1 marzo 2016 Da un’inchiesta del Corriere della Sera emerge come Tripoli sia ormai una capitale
difesa dalle forze speciali americane, inglese e francesi: “E’ il primo segnale
dell’offensiva contro l’Isis sotto il comando promesso all’Italia dal governo
USA” dopo il via libera al decollo dei Predator armati dalla base di Sigonella
1 marzo 2016 Supermartedì di primarie in 12 Stati
nella corsa verso l’investitura per le elezioni presidenziali americane: Hillary
Clinton e Donald Trump vincono in 7 Stati (Alabama, Georgia, Tennessee,
Virginia, Massachussets, Arkansas, e la Clinton in Texas, Trmp nel Vermont)
accreditandosi come i più probabili sfidanti al voto nel prossimo novembre. La
Clinton dispone già di 1034 delegati sui 2383 necessari per ottenere
l’investitura mentre Bernie Sanders vincitore negli altri 4 Stati (Minnesota,
Colorado, Oklahoma oltre al suo Vermont), ne ha sinora solo 408. Per parte sua
Trump vincitre in dispone di 319 delegati sui 1237 necessari per la nomination.
Precede Ted Cruz, vincitore in Oklahoma,
Texas e Alaska, che ne ha 226, e Marco Rubio vincitore in Minnesota, che ne
dispone di 110. Solo un’intesa fra Cruz e Rubio potrebbe bloccare la nomination
dell’eccentrico miliardario newyorchese.
1 marzo 2016 Pur non disponendo di una maggioranza,
Sanchez presenta alle Cortes il suo programma chiudendo la propria investitura
alla guida del governo spagnolo
1 marzo 2016 Nuove rivelazioni dal Cairo poi smentite
dal Governo egiziano: secondo il dipartimento di medicina forense Giulio Regeni
sarebbe stato torturati più volte per sette giorni
1 marzo 2016 Dopo tre anni torna la crescita in
Italia. Il PIL sale dello 0,8%. Gli occupati nel 2015 sono 300 mila in più.
L’Agenzia delle Entrate recupera 15 miliardi di evasione
1 marzo 2016 NBC Universal lancia nelle Isole
Britanniche e in Australia Hayu un servizio SVOD che propone 3 mila episodi di
reality show
1 marzo 2016 Dopo aver venduto le proprie
partecipazioni in Russia il gruppo scandinavo Modern Times Group MTG firma un
accordo di cessione di cessione della propria piattaforma Viasat Ucraina con
l’operatore locale 1+1 Media, con base a Kiev
1° marzo 2016 Chiude i battenti Discovery
World lasciando la piattaforma pay dtt Mediaset Premium
2 marzo 2016 Confermato l’invio di 3 mila militari
italiani in Libia se sarà decisa una spedizione di imposizione di pace in Libia nell’ambito di una “missione militare
di supporto su richiesta delle autorità
libiche”. Sarà l’Aise il nostro servizio segreto a dirigere le operazioni delle
nostre unità speciali. Sarà comunque i Premier Renzi a dare il via.
2 marzo 2016 L’intelligence italiana avverte che il
pericolo attentati è sempre dietro l’angolo. Le partite della nazionale
italiana oltre che quella della nazionale francese agli europei di calcio
previsti nell’Esagono potrebbero essere giocate a porte chiuse
2 marzo 2016 'Giulio ucciso dai terroristi'. Il Cairo
cambia versione, consegnati i primi verbali. “La presidenza egiziana: vogliono
dividerci dall'Italia. Cento pagine in arabo alla Farnesina: 'Troppo poco'
2 marzo 2016 Il ministro della cultura britannico John
Whittingdale annuncia un intervento per colmare il vuoto giuridico relativo
alla piattaforma catch-up i-Player, accessibile gratuitamente e che costa 150
milioni di sterline all’anno alla BBC non escludendo il ricorso nel 2017
un’estensione del canone alla piattaforma attraverso una modifica legislativa.
La famiglia Agnelli
esce dai quotidiani rinunciando ad influire sulla vita politica italiana. De
Benedetti a capo di un gruppo editoriale che incorpora La Stampa e
Il Secolo XIX
2 marzo 2016 Annunciata la fusione tra il gruppo
Espresso Repubblica e Itedi editore de La
Stampa e Il Secolo XIX attraverso
l’incorporazione del gruppo Itedi di Perrone nel gruppo Espresso Repubblica.
CIR FCA (Agnelli) e Ital Press Hoplding firmano un Memorandum d0Intesa per dar
vita ad un grande gruppo editoriale italiano entro il 30 giugno 2016
controllato al 43% dalla famiglia De Benedetti al 16% dagli Agnelli e al 5% da
Perrone. Per parte sua la famiglia Agnelli, primo azionista detentore del 16,7%
delle azioni di RCS Corriere della Sera,
uscirà dal gruppo distribuendo le azioni ai propri soci, il primo dei quali ,
la holding della famiglia Agnelli Exor con il 30% riceverà dunque il 5% circa. Partecipazione che Exor a sua volta
dismetterà sul mercato
2 marzo 2016 Sale ancora la quota di Vivendi in
Telecom Italia al 23,8%, sempre più vicina, quindi, al 24,9% del gruppo
telefonico, soglia oltre la quale scatterebbe l’obbligo di Opa. Tra il 22 e il
29 febbraio, il gruppo di Vincent Bollorè ha rastrellato 135 milioni di azioni,
si legge in un documento depositato alla sec, l’Autorità americana di controllo
sulla Borsa
3 marzo 2016 PBS annuncia il lancio entro la fine del
2016 negli Stati Uniti di una rete educativa per la gioventù proposta anche in
streaming PBS kids
2-3 marzo 2016 Nella notte il gruppo del Quatar beIN
Media Group che controlla i canali sportivi a pagamento beIN Sports acquista il
100% lo studio indipendete Miramax attraverso il fondo sovrano Qatar Investment
Authority che già controlla la squadra di calcio del Paris Saint Germain
3 marzo 2016 Dalla Grecia, esclusa dall’area di
Schengen perché sommersa di migranti, il presidente del Consiglio Europeo Tusk
invita “a non venire in Europa Non credete ai trafficanti. Non rischiate vita e
soldi. Sarebbe inutile” perché l’Europa vi rispedirà indietro.
3 marzo 2016 Due dei quattro italiani rapiti nel
luglio 2015 e caduti nelle mani di una banda fondamentalista (e non come si
pensava dell’Isis), Fausto Piano e Salvatore Failla, sono uccisi durante un
blitz in Libia
Pronta
l’offerta vincolante spagnola per l’acquisto delle torri di Telecom Italia.
3 marzo 2016 Cellnex, il gruppo spagnolo che ha già
rilevato le torri di Wind e Atlantia, non molla la presa su Inwit, la società
in cui sono confluite le torri di Telecom Italia. Secondo indiscrezioni
riportate dal quotidiano La Repubblica,
Cellnex, in tandem col fondo F2i è pronto a presentare un’offerta migliorata
rispetto a quella non vincolante da 4,5 euro per azione presentata prima di
Natale sull’intero pacchetto del 45% messo in vendita da Telecom. Il gruppo
guidato da Marco Patuano e Giuseppe Recchi attualmente detiene il 60% della
società delle torri, di cui però vuole mantenere solo una quota di minoranza.
L’offerta di Cellnex e F2i prevede che Cellnex e F2i diventino soci
rispettivamente con il 75% e il 25% di un nuovo veicolo, Cellnex Italia, che
raggrupperà tutte le attività italiane del gruppo spagnolo (in totale circa
7.700 siti). Nella nuova società confluiranno il 100% di TowerCo, ovvero le
torri rilevate nel 2014 da Atlantia, e anche il 90% di Galata, società delle
torri di Wind rilevata lo scorso anno di cui il gruppo telefonico controlla il
restante 10%. ai quali si aggiungerebbero quelli di Inwit
3
marzo 2016 Ennesimo ostacolo, non di poco conto, sulla strada del canone Rai in
bolletta e riguarda l’Anagrafe Unica della Popolazione Residente (Anpr), uno
dei tre pilastri della digitalizzazione della PA insieme allo Spid (Sistema
pubblico di identità digitale) e ai pagamenti elettronici (PagoPA).Perché il
canone in bolletta possa funzionare, è necessario che i Comuni trasmettano
all’Agenzia delle Entrate i dati relativi alle famiglie anagrafiche. E non
saranno pronti entro luglio. Il canone è dovuto una volta soltanto in base a
tutte le residenze e dimore della famiglia anagrafica, che è l’insieme di
persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, o da
vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora occasionale nello stesso comune.
4 marzo 2016 In Libia gli altri due italiani rapiti
nel luglio 2015 Filippo Calcagno e Gino Pollicardo, riescono a liberarsi in
circostanze poco chiare dalla loro prigionia. Renzi respinge il pressing degli
alleati per un intervento militare in assenza di un governo unitario mentre
l’Isis avanza in Nord Africa autoproclamando sotto il Califfato ormai quattro
province libiche: Barqua (Cirenaica), Fezzan (Libia settentrionale),la provincia
di Tripoli e quella di Sirte, diventata
la roccaforte dello stato islamico
4 marzo 2016 Anche la Svizzera, in adempimento del
referendum del 2014 con il quale è stato deciso un freno alla libera
circolazione tra Svizzera e Unione Europea, decide di introdurre dal 2017 un tetto
all’immigrazione. Berna stabilirà le quote per gli stranieri, compresi
cittadini appartenenti all’Unione Europea suscitando le critiche della
Farnesina.
4 marzo 2016 Pedro Sanchez con 131 voti favorevoli
(PSOE, Ciudadanos e Coalicion Canaria) e 219 contrari non ottiene la fiducia
del Parlamento In Spagna il presidente socialista della Camera il basco Patxi
Lôpez comunica al Re il fallimento del processo di investitura non avendo
ottenuto – nonostante l’accordo di governo stipulato dal PSOE con i centristi
di Ciudadanos - la fiducia del Parlamento il presidente incaricato Pedro
Sanchez nemmeno nella seconda votazione in cui è sufficiente che il numero dei
voti favorevoli sorpassi quelli contrari, a causa della bocciatura sulla sua
destra dei popolari di Rajoy e dell’intransigenza all’estrema sinistra dei
movimentisti di Podemos
4 marzo 2016 La
polizia anti sommosse irrompe brutalmente nella sede del quotidiano
d’opposizione Zaman commissariando il
gruppo cui fa capo i giornale. Niente internet computer spenti licenziato in
tronco il direttore della testata Abulhamit Bilici . Lacrimogeni sulla gente
scesa in piazza davanti alla redazione che urla “La libertà di stampa non sarà
messa a tacere”
4 marzo 2016 In Brasile scoppiano scontri di piazza
fra sostenitori e avversari dell’ex presidente Lula, dopo che l’ex capo dello
stato viene bruscamente tirato giù dal leto e porato dalla polizia in un
aeroporto per essere interrogato dai giudici che lo accusano di aver intascato
tangenti dalla compagnia petrolifera di
stato Petrobas
4 marzo 2016 Via libera dell’Enacom, l’Autorità
argentina per le comunicazioni, alla vendita del pacchetto di controllo di
Telecom Argentina (che con quasi 20 milioni di clienti controlla 32% del
mercato mobile argentino, dietro Claro di Carlos Slim ma davanti
a Movistar (Telefonica) al fondo Fintech del messicano David
Martinez. Fintech, che ha già in mano il 17% di Sophora – la holding che
controlla il gruppo telefonico – ne deve corrispondere ancora 550, dopo le due
tranche già versate, la prima da 113,7 milioni a novembre 2013 e la seconda da
125,7 a ottobre 2015. Il via libera dell’Authority sblocca la cessione del
restante 51% in mano a Telecom Italia
(il restante è della famiglia Werthein). A tre anni dall’avvio e dopo
diversi stop and go si chiude così la travagliata operazione che porta nelle
casse di Telecom Italia complessivi 960 milioni di dollari.
4 marzo 2016 Dopo lo scoppio del caso Google, anche
Facebook decide di invertire la marcia e accogliere la richiesta di dichiarare
nel Regno Unito i ricavi pubblicitari fatturati grazie ai clienti britannici.
Il social network chiarisce che dal mese di aprile le revenue non saranno più
traghettate in Irlanda, come accadeva finora, per avvantaggiarsi di una
tassazione molto più soft (12,5% circa l’imposta sulle società contro il 20%
previsto nel Regno Unito).
4 e 5 marzo 2016 Francia e Germania si riavvicinano
sulla questione dei rifugiati. Linea comune anche con l’Italia dopo una
telefonata di disgelo tra Merkel e Renzi: ora un sistema comune di asilo e di
rimpatri firmano in una lettera comune i ministri Alfano e de Maizière
5 marzo 2016 Ore di attesa e voi cancellati per il
rimpatrio in Italia dei tecnici italiani liberati in Libia e delle salme degli
altri due uccisi due giorni, al centro
di un braccio di ferro interno tra le città di Tripoli e Sabratha. Renzi
conferma la necessità di un’approvazione del Parlamento prima di un’eventuale
azione sul territorio libico
6 marzo 2016 Dopo un’estenuante attesa rientrano
finalmente all’alba i due tecnici italiani liberati in Libia. Erano stati
rapiti da una banda fondamentalista che voleva proporsi a sostegno dell’Isis e
confermano di essere riusciti a liberarsi da soli confermando l’analisi dei
servizi segreti
Si profila
difficile la formazione di un governo in Slovacchia, alla vigilia della sua
presidenza di turno dell’Unione Europea, dopo la sconfitta del premier
socialdemocratico Robert Fico
6 marzo 2016 In
Slovacchia si svolgono le elezioni legislative. Punita la sinistra mentre entra
in parlamento l’ultradestra antisemita. I socialdemocratici di Robert Fico
rimangono in testa ma precipitano dal 44% ottenuto nel 2012 al 28,3% perdendo la maggioranza assoluta in
parlamento e ben 34 seggi conquistandone
solo 46. Precedono i liberali di centrodestra di Libertà e solidarietà che con
il 12,1% conquistano 21 seggi guadagnandone 10 davanti ai conservatori di Gente
Comune che con l’11,03% ne conquistano 19 guadagnandone 3. Al quarto posto i nazionalisti del Partito
Nazonale Slovacco con l’8,64% conquistano 15 seggi precedendo di poco gli
ultranazionalisti dell’ultradestra antisemita del Partito del Popolo nostra
Slovacchia dell’attuale governatore regionale Marian Kotleba, che con l’8,04%
conquista 14 seggi. Precedendo un’altra formazione xenofoba Noi siamo una
famiglia che con il 6,66% conquista 11 seggi come i liberal conservatori della
minoranza ungherese Most–Híd in calo al
6,5% e che perde due seggi e i social conservatori de La Rete che superano la soglia
di sbarramento del 5% conquistando 10 seggi al contrario del Movimento
cristiano democratico che sfiora ma non supera la soglia perdendo i suoi
precedenti 16 seggi e del Partito della Coalizione Ungherese che non va oltre
il 4,05%.
Preoccupa gli
osservatori il successo di Nostra Slovacchia
formazione già bandita nel 2006 e nota per le parate che si ispirano
alla Guardia di Hlinka, il gruppo paramilitare che gestì la sicurezza interna
sotto il regime filonazista di Jozef Tiso.
6 marzo 2016
Vincono i candidati lanciati da Renzi alle primarie del PD, il radicale
Giacchetti che travolge Morassut a Roma
dove votano solo in 45 mila e Valeria Valente a Napoli che supera d’un soffio
Bassolino. Sul voto pesano la scarsa affluenza, quasi un flop, da un lato e a Napoli l’ombra di brogli
denunciata dallo sconfitto.
7 marzo 2016 Nella città di Ben Guerdan in
Tunisia, non lontana dai confini con la Libia, sospetti terroristi dello
Stato islamico provenienti dal vicino paese attaccano una stazione di
polizia e caserma provocando la morte di 19 persone, oltre a quella di 36
fra gli assalitori. Fonti della sicurezza interna tunisina riferiscono che
alcuni degli assalitori riescono a fuggire. Ma più tardi alcuni di
loro verranno a loro volta uccisi
7 marzo 2016 Per evitare che l’Austria diventi una
sorta di camera d’attesa per i profughi diretti verso la Germania rallentati
alla frontiera fra i due paesi il cancelliere socialdemocratico Faymann realiza
una stretta; l’Austria accetterà diu dare asilo a solo 80 profughi al giorno e
ne lascerà transitare diretti in Germania non più di 3200
7 marzo 2016 Nel corso di un vertice a Bruxelles con
l’nion e Europea la Turchia chiede all’Europa più soldi e garanzie politiche
per consentire all’UE di bloccare i maxi-flussi di prfughi siriani, iracheni e
arghani diretti principalmente verso la Germania. Renzi respnge il ricatto
minacciando d’intesa con Angela Merkel il proprio veto: “libertà di stampa in
Turchia o non firmo”
7 marzo 2016 Monito dell’Eurogruppo all’Italia: il suo
troppo alto debito rimane moivo di preoccupazione.”In base alle previsioni
d’inverno, l’Italia non rispetterà la regola del debito nel 2015 e 2016. In questo contesto
attendiamo in primavera la nuova valutazione della Commissione”
7 marzo 2016 Rai ed Eutelsat avviano un’importante
collaborazione per la sperimentazione dell’Ultra Alta Definizione (4K) via
satellite. In una nota la Rai spiega che “La ricerca di standard tecnici sempre
più elevati ha nel satellite una piattaforma di diffusione privilegiata, un
percorso che nella strategia di Rai già prevede il passaggio all’alta
definizione dell’intera programmazione da satellite”. La cooperazione con
Eutelsat, aggiunge la tv pubblica, “crea le premesse per un ulteriore
avanzamento della qualità televisiva, introducendo per gli spettatori italiani
anche il nuovo standard Ultra HD”.
7 marzo 2016 La
piattaforma satellitare gratuita tivùsat che conta 9 canali in HD di cui 5
della Rai (Raio 1 Rai 2 Rai 3, Rai Sport 1 e Rai 4), inizia la trasmissione in HD di Paramount Channel il canale di Viacom
dedicato a cinema e serie tv.
7-8 marzo 2016 Scontro nel PD per il caos venutosi a
creare in seguito alle primarie del 6 marzo per decidere i candidati ai comuni.
La procura di Napoli apre un’inchiesta su presunti brogli mentre il candidato
sconfitto Bassolino presenta un ricorso. Bersani sferra un attacco aiu vertici
del partito sottolinenado il disagio dei nostri elettori definito un “problema
politico gravissimo”.
8 marzo 2016 Al’indomani delle conclusioni dell’Eurogruppo,
l’Ecofin dei 28 ministri delle finanze richiama i paesi con alto debito fra cui
l’Italia che rimane sorvegliata speciale. Ma la Commissione non apre una
procedura contro l’Italia limitandosi ad una lettera in cui sottolinea che la legge di bilancio
2016 è a rischio di deviazione dagli obiettivi di aggiustamento del
deficit in termini strutturali Renzi
replica “L’Italia nn ha alcuna difficoltà a mnatenere gli obiettivi” per cui
non ci sarà nessuna manovra correttiva sui conti, ossia un intervento di tasse
e tagli
8 e 11 marzo 2016 Conclusa dopo tre anni di stop and
go, non smette ancora di riservare nuove sorprese la cessione di Telecom
Argentina al fondo Fintech. L’operazione è stata conclusa per un montante
complessivo di 960 milioni di dollari, ma Telecom avrebbe potuto incassarne
molti di più, visto che l’imprenditore argentino Carlos Newbery aveva messo sul
piatto 1,5 miliardi. In un’intervista al settimanale L’Espresso, Newbery –
presentato come un “veterano delle telecomunicazioni in Sudamerica e compagno
di università del neo presidente Mauricio Macrì” – sottolinea che i suoi tentativi di contattare l’ad di
Telecom Italia, Marco Patuano, per proporgli un’offerta di gran lunga più
appetibile di quella dell’imprenditore messicano David Martinez, sono sempre
caduti nel vuoto.
9 marzo 2016 Marcelo Rebelo de Sousa,esponente del
centrodestra vincitore al primo turno delle elezioni presidenziali dello scorso
24 gennaio si insedia come Presidente della Repubblica al posto di Aníbal
António Cavaco Silva, rimastro in carica per dieci anni dal 9 marzo 2006
9 marzo 2016 Dopo lo stop di Slovenia Serbia e
Croazia, anche la Macedonia chiude i confini. Bloccata ufficialmente a sud la
rotta balcanica
9 marzo 2016 IL PD proclama la Valente vincitrice delle
primarie a Napoli respingendo il ricorso di Bassolino che annuncia di voler
fare appello
9 marzo 2016 Mentre in Italia tiene banco la possibile
fusione tra Orange e Telecom Italia, non esclusa dal premier Renzi né dal
presidente Hollande, la Germania fa pressing in Europa per ottenere meno
vincoli dalla Ue e andare così incontro alle richieste del campione nazionale
Deutsche Telekom, che da tempo sta spingendo per un alleggerimento delle norme
in cambio di un’accelerazione sugli investimenti. Secondo quanto si può leggere
in un documento anticipato dal sito Euractiv, il Governo tedesco chiede norme
‘light’ per accelerare gli investimenti nel settore delle telecomunicazioni e
una chiara divisione delle regole per dare maggiore autonomia ai regolatori nazionali.
Nel position paper, Berlino ribadisce la necessità di “una riduzione della
portata e della complessità della regolamentazione telecom” e chiede di
incentivare gli investimenti, abbandonando la regolamentazione ex-ante in
favore di norme specifiche per il settore e di un sistema di valutazione
ex-post. La Germania, inoltre, non ritiene più necessario che Bruxelles debba
esaminare ogni singola misura di ciascuno dei 28 regolatori nazionali.
10 marzo 2016 Gestione di internet: ICANN finalmente
verso l’indipendenza? Dopo due anni di negoziati, 800 ore di lavoro e circa 600
riunioni dedicate alla questione, l’ICANN sembra finalmente deciso a tagliare
il cordone ombelicale che lo lega al Governo degli Stati Uniti. L’ente non
profit che si occupa della gestione di molte delle operazioni che consentono il
funzionamento del web adotta un piano di transizione elaborato dalla comunità
internazionale, che, se approvato dal Governo degli Stati Uniti, porterà alla
gestione globale di alcune delle funzioni tecniche chiave di Internet. Ma
l’ultima parola spetta sempre e comunque al Governo americano, a cui il piano è
stato inviato e che dovrà valutare il rispetto di determinati criteri. Se il
giudizio sarà positivo, “avremo raggiunto un traguardo memorabile nella storia
di internet”, ha affermato il presidente del Board Icann, Stephen D. Crocker. Il nuovo piano fornisce un pacchetto
completo per la transizione della gestione delle funzioni tecniche in capo allo
IANA e per accelerare la trasformazione di ICANN in organizzazione totalmente
indipendente, in cui il consiglio di amministrazione sarà riequilibrato da una
sorta di assemblea generale che rappresenterà la diversità delle parti
interessate: società civile, governi, associazioni, imprese e ricercatori.
10 marzo 2016 Il
New York Times lancia Watching,
dapprima newsletter e dall’estate 2016 sito web che fornirà agli internauti
suggerimenti e raccomandazioni di contenuti in streaming selezionati nel web,
relativi al cinema e alla televisione
10 marzo 2016 In Francia l’ultimo rilevamento di
Médiametrie evidenza come prosegue la tendenza al calo della ricezione via
satellite e della TV via ADSL che fra fine agosto 2015 e metà febbraio 2016
avrebbe perso quasi 800 mila telespettatori la prima e 214 miula la seconda
interessando rispettivamente 15,234 milioni e 28,469 milioni di individui
mentre cresce di 400 mila unità quella via cavo che interessa 5,342 milioni di
individui. Il totale degli abbonati ad un’offerta a pagamento scende nello
stesso periodo da 12,603 milioni a 12,098 di cui 9,172 milioni (contro i
precedenti 3,345 milioni )abbonati a Canalsat via satellite o via ADSL e 3,054
milioni ad un’offerta a pagamento analogica o digitale via cavo (erano 3,372
milioni).
L’Italia
chiede alla Ue di ritardare fino al 2022 la migrazione dei broadcaster dalla
banda 700 Mhz a favore della banda larga mobile e del 5G.
10 marzo 2016 l’Italia in una nota ufficiale inviata a
Bruxelles prende posizione e chiede più tempo (due anni) rispetto
all’accelerazione impressa dalla Commissione Ue, che spinge gli Stati membri ad
anticipare appunto di due anni, al 2020, il processo di liberazione della banda
da parte dei broadcaster a favore della banda larga mobile 4G e in prospettiva
del 5G
10 marzo 2016 Rai News 24 è da oggi disponibile in
chiaro anche attraverso Astra a 19,2 gradi est rivolgendosi a 2 milioni di
italiani all’estero e in particolare a 720 mila residenti in Germania, 595 mila
in Svizzera, 380 mila in Francia, 269 in Belgio e 149 mila in Spagna. Si
aggiunge alle versioni HD dei tre canali generalisti trasmessi in codice.
10 marzo 2016
Secondo fonti estere tra cui Reuters Proseguono le trattative tra
Vivendi e Mediaset sulla pay tv Premium. L’obiettivo dei francesi sarebbe
quello di acquistare l’intera partecipazione di Mediaset in Premium, vale a
dire l’89% della pay tv, mentre il restante 11% resterebbe nelle mani di
Telefonica. L’informazione non è però stata confermata da Vivendi che ha
declinato ogni commento. Non si tralascia però neanche l’ipotesi joint venture.
10 marzo 2016
Diritti Tv Serie A, imminente la decisione dell’Antitrust Nessuna intesa
lesiva della concorrenza. E’ quanto emerge nell’audizione finale del
procedimento sul presunto accordo per la spartizione dei diritti televisivi
2015-2018 delle squadre di calcio di Serie A tra Sky e Mediaset che si è tenuta
ieri a porte chiuse. All’incontro erano presenti tutte le parti interessate, i
due gruppi televisivi, la Lega Calcio e l’advisor Infront. Secondo
indiscrezioni riportate dall’Ansa, i consulenti hanno sostenuto che l’indagine
non ci sarebbe mai stata se l’Antitrust avesse fatto il suo dovere nelle giuste
tempistiche. Secondo la Lega, i contrasti tra Sky e Mediaset erano noti a tutti
e l’Antitrust sarebbe dovuta intervenire preventivamente, assumendosi così la
piena responsabilità della propria missione istituzionale. Infront, da parte
sua, ha assicurato di aver fatto solo gli interessi della Lega Calcio.
10 marzo 2016 Contrasti in corso tra Telecom Italia e
Mediaset Premium. A mettere l’uno contro l’altro i due operatori è un caso di
pirateria diritti tv. Al centro della querelle c’è il sito Rojadirecta, che
offriva illegalmente le partite in streaming della Serie A e della Champions
League e per il quale lo scorso novembre il Tribunale di Milano ha imposto
l’oscuramento. Un problema molto spinoso per Mediaset che ha pagato 700 milioni
di euro per assicurarsi i diritti tv della Champions per la stagione 2015-2018.
I giudici di Milano non solo hanno dato ragione a Mediaset ma hanno anche
chiesto a Fastweb e a Telecom Italia di inibire l’accesso al sito pirata che
viola i diritti tv di Mediaset, pena una pesante sanzione. La magistratura ha
inoltre vincolato l’Isp all’immediata rimozione di tutti i siti con nome
“rojadirecta”, indipendentemente dal paese in cui sono registrati. Il Tribunale
di Milano ha quindi chiesto a Fastweb di intervenire per stoppare il sito
pirata bloccando l’Ip e non solo i Dns. Successivamente gli altri fornitori di
connettività si erano adeguati. Ma non lo ha fatto Telecom Italia. Per tanto,
su segnalazione del titolare dei diritti e accogliendo il ricorso di Mediaset,
il Tribunale di Milano, con provvedimento del 10 marzo, ha ora ordinato
all’operatore tlc la disabilitazione dell’accesso ai Dns presenti e futuri e
anche ‘l’inibizione all’accesso agli indirizzi Ip associati’
11 marzo 2016
In caso di Brexit, Martin Mc Guiness, vice primo ministro di Belfast e deputato
dello Sin Fein l’ex braccio politico dell’IRA, presente sia nel sud sia nel
nord dell’isola dichiara “E’ un imperativo democraitco garantire ai cittadini
irlandesi di votare in un referenduim di
confine sulla riunificazione dell’isola. Dopo la Scozia, anche l’Ulster
potrebbe staccarsi dal Regno Unito. In
Ulster solo gli unionisti democratici sono a favore del Brexit. Contrari oltre
allo Sinn Fein anche gli unionisti dell’Ulster e i nazionalisti del Social
Democratic and Labour Party (SDLP).
11 marzo 2016 Riunione in Umbria della minoranza dem.
Separati in casa, Bersani, e Speranza si propongono di logorare Renzi no senza
escludere un addio al PD. Per Renzi si trratta di un’azione di guerriglia
ispirata da D’Alema per spingerli alla scissione.
11 marzo 2016 Cresce ancora dal 23,8% al 24,9% la
partecipazione di Vivendi: i francesi stringono ancora la presa su
Telecom Italia e si portano appena sotto la soglia del 25%, cioè il livello di
partecipazione oltre il quale è obbligatorio lanciare un'Offerta Pubblica di Acquisto
sull'intero capitale.
13 marzo 2016 Sconfitta della Grosse Koalition sia
della CDU di Angela Merkel sia dei socialdemocratici del SPD alle elezioni
regionali che si svolgono in tre Laender: Sassonia-Anhalt, Renania-.Palatinato
e Baden Wuerttemberg. Sfonda la destra radicale xenofoba di Alternative fuer
Deutschland (AFD) - guidata dall’imprenditrice di Dresda Frauke Petry - che fa
il suo ingresso in tutti i Laender.
·
La CDU perde
quasi tredici punti scendendo al 27% nel suo bastione nel Baden Wuerttenberg
dove vincono i verdi del premier regionale uscente che conquistano il 30,3%
guadagnando oltre sei punti, alla stregua dei socialdemocratici partner di
minoranza del governo regionale uscente, che crollano al 12,7% perdendo oltre
10 punti (dieci anni fa avevano il 33,3%), al quarto posto preceduti dalla
AFD che supera i risultati delle attese arrivando al 15,1%, Bel balzo in avanti
dell’FDP che arriva all’8,3%, mentre la Linke resta anche stavolta fuori dal
Parlamento regionale.
·
L’SPD si consola
vincendo in Renania Palatinato il duello con la CDU grazie all’affermazione
della sua presidente uscente Malu Dreyer che conquista il 36,2% staccando
di oltre quattro punti la candidata
cristianodemocratica Julia Klochner ferma al 31,8%, con la AFD che ottiene
un lusinghero 12,6% che, al terzo posto precede i liberali che rientrano in
parlamento con il 6,2% e i verdi che perdono dieci punti, superando di un
soffio, con il 5,3% la soglia di sbarramento. Di poco sotto il 3%, e quindi
fuori dai giochi, la Linke.
·
All’est nel
piccolo Stato della Sassonia Anhalt la destra xenofoba di AFD conquista, con il
24,3%, quasi un elettore su quattro non troppo distante dalla CDU del
governatore uscente Reiner Haseloff, che perde 2,7 punti percentuali e
scende al 29,8. Resta solido il consenso anche per la Linke, che pur perdendo
7.4 punti percentuali resta alta al 16,3%: Va male anche qui, come
in Baden-Württemberg, l’SPD, quarto partito che dimezza i suoi consensi
scendendo al 10,6%. I verdi infine, pour perdendo quasi 2 punti
percentuali, superano di poco con il 5,2% la soglia di ingresso nel parlamento,
al contrario dei liberali la cui crescita si rivela insufficente, fermandosi al
4,9%.
13 marzo 2016 Un attentato
terroristico in tre resort in Costa d’Avorio provoca 16 morti Gli assalitori
sparano ai turisti in spiaggia
13 marzo 2016 Nuovo terrore
per le strade di Ankara, in Turchia. Un'autobomba è esplosa vicino a una
fermata dei bus nel centro della capitale: almeno 34 morti (tra cui due
kamikaze) e 125 feriti, secondo fonti della sicurezza
13
marzo 2016 Proteste antigovernative in Brasile. Oltre tre milioni di persone
chiedono la destituzione della Presidente Roussef
14 marzo 2016 Nonostante il flop alle elezioni
regionali Angela Merkel non cambia la sua posizione sui profughi. Ma gli
alleati bavaresi della CSU criticano la sua politica di apertura
14 marzo 2016 Missione compiuta secondo Putin. La
Russia annuncia a sorpresa la propria intenzione di porre fine al suo
intervento miilitare in Siria avendo centrato gli obiettivi che si era proposta
14 marzo 2016 Banda 700 Mhz: dopo Francia e Germania
anche il Regno Unito punta ad anticipare di due anni la migrazione alla banda
larga mobile nel secondo trimestre 2020. L’Ofcom ha aperto una consultazione in
questo senso, in linea con la roadmap indicata dalla Commissione Ue che chiede
agli stati membri di anticipare la migrazione dei 700 Mhz al mobile, in vista
dell’avvento del 5G. La proposta della Commissione Ue dovrà passare al vaglio
del Parlamento e del Consiglio europeo, ma l’accelerazione del Regno Unito
rischia di lasciare isolata l’Italia, che nei giorni scorsi ha chiesto al
Parlamento europeo più tempo, fino al 2022, per la migrazione dei 700 Mhz alla
banda larga mobile.
14 marzo 2016 Secondo The Guardian a otto anni dal primo progetto Kangaroo bocciato nel
2009 dalla Competition Commission, ITV e BBC riprendono i negoziati per dar
vita insieme a NBCUniversal ad una nuova piattaforma SVoD sul modello di
Netflix per sfruttare a pagamento i propri contenuti trascorsi i 30 giorni in
cui rimangono accessibii gratuitamente su ITV Huib e su BBC I Player (in alcuni
casi dallo scorso novembre tali contenuti sono già proposti a pagamento su BBC
Store gestito dalla fuiliale BBC Worldwide). Obiettivo comune impedire a
Netflix (che dal 2012 ha attirato oltre 5 milioni di utenti) e ad altre
piattaforme di soggetti terzi (UKTV) di beneficiare esclusivamente dello
sfruttamento SVdD dei contenuti dei due principali player televisivi storici
britannici
14 marzo 2016 Il bouquet televisivo OTT PlayStation
Vue accessibile attraverso l’omonima consolle della Sony, ad un anno dal suo
lancio a New York Los Angeles, Chicago e Filadelfia, è ormai disponibile in
tutto il territorio degli Stati Uniti
14 marzo 2016
Dopo oltre due mesi di discussioni in vista di una possibile fusione,
Orange e Bouygues Telecom sembrano a un punto di svolta: secondo il quotidiano Les Echos, potrebbe infatti esserci
l’accordo con i concorrenti SFR e Free, necessario per ottenere il via libera
dell’antitrust.
14 marzo 2016. Scadono
i termini per l’invio delle offerte vincolanti per una quota di Inwit, la
società delle torri di Telecom Italia, mentre da quanto si apprende, anche
l’operatore tedesco Deutsche Telekom starebbe pensando di monetizzare l’asset.
L’incumbent tedesco, secondo Bloomberg, avrebbe già scelto gli advisor per
avviare lo spinoff o l’IPO delle sue torri, incluse quelle mobili,
incanalandosi in un trend già intrapreso oltre che da Telecom Italia, anche
dalla spagnola Telefonica, che farà confluire le sue infrastrutture in una
nuova società chiamata Telxius, con l’obiettivo di vendere o quotare la nuova
divisione.
15 marzo 2015 Inizia il ritiro della maggior parte
delle forze russe dalla Siria
15 marzo 2015 Bruxelles blindata e paralizzata per ore.
Nell’ambito delle indagini sugli attentati di Parigi Le forze speciali
irrompono in un covo ritenuto disabitato nel quartiere di Forrest ma i presunti
terroristi rispondopno al fuoco e due di essi riescono a fuggire. Un terzo
verra invece ucciso in un successivo scontro a fuoco. Sotto assedio due asili.
Nella capitale belga sotto choc è caccia all’uomo
15 marzo 2016 Secondo grande
supermartedì di primarie negli Stati Uniti. Trump conquista la Florida,
rocccaforte del suo rivale repubblicano Marco Rubio che, privo del sostegno
della famiglia Bush, abbandona la gara, vincendo anche in Missouri, Illinois e
i Nord Carolina, ma perdendo nell’Ohio dove vince John Kasich. Negli stessi
cinque Stati per i democratici vince la Clinton, trionfando in Florida e Ohio
15 marzo 2015 Il deputato europeo liberaldemocratico Jean
Marie Cavada giornalista e conduttore di programmi di successo sulla
televisione francese viene eletto relatore sulla portabilità transfrontaliera.
“La posta in gioco è rilevante si tratta di consentire ai viaggiatori detentori
di beni e servizi regolarmente acquisiti nel proprio paese d’origine, di
poterne fruire anche quando si trovano al di fuori delle proiprie frontiere
nazionali nell’era in cui la rete e il digitale diventano lo strumento
principale di consumo dio contenuti culturali”
15 marzo 2015 Discovery Communications che in Europa detiene attraverso Eurospost i diritti
dei Giochi Olimpici dal 2018 al 2024 dà vita ad una nuova divisione
internazionale per la vendita degli spazi pubblicitari in 220 mercati, One
Discovery World
15-16 marzo 2016 Si tirano le somme dopo i due giorni
di audizione presso la Commissione speciale del Parlamento Ue sul tax ruling
dove si è discusso di come intervenire sui sistemi di ottimizzazione fiscale
che finora hanno permesso a tante multinazionali di traghettare i profitti nei
Paesi con le tasse più vantaggiose. Google ed Apple si sono dette favorevoli a
sistemi più chiari e trasparenti ma hanno dimostrato preoccupazione, così come
Ikea e McDonald, per i costi di adeguamento alle nuove disposizioni. Le multinazionali
accettano invece più difficilmente la richiesta di rendere pubblici i loro dati
fiscali. Diversi deputati europei hanno criticato Google perché paga poche
tasse nei Paesi Ue e ritengono che l’accordo stretto dal gruppo nel Regno
Unito, che prevede il versamento di 172 milioni di euro per sanare la propria
posizione contributiva, dimostra la condotta poco etica dell’azienda di
Mountain View. Google ha serie riserve circa il piano Ue per la base imponibile
consolidata comune per l’imposta sulle società (CCCTB) che aumenterebbe i costi
in quanto richiederebbe una stabile organizzazione in tutti i Paesi Ue.
16 marzo 2016 In Brasile la presidente Dilma Roussef
nomina Lula super ministro per sfuggire alle inchieste giudiziarie. Ora il
Brasile ha due 'presidenti”. L’ex presidente guiderà la politica economica.
L'opposizione: così Lula avrà l'immunità” sul caso Petrobras
16 marzo 2016 Crisi nel centrodestra. Salta
definitivamente una candidatura unitaria nel centrodestra per le elezioni
comunali da Roma a Torino. Giorgia Meloni sostenuta dalla Legga di Salvini,
scende in campo a Roma nonostante l’invito di Berlusconi a sostenere Bertolaso.
Salvini boccia anche il forzista Napoli a Torino. Marcello Sorgi su La Stampa
scrive che si tratterà di una “prova generale per le elezioni politiche”: il
ballottaggio a Roma sarà tra il candidato Pd Giachetti e Virginia Raggi del
M5S, con un vantaggio di partenza per quest'ultima, “estranea al pasticcio
consociativo-affaristico-mafioso incombente sul centrosinistra e sul
centrodestra, che potrebbe rivelarsi determinante al secondo passaggio”. Se
infatti Giachetti dovrà impegnarsi a sottrarre voti alla concorrenza della
sinistra radicale che schiera Stefano Fassina, ai nostalgici dell'ex sindaco
Ignazio Marino che forse schiera se stesso e alla probabile astensione di parte
della minoranza Pd che guarda a D'Alema, “Raggi, che ha già dimostrato di
godere di simpatie del centrodestra”, potrebbe offrire l'occasione per un voto
anti-renziano e anti-tutto a un pezzo dell'elettorato escluso dalla scelta del
sindaco.
16 marzo 2016 La CBS uno dei primncipali attori del
mercato radiofonico startunitense con 70 milioni di ascoltatori settimanali su
117 stazioni radiofoniche potrebbe lasciare il settore radio che sta
attraversando una grave cirsi orltre Oceano
16 marzo 2016 Orange annuncia l’uscita di un nuovo
Livebox dotato di un superwifi e associuato a un decoder Ultra HD dotato di un
hard disk di 500 giga pòer acquisire immagini in formato 4k e compatibile con
la tecnologia HDR. L’ex incumbent Francese nelle tlc ha stipulato un accordo
con TF1 e M6 codiffuori delle partire dei prossimi Campionati Europei di calcio
per trasmettere 10 partite in esclusifva nel nuovo formato (apertura, quarti di
finale, semifinale e finale). Tra le altre applicazioni un assistente vocale
integrato alla TV d’Orange, un servizio di riconoscimento facciale dei
personaggi visualizzati nei programmi sullo schermo, un’applicazione che
consentirà la condivisione sui social network di alcuni loro estratti, e
un’applicazione OCD VR ossia di accesso ad un programma fruibile attraverso un
casco di realtà virtuale disopoinibile a partire dal terzo e quarto trimestre
sulle consolle VR di Samsung e Sony
16 marzo 2016 Dopo Recchi anche l’amministratore
delegato di Orange Stéphane Rkichard smentisce le voci di una fusione fra i due
incumbent Non ho alcun piano su Telecom Italia, Orange non ha alcun piano su
Telecom Italia. Per me sono dei colleghi. Punto e basta”.
16 marzo 2016 Canone Rai in bolletta, è scontro su riscossione
e rimborsi Le imprese elettriche vogliono che se ne occupi l’Agenzia delle
Entrate che però ha risposto picche anche perché sarebbe intenzionata ad
occuparsi della riscossione anche perché, come avrebbe evidenziato la
Ragioneria dello Stato nel corso di una riunione, rischia di dover far fronte
ad un numero consistenti di ricorsi e di eventuali rimborsi
16 marzo 2016
Usare i prossimi Campionati Europei di calcio del 2020, che si
giocheranno in 13 diversi paesi dell’Unione con formula itinerante, come primo
grande banco di prova per il 5G nella Ue. E’ questo l’obiettivo di Gunther
Oettinger, commissario europeo per l’Economia Digitale che in un’intervista
alla Frankfurter Allgemeine Zeitung
(FAZ) ha fissato la tabella di marcia
per sfidare nella corsa al 5G altri paesi come Cina, Corea e Giappone che
intendono usare il nuovo standard alle Olimpiadi del 2020. I Campionati Europei
di calcio del 2020 si terranno per la prima volta in diversi paesi della Ue,
una formula diffusa per celebrare il 60° anniversario del torneo continentale.
Per l’esattezza, saranno 13 gli stati che ospiteranno le partite: Azerbaigian
(Baku); Belgio (Bruxelles); Danimarca (Copenhagen); Germania (Monaco di
Baviera); Inghilterra (Londra); Irlanda (Dublino); Italia (Roma); Paesi Bassi
(Amsterdam); Romania (Bucarest); Russia (San Pietroburgo); Scozia (Glasgow);
Spagna (Bilbao); Ungheria (Budapest). All’Olimpico di Roma è previsto lo
svolgimento di un quarto di finale e di tre partite a gironi, semifinali e
finale si giocheranno a Wembley, tempio londinese del calcio. Ma perché il 5G
possa funzionare a livello transfrontaliero, garantendo il corretto flusso di
dati fra diversi paesi dell’Unione, è necessario che per il 2020 siano fissati
i nuovi standard e che la banda 700, che in prospettiva sarà destinata al 5G,
sia libera e coordinata in tutti i paesi che ospiteranno il torneo.
17 marzo 2016 Intervenendo al Consiglio dei 28 capi di
governo UE il presidente della BCE Draghi chiede ai governi “chiarezza sul
futuro dell’unione monetaria” la quale, pur essendo stata l’unica politica che
ha guidato la ripresa degli ultimi anni, per poter affrontare alcune debolezze
strutturali di base, richiede “riforme per aumentare la domanda, investimenti e abbassare le tasse” da parte
degli esecutivi per difendere il futuro dell’Eurozona
Proclamata la
nascita del Kurdistan siriano primo passo per la creazione di uno Stato
federale in Siria. Decisivi i successi militari e gli aiuti di Usa e Russia.
Per Assad è incostituzionale.
17 marzo 2016 Una “Federazione della Siria del Nord” è
stata proclamata ieri dalle principali forze politiche locali, guidate
dall'Unione democratica curda, il Pyd. Centocinquanta delegati curdi e alleati
arabi hanno quindi deciso di rompere gli indugi e creare una regione autonoma
unificata, sul modello del Kurdistan iracheno. E' il primo passo verso una
Siria divisa fra curdi, alawiti e sunniti.
Continua la
crisi brasiliana, una sorta di mani pulite versione carioca
17 marzo 2016. Il Brasile precipia nel caos istituzionale
Da Rio a San Paolo, il Brasile è in piazza. Il giorno in cui l’ex presidente
Lula da Silva si insedia come ministro del presidente Dilma Roussef, un giudice
lo sospende. Crescono le proteste di piazza. Il Parlamento nomina la
commissione per l'impeachment di Roussef”.
17 marzo 2016 Rispondendo al presidente egiziano Al
Sisi che sconsigliava un intervento in Libia e suggeriva all’Italia il sostegno
al generale Haftar, uomo forte del governo di Tobruk, e al suo Esercito
nazionale libico il ministro degli esteri
Gentiloni sottolinea che sulla
Libia “c'è bisogno di una soluzione unitaria che riconcili le diverse
componenti e anime del Paese, e la soluzione di riconciliazione non può essere
messa nelle mani di Haftar
17 marzo 2017 Il Tribunale di Roma ha condannato ieri
Denis Verdini a due anni per concorso in corruzione nell'ambito dell'inchiesta
sugli appalti per la ristrutturazione della scuola Marescialli a Firenze.. Dire
le reazioni politiche dopo il sostegno dei verdinaini di Ala al governo. I 5 Stelle:
Renzi governa con un pregiudicato. Accuse dalla Lega. La minoranza pd:
situazione imbarazzante”.
17 marzo 2017 Ribaltando la prima sentenza assolutoria
del 2014 la Corte d’appello del processo Mediatrade condanna a 1 anno e 2 mesi
il vice Presidente di Mediaset Piersilvio Berlusconi e il Presidente Federico
Confalonieri
17 marzo 2016 Gli ordini commissionati da Netflix
assicurano una forte spinta ai produttori indipendenti di fiction in Gran
Bretagna. Le cinque prime case indipendenti del Regno Unito registrano un
fatturato complessivo di 322,8 milioni di sterline nel 2015 in crescita
del 33,2% (nel 2014 raccoglievano complessivamente 242,2 miliardi di
sterline, secondo uno studio pubblicato da Broadcast. Si tratta di Carnival
(NBCUniversal), Left Bank (Sony Pictures Television), Kudos (Endemol Shine
Group), Neal Street (All3Media) et Bentley Productions. Al contrario le cinque prime case televisive
indipendenti produttrici di programmi di flusso (IMG, Avalon, Thames, Lime et
Sunset + Vine) crescono solo dell’3,8 % a 468,8 miliardi di sterline.
17 marzo 2016 ARD-ZDF annunciano il lancio in Germania
di una rete destinata ai giovani disponibile solo su Internet dal 1 ottobre
2016
17 marzo 2016 Sky Italia sarebbe in trattative per
entrare nella distribuzione cinematografica italiana. Una bella mossa che
ha come obiettivo il superamento dell’attuale duopolio Rai-Medusa per
ritagliarsi uno spazio al sole in un panorama finora molto piatto. Stando a
indiscrezioni riportate da Il Sole24Ore,
Sky avrebbe già avviato colloqui con una serie di produttori nazionali, tra
questi ci sarebbero Cattleya, Lucisano Group, Wildside, Palomar e Indiana
Production. Secondo il quotidiano ci sarebbero trattative anche con Lucky
Red di Andrea Occhipinti e la Indigo Film di Nicola
Giuliano. Cattleya, che ha prodotto diversi film e serie di successo negli
ultimi anni, come Romanzo Criminale o Gomorra,
è corteggiata anche da Vivendi. L’operazione Sky è di ampio respiro perché
punta a costruire un rapporto di “sistema” con il cinema italiano. Un rapporto
che vada oltre la semplice concorrenza alla Rai, con la quale invece Sky sta
trattando, ma che superi l’attuale situazione della distribuzione italiana dove
troviamo Warner in posizione di forza con legami molto stretti con Mediaset.
Warner Italia distribuisce molti titoli italiani, cedendone i diritti tv al
Biscione, con il quale c’è un accordo pluriennale sino al 2020 per trasmettere
in esclusiva i film e le serie della major hollywoodiane. L’amministratore
delegato di Sky, Andrea Zappia, e quello della Rai, Antonio Campo
Dall’Orto, si sono visti più volte. Sky, secondo IlSole24Ore, “ha offerto al
servizio pubblico i diritti per il passaggio nella televisione gratuita che
saranno prodotti o acquisiti dalla nuova entità, quando si formerà. Quanto ai
diritti pay, Sky propone il suo modello chiamato “escalator”, per il quale il
prezzo si basa sull’incasso nelle sale di ciascun titolo”
17 marzo 2016 Si chiude con un nulla di fatto la vendita
delle torri di Telecom Italia che avrebbe dovutio essere decisa nel cda di
oggi. A chi andrà la gestione delle 11.500 torri Telecom? Al
tandem Cellnex-F2io a Ei Towers? Entrambe le offerte presentano il
rischio di un intervento delle autorità di regolazione. La prima perchè Cellnex
– che si proprone per l’intero 45% in vendita e dovrebbe poi fare un’Opa – ha
già inglobato le torri di Wind e sarebbe sicuramente interessata anche a
rilevare una parte di quelle che Wind e 3 Italia potrebbero cedere se la
loro fusione fosse approvata dai regolatori. L’offerta di Ei Towers è
invece solo sul 29% della quota. Successivamente, la controllata Mediaset
salirebbe nel capitale, conferendo 1.000 torri tlc in pancia alla controllata
TowerTel, per un valore di 200 milioni di euro. L’operazione, però, potrebbe
scontrarsi con i paletti di Consob.
17 marzo 2016 Slitta a fine 2016 la conclusione da parte della Commissione
europea dell’iter di valutazione della fusione tra Wind e 3 Italia.
17 marzo 2016 Sempre di più risultano gli italiani che
usano la tv on-demand e cresce in modo esponenziale anche nel nostro Paese
l’esigenza di costruirsi palinsesti su misura dei propri gusti e delle proprie
preferenze. La conferma arriva dalla ricerca Global Video-on-Demand Survey di
Nielsen, eseguita su un campione di oltre 30 mila individui in 61 Paesi, tra
cui l’Italia, secondo la quale il 36% dei telespettatori italiani guarda la tv
on-demand a pagamento e la metà vi accede almeno tre volte alla settimana,
anche se la percentuale italiana resta inferiore a quella europea che è del 50%
e di quella mondiale che è del 65%. Attualmente, in Italia solo il 5% utilizza
fornitori di servizi streaming alternativi come Netflix per accedere a
contenuti on-demand, mentre a livello europeo la percentuale sale all’11% e su
scala globale al 26%.
17-18 marzo 2016 Il vertice UE di Bruxelles oltre a
discutere le proposte di Draghi discute la proposta di un’intesa con la Turchia
sui migranti nonostante le critiche esprese sull’accordo di principio da UNHCR
e varie organizzazioni non governative. Dal 20 marzo i migranti irregolari
verranno rimandati in Turchia. Per ogni migrante ripreso sul proprio
territorio, la Turchia invierà dai propri campi profughi un rifugiato legale
avente diritto all’asilo da ricollocare in uno dei paesi UE. In cambio l’Unione
Europea concede alla Turchia 6 miliardi di aiuti e la liberalizzazione dei
visti nell’UE per i propri concittadini
17-18 marzo 2016 Visita a Roma del commissario europeo
per l’Economia Digitale Gunther Oettinger. Due giorni di incontri istituzionali
a Roma per parlare di Digital Single Market, banda ultralarga, Industria 4.0 e
frequenze 700 Mhz per le reti di quinta generazione. L’Internet delle Cose sarà
uno dei pilastri attorno a cui ruota l’evoluzione del 5G. La tecnologia mobile
di prossima generazione dovrebbe essere pronta per la fase commerciale entro il
2020 e gli operatori si stanno preparando a svolgere l’importante ruolo di
‘abilitatori’ di una connettività che non sarà esclusiva delle persone, ma
coinvolgerà device e sensori. Tutto, dalle auto agli elettrodomestici, sarà
infatti connesso alla rete: si calcola che già entro il 2020 gli oggetti
connessi saranno circa 50 miliardi in tutto il mondo. Agli operatori, l’onere
di sviluppare nuove soluzioni di connessione che abilitino l’interazione di oggetti
ed applicazioni attraverso internet
18 marzo 2016 Catturato in un blitz delle teste di
cuoio a Molenbeck a Bruxelles Salah Abdeslam l’ultimo killer della strage di Parigi
al Bataclan dopo quattro mesi di fuga. Era sfuggito tre giorni prima ad un’irruzione
della polizia belga
18 marzo 2016 La francese Autorité des marchés
financiers AMF autorizza l’OPA di Vivendi su Gameloft giudicandola conforme alla
regolamentazione borsistica
19 marzo 2016 L’AD di Telecom Italia Marco Patuano,
ostile alla dismissione da Tim Participacoes in Brasile, rassegna le dimissioni
per divergenza con il nuovo azionista di riferimento Vivendi, favorevole ad un disimpegno del gruppo dal
Brasile
19-20 marzo 2016 A causa di un colpo di sonno
dell’autista del pulmann che le riportava nelle loro residenze dopo una festa
muoiono in Catalonia 13 studentesse Erasmus tra le quali ben 7 ragazze
italiane.
20 marzo 2016 Dalla mezzanotte scatta in Grecia
l’operazione rimpatri per tutti i nuovi migranti irregolari che dalla Turchia
giungono nelle isole greche. Il costo delle operazioni di rinvio sarà a carico
dell’UE. Contemporaneamente le richieste di asilo saranno vagliate
individualmente ma per la Grecia esaminare quasi due mila casi al giorno si
rivela una prova impossibile. Servono 60 giudici 1800 poliziotti e 20 mila pasti
letto. Papa Francesco chiede giustizia per i profughi denunciando
“l’indifferenza di quanti non vogliono assumersi la responsabilità del loro
destino”
20-22
marzo 2016 Dopo 88 anni un presidente
degli Stati Uniti, Barack Obama, effettua una visita storica a Cuba,
un anno dopo la riapertura dell’Ambasciata e il ristabilimento delle relazioni
diplomatiche con il regime castrista: “Sono qui a seppellire l’ultima guerra
fredda”. Nell’occasione arrestati 50 dissidenti.
22
marzo 2016 Europa sotto attacco. Dopo Londra, Madrid e Parigi, anche Bruxelles
colpita da simpatizzanti dell’Isis Perpetrata una serie di attacchi
terroristici kamikaze all'Aeroporto di Bruxelles-National e bombe all'interno
di una stazione della metropolitana nelle vicinanze delle istituzioni
dell’Unione Europea provocano la mort di 31 persone e molti feriti. L’Isis
rivendica l’attentato mentre la capitale belga rimane paralizzata per ore
22 marzo 2016 Vodafone Spagna lancia un box TV
compatibile 4K (UHD) per i propri clienti ADSL e in fibra ottica, il primo
ricevitore per la televisone ad ultra alta definizione.dove saranno avviati
prossimamente quattro nuove emittenti 4K : la rete musicale Festival
4K (già disponibile in Francia nella piattaforma Free), FunBox 4K
(già in onda in Potogallo dal luglio 2015) del gruppo SPI International,
che propone documentari, sport estremi,
films e serie tv, Show Channel (paesaggi e svago) e infine Insight
TV (documentari, sport, intrattenimento, film, serie tv). Il decoder contiene a
bordo tutte le funzioni classiche (suggerimenti, catch-up per 7 giorni e
accesso a servizi tipo Netflix (fra cui l’accesso a contenuti OTT 4K in
modalità SVoD
22 marzo 2016 Gameloft oggetto di una OPA ostile da
parte di Vivendi contrattacca. Dopo aver ristrutturato l’azienda per far fronte
alla perdite il gruppo di videogiochi punta ad accrescere il proprio fatturato
attraverso una strategia che punta ad aumentare in particolare gli introiti
raccolti dalla propria concessionaria pubblicitaria
23 marzo 2016 Le indagini rivelano che è stata la
cellula degli attentati a Parigi a mettere in atto gli attentati a Bruxelles:
quattro terroristi sono in fuga. Intercettati i complici dell’artificiere:
erano stati fermati e rilasiati come uno dei kamikaze all’aeroporto. Polemiche
fra gli scarsi scambi di informazione fra i servizi segreti dei paesi
europei
23 marzo 2016 La Deutsche Fussball Liga lancia la gara
per i diritti dei campionati tedeschi di calcio delle prossime quattro stagioni
della Bundesliga per la prima e seconda divisione e per la Super Coppa.
Rigiuardano sia quelli audiovisivo per le partite in diretta e differita
trasmese via satellite digitale terrestre, cavo/ADSL web e mobile, sia quelli radiofonici in FM. O attraverso
iol web e il mobile. In base ad una
decisione del BundesKartell Amt non sarà più possibile assegnarli in esclusiva
ad un unico diffusore come avvenuto nelle utlime stagioni con Sky Deutschland
che nel 2012 aveva acquisito l’integralità dei diritti sconfiggendoDeutsche
Telekom. Fra i nuovi entranti potenziali RTL Grioup che detiene già i diritti
della nazionale tredesca per gli europei 2016 e i mondiali 2018,
Discovery/Eurosport titolare dei diritti Bubndesliga in 23 paesi europei,
Constantin Medien, ProSiebenSat1, la setssa Deutsche Telekom nonché Vodafone,
casa madre di Kabel Deutschland
23 marzo 2016 ENEL, dopo aver firmato un accordo di
partnership strategica e commerciale con Vodafone e Wind, forte anche
dell’utile netto, quadruplicato nel 2015 a 2,196 miliardi di euro, lancia Enel
Open Fiber (EOF), un piano strategico di
investimenti per 2,5 miliardi di euro “per portare la fibra ottica direttamente
presso i propri clienti”. Approvato la vigilia dal suo CdA, il piano interessa
224 città italiane dei Cluster A e B, quelle non a fallimento di mercato, per
coprire circa 7,6 milioni di famiglie
che beneficieranno di un accesso ad Internet in ultra larga banda. . Il piano
nasce dalla convinzione, come ha spiegato l’ad Francesco Starace, che
utilizzando il sistema di rete di distribuzione dell’energia elettrica – ossia
anche la posa ‘aerea’ – i costi di cablaggio sarebbero del 30 o 40% inferiori e
la rete riuscirebbe a raggiungere 32 milioni di clienti finali contro i 21
milioni della rete tlc. Si tratterebbe sostanzialmente, delle stesse aree
oggetto dell’interesse di Telecom Italia, che ha presentato all’Agcom un piano
di copertura di 250 città che coinvolge anche Metroweb, anch’essa controllata
pubblica attraverso la Cassa Depositi e Prestiti. Le due società sono in attesa
del via libera dell’Autorità. Così come il Governo sta aspettando il via libera
della Ue per il piano sulla banda ultralarga nelle aree a fallimento di
mercato, per le quali si è infine optato per la realizzazione di una rete pubblica
attraverso Infratel
23-24 marzo 2016 Il presidente USA Barack Obama,
dopo aver reso visita a Cuba, prosegue il proprio viaggio in America Latina
recandosi in Argentina
24
marzo 2016 L’x-leader Bosniaco Serbo Radovan Karadžić condannato a 40 anni
di detenzione dal Tribunale dell’Aja,
dopo essere stato giudicato colpevole di genocidio e crimini contro l’umanità durante
la guerra bosniaca.
24 marzo 2016 AGCOM avvia una istruttoria ad evidenza
pubblica e con il contributo del mercato e di tutti i soggetti interessati,
“volto a introdurre l’offerta di connessione a banda larga tra gli obblighi del
servizio universale”. L’obiettivo di rendere servizio universale l’accesso
a banda larga ad una velocità adeguata per garantire una buona navigazione a
tutti gli italiani. In altre parole, fare in modo che l’accesso a Internet
diventi un servizio universale come il telefono fisso, obbligatorio per tutta
la popolazione.
24-25 marzo 2016 Diversi arresti effettuati a Bruxelles
legati agli attentati del 22 marzo. Fra di essi Faysal Cheffou, cittadino
belga, un giornalista reporter indipendete che verrà successivamente scarcerato
25 marzo 2016 Irritazione del governo italiano dopo
l’ennesimno tentativo di depistaggio da parte delle autorità egiziane
sull’omicidio di Giulio Regeni. Ritrovati alcuni suoi effetti personali
unitamente ad un portafogli femminile e 15 grammi di cannabis nella casa della
sorella del capo di una banda di rapinatori. Regeni non sarebbe vittima della violenza del regime bensì della
crimnalità comune
25 marzo 2016 Il segretario USA alla difesa annuncia
l’uccisione in un raid del numero 2 dell’Isis Abdul Rahman al Qaduli, “ministro
delle fionanze” dello Stato Islamico
26 marzo 2016 Mentre la moglie e la sorella del capo
della banda accusata delò rapimento di Giulio Regeni negano qualsiasi
coinvolgimento Renzi chiarisce che l’Italia non si accontenterà di nessuna
verità di comodo…e si fermerà solo davanti alla verità”. Alfano chiede che
l’Italia possa essere associata alle indagini
27
marzo 2016 Pasqua di sangue in Pakistan Una bomba con 10 chili di
esplosivo nel parco di Lahore provoca la morte di 71 persone
27 marzo 2016 L’esercito regolare siriano con i supporto
russo riesce a riconquistare Palmira.
28 marzo 2016 Il Produratore Generale della Repubblica
Araba di Egitto promette agli inquirenti romani tutte la carte sul caso Regeni
28 marzo 2016 Dopo un braccio di ferro durato
settimane, l’FBI è infine riuscita a sbloccare l’iPhone di Sayed Farook senza
l’aiuto di Apple. Ma difficilmente finirà qui l’acceso dibattito che ha
accompagnato la vicenda.Il Dipartimento di Giustizia, che ha raggiunto il suo
obiettivo grazie a una non meglio specificata ‘terza parte’ – si parla comunque
di un’azienda israeliana – ha pertanto chiesto l’annullamento dell’ingiunzione
dello scorso 16 febbario per mezzo della quale avrebbe voluto costringere Apple
a creare una backdoor che permettesse agli inquirenti di penetrare nel
cellulare di uno degli autori della strage di San Bernardino. Una vittoria per
Apple? Non proprio. Per l’FBI, allora? Neanche.
29 marzo 2016 Contro alla rovescia per il governo
della presidemte Roussef in Brasile. I
sette ministri centristi del Partito del Movimento Democratico Brasiliano
(Pmdb) principale alleato del partito
dei lavoratori si ritirano dal governo decidendo di appoggiare la destituzione
di Dilma Roussef. Il governo e il leader storico Lula parlano di golpe perché
le imputazioni sarebbero pretestuose
29 marzo 2016 In una conferenza stampa al Senato la
madre di Giulio Regeni denuncoia la scarsa collaborazione dell’Egitto di
fropnte al crimine. Al suo fianco il Presidente della Commissione sui Diritti
Umani senatore Luigi Manconi chiede la governo di richiamare l’ambasciatore
italiano in Egitto per consultazioni. Il ministro degli esteri Gentiloni si
dichiara “pronto trarrele conseguenze se
non ci sarà collaborazione”
29 marzo 2016 Il gruppo americano Vice Media editore
dell’emittente Viceland chge si appresta a sbarcare nel Regno Unito e in
Francia, acquisisce una partecipazione maggioritaria nella casa di produzione
britannica indipendente Pulse Films (cinema, tv, musica. Contenuti
multipiattaforma)
29 marzo 2016 Il numero uno di Telefonica, Cesar
Alierta si è dimesso dopo 16 anni alla guida del gruppo tlc spagnolo. Il
manager, classe 1945, resterà nel cda ma ha deciso di lasciare il timone,
indicando come suo successore Jose Maria Alvarez-Pallete, definito il
manager “più preparato ad affrontare le sfide della rivoluzione digitale”.
Sotto la sua guida Telefonica è diventato uno dei gruppi più importanti nel
mercato . Alierta è stato il deus ex machina dell’ingresso di Vivendi in
Telecom Italia: nell’ambito dell’acquisizione dell’operatore brasiliano GVT
(soffiato alla controllata Telecom, Tim Brasil), Telefonica ha infatti ceduto
l’8,3% di Telecom Italia – di cui era principale azionista dal 2007 – al gruppo
di Vincent Bollorè che nella compravendita ha acquisito anche poco meno dell’1%
di Telefonica. Secondo gli analisti il gruppo spagnolo nel 2017 potrebbe
rientrare in Telecom Italia riacquistando una quota compresa tra il 5,3% e il
6,4% attualmente 'parcheggiata' presso JP Morgan.
29 marzo 2016 Secondo Antonio Sassano è necessario per
l’Italia concludere al più presto il coordinamento internazionale dello spettro
radio, alla luce dell’accelerazione impressa dalla Commissione Europea alla
liberazione della banda 700 in vista dello sviluppo armonizzato del 5G. Un tema
caldo e urgente a livello Ue, che mette fretta all’Italia e impone al nostro
paese di elaborare in tempi stretti un piano nazionale delle frequenze, per
evitare il rischio di interferenze e conflitti in particolare sulla banda 700
con i paesi confinanti, in primo luogo con la Francia: “Per vincere la sfida
del 5G – chiarisce Sassano - l’Europa ha bisogno del fattore di scala, del
Digital Single Market e il fattore di di scala ha un solo nemico: il procedere
in ordine sparso e non coordinato. Ora, poiché le tecnologie 5G hanno fame di
spettro, uno dei cardini del Digital Single Market (sin dai tempi della Wapecs
opinion 12 anni fa) è la messa a disposizione delle reti di nuova generazione
wireless di larghe porzioni di spettro; 1200 Mhz hanno deliberato la
Commissione e il Parlamento Europeo nel Radio Spectrum Policy Programme del
2012.L’obiettivo è dunque quello di mettere a disposizione degli operatori lo
spettro necessario a realizzare le reti wireless 5G. Anche, seppur con le
dovute cautele, la preziosissima e contesissima banda UHF attualmente
utilizzata dal broadcasting radio-televisivo. Tutte le bande sono importanti
per garantire capacità alle reti ma non pregiate quanto la Banda UHF da 450 a
1GHz. La liberazione dello spettro UHF è dunque un obiettivo che tutti
condividono e che oggi nessuno mette in discussione.”
30 marzo 2016 Si insedia a Tripoli il governo di unita
nazionale guidato da Fayez Serraj sostenuto dalle Nazioni Unite, arrivato via
mare da Tunisi nella capitale libica accompagnato dai membri del suo gabinetto
e scortati dagli aerei delle forze alleate. Per i momento la sede del governo è
la base navale di Tripoli. Il paese rimane controllato dal governo di Tripoli
al nord, e dal governo di Tobruk. I rappresentanti del governo di Tobruk
Fanno sapere che riconosceranno l’esecutivo di unita
nazionale solo se riceverà lò’approvazione della Camera dei Rappresentanti (che
risiede a Tobruk). Contemporaneamente scoppiano spari e si elevano barricate
nelle strade della capitale:”O se ne va o lo cacciamo con le armi”.
Sconsigliato l’invio di truippe italiane che rischierebbe di screditare il già
delegittimato governo rafforzando la presenza dell’Isis sul suolo libico
30 marzo 2016 Gameloft impugna presso la Corte
d’Appello di Parigi la decisione dell’Autorità dei Mercati Finanziari di
autorizzare l’OPA ostile sulla società da parte di Vivendi, accusata di
manchevolezze ai principi che reggono le opfferte pubbliche e agli obblighi di
assicurare trasparenza e corretta informazione del mercato
30 marzo 2016 Flavio Cattaneo eletto AD di Telecom
Itali. Lo ha deciso con voto unanime il cda riunito oggi sotto la presidenza di
Giuseppe Recchi, risolvendo dunque con la celerità promessa il processo di
selezione del nuovo Ad. Secondo i bene informati, è stato proprio lo stesso
presidente Vivendi, Vincent Bollorè, a insistere sul nome di Cattaneo
"Priorità al risanamento dei conti e alle partnership", "Il
board del gruppo di Tlc affida il turnaround al top manager di Ntv. A Recchi
deleghe su Security e Sparkle
30 marzo 2016 Prevista per il 30 marzo slitta
ulteriormente la decisione sulla fusione Wind 3 Italia. La Commissione europea
ha infatti avviato un’indagine approfondita per valutare se la proposta di
joint venture tra le attività di telecomunicazioni di Hutchison e VimpelCom in
Italia è in linea con il regolamento UE sulle concentrazioni. L’operazione
prevede la fusione di WIND, controllata di VimpelCom, e di H3G, controllata di
Hutchison, che sono rispettivamente il terzo e il quarto operatore sul mercato
italiano per la fornitura di servizi di telecomunicazioni mobili al dettaglio. La
Commissione teme che l’operazione possa causare un aumento dei prezzi e una
diminuzione dell’offerta e dell’innovazione per gli utenti di telefonia mobile
in Italia.
L’Antitrust
Ue deciderà se consentire a Ck Hutchison Holdings e Vimpelcom di
unire le loro rispettive controllate italiane 3 Italia e Wind. E’ quanto emerge
dall’agenda delle fusioni al vaglio della Commissione Ue e si tratta di un
primo step dopo la notifica della fusione per raggiungere la valutazione
finale. L’accordo è sotto la lente delle autorità europee, perché la riduzione
degli operatori mobili da 4 a 3 in Italia potrebbe provocare un aumento dei
prezzi. Hutchison, controllata da Li Ka-shing, potrebbe comunque sostenere
che la nuova società competerà con altre due di uguale dimensione, Telecom
Italia e Vodafone. LetterOne, il fondo del miliardario russo Mikhail
Fridman, detiene il 47,9% dei diritti di voto di Vimpelcom.
31
marzo 2016 Prima notte in piedi (nuit
debout) alla Place de la République di Parigi. Nuit debout è un movimento sociale di
cittadini francesi sorto a partire dalle proteste contro la proposta di riforma
del lavoro del governo socialista, conosciuta come la Loi Travail, o la Legge
El Khomri. È stato paragonato al movimento statunitense Occupy Wall Street e
agli indignados spagnoli del movimiento 15-M sorto il 15 maggio 2011 contro il
governo spagnolo dell'epoca (il secondo governo Zapatero), a fronte della grave
situazione economica in cui versava il Paese nel frangente della crisi
economico-finanziaria di quegli anni
31 marzo 2016 Affare Kirsch. L’ex capo di Deutsche
Bank Rolf Breier costretto a versare 3,2 milioni di euro come contributo
personale ai 925 milioni versati nel 2014 dall’istituto agli aventi diritto
eredi del magnate bavarese Leo Kirsch accusato da Breier in un’intervista alla
rete Bloomberg risalòente al 2002 di scarsa solvibilità con conseguente panico
fra gli investitori e il deposito di bilancio dopo due mesi. Leo Kirch, nel
frattempo deceduto nel luglio 2011, aveva all’epoca accusato Deutsche Bank di
violazione del segreto professionale per
favorire il crollo del suo impero ed approfittarne come banca consulente
dell’operazione di smembramento degli
attivi del gruppo Kirsch con la cessione della filiale televisiva
ProSiebenSat.1, della pay tv Premiere e delle proprie quote nell’editore
Springer proprietario del tabloid popolare Bild
31 marzo 2016 Scoppia in Italia lo
scandalo sullo smaltimento di rifiuti petroliferi in Basilicata e il Centro Oli
Tempa Rossa in seguito alla diffusione di intercettzioni telefoniche. La
ministra dello sviluppo economico Federica Guidi, non potendo smentire la
telefonata intercettata dagli inquirenti in cui garantiva al convivente
Gianluca Gemelli, titolare di due società attive nel settore petrolifero, un
emendamento a suoi favore nel Decreto Sblocca Italia dell’ottobre 2014 che
spianava le porte per lo sfruttamento dell’omonimo giacimento petrolifero,
rassegna rapidamente le dimissioni chieste ad alta voce dai partiti di
opposizione. Nell’intercettazione è citata anche Elena Boschi. “Caro Matteo ho operato con correttezza e
buona fede”. Le opposizioni annunciano comunque una mazione di sfiducia per il
governo.
31 marzo 2016 In base all’accordo stipulato con Eutelsat la
Rai in occasione degli Europei di calcio (10 giugno-10 luglio) avvierà un
apposito canale per trasmettere 7 partite in 4K.Il progetto coinvolge anche
Tivùsat. Per l’Ultra Hd la sperimentazione riguarderà, infatti, una platea
attorno alle 200 mila famiglie fra le 2,2 milioni (l’8,5% delle famiglie
italiane) che usano la piattaforma satellitare gratuita (2,7 milioni le schede
attivate). Alle 200 mila famiglie circa si arriva, spiega Il Sole24Ore, perché per poter guardare il canale in Ultra HD
predisposto dalla Rai occorrerà avere il televisore 4K (ce ne sono all’incirca
solo 500 mila in Italia), ma anche il sintonizzatore satellitare e la cam di
tivùsat (il decoder non basta). Per parte sua SkyItalia trasmetterà su un apposito canale il 209,
tutte le partite in Super HD, un
innovativo sistema di codifica H.264, che, sfruttando il doppio della banda
trasmissiva (circa 15/18 Megabit al secondo) offre una migliore qualità di
visione, con immagini più nitide, più profonde e con un maggior livello di
dettaglio.
Bilanci
delle imprese nel primo trimestre 2016
31 marzo 2016 Apple, registra il primo calo dei ricavi
da 13 anni a questa parte. Nel secondo trimestre fiscale, Apple ha registrato
un fatturato di 50,6 miliardi di dollari (-13% rispetto ai 58 miliardi di
dollari di un anno fa) e un utile netto trimestrale di 10,5 miliardi di
dollari, pari a 1,90 dollari per azione diluita (a fronte dei 13,6 miliardi di
dollari, pari a 2,33 dollari per azione diluita di un anno fa). Il margine
lordo è stato del 39,4%, rispetto al 40,8% registrato nello stesso trimestre di
un anno fa. Le vendite internazionali hanno rappresentato il 67% del fatturato
trimestrale. Wall Street attendeva un utile per azione di 2 dollari e un
fatturato di 52 miliardi. Nei trimestre sono stati venduti 51,2 milioni di
iPhone, 10 milioni in meno rispetto allo scorso anno. Ma anche se il numero di
dispositivi venduti è stato in linea con le attese, a non tornare è stato il
prezzo medio di vendita: da 691 a 642 dollari. Il calo, il primo da quando lo
smartphone è arrivato sul mercato nel 2007, è stato evidente dovunque, anche in
Cina, motore della crescita nell’ultimo anno e mezzo, dove le vendite sono
calate del 26%. Peggio sarà, poi, nel terzo trimestre, quando il fatturato
dovrebbe attestarsi fra i 41 e i 43 miliardi di dollari e il margine lordo fra
il 37,5 e il 38%.
31 marzo 2016 Non contento del suo status di piazza
virtuale più frequentata al mondo – con oltre 1 miliardo e mezzo di utenti –
Facebook entra a gamba tesa nel campo di Google, quello – miliardario e in
forte crescita – della vendita di video pubblicitari per conto di altre
aziende. I ricavi pubblicitari di Facebook sono letteralmente schizzati nel
primo trimestre toccando quota 5,2 miliardi con un aumento del 57% su
base annua. L’82% proviene dal mobile. Lo scorso anno, la società ha
totalizzato ricavi pubblicitari per 17 miliardi di dollari. Ogni giorno sul
social network vengono guardati 100 milioni di ore di video. Il tempo di
visualizzazione dei video su Instagram è aumentato di oltre il 40% negli ultimi
sei mesi. Tuttavia, Facebook e Instagram rappresentano solo l’inizio”, spiega
il social nella pagina di lancio dell’iniziativa, che rappresenta un
ampliamento dei servizi di Audience Network, la raccolta di applicazioni e siti
che gli inserzionisti possono usare per estendere la copertura delle loro
inserzioni di Facebook e Instagram. Queste applicazioni e siti terzi
rappresentano circa il 6% del tempo trascorso sui dispositivi mobili negli
Stati Uniti. Ma cosa farà Facebook? In sostanza, il social network aiuterà
gli inserzionisti a piazzare i loro video in due formati
– in-stream e in-article – non solo su Facebook e Instagram, ma
anche nelle altre applicazioni e negli altri siti in cui trascorrono il
loro tempo.Le prime – della durata di 10-30 secondi – verranno riprodotte
prima, durante o dopo (pre-roll, mid-roll o post-roll) i contenuti video nelle
applicazioni e nei siti di terzi per mobile e computer. Questi siti includono
editori di video popolari come USA Today Sports Media Group. Le inserzioni
video in-article – della durata anche di una ventina di minuti – saranno
visualizzate nelle pagine mobili degli editori, come Daily Mail, tra i
paragrafi del testo e saranno riprodotte automaticamente quando almeno la metà
dei pixel è visibile. In questo formato, il visitatore deve attivare l’audio.
La pubblicazione in-article inizierà con gli articoli interattivi (articoli che
si caricano immediatamente cliccando su di essi dalla sezione Notizie). Gli
inserzionisti potranno scegliere di pagare solo se vengono visualizzati almeno
10 secondi di un video. Globalmente, spiega il sito di Mark Zuckerberg, gli
inserzionisti che usano Audience Network riescono a incrementare la copertura
di circa il 10% rispetto all’uso della sola sezione Notizie mobile. Nel quarto
trimestre 2015, attraverso Audience Network, Facebook ha generato un giro
d’affari pari a 1 miliardo di dollari, con gran parte di questo
valore – si stima il 70% – che viene trasferito ai publisher. Si trattava,
però, solo di annunci in-app, quindi destinati ai device mobili. Non è stata
tuttavia specificato quale sarà la percentuale di ricavi trattenuta dal social
in questo nuovo servizio.
Quel che è
certo è che il mercato è in piena espansione e Facebook ha pensato bene di non
lasciare la fetta più grossa della torta a Google. Solo negli Usa, la spesa in
pubblicità video online dovrebbe crescere quest’anno del 28,5% a 9,84 miliardi
di dollari (dati eMarketer). La miriade informazioni sui nostri gusti e le
nostre abitudini a disposizione di Facebook e Google sono una manna per gli
inserzionisti, che possono così far arrivare i loro annunci proprio alla fetta
di pubblico che hanno interesse a raggiungere.
31 marzo 2016 Gli abbonati a Netflix salgono a 81,5
milioni, di cui il 42 % fuori dagli Stati Uniti. Su 101 servizi video OTT,
Netflif rimane di gran lunga il leader
31 marzo 2016 Cresce del 25% l’utile netto del gruppo
Time Warner grazie ai buoni risultati registrati da Turner e HBO e
all’impennata degli ascolti registrati dalla CNN nella copertura della corsa
alla Casa Bianca. Anche il fatturato sale del 2,5% a 7,31 miliardi di dollari.
In crescita del 7,2% il fatturato televisivo di Turner (CNN, TNT, TBS, TCM,
Cartoon Network, Boomerang) a 2,9 miliardi di dollari grazie all’aumento degli
introiti generati da abbonamenti (+ 11%)
e pubblicità (+5%), e quello di
HBO salito a 1,5 miliardi di dollari (+ 7.,7%), anche in questo caso per
l’aumento dei ricavi generati da abbonamenti (+5% e pubblicità (+23%). Cala
invece il fatturato della Warner Bros a 3,109 miliardi di dollari (- 2,8%)
31 marzo 2016 Anche la 21st Century Fox che riunisce
gli attivi della famiglia Murdoch, pur con un utile netto in calo del 14% a 841
milioni di dollari, vede il proprio fatturato in crescita del 6% a 7,23
miliardi di dollari, grazie alla crescita dei ricavi derivanti da diritti di
ritrasmissione e raccolta pubblicitaria sui propri canali televisivi (anche in
questo caso grazie alla corsa alla Casa Bianca). Il fatturato delle reti via
cavo sale del 10% a 3,94 miliardi di dollari, quello delle reti tradizionali
cresce del 5% a 1,11 miliardi di dollari, mentre anche in questo caso gli
studiosi cinematografici della 20th Cnetury Fox conoscono un calo del 3% del
loro fatturato sceso a 2,32 miliardi di dollari
31 marzo 2016 Seppur con un utile netto trimestrale in
crescita del 2% a 2,14 miliardi di dollari ed un fatturato cresciuto del 4% a
12,97 miliardi di dollari, il Gruppo Disney ottiene risultati deludenti con un
calo dello 0,3% delle attività della divisione che riunisce i canali televisivi
e soprattutto un calo del 2% a 3,96 miliardi di dollari delle reti via cavo con
la perdita di abbonati da parte del boquet sportivo ESPN afronte invece di un
expploit dell’attività cinematografica del gruippo con il fattuto degli studios
in crescita del 22% a 2,06 miliardi di dollari
31 marzo 2016 Il +22% nei ricavi trimestrali
registrato da BT traina tutto il settore europeo delle telecomunicazioni.
Nell’ultimo anno di esercizio chiusosi il 31 marzo, l’ex monopolista britannico
ha registrato ricavi complessivi in crescita del 2% (miglior performance
negli ultimi sette anni), Ebitda pari a 6,58 miliardi di sterline (+5%) e
profitti prima delle tasse per 3,03 miliardi di sterline (+9% rispetto
all’anno precedente). Nonostante i non pochi contrasti con l’Ofcom, BT sta
cominciando a raccogliere i frutti di una strategia incentrata sulla
convergenza. Quattro anni dopo aver lanciato la sfida a Sky, pagando 700
milioni di sterline per i diritti della Premier League (cifra considerata uno
sproposito all’epoca), l’offerta BT TV conta
1,5 milioni di abbonati 66 mila dei quali conquistati nell’ultimo trimestre.
Una scommessa vinta, insomma, basata sulla differenziazione dell’offerta e la
fidelizzazione dei clienti.Nel luglio 2015 aveva lanciato la prima rete
sportiva in 4K BT Sport Ultra HD e veicolato a partire dal mese di dicembre in
modalità OTT Netflix Ultra HD
31 marzo 2016 Sky Plc con una crescita trimestrale di
177 mila abbonati annovera complessivamente
21,654 milioni di sottoscrittori ai propri pacchetti nei suoi cinque
mercati. In Italia con un incremento di 34 mila, gli abbonati salgono a 4
milioni e 734 mila. In Germania e Austria, con un incremento di 73 mila, i
sottoscrittori salgono a 5 milioni e 567 mila, mentre nel Regno Unito e in
Irlanda, con un incremento di 70 mila, gli abbonati salgono a 12 milioni 353
mila. Aumenta invece il tasso di clienti
che hanno deciso di disdettare sia in Gran Bretagna e Irlanda che in Italia,
mentre in Germani a e Au stria è rimasto piatto. Nello specifico, negli ultimi
tre mesi, il tasso di “abbandoni” è cresciuto dal 10,2 al 10,7 % nel Regno
Unito e dal 9,9 all’11% in Italia
31 marzo 2016 La pay tv Canal+ perde 183 mila abbonati
nel primo trimestre. Al 31 marzo la base clienti era di 8,28 milioni. In particolare,
ha indicato il gruppo, Canal+ e Universal Music hanno di fronte un’agguerrita
concorrenza senza poi tralasciare le mutate abitudini dei consumatori. In un
anno Canal+ ha perso oltre 400 mila abbonati (-4,7%) ha dichiarato Vivendi,
ricordando però d’aver avviato “un piano di trasformazione importante” che si è
concretizzato da subito con i cambi ai vertici della pay tv e quindi l’uscita
di figure chiave responsabili, secondo il management, della cattivo andamento
del gruppo. Il futuro di Canal+ dipenderà molto dalla decisione che prenderà
l’Antitrust francese sull’accordo commerciale con BeIN Sport, attesa entro la
fine del mese, specie ora dopo la forte avanzata di Patrick Drahi sul mercato
media. A far da traino alla pay francese adesso è soprattutto l’Africa che ha
determinato a un aumento complessivo di 170 mila abbonamenti in un anno a 15,4
milioni. “In sostanza – ha spiegato Vivendi – la situazione di Canal+ in
Francia è compensata dalle altre attività del gruppo in particolare
all’estero”. Le previsioni però non sono rosee. Vivendi stima che le perdite di
Canal+ aumenteranno nel corso dell’anno soprattutto a causa dell’inflazione dei
costi sportivi.
31 marzo 2016 Pur conoscendo un lieve calo del 1,4%
del proprio fatturato rtrimestrale a 2 miliardi 491 milioni di euro, la casa
madre Vivendi otteiene un utile netto trimestrale in forte crescita a 682
milioni di euro nonostante le perdite della propria pay tv Canal +
31 marzo 2016 SFR la filiale via cavo di Altice, perde
clienti nella telefonia fissa scesi di 228 mila unità a 6 milioni 292 mila abbonati e soprattutto nella
telefonia mobile scesi di 1 milione 161 mila unità a 16 milioni 976 mila
abbonati. In un anno il fatturato scende del 6,1% a 2 miliardi 573 milioni di
euro. La casa madre Altisce ne subisce l’impatto con un fatturato anch’esso in calo del 2,7% a 4,26
miliardi di euro compensato dalle buone prestazioni riscontrate su altri
mercati. Gli abbonati i foibre ottica
salgo no complessivamente di 538 mila unita a 5 milioni 120 mila unità di cui
1,8881 milioni sono quelli in Francia di SFR, 4\12 muila quyelli di Portugal
Telecom, , 1,489 milioni quelli di Suddenlink, 1,025 quelli in Israele di Hot
31 marzo 2016 Migliorano i conti di Bouygues Télécom
che nel èpiomo tirmestre 2016 riduce le perdite nette a 40 milioni di euro con
u n fatturato in crescita del 6% a 1,13 miliardi di euro. Con 5,6 milioni di
abbonati la telefonia mobile 4G rappresenta ormai il 55% degli utenti. Cresce
anche la telefonia fissa a 2,859 miliioni di clienti
31 marzo 2016 Fatturato in lieve crescita dello 0,9% a
1,58 miliardi di euro per il gruppo francese Lagardère
31 marzo 2016 Cala del 5,5% il fatturato trimestrale
di Telecom Italia a 4,4 muiliardi di euro mentre l’utile netto sale a 433
milioni di euro mentre scende lievemente il debito a 27,139 miliardi di euro
31 marzo 2016 Mediaset presenta perdite nette per 18
milioni di euro nel primo trimestre 2016. In crescita ricavi, utili e
pubblicità ma pesa ancora il rosso della pay tv acquistata da Vivendi di 56
milioni di euro nel primo trimestre 2016. I ricavi netti di Mediaset continuano, a crescere e sono pari a
786,1 milioni di euro in aumento del 9,4% rispetto ai 718,5 milioni del primo
trimestre 2015 (+67,6 milioni di euro). In particolare, i ricavi in Italia sono
stati pari a 556,0 milioni di euro rispetto ai 498,2 milioni di euro dello
stesso periodo dell’anno precedente. In Spagna i ricavi ammontano a 230,7
milioni di euro rispetto ai 220,7 milioni del 2015. Va bene anche la
pubblicità: in Spagna i ricavi pubblicitari televisivi lordi si sono attestati
a 222,2 milioni di euro rispetto ai 216,5 milioni dell’esercizio precedente. In
Italia hanno raggiunto i 498,1 milioni di euro rispetto ai 484,6 milioni di
euro dei primi tre mesi 2015. Mediaset segnala anche che al 31 marzo 2016 la
raccolta dell’azienda in Italia registra segno positivo da 11 mesi consecutivi,
“un’evidenza della competitività dell’offerta crossmediale dei mezzi del
gruppo”.. L’utile delle attività in continuità è pari a 38,6 milioni di euro
rispetto alla perdita di 0,1 milioni di euro registrata nel primo trimestre
2015 (+38,7 milioni di euro). Vanno bene anche gli ascolti televisivi: nei
primi tre mesi dell’anno le reti Mediaset confermano una netta leadership sul
target commerciale sia in Italia sia in Spagna. In Italia, Mediaset è leader
sul target commerciale 15-64 anni con il 34,1% di share nelle 24 ore. In
Spagna, le reti televisive Mediaset España mantengono la leadership assoluta
nelle 24 ore con il 29,4% di share. Mediaset chiude insomma un periodo che
evidenzia risultati migliori rispetto ai primi tre mesi dell’esercizio 2015 se
non fosse per le perdite sulle quali pesano i 600 milioni di euro investiti per
acquistare i diritti televisivi della Champions League, che non ha portato i
risultati sperati in termini di aumento degli abbonamenti di Premium che
continua ad arrancare. Il risultato netto è, infatti, negativo per 18 milioni
di euro rispetto ai +0,6 milioni euro conseguiti nello stesso periodo del 2015.
Sul dato ha inciso negativamente, precisa la stessa Mediaset, il risultato
netto delle attività discontinue (Mediaset Premium) pari a 56,6 milioni di euro
(a fronte dei +0,7 milioni di euro nello stesso periodo del 2015). L’indebitamento
finanziario netto è passato dagli 859,4 milioni di euro del 31 dicembre 2015 ai
908,1 milioni di euro del 31 marzo 2016. L’incremento è dovuto principalmente
all’investimento di 91,4 milioni di euro per il completamento del piano di
riacquisto di azioni proprie con obiettivo l’incremento della quota di
controllo in Mediaset España.
31 marzo 2016 Vodafone
Italia chiude l’anno fiscale al 31 marzo 2016 con ricavi da servizi pari a
5.129 milioni di euro (-0,8 rispetto all’anno precedente), con un trend in
continuo miglioramento negli ultimi trimestri e il ritorno alla crescita nel
quarto trimestre.Nell’ultimo trimestre dell’anno fiscale, Vodafone
Italia cresce dell’1,3%, dopo il calo dello 0,3% messo a segno nel
trimestre precedente e del 2% nel primo e secondo trimestre, in particolare
grazie al segmento dei servizi mobili per i clienti consumer. L’Ebitda
dell’esercizio è cresciuto del 3,1% rispetto all’anno precedente, proseguendo
il trend positivo avviato nel primo semestre, e raggiunge quota 2.015 milioni
di euro. I clienti 4G sono più che raddoppiati nell’anno a quota 6,5 milioni (+133%
rispetto ai 2,8 milioni dell’anno precedente) e contribuiscono, spiega la
società, a sostenere la continua crescita nell’utilizzo dei dati da parte dei
clienti (+59%). In crescita dell’1,2% anche i ricavi da rete fissa a 826
milioni di euro. I clienti di banda larga fissa al 31 marzo 2016 si
attestano a 2 milioni, in crescita del 9,3%. I clienti in Fibra sono circa
300.000, con un aumento del 470% rispetto all’anno precedente.A conclusione del
piano biennale Spring, con cui Vodafone Italia ha raddoppiato gli
investimenti nello sviluppo della banda ultralarga mobile e fissa, la rete 4G
di Vodafone ha superato il 95% della popolazione (6.360 comuni raggiunti, di
cui 800 con rete 4G+ a 225 Mbps) ed è stata riconosciuta come la migliore rete
mobile 4G in Italia dall’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza e dalla società
di ricerca P3 Communications. I servizi in fibra sono disponibili in 276 città
e raggiungono 8,4 milioni di famiglie e imprese, di cui 3,6 milioni su rete
propria. L’estensione del piano fibra proseguirà in virtù della partnership con
Enel Open Fiber per la copertura del territorio nazionale fino a 250 città con
servizi in fibra fino alla casa del cliente (Fiber to the Home).
31 marzo-6 aprile 2016 Parte negli Usa la prima fase
della maxi-asta frequenze per il passaggio incentivato della banda 600 Mhz dai
broadcaster alle telco statunitensi per il 4G e il 5G. Sono 104 i soggetti che
hanno fatto domanda per partecipare ad una gara che, secondo gli analisti,
potrebbe valere complessivamente almeno 80 miliardi di dollari. Al momento,
sono 69 le domande complete e 35 quelle incomplete, che potranno essere
integrate fino al 6 aprile.Se Internet a banda larga è il motore della crescita
economica, “il broadband mobile rappresenta l’arma in più per la creazione di
innovazione, concorrenza e nuovi mercati”, ha detto Tom Wheeler, il presidente
della FCC (Federal Communication Commission) alla vigilia della gara. Di fatto,
l’asta a incentivo è fatta di due gare separate: la prima nella quale i
boradcaster venderanno le loro frequenze a 600 Mhz alla FCC, la seconda nella
quale le telco faranno le loro offerte per l’acquisto alla FCC.
1 aprile 2016 Muore l’ex ministro degli esteri tedesco
Hans Dietrich Genscher artefice della riunificazione tedesca, dopo essere stato
grande tessitore del dialogo con Mosca accusato durante la guerra fredda di
genscherismo ovvero di arrendevolezza , tendenza al cedimento, disponibilità a
far concessioni al Cremlino. Leader dei liberali della FDP per un decennio alleati dei socialdemocratici
nei governi di Brandt e Schmidt nel 1982 era stato accusato anche di
trasformismo per aver abbandonato la coalizione rosso gialla e portato il suo
partito ad allearsi con i demoicristiani di Helmuth Kohl
1 aprile 2016 Nell’ultima giornata del vertice di
Washington suirischi nucleari e laminaccia del terrorismo Obama avverte.
“L’Isis ha già utilizzato armi chimiche. Bisogna fare tutto il possibile
pèerché l?Isis nonottenga armi nucleari”
1 aprile 2016 Il quotidiano egiziano Al Akbar rivela: “Regeni era controllato
dai servizi egiziani”, confermando l’esistenza di ”un esaustivo dossier dei
servizi segreti egiziani” contenente “le deposizioni dettagliate degli amici di
Giulio sugli spostamenti durante i suoi ultimi giorni al Cairo” e quelle “dei vicini
di appartamento”. Scetttici gli inquirenti italiani.
1 aprile 2016 Si allarga lo scandalo Tempa Rossa dopo
gli arresti di cinque funzionari e dipendenti ENI e il sequestro di alcuni
impianti legati all’estrazione petrolifera in Basilicata. Oltre al compagno
della ministra Guidi Gianluca Gemelli, accusato di “traffico di influenze
illecite”, indagato il Capo di stato maggiore della marina ammiraglio Giuseppe
De Giorgio. Al vaglio degli inquirenti le telefonate del governatore lucano
Pittella fratello dell’eurodeputato
1 aprile 2016 Anche negli Usa potrebbe aprirsi una
spaccatura sul fronte della privacy con una disparità di trattamento tra telco
e OTT. Al contrario di Google & Co, i fornitori di servizi internet ISP
come Verizon, Comcast e AT&T potrebbero presto essere obbligati a chiedere
il consenso esplicito degli utenti prima di condividere i loro dati con terze
parti, inclusi gli inserzionisti. La proposta della FCC è passata per 3 voti
favorevoli e due contrari ma per essere ratificata servirà un’altra votazione.
La misura riclassifica i fornitori di servizi a banda larga alle comuni
compagnie telefoniche ed esclude dalla sua portata gli OTT come Google,
Facebook o AOL, che potranno continuare a raccogliere i dati degli utenti e
condividerli anche senza il loro consenso
1 aprile 2016 Con due comunicati stampa distinti
Orange e Bouygues annunciano il fallimento dopo tre mesi di discussioni del
matrimonio fra i due gruppi che avrebbe portato alla cessione della filiale
Bouygues Telecom all’ex gestore pubblico delle tlc in Francia
2
aprile 2016 Scontri fra militari armeni
e azerbagiani nel Nagorno-Karabakh provocano la morte di 193 persone: è
l’episodio più pesante dal cessate il fuoco raggiunto nel 1994.
2 aprile 2016 Da New York il ministro degli esteri
egiziano Shoukri ribadisce l’impegno a scoprire la verità sulla morte di Regeni
pur trattandosi di un “atto isolato
2 aprile 2016 La procura di Potenza indaga
sull’ipotesi di disastro ambientale mentre emergono nuovi eleemnti dalle
intercetazioni Un dirigente Total Colabianchi
al telefono con Gianluca Gemelli,
racconta che sono stati diversi i ministri che si sono adoperati per far
approvare l’emendamento che dava il via libera al progetto Tempa Rossa. Il
centrodestra si unisce nel chiedere la sfiducia al Governo
2 aprile 2016 Due gruppi elettronici di consumo la
giapponese Sharp e la taiwanese Foxconn firmano un’intesa in base alla quale la
seconda, attraverso un aumento di capitale, acquisirà il 66% di Sharp per 389
miliardi di yens (pari a circa 3 miliardi di euro)
2 aprile 2016 Secondo Le Monde Vivendi si starebbe preparando ad acquisire il 3,5% di
Mediaset con l’obiettivo di prendere il controllo di Mediaset Premium. Vivendi
correbbe coastituire due società: una società di produzione attiva in Italia,
Francia e Spagna e una piattaforma SVoD sul modello di Netflix per fare
concorrenza al gigamnte americano OTT
3 aprile 2016 Scoppia lo scandalo Panama Papers:
l’International Consortium of Investivative Journalism e Wikileaks pubblicano
documenti in un arco temporale di quasi 40 anni dal 1977 alla fine del 2015 su
una rete di oltre 214 mila società di comodo offshore attraverso le quali
potenti, politici, imprenditori, calciatori, attori, faccendieri e criminali hanno dirottato denaro in 21 paradisi
fiscali. Soldi a Panama del clan Putin e
dei vertici cinesi. Coinvolti 12 capi di stato e di governo
3 aprile 2016 In un’intervista Rai a Lucia Annunciata
il premier Renzi si dichiara pronto a farsi interrogare dai PM di Potenza: “Ho
scelto io di fare l’emenadamento e lo rivendico con forza. Le opere pubbliche
sono state bloccate per anni, la scelta di sbloccarle e è del mio governo. Vale
per Tempa Rossa come per Pompei, per Bagnoli come per la Salerno-Reggio
Calabria
4 aprile 2016 Panama Papers Mentre iniziano le
inchieste dei magistrati inquirenti
dalla Francia all’Australia e David Cameron, dopo le rivelazioni, si
trova sotto pressione per il padre, unitamente al premier islandese Sigmundur
David Gunnlaugsson, al premier pakistano Nawaz Sharif, al presidente ucraino
Porochenko e al presidente cinese Xi Jinping, il portavoce di Putin denuncia l’inchiesta:
sarebbe statata realizzata da “ex dipendenti del Dipartimento di Stato, della
Cia e dei servizi segreti americani” frutto di “invenzioni e falsificazioni”
senza “niente di nuovo e di concreto” per cui Mosca non ricorrerà neppure alle
vie legali.
4 aprile 2016 Ascoltata dai PM di Potenza che indagano
su Tempa Rossa la Ministra per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boaschi
conferma di aver parlato con l’allora ministra guidi dell’emendamento ma
chiarisce che questo rientrava nei suoi compiti. In serata alla direzione PD
Renzi critica gli inquirenti: “Non
arrivano mai a sentenza. Se è reato sbloccare le opere lo sto
commettendo”. Scontro con la minoranza. “Hai chiesto il voto per fare il
segretario ma no lo stai facendo e spingi qualcuno a uscire. Cltivi l’arroganza
del capo, ma ti manca la statura del leader”
4 aprile 2016 Sony Pictures Entertainment lancia
Ultra, un service streaming che propone negli Stati Uniti l’acquisto di film
fruibili in ultra alta definizione (UHD) con sistema HDR High Dynamic
Range al prezzo di 30 dollari
4 aprile 2016 StudioCanal rafforza la sua posizione
nella produzione audivisiva acquisendo partecipazioni di minoranza pari al 33%
nella società spagnola Nambù Producciones e al 20% in due societò britanniche,
Urban Myth Films e SunnyMarch TV
5 aprile 2016 Cadono le prime teste dopo le
rivelazioni dei Panama Papers. In seguito ad un’assembramento di 20 mila dimostranti
sotto casa il premier islandese Sigmundur David Gunnlaugsson costretto a
rassegnare le dimissioni
5 aprile 2016 In Francia la tv digitale
terrestre passa all’Alta Definizione. Per i telespettatori questo
significherà ricevere immagini e suoni di migliore qualità e la ricezione di
tutti i 25 canali in chiaro che al momento non arrivano in tutte le case.
Nessun problema per i televisori di nuova generazione ma quelli un po’ più
vecchiotti dovranno essere dotati di un sintonizzatore in grado di ricevere il
nuovo formato, pena trovarsi davanti a uno schermo nero..Questo spiega perché negli ultimi mesi sono decollate
le vendite di televisori HD. Si segnerà quindi il passaggio dallo standard
Mpeg2, risalente al 1994 e utilizzato per la migrazione al digitale terrestre,
a quello Mpeg 4. In Francia la migrazione dovrebbe essere indolore per gli
utenti. Sono, infatti, almeno dieci anni che si vendono solo televisori
compatibili con l’HD. Solo i vecchi modelli da domani non potranno più ricevere
la programmazione tv. Il cambiamento riguarda poi solo gli apparecchi che
ricevono la tv tramite antenna. Sono sempre di più le famiglie che adesso
guardano i programmi televisivi su internet, quindi attraverso l’Adsl o la
fibra, e i decoder integrati a questi box offrono già sintonizzatori HD. Circa
il 10% dei televisori, vale a dire 5 milioni di apparecchi, non sono
compatibili con l’HD senza essere collegati a un decoder
5 aprile 2016 Con il passaggio alla televisione
digitale terrestre in alta definzione in MP4 in Francia vengono liberate le
frequenze nella banda 700 MHz che saranno usate dagli operatori tlc per il 4G..
Da 8 i mux dtt transalpina scendono a 6.
L’ANFR aveva concesso quattro giorni prima le prime autorizzazioni per
la telefonia mobile di quarta generazione a ultra larga banda con 3 siti 4G
assegnati a Bouygues Télécom a Parigi e 3 siti assegnati a Free Mobile a
Tarbes. La banda 700 MHz sarà progressivamente assegnata ai quattro operatori
mobili trtansalpini fra aprile 2016 e luglio 2019
5 aprile 2016 LCI, il canale all news di TF1 avviato
nel 1994 come mini pay e che sin qui raccoglieva lo 0,1% di share generando
perdite annuali di esercizio fra 7 e 10 milioni di euro, passa in chiaro diventando
la terza rete di informazione continua libveramente accessibile sul digitale
terrestre a fianco della leader negli ascolti BFM TV del gruppo Next Radio con
il 2.1% di share e di i-TELE del gruppo Canal Plus con l’1%.
·
6 aprile 2016 : le
« non » l'emporte lors du référendum
néerlandais sur l'accord d'association entre l'Ukraine et l'Union européenne.
Facebook
lancia l’app Facebook Live entrando in concorrenza diretta con Periscope di
Twitter, YouTube di Googkle/Alphabet,
Snapchat e potenzialmente con le tv lineari
6 aprile 2016 Facebook presenta ufficialmente Facebook
Live, trasformato da canale in una piattaforma, disponibile in 60 paesi che, attraverso un’APP, consente di
trasmettere video in streaming in diretta, e alcune altre novità che
rendono più facile per tutti creare, trasmettere o solo guardare video su
Facebook. Con Facebook Live
è possibile fare una diretta streaming di quello che avete davanti, col
vostro smartphone: quando aprite la casella per pubblicare uno status,
comparirà anche l’icona “Live Video”, oltre a quelle “Aggiungi foto/video” e “Crea
album fotografico”; potrete aggiungere una breve descrizione sulla diretta che
state per fare e selezionare quali fra i vostri amici potranno vederla; durante
la diretta potrete vedere il numero di amici che vi sta seguendo, i loro nomi e
i loro commenti allo streaming. Una volta conclusa la diretta il video
sarà salvato automaticamente sul vostro profilo come un video normale, ma
se volete potrete comunque cancellarlo. Con
l’occasione Facebook ha anche deciso di incentivare alcuni
editori a pubblicare video in diretta, arrivando in alcuni casi a fare accordi
che prevedono il rimborso delle spese di pubblicazione dei video. Facebook ha
puntato molto negli ultimi mesi sui video pubblicati da siti e giornali
importanti come mezzo per attirare attenzione su Facebook Live e ora per la
prima volta ha ammesso di pagare per incentivare la pubblicazione di video. Non
è chiaro quali siano le società che vengono pagate da Facebook per pubblicare,
ma re/code, un sito di tecnologia solitamente ben informato, ha parlato
di New York Times, Huffington Post, BuzzFeed e Vox
Media.
6 aprile 2016
L’operatore statunitense di telecomunicazioni Verizon acquisisce il
24,5% del capitale di Awesomeness TV, rete multicanale YouTube destinata agli
adolescenti che rimane controllata da DreamWorks Animation. Per parte sua il
gruppo Hearst disporrà del rimanente 24,5%. Con Awasomeness Verizon svilupperà
contenuti premium dal formato corto per il proprio servizio video sui terminali
mobili
6 aprile 2016 La polizia elvetica esegue una
perquisizione nella sede dell’UEFE sospettatta di “gestione sleale”
nell’attribuzione dei diritti televisivi della Champions League nelle stagioni
dal 2006 al 2009 in Ecuador alla società Crosstrading citata nello scandalo dei
Panama Papers
6 aprile 2016 Il Premier Matteo Renzi ritiene che si
possa diminuire ulteriormente il canone a partire dal 2017. “Lo abbiamo
abbassato da 130,50 a 100 euro. L’obiettivo è continuare ad abbassarlo. Sono
convinto che si possa fare abbastanza agevolmente”,
6-7 aprile 2016 L’agenzia Bloomberg dirama sui canali
internazionali la minaccia, attribuita a Telecom Italia, di licenziare 15 mila
dipendenti nel caso in cui il governo continuasse a sostenere (in modo
scorretto secondo Telecom Italia) il progetto ENEL.Vivendi, suo principale
azionista, sarà costretta ad una smentita asimmetrica (quindi non proveniente
da Telecom Italia) sui canali internazionali della Reuters questa volta, in
cui, due ore prima della Conferenza stampa di presentazione del Piano ENEL dichiara di non voler licenziare nessuno, di
voler stare in Italia per un progetto di lunga durata e di voler collaborare
con il governo.
7 aprile 2016 M7 Group operatore pay tv con sede in
Lussemburgo sigla un accordo con il gruppo francese Lagardère per la distribuzione
dell’emittente musicale Mezzo Live HD nei mercati germanofoni e in particolare
sulle piattaforme via cavo e IPTV di M7 Deutschland.
Nelle ore in
cui si concludono le trattative fra Vivendi e Mediaset per dar vita ad
un’intesa strategica ed uno scambio di azioni tra i due gruppi Il governo Renzi
in modo giudicato del tutto irrituale, decide di mettere il cappello sul
progetto ENEL organizzando una conferenza stampa a Palazzo Chigi
7 aprile 2016 Matteo Renzi in una Conferenza Stampa presenta
il Piano ENEL per la “banda larga
ovunque”, Il progetto Enel partirà subito da 5 città (Catania, Cagliari,
Perugia, Bari e Venezia) con Perugia a fare da apripista: i primi abbonamenti
dovrebbero essere disponibili già a maggio. In altre cinque città (Firenze,
Genova, Napoli, Palermo e Padova) i lavori prenderanno il via dall’autunno. La
roadmap prevede l’inizio lavori in autunno per altre 40 città, mentre per le
altre si prevede di partire entro dicembre. Altre ancora – come ad esempio Roma
– al momento escluse dal piano perché non raggiunte dalla rete Enel, potrebbero
essere annesse in corso d’opera attraverso accordi con altre utilities. perché “quando porti la banda larga cambia
tutto: le aziende non chiedono più quanto è distante il casello autostradale,
ma come è la connessione”, ha detto il premier alla presenza, oltre che di
Starace, anche dei sindaci delle 5 città che per prima usufruiranno del
progetto: Bari, Perugia, Cagliari, Venezia e Catania.
Ad acquistare capacità ci saranno Vodafone e Wind ma
non, al momento, Telecom Italia. Vodafone e Wind hanno infatti
siglato un accordo ‘tecnologico’ (così lo ha definito Starace) oltre che
commerciale con Enel, ma i dettagli non sono stati resi noti. Quel che si sa è
che l’accordo con Vodafone Italia prevede “la migrazione dei nostri 2
milioni di clienti di rete fissa sulla nuova rete in fibra”, ha detto
l’ad Aldo Bisio, sottolineando che “…la partnership con Enel va oltre un
accordo commerciale e porta l’Italia all’avanguardia nello sviluppo dei servizi
in Fibra”. L’ad Wind, Maximo Ibarra ha dichiarato che il progetto di
Enel per la fibra ottica “è di grande rilievo per il nostro Paese.
Costituisce infatti una grande opportunità per i cittadini e i consumatori
italiani, quella di avere un servizio a banda ultra larga ‘a prova di futuro’,
grazie alla tecnologia fiber to the home che porterà la fibra ottica fin dentro
le case degli italiani”.
Non ha chiarito, Ibarra, se anche Wind migrerà i
suoi 3 milioni di clienti di rete fissa sulla nuova rete, ma
presumibilmente sarà così e Telecom Italia perderebbe dunque a caldo 5 milioni
di clienti wholesale, come sottolineava ieri l’agenzia Bloomberg anticipando
che Telecom potrebbe tagliare 15 mila posti di lavoro per via del piano
Telecom. Possibilità, quella degli esuberi, che è stata ridimensionata da
Vivendi, che ha precisato in una nota che “è in Italia per sviluppare e
investire nel lungo periodo e non per ridurre gli organici”. Precisazione data
per buona dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti,
ha affermato di aver ‘letto’ degli esuberi paventati da Telecom ma
di “stare alla smentita”.
Concludendo Renzi ha sottolineato come “La scommessa
vera è riuscire a farne un’occasione non solo per pochi addetti ai lavori ma
per le persone. Perché la vera banda larga cambia la vita delle persone, porta
un totale sconvolgimento e capovolgimento del fronte nel rapporto tra cittadini
e amministrazione e informazione”. L’obiettivo dichiarato, quindi, è coprire
il 100%” del territorio italiano con una connessione a 30 Mbps e il 50% a
100 Mbps entro il 2020 e per la prima volta, ha affermato Renzi, “c’è un
percorso strategico”, con un “fondo dello Stato da 4,9 miliardi di risorse
previste dalle delibere Cipe di cui 3,5 già stanziati e 2,2 già andati
alle aree bianche”. Il premier, quindi, si è detto anche sicuro che i bandi per
portare la fibra ottica nei cluster C e D – quelle a fallimento di mercato –
“usciranno il 29 aprile per festeggiare i 30 di Internet: tutti gli operatori
faranno una gara e vinca il migliore”. È da dire, però, che su questo fronte si
attende ancora il via libera di Bruxelles, che presumibilmente non arriverà
prima dei primi di maggio.
A proposito di Enel Open Fiber – la newco Enel per la
fibra guidata da Tommaso Pompei – Starace ha detto “è una infrastruttura aperta
e non esclusiva, non in competizione con altri”. Del resto, ha aggiunto, “non
c’è una competizione tra reti, ma tra operatori di mercato che vanno a vendere
servizi”. L’operatore storico, dal canto suo, ha preferito trincerarsi nel
silenzio dopo la notizia dei possibili licenziamenti – 15 mila – diffusa
ieri da Bloomberg. Certo, è arrivata la smentita, di cui ha preso atto anche il
Governo, ma è arrivata dalla Francia per bocca di Vivendi e non dall’Italia e
sappiamo bene che finora il gruppo di Bollorè non è mai stato troppo
coerente nelle dichiarazioni né trasparente nelle intenzioni.E così, mentre
Vodafone e Wind fanno squadra con Enel, Metroweb continua a fare la reginetta
del ballo e a flirtare con tutti e Fastweb ha annunciato nei giorni scorsi
l’intenzione di potenziare, entro il 2020, la propria rete in fibra fino a 200
megabit al secondo e la sua estensione al 50% della popolazione (13 milioni di
famiglie e imprese in oltre 500 città), al momento, quindi, a Telecom non resta
altro che continuare a ballare da sola. Il piano della società – che ha portato
la fibra in circa 1.000 comuni e prevede di investire nella fibra 3,6 miliardi
in tre anni – prevede di portare la fibra dall’attuale 45% della popolazione
all’84% nel 2018, di cui il 20% in FTTH.
7 aprile 2016 Il Consiglio dell’Autorità per le
garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Angelo M. Cardani, relatore Antonio
Preto, ha approvato a maggioranza le Linee guida per le condizioni di accesso
all’ingrosso alle reti destinatarie di contributi pubblici. Lo scrive
l’Autorità in una nota odierna. Con questa decisione l’Autorità ha individuato
le Linee guida relative ai criteri applicabili per l’utilizzo delle
infrastrutture che saranno realizzate grazie al piano di finanziamenti pubblici
previsto dalla Strategia italiana per la banda ultra larga per le aree bianche
del Paese (cluster C e D).
8 aprile 2016 La Commissione Ue presenta il piano di
azione per ammodernare l’attuale sistema europeo dell’Iva. Tante importanti
novità, annunciate ieri a Bruxelles dal Commissario Ue agli Affari Economici
Pierre Moscovici, che impatteranno sul mercato e che riguardano anche gli eBook
e i giornali online. Emtro la fine del
2015 la Ue “proporrà di equiparare l’Iva dei libri digitali con quella dei
cartacei” anche per risolvere lo “sfasamento tra la normativa attuale e
l’economia digitale“.
8 aprile 2016 Ofcom avvia una consultazione sulla
banda larga come servizio universale, in linea con i desiderata del governo che
ha lanciato l’idea a novembre del 2015. L’obiettivo dell’Authority inglese è
verificare se ci sono le condizioni per introdurre l’obbligo di fornire un
accesso di almeno 10 Mbps a tutti i cittadini. La consultazione si chiuderà il
23 giugno e il parere dell’Ofcom sarà pronto entro fine anno.
8 aprile 2016 Il gruppo Cairo Communications,
azionista de La Sette, lancia un’Offerta Pubblica di Scambio volontaria sulla
totalità delle azioni del gruppo Rizzoli Corriere della Sera proprietario
dell’omonimo quotidiano milanese. Il piano punta a creare un grande gruppo
editoriale multimediale, dotato di una leadership stabile e indipendente”.
Insieme al raggiungimento di adesioni pari ad almeno il 50% più un’azione Cairo
chiede che le banche rinuncino “incondizioonatamente a qualsivoglia facoltà di
richiedere il rimborso anticipato del debito [di RCS] in ragione del cambio di
controllo”. Allo stesso modo domandano che l’esposizione del gruppo venga
“congelata” fino all’approvazione del bilancio 2017
Perfezionato
nella serata dopo la chiusura dei mercati dal CdA di Mediaset l’accordo stretegico
stipulato con il gruppo francese Vivendi con il triplice obiettivo di far
nascere una nuova major europea per la creazione di contenuti , costituire una
piattaforma pan-europea di streaming di contenuti on demand e permettere
l’ingresso di Mediaset Premium ceduta al gruppo francese in un grande network
internazionale di pay tv
8 aprile 2016 Mediaset cede la sua quota di controllo
dell’89% della piattaforma digitale terrestre a pagamento Mediaset Premium al
gruppo francese Vivendi. Anche Telefonica cederà il rimanente 11% al gruppo
francese guidato dal finanziere bretone Bolloré. La cessione si inserisce
nell’ambito di un accordo strategico fra Mediaset e Vivendi che prevede che i
due gruppi si scambino il 3.5% delle azioni. L’alleanza industriale franco-italiana
si propone di costituire un nuovo polo europeo per contrastare l’egemonia di
Sky nel mercato della televisione a pagamento e quella di Netflix nel mercato
dei contenuti al di sopra della rete. Secondo il patto parasociale che verrà
sottoscritto nel primo anno Vivendi non potrà sottoscrivere alcun acquisto di
ulteriori azioni di Mediaset e nel secondo e terzo anno non potrà in ogni caso
possedere una partecipazione complessiva superiore al 5%. una nuova major
europea per la creazione di contenuti. Nel nuovo quadro competitivo, Mediaset e Vivendi, già
campioni nei rispettivi paesi di origine, svilupperanno un progetto che si
occuperà di produzioni su scala internazionale. I contenuti saranno ideati e
realizzati da una nuova struttura secondo standard e linguaggi per il mercato
globale. E saranno valorizzati dalla distribuzione sulle reti tv dei due Gruppi
in Italia, Francia e Spagna. Le due aziende lavoreranno poi alla nascita della
prima piattaforma pan-europea di streaming di contenuti on demand. Le properties online dei due gruppi in
Italia, Francia, Spagna e Germania sono destinate a confluire in un unico
progetto in grado di garantire forte sviluppo tecnologico, customer experience sempre più evoluta e un’offerta di film e serie
tv sempre più ampia e pregiata. Grazie alla forza dell’unione dei due Gruppi,
obiettivo della nuova piattaforma è distribuire anche produzioni originali
espressamente dedicate. Il nuovo progetto prevede ulteriori sviluppi in Paesi
in cui oggi le due società non sono presenti.
Nell’accordo non è stata citata Telecom Italia il cui
ruolo, comunque, potrebbe essere centrale in un secondo momento.Vivendi,
controllando direttamente la società di telecomunicazioni italiana, potrà
utilizzarla come piattaforma per i futuri nuovi servizi di
streaming che saranno lanciati attraverso Mediaset Premium. Telecom Italia
e Mediaset Premium, dunque, in futuro potrebbero diventare importanti partner
per il lancio di una nuova piattaforma d’intrattenimento. Obietttivo del gruppo
francese di Bolloré lanciare una pay tv di dimensioni europee, assicurarsi i
diritti tv per contenuti di pregio, specie quelli relativi al Calcio, investire
nella produzione di opere originali, rafforzarsi nei servizi streaming con il
lancio di una piattaforma OTT comune.
Diverse
nella stampa le letture dell’intesa. Per Mediaset secondo Il Sole 24 Ore
l’effetto immediato è quello di entrare, e non da comprimario, in una realtà
multinazionale che vuole dire la sua a tutti gli effetti sul mercato televisivo
e in quella zona ampia di mercato che può nascere dalla convergenza
contenuti-tv-tlc (Vivendi è azionista di riferimento di Telecom Italia, con il
24,9%). Altro effetto è quello di conferire una realtà che, in un contesto come
quello attuale, rischiava di passare per una zavorra non sostenibile a lungo.
Dall’altra parte, dal lato francese, l’accordo rende tangibile il sogno di una
piattaforma europea per Vivendi, multinazionale che nasce come telco, oggi è a
tutti gli effetti una media company. Del resto, ha venduto la brasiliana Gvt a
Telefonica come la francese Sfr a Numericable. Via le attività nelle tlc e
shopping invece nei contenuti per il gruppo presieduto da Vincent Bollore che
ha in pancia Universal Music, con StudioCanal numero uno europeo della
produzione di di film e serie tv, ha il
canale pay Canal+ ed è azionista al 26,2% del nuovo gruppo Banijay, nato dalla
fusione fra la francese Banijay e l'italiana Zodiak Media. A questo a breve
potrebbe aggiungersi la società italiana di produzione Cattleya, nella quale
dovrebbe entrare. Chiaro che quel che serve ai francesi sono i contenuti
pregiati. Quelli li ha, o li può produrre, Mediaset cui invece manca la stazza
dei francesi. E c’è una cosa in più che Mediaset può garantire a Vivendi. Con
l’unione con il Gruppo di Cologno Vivendi si garantisce un affaccio nei mercati
televisivi italiano, spagnolo e tedesco, oltre a quello francese.
Secondo
la newsletter Key4Bis l’accordo tra Mediaset e Vivendi si sviluppa su tre
livelli: pay tv; produzione di contenuti su scala internazionale; piattaforma
paneuropea per contenuti on-demand in streaming. La mission: creare un
polo europeo in grado di competere con i grandi broadcaster e i newcomers.
Secondo Bloomberg, l’obiettivo di Vivendi, che già possiede la pay tv francese
Canal+ ed è il principale azionista di Telecom Italia con una quota
del 24,9%, è quello di concorrere con Sky Europe che fa capo al magnate
dei media Rupert Murdoch. L’accordo, si legge nella nota del gruppo
francese, “conferma la volontà di Vivendi di costruire un asse forte di
sviluppo in Europa del sud, un mercato con radici e cultura vicine alle sue. La
presenza significativa di Mediaset in Italia e in Spagna, attraverso canali
generalisti e tematici gratuiti e a pagamento, rappresenta una tappa importante
nella concretizzazione di questa strategia”. Sul fronte della pay tv, in
particolare, Vivendi “con Mediaset Premium amplia in modo significativo la sua
presenza in Europa, portando la sua base di abbonati totale a oltre 13 milioni,
in un mercato italiano che offre importanti prospettive di crescita”. E’ dei
giorni scorsi l’annuncio della riorganizzazione di tutta l’attività di
produzione che gravita intorno a Canal+. Ha anche lanciato il servizio per il
mobile Studio+, disponibile da settembre in una ventina di Paesi europei e
latinoamericani in collaborazione con degli operatori di tlc. Sempre questa
settimana Canal+ (attraverso la controllata Thema) ha anche comprato Alterna
Tv, società di distribuzione di contenuti destinati alla comunità ispanica
negli USA, da Eutelsat. Alterna Tv, con sede a Miami, ha un fatturato di
circa 10 milioni di euro e conta 10 milioni di abbonati in America Latina.
Attraverso questa operazione, di cui non si conosce l’ammontare, il gruppo
indica che vuole rafforzare la posizione di Canal+ nell’America del Nord.
L’idea di Vivendi potrebbe quindi essere molto chiaramente quella di diventare
forte sui mercati dove non c’è Sky. La
sfida a Sky La compagnia di Murdoch, primo investitore europeo di contenuti
televisivi con 21 milioni di famiglie abbonate in Europa, è presente in Italia,
Regno Unito, Irlanda, Germania e Austria. Vivendi punterebbe a una presenza in
Francia, Italia, Spagna e Germania. In Spagna c’è la pay tv Digital+ controllata
da Telefonica mentre Mediaset è presente con la tv generalista Telecinco,
la prima tv commerciale del Paese. Ricordiamo anche che Vivendi ha una quota di
circa l’1% in Telefonica. Ci sono insomma tutti gli ingredienti perché questo progetto
sia fattibile e questo lo sa bene anche Sky, non a caso nei giorni scorsi l’Ad
di Sky Italia, Andrea Zappia, ha dichiarato: “Noi abbiamo già fatto
l’integrazione tra le nostre attività in Europa, è normale che altri vadano
verso un’alleanza internazionale”. A dare infatti il calcio d’avvio al processo
di consolidamento nel Vecchio Continente è stata proprio Sky quando nel
luglio del 2014 ha annunciato la nascita di Sky Europe, dando vista a un
colosso paneuropeo della tv a pagamento. Una manovra definita dagli analisti la
più importante in 25 anni della sua storia. Per competere con un big come Sky,
Vivendi e Mediaset sono ben consapevoli che devono varcare i confini nazionali,
dove finora restano relegate le loro pay tv. Canal+ e Premium hanno evidenti
difficoltà a raccogliere nuovi abbonati. Premium ha 2 milioni di clienti, la
metà di Sky Italia. L’operazione tra i due gruppi permetterebbe di aspirare al
mercato europeo, a rafforzarsi nella distribuzione e produzione di contenuti
originali, ma anche a potenziare le offerte di servizi in streaming. Ecco
perché Vivendi procede nell’acquisizione di società di produzione e stringe
accordi con gli operatori tlc per poter sfruttare la loro fibra per la
distribuzione di contenuti. In questo
campo c’è poi l’altro grande competitor con cui fare i conti, Netflix.
Secondo i rumors l’intesa tra Vivendi e Mediaset prevede anche la creazione di
una piattaforma OTT in cui confluirebbero i servizi streaming delle due aziende
(Infinity Italia e Infinity Espana e da parte di Vivendi il servizio tedesco
Watchever).
Il progetto
SVOD di Vivendi non è un’idea nuova. Già un anno fa il presidente Vincent
Bolloré aveva annunciato di voler lanciare servizi on-demand pay in nuovi
Paesi. Più facile a dirsi che a farsi. Concorrere con Netflix non è così
semplice. E’ da almeno cinque anni che Vivendi e la sua pay tv Canal+ stanno
battendo questa via ma i risultati finora sono stati poco soddisfacenti.
CanalPlay è stato lanciato in Francia nel 2011. Il picco è stato raggiunto a settembre
2015 con 770 mila abbonati che sono poi scesi a 613 mila a fine dicembre e
adesso sarebbero addirittura 500 mila. Il motivo potrebbe essere che da
settembre il servizio non è più offerto con il pacchetto di SFR che ha
preferito lanciarne uno proprio, Zive. Anche in Canada, dove l’offerta è stata
lanciata nell’autunno del 2013, non è stata un successo. In cantiere c’era
anche il lancio in Giappone ma al momento non se ne sa nulla. Successivamente
Vivendi ha lanciato a gennaio 2013 un servizio in Germania, Watchever, ma anche
questo non ha prodotto notevoli risultati. Secondo Le Figaro, il
numero degli abbonati è inferiore ai 300 mila, cioè ancora meno rispetto a due
anni fa.Il fatturato poi è diminuito del 38% nel 2015, scendendo a 16 milioni
di euro. Le perdite sono notevoli: 135 milioni di euro cumulate tra il 2013 e
il 2014. Così pesanti da spingere Vincent Bolloré due anni fa a dare mandato
alla banca Merrill Lynch di trovare un acquirente. Non si è fatto avanti
nessuno, per cui Vivendi ha avviato un piano per correre ai ripari e
raggiungere il break-even nel 2015. Taglio delle spese di marketing anche
perché l’arrivo di Netflix ha aiutato a diffondere la conoscenza dei servizi in
streaming; riduzione degli investimenti in diritti tv e pagamenti non più a
forfait ma rapportati alla visione effettiva dei contenuti trasmessi. E infine
l’avvio di sinergie con le altre controllate di Vivendi: Watchever è al momento
l’unica piattaforma a proporre i concerti dei cantanti della major discografica
Universal, o le serie tv di Canal+ come ‘Les Revenants’ Il mercato tedesco è
però molto competitivo con cinque player: oltre a Watchever sono presenti
Netflix, Amazon, Sky e Maxdome di Pro7. Ma Watchever cerca di differenziarsi
offrendo contenuti originali, come i cartoni animati giapponesi o serie europee
che sono molto apprezzati, e sta già lavorando per lo sbarco in Austria.
Basterà per mettere all’angolo Netflix?
Alcuni analisti
finanziari soprattutto in Francia rimangono scettici infine sull’acquisto da
parte di Vivendi di una società come Mediaset Premium in rosso che si somma
alle attuali difficoltà della filiale Canal + che continua a perdere abbonati
con un elevato tasso di disdette. Altri ancora vedono invece una progressiva
mano francese sul mercato italiano per impedire un ulteriore crescita di altri
competitori anglossassoni oltre a Sky e Netflix, a cominciare da Discovery e
Liberty Media presenti sia nel mercato pay sia in quello free. Altri ancora
vedono il ritorno in scena di Berlusconi e la fine del suo isolamento sulla
scena televisiva internazionale grazie alla paziente ritessitura del suo amico
franco tunisino Tarak Ben Ammar dietro al quale vi sarebbero anche le ultime
scelte decise dal nuovo azionista
Vivendi che di fatto avrebbe assunto il controllo strategico di Telecom
Italia.
Alla prova
dei fatti – sottolinea Key 4Bis - il
nodo dell’accordo Mediaset-Vivendi resta il rilancio della pay tv. Il rilancio
della pay tv non sarà facile mentre contro Netflix si pensa a una società con
le major USA. Il tanto atteso accordo Mediaset-Vivendi è stato alla fine
ufficializzato. Chiaro ormai da tempo l’obiettivo dei francesi:
lanciare una pay tv di dimensioni europee, assicurarsi i diritti
tv per contenuti di pregio, specie quelli relativi al Calcio, investire
nella produzione di opere originali, rafforzarsi nei servizi streaming con il
lancio di una piattaforma OTT comune. Adesso però resta da capire come
farà Vivendi a mettere in pratica questo ambizioso progetto. Modificherà, come
ha già fatto in Canal+, il management della pay tv Premium che ora controlla
totalmente? Avvierà il passaggio di Premium sul satellite? La pay tv trasmette
infatti sul digitale terrestre ma in vista della liberazione delle frequenze
potrebbero essere avviati i lavori per la migrazione sul satellite. Il piano di
rilancio della pay tv sarà veramente complicato tanto più che Vivendi eredita
un bouquet con una perdita operativa di 115 milioni di euro nel 2015 che,
secondo alcuni analisti sentiti da Les Echos, raddoppierà nel 2016 e nel
2017 a seguito dell’aumento dei costi dei diritti sportivi dalla metà dello
scorso anno. Inoltre, aggiungono, “queste perdite non tengono conto del valore
della pubblicità di Premium sui canali free-to-air di Mediaset, si tratta di un
buco nero“. Altri osservatori sottolineano invece gli aspetti più positivi di
questa intesa che metterà insieme i 2 milioni di abbonati di Premium con i 5,7
milioni di Canal+ in Francia che sono 11,2 milioni su scala globale. In una
nota Jérôme Bodin, analista di Natixis, scrive che “le sinergie
possono essere molto importanti. Vivendi potrebbe sfruttare il proprio brand
sul mercato italiano, il proprio catalogo di diritti e soprattutto sviluppare
una nuova offerta comune con Telecom Italia” di cui la società francese è azionista
di riferimento con una quota del 24,9%. Secondo Bodin, le sinergie tra i tre
gruppi permetterebbero di sviluppare una nuova offerta “più qualitativa e
con un numero di abbonati molto più importante“. C’è inoltre da aggiungere che
oggi la penetrazione della pay tv è molto debole via Adsl ed è percepita come
la tecnologia del futuro di fronte al satellite usato dal maggior
competitor,Sky Italia di Rupert Murdoch. In ogni caso l’accordo
prevede che Vivendi non possa superare la quota del 5% di Mediaset nei prossimi
tre anni e non si parla (almeno per il momento) di un interesse per i canali
commerciali del Biscione. La mission è di andare ben al di là del mercato
italiano e aspirare a creare un player paneuropeo dell’audiovisivo. Tra gli
obiettivi c’è infatti quello di creare una piattaforma di video on-demand,
sul tipo diNetflix, che produrrà contenuti originali, come gli americani
appunto, in particolare l’idea è mettere in campo una partnership industriale.
Questa piattaforma sfrutterà, in Italia, Infinity di Mediaset (600
mila abbonati), CanalPlay in Francia (613 mila abbonati)
e Watchever in Germania (300 mila abbonati). Quest’ultimo è un asset
che Vivendi desidera mantenere in particolare per la tecnologia anche se non è
nell’asse del Sud Europa. Questa ‘Netflix dell’Europa del Sud” e, più in
generale, le ambizioni di Vivendi nella pay tv, troverebbero un forte supporto
nel ruolo di Vivendi in Telecom Italia e forse, un giorno, anche
in Telefonica, di cui il gruppo possiede l’1%, due operatori tlc con un
forte potere nella distribuzione in America Latina alla quale i
francesi guardano da tempo con attenzione. La sfida non sarà facile.
Netflix va forte e sta investendo 6 miliardi di dollari l’anno nei contenuti.
Senza tralasciare che c’è anche un player come Amazon che sta
accelerando sul proprio servizio in streaming Premium Video. Un analista
riferisce sempre a Les Echos che Hulu, il servizio rivale negli
USA, è molto dietro nonostante abbia azionisti molto potenti, riferendosi a
Fox, Disney e Comcast. Vivendi, commenta un altro analista, dovrà spostare su
scala globale quanto sta già facendo in Francia con CanalPlay ma ci vuole gran
coraggio perché dovrà farei conti con pesanti perdite finanziarie registrate
lungo diversi anni. Vivendi lo sa bene e non a caso ha già detto che conta di
tirare dentro al proprio progetto anche gli studios americani, pensando
magari a creare una società ad hoc e dando loro una quota del capitale.
Secondo Il fatto quotidiano l'intesa tra i francesi e l'ex Cavaliere ha come effetto collaterale
il maggiore isolamento della Rai, che dovrà fare i conti con un concorrente più
forte: grazie all'operazione il gruppo di Cologno Monzese, che domina il
mercato pubblicitario della tv in chiaro (57% del totale), diventa infatti più
internazionale e quindi più interessante per gli inserzionisti. L’operazione costituirebbe
insomma un “Colpo grosso per la famiglia Berlusconi e per l’amico
francese Vincent Bolloré. In un colpo solo Mediaset si libera della
grana Premium, trova un nuovo socio e mette piede in Telecom Italia. Il
raider bretone dal canto suo porta casa un tassello cruciale per la costruzione
di un impero media che avrà potenziali clienti sparsi
tra Francia, Italia, Spagna, Sud America e Africa del nord. L’intesa è stata
raggiunta dopo più di un anno di trattative a valle di una settimana
di indiscrezioni indisturbate dalla Consob, che
hanno contribuito ad alzare, insieme al titolo, il valore della posta
messa sul piatto da Mediaset. L’intesa prevede, infatti, che il 3,5%
di Cologno sia scambiato con la medesima quota di Vivendi e che
la differenza di prezzo sia compensata dall’intera partecipazione
in Mediaset Premium. “E’ un accordo di cui siamo molto soddisfatti, che
guarda a sviluppi di natura industriale – ha spiegato l’ad di Mediaset, Pier
Silvio Berlusconi – E’ una scelta strategica che abbiamo assolutamente
cercato, la migliore possibile”. La grande alleanza, finalizzata a contrastare
l’avanzata statunitense di Netflix e il potente network del
miliardario Rupert Murdoch, era attesa da giorni. Tuttavia ciò non ha
impedito le speculazioni sul titolo Mediaset (che solo venerdì ha
guadagnato il 5,36%) nel silenzio della Consob di Giuseppe Vegas. Strategicamente l’operazione ha una
sua logica ferrea come rilevava nell’agosto dello scorso anno un
report di Natixis. Il patto europeo Mediaset-Vivendi si articola
in “tre innovativi progetti industriali destinati a giocare un ruolo rilevante
nel settore media” come spiega una nota di Mediaset. Innanzitutto, prevede
la nascita di “una nuova major europea per la creazione di contenuti”.
In secondo luogo, sancisce lo sviluppo della “la prima piattaforma pan-europea
di streaming di contenuti on demand” ed infine segna l’ “ingresso di
Mediaset Premium in un grande network internazionale di pay tv”. L’intesa
fra le due compagnie media porta però anche in dote come effetto
collaterale il maggiore isolamento della Rai. Non è un caso infatti
che, dopo aver imposto il canone via bolletta elettrica, il governo
Renzi si sia posto il problema del riposizionamento strategico del
servizio pubblico attraverso la prima grande consultazione sulla Rai. E’
evidente sin d’ora, infatti, che l’emittenza pubblica dovrà fare i conti
con un concorrente più forte: grazie all’operazione conclusa con Vivendi,
Mediaset, che domina il mercato pubblicitario della tv in chiaro (57%
del totale), diventa infatti più internazionale e quindi più interessante per
gli inserzionisti. Non solo: con ogni probabilità il Biscione beneficerà
anche del fatto che Vivendi è anche proprietaria di Havas, un potente centro
media, cioè una società che smista grossi budget pubblicitari per conto di
grandi gruppi nazionali e internazionali. Inoltre Cologno
Monzese entrerà in contatto con una realtà tecnologicamente molto
dinamica: la tv on demand è una realtà consolidata in Francia, mentre in Italia
ha origini molto più recenti anche per via del mancato sviluppo
della televisione via cavo a tutto vantaggio del digitale
terrestre. Insomma, l’intesa con Vivendi offre una nuova vita a Mediaset.
“Non è un primo passo per un disimpegno dall’editoria. La volontà è di
investire e spingere, prova ne sono gli investimenti
in radio, Libri e Banzai. E’ un primo passo verso
un’apertura europea” come ha spiegato Piersilvio Berlusconi che non ha
escluso in futuro la possibilità di entrare a far parte del cda di Vivendi, di
cui ormai è il terzo azionista dietro Bolloré e il fondo
Usa Blackrock. Non resta che chiedersi – conclude il Fatto quotidiano quale sarà, a questo punto, la prossima mossa
della famiglia Berlusconi nel riposizionamento del loro impero. In
questo scenario, certamente gioca un ruolo molto speciale Telecom
Italia di cui è appena diventato amministratore delegato Flavio
Cattaneo, manager vicino a Silvio Berlusconi e apprezzato da Vivendi. Uno
dei primi banchi di prova di Cattaneo in Telecom è la cessione delle torri di
trasmissione di Telecom che fanno gola alla controllata
Mediaset, Ei Towers, e anche al tandemF2i-Cellnex. La proposta di questi
ultimi era gradita all’ex ad Marco Patuano. Ma ora le cose potrebbero cambiare
aprendo le porte alla nascita di un leader italiano delle torri che,
unico caso in Europa, sarebbe controllato da una società
di contenuti. Per ora, naturalmente, si tratta solo di ipotesi. La
certezza è una sola: grazie all’alleanza con Vivendi, la famiglia Berlusconi,
che ha chiesto e ottenuto un tetto del 5% del capitale agli acquisti
diVivendi sul titolo Mediaset, è riuscita a mettere al sicuro il patrimonio della
famiglia in chiave più internazionale e redditizia. Con l’aiuto di Vincent
Bolloré e del finanziere franco-tunisino,Tarak Ben Ammar, nel silenzio di un
governo che ha deciso di non entrare negli affari privati di aziende quotate.
Neanche quando riguardano asset strategici come infrastrutture di telecomunicazione e
informazione.
9 aprile 2016 Primo no dei soci di RCS all’OPS
lanciata da Cairo. Le quote di Mediobanca, Diego della Valle, UnipolSai e
Pirelli sembrano destinate a non essere conferite all’Offerta di scambio. Non
escludono OPA o aumento di capitale riservato ad un nuovo gruppo industriale
11 aprile 2016 Dalla via della seta alla ‘via del
vino’, col vantaggio che non ci vorranno più otto anni per andare e tornare
dalla Cina – quanto impiegò Marco Polo – ma basterà un click per mettere il
meglio della produzione italiana a disposizione di 1,4 miliardi di cinesi. In
visita in Italia Jack Ma, secondo uomo più ricco della Cina e patron di Alibaba
– la principale piattaforma cinese di vendite online – manifesta dal Vinitaly di Verona il suo
progetto per aiutare il vino italiano a sfondare in Cina, grazie alla forte
passione dei cinesi per tutto ciò che è made in Italy, dalla moda alle
auto.“Abbiamo trecento milioni di persone nella fascia della classe media, che
diventeranno mezzo miliardo in pochi anni, e due miliardi di under 40 che
comprano abitualmente su internet. I giovani adorano comprare su internet e
amano i prodotti italiani” ha detto il magnate cinese in presenza di Matteo
Renzi e Maurizio Martina.
11 aprile 2016 Il bouquet pay radio via satellite
SiriusXM, controllato da Liberty Media (John Malone), supera nel primo
tirmestre 2016 la soglia dei 30 milloni di abbonati con una crewcita
trimestrale di 465 mila nuobi clienti
12 aprile 2016 Muore improvvisamente Gianroberto Casaleggio, fondatore e guida
insieme a Beppe Grillo del Movimento Cinque Stelle. La gestione del sito del
Movimento passa al figlio. Nel 2007 e 2008 aveva realizzato due fiolmatio
promozionali della Casaleggio Associati Prometeus e Gaia ambientati nel futuro
e incentrati sulla profezia di un nuovo ordine mondiale in cui vige la
supremazia dei media e una democrazia diretta basata sulla Rete
12 aprile 2016 Via libera definitivo della Camera alla
legge di Riforma Costituzionale cd Legge Boschi co 361 voti favorevoli, 7 contrari 2 2
astenuti. L’intera opposizione di centrodestra (Forza Italia, Lega, Fratelli
d’Italia e cespugli) e quella di Sinistra Italiana non partecipano al voto in
segno di protesta. Non avendo ottenuto la maggioranza dei due terzi la legge
verrà sottoposta ad un referendum confermativo da parte dei cittadini.
Renzi intende
farne un plebiscito pro o contro il suo operato. Se vince il sì il vecchio Senato cesserà di esistere. Al suo posto un
consesso con meno membri (100 contro gli attuali 315) che sarà espressione
delle autonomie e avrà una potestà legislativa limitata. Non voterà la fiducia
al Governo che verrà concessa dalla sola Camera. Non sarà più elettivo e sarà
composto da 74 membri nominati – con modalità che verranno definite – dalle
Regioni, 21 sindaci, 5 personalità scelte dal presidente della Repubblica, non
più a vita come gli ex capi dello Stato. Il sistema bicamerale verrà
parzialmente meno. I disegni di legge del Governo avranno una corsia
preferenziale. Le province abolite e così il CNEL, il Consiglio nazionale
dell'economia e del lavoro. Cambierà anche il sistema di elezione del
presidente della Repubblica: dopo la settima votazione basterà la maggioranza
dei votanti.
Quale volto avrà l'Italia se in ottobre vincerà il sì. L'Esecutivo sarà più forte. E ciò è positivo in un Paese con governi fragili, ricattati da piccole minoranze e in presenza di un diffuso potere di veto di corporazioni e interessi costituiti. Chi governa avrà più possibilità di far approvare, in tempi brevi, il proprio programma. La Costituzione del 1948, uscendo il Paese da una guerra e da una dittatura, scontava la saggia preoccupazione dei padri costituenti di dar vita a una repubblica parlamentare, sentita da tutti come propria. Oggi, il pendolo del potere oscilla verso l'Esecutivo. Avviene non solo in Italia. La globalizzazione impone scelte più rapide. Una scomposta ubriacatura federalista viene meno. Alcuni poteri (energia per esempio) ritornano allo Stato spezzando un'interminabile catena di contenziosi che ha ingolfato la Corte costituzionale
Quale volto avrà l'Italia se in ottobre vincerà il sì. L'Esecutivo sarà più forte. E ciò è positivo in un Paese con governi fragili, ricattati da piccole minoranze e in presenza di un diffuso potere di veto di corporazioni e interessi costituiti. Chi governa avrà più possibilità di far approvare, in tempi brevi, il proprio programma. La Costituzione del 1948, uscendo il Paese da una guerra e da una dittatura, scontava la saggia preoccupazione dei padri costituenti di dar vita a una repubblica parlamentare, sentita da tutti come propria. Oggi, il pendolo del potere oscilla verso l'Esecutivo. Avviene non solo in Italia. La globalizzazione impone scelte più rapide. Una scomposta ubriacatura federalista viene meno. Alcuni poteri (energia per esempio) ritornano allo Stato spezzando un'interminabile catena di contenziosi che ha ingolfato la Corte costituzionale
12 aprile 2016 Vivendi prosegue nel proprio ambizioso
progetto di trasformazione in un player con ambizioni globali, forte sul
mercato europeo dei contenuti. L’ultima novità riguarda l’ingresso di Vivendi
nel capitale della catena di negozi francesi Fnac leader anche nella
distribuzione online di contenuti e nella gestione di grandi eventi live. Parte
la guerra contro Amazon
12 aprile 2016
Pur insignita di vari premi e riconoscimenti giornalistici per la sua
qualità, dopo tre anni di esistenza choude i battenti la versione oltre oceano
della rete all news qatariana Al-Jazeera America.Non è mai riuscita a trovare una propria platea
con solo 30 mila ascoltatori nel Prime Time
12 aprile 2016 Si svolge a Roma la prima consultazione
CambieRai sul "servizio pubblico radio-televisivo e multimediale",
avviata dal ministero per lo Sviluppo Economico in previsione del rinnovo della
Concessione in scandenza l’8 maggioo prossimo, che il Sottosegretario
Giaconelli ha annunciato verrà prorogata sino al 31 ottobre 2016. Sedici
i tavoli tecnici convocati dal Ministero dello Sviluppo Economico, distribuiti
in 4 macro-aree (Sistema Italia, Industria creativa, Digitale, Società
italiana), ai quali parteciperanno 140 persone in rappresentanza di 62
associazioni, 20 enti pubblici e istituzioni, 11 centri studi e think tank.
Venti gli esperti coinvolti, 16 i rappresentanti di Rai, uno per ogni tavolo.
12 aprile 2016 Si insedia il nuovo AD di Telecom
Italia Flavio Cattaneo. Nodo primo sul tavolo le strategie per lo sviluppo
della banda ultralarga di fronte all’offensiva di Enel che sembra essere stata
fortemente incoraggiata dal Governo.
Telecom dovrà capire da quale parte vorrà stare Metroweb: con la società
guidata da Franco Bassanini e controllata da CDP e F2i, la società telefonica
ha in ballo un piano per cablare 250 città ma è ancora in attesa del parere
dell’Agcom. Ma, secondo ricostruzioni di stampa, la società starebbe guardando
anche ad Enel, e potrebbe quindi entrare nel condominio composto dalla società
elettrica con Vodafone e Wind in qualità di partner commerciali (anche se
i dettagli degli accordi sono ancora top secret). Nel frattempo l’ex incumbent
oggi controllato da Vivendi porterà avanti il suo piano infrastrutturale, con
3,6 miliardi destinati alla fibra in tre anni e l’obiettivo di portarla all’84%
della popolazione entro il 2018 (dall’attuale 45%).
13 aprile 2016
Più trasparenza per combattere l’elusione fiscale delle multinazionali
che ogni anno costa ai Paesi Ue, in termini di perdite di gettito, tra i 50 e i
70 miliardi di euro. E’ questo il senso di fondo della proposta presentata
dalla Commissione Ue che va a integrare quella già prevista su scambio delle
informazioni tra autorità fiscali, introducendo l’obbligo per le multinazionali
con un reddito globale superiore a 750 milioni di euro l’anno che operano
nell’Ue (comprese quelle non europee) di dichiarare dove generano i profitti e
dove pagano le tasse sul territorio dell’Ue, pubblicando i dati essenziali
secondo una ripartizione paese per paese. Le società dovranno pubblicare dati
aggregati relativi al totale delle imposte versate fuori dall’Ue
13 aprile 2016 Realizzare una doppia rete in fibra
ottica – come sembra ormai certo accadrà nel nostro paese dopo la discesa in
campo di Enel – non conviene a nessuno: troppo debole la domanda, troppo alti i
rischi di un doppio investimento anche nelle città più remunerative, dove si
stanno concentrando gli sforzi sia della società elettrica che dell’incumbent
Telecom Italia. Stando al parere degli analisti di Mediobanca Securities quindi
la soluzione ideale per accelerare la posa della fibra senza che nessuno si
faccia male sarebbe un accordo tra Telecom e Metroweb con il coinvolgimento di
Enel. Ma se non si trovasse la quadra in questo senso, allora il nuovo Ceo
“potrebbe studiare l’opzione di un maggiore taglio dei costi. La società di tlc
italiana potrebbe poi esplorare l’opzione dello spin-off della rete fissa,
aprendo il capitale a terze parti, cedendo il 25%-30% delle quote a un fondo
infrastrutturale detenuto dallo Stato”, cosa che potrebbe ridurre il debito del
gruppo fino al 20%. Un accordo con Metroweb – dicono quindi gli analisti ICBPI
– sarebbe poi auspicabile anche per evitare l’isolamento di Telecom Italia nel
panorama della fibra ottica, al cui sviluppo la società – che copre già con la
sua rete circa 1.000 comuni – destinerà 3,5 miliardi nei prossimo tre anni.
Telecom, nota ancora Mediobanca Securities, parte da una copertura che è già al
40% mentre Enel Open Fiber – che prevede investimenti per 2,5 miliardi di euro
– deve partire da zero
13 aprile 2016 Cattive notizie per i siti di news
italiani. Dai dati Audiweb frafebbraio 2015 e febbraio 2016 emerge che delle
dieci testate prese in considerazione ben sette hanno una flessione
significativa. Il Corriere, i cui dati erano particolarmente attesi per
verificare l’effetto paywall, cala del 4% [pari a circa 50mila utenti unici]
rispetto al gennaio 2016 ma, soprattutto, registra una flessione del
18.2% rispetto al febbraio 2015 e “la rosa”, per restare in casa RCS, perde il
17.3%. TgCom24 registra una perdita di quasi un terzo degli utenti unici
[-28.4%], ANSA del 22.4%, Blogo -30% e Il Messaggero crolla letteralmente con
il -41% rispetto al febbraio 2015. Una vera e propria “strage” dalla quale si
salva la corazzata dell’informazione italiana online: Repubblica che resta
sostanzialmente stabile. Ottime invece le performance de la Stampa con il
+29.4% e positiva quella Citynews che cresce del 3.2%. Ancora peggio, se
possibile, il dato relativo alle pagine viste che, come noto, sono quelle
che sono la fonte principale di reddito per i publisher allo stato
attuale. In questo caso infatti solo la Stampa ha un andamento positivo
[+39.9%] Repubblica cala del 5.3% rispetto al febbraio 2015, Corriere perde il
39.5% e la Gazzetta il 33.7%. Blogo registra un – 41.1%, il Messaggero -46.3,
TgCom24 -36.2 e via di seguito. Un crollo generalizzato che, se in parte è
inevitabilmente legato agli accessi da mobile, è altrettanto indice di una
disaffezione nei confronti dei siti d’informazione. Una evidenza che si
conferma, se necessario, analizzando anche i dati del tempo
medio speso con, ad esempio, TgCom24 che vede dimezzarsi il tempo di
permanenza sul sito.
14 aprile 2016 In audizione al Senato l’ad di Enel
Open Fiber, Tommaso Pompei spiega che per le città medie di 200 mila abitanti
“pensiamo di riuscire a cablarle fino all’80% in 24-28 mesi”. E non è questo
l’unico dato su cui ad di Enel e ad di Enel Open Fiber non sono allineati: se Starace
parla di “30 mesi” per il completamento dei lavori nelle 224 città comprese nel
piano, Pompei dilata a “un arco di tempo di 3-4 anni” “Penso sarà un progresso
graduale – ha affermato Starace – Abbiamo annunciato un piano che
gradualmente ci porta da 10 a 40, fino a 224 città”, aggiungendo che comunque
tempi e costi si comprenderanno meglio strada facendo. Quel che è certo,
invece, è che Enel non si porrà in contrapposizione con gli operatori, ma sarà
soltanto un “operatore all’ingrosso di capacità di trasmissione di banda”
intesa sia come “fibra spenta a carico dell’operatore che compra capacità
trasmissiva, sia fibra accesa soprattutto orientata a zone in cui ci sono
piccoli operatori o anche grandi operatori che non abbiano convenienza” a
realizzare una propria rete ha precisato Pompei.
·
16 aprile 2016 les
députés brésiliens votent la destitution de la présidente brésilienne, Dilma Rousseff.
17 e abril A Câmara dos Deputados do Brasil decide em plenário pela continuidade do processo de impeachment da presidente Dilma Rousseff.[24]
·
17 aprile: In
Italia, referendum abrogativo contro le trivellazioni entro le 12 miglia
da coste e aree protette.
17 aprile 2016 Per gli Stati Uniti, la leadership nel
5G è una “priorità nazionale”. Lo ha ribadito il presidente della Federal
Communications Commission, Tom Wheeler ricordando che l’Autorità sta preparando
l’asta per l’assegnazione dello spettro 5G per questa estate.
“Il 5G presenta una nuova opportunità che promette
vantaggi simili, se non superiori, alla leadership nel 4G”. Gli Stati Uniti
sono primi al mondo nello sviluppo e nell’implementazione delle reti 4G LTE e questa
leadership ha generato centinaia di migliaia di posti di lavoro. “La tecnologia
e i software americani costituiscono il fulcro delle reti di tutto il mondo e
le applicazioni americane sono sui dispositivi di tutto il mondo per merito della
nostra leadership nel 4G”.. Spiegando che le decisioni di oggi incideranno
sulla realtà per molti anni a venire e che gli Usa non possono perdere la
leadership in un mondo sempre più wireless, Wheeler ha quindi sottolineato la
necessità di avere a disposizione la quantità adeguata di spettro e di
avere “reti aperte che invitino all’innovazione”. Per soddisfare la domanda di
spettro, gli Usa hanno lanciato la cosiddetta ‘asta a incentivo’, un mezzo per
incoraggiare i broadcaster a rinunciare volontariamente ai diritti di utilizzo
dello spettro in cambio di una quota dei proventi dell’asta delle nuove
licenze. In sostanza, l’asta a incentivo è fatta di due gare separate: la prima
– partita il 29 marzo e della durata prevista di 4 settimane – nella quale i
broadcaster vendono le loro frequenze alla FCC, la seconda nella quale le telco
faranno le loro offerte e che dovrebbe svolgersi, come detto da Wheeler, questa
estate. Un inizio strutturato su condizioni uguali per tutti colo che
forniscono servizi simili. Un inizio che che dia nuovo input alla transizione
da analogico a digitale. Un inizio che riduca i costi per i consumatori e
aumenti la scelta. Un nuovo inizio – ha concluso – che potrebbe essere
riassunto in tre parole: competizione, competizione, competizione”.
18 aprile 2016 Gli stati membri starebbero cercando di
bloccare la proposta della Commissione Ue sulla portabilità dei contenuti
online il vicepresidente della Commissione Ue per il mercato unico
digitale Andrus Ansip, in un incontro
ristretto con la stampa, dichiara di essere molto infastidito da questi
sviluppi. Lo scorso dicembre la Commissione Ue ha presentato, nell'ambito della
strategia per il mercato unico digitale, un regolamento sulla portabilità
transfrontaliera dei contenuti online. L.’obiettivo è consentire ai cittadini
europei che si spostano nell'Ue di accedere ai contenuti digitali (film,
trasmissioni sportive, musica, e-book o giochi) acquistati nel proprio paese di
origine. Si tratta di un nuovo diritto per i consumatori dell'Ue che dovrebbe
diventare una realtà nel 2017. "Alcuni stati membri chiedono un numero di
giorni di portabilità, ma quello che paghi è tuo e devi poterne usufruire dove
vuoi", ha commentato Ansip. Inoltre, diversi paesi stanno cercando di
estendere il periodo transitorio per adeguarsi al nuovo regolamento fino a due
anni. La proposta sulla portabilità va in parallelo con la decisione sulla fine
del roaming da giugno 2017 e la riforma del copyright in corso. Ansip ha
ricordato che a maggio è atteso il primo provvedimento contro i geoblocchi
ingiustificati per eliminare il divieto di poter acquistare online in altri
paesi; il provvedimento però riguarderà solo i "beni materiali". I
beni protetti da diritti d'autore, invece, rientreranno nel pacchetto sul
copyright atteso per la seconda metà dell’anno.
18
aprile 2016 Amazon lancia la sfida a Netflix su Video e film in streaming, annunciando
che il proprio servizio OTT Amazon Prime Video sinora accessibile abbonandosi
al più costoso servizo di consegna Amazon Prime a 99 diollari all’anno, d’ora
in poi può essere acquistato autonomamente sottoscrivendo un abbonamento
mensile a 8.99 dollari, 1 in meno rispetto a quello a Netflix.
18 aprile 2016 Il governo conservatore britannico,
attraverso il proprio ministro alla cultura John Whittingdale intende
costringere la BBC a vendere la partecipazione del 50% co-detenuta dal proprio
braccio commerciale BBC Worldwide unitamente al network televisivo a pagamento
americano Scripps, valutata 500 milioni di sterline, nella joint venture UKTV,
detentrice di 10 canali fra i quali Dave, Alibi e Gold. La BBC respinge
sdegnosamente l’ipotesi ricordando come attraverso BBC Worldwide riceva
ogni anno 330 milioni di sterline, ovvero circa un terzo dalle proprie attività
commerciali.
A fronte
dell’intesa Vivendi azionista di controllo di Telecom Italia con Mediaset e a
quella storica fra Fastweb e Sky Italia si potrebbe delineare in Italia sul
fronte dell’offerta OTT in Videostreaming una terza partnership fra Vodafone e
Netflix
18 aprile 2016, Vodafone lancia la fibra a 500 Mbps
con tecnologia Fiber to the Home (FTTH) nelle città di Milano, Bologna e
Torino, diventando così il primo operatore a raggiungere questa velocità in
Italia. Con la connessione fino a 500 Mbps i clienti Vodafone potranno
usufruire di servizi differenzianti, ottimizzare la qualità di streaming audio
e video, accelerare il download di file e contenuti multimediali, diminuendo
sensibilmente la latenza ed i tempi di attesa. Con la fibra a 500 Mbps si
ottengono le migliori performance anche avendo più dispositivi connessi
contemporaneamente alla propria rete domestica.I servizi in fibra di Vodafone
Italia con velocità fino a 100 Mbps, sono disponibili oggi in oltre 270 città
per 8,5 milioni di famiglie e imprese. Ulteriore novità è l’accordo in
esclusiva commerciale con Netflix che, dopo il mobile, arriva anche per il
fisso. Tutte le nuove attivazioni fibra avranno 6 mesi inclusi per guardare le
serie TV più attese e i migliori film della principale rete televisiva online
al mondo, anche su due dispositivi allo stesso tempo. Navigheranno alla massima
velocità i clienti che sceglieranno l’offerta Super Fibra Family, che include
Internet senza limiti, chiamate illimitate verso numeri fissi e mobili
nazionali e numerazioni fisse di oltre 20 Paesi in Europa e Nord America, una SIM
con 1GB in 4G di Internet ad Alta Velocità per navigare fuori casa e 6 mesi di
Netflix. Tutto a 30 euro ogni 4 settimane per 12 rinnovi.
18 aprile 2016 Sky plc annuncia il primo grande
accordo internazionale, quello con Sony Pictures Television, per i contenuti
cinematografici. Dopo quello con HBO e CBS per le serie televisive, adesso Sky
stringe una partnership d’eccezione con Sony sui film. L’intesa riguarda i
servizi Sky in abbonamento e in pay-per-view di cinema del Regno Unito,
Irlanda, Germania, Austria e Italia. Sky lo definisce un “accordo storico” che
comprende tutte le nuove e future produzioni di Sony, fra cui, per la prima
volta, tutte quelle in Ultra Alta Definizione. Per l’azienda, contribuirà al
rafforzamento di Sky come leader nel servizio cinema per i suoi clienti in
ciascuno dei territori in cui opera. I milioni di abbonati ai servizi Sky sul
cinema in Europa (Sky Movies, Sky Cinema e Sky Film) avranno, infatti, la
possibilità di guardare tutti gli ultimi successi targati Sony “più di un anno
prima di qualsiasi altro servizio in abbonamento e solo pochi mesi dopo la loro
uscita nelle sale”. I film potranno essere guardati anche su tutti i
dispositivi mobili grazie al servizio Sky Go. I clienti dei servizi
pay-per-view cinema in Europa (Sky Store, Sky Select e Sky Primafila) avranno
inoltre la possibilità di affittare e, quando possibile, di acquistare sia le
nuove produzioni di Sony che i grandi classici. I clienti dei servizi streaming
di Sky, NOWTV e Sky Online, potranno guardare i film targati Sony sia live che
on-demand
19 aprile 2016 La Commissione Ue presenta una serie di
misure per aiutare le imprese e le pubbliche amministrazioni europee a
sfruttare al meglio le possibilità offerte dalla nuove tencologie. Il pacchetto
di interventi rientra tra le 16 iniziative previste dalla strategia per il
mercato unico digitale, presentata nel maggio 2015. Tre, in particolare, saranno i pilastri del Piano, il
cui principale obiettivo sarà di consentire all’industria di “sfruttare
appieno le opportunità digitali in tutti i settori e indipendentemente dalle
dimensioni dell’impresa per essere competitiva a livello mondiale”: a) lo
sviluppo di norme tecniche comuni nei settori prioritari (dal 5G all’ internet
delle cose, dal cloud computing alla scienza basata sui dati); b) la
digitalizzazione dei servizi pubblici; c) la transizione verso il
digitale di un’industria ancora per troppi versi ancorata ai sistemi
produttivi e ai sistemi analogici. Un’arretratezza insostenibile nell’era
dell’Internet of Things e del data analytics, che investe tanto i settori
tradizionali – dall’edilizia all’agroalimentare, dal tessile alla siderurgia –
quanto le PMI. Complessivamente si tratta di 50 miliardi di euro di
investimenti pubblici e privati in 5 anni per la digitalizzazione
dell‘industria e delle pubbliche amministrazioni europee e per stimolare gli
investimenti attraverso reti e partenariati strategici così ripartiti: 1) 37
miliardi andranno a rilanciare l’innovazione digitale. Di questa cifra, 22
miliardi in 5 anni riguarderanno investimenti in partenariati pubblico-privato
(PPP) digitali. La somma include 4 miliardi di fondi pubblici Ue dal piano
di ricerca e innovazione Horizon 2020. Un miliardo arriverà dagli Stati membri
nell’ambito del programma Electronic Components and Systems for European
Leadership (ECSEL). Altri 17 miliardi dovrebbero arrivare dal settore privato e
ulteriori 15 miliardi dai bilanci nazionali destinati alla ricerca. In questo
senso la Commissione incoraggia gli Stati membri a dedicare almeno 3 miliardi
di euro per ciascuno dei cinque anni dai budget per l’ICT, la ricerca e
l’innovazione per la ricerca nei settori chiave identificati dalle aziende
coinvolte nei PPP digitali; 2) 5,5 miliardi in 5 anni saranno destinati agli
Innovation Hub. Il grosso di questa cifra – 5 miliardi – proverrà dai fondi
nazionali e regionali mentre 500 milioni proverranno da Horizon 2020; 3) 6,3
miliardi la cifra stanziata per i componenti elettronici; 4) 6,7 miliardi per
la European Cloud Initiative. Di questa cifra, 2 miliardi proverranno da
Horizon 2020 e altri 4,7 miliardi in 5 anni dal settore privato.
Fra le misure
merita particolare attenzione il Piano Ue per il cloud. Le nuove misure
permetteranno di sviluppare servizi che consentiranno alla Pubblica Amministrazione
e alle Imprese di sfruttare i vantaggi dei big data; il nuovo cloud europeo per la scienza aperta
fornirà a 1,7 milioni di ricercatori e a 70 milioni di professionisti della
scienza e della tecnologia in Europa un ambiente virtuale per archiviazione,
condivisione e riutilizzo dei dati a livello interdisciplinare e
transfrontaliero. Gli investimenti pubblici e privati necessari per realizzare
il Piano Ue per il cloud sono stimati a 6,7 miliardi di euro. La Commissione
stanzierà 2 miliardi di euro nell’ambito del progetto Horizon 2020. Secondo le
stime, su un periodo di cinque anni saranno necessari 4,7 miliardi di euro di
investimenti pubblici e privati aggiuntivi. Il Piano Ue si realizzerà
attraverso una serie di azioni: Dal 2016, creazione di un cloud europeo per la
scienza aperta per i ricercatori europei e i loro collaboratori scientifici in
tutto il mondo; nel 2017, trasformazione di tutti i dati scientifici generati
dai progetti che saranno realizzati nel quadro del programma di ricerca e innovazione
Horizon 2020 (che ha una dotazione di 77 miliardi di euro) in dati aperti di
default, ossia automaticamente accessibili a tutti; nel 2018, lancio di
un’iniziativa faro volta ad accelerare lo sviluppo della nascente tecnologia
quantistica, alla base della prossima generazione di super-computer; entro il
2020, sviluppo e diffusione su vasta scala di un’infrastruttura europea per il
calcolo ad alte prestazioni, l’archiviazione dei dati e le reti, anche
attraverso l’acquisto di due prototipi di super-computer di prossima
generazione (di cui uno tra i primi tre al mondo), la realizzazione di un
centro europeo per i big data e il potenziamento della dorsale di rete per la
ricerca e l’innovazione (GÉANT).
La
Commissione invia uno Statementof Objections a Google, primo passo formale per
una procedura di infrazione alle regole della concorrenza
20 aprile 2016 La Commissione Europea formalizza le
accuse contro Google accusando il colosso americano di abuso di posizione
dominante per le restrizioni imposte a i costruttori di smartphone e tablet
Android e agli oporatori di telefonia mobile ai quali impone di preistallare
proprie APP come Google search.
20 aprile 2016 Sarebbe tutto pronto per il via libera
della Commissione Europea al piano italiano per la banda ultralarga nelle aree
a fallimento di mercato, notificato a Bruxelles alla fine del mese scorso dopo
la pre-notifica a dicembre 2015. “Non ci sono grandi problemi, è quasi tutto
risolto e stiamo andando verso un atterraggio morbido”, ha riferito una fonte
di Bruxelles all’Ansa. Un via libera atteso per poter procedere con la stesura
dei prossimi bandi di gara per la realizzazione delle reti ultrabroadband nelle
aree a fallimento di mercato, nelle quali si prevede un intervento diretto
dello Stato, con le infrastrutture che resteranno in mano pubblica. L’Antitrust
europeo deve pertanto appurare che il piano così concepito non sia contrario
alle norme europee sugli aiuti di Stato. L’intervento diretto sarebbe limitato
a una parte del Cluster C (per le quali si stima che gli operatori possano
maturare l’interesse a investire in reti con più di 100 Mbps soltanto grazie a
un sostegno statale) e al Cluster D (aree tipicamente a fallimento di mercato
per le quali solo l’intervento pubblico può garantire alla popolazione
residente un servizio di connettività a più di 30 Mbps). Per quest’ultimo, in
particolare, che include 4.300 comuni dove risiedono circa 9,4 milioni di
persone (il 15% della popolazione) il piano elaborato dal Governo prevedeva una
forma di incentivo pubblico concesso in misura maggiore a fondo perduto,
“considerando le infrastrutture a banda ultralarga strategiche ai fini delle
politiche di coesione per lo sviluppo dei territori particolarmente disagiati,
con un PIL pro capite inferiore al 75% della media UE-27 (17 mila euro)”.
20 aprile 2016 L’assemblea degli azionisti di Liberty
Media autorizza il gruppo diretto da John Malone ad acquisire l’operatore
ritannico Cable ireless per 98,2 miliardi di dollari.
20 aprile 2016 Disponibile dal 4 gennaio online,
Africanews la filiale al 100% di Euronews, inizia le proprie trasmissioni
televisive su reti terrestri via ADSL e via satellite in 33 paesi del
continente nero
20 aprile 2016 L’Autorità antitrsut commina multe per
un totale di 66 milioni di euro a Mediaset (51,4 milioni di euro), Infront (9
milioni), Sky (4 milioni) e Lega Calcio (1,9 milioni) per i diritti del
campionato di calcio 2015-2018. Secondo l’AGCM non vi è stata un’asta, ma una
spartizione “finalizzata ad alterare il confronto concorrenziale”. Sky,
contraria all’intesa è stata multata perché non si è sottratta
20 aprile 2016 Polemiche in seno al CdA Rai in merito
alla proposta avanzata da Carlo Verdelli, direttore dell’informazione Rai, di
nominare come suo vice Francesco Merlo, editorialista di Repubblica unitamente
a Pino Corrias, oggi a Rai Fiction, con Diego Antonelli, dell’Ansa come capo
redattore. Siddi lascia la seduta per protesta
Nuova
governance Auditel destinata ad esercitare
u impatto diretto sull’orientamento e l’indirizzo di circa 4 miliardi di
euro di investimenti pubblitari correlati ai programmi televisivi
20 aprile 2016 L’Auditel annuncia modifiche di
modalità e metodologie per misurare gli ascolti della televisione in Italia.
Entro l’autunno 2016 il panel da 5700 famiglie triplicherà monitorando 15700
famiglie, e contemporaneamente verrà avviato uno studio sui nuovi terminali. In
pratica l’Auditel punta a estendere la misurazioone a smartphone, tablet e pc.
Modificata anche la governance dove le televisioni esprimeranno solo la metà
dei consiglieri anziché i due terzi. Grazie al voto del presidente, che vale
dioppio, Utenti Pubblicità Associati (UPA) governerà la nuova Auditel
20 aprile 2016 Il passaggio del digitale terrestre al
nuovo standard di trasmissione DVBT2 con tecnologia HEVC e MPEG4 avverrà
gradualmente, senza traumatici switch-off del vecchio segnale DVBT oggi in
funzione. Vecchio segnale che quindi non solo non ha i giorni contati ma potrà
continuare a trasmettere ancora a lungo in contemporanea (Simulcast) con il
nuovo standard HDR (High Dynamic Range), che promette una definizione di
immagine superiore al 4K con il vantaggio di consumare meno banda. L’idea è
quella di passare soltanto qualche Mux in DVBT2 a partire dal primo gennaio
2017, e di chiedere alla Rai di “fare da lepre” per il nuovo standard del
digitale terrestre in HDR, accelerando così il ricambio verso i televisori di
nuova generazione DVBT2, che potranno essere immessi sul mercato gradualmente
senza traumi da switch-off e spegnimento obbligatorio dei vecchi televisori per
i cittadini. Con una precisazione: per le televendite di pentole non serve
certo l’HDR, più appetibile per programmi Premium come sport e film. E’ questo
l’orientamento dell’Italia in vista del prossimo passaggio alla seconda
generazione del digitale terrestre e della migrazione della banda 700, in uso
ai broadcaster, alle telco.In altre parole, il passaggio del digitale terrestre
alla nuova era dell’ultra HD, diversamente dal traumatico passaggio
dall’analogico al digitale, sarà gestito per gradi nel nostro paese e non
obbligherà i consumatori ad acquistare da un giorno all’altro un nuovo
televisore compatibile con la seconda generazione del digitale terrestre
(DVBT2, HEVC e MPEG-4).
20 aprile 2016 Intervenendo al Digital Regulation
Forum di Londra alla presenza dei principali operatori del mercato tlc e OTT-
tra cui AT&T, BT, Deutsche Telekom, Facebook, Google, Orange, KPN,
TeliaSonera, Verizon, Vodafone e di diversi esponenti del mondo politico e
regolatori tra cui il presidente del Berec, Wilhem Eschweiler Franco
Bassanini – presidente Metroweb e Special advisor del premier Matteo Renzi – si
è soffermato sostanzialmente su due aspetti: la necessità di realizzare il
Digital Single Market e l’urgenza di creare un ambiente il più favorevole
possibile agli investimenti privati, a partire dal terreno della regolazione e
dei sistemi fiscali. Il mercato unico digitale, ha detto Bassanini “è uno degli
strumenti decisivi per fronteggiare una delle principali minacce che l’Europa
ha davanti a sé oggi: il rischio di una crescente perdita di competitività”, di
una crescita debole, con conseguente impatto sul tasso di disoccupazione e
sulla sostenibilità del welfare. E se spingere su ricerca, innovazione e
industria 4.0, è la risposta, accelerare sulla via della digitalizzazione ne è
la premessa indispensabile. Per questo l’Europa non può che riservare risorse
pubbliche alle aree di fallimento di mercato. La Ue, ha poi spiegato Bassanini,
dovrebbe “operare con più decisione” verso l’obiettivo di incentivare gli
investimenti privati, aggiornando innanzitutto le regolamentazioni sulla
concorrenza e sul divieto di aiuti di Stato. Queste regole, ha aggiunto,
vanno applicate da tutti (dalle Autorità di Bruxelles come da quelle nazionali)
tenendo conto che i mercati non sono più locali e che le imprese competono, in
quasi tutti i settori, in un mercato globale. Un dato di fatto ormai scontato,
ma che – è stato denunciato a Londra – regolatori e arbitri sembrano spesso
ignorare. Secondo il presidente dell’Autorità Antitrust Giovanni Pitruzzella -
intervenuto successivamente . nell’ambito del controllo delle concentrazioni,
occorre bilanciare in una visione dinamica tre aspetti: il potenziale impatto
positivo sulla capacità di investire e di innovare; il potenziale impatto
negativo sui “prezzi” ; il potenziale impatto negativo sull’innovazione
21 aprile 2016 Il capo di Vivendi, Vincent Bolloré,
minaccia la chiusura della pay tv francese Canal+, da troppo tempo in rosso. Una
simile decisione però suona molto strana dopo aver annunciato giusto alcune
settimane fa l’acquisto della tv a pagamento italiana Mediaset Premium, con
l’obiettivo di realizzare una media company con ambizione paneuropea. Più
probabile che il finanziere bretone abbia voluto lanciare una provocazione
rivolta all’Antitrust che potrebbe negare il via libera all’accordo con BeIN
Sport. Canal+ è infatti molto indebolita dall’aver perso l’esclusiva per i
diritti calcio. Altice gli ha soffiato anche quelli della Premier League
britannica, molto seguita in Francia. La scappatoia era appunto l’accordo con
la tv araba che però potrebbe non offrirgli grandi garanzie se l’Autorità, come
pare voglia fare, decidesse di negare la caratteristiche di esclusività a
questa partnership commerciale. Un’intesa chiave, quella con BeIN, per il
rilancio della pay tv che Bolloré considera un anello essenziale se Vivendi
vuole diventare “un gruppo europeo in grado di competere con i giganti di
internet“. Vivendi è controllata da fondi anglosassoni e non c’è ormai alcun
dubbio che i sei canali francesi di Canal+ continuano a essere in perdita.
Secondo Bolloré quest’anno almeno 410 milioni di utili operativi. Senza BeIN
Sport, “non possiamo finanziare all’infinito le perdite dei canali di Canal+”,
ha avvertito Bolloré, inviando un chiaro messaggio all’Antitrust, ai tifosi del
calcio, ma anche agli organismi sportivi che vendono a caro prezzo i diritti tv
e al mondo del cinema, di cui la pay tv è il principale finanziatore. Bolloré
ha commentato: “Dio non voglia, ma se la nostra attività di produzione non
funziona, potrebbe essere chiusa”. La ripresa di Canal+ dipenderà molto
dall’accordo con BeIN.
Antonio Campo
Dall’Orto presenta il Piano industriale triennale al CdA puntando alla
centralità nella generazione di contenuti e nell’innovazione tecnologica. La
digital Media Company dovrà pensare “Come servizio pubblico abbiamo alcune
mission non solo sui contenuti e il racconto del Paese, ma anche sull’essere da
stimolo all’alfabetizzazione tecnoogica”. Tutta la produzione sarà in full HD
entro il 2020 e tutti i contenuti compresi quelli delle sedi regionali saranno
digitalizzati. Verà sviluppata un’offerta multipiattaforma di qualità sempre
gratuita utilizzando tutte le piattaforme come veicoli distributuivi. La Rai per
raggiungere tutti i tipi di pubblico sarà presente su Facebook, YouTube,
Twitter e Instagram anche per la distribuzione live
21 aprile 2016 Via libera all’unanimità al Piano
industriale Rai 2016-2018. Il Cda di Viale Mazzini ha approvato il progetto strategico
illustrato dal direttore generale Antonio Campo Dall’Orto. Necessario un
profondo rinnovamento editoriale per consentire all’azienda di sviluppare una
vocazione sempre più universale e mantenere la leadership di ascolti nel nuovo
contesto digitale multipiattaforma. In Cda è stato anche illustrato il bilancio
2015, che si chiuderà con una perdita di 20 milioni dovuta prevalentemente a
coprire le spese per gli eventi sportivi di questa estate. Mentre le previsioni
per il 2016 sono legati agli introiti dal canone in bolletta. In attesa del
decreto del governo, è arrivata dal Tesoro una prima tranche di 600 milioni,
circa un terzo delle somme attese. Due le direttrici di sviluppo indicate dal
Dg per mettere a segno i nuovi obiettivi: La generazione dei contenuti diventa
centrale grazie allo sviluppo di un’offerta editoriale di qualità e al
rafforzamento delle caratteristiche di servizio pubblico anche attraverso la
revisione del mix dei generi e dei linguaggi. Il completamento della
trasformazione da broadcaster tradizionale a Digital Media Company rivedendo il
modello ideativo e distributivo; sviluppare un’offerta digitale distintiva e
personalizzabile attraverso investimenti tecnologici, nuovi modelli produttivi
e professionali adeguati al proprio ruolo di Servizio pubblico leader degli
ascolti televisivi. Sei le parole chiave indicate da Campo Dall’Orto per
l’avvio di questa nuova fase: universalità, indipendenza, pluralismo,
responsabilità, innovazione, eccellenza.
Offerta
editoriale Grande importanza alla
Fiction, genere in cui Rai conserva una leadership indiscussa di ascolti,
produzione e qualità, che dovrà sempre di più trasformarsi in terreno di
dialogo intergenerazionale con un’evoluzione in senso contemporaneo e
internazionale. Anche per il cinema il Piano ribadisce la posizione di
leadership della Rai nella produzione domestica e di soggetto determinante a
sostegno di un settore industriale strategico per il Paese. Rai1 sarà una rete
universale, rivolta sempre alle famiglie, ma con un appeal rinnovato. Rai2 sarà
il canale più giovanile e trasgressivo, in grado di intercettare i nuovi gusti.
Rai3 avrà il compito di occuparsi della complessità della società con linguaggi
innovativi e immagini artisticamente valide. Novità in arrivo a Rai Sport, che
dopo le Olimpiadi di Rio di questa estate, avrà un solo canale e non più due. Dovrebbe
crescere anche l’offerta online, anche con il lancio di una piattaforma sul
modello di Netflix, ma gratuita. Anche se in futuro non sapremo.
Tecnologie Anche in questo settore il Piano prevede numerose
innovazioni. In particolare, come già annunciato dall’accordo con Eutelsat e
TivùSat, il passaggio alla produzione in qualità full Hd, la sperimentazione
dell’Ultra Alta Definizione (4K) e il lancio di un canale con contenuti
codificati in HDR (High Dimension Range), lo sviluppo delle reti IP.
Entro l’anno tutta l’offerta sarà in HD ed entro il 2020 in Ultra HD. Sul
fronte produttivo gli attuali centri di produzione verranno valorizzati e
differenziati nella produzione dei contenuti.
Informazione Il Piano impegna la Rai ad articolare e diversificare
il linguaggio del racconto giornalistico e a sviluppare formati innovativi
multipiattaforma in modo tale da svolgere al meglio il ruolo di Servizio
pubblico universale e garantire un’informazione plurale. Per raggiungere questo
obiettivo il Direttore editoriale Carlo Verdelli ha presentato al Dg e al Cda
la proposta di squadra che lo coadiuverà nell’attività di coordinamento
dell’offerta informativa.
Torri. Cambio in vista anche per la presidenza di RaiWay.
Campo Dall’Orto ha indicato Raffaele Agrusti, Cfo della Rai, a guidare la
società delle torri Rai. La proposta verrà sottoposta all’approvazione
dell’assemblea. Agrusti succede a Camillo Rossotto che nei mesi scorsi ha
lasciato la Rai per assumere l’incarico di Cfo della Lavazza.
21 aprile 2016 Mediaset e Lega Calcio hanno annunciato
il ricorso contro le multe dell’Antitrust. Mediaset non ci sta e respinge con forza le
accuse dell’Antitrust che ha annunciato una multa complessiva per 66 milioni di
euro a tutte le parti coinvolte (oltre a Premium anche Sky, Infront e Lega
Calcio) nell’asta per l’acquisto dei diritti Tv della Serie A per il triennio
2015-2018..
21 aprile 2016 Via libera dall’Antitrust. Quello per
la costruzione del nuovo polo leader nel mercato radiofonico in Italia. L’Autorità
ha, infatti, dato l’ok all’operazione Rti-Finelco anche se ha posto alcune
condizioni. In una nota il Biscione spiega che “dopo l’acquisizione
nell’autunno 2015 di R101, emittente che sta già vivendo un profondo
rinnovamento, il perimetro Mediaset ora può completarsi con le tre stazioni
radio fondate dal gruppo Finelco: Radio105, prima radio italiana per ascolti
nel quarto d’ora medio, Virgin Radio, l’unica vera emittente rock a carattere internazionale,
Rmc, la radio italiana con profilo di ascoltatori di alta qualità”. “In questo
modo – prosegue Mediaset – si costituirà un polo composto da quattro importanti
emittenti che siamo certi porterà un contributo considerevole al gruppo sia in
termini di risultati economici che di rilevanza editoriale”. Mediaset, già in
Finelco con il 19% delle azioni con diritto di voto, “dopo il semaforo verde
dell’Antitrust potrà esercitare il previsto diritto a incrementare la propria
quota e costruire il primo polo editoriale radiofonico italiano in accordo con
la famiglia Hazan”, si legge nel comunicato, “un partner che potrà fornire un
contributo rilevante in termini di esperienza, competenza e creatività”.
22 aprile 2016 Si complica la scalata di Vivendi a
Gameloft. Mentre il presidente di Vivendi, Vincent Bolloré, era impegnato in un
serrato duello con la famiglia Guillemot per il la presa di controllo
dell’editore di videogame, Amber Capital ha superato la soglia del 10% del
capitale di Gameloft (14,62%) assicurandosi il 13,17% dei diritti di voto,
rastrellando azioni sul mercato. La conferma arriva dall’Autorità di Borsa. L’hedge
fund britannico ha rafforzato e di molto la propria posizione dopo l’OPA
lanciata a febbraio da Vivendi per 7,20 euro per azione. Amber ha spiegato
all’Autorità che l’acquisizione rientra nel normale quadro delle sue attività
“senza l’intenzione di mettere in atto una particolare strategia per
Gameloft“.L’azienda precisa di non aver agito in accordo con terzi e di non
avere alcuna intenzione di prendere il controllo del gruppo, né di chiedere
poltrone nei posti di comando.
22 aprile 2016 Il capo di Vivendi, Vincent Bolloré,
minaccia la chiusura della pay tv francese Canal+, da troppo tempo in rosso. Si
subita che voglia davvero vendere Canal+, Più probabile che il finanziere
bretone abbia voluto lanciare una provocazione rivolta all’Antitrust che
potrebbe negare il via libera all’accordo con BeIN Sport. Canal+ è infatti
molto indebolita dall’aver perso l’esclusiva per i diritti calcio. Altice gli
ha soffiato anche quelli della Premier League britannica, molto seguita in
Francia. La scappatoia era appunto l’accordo con la tv araba che però potrebbe
non offrirgli grandi garanzie se l’Autorità, come pare voglia fare, decidesse
di negare la caratteristiche di esclusività a questa partnership commerciale. Un’intesa
chiave, quella con BeIN, per il rilancio della pay tv che Bolloré considera un
anello essenziale se Vivendi vuole diventare “un gruppo europeo in grado di
competere con i giganti di internet“. Vivendi è controllata da fondi
anglosassoni e non c’è ormai alcun dubbio che i sei canali francesi di Canal+
continuano a essere in perdita. Secondo Bolloré quest’anno almeno 410 milioni
di utili operativi. Senza BeIN Sport, “non possiamo finanziare all’infinito le
perdite dei canali di Canal+”, ha avvertito Bolloré, inviando un chiaro
messaggio all’Antitrust, ai tifosi del calcio, ma anche agli organismi sportivi
che vendono a caro prezzo i diritti tv e al mondo del cinema, di cui la pay tv
è il principale finanziatore.Bolloré ha commentato: “Dio non voglia, ma se la
nostra attività di produzione non funziona, potrebbe essere chiusa”.
22 aprile 2016 Nel giorno in cui Bolloré conferma che
Vivendi resterà azionista di lungo periodo in
Telecom Italia”, in un’intervista a Repubblica Arnaud de Puyfontaine
precisa che “La strategia di Vivendi é quella di creare contenuti che possono
essere distribuiti attraverso forti accordi con le compagnie di
telecomunicazioni che permettono di avere un accesso diretto ai loro clienti.
E' un modo molto sano di fare business in partnership. Uno degli accordi sarà
con Telecom Italia nell'ottica di creare un gruppo latino integrato di
contenuti e distribuzione. L'Italia è importante perché è un paese in crescita
e perché noi abbiamo bisogno di creare economie di scala in termini di accesso
ai clienti in modo che Vivendi possa investire importanti risorse nella
creazione di contenuti, immagini, musica, giochi, editoria» Sul Brasile si
attende chiarezza in merito a quale sarà l’impegno di Telecom Italia, non essendo chiara la
strategia di Vivendi rispetto a Telefonica. Vivendi starebbe “attivamente”
esplorando la vendita di Tim Brasil, la controllata brasiliana di Telecom Italia.
Nel 2014, quando Vivendi cedette la sua controllata GVT a Telefonica
(ereditando la quota dell’operatore spagnolo in Telecom) aveva espresso
chiaramente la volontà di lasciare il mercato sudamericano. Telefonica potrebbe
essere un suo partner in Amerioca Latina. Al gigante spagnolo Vivendi ha peraltro
deciso di offrire il proprio servizio Studio + con la mini-serie di una decina di minuti che
intende veicolare esclusivamente sugli smartphone nell’ambito del più ampio
obiettivo di raggiungere un mercato potenziale di 600 milioni di clienti, dal
Sudamerica, a tutta l'Europa fino ad arrivare alla Russia e all'Asia. In Italia
Telecom Italia avrà invece l'esclusiva per la distribuzione dei nuovi video che
dovrebbero essere disponibili sul mercato a partire da settembre.
25 aprile 2016 Walt Disney Company cede la sua
partecipazione nellì’emittente Fsion, destinata alla comunità ispanica, al
gruppo Univision Communications che ne
assumerà la gestione. Fusion era nata nell’ottovre 2013 a
Miami come joint-venture tra ABC (The Walt Disney Company) e Univision
Network.
25 aprile 2016 Il dipartimento di giustizia americano
approva l’acquisto da parte di Charter Communications, terzo cavo operatore
americano con 19,4 milioni di utenti a banda larga e 17,4 milioni di abbonati a
servizi televisivi a pagamento, degli operatori via cavo Time Warner Cable e
Bright House Nwtworks. Se anche La FCC autorizzerà la fusione nascerà un gruppo
che sarà il secondo fornitore di accesso a Internet a banda larga e il terzo
attore del mercato video statunitense
25 aprile 2016 Dopo quella sulle reti DTT, anche
TNT Sat, l’offerta gestita da Canal+ che propone i canali disponibili sul
digitale terrestre anche via satellite attraverso Astra, passa in alta definzione nel quadro della
migrazione verso il sistema Mpeg-4,
25 aprile 2016 Sette emittenti presenti nell’offerta
Bis TV di AB Groupe, da oggi sono accessibili in alta definzione
attravesrso Fransat (Eutelsat).
·
26 de abril: En Venezuela, El CNE entrega
formulario para la activación del referendo revocatorio y decidir la permanencia de Nicolás Maduro en la jefatura del Estado.
26 aprile 2016 SFR detenuta dal gruppo Altice di
Patrick Drahi annuncia il lancio di cinque emittenti televisive tematioche
dedicate allo sport realizzate con le redazioni di NextRadioTv, casa madre di
BFM TV e di RMC: una rete premium con la Premier League britannica di cui
detiene i diritti acquisit nel novembre 2015; una rete mulktisport, una terza
dedicata agli sport estremi, una quarta agli sport di combattimento e una
quinta a grandui eventi in 4 K
26 aprile 2016 Otter Media lancia un servizio
internazionale SVoD destinato ai giovani fra i 13 e i 30 anni, Fullscreen, dal
2011 presente come rete multicanale MCN su YouTube, che offrirà per 4,99
dollari al mese oltre 800 ore di
contenuti senza pubblicità. Il Gruppo AT&T - che codetiene la casa madre di
Fullscreen Otter Media unitamente a The Chermnin Group -
coprodurrà i contenuti per la piattaforma che saranno altresì
disponibili sul canale The Aucience Network di AT&T disponibile agli abbonati
a DirecTv e U.Verse TV
26 aprile 2016 Dopo lo scoppio del caso antitrust per
l’assegnazione dei diritti tv della Serie A per il triennio 2015-2018, il
governo italiano decide di mettere mano al Decreto Melandri e avvia la riforma.
Ad annunciarlo è il premier Matteo Renzi in un’intervista rilasciata a
Repubblica nella quale sostiene che la bozza di riforma è in dirittura
d’arrivo: “Ci sta lavorando in modo costante il sottosegretario Lotti.
Questione di qualche settimana e presenteremo il nostro progetto”. biettivo:
evitare che si ripetano accordi tra le società che gestiscono i diritti tv
calcio, come quello appena sanzionato dall’Antitrust, e introdurre il modello
inglese nella ripartizione dei proventi tra i club. La riforma annunciata punta
a introdurre in Italia a pèartire dall’asta 2017-20121 il modello inglese, per
cui la parte uguale per tutti sale dal 40 al 50% e rivisto il criterio del
“bacino di utenza”, che assegna un altro 30% in base non al numero incerto dei
tifosi ma degli abitanti per città, secondo un criterio di “massima
oggettività”. E così “quello dei risultati sportivi, messo già in discussione
da alcuni presidenti”. Dovrebbe essere rivista la piena autonomia gestionale
delle Lega Calcio sull’asta per l’assegnazione dei diritti tv. Nemmeno è
escluso che venga rimessa in discussione la norma che oggi prevede un mega
paracadute (circa 40 milioni) alle squadre che retrocedono in B, “col rischio
di falsare il campionato cadetto e col paradosso per cui i presidenti di
squadre oggi in bilico potrebbero avere convenienza a retrocedere”.
27 aprile 2016 Dopo l’UE anche le Autorità alla
concorrenza americane ad accendere il faro su Google. Come riporta il Wall
Street Journal, si teme che anche negli USA il gruppo abbia potuto abusare
della propria posizione dominante sul mercato dei sistemi operativi mobili per
privilegiare i propri servizi a danno dei concorrenti. La Federal Trade
Commission (FTC), che già dallo scorso anno aveva cominciato a interessarsi
della questione, sta ora allargando la propria indagine. Secondo fonti citate
dal quotidiano, negli ultimi mesi sarebbero già state incontrate delle aziende
potenzialmente coinvolte per avere informazioni aggiuntive. La FTC sta
valutando questioni simili a quelle sollevate dalla Commissione europea secondo
la quale Google avrebbe abusato della propria posizione dominante, imponendo
restrizioni ai fabbricanti di dispositivi Android e agli operatori di reti
mobili, in violazione delle norme antitrust dell’Ue.
27 aprile 2016
Il gruppo Turner annuncia il
lancio nel prossimo autunno del suo servizio SVOD negli Stati Uniti FilmStruck.
Destinato ai cinefili e disponibile su qualsiasi supporto questa piattaforma
OTT sarà sviluppata e pilotata dalle équipe di Turner Classic Movies (TCM) in
collaborazione con la prestigiosa Criterion Collection ( DVD e Blura, venduti
negli Stati Uniti e in Canada).
27 aprile 2016 Patrice Drahi proprietario di Altice annuncia
di riunire tutte le proprie attività nei media nella società SFR. Vi
confluiranno le partecipazioni di Altice Media Group nella rete all news
israeliana i23news e quelle nei magazine l’Exprtess,
l’Etudiant e nel quotidiano Libération
e il 49% detenuto nel gruppo NextRadioTv di cui Alain Weill manterrà il
51%. Drahi e Weill prepareranno il varo di nuove emittenti negli Stati Uniti in
collaborazione con l’operatore Cablevision da loro acquisito nel 2015. In
Francia Drahi lancerà SFR Sport ovvero due nuove emittenti a pagamento gestite
da NextRadioTv che trasmetteranno la premier League inglese di cui Drahi
detiene i diritti per le prossime tre stagioni dal 2016 al 2019..
27 aprile 2016 A poche ore dall’annuncio dell’acquisto
del 49% di NextRadioTv da parte di Altice, Michele Combes, pdg di SFR e Alain
Weil, pdg di NextRadioTv, dopo aver annunciato il varo dei cinque canali
sportivi tematici di SFR, due canali di informazione locale verranno lanciati
da NextRadioTv. presentano in una conferenza stampa la strategia di convergenza
globale dei due gruppi al fine di associare l'accesso ai contenuti, gli stessi
contenuti e la pubblicità nell’ottica di convergenza fra tlc e media. Il gruppo
SFR viene riorganizzato in tre poli complementari SFR Télécom, SFR Médias e SFR
Publicité
27 aprile 2016 Dopo
aver chiuso l’intesa con Banijay Group, rilevando il 26,2% del capitale
della società – nata dalla fusione tra Banijay e Zodiak Media – numero tre in
Europa per la produzione e distribuzione di contenuti televisivi, nel mirino di Vivendi c’è anche Cattleya che
ha prodotto serie tv di successo come Romanzo criminale e Gomorra, entrambe
trasmesse da Sky che non ha celato il proprio interesse a coinvolgere il gruppo
nel progetto per la distribuzione cinematografica italiana. Obioettivo
assicurarsi show e film prodotti in Italia, anche se la grande sfida pe rla
media company francese sarà quella di conquistare i diritti tv del calcio
italiano.
27 aprile 2016 Un cda straordinario di Telecom
Italia svoltosi a Milano nomina il ceo di Vivendi, Arnaud de
Puyfontaine vicepresidente di Telecom
Italia.
28 aprile 2016 Comcast, primo cavo operatore
americano, come anticipato la vigilia dal Wall
Street Journal, acquista gli studios DreamWorks Animation (DWA) per 3,8
miliardi di dollari attraverso la propria divisione NBC Universal. Con questo
aquisto Comcast, che già possiede ls Universal
Pictures e il cui valore è stimato in 148 miliardi di dollari, punta ad
avvicinare lo studio di animazione Illumination Entertainment e DWA, nata da una scissione nel 2004 dagli
studios DreamWorks fondati da David Geffen, Steven Spielberg e Jeffrey
Katzenberg, l’attuale dg che per parte sua diverrà Presidente di DreamWorks New
Media che riunisce le partecipazioni in Awesomeness TV e NOVA. Lo studio verrà
integrato infatti in Universal Entertinment Group già composto da Univeral
Film, Fandango e NBCUniversal Brand Development
28 aprile 2016 Le autorità irachene con
una lòettera della Commissione sulle comunicazioni e i media CMC inviata ad Al
Jazeera Media Network decidono la chiusura per un anno dell’ufficio di Baghdad
del canale all news del Qatar acusato di “incitamento alla violenza e al
confessionalismo” con una copertura favorevole al gruppo jihadiosta sunnita
Stato Islamico ostile alla maggioranza sciita del popolo iracheno
28 aprile 2016 Via libera dal Consiglio di Stato al
decreto attuativo del Ministero dello Sviluppo economico sul canone Rai in
bolletta che aveva ricevuto lo stop lo scorso 13 aprile. Il Consiglio aveva,
infatti, sollevato una serie di dubbi e criticità, definendo il testo poco
chiaro in alcuni passaggi chiave come la definizione di cosa debba intendersi
per apparecchio televisivo o la tutela della privacy dei cittadini in merito al
previsto scambio di dati e d’informazioni fra gli enti coinvolti.Il dispositivo
potrà adesso essere pubblicato in Gazzetta ufficiale e si rispetterà la
scadenza del mese di luglio per il pagamento della prima rata del canone con la
fattura elettrica.
29 aprile 2016 Vivendi sale dal
15,66 al 17,73% nella società Ubisoft e chiede di essere rappresentato in seno al suo CdA
29 aprile 2016 TiVo, pioniere dei
decoder digitali e dei Personal Video Recorder contente un disco rigido sul
quale registrare i programmi. annuncia l’acquisto dell’editore di software Rovi
specialista nella navigazione e nella guida elettronica dei programmi per 1,1 miliardi
di dollari.
29 aprile 2016 A 30 anni dal primo collegamento
dall’Italia a Internet si svolge l’Italian Internet Day organizzato dal Digital Champion Riccardo
Luna. “per ricordare le gesta di chi ci ha creduto per primo; e per prendere da
lì tutto lo slancio necessario a chiudere la partita iniziata allora. Banda
ultralarga, competenze digitali, servizi digitali per tutti: è ora di accelerare.
Come fecero 30 anni fa. Purtroppo sono scoppiati momenti di tensione tra
manifestanti e polizia davanti alla sede del Cnr a Pisa, dove si celebrava
l’evento. Quando il corteo promosso da centri sociali, sindacati di base,
collettivi universitari e un gruppo di risparmiatori di Banca Etruria
provenienti dalla Toscana e altrove – composto da circa 800 persone – ha
raggiunto lo spazio antistante la sede del Cnr (sede delle celebrazioni alle
quali il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha partecipato in
videocollegamento), una parte degli antagonisti tenta di forzare il cordone di
agenti di polizia posto a protezione del palazzo, lanciando uova e ortaggi.
Il web,
arrivato in sordina, è esploso nell’ultimo decennio grazie agli smartphone, ma
ancora non è stato adeguatamente sfruttato sfruttato in un’ottica ‘di sistema
per scardinare - come potrebbe - disfunzioni e inefficienze tipiche del nostro
Paese. Se infatti nel 2000 il nostro Paese poteva definirsi addirittura
all’avanguardia nell’implementazione della fibra ottica, grazie a Fastweb che
iniziò a installare quell’anno una delle prime reti FTTH metropolitane
in Europa, a distanza di 15 anni l’Italia arranca e continua a perdere
posizioni nei ranking mondiali. Ricordiamo, ad esempio, che secondo
il DESI (Digital Economy and Society Index 2016) – l’indice che misura il
grado di diffusione del digitale – siamo al 27esimo poso nella Ue per
diffusione delle reti a banda larga veloce (almeno 30 Mbps) con appena il 5,4%
delle famiglie che ha un abbonamento sul 53% di quelle abbonate alla banda
larga. La copertura Nga è passata dal 36% al 44% (contro il 71% di media Ue),
ma i progressi, se si guarda alle altre principali economie europee sono molto
lenti. E a questo si aggiunga che l’ingresso di Enel nella partita della fibra
ottica nelle aree più remunerative del paese, difficilmente contribuirà – come
si vorrebbe –ad accelerare gli investimenti. Andrea Lisi, Presidente dell’Associazione
Nazionale per Operatori e Responsabili della Conservazione digitale dei
documenti (ANORC) denuncia: “Inutile
festeggiare Internet se la burocrazia si trasferisce in Rete”. Con una nuova
serie di provvedimenti normativi di settore come il FOIA e il nuovo Codice
degli Appalti, l'Italia sembra 'apparentemente' andare incontro alle esigenze
dei cittadini e del mercato digitale, ma il rischio di una nuova burocrazia
telematica è alle porte.
30 aprile 2016 Il gruppo Viacom e la
piattaforma di videostreaming Roku si associano per consentire al gruppo
statunitense editore di MTV di utilizzare
i dati dia udience di Roku al fine di propooore pubblicità personalizzta sulla
piattaforma OTT on line.
30 aprile 2016 Chiude Al-Jazeera America, la filiale
americana del gruppo del Qatar. Era nata alla fine del 2012 acquistando
l’emittente televisiva Current Tv
Aprile 2016 Si annuncia come imminente approvazione da
parte della Federal Communication Commission della fusione tra Charter, Time
Warner Cable e Bright House Networks, operazione destinata a costituire un
imponente polo nella televisione via cavo, in grado di rivaleggiare con Comcast
e con gli operatori Tlc. La fusione è subordinata a tre impegni validi sette
anni: a)la rinuncia a imporre tetti alla capacità di banda per i consumatori,
che verranno così protetti da salati aumenti del conto per la fruizione dei
contenuti video; b) il divieto di imporre tariffe di interconnessione ai
fornitori di contenuti video; c) la proibizione di condizioni discriminatorie
nei confronti degli Over-the-Top.
L’avanzata di
Vincent Bolloré sul mercato europeo dei media rischia d’essere ostacolata da un
giovane uomo che da quando ha cominciato a investire tra Francia e America ha
creato non pochi problemi al finanziere bretone. Patrice Drahi lancia una vera
sfida alle ambizioni di Bolloré che dovrà trovare un modo per uscire da questa
impasse. Se l’Antitrust non darà il via libera all’accordo con BeIN Sport le
cose si metterebbero veramente male il finanziere bretone che dovrà trovare
altre vie per realizzare il proprio progetto di trasformazione di Vivendi in
una media company d’assalto.
Aprile 2016 Patrick Drahi che nel 2015 aveva già
giocato un colpo basso a Bolloré, sfilandogli i diritti tv della Premier League
in Francia e spinto Vivendi a cercare un accordo commerciale con BeIN Sport che
se non dovesse avere l’ok dell’Antitrust potrebbe compromettere la vita della
pay tv francese Canal+ destinata a fondersi sinergicamente con l’italiana Mediaset
Premium, avvia un piano di convergenza tra media e tlc, rilevando la
partecipazione di Altice in NextRadioTV oltre ai giornali posseduti da Drahi.
La sua controllata SFR acquisisce il 49% detenuto da Altice in NextRadioTV
(BFMTV, RMC), che il gruppo quotato ad Amsterdam aveva rilevato lo scorso anno.
L’operazione valorizza NextRadioTV in 741 milioni di euro. La scorsa estate
quando era stato annunciato l’acquisto da parte di Altice, NextRadioTV era
stimata in poco più di 600 milioni di euro. Il passo successivo di questa
transazione riguarda la stampa, vale a dire la ventina di titoli posseduti da
Altice Media Group (tra questi Libération, L’Express, L’Expansion, L’étudiant…)
che fa sempre capo a Drahi. Il tycoon li ha ‘venduti’ a SFR sulla base di
un’enterprise value di 241 milioni di euro. Le due operazioni saranno pagate
grazie alle risorse proprie di SFR (cash e debito) e da un credito di 100
milioni accordato da Drahi all’operatore tlc. Per quanto riguarda l’integrazione
delle attività editoriali in SFR, altro aspetto da considerare è quello
fiscale: i giornali saranno offerti agli oltre 18 milioni di clienti mobili di
SFR, così come oggi già avviene per internet e la tv. Si tratterà quindi di un
nuovo servizio compreso nel pacchetto a forfait che manterrà lo stesso prezzo,
permettendo al contempo di fare un bel risparmio sull’IVA. La televisione avrà
una posizione centrale. Il circuito di canali tv di SFR Sport trasmetterà da
settembre tutte le partite della Premier League britannica, i cui diritti tv
sono stati acquistati alcuni mesi fa a peso d’oro (oltre 100 milioni di euro
l’anno) in barba a Canal+ di Vivendi. Uno dei canali tv di SFR sarà riservato
alla programmazione in Ultra Alta Definizione (4K). L’accesso ai canali sarà
riservato a tutti gli abbonati SFR almeno per il momento. Per il futuro non è
ancora chiaro visto che il pacchetto non sarà in esclusiva e potrebbe essere
venduto ad altre piattaforme come Canalsat, Orange, Free e Bouygues. Il prezzo
è ancora riservato. SFR ha anche annunciato il lancio di un canale sportivo di
informazione in vista dell’Euro che partirà a giugno.
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