVoD

22 marzo 2016 Gameloft oggetto di una OPA ostile da parte di Vivendi contrattacca. Dopo aver ristrutturato l’azienda per far fronte alla perdite il gruppo di videogiochi punta ad accrescere il proprio fatturato attraverso una strategia che punta ad aumentare in particolare gli introiti raccolti dalla propria concessionaria pubblicitaria

23 marzo 2016 Le indagini rivelano che è stata la cellula degli attentati a Parigi a mettere in atto gli attentati a Bruxelles: quattro terroristi sono in fuga. Intercettati i complici dell’artificiere: erano stati fermati e rilasiati come uno dei kamikaze all’aeroporto. Polemiche fra gli scarsi scambi di informazione fra i servizi segreti dei paesi europei 

23 marzo 2016 La Deutsche Fussball Liga lancia la gara per i diritti dei campionati tedeschi di calcio delle prossime quattro stagioni della Bundesliga per la prima e seconda divisione e per la Super Coppa. Rigiuardano sia quelli audiovisivo per le partite in diretta e differita trasmese via satellite digitale terrestre, cavo/ADSL web e mobile,  sia quelli radiofonici in FM. O attraverso iol web e il mobile.  In base ad una decisione del BundesKartell Amt non sarà più possibile assegnarli in esclusiva ad un unico diffusore come avvenuto nelle utlime stagioni con Sky Deutschland che nel 2012 aveva acquisito l’integralità dei diritti sconfiggendoDeutsche Telekom. Fra i nuovi entranti potenziali RTL Grioup che detiene già i diritti della nazionale tredesca per gli europei 2016 e i mondiali 2018, Discovery/Eurosport titolare dei diritti Bubndesliga in 23 paesi europei, Constantin Medien, ProSiebenSat1, la setssa Deutsche Telekom nonché Vodafone, casa madre di Kabel Deutschland

23 marzo 2016 ENEL, dopo aver firmato un accordo di partnership strategica e commerciale con Vodafone e Wind, forte anche dell’utile netto, quadruplicato nel 2015 a 2,196 miliardi di euro, lancia Enel Open Fiber (EOF),  un piano strategico di investimenti per 2,5 miliardi di euro “per portare la fibra ottica direttamente presso i propri clienti”. Approvato la vigilia dal suo CdA, il piano interessa 224 città italiane dei Cluster A e B, quelle non a fallimento di mercato, per coprire circa 7,6 milioni di  famiglie che beneficieranno di un accesso ad Internet in ultra larga banda. . Il piano nasce dalla convinzione, come ha spiegato l’ad Francesco Starace, che utilizzando il sistema di rete di distribuzione dell’energia elettrica – ossia anche la posa ‘aerea’ – i costi di cablaggio sarebbero del 30 o 40% inferiori e la rete riuscirebbe a raggiungere 32 milioni di clienti finali contro i 21 milioni della rete tlc. Si tratterebbe sostanzialmente, delle stesse aree oggetto dell’interesse di Telecom Italia, che ha presentato all’Agcom un piano di copertura di 250 città che coinvolge anche Metroweb, anch’essa controllata pubblica attraverso la Cassa Depositi e Prestiti. Le due società sono in attesa del via libera dell’Autorità. Così come il Governo sta aspettando il via libera della Ue per il piano sulla banda ultralarga nelle aree a fallimento di mercato, per le quali si è infine optato per la realizzazione di una rete pubblica attraverso Infratel

23-24  marzo 2016 Il presidente USA Barack Obama, dopo aver reso visita a Cuba, prosegue il proprio viaggio in America Latina recandosi in Argentina

24 marzo 2016 L’x-leader Bosniaco Serbo Radovan Karadžić condannato a 40 anni di detenzione  dal Tribunale dell’Aja, dopo essere stato giudicato colpevole di genocidio e crimini contro l’umanità durante la guerra bosniaca.

24 marzo 2016 AGCOM avvia una istruttoria ad evidenza pubblica e con il contributo del mercato e di tutti i soggetti interessati, “volto a introdurre l’offerta di connessione a banda larga tra gli obblighi del servizio universale”. L’obiettivo di rendere servizio universale l’accesso a banda larga ad una velocità adeguata per garantire una buona navigazione a tutti gli italiani. In altre parole, fare in modo che l’accesso a Internet diventi un servizio universale come il telefono fisso, obbligatorio per tutta la popolazione.

24-25 marzo 2016 Diversi arresti effettuati a Bruxelles legati agli attentati del 22 marzo. Fra di essi Faysal Cheffou, cittadino belga, un giornalista reporter indipendete che verrà successivamente scarcerato

25 marzo 2016 Irritazione del governo italiano dopo l’ennesimno tentativo di depistaggio da parte delle autorità egiziane sull’omicidio di Giulio Regeni. Ritrovati alcuni suoi effetti personali unitamente ad un portafogli femminile e 15 grammi di cannabis nella casa della sorella del capo di una banda di rapinatori. Regeni non sarebbe vittima  della violenza del regime bensì della crimnalità comune

25 marzo 2016 Il segretario USA alla difesa annuncia l’uccisione in un raid del numero 2 dell’Isis Abdul Rahman al Qaduli, “ministro delle fionanze” dello Stato Islamico

26 marzo 2016 Mentre la moglie e la sorella del capo della banda accusata delò rapimento di Giulio Regeni negano qualsiasi coinvolgimento Renzi chiarisce che l’Italia non si accontenterà di nessuna verità di comodo…e si fermerà solo davanti alla verità”. Alfano chiede che l’Italia possa essere associata alle indagini

27 marzo 2016 Pasqua di sangue in Pakistan Una bomba con 10 chili di esplosivo nel parco di Lahore provoca la morte di 71 persone

27 marzo 2016  L’esercito regolare siriano con i supporto russo riesce a riconquistare Palmira.

28 marzo 2016 Il Produratore Generale della Repubblica Araba di Egitto promette agli inquirenti romani tutte la carte sul caso Regeni

28 marzo 2016 Dopo un braccio di ferro durato settimane, l’FBI è infine riuscita a sbloccare l’iPhone di Sayed Farook senza l’aiuto di Apple. Ma difficilmente finirà qui l’acceso dibattito che ha accompagnato la vicenda.Il Dipartimento di Giustizia, che ha raggiunto il suo obiettivo grazie a una non meglio specificata ‘terza parte’ – si parla comunque di un’azienda israeliana – ha pertanto chiesto l’annullamento dell’ingiunzione dello scorso 16 febbario per mezzo della quale avrebbe voluto costringere Apple a creare una backdoor che permettesse agli inquirenti di penetrare nel cellulare di uno degli autori della strage di San Bernardino. Una vittoria per Apple? Non proprio. Per l’FBI, allora? Neanche.

29 marzo 2016 Contro alla rovescia per il governo della presidemte Roussef in Brasile.  I sette ministri centristi del Partito del Movimento Democratico Brasiliano (Pmdb) principale alleato  del partito dei lavoratori si ritirano dal governo decidendo di appoggiare la destituzione di Dilma Roussef. Il governo e il leader storico Lula parlano di golpe perché le imputazioni sarebbero pretestuose

29 marzo 2016 In una conferenza stampa al Senato la madre di Giulio Regeni denuncoia la scarsa collaborazione dell’Egitto di fropnte al crimine. Al suo fianco il Presidente della Commissione sui Diritti Umani senatore Luigi Manconi chiede la governo di richiamare l’ambasciatore italiano in Egitto per consultazioni. Il ministro degli esteri Gentiloni si dichiara “pronto  trarrele conseguenze se non ci sarà collaborazione” 

29 marzo 2016 Il gruppo americano Vice Media editore dell’emittente Viceland chge si appresta a sbarcare nel Regno Unito e in Francia, acquisisce una partecipazione maggioritaria nella casa di produzione britannica indipendente Pulse Films (cinema, tv, musica. Contenuti multipiattaforma)

29 marzo 2016 Il numero uno di Telefonica, Cesar Alierta si è dimesso dopo 16 anni alla guida del gruppo tlc spagnolo. Il manager, classe 1945, resterà nel cda ma ha deciso di lasciare il timone, indicando  come suo successore Jose Maria Alvarez-Pallete, definito il manager “più preparato ad affrontare le sfide della rivoluzione digitale”. Sotto la sua guida Telefonica è diventato uno dei gruppi più importanti nel mercato . Alierta è stato il deus ex machina dell’ingresso di Vivendi in Telecom Italia: nell’ambito dell’acquisizione dell’operatore brasiliano GVT (soffiato alla controllata Telecom, Tim Brasil), Telefonica ha infatti ceduto l’8,3% di Telecom Italia – di cui era principale azionista dal 2007 – al gruppo di Vincent Bollorè che nella compravendita ha acquisito anche poco meno dell’1% di Telefonica. Secondo gli analisti il gruppo spagnolo nel 2017 potrebbe rientrare in Telecom Italia riacquistando una quota compresa tra il 5,3% e il 6,4% attualmente 'parcheggiata' presso JP Morgan.

29 marzo 2016 Secondo Antonio Sassano è necessario per l’Italia concludere al più presto il coordinamento internazionale dello spettro radio, alla luce dell’accelerazione impressa dalla Commissione Europea alla liberazione della banda 700 in vista dello sviluppo armonizzato del 5G. Un tema caldo e urgente a livello Ue, che mette fretta all’Italia e impone al nostro paese di elaborare in tempi stretti un piano nazionale delle frequenze, per evitare il rischio di interferenze e conflitti in particolare sulla banda 700 con i paesi confinanti, in primo luogo con la Francia: “Per vincere la sfida del 5G – chiarisce Sassano - l’Europa ha bisogno del fattore di scala, del Digital Single Market e il fattore di di scala ha un solo nemico: il procedere in ordine sparso e non coordinato. Ora, poiché le tecnologie 5G hanno fame di spettro, uno dei cardini del Digital Single Market (sin dai tempi della Wapecs opinion 12 anni fa) è la messa a disposizione delle reti di nuova generazione wireless di larghe porzioni di spettro; 1200 Mhz hanno deliberato la Commissione e il Parlamento Europeo nel Radio Spectrum Policy Programme del 2012.L’obiettivo è dunque quello di mettere a disposizione degli operatori lo spettro necessario a realizzare le reti wireless 5G. Anche, seppur con le dovute cautele, la preziosissima e contesissima banda UHF attualmente utilizzata dal broadcasting radio-televisivo. Tutte le bande sono importanti per garantire capacità alle reti ma non pregiate quanto la Banda UHF da 450 a 1GHz. La liberazione dello spettro UHF è dunque un obiettivo che tutti condividono e che oggi nessuno mette in discussione.”

30 marzo 2016 Si insedia a Tripoli il governo di unita nazionale guidato da Fayez Serraj sostenuto dalle Nazioni Unite, arrivato via mare da Tunisi nella capitale libica accompagnato dai membri del suo gabinetto e scortati dagli aerei delle forze alleate. Per i momento la sede del governo è la base navale di Tripoli. Il paese rimane controllato dal governo di Tripoli al nord, e dal governo di Tobruk. I rappresentanti del governo di Tobruk
Fanno sapere che riconosceranno l’esecutivo di unita nazionale solo se riceverà lò’approvazione della Camera dei Rappresentanti (che risiede a Tobruk). Contemporaneamente scoppiano spari e si elevano barricate nelle strade della capitale:”O se ne va o lo cacciamo con le armi”. Sconsigliato l’invio di truippe italiane che rischierebbe di screditare il già delegittimato governo rafforzando la presenza dell’Isis sul suolo libico

30 marzo 2016 Gameloft impugna presso la Corte d’Appello di Parigi la decisione dell’Autorità dei Mercati Finanziari di autorizzare l’OPA ostile sulla società da parte di Vivendi, accusata di manchevolezze ai principi che reggono le opfferte pubbliche e agli obblighi di assicurare trasparenza e corretta informazione del mercato

30 marzo 2016 Flavio Cattaneo eletto AD di Telecom Itali. Lo ha deciso con voto unanime il cda riunito oggi sotto la presidenza di Giuseppe Recchi, risolvendo dunque con la celerità promessa il processo di selezione del nuovo Ad. Secondo i bene informati, è stato proprio lo stesso presidente Vivendi, Vincent Bollorè, a insistere sul nome di Cattaneo "Priorità al risanamento dei conti e alle partnership", "Il board del gruppo di Tlc affida il turnaround al top manager di Ntv. A Recchi deleghe su Security e Sparkle

30 marzo 2016 Prevista per il 30 marzo slitta ulteriormente la decisione sulla fusione Wind 3 Italia. La Commissione europea ha infatti avviato un’indagine approfondita per valutare se la proposta di joint venture tra le attività di telecomunicazioni di Hutchison e VimpelCom in Italia è in linea con il regolamento UE sulle concentrazioni. L’operazione prevede la fusione di WIND, controllata di VimpelCom, e di H3G, controllata di Hutchison, che sono rispettivamente il terzo e il quarto operatore sul mercato italiano per la fornitura di servizi di telecomunicazioni mobili al dettaglio. La Commissione teme che l’operazione possa causare un aumento dei prezzi e una diminuzione dell’offerta e dell’innovazione per gli utenti di telefonia mobile in Italia.

L’Antitrust Ue deciderà se consentire a Ck Hutchison Holdings e Vimpelcom di unire le loro rispettive controllate italiane 3 Italia e Wind. E’ quanto emerge dall’agenda delle fusioni al vaglio della Commissione Ue e si tratta di un primo step dopo la notifica della fusione per raggiungere la valutazione finale. L’accordo è sotto la lente delle autorità europee, perché la riduzione degli operatori mobili da 4 a 3 in Italia potrebbe provocare un aumento dei prezzi. Hutchison, controllata da Li Ka-shing, potrebbe comunque sostenere che la nuova società competerà con altre due di uguale dimensione, Telecom Italia e Vodafone. LetterOne, il fondo del miliardario russo Mikhail Fridman, detiene il 47,9% dei diritti di voto di Vimpelcom.

31 marzo 2016 Prima notte in piedi (nuit debout) alla Place de la République di Parigi.  Nuit debout è un movimento sociale di cittadini francesi sorto a partire dalle proteste contro la proposta di riforma del lavoro del governo socialista, conosciuta come la Loi Travail, o la Legge El Khomri. È stato paragonato al movimento statunitense Occupy Wall Street e agli indignados spagnoli del movimiento 15-M sorto il 15 maggio 2011 contro il governo spagnolo dell'epoca (il secondo governo Zapatero), a fronte della grave situazione economica in cui versava il Paese nel frangente della crisi economico-finanziaria di quegli anni

31 marzo 2016 Affare Kirsch. L’ex capo di Deutsche Bank Rolf Breier costretto a versare 3,2 milioni di euro come contributo personale ai 925 milioni versati nel 2014 dall’istituto agli aventi diritto eredi del magnate bavarese Leo Kirsch accusato da Breier in un’intervista alla rete Bloomberg risalòente al 2002 di scarsa solvibilità con conseguente panico fra gli investitori e il deposito di bilancio dopo due mesi. Leo Kirch, nel frattempo deceduto nel luglio 2011, aveva all’epoca accusato Deutsche Bank di violazione del segreto professionale  per favorire il crollo del suo impero ed approfittarne come banca consulente dell’operazione  di smembramento degli attivi del gruppo Kirsch con la cessione della filiale televisiva ProSiebenSat.1, della pay tv Premiere e delle proprie quote nell’editore Springer proprietario del tabloid popolare Bild

31 marzo 2016 Scoppia in Italia lo scandalo sullo smaltimento di rifiuti petroliferi in Basilicata e il Centro Oli Tempa Rossa in seguito alla diffusione di intercettzioni telefoniche. La ministra dello sviluppo economico Federica Guidi, non potendo smentire la telefonata intercettata dagli inquirenti in cui garantiva al convivente Gianluca Gemelli, titolare di due società attive nel settore petrolifero, un emendamento a suoi favore nel Decreto Sblocca Italia dell’ottobre 2014 che spianava le porte per lo sfruttamento dell’omonimo giacimento petrolifero, rassegna rapidamente le dimissioni chieste ad alta voce dai partiti di opposizione. Nell’intercettazione è citata anche Elena Boschi.  “Caro Matteo ho operato con correttezza e buona fede”. Le opposizioni annunciano comunque una mazione di sfiducia per il governo.
31 marzo 2016 In  base all’accordo stipulato con Eutelsat la Rai in occasione degli Europei di calcio (10 giugno-10 luglio) avvierà un apposito canale per trasmettere 7 partite in 4K.Il progetto coinvolge anche Tivùsat. Per l’Ultra Hd la sperimentazione riguarderà, infatti, una platea attorno alle 200 mila famiglie fra le 2,2 milioni (l’8,5% delle famiglie italiane) che usano la piattaforma satellitare gratuita (2,7 milioni le schede attivate). Alle 200 mila famiglie circa si arriva, spiega Il Sole24Ore, perché per poter guardare il canale in Ultra HD predisposto dalla Rai occorrerà avere il televisore 4K (ce ne sono all’incirca solo 500 mila in Italia), ma anche il sintonizzatore satellitare e la cam di tivùsat (il decoder non basta). Per parte sua SkyItalia  trasmetterà su un apposito canale il 209, tutte le partite in Super HD,  un innovativo sistema di codifica H.264, che, sfruttando il doppio della banda trasmissiva (circa 15/18 Megabit al secondo) offre una migliore qualità di visione, con immagini più nitide, più profonde e con un maggior livello di dettaglio.

Bilanci delle imprese nel primo trimestre 2016

31 marzo 2016 Apple, registra il primo calo dei ricavi da 13 anni a questa parte. Nel secondo trimestre fiscale, Apple ha registrato un fatturato di 50,6 miliardi di dollari (-13% rispetto ai 58 miliardi di dollari di un anno fa) e un utile netto trimestrale di 10,5 miliardi di dollari, pari a 1,90 dollari per azione diluita (a fronte dei 13,6 miliardi di dollari, pari a 2,33 dollari per azione diluita di un anno fa). Il margine lordo è stato del 39,4%, rispetto al 40,8% registrato nello stesso trimestre di un anno fa. Le vendite internazionali hanno rappresentato il 67% del fatturato trimestrale. Wall Street attendeva un utile per azione di 2 dollari e un fatturato di 52 miliardi. Nei trimestre sono stati venduti 51,2 milioni di iPhone, 10 milioni in meno rispetto allo scorso anno. Ma anche se il numero di dispositivi venduti è stato in linea con le attese, a non tornare è stato il prezzo medio di vendita: da 691 a 642 dollari. Il calo, il primo da quando lo smartphone è arrivato sul mercato nel 2007, è stato evidente dovunque, anche in Cina, motore della crescita nell’ultimo anno e mezzo, dove le vendite sono calate del 26%. Peggio sarà, poi, nel terzo trimestre, quando il fatturato dovrebbe attestarsi fra i 41 e i 43 miliardi di dollari e il margine lordo fra il 37,5 e il 38%.

31 marzo 2016 Non contento del suo status di piazza virtuale più frequentata al mondo – con oltre 1 miliardo e mezzo di utenti – Facebook entra a gamba tesa nel campo di Google, quello – miliardario e in forte crescita – della vendita di video pubblicitari per conto di altre aziende. I ricavi pubblicitari di Facebook sono letteralmente schizzati nel primo trimestre toccando quota 5,2 miliardi  con un aumento del 57% su base annua. L’82% proviene dal mobile. Lo scorso anno, la società ha totalizzato ricavi pubblicitari per 17 miliardi di dollari. Ogni giorno sul social network vengono guardati 100 milioni di ore di video. Il tempo di visualizzazione dei video su Instagram è aumentato di oltre il 40% negli ultimi sei mesi. Tuttavia, Facebook e Instagram rappresentano solo l’inizio”, spiega il social nella pagina di lancio dell’iniziativa, che rappresenta un ampliamento dei servizi di Audience Network, la raccolta di applicazioni e siti che gli inserzionisti possono usare per estendere la copertura delle loro inserzioni di Facebook e Instagram. Queste applicazioni e siti terzi rappresentano circa il 6% del tempo trascorso sui dispositivi mobili negli Stati Uniti. Ma cosa farà Facebook? In sostanza, il social network  aiuterà gli inserzionisti a piazzare i loro video in due formati – in-stream e in-article – non solo su Facebook e Instagram, ma anche nelle altre applicazioni e negli altri siti in cui trascorrono il loro tempo.Le prime – della durata di 10-30 secondi – verranno riprodotte prima, durante o dopo (pre-roll, mid-roll o post-roll) i contenuti video nelle applicazioni e nei siti di terzi per mobile e computer. Questi siti includono editori di video popolari come USA Today Sports Media Group. Le inserzioni video in-article – della durata anche di una ventina di minuti – saranno visualizzate nelle pagine mobili degli editori, come Daily Mail, tra i paragrafi del testo e saranno riprodotte automaticamente quando almeno la metà dei pixel è visibile. In questo formato, il visitatore deve attivare l’audio. La pubblicazione in-article inizierà con gli articoli interattivi (articoli che si caricano immediatamente cliccando su di essi dalla sezione Notizie). Gli inserzionisti potranno scegliere di pagare solo se vengono visualizzati almeno 10 secondi di un video. Globalmente, spiega il sito di Mark Zuckerberg, gli inserzionisti che usano Audience Network riescono a incrementare la copertura di circa il 10% rispetto all’uso della sola sezione Notizie mobile. Nel quarto trimestre 2015, attraverso Audience Network, Facebook ha generato un giro d’affari pari a 1 miliardo di dollari, con gran parte di questo valore – si stima il 70% – che viene trasferito ai publisher. Si trattava, però, solo di annunci in-app, quindi destinati ai device mobili. Non è stata tuttavia specificato quale sarà la percentuale di ricavi trattenuta dal social in questo nuovo servizio.

Quel che è certo è che il mercato è in piena espansione e Facebook ha pensato bene di non lasciare la fetta più grossa della torta a Google. Solo negli Usa, la spesa in pubblicità video online dovrebbe crescere quest’anno del 28,5% a 9,84 miliardi di dollari (dati eMarketer). La miriade informazioni sui nostri gusti e le nostre abitudini a disposizione di Facebook e Google sono una manna per gli inserzionisti, che possono così far arrivare i loro annunci proprio alla fetta di pubblico che hanno interesse a raggiungere.

31 marzo 2016 Gli abbonati a Netflix salgono a 81,5 milioni, di cui il 42 % fuori dagli Stati Uniti. Su 101 servizi video OTT, Netflif rimane di gran lunga il leader

31 marzo 2016 Cresce del 25% l’utile netto del gruppo Time Warner grazie ai buoni risultati registrati da Turner e HBO e all’impennata degli ascolti registrati dalla CNN nella copertura della corsa alla Casa Bianca. Anche il fatturato sale del 2,5% a 7,31 miliardi di dollari. In crescita del 7,2% il fatturato televisivo di Turner (CNN, TNT, TBS, TCM, Cartoon Network, Boomerang) a 2,9 miliardi di dollari grazie all’aumento degli introiti generati da abbonamenti (+ 11%)  e pubblicità  (+5%), e quello di HBO salito a 1,5 miliardi di dollari (+ 7.,7%), anche in questo caso per l’aumento dei ricavi generati da abbonamenti (+5% e pubblicità (+23%). Cala invece il fatturato della Warner Bros a 3,109 miliardi di dollari (- 2,8%) 

31 marzo 2016 Anche la 21st Century Fox che riunisce gli attivi della famiglia Murdoch, pur con un utile netto in calo del 14% a 841 milioni di dollari, vede il proprio fatturato in crescita del 6% a 7,23 miliardi di dollari, grazie alla crescita dei ricavi derivanti da diritti di ritrasmissione e raccolta pubblicitaria sui propri canali televisivi (anche in questo caso grazie alla corsa alla Casa Bianca). Il fatturato delle reti via cavo sale del 10% a 3,94 miliardi di dollari, quello delle reti tradizionali cresce del 5% a 1,11 miliardi di dollari, mentre anche in questo caso gli studiosi cinematografici della 20th Cnetury Fox conoscono un calo del 3% del loro fatturato sceso a 2,32 miliardi di dollari

31 marzo 2016 Seppur con un utile netto trimestrale in crescita del 2% a 2,14 miliardi di dollari ed un fatturato cresciuto del 4% a 12,97 miliardi di dollari, il Gruppo Disney ottiene risultati deludenti con un calo dello 0,3% delle attività della divisione che riunisce i canali televisivi e soprattutto un calo del 2% a 3,96 miliardi di dollari delle reti via cavo con la perdita di abbonati da parte del boquet sportivo ESPN afronte invece di un expploit dell’attività cinematografica del gruippo con il fattuto degli studios in crescita del 22% a 2,06 miliardi di dollari

31 marzo 2016 Il +22% nei ricavi trimestrali registrato da BT traina tutto il settore europeo delle telecomunicazioni. Nell’ultimo anno di esercizio chiusosi il 31 marzo, l’ex monopolista britannico ha registrato ricavi complessivi in crescita del 2%  (miglior performance negli ultimi sette anni), Ebitda pari a 6,58 miliardi di sterline (+5%) e profitti prima delle tasse per 3,03 miliardi di sterline (+9%  rispetto all’anno precedente). Nonostante i non pochi contrasti con l’Ofcom, BT sta cominciando a raccogliere i frutti di una strategia incentrata sulla convergenza. Quattro anni dopo aver lanciato la sfida a Sky, pagando 700 milioni di sterline per i diritti della Premier League (cifra considerata uno sproposito all’epoca), l’offerta BT TV conta  1,5 milioni di abbonati 66 mila dei quali conquistati nell’ultimo trimestre. Una scommessa vinta, insomma, basata sulla differenziazione dell’offerta e la fidelizzazione dei clienti.Nel luglio 2015 aveva lanciato la prima rete sportiva in 4K BT Sport Ultra HD e veicolato a partire dal mese di dicembre in modalità OTT Netflix Ultra HD

31 marzo 2016 Sky Plc con una crescita trimestrale di 177 mila abbonati annovera complessivamente   21,654 milioni di sottoscrittori ai propri pacchetti nei suoi cinque mercati. In Italia con un incremento di 34 mila, gli abbonati salgono a 4 milioni e 734 mila. In Germania e Austria, con un incremento di 73 mila, i sottoscrittori salgono a 5 milioni e 567 mila, mentre nel Regno Unito e in Irlanda, con un incremento di 70 mila, gli abbonati salgono a 12 milioni 353 mila. Aumenta invece  il tasso di clienti che hanno deciso di disdettare sia in Gran Bretagna e Irlanda che in Italia, mentre in Germani a e Au stria è rimasto piatto. Nello specifico, negli ultimi tre mesi, il tasso di “abbandoni” è cresciuto dal 10,2 al 10,7 % nel Regno Unito e dal 9,9 all’11% in Italia

31 marzo 2016 La pay tv Canal+ perde 183 mila abbonati nel primo trimestre. Al 31 marzo la base clienti era di 8,28 milioni. In particolare, ha indicato il gruppo, Canal+ e Universal Music hanno di fronte un’agguerrita concorrenza senza poi tralasciare le mutate abitudini dei consumatori. In un anno Canal+ ha perso oltre 400 mila abbonati (-4,7%) ha dichiarato Vivendi, ricordando però d’aver avviato “un piano di trasformazione importante” che si è concretizzato da subito con i cambi ai vertici della pay tv e quindi l’uscita di figure chiave responsabili, secondo il management, della cattivo andamento del gruppo. Il futuro di Canal+ dipenderà molto dalla decisione che prenderà l’Antitrust francese sull’accordo commerciale con BeIN Sport, attesa entro la fine del mese, specie ora dopo la forte avanzata di Patrick Drahi sul mercato media. A far da traino alla pay francese adesso è soprattutto l’Africa che ha determinato a un aumento complessivo di 170 mila abbonamenti in un anno a 15,4 milioni. “In sostanza – ha spiegato Vivendi – la situazione di Canal+ in Francia è compensata dalle altre attività del gruppo in particolare all’estero”. Le previsioni però non sono rosee. Vivendi stima che le perdite di Canal+ aumenteranno nel corso dell’anno soprattutto a causa dell’inflazione dei costi sportivi.

31 marzo 2016 Pur conoscendo un lieve calo del 1,4% del proprio fatturato rtrimestrale a 2 miliardi 491 milioni di euro, la casa madre Vivendi otteiene un utile netto trimestrale in forte crescita a 682 milioni di euro nonostante le perdite della propria pay tv Canal +

31 marzo 2016 SFR la filiale via cavo di Altice, perde clienti nella telefonia fissa scesi di 228 mila unità a 6  milioni 292 mila abbonati e soprattutto nella telefonia mobile scesi di 1 milione 161 mila unità a 16 milioni 976 mila abbonati. In un anno il fatturato scende del 6,1% a 2 miliardi 573 milioni di euro. La casa madre Altisce ne subisce l’impatto con un  fatturato anch’esso in calo del 2,7% a 4,26 miliardi di euro compensato dalle buone prestazioni riscontrate su altri mercati. Gli abbonati i   foibre ottica salgo no complessivamente di 538 mila unita a 5 milioni 120 mila unità di cui 1,8881 milioni sono quelli in Francia di SFR, 4\12 muila quyelli di Portugal Telecom, , 1,489 milioni quelli di Suddenlink, 1,025 quelli in Israele di Hot

31 marzo 2016 Migliorano i conti di Bouygues Télécom che nel èpiomo tirmestre 2016 riduce le perdite nette a 40 milioni di euro con u n fatturato in crescita del 6% a 1,13 miliardi di euro. Con 5,6 milioni di abbonati la telefonia mobile 4G rappresenta ormai il 55% degli utenti. Cresce anche la telefonia fissa a 2,859 miliioni di clienti

31 marzo 2016 Fatturato in lieve crescita dello 0,9% a 1,58 miliardi di euro per il gruppo francese Lagardère

31 marzo 2016 Cala del 5,5% il fatturato trimestrale di Telecom Italia a 4,4 muiliardi di euro mentre l’utile netto sale a 433 milioni di euro mentre scende lievemente il debito a 27,139 miliardi di euro

31 marzo 2016 Mediaset presenta perdite nette per 18 milioni di euro nel primo trimestre 2016. In crescita ricavi, utili e pubblicità ma pesa ancora il rosso della pay tv acquistata da Vivendi di 56 milioni di euro nel primo trimestre 2016. I ricavi netti di Mediaset continuano, a crescere e sono pari a 786,1 milioni di euro in aumento del 9,4% rispetto ai 718,5 milioni del primo trimestre 2015 (+67,6 milioni di euro). In particolare, i ricavi in Italia sono stati pari a 556,0 milioni di euro rispetto ai 498,2 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente. In Spagna i ricavi ammontano a 230,7 milioni di euro rispetto ai 220,7 milioni del 2015. Va bene anche la pubblicità: in Spagna i ricavi pubblicitari televisivi lordi si sono attestati a 222,2 milioni di euro rispetto ai 216,5 milioni dell’esercizio precedente. In Italia hanno raggiunto i 498,1 milioni di euro rispetto ai 484,6 milioni di euro dei primi tre mesi 2015. Mediaset segnala anche che al 31 marzo 2016 la raccolta dell’azienda in Italia registra segno positivo da 11 mesi consecutivi, “un’evidenza della competitività dell’offerta crossmediale dei mezzi del gruppo”.. L’utile delle attività in continuità è pari a 38,6 milioni di euro rispetto alla perdita di 0,1 milioni di euro registrata nel primo trimestre 2015 (+38,7 milioni di euro). Vanno bene anche gli ascolti televisivi: nei primi tre mesi dell’anno le reti Mediaset confermano una netta leadership sul target commerciale sia in Italia sia in Spagna. In Italia, Mediaset è leader sul target commerciale 15-64 anni con il 34,1% di share nelle 24 ore. In Spagna, le reti televisive Mediaset España mantengono la leadership assoluta nelle 24 ore con il 29,4% di share. Mediaset chiude insomma un periodo che evidenzia risultati migliori rispetto ai primi tre mesi dell’esercizio 2015 se non fosse per le perdite sulle quali pesano i 600 milioni di euro investiti per acquistare i diritti televisivi della Champions League, che non ha portato i risultati sperati in termini di aumento degli abbonamenti di Premium che continua ad arrancare. Il risultato netto è, infatti, negativo per 18 milioni di euro rispetto ai +0,6 milioni euro conseguiti nello stesso periodo del 2015. Sul dato ha inciso negativamente, precisa la stessa Mediaset, il risultato netto delle attività discontinue (Mediaset Premium) pari a 56,6 milioni di euro (a fronte dei +0,7 milioni di euro nello stesso periodo del 2015). L’indebitamento finanziario netto è passato dagli 859,4 milioni di euro del 31 dicembre 2015 ai 908,1 milioni di euro del 31 marzo 2016. L’incremento è dovuto principalmente all’investimento di 91,4 milioni di euro per il completamento del piano di riacquisto di azioni proprie con obiettivo l’incremento della quota di controllo in Mediaset España.

31 marzo 2016  Vodafone Italia chiude l’anno fiscale al 31 marzo 2016 con ricavi da servizi pari a 5.129 milioni di euro (-0,8 rispetto all’anno precedente), con un trend in continuo miglioramento negli ultimi trimestri e il ritorno alla crescita nel quarto trimestre.Nell’ultimo trimestre dell’anno fiscale, Vodafone Italia cresce dell’1,3%, dopo il calo dello 0,3% messo a segno nel trimestre precedente e del 2% nel primo e secondo trimestre, in particolare grazie al segmento dei servizi mobili per i clienti consumer. L’Ebitda dell’esercizio è cresciuto del 3,1% rispetto all’anno precedente, proseguendo il trend positivo avviato nel primo semestre, e raggiunge quota 2.015 milioni di euro. I clienti 4G sono più che raddoppiati nell’anno a quota 6,5 milioni (+133% rispetto ai 2,8 milioni dell’anno precedente) e contribuiscono, spiega la società, a sostenere la continua crescita nell’utilizzo dei dati da parte dei clienti (+59%). In crescita dell’1,2% anche i ricavi da rete fissa a 826 milioni di euro. I clienti di banda larga fissa al 31 marzo 2016 si attestano a 2 milioni, in crescita del 9,3%. I clienti in Fibra sono circa 300.000, con un aumento del 470% rispetto all’anno precedente.A conclusione del piano biennale Spring, con cui Vodafone Italia ha raddoppiato gli investimenti nello sviluppo della banda ultralarga mobile e fissa, la rete 4G di Vodafone ha superato il 95% della popolazione (6.360 comuni raggiunti, di cui 800 con rete 4G+ a 225 Mbps) ed è stata riconosciuta come la migliore rete mobile 4G in Italia dall’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza e dalla società di ricerca P3 Communications. I servizi in fibra sono disponibili in 276 città e raggiungono 8,4 milioni di famiglie e imprese, di cui 3,6 milioni su rete propria. L’estensione del piano fibra proseguirà in virtù della partnership con Enel Open Fiber per la copertura del territorio nazionale fino a 250 città con servizi in fibra fino alla casa del cliente (Fiber to the Home).

31 marzo-6 aprile 2016 Parte negli Usa la prima fase della maxi-asta frequenze per il passaggio incentivato della banda 600 Mhz dai broadcaster alle telco statunitensi per il 4G e il 5G. Sono 104 i soggetti che hanno fatto domanda per partecipare ad una gara che, secondo gli analisti, potrebbe valere complessivamente almeno 80 miliardi di dollari. Al momento, sono 69 le domande complete e 35 quelle incomplete, che potranno essere integrate fino al 6 aprile.Se Internet a banda larga è il motore della crescita economica, “il broadband mobile rappresenta l’arma in più per la creazione di innovazione, concorrenza e nuovi mercati”, ha detto Tom Wheeler, il presidente della FCC (Federal Communication Commission) alla vigilia della gara. Di fatto, l’asta a incentivo è fatta di due gare separate: la prima nella quale i boradcaster venderanno le loro frequenze a 600 Mhz alla FCC, la seconda nella quale le telco faranno le loro offerte per l’acquisto alla FCC.

1 aprile 2016 Muore l’ex ministro degli esteri tedesco Hans Dietrich Genscher artefice della riunificazione tedesca, dopo essere stato grande tessitore del dialogo con Mosca accusato durante la guerra fredda di genscherismo ovvero di arrendevolezza , tendenza al cedimento, disponibilità a far concessioni al Cremlino. Leader dei liberali della FDP  per un decennio alleati dei socialdemocratici nei governi di Brandt e Schmidt nel 1982 era stato accusato anche di trasformismo per aver abbandonato la coalizione rosso gialla e portato il suo partito ad allearsi con i demoicristiani di Helmuth Kohl

1 aprile 2016 Nell’ultima giornata del vertice di Washington suirischi nucleari e laminaccia del terrorismo Obama avverte. “L’Isis ha già utilizzato armi chimiche. Bisogna fare tutto il possibile pèerché l?Isis nonottenga armi nucleari”

1 aprile 2016 Il quotidiano egiziano Al Akbar rivela: “Regeni era controllato dai servizi egiziani”, confermando l’esistenza di ”un esaustivo dossier dei servizi segreti egiziani” contenente “le deposizioni dettagliate degli amici di Giulio sugli spostamenti durante i suoi ultimi giorni al Cairo” e quelle “dei vicini di appartamento”. Scetttici gli inquirenti italiani.

1 aprile 2016 Si allarga lo scandalo Tempa Rossa dopo gli arresti di cinque funzionari e dipendenti ENI e il sequestro di alcuni impianti legati all’estrazione petrolifera in Basilicata. Oltre al compagno della ministra Guidi Gianluca Gemelli, accusato di “traffico di influenze illecite”, indagato il Capo di stato maggiore della marina ammiraglio Giuseppe De Giorgio. Al vaglio degli inquirenti le telefonate del governatore lucano Pittella fratello dell’eurodeputato

1 aprile 2016 Anche negli Usa potrebbe aprirsi una spaccatura sul fronte della privacy con una disparità di trattamento tra telco e OTT. Al contrario di Google & Co, i fornitori di servizi internet ISP come Verizon, Comcast e AT&T potrebbero presto essere obbligati a chiedere il consenso esplicito degli utenti prima di condividere i loro dati con terze parti, inclusi gli inserzionisti. La proposta della FCC è passata per 3 voti favorevoli e due contrari ma per essere ratificata servirà un’altra votazione. La misura riclassifica  i fornitori di servizi a banda larga alle comuni compagnie telefoniche ed esclude dalla sua portata gli OTT come Google, Facebook o AOL, che potranno continuare a raccogliere i dati degli utenti e condividerli anche senza il loro consenso

1 aprile 2016 Con due comunicati stampa distinti Orange e Bouygues annunciano il fallimento dopo tre mesi di discussioni del matrimonio fra i due gruppi che avrebbe portato alla cessione della filiale Bouygues Telecom all’ex gestore pubblico delle tlc in Francia

2 aprile 2016  Scontri fra militari armeni e azerbagiani nel Nagorno-Karabakh provocano la morte di 193 persone: è l’episodio più pesante dal cessate il fuoco raggiunto nel 1994.

2 aprile 2016 Da New York il ministro degli esteri egiziano Shoukri ribadisce l’impegno a scoprire la verità sulla morte di Regeni pur trattandosi di un “atto isolato

2 aprile 2016 La procura di Potenza indaga sull’ipotesi di disastro ambientale mentre emergono nuovi eleemnti dalle intercetazioni Un dirigente Total Colabianchi  al telefono con Gianluca Gemelli,  racconta che sono stati diversi i ministri che si sono adoperati per far approvare l’emendamento che dava il via libera al progetto Tempa Rossa. Il centrodestra si unisce nel chiedere la sfiducia al Governo

2 aprile 2016 Due gruppi elettronici di consumo la giapponese Sharp e la taiwanese Foxconn firmano un’intesa in base alla quale la seconda, attraverso un aumento di capitale, acquisirà il 66% di Sharp per 389 miliardi di yens (pari a circa 3 miliardi di euro)

2 aprile 2016 Secondo Le Monde Vivendi si starebbe preparando ad acquisire il 3,5% di Mediaset con l’obiettivo di prendere il controllo di Mediaset Premium. Vivendi correbbe coastituire due società: una società di produzione attiva in Italia, Francia e Spagna e una piattaforma SVoD sul modello di Netflix per fare concorrenza al gigamnte americano OTT

3 aprile 2016 Scoppia lo scandalo Panama Papers: l’International Consortium of Investivative Journalism e Wikileaks pubblicano documenti in un arco temporale di quasi 40 anni dal 1977 alla fine del 2015 su una rete di oltre 214 mila società di comodo offshore attraverso le quali potenti, politici, imprenditori, calciatori, attori, faccendieri  e criminali hanno dirottato denaro in 21 paradisi fiscali. Soldi a Panama del clan Putin  e dei vertici cinesi. Coinvolti 12 capi di stato e di governo

3 aprile 2016 In un’intervista Rai a Lucia Annunciata il premier Renzi si dichiara pronto a farsi interrogare dai PM di Potenza: “Ho scelto io di fare l’emenadamento e lo rivendico con forza. Le opere pubbliche sono state bloccate per anni, la scelta di sbloccarle e è del mio governo. Vale per Tempa Rossa come per Pompei, per Bagnoli come per la Salerno-Reggio Calabria

4 aprile 2016 Panama Papers Mentre iniziano le inchieste dei magistrati inquirenti  dalla Francia all’Australia e David Cameron, dopo le rivelazioni, si trova sotto pressione per il padre, unitamente al premier islandese Sigmundur David Gunnlaugsson, al premier pakistano Nawaz Sharif, al presidente ucraino Porochenko e al presidente cinese Xi Jinping, il portavoce di Putin denuncia l’inchiesta: sarebbe statata realizzata da “ex dipendenti del Dipartimento di Stato, della Cia e dei servizi segreti americani” frutto di “invenzioni e falsificazioni” senza “niente di nuovo e di concreto” per cui Mosca non ricorrerà neppure alle vie legali.

4 aprile 2016 Ascoltata dai PM di Potenza che indagano su Tempa Rossa la Ministra per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boaschi conferma di aver parlato con l’allora ministra guidi dell’emendamento ma chiarisce che questo rientrava nei suoi compiti. In serata alla direzione PD Renzi critica gli inquirenti: “Non  arrivano mai a sentenza. Se è reato sbloccare le opere lo sto commettendo”. Scontro con la minoranza. “Hai chiesto il voto per fare il segretario ma no lo stai facendo e spingi qualcuno a uscire. Cltivi l’arroganza del capo, ma ti manca la statura del leader”

4 aprile 2016 Sony Pictures Entertainment lancia Ultra, un service streaming che propone negli Stati Uniti l’acquisto di film fruibili in ultra alta definizione (UHD) con sistema HDR High Dynamic Range al prezzo di 30 dollari  

4 aprile 2016 StudioCanal rafforza la sua posizione nella produzione audivisiva acquisendo partecipazioni di minoranza pari al 33% nella società spagnola Nambù Producciones e al 20% in due societò britanniche, Urban Myth Films e SunnyMarch TV

5 aprile 2016 Cadono le prime teste dopo le rivelazioni dei Panama Papers. In seguito ad un’assembramento di 20 mila dimostranti sotto casa il premier islandese Sigmundur David Gunnlaugsson costretto a rassegnare le dimissioni

5 aprile 2016 In Francia la tv digitale terrestre  passa all’Alta Definizione. Per i telespettatori questo significherà ricevere immagini e suoni di migliore qualità e la ricezione di tutti i 25 canali in chiaro che al momento non arrivano in tutte le case. Nessun problema per i televisori di nuova generazione ma quelli un po’ più vecchiotti dovranno essere dotati di un sintonizzatore in grado di ricevere il nuovo formato, pena trovarsi davanti a uno schermo nero..Questo spiega perché negli ultimi mesi sono decollate le vendite di televisori HD. Si segnerà quindi il passaggio dallo standard Mpeg2, risalente al 1994 e utilizzato per la migrazione al digitale terrestre, a quello Mpeg 4. In Francia la migrazione dovrebbe essere indolore per gli utenti. Sono, infatti, almeno dieci anni che si vendono solo televisori compatibili con l’HD. Solo i vecchi modelli da domani non potranno più ricevere la programmazione tv. Il cambiamento riguarda poi solo gli apparecchi che ricevono la tv tramite antenna. Sono sempre di più le famiglie che adesso guardano i programmi televisivi su internet, quindi attraverso l’Adsl o la fibra, e i decoder integrati a questi box offrono già sintonizzatori HD. Circa il 10% dei televisori, vale a dire 5 milioni di apparecchi, non sono compatibili con l’HD senza essere collegati a un decoder

5 aprile 2016 Con il passaggio alla televisione digitale terrestre in alta definzione in MP4 in Francia vengono liberate le frequenze nella banda 700 MHz che saranno usate dagli operatori tlc per il 4G.. Da 8 i mux dtt transalpina scendono a 6.  L’ANFR aveva concesso quattro giorni prima le prime autorizzazioni per la telefonia mobile di quarta generazione a ultra larga banda con 3 siti 4G assegnati a Bouygues Télécom a Parigi e 3 siti assegnati a Free Mobile a Tarbes. La banda 700 MHz sarà progressivamente assegnata ai quattro operatori mobili trtansalpini fra aprile 2016 e luglio 2019

5 aprile 2016 LCI, il canale all news di TF1 avviato nel 1994 come mini pay e che sin qui raccoglieva lo 0,1% di share generando perdite annuali di esercizio fra 7 e 10 milioni di euro, passa in chiaro diventando la terza rete di informazione continua libveramente accessibile sul digitale terrestre a fianco della leader negli ascolti BFM TV del gruppo Next Radio con il 2.1% di share e di i-TELE del gruppo Canal Plus con l’1%.

·         6 aprile 2016 : le « non » l'emporte lors du référendum néerlandais sur l'accord d'association entre l'Ukraine et l'Union européenne.

Facebook lancia l’app Facebook Live entrando in concorrenza diretta con Periscope di Twitter, YouTube di Googkle/Alphabet,  Snapchat e potenzialmente con le tv lineari

6 aprile 2016 Facebook presenta ufficialmente Facebook Live, trasformato da canale in una piattaforma, disponibile in  60 paesi che, attraverso un’APP, consente di trasmettere video in streaming in diretta, e alcune altre novità che rendono più facile per tutti creare, trasmettere o solo guardare video su Facebook. Con Facebook Live è possibile fare una diretta streaming di quello che avete davanti, col vostro smartphone: quando aprite la casella per pubblicare uno status, comparirà anche l’icona “Live Video”, oltre a quelle “Aggiungi foto/video” e “Crea album fotografico”; potrete aggiungere una breve descrizione sulla diretta che state per fare e selezionare quali fra i vostri amici potranno vederla; durante la diretta potrete vedere il numero di amici che vi sta seguendo, i loro nomi e i loro commenti allo streaming. Una volta conclusa la diretta il video sarà salvato automaticamente sul vostro profilo come un video normale, ma se volete potrete comunque cancellarlo. Con l’occasione Facebook ha anche deciso di incentivare alcuni editori a pubblicare video in diretta, arrivando in alcuni casi a fare accordi che prevedono il rimborso delle spese di pubblicazione dei video. Facebook ha puntato molto negli ultimi mesi sui video pubblicati da siti e giornali importanti come mezzo per attirare attenzione su Facebook Live e ora per la prima volta ha ammesso di pagare per incentivare la pubblicazione di video. Non è chiaro quali siano le società che vengono pagate da Facebook per pubblicare, ma re/code, un sito di tecnologia solitamente ben informato, ha parlato di New York Times, Huffington Post, BuzzFeed e Vox Media.

6 aprile 2016  L’operatore statunitense di telecomunicazioni Verizon acquisisce il 24,5% del capitale di Awesomeness TV, rete multicanale YouTube destinata agli adolescenti che rimane controllata da DreamWorks Animation. Per parte sua il gruppo Hearst disporrà del rimanente 24,5%. Con Awasomeness Verizon svilupperà contenuti premium dal formato corto per il proprio servizio video sui terminali mobili

6 aprile 2016 La polizia elvetica esegue una perquisizione nella sede dell’UEFE sospettatta di “gestione sleale” nell’attribuzione dei diritti televisivi della Champions League nelle stagioni dal 2006 al 2009 in Ecuador alla società Crosstrading citata nello scandalo dei Panama Papers

6 aprile 2016 Il Premier Matteo Renzi ritiene che si possa diminuire ulteriormente il canone a partire dal 2017. “Lo abbiamo abbassato da 130,50 a 100 euro. L’obiettivo è continuare ad abbassarlo. Sono convinto che si possa fare abbastanza agevolmente”,

6-7 aprile 2016 L’agenzia Bloomberg dirama sui canali internazionali la minaccia, attribuita a Telecom Italia, di licenziare 15 mila dipendenti nel caso in cui il governo continuasse a sostenere (in modo scorretto secondo Telecom Italia) il progetto ENEL.Vivendi, suo principale azionista, sarà costretta ad una smentita asimmetrica (quindi non proveniente da Telecom Italia) sui canali internazionali della Reuters questa volta, in cui, due ore prima della Conferenza stampa di presentazione del Piano ENEL  dichiara di non voler licenziare nessuno, di voler stare in Italia per un progetto di lunga durata e di voler collaborare con il governo.

7 aprile 2016 M7 Group operatore pay tv con sede in Lussemburgo sigla un accordo con il gruppo francese Lagardère per la distribuzione dell’emittente musicale Mezzo Live HD nei mercati germanofoni e in particolare sulle piattaforme via cavo e IPTV di M7 Deutschland.

Nelle ore in cui si concludono le trattative fra Vivendi e Mediaset per dar vita ad un’intesa strategica ed uno scambio di azioni tra i due gruppi Il governo Renzi in modo giudicato del tutto irrituale, decide di mettere il cappello sul progetto ENEL organizzando una conferenza stampa a Palazzo Chigi

7 aprile 2016 Matteo Renzi in una Conferenza Stampa presenta il Piano ENEL per  la “banda larga ovunque”, Il progetto Enel partirà subito da 5 città (Catania, Cagliari, Perugia, Bari e Venezia) con Perugia a fare da apripista: i primi abbonamenti dovrebbero essere disponibili già a maggio. In altre cinque città (Firenze, Genova, Napoli, Palermo e Padova) i lavori prenderanno il via dall’autunno. La roadmap prevede l’inizio lavori in autunno per altre 40 città, mentre per le altre si prevede di partire entro dicembre. Altre ancora – come ad esempio Roma – al momento escluse dal piano perché non raggiunte dalla rete Enel, potrebbero essere annesse in corso d’opera attraverso accordi con altre utilities.  perché “quando porti la banda larga cambia tutto: le aziende non chiedono più quanto è distante il casello autostradale, ma come è la connessione”, ha detto il premier alla presenza, oltre che di Starace, anche dei sindaci delle 5 città che per prima usufruiranno del progetto: Bari, Perugia, Cagliari, Venezia e Catania.

Ad acquistare capacità ci saranno Vodafone e Wind ma non, al momento, Telecom Italia. Vodafone e Wind hanno infatti siglato un accordo ‘tecnologico’ (così lo ha definito Starace) oltre che commerciale con Enel, ma i dettagli non sono stati resi noti. Quel che si sa è che l’accordo con Vodafone Italia prevede “la migrazione dei nostri 2 milioni di clienti di rete fissa sulla nuova rete in fibra”, ha  detto l’ad Aldo Bisio, sottolineando che “…la partnership con Enel va oltre un accordo commerciale e porta l’Italia all’avanguardia nello sviluppo dei servizi in Fibra”. L’ad Wind, Maximo Ibarra ha dichiarato che il progetto di Enel per la fibra ottica “è di grande rilievo per il nostro Paese. Costituisce infatti una grande opportunità per i cittadini e i consumatori italiani, quella di avere un servizio a banda ultra larga ‘a prova di futuro’, grazie alla tecnologia fiber to the home che porterà la fibra ottica fin dentro le case degli italiani”.

Non ha chiarito, Ibarra, se anche Wind migrerà i suoi 3 milioni di clienti di rete fissa sulla nuova rete, ma presumibilmente sarà così e Telecom Italia perderebbe dunque a caldo 5 milioni di clienti wholesale, come sottolineava ieri l’agenzia Bloomberg anticipando che Telecom potrebbe tagliare 15 mila posti di lavoro per via del piano Telecom. Possibilità, quella degli esuberi, che è stata ridimensionata da Vivendi, che ha precisato in una nota che “è in Italia per sviluppare e investire nel lungo periodo e non per ridurre gli organici”. Precisazione data per buona dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, ha affermato di aver ‘letto’ degli esuberi paventati da Telecom ma di “stare alla smentita”.

Concludendo Renzi ha sottolineato come “La scommessa vera è riuscire a farne un’occasione non solo per pochi addetti ai lavori ma per le persone. Perché la vera banda larga cambia la vita delle persone, porta un totale sconvolgimento e capovolgimento del fronte nel rapporto tra cittadini e amministrazione e informazione”. L’obiettivo dichiarato, quindi, è coprire  il 100%” del territorio italiano con una connessione a 30 Mbps e il 50% a 100 Mbps entro il 2020 e per la prima volta, ha affermato Renzi, “c’è un percorso strategico”, con un “fondo dello Stato da 4,9 miliardi di risorse previste dalle delibere Cipe di cui 3,5 già stanziati e 2,2 già andati alle aree bianche”. Il premier, quindi, si è detto anche sicuro che i bandi per portare la fibra ottica nei cluster C e D – quelle a fallimento di mercato – “usciranno il 29 aprile per festeggiare i 30 di Internet: tutti gli operatori faranno una gara e vinca il migliore”. È da dire, però, che su questo fronte si attende ancora il via libera di Bruxelles, che presumibilmente non arriverà prima dei primi di maggio.

A proposito di Enel Open Fiber – la newco Enel per la fibra guidata da Tommaso Pompei – Starace ha detto “è una infrastruttura aperta e non esclusiva, non in competizione con altri”. Del resto, ha aggiunto, “non c’è una competizione tra reti, ma tra operatori di mercato che vanno a vendere servizi”. L’operatore storico, dal canto suo, ha preferito trincerarsi nel silenzio dopo la notizia dei possibili licenziamenti – 15 mila – diffusa ieri da Bloomberg. Certo, è arrivata la smentita, di cui ha preso atto anche il Governo, ma è arrivata dalla Francia per bocca di Vivendi e non dall’Italia e sappiamo bene che finora il gruppo di Bollorè non è mai stato troppo coerente nelle dichiarazioni né trasparente nelle intenzioni.E così, mentre Vodafone e Wind fanno squadra con Enel, Metroweb continua a fare la reginetta del ballo e a flirtare con tutti e Fastweb ha annunciato nei giorni scorsi l’intenzione di potenziare, entro il 2020, la propria rete in fibra fino a 200 megabit al secondo e la sua estensione al 50% della popolazione (13 milioni di famiglie e imprese in oltre 500 città), al momento, quindi, a Telecom non resta altro che continuare a ballare da sola. Il piano della società – che ha portato la fibra in circa 1.000 comuni e prevede di investire nella fibra 3,6 miliardi in tre anni – prevede di portare la fibra dall’attuale 45% della popolazione all’84% nel 2018, di cui il 20% in FTTH.

7 aprile 2016 Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Angelo M. Cardani, relatore Antonio Preto, ha approvato a maggioranza le Linee guida per le condizioni di accesso all’ingrosso alle reti destinatarie di contributi pubblici. Lo scrive l’Autorità in una nota odierna. Con questa decisione l’Autorità ha individuato le Linee guida relative ai criteri applicabili per l’utilizzo delle infrastrutture che saranno realizzate grazie al piano di finanziamenti pubblici previsto dalla Strategia italiana per la banda ultra larga per le aree bianche del Paese (cluster C e D).

8 aprile 2016 La Commissione Ue presenta il piano di azione per ammodernare l’attuale sistema europeo dell’Iva. Tante importanti novità, annunciate ieri a Bruxelles dal Commissario Ue agli Affari Economici Pierre Moscovici, che impatteranno sul mercato e che riguardano anche gli eBook e i giornali online. Emtro  la fine del 2015 la Ue “proporrà di equiparare l’Iva dei libri digitali con quella dei cartacei” anche per risolvere lo “sfasamento tra la normativa attuale e l’economia digitale“.

8 aprile 2016 Ofcom avvia una consultazione sulla banda larga come servizio universale, in linea con i desiderata del governo che ha lanciato l’idea a novembre del 2015. L’obiettivo dell’Authority inglese è verificare se ci sono le condizioni per introdurre l’obbligo di fornire un accesso di almeno 10 Mbps a tutti i cittadini. La consultazione si chiuderà il 23 giugno e il parere dell’Ofcom sarà pronto entro fine anno.

8 aprile 2016 Il gruppo Cairo Communications, azionista de La Sette, lancia un’Offerta Pubblica di Scambio volontaria sulla totalità delle azioni del gruppo Rizzoli Corriere della Sera proprietario dell’omonimo quotidiano milanese. Il piano punta a creare un grande gruppo editoriale multimediale, dotato di una leadership stabile e indipendente”. Insieme al raggiungimento di adesioni pari ad almeno il 50% più un’azione Cairo chiede che le banche rinuncino “incondizioonatamente a qualsivoglia facoltà di richiedere il rimborso anticipato del debito [di RCS] in ragione del cambio di controllo”. Allo stesso modo domandano che l’esposizione del gruppo venga “congelata” fino all’approvazione del bilancio 2017

Perfezionato nella serata dopo la chiusura dei mercati dal CdA di Mediaset l’accordo stretegico stipulato con il gruppo francese Vivendi con il triplice obiettivo di far nascere una nuova major europea per la creazione di contenuti , costituire una piattaforma pan-europea di streaming di contenuti on demand e permettere l’ingresso di Mediaset Premium ceduta al gruppo francese in un grande network internazionale di pay tv

8 aprile 2016 Mediaset cede la sua quota di controllo dell’89% della piattaforma digitale terrestre a pagamento Mediaset Premium al gruppo francese Vivendi. Anche Telefonica cederà il rimanente 11% al gruppo francese guidato dal finanziere bretone Bolloré. La cessione si inserisce nell’ambito di un accordo strategico fra Mediaset e Vivendi che prevede che i due gruppi si scambino il 3.5% delle azioni. L’alleanza industriale franco-italiana si propone di costituire un nuovo polo europeo per contrastare l’egemonia di Sky nel mercato della televisione a pagamento e quella di Netflix nel mercato dei contenuti al di sopra della rete. Secondo il patto parasociale che verrà sottoscritto nel primo anno Vivendi non potrà sottoscrivere alcun acquisto di ulteriori azioni di Mediaset e nel secondo e terzo anno non potrà in ogni caso possedere una partecipazione complessiva superiore al 5%. una nuova major europea per la creazione di contenuti. Nel nuovo quadro competitivo, Mediaset e Vivendi, già campioni nei rispettivi paesi di origine, svilupperanno un progetto che si occuperà di produzioni su scala internazionale. I contenuti saranno ideati e realizzati da una nuova struttura secondo standard e linguaggi per il mercato globale. E saranno valorizzati dalla distribuzione sulle reti tv dei due Gruppi in Italia, Francia e Spagna. Le due aziende lavoreranno poi alla nascita della prima piattaforma pan-europea di streaming di contenuti on demand. Le properties online dei due gruppi in Italia, Francia, Spagna e Germania sono destinate a confluire in un unico progetto in grado di garantire forte sviluppo tecnologico, customer experience sempre più evoluta e un’offerta di film e serie tv sempre più ampia e pregiata. Grazie alla forza dell’unione dei due Gruppi, obiettivo della nuova piattaforma è distribuire anche produzioni originali espressamente dedicate. Il nuovo progetto prevede ulteriori sviluppi in Paesi in cui oggi le due società non sono presenti.

Nell’accordo non è stata citata Telecom Italia il cui ruolo, comunque, potrebbe essere centrale in un secondo momento.Vivendi, controllando direttamente la società di telecomunicazioni italiana, potrà utilizzarla come piattaforma per i futuri nuovi servizi di streaming che saranno lanciati attraverso Mediaset Premium. Telecom Italia e Mediaset Premium, dunque, in futuro potrebbero diventare importanti partner per il lancio di una nuova piattaforma d’intrattenimento. Obietttivo del gruppo francese di Bolloré lanciare una pay tv di dimensioni europee, assicurarsi i diritti tv per contenuti di pregio, specie quelli relativi al Calcio, investire nella produzione di opere originali, rafforzarsi nei servizi streaming con il lancio di una piattaforma OTT comune.

Diverse nella stampa le letture dell’intesa. Per Mediaset secondo Il Sole 24 Ore l’effetto immediato è quello di entrare, e non da comprimario, in una realtà multinazionale che vuole dire la sua a tutti gli effetti sul mercato televisivo e in quella zona ampia di mercato che può nascere dalla convergenza contenuti-tv-tlc (Vivendi è azionista di riferimento di Telecom Italia, con il 24,9%). Altro effetto è quello di conferire una realtà che, in un contesto come quello attuale, rischiava di passare per una zavorra non sostenibile a lungo. Dall’altra parte, dal lato francese, l’accordo rende tangibile il sogno di una piattaforma europea per Vivendi, multinazionale che nasce come telco, oggi è a tutti gli effetti una media company. Del resto, ha venduto la brasiliana Gvt a Telefonica come la francese Sfr a Numericable. Via le attività nelle tlc e shopping invece nei contenuti per il gruppo presieduto da Vincent Bollore che ha in pancia Universal Music, con StudioCanal numero uno europeo della produzione di  di film e serie tv, ha il canale pay Canal+ ed è azionista al 26,2% del nuovo gruppo Banijay, nato dalla fusione fra la francese Banijay e l'italiana Zodiak Media. A questo a breve potrebbe aggiungersi la società italiana di produzione Cattleya, nella quale dovrebbe entrare. Chiaro che quel che serve ai francesi sono i contenuti pregiati. Quelli li ha, o li può produrre, Mediaset cui invece manca la stazza dei francesi. E c’è una cosa in più che Mediaset può garantire a Vivendi. Con l’unione con il Gruppo di Cologno Vivendi si garantisce un affaccio nei mercati televisivi italiano, spagnolo e tedesco, oltre a quello francese. 
Secondo la newsletter Key4Bis l’accordo tra Mediaset e Vivendi si sviluppa su tre livelli: pay tv; produzione di contenuti su scala internazionale; piattaforma paneuropea per contenuti on-demand in streaming. La mission: creare un polo europeo in grado di competere con i grandi broadcaster e i newcomers. Secondo Bloomberg, l’obiettivo di Vivendi, che già possiede la pay tv francese Canal+ ed è il principale azionista di Telecom Italia con una quota del 24,9%, è quello di concorrere con Sky Europe che fa capo al magnate dei media Rupert Murdoch. L’accordo, si legge nella nota del gruppo francese, “conferma la volontà di Vivendi di costruire un asse forte di sviluppo in Europa del sud, un mercato con radici e cultura vicine alle sue. La presenza significativa di Mediaset in Italia e in Spagna, attraverso canali generalisti e tematici gratuiti e a pagamento, rappresenta una tappa importante nella concretizzazione di questa strategia”. Sul fronte della pay tv, in particolare, Vivendi “con Mediaset Premium amplia in modo significativo la sua presenza in Europa, portando la sua base di abbonati totale a oltre 13 milioni, in un mercato italiano che offre importanti prospettive di crescita”. E’ dei giorni scorsi l’annuncio della riorganizzazione di tutta l’attività di produzione che gravita intorno a Canal+. Ha anche lanciato il servizio per il mobile Studio+, disponibile da settembre in una ventina di Paesi europei e latinoamericani in collaborazione con degli operatori di tlc. Sempre questa settimana Canal+ (attraverso la controllata Thema) ha anche comprato Alterna Tv, società di distribuzione di contenuti destinati alla comunità ispanica negli USA, da Eutelsat. Alterna Tv, con sede a Miami, ha un fatturato di circa 10 milioni di euro e conta 10 milioni di abbonati in America Latina. Attraverso questa operazione, di cui non si conosce l’ammontare, il gruppo indica che vuole rafforzare la posizione di Canal+ nell’America del Nord. L’idea di Vivendi potrebbe quindi essere molto chiaramente quella di diventare forte sui mercati dove non c’è Sky.  La sfida a Sky La compagnia di Murdoch, primo investitore europeo di contenuti televisivi con 21 milioni di famiglie abbonate in Europa, è presente in Italia, Regno Unito, Irlanda, Germania e Austria. Vivendi punterebbe a una presenza in Francia, Italia, Spagna e Germania. In Spagna c’è la pay tv Digital+ controllata da Telefonica mentre Mediaset è presente con la tv generalista Telecinco, la prima tv commerciale del Paese. Ricordiamo anche che Vivendi ha una quota di circa l’1% in Telefonica. Ci sono insomma tutti gli ingredienti perché questo progetto sia fattibile e questo lo sa bene anche Sky, non a caso nei giorni scorsi l’Ad di Sky Italia, Andrea Zappia, ha dichiarato: “Noi abbiamo già fatto l’integrazione tra le nostre attività in Europa, è normale che altri vadano verso un’alleanza internazionale”. A dare infatti il calcio d’avvio al processo di consolidamento nel Vecchio Continente è stata proprio Sky quando nel luglio del 2014 ha annunciato la nascita di Sky Europe, dando vista a un colosso paneuropeo della tv a pagamento. Una manovra definita dagli analisti la più importante in 25 anni della sua storia. Per competere con un big come Sky, Vivendi e Mediaset sono ben consapevoli che devono varcare i confini nazionali, dove finora restano relegate le loro pay tv. Canal+ e Premium hanno evidenti difficoltà a raccogliere nuovi abbonati. Premium ha 2 milioni di clienti, la metà di Sky Italia. L’operazione tra i due gruppi permetterebbe di aspirare al mercato europeo, a rafforzarsi nella distribuzione e produzione di contenuti originali, ma anche a potenziare le offerte di servizi in streaming. Ecco perché Vivendi procede nell’acquisizione di società di produzione e stringe accordi con gli operatori tlc per poter sfruttare la loro fibra per la distribuzione di contenuti.  In questo campo c’è poi l’altro grande competitor con cui fare i conti, Netflix. Secondo i rumors l’intesa tra Vivendi e Mediaset prevede anche la creazione di una piattaforma OTT in cui confluirebbero i servizi streaming delle due aziende (Infinity Italia e Infinity Espana e da parte di Vivendi il servizio tedesco Watchever).

Il progetto SVOD di Vivendi non è un’idea nuova. Già un anno fa il presidente Vincent Bolloré aveva annunciato di voler lanciare servizi on-demand pay in nuovi Paesi. Più facile a dirsi che a farsi. Concorrere con Netflix non è così semplice. E’ da almeno cinque anni che Vivendi e la sua pay tv Canal+ stanno battendo questa via ma i risultati finora sono stati poco soddisfacenti. CanalPlay è stato lanciato in Francia nel 2011. Il picco è stato raggiunto a settembre 2015 con 770 mila abbonati che sono poi scesi a 613 mila a fine dicembre e adesso sarebbero addirittura 500 mila. Il motivo potrebbe essere che da settembre il servizio non è più offerto con il pacchetto di SFR che ha preferito lanciarne uno proprio, Zive. Anche in Canada, dove l’offerta è stata lanciata nell’autunno del 2013, non è stata un successo. In cantiere c’era anche il lancio in Giappone ma al momento non se ne sa nulla. Successivamente Vivendi ha lanciato a gennaio 2013 un servizio in Germania, Watchever, ma anche questo non ha prodotto notevoli risultati. Secondo Le Figaro, il numero degli abbonati è inferiore ai 300 mila, cioè ancora meno rispetto a due anni fa.Il fatturato poi è diminuito del 38% nel 2015, scendendo a 16 milioni di euro. Le perdite sono notevoli: 135 milioni di euro cumulate tra il 2013 e il 2014. Così pesanti da spingere Vincent Bolloré due anni fa a dare mandato alla banca Merrill Lynch di trovare un acquirente. Non si è fatto avanti nessuno, per cui Vivendi ha avviato un piano per correre ai ripari e raggiungere il break-even nel 2015. Taglio delle spese di marketing anche perché l’arrivo di Netflix ha aiutato a diffondere la conoscenza dei servizi in streaming; riduzione degli investimenti in diritti tv e pagamenti non più a forfait ma rapportati alla visione effettiva dei contenuti trasmessi. E infine l’avvio di sinergie con le altre controllate di Vivendi: Watchever è al momento l’unica piattaforma a proporre i concerti dei cantanti della major discografica Universal, o le serie tv di Canal+ come ‘Les Revenants’ Il mercato tedesco è però molto competitivo con cinque player: oltre a Watchever sono presenti Netflix, Amazon, Sky e Maxdome di Pro7. Ma Watchever cerca di differenziarsi offrendo contenuti originali, come i cartoni animati giapponesi o serie europee che sono molto apprezzati, e sta già lavorando per lo sbarco in Austria. Basterà per mettere all’angolo Netflix?

Alcuni analisti finanziari soprattutto in Francia rimangono scettici infine sull’acquisto da parte di Vivendi di una società come Mediaset Premium in rosso che si somma alle attuali difficoltà della filiale Canal + che continua a perdere abbonati con un elevato tasso di disdette. Altri ancora vedono invece una progressiva mano francese sul mercato italiano per impedire un ulteriore crescita di altri competitori anglossassoni oltre a Sky e Netflix, a cominciare da Discovery e Liberty Media presenti sia nel mercato pay sia in quello free. Altri ancora vedono il ritorno in scena di Berlusconi e la fine del suo isolamento sulla scena televisiva internazionale grazie alla paziente ritessitura del suo amico franco tunisino Tarak Ben Ammar dietro al quale vi sarebbero anche le ultime scelte decise dal nuovo azionista  Vivendi che di fatto avrebbe assunto il controllo strategico di Telecom Italia.
Alla prova dei fatti – sottolinea Key 4Bis -  il nodo dell’accordo Mediaset-Vivendi resta il rilancio della pay tv. Il rilancio della pay tv non sarà facile mentre contro Netflix si pensa a una società con le major USA. Il tanto atteso accordo Mediaset-Vivendi è stato alla fine ufficializzato. Chiaro ormai da tempo l’obiettivo dei francesi: lanciare una pay tv di dimensioni europee, assicurarsi i diritti tv per contenuti di pregio, specie quelli relativi al Calcio, investire nella produzione di opere originali, rafforzarsi nei servizi streaming con il lancio di una piattaforma OTT comune. Adesso però resta da capire come farà Vivendi a mettere in pratica questo ambizioso progetto. Modificherà, come ha già fatto in Canal+, il management della pay tv Premium che ora controlla totalmente? Avvierà il passaggio di Premium sul satellite? La pay tv trasmette infatti sul digitale terrestre ma in vista della liberazione delle frequenze potrebbero essere avviati i lavori per la migrazione sul satellite. Il piano di rilancio della pay tv sarà veramente complicato tanto più che Vivendi eredita un bouquet con una perdita operativa di 115 milioni di euro nel 2015 che, secondo alcuni analisti sentiti da Les Echos, raddoppierà nel 2016 e nel 2017 a seguito dell’aumento dei costi dei diritti sportivi dalla metà dello scorso anno. Inoltre, aggiungono, “queste perdite non tengono conto del valore della pubblicità di Premium sui canali free-to-air di Mediaset, si tratta di un buco nero“. Altri osservatori sottolineano invece gli aspetti più positivi di questa intesa che metterà insieme i 2 milioni di abbonati di Premium con i 5,7 milioni di Canal+ in Francia che sono 11,2 milioni su scala globale. In una nota Jérôme Bodin, analista di Natixis, scrive che “le sinergie possono essere molto importanti. Vivendi potrebbe sfruttare il proprio brand sul mercato italiano, il proprio catalogo di diritti e soprattutto sviluppare una nuova offerta comune con Telecom Italia” di cui la società francese è azionista di riferimento con una quota del 24,9%. Secondo Bodin, le sinergie tra i tre gruppi permetterebbero di sviluppare una nuova offerta “più qualitativa e con un numero di abbonati molto più importante“. C’è inoltre da aggiungere che oggi la penetrazione della pay tv è molto debole via Adsl ed è percepita come la tecnologia del futuro di fronte al satellite usato dal maggior competitor,Sky Italia di Rupert Murdoch. In ogni caso l’accordo prevede che Vivendi non possa superare la quota del 5% di Mediaset nei prossimi tre anni e non si parla (almeno per il momento) di un interesse per i canali commerciali del Biscione. La mission è di andare ben al di là del mercato italiano e aspirare a creare un player paneuropeo dell’audiovisivo. Tra gli obiettivi c’è infatti quello di creare una piattaforma di video on-demand, sul tipo diNetflix, che produrrà contenuti originali, come gli americani appunto, in particolare l’idea è mettere in campo una partnership industriale. Questa piattaforma sfrutterà, in Italia, Infinity di Mediaset (600 mila abbonati), CanalPlay in Francia (613 mila abbonati) e Watchever in Germania (300 mila abbonati). Quest’ultimo è un asset che Vivendi desidera mantenere in particolare per la tecnologia anche se non è nell’asse del Sud Europa. Questa ‘Netflix dell’Europa del Sud” e, più in generale, le ambizioni di Vivendi nella pay tv, troverebbero un forte supporto nel ruolo di Vivendi in Telecom Italia e forse, un giorno, anche in Telefonica, di cui il gruppo possiede l’1%, due operatori tlc con un forte potere nella distribuzione in America Latina alla quale i francesi guardano da tempo con attenzione. La sfida non sarà facile. Netflix va forte e sta investendo 6 miliardi di dollari l’anno nei contenuti. Senza tralasciare che c’è anche un player come Amazon che sta accelerando sul proprio servizio in streaming Premium Video. Un analista riferisce sempre a Les Echos che Hulu, il servizio rivale negli USA, è molto dietro nonostante abbia azionisti molto potenti, riferendosi a Fox, Disney e Comcast. Vivendi, commenta un altro analista, dovrà spostare su scala globale quanto sta già facendo in Francia con CanalPlay ma ci vuole gran coraggio perché dovrà farei conti con pesanti perdite finanziarie registrate lungo diversi anni. Vivendi lo sa bene e non a caso ha già detto che conta di tirare dentro al proprio progetto anche gli studios americani, pensando magari a creare una società ad hoc e dando loro una quota del capitale.
Secondo Il fatto quotidiano l'intesa tra i francesi e l'ex Cavaliere ha come effetto collaterale il maggiore isolamento della Rai, che dovrà fare i conti con un concorrente più forte: grazie all'operazione il gruppo di Cologno Monzese, che domina il mercato pubblicitario della tv in chiaro (57% del totale), diventa infatti più internazionale e quindi più interessante per gli inserzionisti. L’operazione costituirebbe insomma un “Colpo grosso per la famiglia Berlusconi e per l’amico francese Vincent Bolloré. In un colpo solo Mediaset si libera della grana Premium, trova un nuovo socio e mette piede in Telecom Italia. Il raider bretone dal canto suo porta casa un tassello cruciale per la costruzione di un impero media che avrà potenziali clienti sparsi tra Francia, Italia, Spagna, Sud America e Africa del nord. L’intesa è stata raggiunta dopo più di un anno di trattative a valle di una settimana di indiscrezioni indisturbate dalla Consob, che hanno contribuito ad alzare, insieme al titolo, il valore della posta messa sul piatto da Mediaset. L’intesa prevede, infatti, che il 3,5% di Cologno sia scambiato con la medesima quota di Vivendi e che la differenza di prezzo sia compensata dall’intera partecipazione in Mediaset Premium. “E’ un accordo di cui siamo molto soddisfatti, che guarda a sviluppi di natura industriale – ha spiegato l’ad di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi – E’ una scelta strategica che abbiamo assolutamente cercato, la migliore possibile”. La grande alleanza, finalizzata a contrastare l’avanzata statunitense di Netflix e il potente network del miliardario Rupert Murdoch, era attesa da giorni. Tuttavia ciò non ha impedito le speculazioni sul titolo Mediaset (che solo venerdì ha guadagnato il 5,36%) nel silenzio della Consob di Giuseppe Vegas.  Strategicamente l’operazione ha una sua logica ferrea come rilevava nell’agosto dello scorso anno un report di Natixis. Il patto europeo Mediaset-Vivendi si articola in “tre innovativi progetti industriali destinati a giocare un ruolo rilevante nel settore media” come spiega una nota di Mediaset. Innanzitutto, prevede la nascita di “una nuova major europea per la creazione di contenuti”. In secondo luogo, sancisce lo sviluppo della “la prima piattaforma pan-europea di streaming di contenuti on demand” ed infine segna l’ “ingresso di Mediaset Premium in un grande network internazionale di pay tv”. L’intesa fra le due compagnie media porta però anche in dote come effetto collaterale il maggiore isolamento della Rai. Non è un caso infatti che, dopo aver imposto il canone via bolletta elettrica, il governo Renzi si sia posto il problema del riposizionamento strategico del servizio pubblico attraverso la prima grande consultazione sulla Rai. E’ evidente sin d’ora, infatti, che l’emittenza pubblica dovrà fare i conti con un concorrente più forte: grazie all’operazione conclusa con Vivendi, Mediaset, che domina il mercato pubblicitario della tv in chiaro (57% del totale), diventa infatti più internazionale e quindi più interessante per gli inserzionisti. Non solo: con ogni probabilità il Biscione beneficerà anche del fatto che Vivendi è anche proprietaria di Havas, un potente centro media, cioè una società che smista grossi budget pubblicitari per conto di grandi gruppi nazionali e internazionali. Inoltre Cologno Monzese entrerà in contatto con una realtà tecnologicamente molto dinamica: la tv on demand è una realtà consolidata in Francia, mentre in Italia ha origini molto più recenti anche per via del mancato sviluppo della televisione via cavo a tutto vantaggio del digitale terrestre. Insomma, l’intesa con Vivendi offre una nuova vita a Mediaset. “Non è un primo passo per un disimpegno dall’editoria. La volontà è di investire e spingere, prova ne sono gli investimenti in radio, Libri e Banzai. E’ un primo passo verso un’apertura europea” come ha spiegato Piersilvio Berlusconi che non ha escluso in futuro la possibilità di entrare a far parte del cda di Vivendi, di cui ormai è il terzo azionista dietro Bolloré e il fondo Usa Blackrock. Non resta che chiedersi – conclude il Fatto quotidiano  quale sarà, a questo punto, la prossima mossa della famiglia Berlusconi nel riposizionamento del loro impero. In questo scenario, certamente gioca un ruolo molto speciale Telecom Italia di cui è appena diventato amministratore delegato Flavio Cattaneo, manager vicino a Silvio Berlusconi e apprezzato da Vivendi. Uno dei primi banchi di prova di Cattaneo in Telecom è la cessione delle torri di trasmissione di Telecom che fanno gola alla controllata Mediaset, Ei Towers, e anche al tandemF2i-Cellnex. La proposta di questi ultimi era gradita all’ex ad Marco Patuano. Ma ora le cose potrebbero cambiare aprendo le porte alla nascita di un leader italiano delle torri che, unico caso in Europa, sarebbe controllato da una società di contenuti. Per ora, naturalmente, si tratta solo di ipotesi. La certezza è una sola: grazie all’alleanza con Vivendi, la famiglia Berlusconi, che ha chiesto e ottenuto un tetto del 5% del capitale agli acquisti diVivendi sul titolo Mediaset, è riuscita a mettere al sicuro il patrimonio della famiglia in chiave più internazionale e redditizia. Con l’aiuto di Vincent Bolloré e del finanziere franco-tunisino,Tarak Ben Ammar, nel silenzio di un governo che ha deciso di non entrare negli affari privati di aziende quotate. Neanche quando riguardano asset strategici come infrastrutture di telecomunicazione e informazione.

9 aprile 2016 Primo no dei soci di RCS all’OPS lanciata da Cairo. Le quote di Mediobanca, Diego della Valle, UnipolSai e Pirelli sembrano destinate a non essere conferite all’Offerta di scambio. Non escludono OPA o aumento di capitale riservato ad un nuovo gruppo industriale

11 de abrilPor 38 votos a 27, a comissão do processo de impeachment da presidente Dilma Rousseff aprova o parecer do relator, o deputado Jovair Arantes do PTB do estado de Goiás.[20]

11 aprile 2016 Dalla via della seta alla ‘via del vino’, col vantaggio che non ci vorranno più otto anni per andare e tornare dalla Cina – quanto impiegò Marco Polo – ma basterà un click per mettere il meglio della produzione italiana a disposizione di 1,4 miliardi di cinesi. In visita in Italia Jack Ma, secondo uomo più ricco della Cina e patron di Alibaba – la principale piattaforma cinese di vendite online –  manifesta dal Vinitaly di Verona il suo progetto per aiutare il vino italiano a sfondare in Cina, grazie alla forte passione dei cinesi per tutto ciò che è made in Italy, dalla moda alle auto.“Abbiamo trecento milioni di persone nella fascia della classe media, che diventeranno mezzo miliardo in pochi anni, e due miliardi di under 40 che comprano abitualmente su internet. I giovani adorano comprare su internet e amano i prodotti italiani” ha detto il magnate cinese in presenza di Matteo Renzi e Maurizio Martina.

11 aprile 2016 Il bouquet pay radio via satellite SiriusXM, controllato da Liberty Media (John Malone), supera nel primo tirmestre 2016 la soglia dei 30 milloni di abbonati con una crewcita trimestrale di 465 mila nuobi clienti

12 aprile 2016 Muore improvvisamente  Gianroberto Casaleggio, fondatore e guida insieme a Beppe Grillo del Movimento Cinque Stelle. La gestione del sito del Movimento passa al figlio. Nel 2007 e 2008 aveva realizzato due fiolmatio promozionali della Casaleggio Associati Prometeus e Gaia ambientati nel futuro e incentrati sulla profezia di un nuovo ordine mondiale in cui vige la supremazia dei media e una democrazia diretta basata sulla Rete  

12 aprile 2016 Via libera definitivo della Camera alla legge di Riforma Costituzionale cd Legge Boschi   co 361 voti favorevoli, 7 contrari 2 2 astenuti. L’intera opposizione di centrodestra (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e cespugli) e quella di Sinistra Italiana non partecipano al voto in segno di protesta. Non avendo ottenuto la maggioranza dei due terzi la legge verrà sottoposta ad un referendum confermativo da parte dei cittadini.

Renzi intende farne un plebiscito pro o contro il suo operato.  Se vince il sì il vecchio Senato cesserà di esistere. Al suo posto un consesso con meno membri (100 contro gli attuali 315) che sarà espressione delle autonomie e avrà una potestà legislativa limitata. Non voterà la fiducia al Governo che verrà concessa dalla sola Camera. Non sarà più elettivo e sarà composto da 74 membri nominati – con modalità che verranno definite – dalle Regioni, 21 sindaci, 5 personalità scelte dal presidente della Repubblica, non più a vita come gli ex capi dello Stato. Il sistema bicamerale verrà parzialmente meno. I disegni di legge del Governo avranno una corsia preferenziale. Le province abolite e così il CNEL, il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro. Cambierà anche il sistema di elezione del presidente della Repubblica: dopo la settima votazione basterà la maggioranza dei votanti.
Quale volto avrà l'Italia se in ottobre vincerà il sì. L'Esecutivo sarà più forte. E ciò è positivo in un Paese con governi fragili, ricattati da piccole minoranze e in presenza di un diffuso potere di veto di corporazioni e interessi costituiti. Chi governa avrà più possibilità di far approvare, in tempi brevi, il proprio programma. La Costituzione del 1948, uscendo il Paese da una guerra e da una dittatura, scontava la saggia preoccupazione dei padri costituenti di dar vita a una repubblica parlamentare, sentita da tutti come propria. Oggi, il pendolo del potere oscilla verso l'Esecutivo. Avviene non solo in Italia. La globalizzazione impone scelte più rapide. Una scomposta ubriacatura federalista viene meno. Alcuni poteri (energia per esempio) ritornano allo Stato spezzando un'interminabile catena di contenziosi che ha ingolfato la Corte costituzionale

12 aprile 2016 Vivendi prosegue nel proprio ambizioso progetto di trasformazione in un player con ambizioni globali, forte sul mercato europeo dei contenuti. L’ultima novità riguarda l’ingresso di Vivendi nel capitale della catena di negozi francesi Fnac leader anche nella distribuzione online di contenuti e nella gestione di grandi eventi live. Parte la guerra contro Amazon

12 aprile 2016  Pur insignita di vari premi e riconoscimenti giornalistici per la sua qualità, dopo tre anni di esistenza choude i battenti la versione oltre oceano della rete all news qatariana Al-Jazeera America.Non  è mai riuscita a trovare una propria platea  con solo 30 mila ascoltatori nel Prime Time

12 aprile 2016 Si svolge a Roma la prima consultazione CambieRai sul "servizio pubblico radio-televisivo e multimediale", avviata dal ministero per lo Sviluppo Economico in previsione del rinnovo della Concessione in scandenza l’8 maggioo prossimo, che il Sottosegretario Giaconelli ha annunciato verrà prorogata sino al 31 ottobre 2016.  Sedici i tavoli tecnici convocati dal Ministero dello Sviluppo Economico, distribuiti in 4 macro-aree (Sistema Italia, Industria creativa, Digitale, Società italiana), ai quali parteciperanno 140 persone in rappresentanza di 62 associazioni, 20 enti pubblici e istituzioni, 11 centri studi e think tank. Venti gli esperti coinvolti, 16 i rappresentanti di Rai, uno per ogni tavolo.

12 aprile 2016 Si insedia il nuovo AD di Telecom Italia Flavio Cattaneo. Nodo primo sul tavolo le strategie per lo sviluppo della banda ultralarga di fronte all’offensiva di Enel che sembra essere stata fortemente incoraggiata dal Governo.  Telecom dovrà capire da quale parte vorrà stare Metroweb: con la società guidata da Franco Bassanini e controllata da CDP e F2i, la società telefonica ha in ballo un piano per cablare 250 città ma è ancora in attesa del parere dell’Agcom. Ma, secondo ricostruzioni di stampa, la società starebbe guardando anche ad Enel, e potrebbe quindi entrare nel condominio composto dalla società elettrica con Vodafone e Wind in qualità di partner commerciali (anche se i dettagli degli accordi sono ancora top secret). Nel frattempo l’ex incumbent oggi controllato da Vivendi porterà avanti il suo piano infrastrutturale, con 3,6 miliardi destinati alla fibra in tre anni e l’obiettivo di portarla all’84% della popolazione entro il 2018 (dall’attuale 45%).

13 aprile 2016  Più trasparenza per combattere l’elusione fiscale delle multinazionali che ogni anno costa ai Paesi Ue, in termini di perdite di gettito, tra i 50 e i 70 miliardi di euro. E’ questo il senso di fondo della proposta presentata dalla Commissione Ue che va a integrare quella già prevista su scambio delle informazioni tra autorità fiscali, introducendo l’obbligo per le multinazionali con un reddito globale superiore a 750 milioni di euro l’anno che operano nell’Ue (comprese quelle non europee) di dichiarare dove generano i profitti e dove pagano le tasse sul territorio dell’Ue, pubblicando i dati essenziali secondo una ripartizione paese per paese. Le società dovranno pubblicare dati aggregati relativi al totale delle imposte versate fuori dall’Ue

13 aprile 2016 Realizzare una doppia rete in fibra ottica – come sembra ormai certo accadrà nel nostro paese dopo la discesa in campo di Enel – non conviene a nessuno: troppo debole la domanda, troppo alti i rischi di un doppio investimento anche nelle città più remunerative, dove si stanno concentrando gli sforzi sia della società elettrica che dell’incumbent Telecom Italia. Stando al parere degli analisti di Mediobanca Securities quindi la soluzione ideale per accelerare la posa della fibra senza che nessuno si faccia male sarebbe un accordo tra Telecom e Metroweb con il coinvolgimento di Enel. Ma se non si trovasse la quadra in questo senso, allora il nuovo Ceo “potrebbe studiare l’opzione di un maggiore taglio dei costi. La società di tlc italiana potrebbe poi esplorare l’opzione dello spin-off della rete fissa, aprendo il capitale a terze parti, cedendo il 25%-30% delle quote a un fondo infrastrutturale detenuto dallo Stato”, cosa che potrebbe ridurre il debito del gruppo fino al 20%. Un accordo con Metroweb – dicono quindi gli analisti ICBPI – sarebbe poi auspicabile anche per evitare l’isolamento di Telecom Italia nel panorama della fibra ottica, al cui sviluppo la società – che copre già con la sua rete circa 1.000 comuni – destinerà 3,5 miliardi nei prossimo tre anni. Telecom, nota ancora Mediobanca Securities, parte da una copertura che è già al 40% mentre Enel Open Fiber – che prevede investimenti per 2,5 miliardi di euro – deve partire da zero

13 aprile 2016 Cattive notizie per i siti di news italiani. Dai dati Audiweb frafebbraio 2015 e febbraio 2016 emerge che delle dieci testate prese in considerazione ben sette hanno una flessione significativa. Il Corriere, i cui dati erano particolarmente attesi per verificare l’effetto paywall, cala del 4% [pari a circa 50mila utenti unici] rispetto al gennaio 2016 ma, soprattutto, registra una flessione del 18.2% rispetto al febbraio 2015 e “la rosa”, per restare in casa RCS, perde il 17.3%. TgCom24 registra una perdita di quasi un terzo degli utenti unici [-28.4%], ANSA del 22.4%, Blogo -30% e Il Messaggero crolla letteralmente con il -41% rispetto al febbraio 2015. Una vera e propria “strage” dalla quale si salva la corazzata dell’informazione italiana online: Repubblica che resta sostanzialmente stabile. Ottime invece le performance de la Stampa con il +29.4% e positiva quella Citynews che cresce del 3.2%. Ancora peggio, se possibile, il dato relativo alle pagine viste che, come noto, sono quelle che sono la fonte principale di reddito per i publisher allo stato attuale. In questo caso infatti solo la Stampa ha un andamento positivo [+39.9%] Repubblica cala del 5.3% rispetto al febbraio 2015, Corriere perde il 39.5% e la Gazzetta il 33.7%. Blogo registra un – 41.1%, il Messaggero -46.3, TgCom24 -36.2 e via di seguito. Un crollo generalizzato che, se in parte è inevitabilmente legato agli accessi da mobile,  è altrettanto indice di una disaffezione nei confronti dei siti d’informazione. Una evidenza che si conferma, se necessario, analizzando anche i dati del tempo medio speso con, ad esempio, TgCom24 che vede dimezzarsi il tempo di permanenza  sul sito.

14 aprile 2016 In audizione al Senato l’ad di Enel Open Fiber, Tommaso Pompei spiega che per le città medie di 200 mila abitanti “pensiamo di riuscire a cablarle fino all’80% in 24-28 mesi”. E non è questo l’unico dato su cui ad di Enel e ad di Enel Open Fiber non sono allineati: se Starace parla di “30 mesi” per il completamento dei lavori nelle 224 città comprese nel piano, Pompei dilata a “un arco di tempo di 3-4 anni” “Penso sarà un progresso graduale – ha affermato Starace –  Abbiamo annunciato un piano che gradualmente ci porta da 10 a 40, fino a 224 città”, aggiungendo che comunque tempi e costi si comprenderanno meglio strada facendo. Quel che è certo, invece, è che Enel non si porrà in contrapposizione con gli operatori, ma sarà soltanto un “operatore all’ingrosso di capacità di trasmissione di banda” intesa sia come “fibra spenta a carico dell’operatore che compra capacità trasmissiva, sia fibra accesa soprattutto orientata a zone in cui ci sono piccoli operatori o anche grandi operatori che non abbiano convenienza” a realizzare una propria rete ha precisato Pompei.
·         16 aprile: terremoto di magnitudo 7.8 colpisce l'Ecuador

·         16 aprile 2016 les députés brésiliens votent la destitution de la présidente brésilienne, Dilma Rousseff.
17    e abril A Câmara dos Deputados do Brasil decide em plenário pela continuidade do processo de impeachment da presidente Dilma Rousseff.[24]


17 aprile 2016 Per gli Stati Uniti, la leadership nel 5G è una “priorità nazionale”. Lo ha ribadito il presidente della Federal Communications Commission, Tom Wheeler ricordando che l’Autorità sta preparando l’asta per l’assegnazione dello spettro 5G per questa estate.
“Il 5G presenta una nuova opportunità che promette vantaggi simili, se non superiori, alla leadership nel 4G”. Gli Stati Uniti sono primi al mondo nello sviluppo e nell’implementazione delle reti 4G LTE e questa leadership ha generato centinaia di migliaia di posti di lavoro. “La tecnologia e i software americani costituiscono il fulcro delle reti di tutto il mondo e le applicazioni americane sono sui dispositivi di tutto il mondo per merito della nostra leadership nel 4G”.. Spiegando che le decisioni di oggi incideranno sulla realtà per molti anni a venire e che gli Usa non possono perdere la leadership in un mondo sempre più wireless, Wheeler ha quindi sottolineato la necessità di avere a disposizione la quantità adeguata di spettro  e di avere “reti aperte che invitino all’innovazione”. Per soddisfare la domanda di spettro, gli Usa hanno lanciato la cosiddetta ‘asta a incentivo’, un mezzo per incoraggiare i broadcaster a rinunciare volontariamente ai diritti di utilizzo dello spettro in cambio di una quota dei proventi dell’asta delle nuove licenze. In sostanza, l’asta a incentivo è fatta di due gare separate: la prima – partita il 29 marzo e della durata prevista di 4 settimane – nella quale i broadcaster vendono le loro frequenze alla FCC, la seconda nella quale le telco faranno le loro offerte e che dovrebbe svolgersi, come detto da Wheeler, questa estate. Un inizio strutturato su condizioni uguali per tutti colo che forniscono servizi simili. Un inizio che che dia nuovo input alla transizione da analogico a digitale. Un inizio che riduca i costi per i consumatori e aumenti la scelta. Un nuovo inizio – ha concluso – che potrebbe essere riassunto in tre parole: competizione, competizione, competizione”.

18 aprile 2016 Gli stati membri starebbero cercando di bloccare la proposta della Commissione Ue sulla portabilità dei contenuti online  il vicepresidente della Commissione Ue per il mercato unico digitale Andrus Ansip,  in un incontro ristretto con la stampa, dichiara di essere molto infastidito da questi sviluppi. Lo scorso dicembre la Commissione Ue ha presentato, nell'ambito della strategia per il mercato unico digitale, un regolamento sulla portabilità transfrontaliera dei contenuti online. L.’obiettivo è consentire ai cittadini europei che si spostano nell'Ue di accedere ai contenuti digitali (film, trasmissioni sportive, musica, e-book o giochi) acquistati nel proprio paese di origine. Si tratta di un nuovo diritto per i consumatori dell'Ue che dovrebbe diventare una realtà nel 2017. "Alcuni stati membri chiedono un numero di giorni di portabilità, ma quello che paghi è tuo e devi poterne usufruire dove vuoi", ha commentato Ansip. Inoltre, diversi paesi stanno cercando di estendere il periodo transitorio per adeguarsi al nuovo regolamento fino a due anni. La proposta sulla portabilità va in parallelo con la decisione sulla fine del roaming da giugno 2017 e la riforma del copyright in corso. Ansip ha ricordato che a maggio è atteso il primo provvedimento contro i geoblocchi ingiustificati per eliminare il divieto di poter acquistare online in altri paesi; il provvedimento però riguarderà solo i "beni materiali". I beni protetti da diritti d'autore, invece, rientreranno nel pacchetto sul copyright atteso per la seconda metà dell’anno.

18 aprile 2016 Amazon lancia la sfida a Netflix su Video e film in streaming, annunciando che il proprio servizio OTT Amazon Prime Video sinora accessibile abbonandosi al più costoso servizo di consegna Amazon Prime a 99 diollari all’anno, d’ora in poi può essere acquistato autonomamente sottoscrivendo un abbonamento mensile a 8.99 dollari, 1 in meno rispetto a quello a Netflix.

18 aprile 2016 Il governo conservatore britannico, attraverso il proprio ministro alla cultura John Whittingdale intende costringere la BBC a vendere la partecipazione del 50% co-detenuta dal proprio braccio commerciale BBC Worldwide unitamente al network televisivo a pagamento americano Scripps, valutata 500 milioni di sterline, nella joint venture UKTV, detentrice di 10 canali fra i quali Dave, Alibi e Gold. La BBC respinge sdegnosamente l’ipotesi ricordando come attraverso  BBC Worldwide riceva ogni anno 330 milioni di sterline, ovvero circa un terzo dalle proprie attività commerciali.

A fronte dell’intesa Vivendi azionista di controllo di Telecom Italia con Mediaset e a quella storica fra Fastweb e Sky Italia si potrebbe delineare in Italia sul fronte dell’offerta OTT in Videostreaming una terza partnership fra Vodafone e Netflix

18 aprile 2016, Vodafone lancia la fibra a 500 Mbps con tecnologia Fiber to the Home (FTTH) nelle città di Milano, Bologna e Torino, diventando così il primo operatore a raggiungere questa velocità in Italia. Con la connessione fino a 500 Mbps i clienti Vodafone potranno usufruire di servizi differenzianti, ottimizzare la qualità di streaming audio e video, accelerare il download di file e contenuti multimediali, diminuendo sensibilmente la latenza ed i tempi di attesa. Con la fibra a 500 Mbps si ottengono le migliori performance anche avendo più dispositivi connessi contemporaneamente alla propria rete domestica.I servizi in fibra di Vodafone Italia con velocità fino a 100 Mbps, sono disponibili oggi in oltre 270 città per 8,5 milioni di famiglie e imprese. Ulteriore novità è l’accordo in esclusiva commerciale con Netflix che, dopo il mobile, arriva anche per il fisso. Tutte le nuove attivazioni fibra avranno 6 mesi inclusi per guardare le serie TV più attese e i migliori film della principale rete televisiva online al mondo, anche su due dispositivi allo stesso tempo. Navigheranno alla massima velocità i clienti che sceglieranno l’offerta Super Fibra Family, che include Internet senza limiti, chiamate illimitate verso numeri fissi e mobili nazionali e numerazioni fisse di oltre 20 Paesi in Europa e Nord America, una SIM con 1GB in 4G di Internet ad Alta Velocità per navigare fuori casa e 6 mesi di Netflix. Tutto a 30 euro ogni 4 settimane per 12 rinnovi.

18 aprile 2016 Sky plc annuncia il primo grande accordo internazionale, quello con Sony Pictures Television, per i contenuti cinematografici. Dopo quello con HBO e CBS per le serie televisive, adesso Sky stringe una partnership d’eccezione con Sony sui film. L’intesa riguarda i servizi Sky in abbonamento e in pay-per-view di cinema del Regno Unito, Irlanda, Germania, Austria e Italia. Sky lo definisce un “accordo storico” che comprende tutte le nuove e future produzioni di Sony, fra cui, per la prima volta, tutte quelle in Ultra Alta Definizione. Per l’azienda, contribuirà al rafforzamento di Sky come leader nel servizio cinema per i suoi clienti in ciascuno dei territori in cui opera. I milioni di abbonati ai servizi Sky sul cinema in Europa (Sky Movies, Sky Cinema e Sky Film) avranno, infatti, la possibilità di guardare tutti gli ultimi successi targati Sony “più di un anno prima di qualsiasi altro servizio in abbonamento e solo pochi mesi dopo la loro uscita nelle sale”. I film potranno essere guardati anche su tutti i dispositivi mobili grazie al servizio Sky Go. I clienti dei servizi pay-per-view cinema in Europa (Sky Store, Sky Select e Sky Primafila) avranno inoltre la possibilità di affittare e, quando possibile, di acquistare sia le nuove produzioni di Sony che i grandi classici. I clienti dei servizi streaming di Sky, NOWTV e Sky Online, potranno guardare i film targati Sony sia live che on-demand

19 aprile 2016 La Commissione Ue presenta una serie di misure per aiutare le imprese e le pubbliche amministrazioni europee a sfruttare al meglio le possibilità offerte dalla nuove tencologie. Il pacchetto di interventi rientra tra le 16 iniziative previste dalla strategia per il mercato unico digitale, presentata nel maggio 2015. Tre, in particolare, saranno i pilastri del Piano, il cui principale obiettivo sarà di consentire all’industria di “sfruttare appieno le opportunità digitali in tutti i settori e indipendentemente dalle dimensioni dell’impresa per essere competitiva a livello mondiale”: a) lo sviluppo di norme tecniche comuni nei settori prioritari (dal 5G all’ internet delle cose, dal cloud computing alla scienza basata sui dati); b) la  digitalizzazione dei servizi pubblici; c) la transizione verso il digitale di un’industria ancora per troppi versi ancorata ai sistemi produttivi e ai sistemi analogici. Un’arretratezza insostenibile nell’era dell’Internet of Things e del data analytics, che investe tanto i settori tradizionali – dall’edilizia all’agroalimentare, dal tessile alla siderurgia – quanto le PMI. Complessivamente si tratta di 50 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati in 5 anni per la digitalizzazione dell‘industria e delle pubbliche amministrazioni europee e per stimolare gli investimenti attraverso reti e partenariati strategici così ripartiti: 1) 37 miliardi andranno a rilanciare l’innovazione digitale. Di questa cifra, 22 miliardi in 5 anni riguarderanno investimenti in partenariati pubblico-privato (PPP) digitali. La somma include 4 miliardi di fondi pubblici Ue dal piano di ricerca e innovazione Horizon 2020. Un miliardo arriverà dagli Stati membri nell’ambito del programma Electronic Components and Systems for European Leadership (ECSEL). Altri 17 miliardi dovrebbero arrivare dal settore privato e ulteriori 15 miliardi dai bilanci nazionali destinati alla ricerca. In questo senso la Commissione incoraggia gli Stati membri a dedicare almeno 3 miliardi di euro per ciascuno dei cinque anni dai budget per l’ICT, la ricerca e l’innovazione per la ricerca nei settori chiave identificati dalle aziende coinvolte nei PPP digitali; 2) 5,5 miliardi in 5 anni saranno destinati agli Innovation Hub. Il grosso di questa cifra – 5 miliardi – proverrà dai fondi nazionali e regionali mentre 500 milioni proverranno da Horizon 2020; 3) 6,3 miliardi la cifra stanziata per i componenti elettronici; 4) 6,7 miliardi per la European Cloud Initiative. Di questa cifra, 2 miliardi proverranno da Horizon 2020 e altri 4,7 miliardi in 5 anni dal settore privato.

Fra le misure merita particolare attenzione il Piano Ue per il cloud. Le nuove misure permetteranno di sviluppare servizi che consentiranno alla Pubblica Amministrazione e alle Imprese di sfruttare i vantaggi dei big data; il  nuovo cloud europeo per la scienza aperta fornirà a 1,7 milioni di ricercatori e a 70 milioni di professionisti della scienza e della tecnologia in Europa un ambiente virtuale per archiviazione, condivisione e riutilizzo dei dati a livello interdisciplinare e transfrontaliero. Gli investimenti pubblici e privati necessari per realizzare il Piano Ue per il cloud sono stimati a 6,7 miliardi di euro. La Commissione stanzierà 2 miliardi di euro nell’ambito del progetto Horizon 2020. Secondo le stime, su un periodo di cinque anni saranno necessari 4,7 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati aggiuntivi. Il Piano Ue si realizzerà attraverso una serie di azioni: Dal 2016, creazione di un cloud europeo per la scienza aperta per i ricercatori europei e i loro collaboratori scientifici in tutto il mondo; nel 2017, trasformazione di tutti i dati scientifici generati dai progetti che saranno realizzati nel quadro del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 (che ha una dotazione di 77 miliardi di euro) in dati aperti di default, ossia automaticamente accessibili a tutti; nel 2018, lancio di un’iniziativa faro volta ad accelerare lo sviluppo della nascente tecnologia quantistica, alla base della prossima generazione di super-computer; entro il 2020, sviluppo e diffusione su vasta scala di un’infrastruttura europea per il calcolo ad alte prestazioni, l’archiviazione dei dati e le reti, anche attraverso l’acquisto di due prototipi di super-computer di prossima generazione (di cui uno tra i primi tre al mondo), la realizzazione di un centro europeo per i big data e il potenziamento della dorsale di rete per la ricerca e l’innovazione (GÉANT).

La Commissione invia uno Statementof Objections a Google, primo passo formale per una procedura di infrazione alle regole della concorrenza

20 aprile 2016 La Commissione Europea formalizza le accuse contro Google accusando il colosso americano di abuso di posizione dominante per le restrizioni imposte a i costruttori di smartphone e tablet Android e agli oporatori di telefonia mobile ai quali impone di preistallare proprie APP come Google search.  

20 aprile 2016 Sarebbe tutto pronto per il via libera della Commissione Europea al piano italiano per la banda ultralarga nelle aree a fallimento di mercato, notificato a Bruxelles alla fine del mese scorso dopo la pre-notifica a dicembre 2015. “Non ci sono grandi problemi, è quasi tutto risolto e stiamo andando verso un atterraggio morbido”, ha riferito una fonte di Bruxelles all’Ansa. Un via libera atteso per poter procedere con la stesura dei prossimi bandi di gara per la realizzazione delle reti ultrabroadband nelle aree a fallimento di mercato, nelle quali si prevede un intervento diretto dello Stato, con le infrastrutture che resteranno in mano pubblica. L’Antitrust europeo deve pertanto appurare che il piano così concepito non sia contrario alle norme europee sugli aiuti di Stato. L’intervento diretto sarebbe limitato a una parte del Cluster C (per le quali si stima che gli operatori possano maturare l’interesse a investire in reti con più di 100 Mbps soltanto grazie a un sostegno statale) e al Cluster D (aree tipicamente a fallimento di mercato per le quali solo l’intervento pubblico può garantire alla popolazione residente un servizio di connettività a più di 30 Mbps). Per quest’ultimo, in particolare, che include 4.300 comuni dove risiedono circa 9,4 milioni di persone (il 15% della popolazione) il piano elaborato dal Governo prevedeva una forma di incentivo pubblico concesso in misura maggiore a fondo perduto, “considerando le infrastrutture a banda ultralarga strategiche ai fini delle politiche di coesione per lo sviluppo dei territori particolarmente disagiati, con un PIL pro capite inferiore al 75% della media UE-27 (17 mila euro)”.

20 aprile 2016 L’assemblea degli azionisti di Liberty Media autorizza il gruppo diretto da John Malone ad acquisire l’operatore ritannico Cable ireless per 98,2 miliardi di dollari. 

20 aprile 2016 Disponibile dal 4 gennaio online, Africanews la filiale al 100% di Euronews, inizia le proprie trasmissioni televisive su reti terrestri via ADSL e via satellite in 33 paesi del continente nero

20 aprile 2016 L’Autorità antitrsut commina multe per un totale di 66 milioni di euro a Mediaset (51,4 milioni di euro), Infront (9 milioni), Sky (4 milioni) e Lega Calcio (1,9 milioni) per i diritti del campionato di calcio 2015-2018. Secondo l’AGCM non vi è stata un’asta, ma una spartizione “finalizzata ad alterare il confronto concorrenziale”. Sky, contraria all’intesa è stata multata perché non si è sottratta 

20 aprile 2016 Polemiche in seno al CdA Rai in merito alla proposta avanzata da Carlo Verdelli, direttore dell’informazione Rai, di nominare come suo vice Francesco Merlo, editorialista di Repubblica unitamente a Pino Corrias, oggi a Rai Fiction, con Diego Antonelli, dell’Ansa come capo redattore. Siddi lascia la seduta per protesta

Nuova governance Auditel destinata ad esercitare  u impatto diretto sull’orientamento e l’indirizzo di circa 4 miliardi di euro di investimenti pubblitari correlati ai programmi televisivi

20 aprile 2016 L’Auditel annuncia modifiche di modalità e metodologie per misurare gli ascolti della televisione in Italia. Entro l’autunno 2016 il panel da 5700 famiglie triplicherà monitorando 15700 famiglie, e contemporaneamente verrà avviato uno studio sui nuovi terminali. In pratica l’Auditel punta a estendere la misurazioone a smartphone, tablet e pc. Modificata anche la governance dove le televisioni esprimeranno solo la metà dei consiglieri anziché i due terzi. Grazie al voto del presidente, che vale dioppio, Utenti Pubblicità Associati (UPA) governerà la nuova Auditel

20 aprile 2016 Il passaggio del digitale terrestre al nuovo standard di trasmissione DVBT2 con tecnologia HEVC e MPEG4 avverrà gradualmente, senza traumatici switch-off del vecchio segnale DVBT oggi in funzione. Vecchio segnale che quindi non solo non ha i giorni contati ma potrà continuare a trasmettere ancora a lungo in contemporanea (Simulcast) con il nuovo standard HDR (High Dynamic Range), che promette una definizione di immagine superiore al 4K con il vantaggio di consumare meno banda. L’idea è quella di passare soltanto qualche Mux in DVBT2 a partire dal primo gennaio 2017, e di chiedere alla Rai di “fare da lepre” per il nuovo standard del digitale terrestre in HDR, accelerando così il ricambio verso i televisori di nuova generazione DVBT2, che potranno essere immessi sul mercato gradualmente senza traumi da switch-off e spegnimento obbligatorio dei vecchi televisori per i cittadini. Con una precisazione: per le televendite di pentole non serve certo l’HDR, più appetibile per programmi Premium come sport e film. E’ questo l’orientamento dell’Italia in vista del prossimo passaggio alla seconda generazione del digitale terrestre e della migrazione della banda 700, in uso ai broadcaster, alle telco.In altre parole, il passaggio del digitale terrestre alla nuova era dell’ultra HD, diversamente dal traumatico passaggio dall’analogico al digitale, sarà gestito per gradi nel nostro paese e non obbligherà i consumatori ad acquistare da un giorno all’altro un nuovo televisore compatibile con la seconda generazione del digitale terrestre (DVBT2, HEVC e MPEG-4).

20 aprile 2016 Intervenendo al Digital Regulation Forum di Londra alla presenza dei principali operatori del mercato tlc e OTT- tra cui AT&T, BT, Deutsche  Telekom, Facebook, Google, Orange, KPN, TeliaSonera, Verizon, Vodafone e di diversi esponenti del mondo politico e regolatori tra cui il presidente del Berec, Wilhem Eschweiler  Franco Bassanini – presidente Metroweb e Special advisor del premier Matteo Renzi – si è soffermato sostanzialmente su due aspetti: la necessità di realizzare il Digital Single Market e l’urgenza di creare un ambiente il più favorevole possibile agli investimenti privati, a partire dal terreno della regolazione e dei sistemi fiscali. Il mercato unico digitale, ha detto Bassanini “è uno degli strumenti decisivi per fronteggiare una delle principali minacce che l’Europa ha davanti a sé oggi: il rischio di una crescente perdita di competitività”, di una crescita debole, con conseguente impatto sul tasso di disoccupazione e sulla sostenibilità del welfare. E se spingere su ricerca, innovazione e industria 4.0, è la risposta, accelerare sulla via della digitalizzazione ne è la premessa indispensabile. Per questo l’Europa non può che riservare risorse pubbliche alle aree di fallimento di mercato. La Ue, ha poi spiegato Bassanini, dovrebbe “operare con più decisione” verso l’obiettivo di incentivare gli investimenti privati, aggiornando innanzitutto le regolamentazioni sulla concorrenza e sul divieto di aiuti di Stato. Queste regole, ha aggiunto,  vanno applicate da tutti (dalle Autorità di Bruxelles come da quelle nazionali) tenendo conto che i mercati non sono più locali e che le imprese competono, in quasi tutti i settori, in un mercato globale. Un dato di fatto ormai scontato, ma che – è stato denunciato a Londra – regolatori e arbitri sembrano spesso ignorare.​ Secondo il presidente dell’Autorità Antitrust Giovanni Pitruzzella - intervenuto successivamente . nell’ambito del controllo delle concentrazioni, occorre bilanciare in una visione dinamica tre aspetti: il potenziale impatto positivo sulla capacità di investire e di innovare; il potenziale impatto negativo sui “prezzi” ; il potenziale impatto negativo sull’innovazione

21 aprile 2016 Il capo di Vivendi, Vincent Bolloré, minaccia la chiusura della pay tv francese Canal+, da troppo tempo in rosso. Una simile decisione però suona molto strana dopo aver annunciato giusto alcune settimane fa l’acquisto della tv a pagamento italiana Mediaset Premium, con l’obiettivo di realizzare una media company con ambizione paneuropea. Più probabile che il finanziere bretone abbia voluto lanciare una provocazione rivolta all’Antitrust che potrebbe negare il via libera all’accordo con BeIN Sport. Canal+ è infatti molto indebolita dall’aver perso l’esclusiva per i diritti calcio. Altice gli ha soffiato anche quelli della Premier League britannica, molto seguita in Francia. La scappatoia era appunto l’accordo con la tv araba che però potrebbe non offrirgli grandi garanzie se l’Autorità, come pare voglia fare, decidesse di negare la caratteristiche di esclusività a questa partnership commerciale. Un’intesa chiave, quella con BeIN, per il rilancio della pay tv che Bolloré considera un anello essenziale se Vivendi vuole diventare “un gruppo europeo in grado di competere con i giganti di internet“. Vivendi è controllata da fondi anglosassoni e non c’è ormai alcun dubbio che i sei canali francesi di Canal+ continuano a essere in perdita. Secondo Bolloré quest’anno almeno 410 milioni di utili operativi. Senza BeIN Sport, “non possiamo finanziare all’infinito le perdite dei canali di Canal+”, ha avvertito Bolloré, inviando un chiaro messaggio all’Antitrust, ai tifosi del calcio, ma anche agli organismi sportivi che vendono a caro prezzo i diritti tv e al mondo del cinema, di cui la pay tv è il principale finanziatore. Bolloré ha commentato: “Dio non voglia, ma se la nostra attività di produzione non funziona, potrebbe essere chiusa”. La ripresa di Canal+ dipenderà molto dall’accordo con BeIN.

Antonio Campo Dall’Orto presenta il Piano industriale triennale al CdA puntando alla centralità nella generazione di contenuti e nell’innovazione tecnologica. La digital Media Company dovrà pensare “Come servizio pubblico abbiamo alcune mission non solo sui contenuti e il racconto del Paese, ma anche sull’essere da stimolo all’alfabetizzazione tecnoogica”. Tutta la produzione sarà in full HD entro il 2020 e tutti i contenuti compresi quelli delle sedi regionali saranno digitalizzati. Verà sviluppata un’offerta multipiattaforma di qualità sempre gratuita utilizzando tutte le piattaforme come veicoli distributuivi. La Rai per raggiungere tutti i tipi di pubblico sarà presente su Facebook, YouTube, Twitter e Instagram anche per la distribuzione live

21 aprile 2016 Via libera all’unanimità al Piano industriale Rai 2016-2018. Il Cda di Viale Mazzini ha approvato il progetto strategico illustrato dal direttore generale Antonio Campo Dall’Orto. Necessario un profondo rinnovamento editoriale per consentire all’azienda di sviluppare una vocazione sempre più universale e mantenere la leadership di ascolti nel nuovo contesto digitale multipiattaforma. In Cda è stato anche illustrato il bilancio 2015, che si chiuderà con una perdita di 20 milioni dovuta prevalentemente a coprire le spese per gli eventi sportivi di questa estate. Mentre le previsioni per il 2016 sono legati agli introiti dal canone in bolletta. In attesa del decreto del governo, è arrivata dal Tesoro una prima tranche di 600 milioni, circa un terzo delle somme attese. Due le direttrici di sviluppo indicate dal Dg per mettere a segno i nuovi obiettivi: La generazione dei contenuti diventa centrale grazie allo sviluppo di un’offerta editoriale di qualità e al rafforzamento delle caratteristiche di servizio pubblico anche attraverso la revisione del mix dei generi e dei linguaggi. Il completamento della trasformazione da broadcaster tradizionale a Digital Media Company rivedendo il modello ideativo e distributivo; sviluppare un’offerta digitale distintiva e personalizzabile attraverso investimenti tecnologici, nuovi modelli produttivi e professionali adeguati al proprio ruolo di Servizio pubblico leader degli ascolti televisivi. Sei le parole chiave indicate da Campo Dall’Orto per l’avvio di questa nuova fase: universalità, indipendenza, pluralismo, responsabilità, innovazione, eccellenza.
Offerta editoriale Grande importanza alla Fiction, genere in cui Rai conserva una leadership indiscussa di ascolti, produzione e qualità, che dovrà sempre di più trasformarsi in terreno di dialogo intergenerazionale con un’evoluzione in senso contemporaneo e internazionale. Anche per il cinema il Piano ribadisce la posizione di leadership della Rai nella produzione domestica e di soggetto determinante a sostegno di un settore industriale strategico per il Paese. Rai1 sarà una rete universale, rivolta sempre alle famiglie, ma con un appeal rinnovato. Rai2 sarà il canale più giovanile e trasgressivo, in grado di intercettare i nuovi gusti. Rai3 avrà il compito di occuparsi della complessità della società con linguaggi innovativi e immagini artisticamente valide. Novità in arrivo a Rai Sport, che dopo le Olimpiadi di Rio di questa estate, avrà un solo canale e non più due. Dovrebbe crescere anche l’offerta online, anche con il lancio di una piattaforma sul modello di Netflix, ma gratuita. Anche se in futuro non sapremo.
Tecnologie Anche in questo settore il Piano prevede numerose innovazioni. In particolare, come già annunciato dall’accordo con Eutelsat e TivùSat, il passaggio alla produzione in qualità full Hd, la sperimentazione dell’Ultra Alta Definizione (4K) e il lancio di un canale con contenuti codificati in HDR (High Dimension Range), lo sviluppo delle reti IP.  Entro l’anno tutta l’offerta sarà in HD ed entro il 2020 in Ultra HD. Sul fronte produttivo gli attuali centri di produzione verranno valorizzati e differenziati nella produzione dei contenuti.
Informazione Il Piano impegna la Rai ad articolare e diversificare il linguaggio del racconto giornalistico e a sviluppare formati innovativi multipiattaforma in modo tale da svolgere al meglio il ruolo di Servizio pubblico universale e garantire un’informazione plurale. Per raggiungere questo obiettivo il Direttore editoriale Carlo Verdelli ha presentato al Dg e al Cda la proposta di squadra che lo coadiuverà nell’attività di coordinamento dell’offerta informativa.
Torri. Cambio in vista anche per la presidenza di RaiWay. Campo Dall’Orto ha indicato Raffaele Agrusti, Cfo della Rai, a guidare la società delle torri Rai. La proposta verrà sottoposta all’approvazione dell’assemblea. Agrusti succede a Camillo Rossotto che nei mesi scorsi ha lasciato la Rai per assumere l’incarico di Cfo della Lavazza.

21 aprile 2016 Mediaset e Lega Calcio hanno annunciato il ricorso contro le multe dell’Antitrust.  Mediaset non ci sta e respinge con forza le accuse dell’Antitrust che ha annunciato una multa complessiva per 66 milioni di euro a tutte le parti coinvolte (oltre a Premium anche Sky, Infront e Lega Calcio) nell’asta per l’acquisto dei diritti Tv della Serie A per il triennio 2015-2018..

21 aprile 2016 Via libera dall’Antitrust. Quello per la costruzione del nuovo polo leader nel mercato radiofonico in Italia. L’Autorità ha, infatti, dato l’ok all’operazione Rti-Finelco anche se ha posto alcune condizioni. In una nota il Biscione spiega che “dopo l’acquisizione nell’autunno 2015 di R101, emittente che sta già vivendo un profondo rinnovamento, il perimetro Mediaset ora può completarsi con le tre stazioni radio fondate dal gruppo Finelco: Radio105, prima radio italiana per ascolti nel quarto d’ora medio, Virgin Radio, l’unica vera emittente rock a carattere internazionale, Rmc, la radio italiana con profilo di ascoltatori di alta qualità”. “In questo modo – prosegue Mediaset – si costituirà un polo composto da quattro importanti emittenti che siamo certi porterà un contributo considerevole al gruppo sia in termini di risultati economici che di rilevanza editoriale”. Mediaset, già in Finelco con il 19% delle azioni con diritto di voto, “dopo il semaforo verde dell’Antitrust potrà esercitare il previsto diritto a incrementare la propria quota e costruire il primo polo editoriale radiofonico italiano in accordo con la famiglia Hazan”, si legge nel comunicato, “un partner che potrà fornire un contributo rilevante in termini di esperienza, competenza e creatività”.

22 aprile 2016 Si complica la scalata di Vivendi a Gameloft. Mentre il presidente di Vivendi, Vincent Bolloré, era impegnato in un serrato duello con la famiglia Guillemot per il la presa di controllo dell’editore di videogame, Amber Capital ha superato la soglia del 10% del capitale di Gameloft (14,62%) assicurandosi il 13,17% dei diritti di voto, rastrellando azioni sul mercato. La conferma arriva dall’Autorità di Borsa. L’hedge fund britannico ha rafforzato e di molto la propria posizione dopo l’OPA lanciata a febbraio da Vivendi per 7,20 euro per azione. Amber ha spiegato all’Autorità che l’acquisizione rientra nel normale quadro delle sue attività “senza l’intenzione di mettere in atto una particolare strategia per Gameloft“.L’azienda precisa di non aver agito in accordo con terzi e di non avere alcuna intenzione di prendere il controllo del gruppo, né di chiedere poltrone nei posti di comando.

22 aprile 2016 Il capo di Vivendi, Vincent Bolloré, minaccia la chiusura della pay tv francese Canal+, da troppo tempo in rosso. Si subita che voglia davvero vendere Canal+, Più probabile che il finanziere bretone abbia voluto lanciare una provocazione rivolta all’Antitrust che potrebbe negare il via libera all’accordo con BeIN Sport. Canal+ è infatti molto indebolita dall’aver perso l’esclusiva per i diritti calcio. Altice gli ha soffiato anche quelli della Premier League britannica, molto seguita in Francia. La scappatoia era appunto l’accordo con la tv araba che però potrebbe non offrirgli grandi garanzie se l’Autorità, come pare voglia fare, decidesse di negare la caratteristiche di esclusività a questa partnership commerciale. Un’intesa chiave, quella con BeIN, per il rilancio della pay tv che Bolloré considera un anello essenziale se Vivendi vuole diventare “un gruppo europeo in grado di competere con i giganti di internet“. Vivendi è controllata da fondi anglosassoni e non c’è ormai alcun dubbio che i sei canali francesi di Canal+ continuano a essere in perdita. Secondo Bolloré quest’anno almeno 410 milioni di utili operativi. Senza BeIN Sport, “non possiamo finanziare all’infinito le perdite dei canali di Canal+”, ha avvertito Bolloré, inviando un chiaro messaggio all’Antitrust, ai tifosi del calcio, ma anche agli organismi sportivi che vendono a caro prezzo i diritti tv e al mondo del cinema, di cui la pay tv è il principale finanziatore.Bolloré ha commentato: “Dio non voglia, ma se la nostra attività di produzione non funziona, potrebbe essere chiusa”. 

22 aprile 2016 Nel giorno in cui Bolloré conferma che Vivendi resterà azionista di lungo periodo in  Telecom Italia”, in un’intervista a Repubblica Arnaud de Puyfontaine precisa che “La strategia di Vivendi é quella di creare contenuti che possono essere distribuiti attraverso forti accordi con le compagnie di telecomunicazioni che permettono di avere un accesso diretto ai loro clienti. E' un modo molto sano di fare business in partnership. Uno degli accordi sarà con Telecom Italia nell'ottica di creare un gruppo latino integrato di contenuti e distribuzione. L'Italia è importante perché è un paese in crescita e perché noi abbiamo bisogno di creare economie di scala in termini di accesso ai clienti in modo che Vivendi possa investire importanti risorse nella creazione di contenuti, immagini, musica, giochi, editoria» Sul Brasile si attende chiarezza in merito a quale sarà l’impegno  di Telecom Italia, non essendo chiara la strategia di Vivendi rispetto a Telefonica. Vivendi starebbe “attivamente” esplorando la vendita di Tim Brasil, la controllata brasiliana di Telecom Italia. Nel 2014, quando Vivendi cedette la sua controllata GVT a Telefonica (ereditando la quota dell’operatore spagnolo in Telecom) aveva espresso chiaramente la volontà di lasciare il mercato sudamericano. Telefonica potrebbe essere un suo partner in Amerioca Latina. Al gigante spagnolo Vivendi ha peraltro deciso di offrire il proprio servizio Studio +  con la mini-serie di una decina di minuti che intende veicolare esclusivamente sugli smartphone nell’ambito del più ampio obiettivo di raggiungere un mercato potenziale di 600 milioni di clienti, dal Sudamerica, a tutta l'Europa fino ad arrivare alla Russia e all'Asia. In Italia Telecom Italia avrà invece l'esclusiva per la distribuzione dei nuovi video che dovrebbero essere disponibili sul mercato a partire da settembre. 

25 aprile 2016 Walt Disney Company cede la sua partecipazione nellì’emittente Fsion, destinata alla comunità ispanica, al gruppo  Univision Communications che ne assumerà la gestione. Fusion era nata nell’ottovre  2013 a  Miami come joint-venture tra ABC (The Walt Disney Company) e Univision Network.

25 aprile 2016 Il dipartimento di giustizia americano approva l’acquisto da parte di Charter Communications, terzo cavo operatore americano con 19,4 milioni di utenti a banda larga e 17,4 milioni di abbonati a servizi televisivi a pagamento, degli operatori via cavo Time Warner Cable e Bright House Nwtworks. Se anche La FCC autorizzerà la fusione nascerà un gruppo che sarà il secondo fornitore di accesso a Internet a banda larga e il terzo attore del mercato video statunitense

25 aprile 2016 Dopo quella sulle reti DTT, anche TNT Sat, l’offerta gestita da Canal+ che propone i canali disponibili sul digitale terrestre anche via satellite attraverso Astra,  passa in alta definzione nel quadro della migrazione verso  il sistema Mpeg-4,

25 aprile 2016 Sette emittenti presenti nell’offerta Bis TV di AB Groupe, da oggi sono accessibili in alta definzione attravesrso Fransat (Eutelsat).

·         26 de abril: En Venezuela, El CNE entrega formulario para la activación del referendo revocatorio y decidir la permanencia de Nicolás Maduro en la jefatura del Estado.

26 aprile 2016 SFR detenuta dal gruppo Altice di Patrick Drahi annuncia il lancio di cinque emittenti televisive tematioche dedicate allo sport realizzate con le redazioni di NextRadioTv, casa madre di BFM TV e di RMC: una rete premium con la Premier League britannica di cui detiene i diritti acquisit nel novembre 2015; una rete mulktisport, una terza dedicata agli sport estremi, una quarta agli sport di combattimento e una quinta a grandui eventi in 4 K   

26 aprile 2016 Otter Media lancia un servizio internazionale SVoD destinato ai giovani fra i 13 e i 30 anni, Fullscreen, dal 2011 presente come rete multicanale MCN su YouTube, che offrirà per 4,99 dollari al mese  oltre 800 ore di contenuti senza pubblicità. Il Gruppo AT&T - che codetiene la casa madre di Fullscreen Otter Media unitamente a The Chermnin  Group -  coprodurrà i contenuti per la piattaforma che saranno altresì disponibili sul canale The Aucience Network di AT&T disponibile agli abbonati a DirecTv e U.Verse TV 

26 aprile 2016 Dopo lo scoppio del caso antitrust per l’assegnazione dei diritti tv della Serie A per il triennio 2015-2018, il governo italiano decide di mettere mano al Decreto Melandri e avvia la riforma. Ad annunciarlo è il premier Matteo Renzi in un’intervista rilasciata a Repubblica nella quale sostiene che la bozza di riforma è in dirittura d’arrivo: “Ci sta lavorando in modo costante il sottosegretario Lotti. Questione di qualche settimana e presenteremo il nostro progetto”. biettivo: evitare che si ripetano accordi tra le società che gestiscono i diritti tv calcio, come quello appena sanzionato dall’Antitrust, e introdurre il modello inglese nella ripartizione dei proventi tra i club. La riforma annunciata punta a introdurre in Italia a pèartire dall’asta 2017-20121 il modello inglese, per cui la parte uguale per tutti sale dal 40 al 50% e rivisto il criterio del “bacino di utenza”, che assegna un altro 30% in base non al numero incerto dei tifosi ma degli abitanti per città, secondo un criterio di “massima oggettività”. E così “quello dei risultati sportivi, messo già in discussione da alcuni presidenti”. Dovrebbe essere rivista la piena autonomia gestionale delle Lega Calcio sull’asta per l’assegnazione dei diritti tv. Nemmeno è escluso che venga rimessa in discussione la norma che oggi prevede un mega paracadute (circa 40 milioni) alle squadre che retrocedono in B, “col rischio di falsare il campionato cadetto e col paradosso per cui i presidenti di squadre oggi in bilico potrebbero avere convenienza a retrocedere”.

27 aprile 2016 Dopo l’UE anche le Autorità alla concorrenza americane ad accendere il faro su Google. Come riporta il Wall Street Journal, si teme che anche negli USA il gruppo abbia potuto abusare della propria posizione dominante sul mercato dei sistemi operativi mobili per privilegiare i propri servizi a danno dei concorrenti. La Federal Trade Commission (FTC), che già dallo scorso anno aveva cominciato a interessarsi della questione, sta ora allargando la propria indagine. Secondo fonti citate dal quotidiano, negli ultimi mesi sarebbero già state incontrate delle aziende potenzialmente coinvolte per avere informazioni aggiuntive. La FTC sta valutando questioni simili a quelle sollevate dalla Commissione europea secondo la quale Google avrebbe abusato della propria posizione dominante, imponendo restrizioni ai fabbricanti di dispositivi Android e agli operatori di reti mobili, in violazione delle norme antitrust dell’Ue.

27 aprile 2016  Il  gruppo Turner annuncia il lancio nel prossimo autunno del suo servizio SVOD negli Stati Uniti FilmStruck. Destinato ai cinefili e disponibile su qualsiasi supporto questa piattaforma OTT sarà sviluppata e pilotata dalle équipe di Turner Classic Movies (TCM) in collaborazione con la prestigiosa Criterion Collection ( DVD e Blura, venduti negli Stati Uniti e in Canada).

27 aprile 2016  Patrice Drahi proprietario di Altice annuncia di riunire tutte le proprie attività nei media nella società SFR. Vi confluiranno le partecipazioni di Altice Media Group nella rete all news israeliana i23news e quelle nei magazine l’Exprtess, l’Etudiant e nel quotidiano Libération e il 49% detenuto nel gruppo NextRadioTv di cui Alain Weill manterrà il 51%. Drahi e Weill prepareranno il varo di nuove emittenti negli Stati Uniti in collaborazione con l’operatore Cablevision da loro acquisito nel 2015. In Francia Drahi lancerà SFR Sport ovvero due nuove emittenti a pagamento gestite da NextRadioTv che trasmetteranno la premier League inglese di cui Drahi detiene i diritti per le prossime tre stagioni dal 2016 al 2019..

27 aprile 2016 A poche ore dall’annuncio dell’acquisto del 49% di NextRadioTv da parte di Altice, Michele Combes, pdg di SFR e Alain Weil, pdg di NextRadioTv, dopo aver annunciato il varo dei cinque canali sportivi tematici di SFR, due canali di informazione locale verranno lanciati da NextRadioTv. presentano in una conferenza stampa la strategia di convergenza globale dei due gruppi al fine di associare l'accesso ai contenuti, gli stessi contenuti e la pubblicità nell’ottica di convergenza fra tlc e media. Il gruppo SFR viene riorganizzato in tre poli complementari SFR Télécom, SFR Médias e SFR Publicité

27 aprile 2016 Dopo  aver chiuso l’intesa con Banijay Group, rilevando il 26,2% del capitale della società – nata dalla fusione tra Banijay e Zodiak Media – numero tre in Europa per la produzione e distribuzione di contenuti televisivi,  nel mirino di Vivendi c’è anche Cattleya che ha prodotto serie tv di successo come Romanzo criminale e Gomorra, entrambe trasmesse da Sky che non ha celato il proprio interesse a coinvolgere il gruppo nel progetto per la distribuzione cinematografica italiana. Obioettivo assicurarsi show e film prodotti in Italia, anche se la grande sfida pe rla media company francese sarà quella di conquistare i diritti tv del calcio italiano.

27 aprile 2016 Un cda straordinario di Telecom Italia svoltosi  a Milano  nomina il ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine  vicepresidente di Telecom Italia.

28 aprile 2016 Comcast, primo cavo operatore americano, come anticipato la vigilia dal Wall Street Journal, acquista gli studios DreamWorks Animation (DWA) per 3,8 miliardi di dollari attraverso la propria divisione NBC Universal. Con questo aquisto  Comcast, che già possiede ls Universal Pictures e il cui valore è stimato in 148 miliardi di dollari, punta ad avvicinare lo studio di animazione Illumination Entertainment  e DWA, nata da una scissione nel 2004 dagli studios DreamWorks fondati da David Geffen, Steven Spielberg e Jeffrey Katzenberg, l’attuale dg che per parte sua diverrà Presidente di DreamWorks New Media che riunisce le partecipazioni in Awesomeness TV e NOVA. Lo studio verrà integrato infatti in Universal Entertinment Group già composto da Univeral Film, Fandango e NBCUniversal Brand Development

28 aprile 2016 Le autorità irachene con una lòettera della Commissione sulle comunicazioni e i media CMC inviata ad Al Jazeera Media Network decidono la chiusura per un anno dell’ufficio di Baghdad del canale all news del Qatar acusato di “incitamento alla violenza e al confessionalismo” con una copertura favorevole al gruppo jihadiosta sunnita Stato Islamico ostile alla maggioranza sciita del popolo iracheno

28 aprile 2016 Via libera dal Consiglio di Stato al decreto attuativo del Ministero dello Sviluppo economico sul canone Rai in bolletta che aveva ricevuto lo stop lo scorso 13 aprile. Il Consiglio aveva, infatti, sollevato una serie di dubbi e criticità, definendo il testo poco chiaro in alcuni passaggi chiave come la definizione di cosa debba intendersi per apparecchio televisivo o la tutela della privacy dei cittadini in merito al previsto scambio di dati e d’informazioni fra gli enti coinvolti.Il dispositivo potrà adesso essere pubblicato in Gazzetta ufficiale e si rispetterà la scadenza del mese di luglio per il pagamento della prima rata del canone con la fattura elettrica.

29 aprile 2016  Vivendi sale dal 15,66 al 17,73% nella società Ubisoft e chiede di essere rappresentato in  seno al suo CdA

29 aprile 2016 TiVo, pioniere dei decoder digitali e dei Personal Video Recorder contente un disco rigido sul quale registrare i programmi. annuncia l’acquisto dell’editore di software Rovi specialista nella navigazione e nella guida elettronica dei programmi per 1,1 miliardi di dollari.

29 aprile 2016  A 30 anni dal primo collegamento dall’Italia a Internet si svolge l’Italian Internet Day  organizzato dal Digital Champion Riccardo Luna. “per ricordare le gesta di chi ci ha creduto per primo; e per prendere da lì tutto lo slancio necessario a chiudere la partita iniziata allora. Banda ultralarga, competenze digitali, servizi digitali per tutti: è ora di accelerare. Come fecero 30 anni fa. Purtroppo sono scoppiati momenti di tensione tra manifestanti e polizia davanti alla sede del Cnr a Pisa, dove si celebrava l’evento. Quando il corteo promosso da centri sociali, sindacati di base, collettivi universitari e un gruppo di risparmiatori di Banca Etruria provenienti dalla Toscana e altrove – composto da circa 800 persone – ha raggiunto lo spazio antistante la sede del Cnr (sede delle celebrazioni alle quali il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha partecipato in videocollegamento), una parte degli antagonisti tenta di forzare il cordone di agenti di polizia posto a protezione del palazzo, lanciando uova e ortaggi.

Il web, arrivato in sordina, è esploso nell’ultimo decennio grazie agli smartphone, ma ancora non è stato adeguatamente sfruttato sfruttato in un’ottica ‘di sistema per scardinare - come potrebbe - disfunzioni e inefficienze tipiche del nostro Paese. Se infatti nel 2000 il nostro Paese poteva definirsi addirittura all’avanguardia nell’implementazione della fibra ottica, grazie a Fastweb che iniziò a installare quell’anno una delle prime reti FTTH metropolitane in Europa, a distanza di 15 anni l’Italia arranca e continua a perdere posizioni nei ranking mondiali. Ricordiamo, ad esempio, che secondo il DESI (Digital Economy and Society Index 2016) – l’indice che misura il grado di diffusione del digitale – siamo al 27esimo poso nella Ue per diffusione delle reti a banda larga veloce (almeno 30 Mbps) con appena il 5,4% delle famiglie che ha un abbonamento sul 53% di quelle abbonate alla banda larga. La copertura Nga è passata dal 36% al 44% (contro il 71% di media Ue), ma i progressi, se si guarda alle altre principali economie europee sono molto lenti. E a questo si aggiunga che l’ingresso di Enel nella partita della fibra ottica nelle aree più remunerative del paese, difficilmente contribuirà – come si vorrebbe –ad accelerare  gli investimenti.  Andrea Lisi, Presidente dell’Associazione Nazionale per Operatori e Responsabili della Conservazione digitale dei documenti (ANORC) denuncia:  “Inutile festeggiare Internet se la burocrazia si trasferisce in Rete”. Con una nuova serie di provvedimenti normativi di settore come il FOIA e il nuovo Codice degli Appalti, l'Italia sembra 'apparentemente' andare incontro alle esigenze dei cittadini e del mercato digitale, ma il rischio di una nuova burocrazia telematica è alle porte.

30 aprile 2016 Il gruppo Viacom e la piattaforma di videostreaming Roku si associano per consentire al gruppo statunitense editore di MTV  di utilizzare i dati dia udience di Roku al fine di propooore pubblicità personalizzta sulla piattaforma OTT on line.

30 aprile 2016 Chiude Al-Jazeera America, la filiale americana del gruppo del Qatar. Era nata alla fine del 2012 acquistando l’emittente televisiva Current Tv

Aprile 2016 Si annuncia come imminente approvazione da parte della Federal Communication Commission della fusione tra Charter, Time Warner Cable e Bright House Networks, operazione destinata a costituire un imponente polo nella televisione via cavo, in grado di rivaleggiare con Comcast e con gli operatori Tlc. La fusione è subordinata a tre impegni validi sette anni: a)la rinuncia a imporre tetti alla capacità di banda per i consumatori, che verranno così protetti da salati aumenti del conto per la fruizione dei contenuti video; b) il divieto di imporre tariffe di interconnessione ai fornitori di contenuti video; c) la proibizione di condizioni discriminatorie nei confronti degli Over-the-Top.

L’avanzata di Vincent Bolloré sul mercato europeo dei media rischia d’essere ostacolata da un giovane uomo che da quando ha cominciato a investire tra Francia e America ha creato non pochi problemi al finanziere bretone. Patrice Drahi lancia una vera sfida alle ambizioni di Bolloré che dovrà trovare un modo per uscire da questa impasse. Se l’Antitrust non darà il via libera all’accordo con BeIN Sport le cose si metterebbero veramente male il finanziere bretone che dovrà trovare altre vie per realizzare il proprio progetto di trasformazione di Vivendi in una media company d’assalto.


Aprile 2016 Patrick Drahi che nel 2015 aveva già giocato un colpo basso a Bolloré, sfilandogli i diritti tv della Premier League in Francia e spinto Vivendi a cercare un accordo commerciale con BeIN Sport che se non dovesse avere l’ok dell’Antitrust potrebbe compromettere la vita della pay tv francese Canal+ destinata a fondersi sinergicamente con l’italiana Mediaset Premium, avvia un piano di convergenza tra media e tlc, rilevando la partecipazione di Altice in NextRadioTV oltre ai giornali posseduti da Drahi. La sua controllata SFR acquisisce il 49% detenuto da Altice in NextRadioTV (BFMTV, RMC), che il gruppo quotato ad Amsterdam aveva rilevato lo scorso anno. L’operazione valorizza NextRadioTV in 741 milioni di euro. La scorsa estate quando era stato annunciato l’acquisto da parte di Altice, NextRadioTV era stimata in poco più di 600 milioni di euro. Il passo successivo di questa transazione riguarda la stampa, vale a dire la ventina di titoli posseduti da Altice Media Group (tra questi Libération, L’Express, L’Expansion, L’étudiant…) che fa sempre capo a Drahi. Il tycoon li ha ‘venduti’ a SFR sulla base di un’enterprise value di 241 milioni di euro. Le due operazioni saranno pagate grazie alle risorse proprie di SFR (cash e debito) e da un credito di 100 milioni accordato da Drahi all’operatore tlc. Per quanto riguarda l’integrazione delle attività editoriali in SFR, altro aspetto da considerare è quello fiscale: i giornali saranno offerti agli oltre 18 milioni di clienti mobili di SFR, così come oggi già avviene per internet e la tv. Si tratterà quindi di un nuovo servizio compreso nel pacchetto a forfait che manterrà lo stesso prezzo, permettendo al contempo di fare un bel risparmio sull’IVA. La televisione avrà una posizione centrale. Il circuito di canali tv di SFR Sport trasmetterà da settembre tutte le partite della Premier League britannica, i cui diritti tv sono stati acquistati alcuni mesi fa a peso d’oro (oltre 100 milioni di euro l’anno) in barba a Canal+ di Vivendi. Uno dei canali tv di SFR sarà riservato alla programmazione in Ultra Alta Definizione (4K). L’accesso ai canali sarà riservato a tutti gli abbonati SFR almeno per il momento. Per il futuro non è ancora chiaro visto che il pacchetto non sarà in esclusiva e potrebbe essere venduto ad altre piattaforme come Canalsat, Orange, Free e Bouygues. Il prezzo è ancora riservato. SFR ha anche annunciato il lancio di un canale sportivo di informazione in vista dell’Euro che partirà a giugno.

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